martedì, settembre 23, 2014

RECENSIONE di Amabili resti di Alice Sebold

Buon pomeriggio, bloggers e lettori! Oggi vi recensirò un libro che mi ha coinvolto dalla prima all'ultima pagina, e che mi ha fatto vivere emozioni di ogni tipo: lo shock provato all'inizio, la paura, la rabbia, la delusione e il desiderio di vendetta nei confronti dell'assassino. Sì, sono arrivata un po' in ritardo ma finalmente l'ho letto anch'io. Vi sto parlando di "Amabili resti" di Alice Sebold.

Copertina americana del libro
PREMESSA
Ci tenevo tantissimo a leggere questo libro, non so per quale motivo, a volte penso che sia il libro che sceglie noi e non noi che lo scegliamo. Ho rotto le palle a chiunque conoscevo per due mesi di fila prima di riuscire a leggerlo, ma ora che l'ho letto, mi sento in dovere di recensirlo solo per rendervi partecipi di tutte le riflessioni che quest'ultimo ha stimolato, dei dubbi e delle domande che mi sono posta durante la sua lettura. Spero che vi piaccia e spero cerchiate di comprendermi se a volte non sarò molto coerente.

TRAMA (dalla quarta di copertina)
"Mi chiamavo Salmon, come il pesce. Nome di battesimo: Susie. Avevo quattordici anni quando fui uccisa, il 6 dicembre del 1973."

Susie è stata assassinata da un serial killer che abita a due passi da casa. E' stata adescata da quest'uomo dall'aria perbene, che la stupra, poi fa a pezzi il cadavere e nasconde i resti in cantina. Il racconto è affidato alla voce di Susie, che dopo la morte narra dal suo cielo la vicenda con inedito effetto straniante. Il libro procede avvincente come un giallo: vogliamo sapere chi l'ha uccisa, cosa fa l'assassino, come avanzano le indagini, come reagisce la famiglia. Ed è Susie che racconta tutto questo, aumentando così la nostra partecipazione emotiva. Lei "fa il tifo" per suo padre quando, opponendosi alla svolta che hanno preso le indagini della polizia, capisce chi è il vero assassino e, pur non avendo le prove, cerca d'incastrarlo. Amabili resti è un romanzo che ci commuove senza mai indulgere a sentimentalismi. Le vite dei genitori, dei fratelli e degli amici di Susie, spezzate dalla sua tragica scomparsa, vengono raccontate con lo spirito allegro e senza compromessi dell'adolescenza. E Susie aiuterà tutti, i lettori per primi, a riconciliarsi con il dolore del mondo. Con oltre dieci milioni di copie vendute nel mondo, Amabili resti è uno dei maggiori successi editoriali degli ultimi anni.

RECENSIONE
Copertina italiana del libro
Ho tante, tantissime cose da dire ma cercherò di ordinarle per rendervi comprensibile il filo logico dei miei pensieri. Questo romanzo è sconvolgente nella sua semplicità. Questo romanzo sconvolge per la purezza di Susie e per il suo modo di guardare il mondo dal suo Cielo, per il suo suo osservare senza desiderare vendetta nei confronti del suo assassino. Susie è stata strappata alla vita quando aveva solo quattordici anni, è stata stuprata e fatta a pezzi dal suo vicino di casa, un uomo apparentemente per bene, ma con un passato oscuro alle spalle che ha contribuito a renderlo l'uomo che è ora, un assassino seriale che uccide solitamente bambine dai sei anni in su (l'unica eccezione è Sophie Cicchetti, una donna quarantanovenne). Susie si ritrova, senza rendersene conto, nel suo Cielo, in quello che io credo fermamente sia il Paradiso nel senso stretto del termine: un luogo in cui tutti i tuoi desideri diventano realtà, se lo desideri con forza. La nostra piccola Susie osserva dall'alto le vite dei suoi famigliari e dei suoi amici che crollano una dopo l'altra dopo la sua morte, ma devo dire che senza l'incrollabile forza di volontà e al contempo fragilità di Jack Salmon, il padre di Susie, Lindsey e Buckley, la polizia non avrebbe mai cominciato a tenere d'occhio George Harvey. Una caratteristica del Cielo di Susie è quello di poter andare indietro nel tempo e di vedere il passato delle persone, in questo modo, ha l'opportunità di conoscere più a fondo il suo assassino, i problemi famigliari che quest'ultimo aveva, il fatto che rubasse insieme a sua madre e che fu proprio sua madre a insegnargli ad uccidere le persone, inconsciamente, uccidendo tre uomini con il camion quando lui aveva solo sette anni. Come dicevo prima, la famiglia di Susie si sgretola: la madre comincia una storia di solo sesso con l'investigatore Len Fenerman, colui che era incaricato di riuscire a trovare il cadere del corpo di Susie e qualunque cosa incastrasse il signor Harvey (che dopo averla uccisa, aveva rinchiuso i pezzi del suo corpo in un sacco di tela e l'aveva buttato dentro ad una cassaforte che aveva portato alla discarica dei Flanagan), il ritorno di nonna Lynn che porta un po' scompiglio ma anche di vita nella casa Salmon, il piccolo Buckley che praticamente vive a casa del suo amico Nate e che chiede continuamente se sua sorella Susie tornerà, Lindsey che si ritrova ad essere "la sorella della ragazza uccisa/assassinata" e nella quale non vedono la studiosa e brava Lindsey ma solo Susie.  Le vite di tutti proseguono, ma la vita è destinata a cambiare continuamente le cose. Dopo l'uccisione di Susie, Jack è diventato molto apprensivo e si preoccupava molto (lo capisco, qualunque genitore si sarebbe comportato come lui al posto suo) per i suoi figli quando andavano fuori, inoltre ha iniziato a tenere d'occhio George Harvey chiedendosi per quale motivo la polizia non l'avesse mai interrogato. Ma Harvey è astuto e sa fingersi realmente preoccupato per il dolore della famiglia, del padre prima fortemente addolorato e poi impazzito a causa del dolore da dare la colpa a lui, un "povero innocente". Abigail "occhio d'oceano", la madre di Susie, dopo aver troncato con Len (che aveva permesso facendo sesso con lei una notte, a George Harvey di andarsene dal piccolo paese in cui tutti vivevano) decide di andarsene. Il motivo per cui aveva cominciato una relazione sessuale con Len era perché voleva allontanare il dolore per la perdita di Susie, non voleva più responsabilità, voleva cominciare una nuova vita lontano da chiunque la conoscesse e così se n'è andata in California. Nel suo Cielo, Susie conosce tutte le anime delle bambine che sono state uccise dal signor Harvey e insieme ad un'altra bambina, plasma il suo Cielo a suo piacimento. Sempre nel suo Cielo, incontra suo nonno, la sua vicina di casa Utermeyer e il suo cane Holiday. Man a mano che passa il tempo, tutti i suoi amici e suo fratello e sua sorella diventano grandi. Lindsey si laurea alla Temple University insieme a Samuel Heckler, il suo primo ed unico vero amore e lui le chiederà di sposarlo. Dopo otto anni di dolore, sofferenza, separazioni forzate decise sull'onda del dolore, alla fine la famiglia (allargata) Salmon si unirà. Ruth Connors, la prima persona che Susie spirito ha sfiorato quando si è staccata dal suo corpo mortale, fin da piccola comincia ad ossessionarsi alle morti e in particolare alla sua, lei è una delle persone che Susie segue dal suo Cielo e le sta vicino quando lei si trasferisce nella Lower East Side di Manhattan e sarà grazie alla bontà di quest'ultima, che prenderà possesso del corpo di Ruth e farà l'amore con Ray Singh, il ragazzo indiano che la ha dato il suo primo vero bacio. Il libro finisce con l'accettazione del dolore e della morte di Susie da parte della sua famiglia e da parte della stessa Susie. Susie ci insegna che accettare il dolore nella nostra vita non ci rende deboli, che accettandolo non chiuderemmo fuori dalla nostra vita la persona cara che ci è stata strappata via, ci insegna che i morti ci staranno sempre accanto, in ogni giorno della nostra vita, e che ci sosterranno a modo loro.

E' difficile spiegare tutto quello che ho provato leggendolo, è vero, ho elencato alcune emozioni nella premessa ma non sono tutte, cioè, non riuscirò mai a far stare entro quattro parole le sensazioni e la commozione che ho provato leggendo questo libro. Il fatto che il serial killer fosse un vicino di casa dall'aria perbene ha reso il romanzo veritiero sotto ogni punto di vista. Il mio cuore ha sofferto molto quando, all'inizio, ho letto dello stupro e dell'uccisione di Susie. E mi ha fatto pensare a Yara Gambirasio, anche lei uccisa in un campo (non di granturco come la protagonista) ma comunque uccisa da un assassino e anche in questo caso, come nel libro, non si è riusciti a trovare il cadavere. Il campo di granturco vicino al campo da calcio mi è sembrata una terribile premozione della fine che avrebbero fatto non solo Yara, ma anche Sarah e molte, moltissime altre bambine e giovani donne che vengono adescate da uno sconosciuto e poi trovano la morte, poi ancora, non vengono ritrovate perché il loro assassino si è dato pena di non far ritrovare il corpo. Ripeto: questo libro nella sua semplicità mi ha sconvolto. Io ho sperato fino all'ultimo che Fenerman arrestasse George Harvey, che almeno lo punisse per tutti i crimini che aveva commesso, ma ho provato una punta di soddisfazione quando quest'ultimo è morto per cause accidentali.

Io ve lo consiglio questo libro, con tutto il cuore, ma devo avvertirvi che non è facile da leggere come può sembrare (se qualcuno di voi l'ha pensato) e che deve prepararsi a shock emotivi di ogni tipo. Ma insegna tanto, tantissimo, quindi ne vale la pena. Leggetelo, e capirete che le persone a cui tenevate e che sono morte (non importa in che modo) sono sempre con voi in ogni momento della vostra vita, che chi abbiamo amato o semplicemente voluto bene, non ci abbandona per sempre quando lascia le sue spoglie umane, ma rimane sempre con noi come spirito. Ti voglio bene, zio Ilario.

Vi lascio con alcune citazioni tratte da questo bellissimo libro: "Perché l'orrore sulla Terra è reale e accade tutti i giorni. E' come un fiore o come il sole, è qualcosa di incontenibile." 

"Fuori, il mondo che avevo guardato tanto a lungo viveva e respirava sulla stessa Terra dov'ero anch'io. Ma sapevo che non sarei uscita. Avevo preferito usare quei momenti per innamorarmi, per innamorarmi con quell'abbandono che non avevo provato nella morte, l'abbandono dell'essere vivi, la luminosa e buia pena dell'essere umani, l'andare avanti a tentoni, brancolando negli angoli per poi riaprire le braccia alla luce, in un continuo attraversare l'ignoto."

Giada

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