mercoledì, agosto 05, 2015

RECENSIONE di Wormhole di Serena M. Barbacetto

Buon pomeriggio, bloggers e lettori! Come vanno le cose? Io da quando ho cominciato a leggere il libro di Serena, ho iniziato a leggere ad un orario in cui mai avrei pensato di leggere, ovvero da mezzanotte e mezza fino all'una e mezza, le due di notte. Vi dirò solo due parole, prima di recensire questo libro: leggetelo perché meritaaaa! :)

PREMESSA
Non so nulla di fantascienza (o sci-fi), ma questo libro per me è stata una vera e propria rivelazione, mi si è aperto un mondo su questo genere che mai avrei creduto mi piacesse, non perché io sia sempre stata restia alla fantascienza, ma perché non sapevo da dove cominciare a leggere. Ebbene, il libro di Serena mi ha ispirato e ho cominciato a leggerlo. Inutile dirvi che già dalle prime pagine ho capito che il libro non solo mi aveva conquistato ma mi aveva catturato nella sua storia, facendomi vivere ogni sorta d'emozione con i suoi protagonisti - che ho iniziato a shippare a più non posso.

TRAMA (da Goodreads)
“È tardi! È tardi!”
L’orologio del Bianconiglio segna quasi la mezzanotte. Il tempo rimasto all’Umanità sta per terminare, la creatura sta per tornare a scivolare nel buio. Non resta che seguirla, giù in fondo al pozzo, e cercare di fermare le lancette. Questione di sopravvivenza.
Lei è umana, lui (lei?) non lo è. Lei appartiene al mondo riflesso nello specchio, lui (lei?) è lo specchio stesso. Il primo contatto con l’ignoto è un silenzioso scambio di sguardi, sotto un cielo che sembra quello d’un altro mondo: inciampando nella soglia dell’Universo, Alice sprofonda nel sogno, o incubo, destinato a inghiottire lei e il mondo cui appartiene. Il fragile equilibrio si spezza: dopo tredicimila anni, quello sguardo apre una breccia, una scalfittura nella parete che fin dall’antichità ha tenuto separate le due realtà, svelando un frammento di ciò che non dovrebbe esserci, là fuori, ma c’è.
Il Primo Mondo, da sempre considerato sacro e intoccabile, sta per essere travolto dalla catastrofe assieme a tutte le civiltà dell’Esodo. Per salvare la specie che l’ha accolta, la Chimera è costretta a strapparsi di dosso l’ingannevole apparenza d’umanità di cui si riveste, quel fragile involucro di materia vivente ed emotività umana in cui cela l’abisso della sua vera natura. Sa che il tempo sta per scadere, e sa anche di non essere l’unica anomalia in grado di riscrivere le regole del gioco: qualcos’altro già si muove nell’ombra, attraversando con naturalezza il confine fra ciò che è umano e ciò che non lo è più, o non lo è mai stato.
Come la vibrazione d’una corda pizzicata a entrambe le estremità, la voce degli onnipotenti creatori dei wormhole giunge all’Umanità sia dall’antichità, sia dal remoto futuro: è in gioco lo sconfinato panorama d’un domani che arriva fino alla fine del tempo.

“Siamo l’esperimento di controllo, il pianeta cui nessuno si è interessato, il luogo dove nessuno è mai intervenuto. Un mondo di calibratura decaduto. (…) La Terra è un argomento di lezione per gli apprendisti dei.” Carl Sagan

RECENSIONE
"Wormhole" prima di questo romanzo per me significava solo buco nero nello spazio, non passaggio tra due mondi. E' un modo un po' inusuale per iniziare questa recensione, ma sentivo di dovervelo dire, perché come vi ho detto nella premessa, questo libro mi ha aperto un mondo tutto nuovo, mi sento come se fossi stata iniziata alla fantascienza, come se avessi superato un rituale per entrare nella cerchia di questo genere...Okay, forse sono ancora sotto l'influsso del libro, ma adesso vi racconterò un po' la storia, così capirete perché io mi sento così.

Myriam è una ragazza molto intelligente, acuta, e agile (tra l'altro sa difendersi molto bene con le arti marziali) e un pomeriggio piovoso conosce per puro caso Kyrin, uno studente straniero al quale suo padre ha affittato una camera di casa sua per un breve periodo di tempo. A Myriam dapprima non piace quello strano ragazzo, ma col passare del tempo viene coinvolta nelle sue avventure a dir poco mirabolanti, che lo vedono protagonista di un inseguimento in autostrada da parte da degli aerei caccia militari, i Caccia CZ, che vogliono farlo fuori. Al suo fianco c'è lo yikràm, Liam "Lijn" che lo conosce sin da quando era piccolo e che ha promesso di proteggerlo da chiunque e da qualunque cosa avesse voluto fargli del male, è addestrato alla perfezione e, sebbene non sempre condivida le scelte di Kyrin, ne prende atto e affronta le conseguenze di esse al suo fianco. Questo è l'inizio della storia. Man a mano che si procede nella lettura, coinvolgente e dettagliata, scopriamo l'amore che nasce tra Kyrin e Myriam, un amore bellissimo da far struggere il cuore (più volte ho invidiato Myriam per la fortuna che aveva) e in questo modo ho potuto dar vita al mio shipping: i Kyriam (Kyrin + Myriam). Myriam si sente come se avesse trovato la sua anima gemella (ottima l'idea della scrittrice di far riferimento al Simposio di Platone, in cui si parla di com'era l'uomo agli albori della civiltà e che esso era stato separato dalla sua metà perfetta che l'avrebbe completato), e decide di abbandonare la sua vita da comune umana per seguirlo sul suo pianeta. Kyrin non è solo un alieno, è qualcosa di molto più interessante. E' in questo frangente che ci vengono presentati anche tre personaggi a mio avviso molto, ma molto interessanti: Klain, che si può considerare la controparte "malvagia" di Kyrin, Micah (anche lui uno yikràm, molto più giovane di Liam, di circa diciannove - vent'anni, esso stesso un'arma) e Sami, la sorella minore di Liam. Devo ammettere che inizialmente Micah era davvero odioso nei confronti di Kyrin, ma conoscendolo a fondo, grazie ai flashback e alle descrizioni, l'ho conosciuto meglio e la mia antipatia nei suoi confronti è scemata. Micah in fondo è una persona sensibile, ma è molto più di una persona, in quanto delle sue caratteristiche fisiche sono state modificate per renderlo una specie di super-uomo. Sami, sebbene abbia un ruolo marginale, ci viene presentata da Kyrin come una giovane ragazze molto buona. Su Klain ho moltissimo da dire: sarò sincera, dalla prima volta in cui è comparso in scena, in casa di Myriam, mi è stato di un'antipatia profonda, a volte credevo che fosse pazzo o che fosse un genio (strano come le due cose coincidano spesso); però lui ha aiutato Kyrin a fare la scelta più importante della sua vita. Una scelta che non vi dirò perché dovrete leggere il libro. 

Serena ci porta in un mondo dettagliato, descritto e raccontato alla perfezione attraverso emozioni, ricordi e scene al cardiopalma, ci racconta non solo la vita di questi personaggi ma anche questo Mondo nuovo, il Secondo e il Terzo Mondo che vivono indisturbati nell'universo infinito, e la Terra, che è considerata il Primo Mondo, ai cui usi e costumi gli abitanti di Nimos, Fares e molti altri pianeti vedono come diversi ma anche un po' antichi rispetto ai loro. Questo libro mi ha donato tantissime emozioni e quando Myriam è stata accolta da Vlora e dalla sua corte, e ha scoperto un aspetto molto importante della vita di Kyrin, ho desiderato di poter essere lei, non solo per avere Kyrin al suo fianco ma anche per il modo in cui veniva trattata, da principessa, è stato un sogno! Cinque stelle meritatissime a Serena, che devo ringraziare per avermi aperto la porta del mondo della fantascienza e aver fatto appassionare così tanto, anche con riferimenti alla cultura giapponese, che ho apprezzato moltissimo (come lo youkai).

Vi saluto con questa citazione, una delle tante (dato che ho riempito cinque pagine buone!) di questo bel libro che vi consiglio, se volete sperimentare la fantascienza o se ne siete già degli appassionati:
"C'era in me, nel modo in cui guardavo le persone, qualcosa che le turbava, finendo per allontanarle... Non vivevo in una grande atmosfera d'amore e d'amicizia, eccetto quella che poche persone da sola riuscivano a crearmi attorno: cercavo in tutti i modi di accattivarmi la simpatia altrui, o almeno l'accettazione, ma il più delle volte non ci riuscivo, e ne soffrivo. - Non aveva mai confessato a nessuno tutto ciò."
(Kyrin a Myriam)

Giada

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