mercoledì, giugno 27, 2018

RECENSIONE di The Queen's Lover di Noelle Riches/ REVIEW of The Queen's Lover by Noelle Riches

Buona sera, bloggers e lettori! Due giorni fa ho finito il secondo libro appartenente ad una delle mie trilogie preferite: The Queen of Oran di Noelle Riches. Naturalmente il libro si è guadagnato cinque stelline piene, e non vedo l'ora di parlarvene!


PREMESSA
Se avete letto la mia recensione di "The Queen's Training", sapete quanto io ami i suoi personaggi e la storia in sé. Non è il classico fantasy, anche se su Goodreads lo trovate sotto fantasy romance, per me è un fantasy erotico. La quantità di scene erotiche e di sesso presenti in questo libro mi ha fatto propendere per questa etichettatura, che secondo me si adatta meglio alle caratteristiche del romanzo. Spero che la mia recensione vi piaccia, buona lettura!

SINOSSI (DA GOODREADS)
Soriana non può sfuggire l'uomo che per primo le ha insegnato l'amore, e sebbene Ranneth mantenga le distanze, lei non riesce a rinnegare la passione che è proibita ad entrambi. Re Trenor è un marito cortese e premuroso, ma ciò di cui lei ha bisogno è un uomo che capisca il suo valore e le minacce di una guerra provenienti dall'Ovest. 
La visita di un delegato straniero e un viaggio per assicurare l'alleanza con i loro vicini del nord permette a Soriana di dimostrare il suo valore, ma essere la chiave della pace tra due nazioni può richiedere molto più di ciò che lei è disposta a dare. E mentre continua a combattere una passione che non riesce a rifiutare, si rende conto che anche la battaglie più nascoste spesso lasciano delle cicatrici.

RECENSIONE
Awww! Che romanzo! Posso assicurarvi che questo secondo romanzo è meglio del primo, non solo per la quantità di argomenti trattati, ma soprattutto perché presenta un'evoluzione lenta e progressiva dei personaggi. Ma partiamo dal principio: dopo il matrimonio con Re Trenor, di cui Soriana ricorda poco o nulla, il Re l'ha usata per saziare i suoi desideri carnali che appaiono senza fine. All'inizio, a lei non piace ciò, perché il suo cuore appartiene ad un altro uomo, il braccio destro del re e suo confidente, Ranneth. Perché sì, ha accettato di sposare Re Trenor, ma solo per evitare a Ranneth una condanna a morte. Inoltre, ha accettato per fare la differenza nel Regno, per non essere solo una sforna bambini, ma anche una Regina coi contro coglioni. Una Regina capace di farsi valere e di far in modo di esser presa sul serio dagli uomini che compongono il Consiglio. 

I’m an animal chained. I did this to myself. That might be worse, having no else to blame, but it’s done now and there’s no going back. Taking my place as queen like this is for my people, the people of Oran. I’m giving them hope as I’m taking mine away.
(Soriana)


Il dolore per stare vicino al suo vero amore, ma non essere in grado di dirgli quanto lei abbia bisogno di lui, sta distruggendo la fiducia di Soriana. Durante la prima parte del libro la vediamo lottare contro il suo amore per Ranneth, mantenendo una facciata di (iniziale) finto amore per Re Trenor, onde evitare la sua rabbia e la sua punizione per alto tradimento. Il ruolo di Regina, tuttavia, non elimina un fatto molto importante: che nella società patriarcale come quella di Oran, il ruolo delle donne è marginale. Quest'aspetto mi ha entusiasmato molto, e l'ho trovato molto interessante perché in qualche modo riflettere la nostra società. 


We also lived in relative seclusion – a direct reflection of my new life. I see the point of it all now. We weren’t learning how to tolerate leading a life full of nothingness. Only this life is so much emptier than it was the house where we at least had our fellow ladies to laugh with and play tricks on, ten other peers to compete with, and attendants who were more a surrogate family than the distant servants here in the palace.

A woman’s place is to serve her husband, whether he’s the king or some lowly farmhand (…)
(Soriana)

Il fatto che Re Trenor non volesse riconoscere a Soriana il merito delle sue azioni sullo Stato e non riconoscerne il valore, è un fil rouge lungo tutto il libro e ciò mi ha fatto arrabbiare. Sì, era carino e giocoso, ma era incapace di fare ciò che un Re dovrebbe fare. E quando ha scambiato Soriana con un trattato di pace con Re Arve, il Re di Pua, mi ha disgustato. La sensualità di quelle scene di sesso era davvero hot, ma ho fatto fatica a sopportarla. Perché un uomo che è ossessivamente possessivo scambierebbe la propria moglie per assicurare la pace tra due stati? Sì, lui può esser stato ferito dalla decisione di Gwinolha di amare un altro uomo, che scopriremo si chiamerà Cairan, ma mi è sembrato solo che il suo altissimo ego maschile ne venisse ferito - questo perché Gwiholha ha rifiutato lui e Trenor ha deciso di punirla costringendo Cairan a lavorare a vita nelle miniere di Pua. Se durante il primo romanzo avevo provato empatia e simpatia nei suoi confronti, adesso lo detesto. E sono felice che gli sia capitato ciò che gli è capitato alla fine del romanzo! You saw it coming, dude! Si chiama Karma!

Come sarà ormai chiaro dalle citazioni che vi sto postando, il POV principale rimane quello di Soriana. Forse nel primo libro l'abbiamo vista come una ragazza debole e fragile, ma subirà uno sviluppo così interessante che non potrete evitare di sentirvi fieri di lei. Alcuni personaggi si sviluppano nel corso del romanzo, altri rimangono gli stessi come Walenda. Sebbene Walenda possa apparire gay all'esterno, sono convinta che lei sia bisex - e il fatto che lei abbia perso la sua verginità quand'era una delle Lady Eleven dice tutto di lei. Non è amica di Soriana, ma non è nemmeno sua nemica. Quest'ambiguità mi ha scioccato ed emozionato, perché non vedo l'ora di leggere "The Queen's Army" per scoprire quale sarà la sua prossima mossa, e ho la sensazione che lei sarà dalla parte dei "cattivi".
Vi saluto con una citazione tratta da questo fantastico libro, che consiglio a tutti, e spero che lo leggiate non appena possibile, perché merita molto.
“I will not return to a life of servitude and ignorance over matters of state. He may not want to recognize my worth, but he can’t help but see it. And I can’t help it but let it grow.”
(Soriana)

xoxo,
Giada

lunedì, giugno 25, 2018

COVER REVEAL di Dark Revenge di Daria Torresan & Brunilda Begaj

Buona sera, bloggers e lettori! Sono ancora stanca morta dalla giornata in piscina di ieri, ho ancora male alle gambe e alle braccia, ma sono qui per presentarvi l'ultimo romanzo di Daria Torresan & Brunilda Begaj. In settimana uscirà anche la mia recensione di Dark Truth, e infine quella di Dark Revenge, al di fuori del Review Party. Rimanete sintonizzati, perché luglio e agosto saranno dei mesi di fuoco per quanto riguarda le recensioni che pubblicherò! Buona lettura!

TITOLO: DARK REVENGE
AUTRICI: DARIA TORRESAN, BRUNILDA BEGAJ
GENERE: ROMANTIC SUSPENSE
EDITORE: SELF PUBLISHING
SERIE: VOLUME 3 JUSTICE SERIES
DATA PUBBLICAZIONE: 29/06/2018
PREZZO EBOOK: € 3,50 – DISPONIBILE NEL PROGRAMMA Kindle Unlimited
PREZZO CARTACEO: PROSSIMAMENTE

TRAMA
Lei vuole morire. È convinta di meritarlo.
Lui vuole salvarla. È convinto che lo meriti.
Cloe Martinez non esiste, è solo la maschera che una madre disperata ha costruito su di sé per compiere un piano: distruggere l’uomo che ha ucciso sua figlia. Renderlo cibo per i vermi.
Jordi Ferreiro ha fatto del suo dolore il motore della sua vita, farà il possibile perché nessun bambino soffra più quello che ha patito lui.
Jordi è votato alla giustizia, Cloe alla vendetta.
Qualcosa, però, li accomuna: cercano entrambi lo stesso uomo. Ma chi è il nemico invisibile e letale? 
Chi è davvero il Santo? Sullo sfondo di una NY dove il caos e la criminalità dilagano, in gioco c’è ben più di una battaglia. 
C’è l’amore. C’è la vita.


xoxo,
Giada

mercoledì, giugno 20, 2018

RECENSIONE di Dark Secrets di Daria Torresan & Brunilda Begaj

Buona sera, bloggers e lettori! Questa sera vi parlerò di un romanzo piacevole, bello e che però mi ha lasciata un po' basita su alcuni suoi aspetti. E' di sicuro un buon inizio di trilogia, tuttavia non me la sono sentita di dare più di 3- stelline. Quindi perché ho dato questa votazione? Lo scoprirete scorrendo il post e leggendo la mia recensione.


PREMESSA
Ecco, temo di non essere cordiale come vorrei... Ma il fatto è che avevo delle alte aspettative per questo romanzo, poiché ne ho letto recensioni entusiasmanti. La mia però non lo sarà, almeno non del tutto. A breve vi parlerò di ciò che mi ha fatto abbassare il voto generale, e le mie motivazioni a riguardo. Come sempre, invito le fan delle scrittrici a non accanirsi su di me, e ricordo a tutti che la mia recensione è soprattutto la mia opinione, non la verità universale. E proprio perché è solo la mia opinione personale ci tengo a sottolineare anche che non è un affossare o gettare fango verso qualcuno - a molti questa premessa sembrerà inutile o una perdita di tempo, ma per me è necessaria. Bene, vi auguro buona lettura.

SINOSSI (DA AMAZON)
Ognuno è artefice del proprio destino. Niente di più falso. Hope Mitchell il suo destino non lo ha scelto. È rimasta intrappolata in un passato, dove suo padre, alleandosi con persone molto pericolose, ha pagato questo errore con la vita. Sono passati quindici anni da quel giorno e ora Hope è una donna, lavora nell'officina di suo nonno e guida auto di grossa cilindrata. Conduce la sua vita con la consapevolezza che non deve mai abbassare la guardia, che non si è mai abbastanza al sicuro, perché il male può celarsi dovunque e ci vuole poco a farsi sorprendere impreparati. Ha innalzato una corazza attorno al suo cuore. Ha già sofferto troppo, perché rischiare ancora? Ma non ha messo in conto l’arrivo, nella sua vita, di Rhys Moore. Lui è dannatamente bello e incredibilmente sicuro di sé. Ha deciso che vuole lei. A qualsiasi costo. Il destino li ha messi sulla stessa strada, ma proprio quando Hope sembra pronta ad abbassare le difese, il passato torna a cercarla per riprendersi qualcosa che ha solo lei, qualcosa che è ignara di custodire. Hope imparerà che, per quanto si scappi, per quanto si corra veloce, il passato riesce sempre a raggiungerci. Ogni certezza cadrà, ogni tassello troverà il suo posto nel puzzle. Ma le ferite del cuore, quelle profonde, non si rimargineranno mai.

La serie è composta da:
- Dark Secrets (7 Aprile 2017)
- Dark Truth (20 Febbraio 2018)
- Dark Revenge (29 giugno 2018)

Ogni volume verte su due personaggi principali differenti, ma tutti collegati tra loro. La storia d'amore dei due protagonisti è autoconclusiva, mentre la suspense attraverserà i tre romanzi, pertanto è strettamente consigliata la lettura nell’ordine indicato.

* ATTENZIONE *
Il romanzo contiene scene di sesso esplicite. Se ne consiglia la lettura a un pubblico adulto e consapevole.

Altri romanzi pubblicati di Daria Torresan:
Dangerous
Between (prossimamente nuova versione)

RECENSIONE
"Dark Secrets" è un romantic suspense a tinte dark, e come mi dicevo avevo alte aspettative a riguardo. Sono una fan di questo genere, perciò sapevo benissimo a cosa andavo incontro. Ma partiamo dal principio: il romanzo verte sulla vita grigia e monotona di Hope Mitchell, una bellissima e ingenua ragazza di ventidue anni che lavora nell'officina del nonno Abe. E' stato bello, per una volta, leggere di una ragazza che fa un lavoro solitamente svolto da un uomo, ed è stato lo sfondamento di un cliché che ho davvero molto apprezzato. Hope si divide tra il nonno, l'officina, la migliore amica Sheryl e l'amico di sempre, Alek. Il passato tormenta ancora la ragazza, che vive nel terrore di essere trovata e uccisa da coloro che hanno assassinato i suoi genitori quand'era ancora una bambina: un organizzazione criminale così potente da avere membri sparsi in giro per il mondo, membri che la stanno ancora cercando. 

Non permetto a nessuno di superare la linea immaginaria che pongo tra me e il resto del mondo. Perché in qualche modo devo proteggermi, devo mettere al sicuro la mia vita e salvaguardare il mio cuore.(Hope Mitchell)

La sua vita abitudinaria verrà sconvolta dall'arrivo di Rhys Moore, un attraente e seducente playboy di New York ch'è venuto a controllare il Magic, il locale che quest'ultimo conduce insieme al suo amico Matt. Girano voci che dentro al locale circoli droga, e Rhys è venuto ad appurare se ciò sia vero oppure no, nel caso fosse un illazione fatta per creare danno alla sua immagine. Rhys è arrogante, stronzo e sicuro di sé, adora ostentare la sua ricchezza. La sua famiglia, una delle famiglie più ricche di New York, gestisce un'azienda informatica e anche il suo fratellino più piccolo Josh contribuisce a ciò. Tuttavia la sua famiglia è felice all'apparenza, ma solo in seguito scopriremo il perché. A volte vi verrà voglia di prendere a schiaffi Rhys, di tirarlo fuori dal libro e di fargli la ramanzina per come si comporterà con Hope. A volte vi verrà voglia di dare una svegliata a Hope e di farla uscire dal suo guscio, perché la sua ingenuità a volte diverrà persino fastidiosa - sorry, credo che Hope sia il personaggio che mi sia piaciuto di meno. 

Il mio personaggio preferito è stato senza dubbio il nonno di Hope, Abe, gentile e cordiale con tutti ma capace di fare qualsiasi cosa pur di tenere al sicuro la sua nipote. L'amore e l'affetto di Abe per Hope mi hanno straziato il cuore, perché se Hope e Rhys sono ben delineati, ad Abe vi affezionerete molto. 

Questa è la parte che preferisco di meno scrivere, ma è quella nella quale spiegherò la motivazione dietro l'abbassamento del mio voto. Prego che non mi odierete, ma so che alcuni di voi lo faranno di sicuro. Beh, non posso cambiare ciò che sono per voi, quindi ecco le ragioni dietro le mie 3- stelline:
  1. L'uso scorretto del verbo intravedere. Questo verbo torna con grande frequenza nel romanzo, quasi quanto sincerarsi, e solo una volta l'ho trovato scritto correttamente. Riporto di seguito alcuni esempi per avvalorare la mia affermazione: "I primi bottoni della camicia che indossa sono slacciati e s'intravvede un po' del suo petto.", "Intravvedo Hope seduta su una sedia ancora in compagnia dello stesso uomo con cui è arrivata.", "(...), la stanza è avvolta nell'oscurità ma riesco a intravvedere, stagliata contro la luce fioca della luna che penetra dalle finestre (...)" Corriere della sera sul verbo INTRAVEDERE. 
  2. Il nome della macchina di Rhys. Okay, ammetto che questo mi ha confusa, e non poco. Per gran parte del romanzo la macchina viene chiamata Lykan, poi diventa Lycan e poi ritorna Lykan. Io non ho ancora capito come si chiami, ma una ricerca su Google mi ha posto tra i risultati il nome Lykan (versione americana) e Lycan (credo che sia la versione italianizzata). 
  3. Il verbo allettare, Treccani a proposito del verbo allettare e a proposito del verbo alettare.  Esempi dal testo: "L'idea di lasciarglielo credere è alettante." 
  4. Alcune frasi che mi hanno lasciata perplessa: "(...) l'unica persona di cui mi fido cecamente e con la quale avrei avuto bisogno di sfogarmi non si è vista né sentita." (ho appurato che cecamente è un avverbio meno comune, raro, ma mi ha lasciato molto molto confusa e perplessa), "Perché sono fatta così, quando il mio umore crolla sul pavimento, mi chiudo in me stessa in compagnia dei miei tormenti." (la prima immagine che il termine 'umore' ha provocato è stata quella di un liquido, non so se sia successo solo a me o ad altri, ma l'impressione che mi ha dato è stata questa.), "Il suo volto è ombroso." (il dizionario del Kindle mi ha riportato tra i suggerimenti il termine scontroso, perciò come fa un volto a essere scontroso?), ", srotola un rossetto rosso e comincia a passarselo sulle labbra." (no hard feelings, ma come si fa a srotolare un rossetto? Perché io me lo sono chiesta.) 
  5. Incisi all'interno di frasi subordinate che provocano più confusione che chiarezza nel lettore e tempi verbali sbagliati. Siccome ho moltissimi esempi di queste frasi, ne riporto solo tre - Just Tattoo of Us mi sta aspettando in tv - "Tutta l'ansia abbandona il mio corpo, lasciando al suo passaggio, una sensazione di delusione.", "Sono quasi arrivata in salotto, quando il tono del nonno, mi fa bloccare un attimo prima del piccolo passaggio ad arco che divide il corridoio da questa sala.", "Ora credo di capire la sorgente di quella strana preoccupazione che, in questo ultimo periodo, mi riserva." Per tutto il libro ci sono frasi su frasi - per non dire paragrafi - che contengono questa struttura, che impone una pausa al lettore forzata. Io l'ho letto con le pause in mezzo così, e rallenta moltissimo il tutto. 
  6. I tre puntini di sospensione. Okay, questo succede poche volte a inizio romanzo; a metà spariscono i quattro puntini + parola attaccata al punto e poi tornano i tre puntini di sospensione scritti correttamente. 
  7. Ripetizioni, termini ridondanti all'interno della stessa frase, errori di varia natura (come quando Hope e Sheryl vanno a cena in un pub e Sheryl ordina un tramezzino con la mozzarella che diventa un toast, poche righe più avanti) e termini gergali italiani che in un romanzo ambientato negli USA non si dovrebbero trovare ("Non prendermi per stupido, Vito." oppure "Non potevo rischiare che gli venisse un coccolone")
Ecco, queste sono le ragioni che mi hanno spinto ad abbassare il voto da tre stelline piene, una sufficienza, a tre stelline -. Le premesse erano davvero ottime per questo primo romanzo, ma sono state realizzate solo in parte, perché le cose di cui sopra mi hanno fatto storcere il naso. E mi dispiace, perché il romanzo presenta grandi potenzialità che, secondo me, non sono state sfruttate molto.

Vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo, con la speranza che il sequel presenti miglioramenti:
"La fiducia è un'arma che può ritorcersi contro chi la usa e io non posso permettermelo."
(Hope Mitchell)

xoxo,
Giada

domenica, giugno 17, 2018

RECENSIONE di Javier di Debora C. Tepes

Buon giorno, bloggers e lettori! Ieri ho passato una giornataccia, e il fatto che stessi poco bene non ha aiutato per niente; specie perché mi girava la testa, avevo la nausea e mi sentivo debole. A casa, ho scoperto di avere la pressione minima più bassa del normale (la settimana scorsa ce l'avevo 67 su 100, ieri ce l'avevo a 60/65 su 100) quindi non sarei mai riuscita a pubblicare la recensione, anche se lo volevo.

PREMESSA
Amo il mafia romance, è un genere di romanzi molto dark e violento che secondo me mette in luce il lato oscuro di ognuno di noi... e da quando leggo il dark contemporary, ho imparato a conoscere ed abbracciare questo lato di me. I mafia romance sono storie d'amore ambientate in famiglie mafiose, e Javier non è da meno. Javier credo che sia il miglior romanzo di questo genere mai letto del 2018, dopo The Boss's Daughter di Jennifer Bates. E' un genere difficile, ostico, ma bello. Spero che vi piaccia la mia recensione :*

SINOSSI (DA GOODREADS)
Vi starete chiedendo chi sono.
Sono un uomo disposto a tutto.
Mi hanno voluto per la mia ferocia, mi hanno scelto per la mia imperturbabilità, e mi hanno trovato.

Ora ho una missione da portare a termine e, costi quel che costi, non lascerò che il mio sangue macchi questa terra infetta.

Sono una macchina da guerra: le armi con cui mi difendo, le vite con cui gioco e la violenza con cui combatto mi rendono l’uomo che da dodici mesi guardo allo specchio.
Qualcuno potrebbe definirmi il peggiore dei bastardi, e avrebbe ragione.
Nessuno mi fermerà.
Nessuno potrà impedirmi di raggiungere il mio obiettivo, neanche lei.

Il suo sguardo è letale, il suo sorriso è pericoloso, la sua rabbia è devastante.
Lei è proibita, ma io possiederò il suo corpo, soggiogherò la sua mente e risucchierò la sua anima. Mi nutrirò di lei come il peggiore dei predatori.
Se proverà a opporsi, la distruggerò.
Nessuno dovrà scoprire chi sono.

Soprattutto lei.

RECENSIONE
Holy fucking moly! Non ci sono parole per descrivere quanto questo romanzo mi abbia sconvolta, quanto mi abbia travolta e lasciato agonizzante con i suoi protagonisti. Forse una gif riuscirà a trasmettervi l'idea di come mi sono sentita io - devastata - alla fine del libro:


Ma partiamo dal principio. "Javier" mi ha attratto sin dalla citazione iniziale, una citazione che mi è rimasta così impressa che voglio condividerla con voi, e che anticipa ciò che troveremo:
Ho imparato molto tempo a odiare i miei nemici,
ma non ne avevo mai amato uno.
(Thomas Shelby, Peaky Blinders)
Javier Romero è un uomo rotto, distrutto da un passato che ha lasciato una traccia indelebile nella sua vita, un uomo senza pace. Sì, perché se la vendetta è lo scopo principale della vita di Javier, lo è anche, in qualche modo, la sua ricerca di pace. Una pace che non ha mai avuto, e che gli è sempre sfuggita dalle mani nel momento in cui gli si avvicinava troppo. 

Sono cresciuto, sono cambiato, sono un bastardo incattivito dalla vita. E sono qui per la mia vendetta.(Javier Romero)
Non lo nego, a volte vi verrà voglia di prendere a schiaffi Javier per come tratta Yamile. Io, in più di un'occasione, avrei voluto tirarlo fuori dal libro e dargli due sberle. E' arrogante, a tratti meschino, e presuntuoso. La corazza che indossa per proteggersi è forgiata dalla sofferenza con la quale ha dovuto fare i conti molto presto. Il cartello della droga di Medellìn ha ucciso i suoi genitori quand'aveva solo sette anni. Javier ha conosciuto il dolore e la perdita delle persone che aveva più care al mondo molto presto. E da quel momento la rabbia e la vendetta sono stati gli unici sentimenti che l'hanno mosso. Quando il capo di Javier lo manda sotto copertura, all'interno della familia Solano, Javier è cosciente che dovrà guadagnarsi la fiducia di Don Julio Solano. Don Julio è il padrino, un capo mafioso con le contropalle che decide la vita e la morte di ogni personaggio con un battito di ciglia, e uccide in modo cruento come se fosse la cosa più normale al mondo. Ma per criminali del suo calibro, quella è la normalità. 

Sono stato scelto perché sono scaltro, forte e indistruttibile.Porterò a termine questo incarico per la Colombia, ma soprattutto lo farò in memoria dei miei genitori e di tutte le persone morte per mano del cartello.Nessuno di fermerà.(Javier Romero)

Non è facile per Javier entrare, sotto le mentite spoglie di Manuel Rodriguez, nelle grazie di Don Julio. Fin dall'inizio ha un rapporto di amore/odio con Yamile Solano, la figlia più piccola dei Solano. Yamile è selvaggia, delicata ma anche letale e distruttiva. Perché per quanto si sforzi, Javier non riesce a starle alla larga. Perché per quanto s'imponga di trattarla come una delle tante donne che ha avuto, lei è riuscita a penetrare la corazza che si è costruito. Lei riesce a vederlo per davvero, non la sua copertura, lei comprende subito la sua anima, quella di Javier.

Dio, quella ragazza mi attira come il sangue attira gli squali. E' qualcosa di accecante e distruttivo, è qualcosa di animalesco e brutale.(Javier Romero)

La famiglia Solano è composta da Don Julio, il boss mafioso. Poi c'è Ricardo, lo psicopatico (del mio corazòn), nemico fin dall'inizio di Javier, poi c'è l'adorabile Santiago. Okay, Ricardo e Santiago sono totalmente diversi l'uno dall'altro, ma in qualche modo vi affezionerete a entrambi. Tuttavia, il personaggio di Santiago mi è rimasto nel cuore, è uno di quei personaggi minori così notevoli e d'impatto, che lo si ricorda anche quando il libro è finito. E' il mio preferito e Debora lo sa <3 Yamile è la più giovane, ed è la principessa della finca, arrocata sulle montagne. Vive in una prigione dorata, nel lusso più sfrenato, ma è infelice. E' una ragazza di ventidue anni rotta, morta dentro, che dona amore alle sue adorate orchidee violacee e che non può avvicinarsi ad alcun ragazzo, perché Ricardo fa sempre finire male ogni ragazzo che prova solo a sfiorarla. Yamile vuole Javier con tutta sé stessa, e lo dimostra in più di un'occasione. Devo dire che Yamile è molto delicata e fragile, e lo si comprende molto bene, la sua sofferenza traspare da ogni parola e da ogni suo gesto. Ed è l'unica a scorgere e comprendere la fragilità di Javier. 

Non sono niente per lui, ma lui è tutto per me.
E questa situazione mi sta facendo ammalare, perché ora capisco quanto sia frustante non poter ottenere ciò che vuoi più di ogni altra cosa al mondo, solo ora capisco quanto sia dannatamente ingiusta la mia vita.
(Yamile Solano)

Il sesso bollente che condividerà con Javier farà aumentare ancora di più le temperature, ve lo garantisco. Il loro amore è carnale, passionale... direi quasi animalesco, i due mi sono sembrati mossi da una forza ancestrale e primitiva, un amore così totalizzante e distruttivo da avere conseguenze letali per tutti. 

Nero.Lui è l'oscurità.Lui è un baratro senza fine.Lui è il centro dell'inferno.(Yamile Solano)

C'è un parallelismo tra ciò che dice Javier nella prima parte e ciò che dice Yamile nella seconda che mi è rimasto impresso. Non lo trascrivo poiché desidero che ne godiate anche voi, perché merita moltissimo. 

Yamile e Javier litigano sempre, si punzecchiano, ma non riescono a stare l'uno senza l'altra. E sarà proprio questa la rovina (ma anche la loro benedizione), perché comprenderanno di essere l'uno il punto debole dell'altro. Ma sulla sfondo di una guerra col cartello di Cali, e i Lopez che sono pronti a uccidere tutti i Solano, l'amore è l'ultima cosa a cui Javier e Yamile dovrebbero pensare. O forse no? 

Riuscirà Javier a portare a termine la sua missione, mettendo da parte i sentimenti che Yamile gli fa provare? Riuscirà Yamile a farsi amare da Javier?
Riuscirà Ricardo a incastarare Javier?
Per scoprirlo dovrete solo leggere il romanzo.

La struttura narrativa di "Javier" è molto interessante: il POV alternato di Javier e Yamile, permette al lettore di entrare nella mente dei personaggi e di provare sulla nostra pelle le loro emozioni. Ho amato molto i parallelismi, di cui vi parlavo nel paragrafo precedente, perché mi hanno dato l'impressione che la storia fosse una sorta di specchio che rimandava i diversi punti di vista, sugli stessi argomenti, di Javier e Yamile. L'ambientazione è resa in modo veritiero, molto realistica e, più volte mi è sembrato di essere davanti a un film per la resa delle scene. Sono molto ben descritte, realistiche, quasi cinematografiche. L'aspetto dark del romanzo è reso dalla violenza efferata compiuta dai sicari, ma dallo stesso Don Julio e Ricardo, che non esitano più volte a tirare fuori la pistola per pareggiare i conti con i loro avversari. Lo stesso ambiente mafioso è descritto in modo realistico: i festini, la droga, le escort... quando si legge di queste cose il lettore viene catapultato in un mondo corrotto, in cui i personaggi principali sanno com'è e quali forze lo regolano, ma vi agiscono ugualmente, pronti ad accettare le conseguenze delle loro azioni e pronti a tentare di capire la mossa del loro avversario. 

L'evoluzione psicologica di Javier e Yamile è stata molto toccante: se già dall'inizio consideravo Javier un duro solo di facciata, poiché fin dall'inizio lui mette in chiaro che vuole attuare la sua vendetta per vendicare la morte dei suoi genitori, verso la fine ne ho avuto la certezza. Non vi dirò cosa succederà, questo dovrete scoprirlo voi. Tuttavia, Javier non è solo questo. Ha mille sfaccettature, proprio come la sua Cattleya. Yamile è fragile, è vero, ma sa essere determinata e coraggiosa e il suo sviluppo è stato lento ma progressivo - lo ammetto, certe volte, quando lei si faceva trattare come uno zerbino da Javier, l'avrei presa per le spalle e l'avrei scossa per svegliarla - ma poi mi sono resa conto che la sua sensibilità non è mai stata una debolezza. Perché Yamile è fragile come una bomba in una cristalleria.

Il fil rouge del libro è senza dubbio la vendetta di Javier, e la sua rabbia sarà così forte e potente che la potrete quasi percepire sulla vostra pelle. E' un sentimento oscuro, malsano, terribile e letale... tante volte mi sono chiesta se Javier si sia mai reso conto che, spesso, il desiderio di vendetta provoca più dolore che benefici. Spesso, mi sono chiesta se si sia mai reso conto che ferire Yamile gli avrebbe procurato un benessere temporaneo. Perché il desiderio di vendetta è un male, ti marcisce dentro e spesso non te ne accorgi e per gran parte del libro lui non se ne renderà conto. Questo è solo il mio punto di vista, però sono davvero convinta che la vendetta spesso porti più male che bene, che la vendetta non ti dia una totale soddisfazione perché vorresti continuare a ferire in modo sempre più profondo e cattivo le persone che ti hanno fatto del male. E' un circolo vizioso. L'amore di Yamile, in qualche modo, riuscirà ad alleviare questa rabbia malsana, ma riuscirà a cambiare l'uomo della sua vita? Beh, spero di scoprirlo nel sequel, "Cattleya"

Se amate i mafia romance, questo è il romanzo che fa per voi: contiene la giusta dose di sangue, sesso e violenza. Se amata i mafia romance, la sensualità di Yamile e l'arroganza di Javier sono adatti a voi. Vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo, che vi consiglio caldamente:
"Non esistono vittorie in questa guerra, solo vinti. E lo siamo entrambi." concludo.
(Javier Romero)

xoxo,
Giada

mercoledì, giugno 13, 2018

RECENSIONE di Tutto il tempo del mondo di Sara Purpura

Buona sera, bloggers e lettori! Questa sera ho finito uno dei migliori romanzi del 2018, "Tutto il tempo del mondo" di Sara Purpura. Un romanzo che ha avuto un grandissimo successo in self, e che è stato in seguito ripubblicato dalla Mondadori. Ho adorato ogni pagina di questo libro, e già fin d'ora ve lo posso consigliare col cuore in mano. Lo amerete!

PREMESSA
Come avrete letto su Facebook, sono stata contattata dalla PR di Mondadori per recensire questo romanzo e ringrazio l'Ufficio Stampa della casa editrice per avermi permesso di leggere questo capolavoro. Sì, so bene che non lo dico mai, ma questo è un caso eccezionale e il libro merita questa definizione. Non è la classica storia d'amore new adult. I protagonisti non sono i soliti protagonisti complessi e complicati tipici di questo genere letterario. Questa storia va oltre, e racchiude degli insegnamenti molto utili per le nuove generazioni. Questo è un libro che farei leggere nelle scuole, per quanto mi riguarda, perché tratta dei temi molto vicini agli adolescenti e può essere usato come mezzo per spingerli ad aprirsi e a parlare delle problematiche di quell'età difficile.

SINOSSI (DA GOODREADS)
Anais Kerper è la ragazza che tutte vorrebbero essere. Bella, intelligente, di famiglia benestante. Ha al suo fianco il ragazzo ideale e davanti a sé un futuro radioso. Eppure, dietro questa patina di perfezione, lei sta andando in pezzi, incapace di ribellarsi a una vita che non le corrisponde affatto. Una vita di cui ha il pieno controllo solo quando, chiusa fra le quattro mura del suo bagno, cerca il dolore per sfuggire alla realtà.

Desmond Ward è un ragazzo difficile. Orfano da quando aveva sette anni, ha alle spalle un passato di continui abbandoni e un'anima rattoppata. Nera. Sporca. Marcia. Ma il destino sembra finalmente tornare a sorridergli il giorno in cui una facoltosa famiglia decide di prenderlo in affido, regalandogli così la possibilità di una vita diversa, e forse perfino il sogno di diventare un giocatore professionista di football.

Una volta giunto nella loro villa, però, conosce Anais, la sua futura sorellastra, stupenda e fragile. E, subito, quello che è stato il loro mondo fino a quel momento si sgretola. L'uno coglie negli occhi dell'altra il suo stesso tormento e l'attrazione si fa largo dirompente. Incontrollabile. E proibita. Ciononostante Des e Ana non possono smettere di cercarsi, desiderarsi, e amarsi, perché solo l'uno tra le braccia dell'altra, per la prima volta, capiscono cosa significhi vibrare e sentirsi vivi.

Ma il mondo "fuori" non si lascia mettere in un angolo, al contrario si fa avanti minaccioso e li costringe a chiedersi fino a dove sono disposti a spingersi per difendere il loro amore. Quella di Anais e Des è una scelta difficile. Un sì o un no che richiederebbero un istante per essere pronunciati. Ma "la vita è fatta di istanti. E di respiri impigliati in gola, e del cuore in fondo allo stomaco che li precede. E poi c'è il 'mentre': quell'attimo in cui decidi se essere felice o soffrire".

Tutto il tempo del mondo è il racconto appassionato e coinvolgente di un amore totale e impulsivo, spesso insensato e incosciente, che punta dritto al cuore del lettore per non abbandonarlo più.

RECENSIONE
Sono passate solo poche ore da quando ho finito questo romanzo, ma sono ancora scioccata, travolta dal tumulto di emozioni che mi ha suscitato. Forse non ho pianto durante la sua lettura, ma mi ha lasciato il magone addosso anche dopo aver chiuso il Kindle e continuo a pensare al finale, chiedendomi cos'accadrà ai suoi protagonisti. Quando uno scrittore riesce a ridurmi così, ha fatto centro - non sulla Giada blogger, ma sulla Giada lettrice. Sono queste emozioni e queste, le sensazioni che cerco in un libro. 

Mettetevi comodi, perché questa sarà una delle più lunghe recensioni che scriverò, proprio come vi avevo anticipato oggi pomeriggio su Facebook. Partiamo quindi dal principio: Anais Kerper è la ragazza perfetta: ha un ragazzo che ama e che è il quarter back della squadra di football, delle amiche che le vogliono bene, una famiglia che la adora ed è la capo cheerleader. Questa è solo una facciata, perché Anais soffre ogni singolo giorno, in silenzio, accettando in modo passivo ciò che i suoi genitori hanno deciso per lei e per il suo futuro. Incapace di reagire, si chiude in bagno a provocarsi il vomito, rifiutando di trattenere il cibo nel suo stomaco e tagliandosi i polsi. La farsa in cui si ritrova costretta a vivere giorno dopo giorno, non è altro che la gabbia dorata del suo mondo: perfetto all'apparenza, ma pieno di zone d'ombra così terribili che non osa parlarne a nessuno.

Ci sono giorni in cui vorrei urlare, ma so che nessuno mi starebbe a sentire.
(Anais Kerper)

Anais è un personaggio difficile da capire, spesso è contraddittoria nelle sue azioni e nei suoi intenti, ma non la si può biasimare per questo. Chi di noi, a diciassette anni, aveva le idee chiare su ciò che voleva davvero? Tuttavia, lei sa cosa desidera, ma non ha il coraggio di lottare per ciò che desidera perché condizionata in modo profondo dai progetti del padre su di lei. Lei non desidera diventare cardiochirurgo come Matthew, ma sarà costretta a farlo solo perché lui ha già deciso così - e ogni tentativo di ribellione viene sedato al più presto, minimizzato e reso poco importante. Adesso vi parlerò dei temi che ruotano attorno al suo personaggio, due temi che sono stati trattati con delicatezza e grazia, ma con una tale intensità da lasciarmi senza fiato: la bulimia e l'autolesionismo. Entrare nella mente di Anais, sapendo che odia il suo corpo e che lo ferisce in questo modo mi ha fatto davvero male, credetemi che c'è una scena, al 51% del romanzo che mi ha stretto lo stomaco e mi ha fatto venire voglia di rimettere pure a me, tanto era scioccante e sconvolgente. Non vi dirò di che scena si tratti, ma sappiate solo che dovete prepararvi per quella. La bulimia di Anais è diretta conseguenza delle critiche sul suo corpo da parte di sua madre, delle critiche che l'hanno ferita così nel profondo che lei si vede ancora come la ragazza sovrappeso che era, anche se ormai è così magra che preoccupa tutti, perfino mamita Linda. 

Odio ciò che vedo.Odio mia madre e la sua ossessione per la linea. Odio mio padre che vede chi non sono.Odio i giorni in cui vorrei urlare, anche se nessuno mi starebbe a sentire.Odio non poter essere la diciassettenne che vorrei.(Anais Kerper)

Se devo essere sincera, il tema che mi ha sconvolto più di tutti è stato l'autolesionismo. E' difficile capire cosa passi per la mente delle persone che si autoinfliggono dolore, è difficile per loro uscire da quell'abitudine malsana di ricorrere alla lametta per stare bene. Faccio molta fatica a trovare le parole a riguardo, poiché non penso di essere in grado di descrivere bene come ciò mi abbia fatto sentire... Le scene in cui Anais si taglia mi hanno scioccato. La veridicità con cui sono state rese, il loro realismo, è stato qualcosa di terribile. 

Controllo i segni sul braccio. Stanno sbiadendo, quindi non c'è bisogno di coprirli con del fondotinta. Li tocco con devozione, come se potessi incitarli a restare ancora un po' sulla mia pelle. Sono le mie cicatrici, quelle dei momenti in cui mi sono piegata e rialzata. Non ne vado fiera, ma ogni volta che le guardo capisco di essere una sopravvissuta che ha trovato un modo per farcela. Sono viva, anche se a nessuno importa.Sono viva, e lo devo a me.(Anais Kerper)



La vita perfetta di Anais viene sconvolta dall'arrivo di Desmond Ward, un ragazzo rimasto orfano a sette anni e che è passato da una famiglia affidataria all'altra, sperimentando situazioni che un bambino non dovrebbe mai sperimentare. E' un ragazzo duro, difficile, che si atteggia a gradasso, ma è la vita che l'ha reso così. Il suo atteggiamento è una corazza per proteggersi dal mondo esterno, dalle sue brutture, o almeno per tentare di salvarsi da esse, in quanto ha già visto il lato oscuro dell'umanità. Di coloro che dicevano di volergli bene, e invece lo rimandavano indietro ogni volta. Di coloro che lo insultavano, lo picchiavano e lo seducevano. Des non è un personaggio facile, lo ammetto, ma leggere di lui mi ha fatto capire come è inutile nascondersi sotto una corazza: prima o poi la nostra vera personalità emergerà, e starà agli altri decidere se amarci o meno per questo. Starà agli altri decidere se odiarci o amarci per come siamo davvero.

Mi hanno rovinato, ed è per questo che nessuno mi ha voluto. Ora voglio solo andarmene.(Desmond Ward)

Un bastardo è pur sempre un bastardo, nonostante le buone intenzioni nei suoi riguardi.
(Desmond Ward)

Sarà l'incontro con Anais a cambiare le carte in tavola per entrambi. Per la prima volta, nella vita di entrambi, finalmente conoscono qualcuno in grado di comprendere le loro ferite e il loro passato difficile (sì, a quanto pare questa è una parola che userò spesso stasera). Si avvicineranno, litigheranno, si allontaneranno e poi si avvicineranno di nuovo, combattendo contro il nemico peggiore: loro stessi. Sì, perché entrambi sono fragili e rotti allo stesso modo. Perché entrambi hanno sofferto moltissimo, in modi diversi, e cercano un modo per rattoppare i pezzi del loro cuore distrutto. Perché entrambi cercano di rimanere a galla in un mondo che pare tentare di soffocarli giorno dopo giorno, cercando un modo di sopravvivere. Se per Anais la via di fuga era il vomito autoindotto e l'autolesionimo, per Des sono le gare clandestine automobilistiche e la droga. Ho apprezzato davvero molto questo loro comprendersi, lasciando da parte ogni pregiudizio, ascoltando l'altro con amore e attenzione. E' stato bello vederli comprendere il loro amore, e il peso delle conseguenze che questo avrà nelle loro vite.


Quello che c'è fra me e Des è complicato, sta scatenando un disastro dietro l'altro, eppure non posso fare a meno di vivere ogni sensazione che lui mi provoca.
(Anais Kerper)

Nella mia vita fatta di niente, Anais è diventata il mio tutto.
(Desmond Ward)

Il loro amore, più volte contrastato e pieno di ostacoli lungo il cammino, non troverà completa realizzazione. In parte sapevo che sarebbe successo e sto davvero rischiando un grande spoiler, quindi è meglio se cambiamo argomento. L'amore di Des e Anais è fragile come le loro personalità: è una bomba in un negozio di vetro: pronta ad esplodere e a mietere vittime.  Un amore intenso, passionale, complicato che vi terrà col fiato sospeso, facendovi chiedere se loro due riusciranno mai ad essere davvero felici. In realtà, la domanda che si porrete sarà questa: Possono due persone rotte aggiustarsi a vicenda? Può sembrarvi una domanda stupida, ma io me lo sono chiesto più volte. E' nobile come proposito, ma difficilmente realizzabile. Non arrabbiatevi con me, io tifo per l'amore salvifico; semplicemente me lo sono domandato. E la risposta è no. Non si tratta di destino o fato, si tratta solo di questo: è molto difficile, se si è persone fragili, salvare un altro se non si riesce a salvare se stessi. E sì, mi rendo conto di essere catastrofica, ma non riesco a vedere le cose in modo diverso. L'amore non sempre può salvare due persone. L'amore, a volte, non basta. 


La spirale discendente che ci condurrà al finale, di cui ovviamente non vi dirò nulla, porterà Desmond e Anais a fare i conti con se stessi. Perché, come vi dicevo all'inizio, siamo noi i peggiori nemici di noi stessi. Ciò che succederà dalla dichiarazione d'amore in avanti, avrà delle grosse conseguenze. Delle conseguenze che vi lasceranno col senso di pianto e col magone addosso. 

Si dice che, per affrontare l'onda d'urto provocata da un errore, sia utile ammettere lo sbaglio e fare un passo indietro. Però a volte i soli passi da compiere sono quelli che ci allontanano dalle persone che abbiamo ferito. Desmond non si è mai sentito degno di essere amato, ma alla fine di tutto sono io a non essere degna di lui.(Anais Kerper)

A livello strutturale, il romanzo presenta un doppio POV che permette al lettore di capire e comprendere le azioni di Des e Anais. A volte vi verrà voglia di scuotere con forza Anais e dirle di andarsi a prendere il ragazzo che ama. A volte vi verrà voglia di prendere a schiaffi Desmond per il suo comportamento scorretto nei confronti di Anais. Ma quando chiuderete il Kindle, vi mancheranno. A me già mancano un sacco. Sono personaggi molto ben costruiti, con un background credibile, resi così bene da sembrare realistici. Resi così bene, che sarete in grado di sentire la loro sofferenza sulla vostra pelle e il vostro cuore lacerarsi per i loro continui battibecchi. 


Un romanzo travolgente, sconvolgente, terribile e meraviglioso. Un romanzo che vi lascerà devastati. Una lettura coinvolgente e passionale, che arriva dritta al cuore. Un cuore che l'autrice riduce in mille pezzi e poi compone e ricompone man a mano che Desmond ed Anais crescono come personaggi, e le loro avventure e disavventure vi fanno soffrire. Un romanzo indimenticabile. Super consigliato!

Vi saluto con una citazione tratta da questo libro che vi consiglio caldamente, e vi prego, leggetelo! Ho bisogno di fangirlare con qualcuno su Des e Ana!
"Ti è mai capitato di guardare dentro gli occhi di qualcuno e di capire di essere a casa?" [...] "A me sì, e per quanto mi sforzi di fuggire, in lei ho trovato il mio rifugio, ed è maledettamente difficile abbandonarlo."
(Desmond Ward)

xoxo,
Giada

domenica, giugno 10, 2018

RECENSIONE di The Boss's Daughter di Jennifer Bates/ REVIEW of The Boss's Daughter by Jennifer Bates



Buona sera, bloggers e lettori! Ho passato dei mesi molto difficili, e la scrittura del mio secondo romanzo mi ha occupato moltissimo tempo, motivo per cui ho tralasciato un po' il blog. Ma eccomi qui, e nelle prossime settimane vi farò conoscere tante novità letterarie imperdibili.


PREMESSA
Quando mi sono iscritta al Review Tour di questo romanzo ero gasata: adoro i romanzi che usano le Black Roses, le rose nere, e adoro i mafia romance - se avete letto la mia recensione di Vincent di Kristen Kyle, ricordate quanto io ami questo genere. E chissà, magari un giorno ne scriverò uno anche noi. Nel frattempo, spero che vi piaccia la mia recensione e non dimenticate di condividerla!

SINOSSI (DA GOODREADS)
Sono marchiata dalla Rosa Nera, il simbolo dell'arroganza e della crudeltà di mio padre. E' una macchia che non se ne andrà mai via, lo stesso marchio che anche le altre ragazze portano - l'unico che ci può far morire.

Mio padre, secondo in comando di una potente famiglia del crimine organizzato, ha ucciso il mio fidanzato e mi ha detto che mi avrebbe ucciso. L'unica ragione per cui non mi ha ucciso allora e adesso è perché desiderava farmi soffrire, prima.

Ma lui non mi spezzerà mai.

Sono scappata. Sono sopravvissuta. Ma le altre ragazze... Non sono stante molto fortunate.

Per fermare gli omicidi, devo tornare da mio padre e dargli ciò che vuole.

Me. Il mio sangue.

E poi c'è Hunter, l'unico uomo che voglio, e l'unico che non posso avere. Se lui scopre chi sono, tutto ciò per cui ho combattuto finora andrà in pezzi.

Non ci sarà mai un cavaliere con la lucente armatura che accorrerà a salvare le ragazze della Rosa Nera. Devo farlo da sola.

Il sangue della Famiglia scorre nelle mie vene, e io non cederò senza combattere.

RECENSIONE
Come saprete, ho un debole per i romanzi che riguardano le rose nere - il primo romanzo con questa tematica, ma genere diverso, che ho recensito, è stato Powers (The Black Rose Saga #1) di Susan Mikhaiel, ma questo è totalmente diverso. Adoro i mafia romance, e questo l'ho adorato così tanto che ho scritto anche nella pagina di Jennifer Bates per chiederle se e quando ci sarà il seguito.

Ma partiamo dal principio: Renee Parnell è la figlia del boss della mafia Matthew Parnell, un uomo crudele e senza cuore che marchia tutte le ragazze che lavorano per lui con una rosa nera. Anche Renee ha una rosa, ma al posto della lettera assegnata alle ragazze che decidono di diventare 'dipendenti', ha una D, la D di Daughter. Matthew ha ucciso Christopher, il suo fidanzato, il giorno del loro matrimonio e da quel momento in avanti ha deciso di rendere la sua vita un inferno, mettendo in chiaro che non le è affezionato minimamente e che intende solo usarla.

Quando Renee scappa e si fa una nuova identità, diventando Chloe Riggs, le cose peggiorano ancor di più. Matthew inizia ad uccidere tutte le ragazze con una rosa nera per ferirla e per farle sentire il macigno del senso di colpa sulle spalle, conscio che prima o poi sarebbe tornata da lui, ad Atlanta.

Ma è a New Orleans che la vita di Chloe cambia, perché conosce Hunter, un detective che, per vendicare la morte di sua moglie, lavora da anni ai crimi della Rosa Nera. Tra loro scoppierà un'attrazione, in un certo senso, fatale, perché li porterà a confrontarsi con il loro passato e finalmente ad aprirsi l'uno con l'altra.

Da questo punto in avanti, i personaggi subiranno un lento e graduale cambiamento, che li porterà allo scontro epico finale.. Un finale aperto che vi lascerà esterrefatti, chiedendovi cosa succederà nel prossimo libro.

Non so ancora se ci sarà il sequel, ma ho già scritto a Jennifer Bates per saperlo. Adoro questo romanzo. Amo i suoi personaggi. Amo il fatto che sia scritto in terza persona con POV alternati, quelli di Matthew, Chloe e Hunter. Questo permette al lettore di entrare in empatia con loro.

L'aspetto del romanzo che ho adorato di più sono stati i flashbacks e flashforwards, che davano l'idea di entrare e uscire dal romanzo, e la sensazione di entrare e uscire era così ben resa che ti catapultava dal passato al presente e dal presente al futuro in poco tempo. Meravigliosa!

Vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo, invitandovi a leggerlo non appena possibile perché è bellissimo. Stupendo.
"She was tough, she was fierce, and she would get what she wanted.”
(Renee Parnell)

xoxo,
Giada

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