domenica, ottobre 23, 2022

RECENSIONE DI UNO DI NOI STA MENTENDO (ONE OF US IS LYING #1) DI KAREN MCMANUS

Buona sera, fantastics! Sono reduce da due giorni di fuoco, tra cui il giorno del mio compleanno. Anzi, diciamo che dal 21 al 23 le mie giornate sono state di fuoco in tutto e per tutto, e che almeno oggi vorrei un po' di serenità. Non vi sto a spiegare i motivi, ma il libro che ho scelto calza a pennello con tutto. Ad ogni modo, welcome to my 30s! Un gran mal di testa da ciclo, The Boys e sonno costante! 

PREMESSA
L'ho già detto su Instagram e lo dico anche qua, sono solo due i motivi che mi hanno spinto a iniziare Uno di noi sta mentendo, e sono: il fatto che i teen drama/mystery sono i miei guilty pleasures come i libri trash, e secondo perché voglio cominciare a guardare la serie - a breve su Netflix uscirà anche la seconda stagione, quindi dovrò recuperare anche il sequel di questo romanzo. Don't worry, per The Witcher non farò così. Stavolta l'ho fatto solo perché avevo bisogno di un romanzo leggero e anche, speravo, migliore di Paper Crown di Erin Watt. Inoltre, l'ho iniziato perché dalle premesse sembrava una versione libresca di The Breakfast Club (film che ho amato, btw). Ad ogni modo, gli ho dato 3 stelline. La sufficienza, direi.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
"Era una bugia che raccontavo perché era più facile della verità. E perché un po' ci credevo. So cosa significa raccontarsi una bugia così tante volte da farla diventare realtà. Ma la verità viene sempre fuori. Prima o poi." 
Cinque studenti sono costretti a trascorrere un'interminabile ora di punizione nella stessa aula. Bronwyn, occhiali e capelli raccolti da studentessa modello, non ha mai infranto le regole in vita sua e vive per essere ammessa a un'università prestigiosa e rendere fieri i suoi genitori. Nate, capelli scuri disordinati e un giubbino di pelle malandato, è in libertà vigilata per spaccio di erba e sembra a un passo dall'andare completamente alla deriva. Cooper, il ragazzo d'oro con cui tutte vorrebbero stare, è la star della scuola e sogna l'ingaggio in una grande squadra di baseball. Addy, una chioma di folti ricci biondi e un viso grazioso a forma di cuore, sta cercando di tenere insieme i pezzi della sua vita perfetta. Infine Simon, l'emarginato, lo strano, che, per prendersi la sua rivincita su chi lo ha sempre trattato male, si è inventato una app che rivela ogni settimana dettagli piccanti della vita privata degli studenti. Pur conoscendosi da anni, non possono certo definirsi amici. Qualcosa li unisce, però. Nessuno di loro è davvero e fino in fondo come appare. Ognuno di loro dietro alla facciata "pubblica" nasconde molto altro, un mondo di fragilità, insicurezze e paure, ma anche di segreti piccoli e grandi di cui nessuno, o quasi, è a conoscenza. Da quell'aula solo in quattro usciranno vivi. All'improvviso e senza apparente motivo, Simon cade a terra davanti ai compagni e muore. Non appena si capisce che quella che sembrava una morte dovuta a un improvviso malore in realtà è un omicidio, il mondo di Bronwyn, Nate, Cooper e Addy inizia a vacillare. E crolla definitivamente quando la polizia scopre che i protagonisti di un ultimo post mai pubblicato di Simon sono proprio loro. In men che non si dica, i quattro ragazzi da semplici testimoni diventano i principali indagati dell'omicidio...

RECENSIONE
Partiamo con il dire che davvero pensavo che questo libro fosse una versione libresca di The Breakfast Club, dato che le premesse erano simili al film. O meglio, come sarebbe stato The Breakfast Club se non ci fosse stato un omicidio in mezzo. 

Cinque studenti sono costretti a passare una lunga ora in punizione. Ogni personaggio costretto in quello spazio dal professor Avery, che li ha beccati con un cellulare in mano, rappresenta l'archetipo dei personaggi dei film comedy: la bionda svampita e popolare, la nerd fissata con l'entrare all'Ivy League, il giocatore di baseball, il reietto e, infine, lui. Il ragazzo più odiato della scuola (che, a conti fatti, è l'unica differenza col film visto che c'è anche la cleptomane). Ma andiamo con ordine: Addy Prentiss è una ragazza bionda che vive come se fosse l'appendice del suo ragazzo Jake. All'inizio del romanzo, almeno, è una smidollata che vive sotto i condizionamenti che le sono stati imposti da sua madre e dal suo ragazzo, il classico 'jock' americano. Abbiamo poi Bronwyn (non so manco se l'ho scritto giusto) Rojas, una nerd che fa di tutto per essere la prima della classe. C'è poi Cooper Clay, il classico giocatore di baseball che sta insieme alla più figa della scuola. Infine c'è Nate, il reietto. Il ragazzo che non ha più niente, che deve badare a suo padre alcolizzato e che spaccia droga. A completare il quadro c'è Simon Kelleher, un ragazzo che ha creato l'app Senti Questa per spifferare i segreti di tutto il corpo studentesco. Una sorta di Gossip Girl, insomma. E Gossip Girl è come sarebbe stato Dan, se i produttori avessero usato un po' di cervello e avessero reso Gossip Girl qualcun altro. 

Ciò ch'è iniziata come una semplice punizione, si trasforma alla fine in qualcosa di molto peggio. Perché Simon, dopo aver bevuto un bicchiere d'acqua, ha un attacco asmatico e non ha più la sua EpiPen. Nessuno riesce a salvarlo. Da qui, i Quattro verranno indagati per omicidio a rotazione. Fino a quando la verità non verrà a galla. 

In realtà non ho molto da dire su questo romanzo, perché gli errori di traduzione erano così evidenti che mi hanno dato moltissimo fastidio. Come 'è un ragazzo stonato' come se questo potesse essere un pettegolezzo intelligente da spacciare, quando è evidente che volesse dire 'fatto, nel senso di drogato', perché stoned come jaded vuol dire strafatto di droga. Oppure quando Personaggio X (censuro per non spoilerare) dorme con X, ma il 'dormire' in realtà è 'fare sesso', questo perché è stato tradotto alla lettera 'to sleep with' che non vuol dire solo dormire, ma 'fare sesso con'. Oppure una cosa che non ho davvero capito è stato 'tipico maschile', sbattuto senza motivo nel bel mezzo di una frase. Ora non so voi, ma a me queste cose hanno irritato parecchio. E per fortuna che non l'ho comprato, ma l'ho preso in prestito dalla biblioteca. Meno male!

Comunque il romanzo si è meritato tre stelline, e leggerò il sequel solo per la serie tv. Ma, onestamente, non me la sento di consigliarvelo chissà quanto. 

Non ho tratto citazioni, quindi ci salutiamo qui.

xoxo,
Giada

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