WATTPAD STORIES

martedì, maggio 26, 2020

REVIEW PARTY DI MAKING THE RULES DI SAGARA LUX

Buon primo pomeriggio, bloggers e lettori! A dire il vero, non mi piace molto questo mio modo di riferirmi a voi, penso che d'ora in avanti vi chiamerò Fantastics, che ne dite? E' molto più adatto al mio blog e a tutto in generale. Sì, vi chiamerò così da questo momento. Dunque... ieri sera, nonostante la giornata intensa di esami preoperatori, sono riuscita a finire il meraviglioso e intenso nuovo romanzo di Sagara Lux. Ve ne parlerò meglio nel post, quindi scrollate e leggete, poi ditemi cosa ne pensate nei commenti del blog o su Facebook :)

PREMESSA
Sagara Lux è una delle mie autrici preferite, penso che ormai si sia capito. Adoro ogni romanzo che scrive, ogni suo personaggio, ogni suo villain e ogni suo 'buono'... ma non sarebbe neanche un termine corretto definire 'buono', perché ogni personaggio di Sagara ha un chiaroscuro dentro di sé che lo rende ancor più umano, e molto vicino alla realtà. In fondo, nessuno di noi è completamente buono o cattivo, ognuno di noi nasconde delle zone d'ombra che non rivela a nessuno, ma che lo rendono ciò che è, e questo sono anche Robert Rules e Sharon Allen. Due personaggi molto intensi, che vi lasceranno senza fiato. Due personaggi indimenticabili.

SINOSSI (DA GOODREADS)
«Sono due le cose che non dovremmo mai desiderare: quello che non possiamo avere e quello di cui potremmo pentirci.»

ROBERT RULES.
Nella vita, ha ottenuto tutto ciò che voleva. Crede di essere intoccabile; che nessuno scoprirà i suoi segreti.
Ma so cos'ha fatto.
Ho visto il mostro che è dentro di lui.
E ho giurato di distruggerlo.

SHARON ALLEN.
Si è nascosta bene, crede che non riuscirò a trovarla.
Ma so chi è. Quanto è vicina.
E quali oscuri desideri si annidano nella sua mente.

Pensa che sia un mostro. Forse lo sono davvero.
Il suo mostro.
E sto per prenderla.

Lo trovi qui:
https://www.amazon.it/dp/B088JRDZYZ/
RECENSIONE

"Se vuoi la rosa, devi accettare le sue spine"

Robert Rules è l'unico figlio del magnate suo omonimo, suo padre, che gestisce la Rules Corporation: la più grande azienda produttrice di software per la protezione dei sistemi operativi di tutta Seattle e degli Stati Uniti. Un ruolo molto importante, che però ha sempre richiesto un caro prezzo da pagare... Forse il suo stesso matrimonio con la bellissima Brenda.

Possedere lo stesso nome di suo padre, è sempre stato un macigno per Robert. Non solo perché voleva guadagnarsi il suo spazio nel mondo a prescindere dal suo nome o cognome, ma perché è sempre stato, anche da adolescente, totalmente diverso da lui. Per anni, Robert voleva solo che suo padre fosse felice, che divorziasse da sua madre per il bene di tutti, invece le cose non sono andate come sperava. La morte del genitore che gli era più caro, infatti, lo segnerà per tutta la vita, rendendolo l'uomo spietato e crudele ch'è adesso.

Con il tempo e l'esperienza, si maturano istinti che difficilmente sbagliano.
(Robert Rules)

Sharon Allen è una donna in fuga. Da quando sono morti i suoi genitori, e grazie alla sua mente brillante, ha dato la caccia a colui che le ha portato via sua sorella. Jillian Allen è, per questo motivo, il collegamento principale tra Sharon e Robert, ma anche l'elemento che li porterà a scontrarsi più e più volte a vicenda. Ho adorato Sharon sin dalla prima pagina, non è una ragazza fragile, men che meno insicura, è tutta d'un pezzo e non ha paura di prendersi ciò che è suo. E' una caratteristica che accomuna tutte le donne di Sagara: ragazze con un passato doloroso o difficile, che trovano la forza in loro stesse e facendo affidamento su loro stesse e le loro capacità e, lasciatemelo dire, le ho sempre amate per questo. Gridano girl power da ogni riga! E io amo, amo tutto questo!

Il modo migliore per tenersi stretto un uomo è dargli qualcosa, ma negargli ciò che desidera di più. (...) Ho dato inizio a un gioco pericoloso (...), ma di una cosa sono certa: sarò io a stabilire le regole. (Sharon Allen)

E' vero, ciò che inizia Sharon è un gioco molto pericoloso. Moltissimo. Robert Rules non è la persona che appare, ma nasconde un animo molto oscuro, fatto di desideri oscuri e perversi, desideri che scoprirà di possedere anche lei. Man a mano che la storia prosegue, le loro vite entreranno in collisione: e dall'odio, nasceranno tutta una serie di sentimenti che faranno a cazzotti l'uno con l'altro per predominare sui nostri protagonisti principali. La vasta gamma di emozioni che ci presentano mi ha lasciato sul filo del rasoio almeno tanto quanto il mistero dell'assassinio del padre di Robert, un mistero che dovrete scoprire leggendo. Vi posso garantire, però, che rimarrete a bocca aperta. Cavolo, penso che sia uno dei migliori colpi di scena che io abbia mai letto e vi straconsiglio di leggere con attenzione tutte le parti, in modo da assaporare ogni scena e ogni emozione. In realtà, questo è anche il motivo per cui ci ho messo tanto a finirlo: era così bello che non volevo finisse.

I personaggi di Sagara sono sempre stati intensi e forti, ma Sharon e Robert hanno un qualcosa che mi attrae a loro ancora di più. Sono una ventata d'aria fresca nel panorama letterario italiano, e il romanzo di per sé presenta una commistione di generi - il thriller e l'erotico - resi magistralmente. Sharon e Robert, ma anche i personaggi minori, sono tridimensionali. Senti sulla tua pelle le loro emozioni, ridi con loro, soffri con loro, ti danni insieme a loro e, soprattutto, sei alla ricerca della verità proprio come loro due. La verità è uno dei temi centrali del romanzo. Una verità che potrebbe far male, ma potrebbe anche liberare entrambi. Ma, come sempre, la verità richiede un grande prezzo. E lo so che mi sto ripetendo, ma è proprio questo il nocciolo della questione: ogni cosa richiede un prezzo, bisogna vedere quanto entrambi saranno disposti a sacrificare di loro stessi per scoprire ciò che desiderano. A scoprire ogni cosa. Per questo, vi dico che la verità potrebbe liberare, ma anche fare del male. E' una nostra scelta. O meglio, è una scelta dei coprotagonisti.

"Making the Rules" è un romanzo cinematografico, l'ho detto anche nel gruppo, perché tutte le scene sono state rese in modo filmico, lasciando il lettore sul chi vive, in ansia, chiedendosi cosa accadrà loro adesso. Anche questa, è una caratteristica che apprezzo molto in uno scrittore: se uno scrittore riesce a farmi vedere il 'film' nella mia mente del libro che sto leggendo, facendomi provare un ottovolante di emozioni, mi ha già conquistata. Ed è questo il caso di "Making the Rules".

Ho trovato qualche lieve errore di alcune parole inglesi 'Lyar' al posto di 'Liar' e qualche lieve errore di battitura verso il 50% del romanzo, ma non sono errori o sviste che ne pregiudicano la lettura.

Sagara si conferma, di nuovo, la grandissima scrittrice che è. La sua capacità di scavare a fondo nell'animo umano e tirare fuori i lati più nascosti dell'io, permettendoci di guardare attraverso lo spioncino (immaginario) dell'uomo la rende una delle mie autrici preferite. La sua capacità di arrivare dritta al cuore del lettore, facendogli provare le emozioni dei personaggi sulla sua pelle è una dote che ha sempre avuto, ma che si è affinata ancora di più nel corso degli anni, rendendola se possibile ancor più bella e capace di centrare il cuore del lettore. Ha di sicuro centrato il mio, perché cinque stelle sono davvero molto poche per me, ne vorrei dare molte di più. Cinque stelle per il capolavoro che è "Making the Rules", una delle migliori uscite del 2020 e, da questo momento, uno dei miei romanzi preferiti!

Vi saluto con una citazione tratta da questo libro, invitandovi a leggerlo per perdervi nelle avventure e nelle vite di Sharon e Robert. Per vivere sulla vostra pelle l'emozione e l'adrenalina che loro sono stati capaci di donarmi nella lunga settimana che ho passato.
"La vita è crudele; ti porta spesso a desiderare cose sbagliate o spietate. La differenza tra persone come me e quelle come Rules non sta in ciò che passa nella nostra testa, nella determinazione con cui gli diamo corpo."
(Sharon Allen)

Sharon è come me: se provocata, non abbassa la testa.
Sfodera le unghie.
(Robert Rules)

xoxo,
Giada

domenica, maggio 03, 2020

RECENSIONE DI UN CUORE PER UN CUORE DI ORNELLA CALCAGNILE

Buona sera, bloggers e lettori! I pollini non mi stanno dando pace nell'ultimo periodo, e le numerose letture che sto portando a compimento almeno mi distraggono dall'attesa di venire richiamata in ospedale per la terza volta (che per me è come una quarta, in ogni caso). Nei prossimi giorni preparerò le recensioni degli altri libri di nonfiction letti nell'ultima settimana, e vi consiglierò quelli più interessanti e che offrono un maggiore spunto di riflessione.

PREMESSA
Due giorni fa, ero ancora sveglia sul letto alla ricerca di nuovi romanzi da leggere. Ho fatto la ricerca sul primo Kindle, il mio primissimo Kindle, vecchio e dalla cover consunta a causa dello strofinamento dei libri che portavo nella borsa dell'università, e ho ritrovato questo racconto edito Dunwich Edizioni. "Un cuore per un cuore" mi aveva attratto, a suo tempo, non solo per la cover, ma anche per la sinossi intrigante e nonostante siano passati più di sei anni, ha fatto ancora lo stesso effetto su di me. Tra l'altro, è anche il primo racconto che leggo di Ornella, e mi chiedo per quale assurda ragione io non l'abbia letto prima. Mi è piaciuto molto il suo stile!

SINOSSI (DA GOODREADS)
A Steamwood, nel piccolo regno di Enchanted Forest, Biancaneve e il suo principe hanno conseguito il tanto meritato lieto fine dando persino alla luce una bambina, riflesso della madre: Biancabrina.
Una felicità raggiunta a discapito però della “povera” Grimilde che, sopravvissuta, si è nascosta nella cittadina di Steamgrow e ha ordito una tremenda vendetta a danno della figliastra, lanciando nel momento più opportuno una maledizione sul regno, un sortilegio a cui, per sua sfortuna, Biancabrina è riuscita a sottrarsi.
Tra elementi della fiaba classica e quelli innovativi dello steampunk, una nuova improbabile principessa tenterà di riconquistare il regno che le spetta di diritto e apporre la parola fine sulla sua “nonnastra”. Nell’impresa non sarà sola, ma accompagnata dal fidato amico Dopey e i suoi mecha-nani.
Biancabrina riuscirà a guadagnarsi il lieto fine e portare a compimento la sua vendetta o sarà ostacolata dalle creature di Steamwood e dal Narratante, sommo signore di quelle terre?
Tra ferro e vapore, magie e pozioni, ottone e marchingegni, tutto ha inizio con… Once Upon a Steam.

ONCE UPON A STEAM
Steamwood non è un regno da favola. È immerso nel vapore e le sue esalazioni nascondono le stelle, lasciando intravedere nel cielo soltanto una cupa vastità illuminata da due lune gemelle. In un’ambientazione a tratti vittoriana e a tratti steampunk, si muovono i protagonisti delle novelle della serie, incontrandosi – e scontrandosi – sullo sfondo di un universo in bilico tra l’incanto e una minacciosa profezia circa l’arrivo della Stagione dell’Insomnia. Il Narratante, una figura misteriosa senza volto né voce, farà da collante alle varie storie, manifestandosi in modi sorprendenti. Ogni racconto è la rivisitazione di una fiaba classica, ben conosciuta dai lettori, ma che si rivelerà ai loro occhi con nuove sfumature.

RECENSIONE
"Un cuore per un cuore" è un racconto di circa 60 pagine, che narra le avventure e disavventure della figlia di Biancaneve e Florian, la ribelle Biancabrina. Biancabrina non è la classica principessa remissiva, delicata, posata come la madre, ma tutt'altro. E' ribelle, arrogante, maleducata e molto molto rozza. Lei, insieme ai suoi genitori, al suo fidato amico nano Dopey e ai suoi amati mecha-nani, vive a Enchanted Forest. Enchanted Forest, la Foresta Incanta che Biancaneve attraversa nel classico Disney, ma rielaborata in chiave Steampunk. E così, al mondo della fiaba si aggiunge l'universo vittoriano fatto di viti, bulloni e ingranaggi, tutti avvolti da fumi di varie tipologie.
Di cui alcuni persino mortali. 

Quando il Cacciatore, sicario della Regina Grimilde, si presenta inaspettatamente a corte a porgere il suo regalo; tutto il Regno cadrà in un incantesimo di vecchiezza da cui si salverà solo Biancabrina. Naturalmente, non vi svelerò la ragione per cui l'erede è stata risparmiata. Ma questo, insieme ad altri motivi che la muovono, la porteranno a iniziare la sua avventura per farla pagare alla malefica megera. Un'avventura nella quale la sua strada s'incrocerà con quella di un'altra principessa molto amata, che amerete per la sua dolcezza e ingenuità. 

Il Regno è strutturato come una vera e propria città vittoriana, ma presenta anche chiari rimandi alle favole Disney di cui il racconto ne è il retelling. Se l'avete notato, a me piacciono davvero tanto i retelling, ancor più se presentano sotto un nuovo punto di vista le principesse e i principi delle cui storie siamo sempre stati abituati. Gli elementi Steampunk sono molti, e non ve li elencherò tutti. Tuttavia, una cosa mi ha colpito davvero molto, ed è il Narratante. Vorrei dire molto di più, ma non posso farlo perché sono già a mega rischio spoiler; vi basti solo sapere che il Narratante è una figura misteriosa e centrale nel racconto e ha il suo ruolo in ogni vicenda del Regno.


E' un racconto anticonvenzionale, potente, con una morale di fondo non indifferente. E cioè che nessuno può scappare dalle conseguenze della vendetta. Ecco, in questo ci ho visto un che di karmico, perché è vero: ogni vendetta ha le sue conseguenze, e non sono mai positive. Non si può sperare in un esito positivo, da una cosa così tanto negativa e il karma fa il suo corso equilibrando il sistema e l'ordine delle cose.

La citazione che vorrei inserirvi è troppo spoilerosa, quindi evito di metterla. 
Perciò, miei adorati lettori, ci salutiamo qui! 

xoxo,
Giada

sabato, maggio 02, 2020

RECENSIONE DI IRON FLOWERS - SOLO IL CORAGGIO DI UNA DONNA PUO' CAMBIARE IL MONDO DI TRACY BANGHART

Buon giorno, bloggers e lettori! Come potrete vedere, sono tornata di nuovo nel blog dopo quasi un mese di assenza. Sono state delle settimane di scrittura folle e bruciante, interrotte di colpo da una notizia poco piacevole, di cui vi parlerò più avanti: sto ancora faticando io stessa a metabolizzarla, e mi ci vorrà ancora qualche settimana per venire a patti con la realtà dei fatti. Non preoccupatevi, non è niente di preoccupante, almeno, non troppo preoccupante.
Vi spiegherò più nel dettaglio la ragione del mio ritorno sul blog, spero che vi faccia piacere.
Ora come ora, il blog e i libri da leggere (e recensire per voi) sono una delle mie più grandi consolazioni, dato che la mia mente fatica a tornare al mondo della fantasia dei miei romanzi e che, quando ciò accade, mi sento di nuovo serena per dieci brevi minuti.

PREMESSA
"Iron Flowers" è stato il libro che mi ha liberato dal blocco autoimposto dalla quarantena, e mi ha fatto ripartire nella scrittura. Sono state quattro settimane, più o meno, molto intense. Ho scritto molto, moltissimo e ho recuperato almeno una parte di ciò che volevo mettere nero su bianco. Questo, fino a quando non ho fatto una visita medica. La scrittura è uno dei miei capisaldi, è la mia ancora durante le tempeste della vita, e anche se non me la sento di tornare nel mondo dei miei personaggi ora come ora (non sarei in grado di produrre cose che mi piacciono, e finirei col bloccarmi, quindi preferisco lasciare la fantasia vagare libera e non costringermi a fare cose che magari non verrebbero nemmeno bene - anzi, ho la certezza che NON verrebbero bene, perché mi conosco e so quanto io sia esigente con me stessa). Perciò, sono tornata da Nomi e Serina, due ragazze che mi hanno risollevato il morale e mi hanno ridato almeno una parte della scintilla di forza di cui avevo estremamente bisogno. Questo libro è diventato molto più di un oggetto, per me. E' diventato il simbolo del mio ricongiungimento coi miei personaggi e il mio rifugio in un momento molto difficile che sto ancora vivendo. Perciò, chi vi dice che la scrittura e la lettura non siano benefici e un balsamo per le ferite dell'anima, ha solo paura di guardarsi dentro.

La copertina bella, bellissima, non ha però niente a che vedere col romanzo. Le caratteristiche fisiche di Nomi e Serina non corrispondono a quelle della ragazza nella cover.

SINOSSI (DA DEA PIANETA LIBRI)
Audace, potente, magnifico. Un fantasy imperdibile, romantico come The Selection e brutale come Il racconto dell’ancella.

Non tutte le prigioni hanno le sbarre. In un mondo governato dagli uomini, in cui le donne non hanno alcun diritto, due sorelle non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra. Nomi è testarda e indisciplinata. Serina è gentile e romantica, e sin da piccola è stata istruita per essere un esempio di femminilità, eleganza e sottomissione. Sono queste le doti richieste per diventare una Grazia, una delle mogli dell’erede al trono. Ma il giorno in cui le ragazze si recano nella capitale del Regno, pronte a conoscere il loro futuro, accade qualcosa di inaspettato che cambierà per sempre le loro vite. Perché, contro ogni previsione, è proprio l’indomabile Nomi a essere scelta come compagna del principe, e non Serina. E mentre per Nomi inizia una vita a palazzo, tra sfarzo e pericolosi intrighi di corte, sua sorella, accusata di tradimento per aver mostrato di saper leggere, viene confinata sull’isola di Monte Rovina, un carcere di donne ribelli in cui, per sopravvivere, bisogna combattere e uccidere. È cosi che entrambe si trovano prigioniere, l’una di una gabbia dorata e l’altra di una trappola infernale. Per le due sorelle la fuga è impossibile: un solo errore potrebbe significare la morte. E allora, quando non c’è soluzione, l’unica soluzione è cambiare le regole.

Un romanzo ribelle, all’insegna del girl power. Una storia che spinge a dire basta e a reagire. Perché nessuno ha il diritto di decidere per te.

RECENSIONE
Come accennato sopra, "Iron Flowers" ha avuto un ruolo fondamentale nella mia scrittura ed è anche il libro a cui sono tornata, quasi piangendo, alla ricerca di figure forti di donne a cui fare riferimento. Perché, in quel momento, solo Nomi e Serina potevano consolarmi, darmi la forza e incitarmi a resistere. Sebbene siano personaggi inventati, mi hanno restituito almeno una parte della scintilla che mi animava prima della notizia shock che ho ricevuto tre giorni fa. Sarò per sempre loro grata. A prescindere da quel che accadrà, perché Nomi e Serina sono due personaggi indimenticabili.

Serina ha diciotto anni, vive a Lanos insieme a suo fratello maggiore Renzo e alla sua sorella minore Nomi. Da sempre, è stata addestrata per diventare una Grazia: le è stato inculcata l'idea che le donne non possono reagire e devono SEMPRE essere remissive e sottomesse, non devono mai alzare la voce e non devono mai dire di no agli uomini. Le Grazie, sostanzialmente, sono una sorta di harem privato sia del Supremo che dell'Erede. Il Supremo è il sovrano del Regno di Viridia. Viridia, sostanzialmente, è una sorta di Venezia fantasy, dove ha sede il palazzo del Supremo e dell'Erede.
Le Grazie provenienti da tutta Viridia vengono convocate nel palazzo per il ballo reale, ballo in cui l'Erede, il bellissimo e anche intimidatorio Malachi dovrà scegliere le sue tre Grazie. 

"No." A Nomi si spezzò il cuore. "Non è una scelta se non si ha la libertà di dire no. Un sì non ha valore quando è l'unica risposta concessa!"(Nomi a Serina)

Al ballo vengono scelte, come Grazie dell'Erede, Cassia, Maris e... Nomi! La sorpresa è così scioccante sia per Nomi che per Serina, che all'inizio entrambe penseranno d'aver sentito male. Serina e Nomi non potrebbero essere più opposte l'una dall'altra: dove Serina è elegante, posata e remissiva; Nomi è ribelle, coraggiosa e impavida. Il ribaltamento dei ruoli prescelti e prefissati produrrà un'onda d'urto non da poco nelle sorelle, che si ritrovano a vivere al contrario i ruoli per cui si erano preparate. Non sarà solo questa, però, l'unica cosa che dovranno affrontare. Nomi, incapace di trattenersi alla vista di libri (che sono vietati alle donne, che non devono saper né leggere né scrivere), ruba dalla biblioteca di Malachi un libro. Sarà quel semplice libro di favola a creare la seconda onda d'urto, che vedrà come protagonista Serina, che verrà condannata per un crimine non commesso: la lettura. 

Era tutto ciò che poteva fare: andare avanti. Pregando che il suo cuore continuasse a battere.(Serina)

Serina si ritrova così a vivere in un'isola vulcanica, insieme a un gruppo di donne cazzute che le fanno subito notare che la grazia e la gentilezza lì non porteranno a nulla. L'unico modo per sopravvivere a Monte Rovina è lottare, è diventare ferro e filo spinato. 

"Dovete essere forti come questa prigione, forti come la roccia e l'oceano che vi imprigionano. Voi siete fatte di cemento e filo spinato. Siete fatte di ferro."(Oracolo)

Il contesto distopico del romanzo si è fatto sentire fin dalle primissime pagine: un mondo, seppur fantastico, in cui dopo una grande guerra le donne sono state costrette a ruoli marginali e di poco conto. Le donne, nel mondo di Viridia, non possono leggere, scrivere, informarsi, non possono nemmeno lavorare. Il loro unico scopo è fare figli ed essere delle belle statuine, perché sono esseri deboli in quanto gli uomini e solo gli uomini sono intelligenti e forti. E' stata una bella botta, non vi nego, questo contesto. Mettermi nei panni delle sorelle Tessaro mi ha fatto male, mi ha fatto soffrire davvero molto, fin dalle prime dieci pagine. Vedere ridotto il ruolo della donna a mera progenitrice mi ha colpita dritta al cuore, perché è un tema terribilmente attuale ed è stato reso con una grazia e una forza che mi hanno colpito nel profondo. Provate a immaginare se, di punto in bianco, voi tutte foste private della possibilità di lavorare, leggere e scrivere e che queste attività che tutte noi amiamo fare, fossero considerati dei reati punibili dalle legge con: esilio, riduzione del ruolo lavorativo, prigione. Concordo su quanto è scritto nella sinossi: è un contesto potente che ricorda Il racconto dell'Ancella - che io ho seguito da lontano, perché quando volevo prenotare il libro avevo una coda impressionante davanti di attesa. Ma è un libro che leggerò sicuramente, dato che esigo di sapere cosa accade nel mondo distopico dell'Ancella.

Nessuno glielo aveva mai detto prima. La sua vita era stata scandita dal dovere. E nessuno, nemmeno le persone che amava, le avevano mai permesso di dimenticarlo.(Serina)

Devo ammetterlo, all'inizio Serina mi stava sulle palle. Ma poi, man a mano che la storia è proseguita, ho capito sempre di più le sue ragioni per diventare la Grazia dell'Erede e per quale motivo ci tenesse tanto a venire scelta. Nomi, il vulcano Nomi, mi è stata simpatica fin dalla prima pagina. E' quel tipo di personaggio con cui empatizzi subito, poiché ti riconosci in lei e nel suo carattere scontroso, battagliero e determinato. Entrambe, nel corso del romanzo, fanno un'evoluzione non indifferente e stringono alleanze impensabili pur di raggiungere il loro scopo: salvarsi a vicenda. Naturalmente, nessuna delle due sa cosa stia facendo l'altra o cosa voglia, ma sono accomunate dallo stesso desiderio di liberarsi dalla prigione in cui sono finite. 

Una prigione, anche se dorata
E' sempre una prigione.

Un romanzo potente, forte, coraggioso come le sue protagoniste. Un romanzo che lascia il segno.
Un romanzo indimenticabile, perché tremendamente attuale. 

Vi saluto con una citazione tratta da questo libro, che vi straconsiglio di leggere! Gli ho dato cinque stelline, ma gliene avrei date molte molte di più da quanto mi è piaciuto! Se cercate storie su protagoniste forti, coraggiose e indipendenti, questo libro fa per voi:
"Era così strano che avesse chiesto il permesso? In fondo quella era una prigione."
(Serina)

xoxo,
Giada