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domenica, settembre 27, 2020

RECENSIONE DI A UN METRO DA TE DI RACHEL LIPPINCOTT

Buona sera, Fantastics! Ne è passato di tempo da quando sono rientrata su Blogger! Adesso c'è pure una nuova interfaccia che sta provocando problemi a molte persone, ma se devo esser sincera non ci ho messo molto ad abituarmici :) La trovo molto più intuitiva e pratica, rispetto all'altra ch'era molto più semplicistica. Okay, ammetto di aver scelto Blogger al posto di Wordpress proprio per questo, però devo dire che questo aggiornamento non mi dispiace.

PREMESSA

A Dicembre ho visto il film di "A un metro da te", e devo dire che l'ho trovato molto struggente e colmo di significati profondi. Sapevo cosa aspettarmi, quindi, quando ho cominciato a leggere il romanzo da cui è tratto il film. Ecco, vi basti dire che se vi è piaciuto il film, il libro vi piacerà ancora di più. Io l'ho trovato intenso in egual modo, se non di più, per via di alcune scelte stilistiche che hanno fatto in modo di accentuare le emozioni dei protagonisti, Will e Stella.

TRAMA (DA GOODREADS)
A Stella piace avere il controllo su tutto, il che è piuttosto ironico, visto che da quando è bambina è costretta a entrare e uscire dall'ospedale per colpa dei suoi polmoni totalmente fuori controllo. Lei però è determinata a tenere testa alla sua malattia, il che significa stare rigorosamente alla larga da chiunque o qualunque cosa possa passarle un'infezione e vanificare così la possibilità di un trapianto di polmoni. Una sola regola tra lei e il mondo: mantenere la "distanza di sicurezza". Nessuna eccezione.

L'unica cosa che Will vorrebbe poter controllare è la possibilità di uscire una volta per tutte dalla gabbia in cui è costretto praticamente da sempre. Non potrebbe essere meno interessato a curarsi o a provare la più recente e innovativa terapia sperimentale. L'importante, per lui, è che presto compirà diciotto anni e a quel punto nessuno potrà più impedirgli di voltare le spalle a quella vita vuota e non vissuta, un viaggio estenuante da una città all'altra, da un ospedale all'altro, e di andare finalmente a conoscerlo, il mondo.

Will è esattamente tutto ciò da cui Stella dovrebbe stare alla larga. Se solo lui le si avvicinasse troppo, infatti, lei potrebbe veder sfumare la possibilità di ricevere dei polmoni nuovi. Anzi, potrebbero rischiare la vita entrambi. L'unica soluzione per non correre rischi sarebbe rispettare la regola e stare lontani, troppo lontani, uno dall'altra. Però, più imparano a conoscersi, più quella "distanza di sicurezza" inizia ad assomigliare a "una punizione", che nessuno dei due si è meritato. Dopo tutto, che cosa mai potrebbe accadere se, per una volta, fossero loro a rubare qualcosa alla malattia, anche solo un po' dello spazio che questa ha sottratto alle loro vite? Sarebbe davvero così pericoloso fare un passo l'uno verso l'altra se questo significasse impedire ai loro cuori di spezzarsi?

RECENSIONE
"A un metro da te" è uno young adult romance che parla della Fibrosi Cistica, senza fronzoli e senza abbellimenti vari. "A un metro da te" è una storia delicata, ma anche molto potente, che vi penetrerà nella pelle e vi accompagnerà per giorni e giorni. Lasciandovi con una sensazione di frustrazione che non troverà mai realizzazione, e di tenerezza per lo sviluppo della storia d'amore di Will e Stella.

Stella è una ragazza di diciassette anni che convive con la FC, che le ha intaccato i polmoni, sin da quando aveva sei anni. Da quand'aveva quell'età, il Saint Grace's è diventata la sua seconda casa, ed è proprio in quell'ospedale che ha potuto conoscere le persone che l'hanno accompagnata nel suo profondo quanto doloroso processo di crescita da ragazzina a giovane donna. Vi dirò la verità, in Stella mi sono rivista: è una maniaca del controllo, è una ragazza che ha bisogno di avere tutto sotto controllo per stare in pace con sé stessa e fa liste su liste di cose che vorrebbe fare, ma che non ha mai fatto a causa della FC. Sia chiaro, io non ho la FC, ma in alcuni aspetti del carattere di Stella mi sono rivista. Avete presente quando trovate quei personaggi che sembra siano fatti proprio per voi? Quei personaggi che vi assomigliano così tanto, che non potete fare a meno di chiedervi dove inizi lui e dove cominciate voi? Ecco, per me Stella è stato questo. 

La vita di Stella cambia quando, al Saint Grace's, arriva Will. Un ricco ragazzo disilluso, che ha contratto il B. Cepacia, una malattia ancor più debilitante - se già la FC riduce molto le aspettative di vita di una persona, il B. Cepacia le riduce ancor più drasticamente, e dà loro un'aspettativa di vita molto molto bassa. Will ha uno spirito ribelle, sotto al quale nasconde tutte le sue insicurezze e la sua consapevolezza che non gli resta molto da vivere, quindi si chiede per quale ragione fare le terapie prescritte dalla dottoressa Hamid. Ma quando conosce Stella, per puro caso, di fronte al TIN, le cose per lui non saranno mai più le stesse: da allora, inizierà a seguire le terapie e a fare in modo di migliorare almeno un po' le sue condizioni di salute.

Un libro scritto a POV alternato, in prima persona, Stella/Will che permette al lettore di interiorizzare e provare empatia per questi due personaggi che vivono una vita che, dopo tutto, non è davvero vita. Ed è questo il messaggio che mandano a tutti i lettori, malati di FC e no, e cioè che la vita è troppo corta per dare troppo peso a ciò che dicono che le persone o ciò che fanno per limitarci in ogni modo. Dobbiamo coltivare i nostri interessi. Lottare per ciò che vogliamo veramente. E prendere atto di ciò che siamo e ciò che vorremmo essere, perché è questo ciò che mi hanno insegnato Stella e Will.

Un romanzo che vi consiglio caldamente di leggere, se avete amato in precedenza "Colpa delle stelle" e "Io prima di te". 

Vi saluto con una citazione tratta da questo stupendo libro:
"Sono stufa di desiderare le cose.
Non possiamo avere tante cose, ma possiamo avere questo.
Lo so."
(Stella)

xoxo,
Giada