WATTPAD STORIES

martedì, febbraio 21, 2023

RECENSIONE DI PERCY JACKSON E GLI DEI DELL'OLIMPO - LA MALEDIZIONE DEL TITANO (PERCY JACKSON AND THE OLYMPIANS #3) DI RICK RIORDAN

Buona sera, fantastics! Ieri notte ho finito, prima dei miei standard, il terzo romanzo della serie di Percy Jackson. Devo dire che mi è piaciuto molto più del precedente, e mi ha preso una Percalia stan su tutta la linea! Ad ogni modo, non smetterò mai di inserirlo tra i romanzi consigliati per inserire mitologia greca alle medie... penso che se fossero stati pubblicati quando *io* andavo alle medie, sarei stata una stan totale ancor più di quanto non fossi con Twilight in terza superiore lol

PREMESSA
La mia vita, nelle ultime due settimane, è stata parecchio scossa. Non vi dirò molto di più, perché è sempre il solito problema di salute che mi ha limitato negli ultimi sette anni. Vi dirò, in compenso, che Percy è stata una boccata d'aria fresca e simpatia. Ciò che mi serviva per superare questo momento difficile. E, come dicevo sopra, lo trovo un romanzo molto teen e bello per i ragazzini, che insegna loro la mitologia greca nel modo più piacevole. Quindi, grazie Percy per essermi rimasto vicino in questi giorni difficili. Lui, molto più di Gideon La Nona, mi ha aiutato a sentirmi meglio. E, credetemi, quando un romanzo vi fa quest'effetto, lo ricorderete anche a distanza di tanto tempo. 

TRAMA (DA LIBRERIAUNIVERSITARIA.IT)
Una nuova pericolosa impresa attende Percy Jackson: insieme alle compagne Talia e Annabeth deve introdursi in una scuola per portare al Campo Mezzosangue Nico e Bianca, due potentissimi semidei, eludendo la sorveglianza del vicepreside. Ma sotto le spoglie dell'aguzzino si nasconde un mostruoso emissario del perfido Crono, che rapisce Annabeth. Creature sepolte da millenni sono tornate alla luce, pronte a servire il sogno di vendetta dei Titani contro gli antichi nemici, gli dei dell'Olimpo. Per impedire la catastrofe, Percy e i suoi amici dovranno intraprendere un viaggio ai confini del cielo e sfidare una ferale profezia: uno si perderà, un altro patirà la maledizione del Titano e l'ultimo perirà per mano di un genitore. Chi, tra i cinque eroi partiti per la missione, riuscirà a sopravvivere per giungere al cospetto di Crono e sconfiggere Atlante, costretto a reggere il peso della volta celeste? Età di lettura: da 12 anni.

RECENSIONE
La pentalogia di Percy Jackson sta diventando la mia comfort saga, non solo perché parla di teenager durante i primi anni 2000 (vi faccio l'esempio, questo romanzo è stato pubblicato nel 2007 e si parla di Jesse McCartney e dei Green Day, giuro! La mia anima fangirl ha saltellato come una bimba nel leggerlo!) ma soprattutto perché Percy è un cucciolo di ragazzino, dall'animo buono e leale. E queste sono caratteristiche che, sin dall'inizio della lettura di questa saga, mi ha fatto sciogliere il cuore.

Ma partiamo dal principio. Percy, insieme a Talia (una Talia rediviva, grazie al Vello d'Oro), Annabeth e Grover va a Westover Hall per il salvataggio di due mezzosangue: Nico e Bianca Di Angelo. Westover Hall è una scuola militare, e subito i nostri protagonisti vengono aggrediti dal Dottor Thorn, che si rivela essere una delle creature al servizio del Generale. Non sappiamo chi sia questo generale. L'unica cosa che sappiamo è che è potente, e che è dalla parte di Luke nella sua battaglia per distruggere gli dèi attuali e riportare in auge i Titani. I Titani, che secondo la mitologia hanno divorato i loro stessi figli pur di non permettere loro di governare al loro posto. In questa cornice moderna, troviamo i due nuovi personaggi minori: Nico e Bianca, fratello e sorella, che cambiano scuola ogni anno senza motivo e che sono senza genitori. In realtà, nessuno sa chi sia il loro padre o madre divina, quindi vengono condotti al Campo Mezzosangue appunto per questo. Ma non sarà prima della fine che scopriremo di chi sono davvero figli e, credetemi, è un plot twist che nemmeno io ero riuscita a indovinare (non è vero, l'avevo intuito lol).

Percy sta iniziando a crescere, ormai ha quattordici anni e a sedici si compirà la profezia dell'Oracolo di Delfi. Quindi io, che pensavo d'iniziare subito gli altri millemila libri che ho presto in prestito ho già prenotato il quarto perché DEVO SAPERE.

Che dire, follettini e follettine, questo romanzo dopo Il Mare dei Mostri è senza dubbio il mio preferito. L'evoluzione di Percy, così come quella di Talia e quella delle Cacciatrici di Artemide (e, wow! Il loro inserimento è qualcosa di affascinante e magnifico, e voglio uno spin off solo su di loro!)

Vi saluto con una citazione (l'unica!) che ho trovato in questo romanzo, detta proprio da Atena. 
Atena che, dopo Apollo e Artemide, è di sicuro una delle mie dee preferite:
"-I difetti più pericolosi sono quelli che sono delle qualità, presi con moderazione. - rispose lei. - Il male è facile da combattere. La mancanza di saggezza... è molto difficile."
(Atena a Percy Jackson)

xoxo,
Giada

sabato, febbraio 18, 2023

RECENSIONE DI GIDEON LA NONA (THE LOCKED TOMB #1) DI TAMSYN MUIR

Buona sera, fantastics! Finalmente, e dico con tutto il cuore, ho finito Gideon La Nona. E' un bel romanzo, non fraintendetemi. Amo anch'io scrivere di morte... in un certo senso, scrivere di morti altrui fittizie mi aiuta a venirne a patti nella realtà di tutti i giorni. Non so spiegarlo, ma mi aiuta. Ma non così. Diciamo che questa sfumature del dark fantasy non fa proprio per me.

PREMESSA
Questo libro era popolare, super super popolare, nel Bookstagram qualche anno fa. Ero molto curiosa di recuperarlo, perché insomma... Se un romanzo è molto chiacchierato, volente o nolente attira comunque la mia attenzione. Quindi, dopo aver aspettato un po', ho deciso di sperimentarlo. Amo i romanzi tosti, lo sapete. Sono una fan sfegata del dark contemporary e dark romance, ma non disdegno nemmeno il dark fantasy. Ecco, questo fantasy specifico, su dei negromanti, sugli scheletri dei morti, sulla morte... E' stato troppo per me. Tutto semplicemente troppo. Quindi la mia votazione dipende, in gran parte, dalla mia sensibilità a questa tematica. Adesso che l'ho sperimentata ho capito che non fa per me. E penso che tutti dovrebbero fare così, e non criticare a priori come mi ero ritrovata a fare tanti anni fa *shame on me*. Comunque, se a voi piacciono i dark a tinte gotiche questo è il romanzo che fa per voi.


TRAMA (DA IBS.IT)
Gideon la Nona di Tamsyn Muir ci svela una galassia di duelli a fil di spada, spietati giochi di potere e negromanti lesbiche. I suoi personaggi saltano fuori dalla pagina, magistralmente animati come arcani redivivi. 
Allevata da ostili monache calcificate, valletti vetusti e un’infinità di scheletri, Gideon è pronta ad abbandonare una vita di schiavitù – nell’aldiquà – e una da cadavere rianimato – nell’aldilà. Prenderà la sua spada, le sue scarpe e le sue riviste zozze e si preparerà a un’audace fuga. Ma la nemesi della sua infanzia non la lascerà di certo andare senza chiederle qualcosa in cambio. Harrowhark Nonagesimus, Reverenda Figlia della Nona Casa e prodigio della magia ossea, è stata convocata. L’Imperatore ha invitato tutti gli eredi delle sue fedeli Case a prendere parte a un torneo all’ultimo sangue fatto di astuzia e abilità. Se Harrowhark avrà successo, diventerà un’onnipotente servitrice immortale della Resurrezione; ma nessun necromante può ambire all’ascensione senza un paladino. Senza la spada di Gideon, Harrow fallirà e la Nona Casa morirà. Chiaro, ci sono sempre cose che è meglio se restano defunte.

RECENSIONE
Premetto che questa intro sarà diversa dalle solite. Temo che il romanzo mi sia risultato pesante alla lettura, perché negli ultimi due giorni non me la sono passata proprio bene a livello di salute, quindi leggere un romanzo su negromanti, scheletri, morte su morte non mi ha aiutata. Sono convinta che, se il contesto in cui l'ho letto fosse stato diverso, mi sarebbe piaciuto. Ma, in ogni caso, la lettura di questo romanzo ha rappresentato, per la prima volta da quando sono una blogger, il mio limite di sopportazione. Come ho detto sopra, sono un'amante dei dark, di tutte le sfumature e i generi, e ne ho letti parecchi in questi anni - questo, semplicemente, mi è sembrato troppo. E' stato duro da digerire parlare o sentir leggere così tanto spesso di morte, liquidi corporei, parti del corpo dello scheletro e via dicendo. Penso che questo sia il mio limite personale. Quindi, prendete questa recensione per quel che è: la recensione di un bel romanzo in un momento non molto piacevole della mia vita.

Gideon La Nona è una ragazza di diciotto anni lesbica, sboccata e molto molto scurrile, della Nona Casa. Il mondo come lo conosciamo noi è stato diviso in Nove Case, ognuna delle quali rappresenta un elemento dell'Imperatore. L'Imperatore Imperituro, un Dio senza volto e senza un nome proprio, che gestisce il ciclo di vita e di morte dell'essere umano e sovrannaturale. Gideon è la nemesi naturale di Harrowhark, la papabile Littore. Harrow è una ragazza snob, altezzosa e decisamente stronza. Ma, come sapete, io sempre qui a rooting for the anti-hero *Anti-hero of Taylor Swift plays in the backgroud*. Credo di esser una delle poche persone a cui Harrow sia piaciuta fin dall'inizio, ma come sapete sono una Swiftie totale, e io sempre fito per gli anti-eroi lol 

Harrow costringe Gideon a un patto: verrà con lei alla Casa di Canaan come sua paladina, dopo esser stata addestrata a dovere dalla suora calcificata Aiglamene e le renderà un servizio completo. Totale. Ma nella Casa di Canaan, una sorta di monastero completamente isolato dal resto del mondo conosciuto, si nasconde un pericolo ben più grande della sfida per diventare Littore. Ciò a cui, di fatto, ha sempre ambito Harrow. Ciò su cui ha sempre fondato tutta la sua esistenza. Gideon ci accompagna, col suo POV, in un ambiente sepolcrale in cui il suo legame con Harrow viene messo terribilmente alla prova. E le prove, a lungo andare, finiscono per diventare giochi di vita o di morte in pieno stile Hunger Games. 

Ma Harrow è molto più di quel che appare, e dopotutto non è una stronza dal cuore nero. Una super gotica senza cuore, per farla breve. Il suo rapporto con Gideon si svilupperà per tutti e cinque gli atti (bella pensata, quella di usare gli Atti di teatro su cui si fonda qualsiasi struttura narrativa) e metterci i disegnini degli scheletri. I disegni all'interno di ogni pagina sono magnifici! 

In un susseguirsi di eventi, di numerosissime morti (tante delle quali mi hanno spezzato il cuore, btw), finalmente vedremo Gideon e Harrow scoprire le loro carte. E, non vi nego, di averle shippate fortemente in più di un'occasione, perché andiamo non vuoi mettere la grumpy goth con la tomboy?

Ad ogni modo, ho dato 3.5 stelle al romanzo. Un bel romanzo, ben strutturato senza ombra di dubbio. Semplicemente non credo faccia per me.

Vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo, che vi consiglio di leggere se amate i romanzi con il tema predominante della morte e, sopra ogni cosa, con la protagonista lesbo e sfacciata:
"La vita è una tragedia." disse Dulcinea. "Chi muore ci lascia qui, senza la possibilità di cambiare un bel niente. E' la totale mancanza di controllo.... (...)"
(Dulcinea Septimus a Gideon La Nona)

xoxo,
Giada

domenica, febbraio 12, 2023

RECENSIONE DI AFTER 3 - COME MONDI LONTANI DI ANNA TODD

Buon pomeriggio, fantastics! Ieri, finalmente, ho finito anche After 3! Voglio guardare il film, quindi è necessario, almeno stavolta, prepararmi per ciò che potrebbe succedere. Non ho intenzione di arrivare impreparata a questo genere di film, non mi piacciono per niente le sorprese. Ad ogni modo, vi confesso che la prima parte del romanzo mi stava facendo venire la gastrite e il nervoso, la seconda un po' meno. Ma, ad ogni modo, continuo a pensare che la storia tra Tessa e Hardin sia estremamente tossica. Non solo da parte di Hardin come pensavo all'inizio, eh. Anche da parte di Tessa. Soprattutto da parte di Tessa.

PREMESSA
Questi libri sono una droga. Lo confesso. Li sto leggendo solo per curiosità, ma sono una droga. Hanno un linguaggio semplice, a volte sono perfino sbagliati grammaticalmente, ma da questo genere di romanzi non mi aspetto poi molto. E, in fondo, credo che sia questo che mi fa continuare a leggere libri palesemente trash. Andiamo, non potete dire che sia un'epica storia d'amore! A posteriori, riconosco solo ora che anche Twilight era estremamente tossica! Quindi, parlate con una persona che sa riconoscere la tossicità nei libri e che, sinceramente, questi vengano presi come esempio dalle nuove generazioni mi ha sempre dato molto da riflettere. Avrei voluto che qualcuno mi dicesse queste cose, quando ero pazza d'amore per Twilight. Eh, già. 

TRAMA (DA SPERLING&KUPFER.IT)
La vita di Tessa non è mai stata così complicata. Nulla è come lei pensava che fosse: né la sua famiglia, né i suoi amici. L'unico su cui dovrebbe poter contare, Hardin, sembra sempre pronto, con il suo carattere scontroso, a rovinare tutto. Non appena scopre l'enorme segreto che lei gli ha nascosto, diventa furioso e, invece di provare a essere comprensivo, cerca di ostacolarla in tutti i modi.

Così, mentre la partenza per Seattle si avvicina, per Tessa è arrivato il momento di fare una scelta e affrontare la più dolorosa delle domande: Hardin sarà mai in grado di cambiare per lei?

Tessa sa che lui la ama e farà di tutto per proteggerla, ma c'è una bella differenza tra non poter vivere senza una persona e amarla.

La spirale di gelosia, conflitti e riappacificazioni che li lega è esasperante. Eppure Tessa non ha mai provato niente di così intenso per qualcuno, nessun bacio è mai stato così eccitante né un'attrazione così irrefrenabile. L'amore finora è bastato per tenerli insieme. Ma il bisogno che provano l'uno per l'altra riuscirà a essere più forte di tutti gli ostacoli?

RECENSIONE
Ah, rag3! Ho un paio di considerazioni da fare nell'intro di questa recensione a due stelline che ci tengo a farvi sapere: la prima è che, senza dubbio, pensavo di aver già letto questo romanzo. Giuro, sono dovuta andare su Goodreads e controllare di non averlo già fatto. Perché era palesemente uguale al precedente. C'è qualche piccola variazione sul tema, ma in fondo è sempre lo stesso brodo allungato. La seconda è che, anche qui senza ombra di dubbio, viene toccato un tema delicatissimo con una frettolosità disarmante. Un tema davvero molto sensibile, e mi chiedo perché cazzo nessuno abbia pensato di mettere un Trigger Warning in questo romanzo, perché non è possibile trovarsi davanti a una scena di tentato stupro in un romanzo venduto come il teen romance perfetto. 

Ma andiamo con ordine. Tessa e Hardin sono tornati insieme, di nuovo, ma la loro relazione vive sul ghiaccio fine in quanto Tessa è decisa più che mai ad andare a Seattle. A Seattle, insieme alla casa editrice Vance, in cui lavorerebbe come stagista - una stagista super brava, che ha tutte le carte in regola per badare a se stessa. Sta cercando appartamento, e Sandra, la responsabile dell'agenzia è sparita misteriosamente. A una settimana dal suo trasferimento Tessa è senza una casa. Quello è solo il problema minore, in ogni caso. Hardin, grazie ai soldini del suo padre rettore, riesce a evitare di venire espulso dal college, ma dice a Tessa di esser stato espulso perché pensa che mentire sia l'unico modo per convincerla a stare insieme a lui. A rimanere con lui. Tipo ventosa. O un parassita che toglie la vita alla pianta principale. Insomma, Hardin è disposto a sabotare qualsiasi cosa pur di tenersela stretta. Ma ciò che mi ha dato fastidio, molto fastidio, in questa prima parte è che Tessa ha pregato Zed, che è stato pestato a sangue da Hardin nella serra di biologia e che ha distrutto oggetti costosissimi (ma se l'è cavata solo con la multa, porello!) di non sporgere denuncia. E la cosa assurda è che non lo fa! Non lo fa! Perché Zed è superiore moralmente, ma che cazzo! No, no, no! Hardin si sarebbe meritato una denuncia coi controfiocchi! Eccome, se se la sarebbe meritata!

"Conoscerti mi ha complicato la vita, ma non preferirei non averti conosciuta. Sopporterei di nuovo tutto: i litigi con Hardin, le amicizie che ho perso, ogni cosa. Lo rivivrei da capo, per te. (...)"
(Zed a Tessa)

Sorvolando sul fatto che Zed pare uno zerbino, in questa frase, Tessa ha avuto più e più volte l'occasione di trovare di meglio. Ma la sua codipendenza affettiva da Hardin le rende impossibile vedere al di là del suo naso. Senza contare che Hardin è stata la sua prima esperienza sessuale, e non sembra minimamente interessata a conoscere altri ragazzi - anche perché Hardin le ha vietato di vedersi e sentirsi con Zed o di avere qualsiasi altra amicizia che non sia lui. Hardin, le ragazzine penseranno che sia un ragazzaccio che ha avuto un'infanzia difficile che deve venire salvato. Deve venire guarito da qualcun altro. E invece no. Non funziona così nella vita vera. Nella vita vera non prendi e distruggi chiunque, fai terra bruciata attorno alla persona che pensi di amare, solo perché ti sei attaccato morbosamente a lei. Perché sei convinto che lei sia l'unica che possa guarirti.

Questo ci porta al viaggio sullo yatch di Tessa con Hardin e la sua famigliola nuova, quella che comprende Landon. E mentre le cose tra Tessa e Hardin vanno sempre peggio, abbiamo l'apice della discussione tra un abuser e l'abusato. Vi giuro, io ho subito gaslighting. Hardin lo fa continuamente a Tessa. E mi sono sentita male per lei. Non puoi tenerti una persona stretta con le bugie e le manipolazioni. Non puoi costringerla a non lasciarti

"Rispondi a questo, allora: pensi che troverai qualcun altro che ti sopporti? Le tue perenni lamentele, il tuo irritante bisogno che tutto sia in ordine, la tua arroganza?"
"La mia arroganza? La mia arroganza? tu non fai altro che mancarmi di rispetto: sei sempre sull'orlo della violenza emotiva, sei ossessivo, soffocante e maleducato. Sei entrato nella mia vita, l'hai stravolta e ora ti aspetti che ti obbedisca, perché ti sei creato un'idea di te stesso completamente falsa. (...)"
(Tessa e Hardin)

Hardin è un manipolatore, ancor più in questo romanzo. Peggio, direi. A partire dal gaslighting fino al fatto che usa il sesso come mezzo per tenere Tessa stretta a se. Perché non dimentichiamoci che lui è la sua unica esperienza sessuale, e questo la rende pura e angelica ai suoi occhi. La sua salvatrice. 

Una cosa che ha detto Hardin mi ha fatto venire i brividi, molto più di quanto non abbia fatto tutto il resto:
So esattamente come prenderla per ottenere da lei ciò che voglio.
(Hardin Scott)


Tuttavia, le manipolazioni e il gaslighting sono solo la punta dell'iceberg con Hardin. Perché, dopo una discussione, la punisce anche con il trattamento del silenzio. Anche questo l'ho subito, ed è quasi peggio del gaslighting.

Questo mutismo mi sta facendo impazzire. Vorrei che dicesse qualcosa... qualsiasi cosa.
A volte il suo silenzio è peggio delle sue urla.
(Tessa Young)

Così, nonostante Hardin le abbia sabotato le possibilità di trovare casa a Seattle, alla fine Tessa riesce ad andarci. Non prima di aver subito un gran bello shock. Ve lo dico, eh. Dovete sapere del tentato stupro. E della droga dello stupro. E' stata una cosa allucinante veder sta cosa in un romanzo per ragazzine ed esser venuto come cosa bella. Perché cazzo non c'è un trigger warning??? 

Il linguaggio del romanzo è semplice, fin troppo semplice. Ma la cosa che non mi è piaciuta è che tutti parlano e pensano allo stesso modo. Sempre con i due (:) per esprimere i propri pensieri. Mi sembra che a parlare sia sempre la stessa persona, non c'è una differenziazione, quanto meno è un appiattimento sempre più totale degli unici due POV: quello di Tessa e Hardin. A parte questo, ho trovato qualche errore grammaticale che adesso non vi metto, perché mi sta venendo fame dal nervoso. 

Ad ogni modo, questo è forse il primo romanzo della saga di After a cui do due stelline. Perché non posso non ignorare ciò che succede nelle ultime 200 pagine. E' qualcosa di bello, e spero che i prossimi due non mi facciano venire la gastrite dal nervoso. O dalla voglia di prendere Hardin a schiaffi. A me non fa pena. Ma proprio per niente. Quel ragazzino ha bisogno di uno psichiatra e di uno psicologo. anche Tessa, eh. Hanno entrambi enormi daddy issues

Vi saluto con una citazione da questo romanzo, che non me la sento di consigliarvi:
"Sai, c'è una bella differenza tra non poter vivere senza una persona e amarla."
(Riley ad Hardin)

xoxo,
Giada

mercoledì, febbraio 08, 2023

RECENSIONE DE IL PRINCIPE PRIGIONIERO (CAPTIVE PRINCE #1) DI C.S. PACAT

Buon pomeriggio, fantastics! A grande, grandissima richiesta, ho iniziato questo romanzo tre giorni fa. Un romanzo di cui avevo sentito parlare molto, ma che grazie ai Tortellini Chiacchierini finalmente ho recuperato <3 Devo abituarmi a dire il titolo in italiano, perché continuo a dirlo in inglese e mi sono ritrovata a scriverlo in inglese anche nel mio quadernetto delle citazioni lol Ad ogni modo, questo romanzo è *tanta roba*, cioè... perché ho aspettato così tanto per recuperarlo??

PREMESSA
Avevo già sentito nominare, negli anni passati, questo romanzo. Non capivo di cosa trattasse di preciso. No, rettifico: sapevo solo che parlava di un prigione prigioniero (captive significa questo, in inglese). Ma non ero pronta per leggerlo. O meglio, credo che non fosse il momento adatto per lui. Il momento adatto per questo romanzo. Ma poi, quando l'ho finito ieri... ero tipo: gimmie, gimmie more! Che romanzo stupendo! Magnifico! Non ero preparata per alcune scene forti, e questo mi ha fatto abbassare un pochino il punteggio totale, ma per il resto mi è piaciuto tantissimo! Adesso prima smaltisco la Grande Pila dei romanzi in prestito della biblioteca, e se avrò ancora voglia leggerò gli altri due sequel! 

TRAMA (DA TRISKELLEDIZIONI.IT)
Damen è un guerriero e un eroe per il suo popolo, nonché il legittimo erede al trono di Akielos. Ma quando il fratellastro si impadronisce del potere, Damen viene catturato, privato del suo nome e spedito a servire il principe di una nazione nemica come schiavo di piacere.

Bellissimo, manipolatore e pericoloso, il suo nuovo padrone, il principe Laurent di Vere, rappresenta tutto il peggio della corte di quel paese. Ma all’interno di quella letale ragnatela politica niente è come sembra, e quando Damen si trova, suo malgrado, invischiato nelle macchinazioni per il raggiungimento del potere, è costretto a collaborare con Laurent per sopravvivere e salvare la sua casa.

Per il giovane condottiero, a quel punto, vige una sola regola: non rivelare mai, in nessun caso, la propria identità, perché l’uomo da cui dipende è anche colui che, più di chiunque altro, ha motivo di odiarlo…

RECENSIONE
Wow! Wow! Wow! Era da un pezzo che non esordivo così, con una recensione! Ma questo romanzo è totalmente, completamente wow! E' un romanzo breve, troppo breve per i miei gusti... Avrei voluto sapere di più di Damen e Laurent! Per fortuna sono già stati pubblicati tutti e tre, altrimenti ora starei morendo, letteralmente, dalla curiosità di leggere i sequel! 

L'unica cosa che posso dirvi, prima di cominciare la recensione vera e propria, è che dovete essere aperti mentalmente per poterlo apprezzare. Non è un romanzo che consiglierei a chi è troppo conservatore o pudico, data la graficità di tante scene. 

Ma partiamo dal principio. Damianos, principe di Akielos, viene spogliato di tutti i suoi diritti sul trono dal fratellastro e dalla sua amante, e spedito come dono al principe di Vere. Damianos non perde solo tutti i suoi averi e i suoi diritti, ma anche il suo nome. E da Damianos, diventa Damen. Damen è un omone, sexy, alto e brooding e decisamente dominante che ha dei principi morali che segue sin da quando viene trascinato, contro la sua volontà, alla corte di Vere. Se Akielos ricorda l'antica Grecia, in cui era uso e costume prendere sotto la propria ala un ragazzino, giovane, per insegnargli le pratiche e il lavoro a Vere tutto ciò è reso in modo estremamente sessuale. E in ciò mi ha ricordato l'antica Bisanzio. Damen, infatti, viene venduto come schiavo del piacere al principe. Tuttavia, Damen rifiuta sin dal principio quel ruolo, con tutte le sue forze. Anche se è palesemente attratto dalle ragazze bionde, non disdegna nemmeno i ragazzi. Ed è questa sua fluidità sessuale, tanto che sono arrivata a pensare che Damen fosse, in fondo, un pansessuale. Non so se le mie ipotesi si riveleranno vere, però mi è piaciuto questo suo lato. Da bisessuale (e anche pan), ho apprezzato molto il modo in cui è stata resa la sessualità. L'eroticità di tante, ma veramente tante, scene. Mi sono eccitata anche io leggendo *alcune* scene. If you know what I mean, guys ;)

E se, da una parte, abbiamo la descrizione della vita di Damen come schiavo del piacere; dall'altra c'è sullo sfondo la lotta intestina tra il principe e il reggente, che controlla di fatto Vere in vece di Laurent. Il reggente è un uomo viscido, malvagio. Una serpe. Lui sì, lo è. Non Laurent! Laurent mi è sembrato un personaggio molto complesso, stratificato, di cui abbiamo appena iniziato a scorgere la superficie. Credo proprio che Laurent sia molto di più di ciò che appare, e anche se il mio cuore è già tutto di Damen, una porzione del mio cuoricino è anche per il grumpy che è Laurent <3

Le descrizioni sono leggere, ben distribuite nelle 210 pagine che costituiscono il romanzo. Non lo rendono pesante, anzi! Invogliano la lettura! Se mi conoscete, sapete che amo le descrizioni ben diluite nei romanzi, e non troppo concentrate perché mi fanno passare la voglia di leggere lol Ecco, Il Principe Prigioniero è come sarebbe dovuto essere Io sono buio. Sia messo agli atti!

Gli ho dato 4.5 stelline, e quel mezzo punto l'ho tolto solo perché mi sono ritrovata, come vi dicevo, delle scene molto grafiche che mi hanno sconvolta un pochino. Non ero preparata a quel tipo di scene, davvero. Anzi, credo che dire che mi ha sconvolta un po' sarebbe un eufemismo. 

Per il resto non posso dire molto, altrimenti rischierei di farvi spoiler e non voglio. 
Voglio che possiate apprezzare appieno anche voi questo romanzo, come ho fatto io <3

Vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo, che vi straconsiglio che amate le storie hot ma con uno sfondo non indifferente di politica e intrighi di corte:
"Dici che posso mettere fine a tutto ciò in qualsiasi momento? Non ho neanche cominciato, ancora."
(Laurent a Damen)

xoxo,
Giada

domenica, febbraio 05, 2023

RECENSIONE DE IO SONO BUIO (AND I DARKEN) DI KIERSTEN WHITE

Buona sera, fantastics! Dopo una settimana lunghissima e infinita, finalmente sono riuscita a concludere questo romanzo! *sospiro di sollievo drammatico* Mi aspettavo molto molto di meglio, devo dirvi la verità. E già fin d'ora posso dirvi che mi aspettavo una cosa, e che alla fine si è rivelata tutt'altra. A ciò si è aggiunto il pessimo ritmo narrativo della storia, e ta dàààn, ecco la ricetta perfetta per rendere faticosa la lettura a qualunque lettore! 

PREMESSA
Ricordo perfettamente quando Io sono buio è stato pubblicato, nel 2016. Avevo il blog da tipo due anni, credo, e collaboravo saltuariamente con Fabbri Editori. Una parte di me sperava che mi avrebbero reso parte del lancio di questo romanzo, all'epoca, perché volevo crescere, volevo farmi conoscere, ma ero anche tanto avida di storie. E questa, in particolare, mi aveva attirato particolarmente. Io sono buio è stata una delusione totale, su tutta la linea. Gli ho dato due stelle, ma per quanto mi riguarda potrei benissimo averna data una, perché non mi è piaciuto. E' stata una sofferenza terminare questo romanzo. 

TRAMA (DA IBS.IT)
Un triangolo avvelenato in cui forze potenti tendono gli animi: desideri di riscatto, gelosie tremende e un'ambizione sfrenata.

"La domanda è: cosa sei disposta a sacrificare, figlia del drago? Cosa ti lascerai portare via per conquistare anche tu il potere?»

Una principessa non dovrebbe essere brutale. Ma Lada, figlia di Vlad Dracul, è diversa da ogni altra: affamata di potere fin da piccola, preferisce la lotta e i coltelli alle bambole. L'esatto contrario del fratello Radu, dolce, bellissimo e delicato come un bocciolo di rosa. Quando i due vengono lasciati in ostaggio dal padre, ancora bambini, al sultano dell'Impero Ottomano - prigionieri di un sovrano crudele e sottomessi a una cultura completamente diversa dalla propria - Lada inizia a progettare la sua spietata vendetta. Mentre la ragazza si prepara a combattere, il figlio del sultano Mehmed si mette tra lei e il fratello, spingendoli a diventare rivali. Avvolta in un vortice di passioni turbinose, Lada si troverà di fronte alla scelta più difficile: portare a termine il suo piano o arrendersi all'unico nemico che forse non è in grado di sconfiggere, l'amore.

RECENSIONE
Beh, rag3. Non so da dove cominciare con questa recensione, perché ho così tante cose da dirvi che potrei fare notte. Cioè, non so se rendo l'idea di quanto non mi sia piaciuto questo romanzo. Mi aspettavo un forbidden romance, di cui abbiamo avuto sì e no due pagine in croce, e invece mi sono ritrovata a leggere uno storico-non storico-retelling di Dracula-genderbent che faceva acqua da tutte le parti. Vi ho già accennato il ritmo narrativo, che per me è fondamentale in una storia. Ecco, qui vi spiegherò perché non ha funzionato. 

Ma partiamo dal principio. Io sono buio parte proprio dalla nascita dei figli legittimi (perché Vlad ne ha due, di figli illegittimi) di Vlad Dracul: la brutta (o, almeno, è come viene definita fin dall'inizio) Ladislav "Lada" e il delicato, fragile e piagnucolone Radu. Le prime cento pagine riguardano la loro infanzia, nel castello vicino all'Arges e le loro lotte coi boiardi. Lada è una ragazzina rabbiosa, violenta, idrofoba. Cattiva e dura. In realtà, ha sempre agito così nella speranza di entrare nelle grazie del padre. Vlad, che preferiva senza ombra di dubbio il maggiore ed abuser sia di Lada che Radu, ovvero Mircea. In passato ho studiato russo, fino a quando non ho mollato il corso. Ma anche con le mie competenze di base so che ESISTE la versione femminile di Ladislav, ed è LadislavA. Ho capito per quale motivo Vlad ha voluto darle un nome maschile, tuttavia sapevo molto bene anche ciò. 

Man a mano che la storia progredisce, siamo resi partecipi dell'entrata di Lada e Radu abbandonano l'età infantile ed entrano nell'adolescenza. La loro adolescenza però, ha come oggetto il venire fatti scappare in piena notte e trasportati in un paese sconosciuto, la Turchia. Non si sa per quale motivo. Lo scopriremo, leggendo, soltanto più avanti. Lada rifiuta di adattarsi all'Impero Ottomano, opponendo resistenza a qualunque cosa. Radu, d'altro canto, si dimostra talmente aperto nei confronti della cultura islamica da prendere in considerazione la possibilità di convertirsi. L'imperialismo non è stato reso nel modo che mi aspettavo, così come tante cose non mi sono sembrate chiare. L'unica cosa che ho capito è che gli ottomani definivano 'cani' i rumeni, gli albanesi e i valacchi. La Valacchia, da cui Vlad Dracul è scappato con la coda in mezzo alle gambe perché Mircea ne ha preso il controllo. 

Lada, però, comincia ad affezionarsi sempre di più a Mehmed. Il figlio del sultano. E si ritrova così, nel bel mezzo di una lotta di potere per conquistare Constantinopoli. Il padre di Mehmed non lo considera suo figlio, ma solo un elemento di disturbo da eliminare il più in fretta possibile, in quanto ostacolo per il trono. I giannizzeri sono dei soldati che hanno come scopo nella vita combattere e morire per il sultano, tuttavia non mi sono sentita di accusarli per la loro decisione d'iniziare una rivolta. Succede, quando i ceti più bassi non vengono retribuiti con il dovuto denaro e trattati con il dovuto rispetto. Quindi, anche stavolta, mi sono ritrovata a simpatizzare per i villain. Che novità, eh?

Ora passiamo al punto focale. Il motivo delle mie due stelline. Ho fatto molta molta fatica durante la lettura delle prime 50 pagine. Non so come ho fatto ad arrivare a 100. Da pagina 100 in poi il ritmo è aumentato di botto, venendo rallentato di tanto in tanto da descrizioni lunghissime di ambienti che mi hanno annoiata. Quindi sì, stavo per mollarlo dopo 50 pagine. Pronta a fare DNF, perché insomma, non voglio più perdere tempo. Poi diventa interessante, e mi dico e va beh, ora lo finisco. Mi aspettavo una super storia di forbidden romance, tra una cristiana che odia i traditori islamici e un islamico che rispetta le culture altrui. E nada. L'elemento LTGBQUI, per quanto ben reso, l'ho trovato stonante qui. E' stato come se l'autrice avesse voluto mettere un'accozzaglia di temi, senza riuscire a svilupparne per bene nemmeno uno. E ha dato troppo spazio alla backstory di Lada e Radu, che secondo me ha occupato troppo spazio e ha reso il romanzo di una lentezza terribile. Insomma, quest'accozzaglia di roba mi è sembrata una estrema ratio per tentare di accalappiarsi i lettori usando coppie gay/gay in the closet. C'è un personaggio gay che capirete ch'è gay a distanza di un miglio, tanto è palese. 

Mi ha rassicurata vedere che, su Goodreads, non sono stata l'unica a pensarla in questo modo. Ho scoperto delle cose sull'autrice e sul romanzo che non mi hanno fatto piacere. Specialmente il motivo per cui la scrittrice ha voluto scriverlo, e il fatto che tutti gridano al fatto che non si sia documentata. Io non vengo dalla Romania, dall'Albania o dalla Turchia ma sono lettori che provengono da lì che l'hanno detto. Poi oh, bisogna prendere con le pinze ciò che viene scritto su Goodreads - non dimentichiamo il review bombing a Lightlark prima ancora della sua pubblicazione. 

Ad ogni modo, non mi sento di consigliarvi questo romanzo. Dal mio punto di vista ce ne sono di migliori in commercio, di questo genere (storico-nonstorico-retelling di Dracula-genderbent). Ma se volete leggerlo, allora fatelo. E venite a commentare, perché sono sempre aperta a una discussione costruttiva! 

Vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo:
"(...) Certe vittorie non sono che sconfitte travestite."
(Skanderberg a Radu)

xoxo,
Giada