giovedì, novembre 17, 2022

RECENSIONE DI AFTER 2 - UN CUORE IN MILLE PEZZI DI ANNA TODD

Buon pomeriggio, fantastics! Finalmente ho recuperato anche il sequel di After, dopo aver già visto il film. Okay, vi confesso che l'ho fatto solo per due motivi: il primo, penso sia ovvio, è quello che riguarda il numero di visualizzazioni. Sono sincera, lo sto facendo anche per questo. Il secondo motivo, è che odio guardare un film senza aver letto prima il libro da cui è tratto. Tuttavia, questa non è stata una hate read, anzi. Mi sono approcciata ad After 2 con tutte le più rosee speranze.

PREMESSA
Correva l'anno 2017, ed era appena uscito After. In concomitanza di questo discutibile NA, è uscito anche My Dilemma is you di Cristina Chiperi. Niente mi aveva preparata alla shitstorm che mi avrebbe travolta con la recensione della Chiperi. Le fan mi hanno attaccato. A differenza di After che, però, a distanza di anni mi continua a portare molte visualizzazioni giornaliere. E po', ero curiosa di vedere com'era il sequel. Dunque voi vi chiederete: perché hai scelto di leggere questo, quando Paper Princess di Erin Watt era simile? Beh, tanto per cominciare anche se Paper Princess era molto discutibile la trama perlomeno proseguiva e aveva un senso. Qui è... la descrizione più calzante è questa: a pure garbage fire. Non penso che ci sia altro modo per descriverlo. Oltre alla paura che mi ha messo leggere certe cose uscire dalla bocca di Hardin. Ma, visto che a breve uscirà il quinto film, mi sembrava giusto leggere anche i sequel. 

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Dopo il loro incontro, niente è stato più come prima. Superato un inizio burrascoso, Tessa e Hardin sembravano sulla strada giusta per far funzionare la loro storia. Ma una sorpresa sconvolgente ha rimesso tutto in discussione e ora Tessa è fuori di sé, non sa più che fare. La sua vita prima di Hardin era così semplice e chiara. Ora, dopo di lui, è soltanto... dopo. Chi è davvero Hardin? Il ragazzo dolce e tormentato di cui si è perdutamente innamorata nonostante tutto? O soltanto un bugiardo senza scrupoli? Per lui, Tessa ha messo tutta la sua vita tra parentesi: l'università, gli amici, il rapporto con sua madre, un ragazzo che l'amava sul serio, e forse perfino una promettente carriera nell'editoria. Adesso è arrivato il momento di andare avanti, con o senza di lui. Ma non è così facile, inseguita dal ricordo delle sue braccia, della sua pelle, dei suoi baci… Hardin sa bene di aver commesso un errore, forse il più grande della sua vita, e non ha intenzione di arrendersi senza combattere. Saprà cambiare? Cambiare... per amore? Il 2 settembre uscirà nelle sale italiane, in anteprima rispetto agli USA, il film "After 2" tratto dal secondo romanzo della serie di Anna Todd. Per questa occasione Sperling & Kupfer pubblica un'edizione speciale: con un capitolo extra, un inserto di immagini del film e un poster. Il film tratto da "After" è stato vincitore di un People's Choice Awards e di tre Teen Choice Awards.

RECENSIONE
Voglio cominciare questa recensione facendo una battuta pessima, ovvero che se cercate 'psicopatico' nel dizionario, vi viene fuori la foto di Hardin Scott. Davvero, raga. Dumpster fire è fare un complimento a questo libro. E' perfino peggio del primo - e ho sempre pensato che ce ne volesse, per far diventare il primo il meno peggio di tutta la saga. 

Se c'è una cosa che hanno in comune i libri di questo filone è la struttura seguente: lei vergine e inesperta s'innamora del cattivo ragazzo, il cattivo ragazzo si comporta male e lei da crocerossina pensa solo a salvarlo, litigano e litigano, scopano e litigano. In realtà, questo sequel potrebbe essere riassunto così: Tessa e Hardin litigano, poi fanno sesso, poi litigano di nuovo e fanno sesso selvaggio. Così, per 400 pagine. Un po' mi dispiace per le lettrici americane, che si sono dovute sorbire 600 pagine e passa. 

Ad ogni modo, partiamo dal principio. Tessa non sa se perdonare Hardin per ciò che le ha fatto nel romanzo precedente: mostrare, con orgoglio, il lenzuolo sopra cui lei ha perso la verginità e il preservativo che lui ha usato per fargliela perdere. Vantandosene di fronte ai suoi amici. Perché, dopotutto, la sua verginità era una scommessa. Questa premessa sarebbe anche stata interessante, dopo tutto Cruel Intentions si basa su questa premessa, no? Sto parlando del film con Reese Witherspoon e il biondo figo, che ora è il suo ex marito. Ecco, Tessa è ingenua. Non l'ingenuità bella, quella stupida. Beh, tutto sommato Tessa è altamente stupida in questo romanzo. Fa scelte discutibili, pessime. Hardin, invece, cerca di farsi perdonare. Ma, il suo modo di farsi perdonare non è quello che crederesti. No, lui controlla la vita di Tessa. La taglia fuori dalla sua famiglia e i suoi amici. Dopo il love bombing iniziale, i suoi scatti d'ira frequenti spingono Tessa a rassicurarsi, in continuazione, e pensare una cosa che mi ha fatto venire i brividi:

Non mi farebbe del male, fisicamente. Almeno credo.

Dio, avrei voluto prenderla a schiaffi quando ha pensato questo. Perché, tesoro mio, nel momento in cui inizi a mettere in discussione il fatto che il tuo ragazzo potrebbe metterti le mani addosso - e qui viene spintonata e spinta a terra per tre volte in malo modo - dovresti scappare. Subito. E' una cosa che mi ha fatto arrabbiare tantissimo. Hardin, poi, è una Red Flag vivente. Ma di questo parleremo a breve.

Tessa, per dimostrare che crede nella sua relazione con Hardin e che si 'fida' (non lo fa per davvero, in realtà), decide di sacrificare la sua relazione con sua madre per lui. Facciamo un passo indietro: il rapporto di Tessa con sua madre non era roseo nemmeno nel primo romanzo e anche lei ha un passato tragico alle spalle - questo spiega, almeno in parte, le sue daddy issues. Le stesse che ha Hardin, ma peggiori. Ma il fatto che Hardin spinga Tessa a tagliare i ponti con sua madre e i suoi amici, è una cosa gravissima. Molto grave. 

Pensavate che Hardin fosse migliorato, in questo romanzo? Of course not. Dopo l'ennesimo tira e molla con Tessa, prova a migliorare sé stesso per due giorni. Solo due giorni. Questo sì che è impegnarsi. E Tessa è così stupida da cedere subito, facendo sesso con lui. Governata solo dai suoi ormoni, Tessa è incapace di ragionare lucidamente. Ma torniamo ad Hardin. I suoi scoppi d'ira sono peggiorati tantissimo, in questo romanzo. E' ancor più violento di prima. Si incazza e vuole ammazzare chiunque guardi anche solo Tessa. La segue dovunque, anche ai corsi che non gli interessano, per starle sempre vicino. La segue in macchina. E' uno stalker della malora. E Tessa è così stupida da cedere. Una caratteristica del carattere di Tessa è, senza dubbio, la sua co-dipendenza da Hardin. La cosa peggiore è che lo giustifica sempre. Giustifica ogni sua azione, anche la peggiore. Zed (o forse dovrei chiamarlo Zayn) viene pestato e rischia di morire a causa di uno scoppio d'ira e di gelosia di Hardin, e lei ha anche il coraggio di chiedergli di non sporgere denuncia. Ma siamo matti? No, sul serio. Siamo impazziti?

Hardin vuole controllare Tessa, da cosa si mette a cosa fare. Le dà ordini e la costringe a fare qualsiasi cosa. Si approfitta perfino di lei, all'inizio. Quando lei ubriaca e lui lucido, le dice di fare sesso con lei. Sarà l'ennesima volta che lo dico, ma questo libro è una cosa peggiore dietro l'altra. Forse ciò che odio di più è ciò che Hardin dice più volte a sua madre, e vi riassumo ciò che ha detto qui. Per inciso, Hardin è un personaggio tossico in ogni cosa, non sono riuscita a trovare nessuna caratteristica positiva. Non puoi giustificare un personaggio che dice questo:

Se (Tessa) non sarà mia, non sarà di nessun altro.

Non le permetterò di lasciarmi. 

Tessa è mia. 

Se non sarà mia, non sarà di nessun altro. 


Col senno di poi, ho postato la parte dedicata alla violenza sulle donne nella recensione sbagliata.
Ci andava qui.

Gli abusi verbali. Gli scoppi d'ira. La violenza. Il controllare una persona tramite la paura. Il controllo economico. Il controllo su dove vive (non dimentichiamoci che in questo romanzo Hardin pianta Tessa al freddo ad una festa; e poi le dice di andarsene dal suo appartamento). Il fatto che la madre di Hardin gli dica che gli serviva una persona come Tessa per salvarlo, sottolineando la sindrome da crocerossina di Tessa. Una persona non dovrebbe esser salvata da qualcun altro, per la miseria.

Veniamo a noi alla parte che mi ha irritato più di tutte. Il POV è alternato tra quello di Tessa e quello di Hardin, ma in realtà non c'è nessuna differenza tra i due. Sono esattamente uguali. E il fatto che ogni suo pensiero sia seguito da ':' rende difficile comprendere quale personaggio sia diverso dall'altro. Beh, abbastanza. In fondo, l'unica differenza tra il POV di Tessa e quello di Hardin sono le parolacce.

Vi lascio con questa perla che ho scritto su Goodreads, ieri notte alle due:
Hardin è un chihuahaha impazzito che azzanna (vedi ammazza o uccide, come minaccia sempre) chiunque OSI anche solo guardare la SUA Tessa.

xoxo,
Giada

domenica, novembre 13, 2022

RECENSIONE DI PERCY JACKSON E GLI DEI DELL'OLIMPO - IL LADRO DI FULMINI (PERCY JACKSON AND THE OLYMPIANS #1) DI RICK RIORDAN

Buon pomeriggio, fantastics! Ieri notte ho finito, precisamente alle due e venti, questo magnifico romanzo. Lo so, lo so. Arrivo sempre in ritardo quando si tratta di alcuni pezzi da 90, ma questa saga la rimando da così tanto tempo che non potevo non recuperarla - sì, ho già prenotato il secondo nella Rete Bibliotecaria Padovana, perché l'ho amato follemente! 

PREMESSA
Quando ho visto il film di Percy Jackson, il primo con Logan Lerhman e Alexandra Daddario, non sapevo che fosse tratto da un romanzo. E, all'epoca, avevo altri romanzi da recuperare. Ma quest'anno mi sono decisa a iniziare e, a finire, almeno una saga di tutte quelle che ho iniziato. Perciò prossimamente leggere sia di After che gli ultimi rimanenti romanzi della saga di Regina Rossa della Averyard, perché voglio mantenere la promessa che mi sono fatta a me stessa: quella di terminare almeno una saga. Ne vorrei recuperare tante, ma bisogna andare con ordine - e andare con calma, soprattutto.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Le creature della mitologia e gli dei dell'Olimpo non sono scomparsi, ma si sono trasferiti a New York. Percy Jackson non poteva immaginare tutto questo prima di vedere la sua professoressa trasformarsi in una Furia e tentare di ucciderlo. Sarà proprio Percy a indagare sul misterioso furto della Folgore di Zeus e a provare l'innocenza di Poseidone, dio del mare e padre perduto, che l'ha generato con una donna mortale facendo di lui un semidio. Età di lettura: da 12 anni.

RECENSIONE
La prima volta che ho sentito parlare di Percy Jackson è stato tantissimi anni fa, ed era il periodo in cui, al cinema, andavano di moda i film tratti dalla mitologia greca. Non potevo immaginare che, uno dei miei film preferiti, Clash of Titans, non fosse altro che la versione adulta di Percy Jackson. In un certo senso, questo romanzo è la versione teen della storia di Perseo. Rielaborata e ritarghettizzata.

Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - il Ladro di Fulmini è il libro apripista della saga, e ha come protagonista il dodicenne Percy che ha cambiato per l'ennesima volta la scuola media e si ritrova, suo malgrado, in una scuola privata lontanissimo da casa dove viene bullizzato in continuazione. Ma Percy è un ragazzo iperattivo e dislessico, che non riesce ad andare bene a scuola e la cui lingua lunga lo mette sempre, e dico sempre, nei guai. Quando qualcuno ruba, dall'Olimpo, la Folgore di Zeus, Percy viene incolpato da tutti gli dei e, soprattutto, viene trascinato contro la sua volontà al Campo Mezzosangue. Ecco, rispetto al film molte cose mi sono diventate decisamente più chiare: come l'ordine delle casate, la presentazione di Clarisse (figlia di Ares) e la spiegazione logica dietro il lo spostamento dell'asse dei miti occidentali. E' una cosa lunga, pertanto vi consiglio di leggerla perché, come spiegazione, regge alla grande. Nel Campo Mezzosangue, Percy conosce Annabeth Chase (figlia di Atena), Luke (figlio di Ermes) e veniamo introdotti anche alle guerre tra dei. Se non avessi letto La Canzone di Achille di Madeline Miller, non avrei capito tante cose. Ma, secondo la mitologia greca, quando gli dei litigano, usano i loro favoriti come mezzi per ottenere i loro scopi. E, anche in questo caso, è stato un dio dell'Olimpo a ordinare a un eroe di rubare la Folgore. 

Ho amato follemente la caratterizzazione dei personaggi, la simpatia di Percy e Grover, e la rettezza morale e strategica di Annabeth. Qualcuno, nel libro che ho preso in prestito, aveva cambiato un congiuntivo con un trapassato remoto, quando invece la frase aveva completamente senso. E lo so perché sono una perfettina della malora su queste cose. Voi lo sapete meglio di me.

Se avete figli che vogliono approcciarsi alla lettura, consiglio caldamente questo romanzo. Spero di riuscire a leggere anche Wonder. In realtà ho appena aggiunto alla mia To Read List un altro centinaio di libri, ma btw, tutto nella norma! 

Siccome non ho trovato citazioni da postarvi, vi saluto qui.

xoxo,
Giada

giovedì, novembre 10, 2022

RECENSIONE DE L'INCUBO DI HILL HOUSE DI SHIRLEY JACKSON

Buon pomeriggio, fantastics! Ieri notte, precisamente all'una giusta, ho terminato L'Incubo di Hill House. Lo so, lo so, non si dovrebbe guardare prima la serie tv (o il film) e dopo leggere il romanzo, ma stavolta ho fatto le cose al contrario xD Un po' come ho fatto per Uno di noi sta mentendo della McManus, solo che non sapevo che fosse tratto da un libro, so solo che rimandavo la visione di quella serie tv da tanto tempo e che volevo recuperarla xD

PREMESSA
Sono una fan dell'horror, lo sono da sempre. Ritengo che i film horror peggiori da digerire siano quelli degli anni '70, mentre quelli degli ultimi anni siano un po' alla acqua di rose... Nel senso, sono pieni di jump scares, più che altro. La serie basata sul romanzo l'ho amata molto, poiché non era una storia di fantasmi. Era la storia di una famiglia. La stessa famiglia, i Crain, che nel romanzo viene nominata. E' palese che ci sia stata una rielaborazione, tuttavia mi sono approcciata al source material delle due serie Netflix con la consapevolezza che non sono uguali. Raramente un film o una serie basato su un libro sarà TOTALMENTE fedele al source material. Devo dire che il romanzo mi ha ricordato molto Cime Tempestose, perché mi ha fatto sentire come se un fiume di oscurità mi stesse attraversando - le stesse parole che ho usato per descrivere proprio Cime Tempestose. Ma, stavolta, penso che la colpa sia anche da addurre al fatto che, mentre leggevo Hill House, stavo guardando anche American Horror Stories, la seconda stagione. Ecco perché, adesso, ho bisogno di cose leggere xD

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Chiunque abbia visto qualche film del terrore con al centro una costruzione abitata da sinistre presenze si sarà trovato a chiedersi almeno una volta perché le vittime di turno non optino, prima che sia troppo tardi, per la soluzione più semplice - e cioè non escano dalla stessa porta dalla quale sono entrati, allontanandosi senza voltarsi indietro. A tale domanda, meno oziosa di quanto potrebbe parere, questo romanzo fornisce una risposta. Non è infatti la fragile e indifesa Eleanor Vance a scegliere la Casa, prolungando l'esperimento paranormale in cui l'ha coinvolta l'inquietante professor Montague. È la Casa - con le sue torrette buie, le sue porte che sembrano aprirsi da sole - a scegliere, per sempre, Eleanor Vance.

RECENSIONE
Nessun organismo vivente può mantenersi a lungo sano di mente in condizioni di assoluta realtà; perfino le allodole e le cavallette sognano, a detta di alcuni.
Non ho trovato citazione d'apertura migliore di questa, per cominciare questa recensione. L'incubo di HIll House è come un incubo onirico, un sogno che fai quando hai la febbre alta e che non comprendi fino a quando non ne prendi le distanze - o, nel caso della febbre, quando ti passa. La storia è molto diversa da quella della serie tv. Eppure, in comune (sia la serie tv che il libro) hanno in comune l'intrecciarsi del passato con il presente. Un passato onnipresente che muove le fila dei vivi. In un certo senso, i morti prendono il controllo dei vivi. 

Ma andiamo con ordine. Il professor Montague, un noto scienziato di una sconosciuta città non bel localizzata (potrebbe, infatti, essere sia in America che in Inghilterra) ha deciso di fare degli esperimenti paranormali sulla casa più infestata per eccellenza: Hill House. Hill House sorge, lontana dalla cittadina di Hillsdale, tra le alte colline. Una casa che emana empietà e malvagità da ogni suo angolo. Concepita per provocare disagio e disarmonia tanto nell'occhio di coloro che la guardano per la prima volta, tanto di coloro che vi entrano. Eleanor Vance è una ragazza, oserei dire, sempliciotta. Una ragazza che, dopo la morte della madre, non sa cosa fare della sua vita. Una ragazza che, a mio avviso, è persa nella sua stessa mente. Ancor prima di arrivare a Hill House, assistiamo alle allucinazioni/sogni ad occhi aperti di Eleanor, che diventa col tempo Nell/Nellie. So che l'ho definita sempliciotta, ma più volte nel corso della lettura non ho avuto l'impressione di trovarmi di fronte a una donna di trentaquattro anni, ma di fronte ad una ragazzina. No, non una ragazzina. Una bambina. Una bambina che guarda con stupore qualsiasi cosa, e che sogna di principesse, castelli e principi. Il contrario di Eleanor è proprio Theodora 'Theo', che ho amato nella serie tv. Theodora ha capacità telepatiche, tuttavia è una giovane donna scorbutica, quasi malevola. Ma il lettore deve ricordare a sé stesso che sta leggendo tutto ciò da POV di Eleanor, e man a mano che prosegue la lettura, l'astidio e l'odio reciproco diventano palesi. Un odio che non sono riuscita a comprendere appieno. Un odio che, a mio avviso, è nato dai condizionamenti della casa. Ultimo, ma solo per ordine, è Luke Sanderson (okay, qui vi confesso che ho pensato alle sorelle Sanderson di Hocus Pocus xD ), un belloccio che eredità Hill House e di cui non gliene può importare di meno della casa. 

Chiunque sia rimasto per più di cinque giorni (o meno) nella casa, è scappato a gambe levate tirando fuori qualsiasi scusa pur si andarsene. Il professore che conduce l'esperimento è cieco di fronte allo dispiegamento di forze sovrannaturali che sembrano decise a prendersi Eleanor, mentre una forza invisibile e malvagia tenta di dividerli in ogni modo possibile. 

Ciò che ho amato di Hill House è la circolarità degli eventi. In un certo senso, come è iniziato il romanzo breve, allo stesso modo finisce. Lirico, vivido e, al tempo stesso, onirico. Un fiume di oscurità che culmina quando Eleanor viene impossessata dagli spiriti della casa (almeno questo è ciò che ho avuto l'impressione io) e tenta di buttarsi dalla scala a chiocciola. Alla fine, loro sono andati per svolgere esperimenti di natura paranormale, ma sono stati talmente ciechi da non vedere ciò che c'è sempre stato sotto al loro naso.

Vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo, che personalmente ho adorato. Forse, più avanti, leggerò anche Abbiamo sempre vissuto nel castello di Shirley Jackson, la cui trama m'ispira un sacco.
"Cosa c'era qui una volta, si chiese ora, cosa c'era che adesso non c'è più, o cosa dovrebbe esserci che non c'è mai stato?"
(Eleanor Vance)

xoxo,
Giada

lunedì, novembre 07, 2022

RECENSIONE DE LA CORTE DI NEBBIA E FURIA (A COURT OF THORNS AND ROSES #2) DI SARAH J. MAAS

Buona sera, fantastics! Sono appena riemersa dopo un pomeriggio tra le nuove puntate di American Horror Stories e la conclusione delle ultime venti pagine di ACOMAF. Raramente i sequel mi piacciono di più, molto di più, dei romanzi iniziali delle saghe; tuttavia questo è davvero TANTA ROBA. Ma TANTA ROBA, nel senso che l'ho amato tutto, dall'inizio alla fine. E, se il primo è stato travolgente, questo lo è ancora di più - tanto che ho deciso di dedicargli un tatuaggio.

PREMESSA
ACOTAR è un romanzo super popolare, ormai. E quando un romanzo, o una saga, diventa super popolare le mie reazioni possono essere solo due: o lo amo anche io o lo disprezzo profondamente. Quando mi sono approcciata a Sarah J. Maas non mi aspettavo che mi piacesse. In realtà, quando l'ho cominciato l'anno scorso, prima di mollarlo, ha avuto la capacità di ispirarmi ancora di più. E già questo è raro che accada. Non tutti i romanzi hanno quest'effetto su di me. C'era un buon 50% di probabilità che non mi piacesse, proseguendo la lettura, ma mi sono sbagliata. ACOMAF non solo è il degno sequel di ACOTAR, ma alza ancora di più l'asticella. Mi dispiace che nella Rete Bibliotecaria non ci sia anche la novella dedicata a Rhys e Feyre, spero di poterla comprare al più presto. Perché siamo a 2 su 2 romanzi a 5 stelle!

TRAMA (DA AMAZON.IT)
"Una piccola parte di me bisbigliava che potevo sopravvivere ad Amarantha; potevo sopravvivere alla transizione in quel nuovo corpo estraneo... Ma non ero sicura di poter sopravvivere a quella cavità vuota e fredda nel mio petto. Persino durante i periodi più bui, quella parte di me era stata piena di colore, di luce. Forse diventare una Fae l'aveva distrutta. Forse Amarantha l'aveva distrutta. O forse l'avevo distrutta io, quando avevo ficcato i pugnali nei cuori di due innocenti e il loro sangue mi aveva scaldato le mani." Dopo essersi sottratta al giogo di Amarantha e averla sconfitta, Feyre può finalmente ritornare alla Corte di Primavera. Per riuscirci, però, ha dovuto pagare un prezzo altissimo. Il dolore, il senso di colpa e la rabbia per le azioni terribili che è stata costretta a commettere per liberare se stessa e Tamlin, e salvare il suo popolo, infatti, la stanno mangiando viva, pezzetto dopo pezzetto. E forse nemmeno l'eternità appena conquistata sarà lunga a sufficienza per ricomporla. Qualcosa in lei si è incrinato in modo irreversibile, tanto che ormai non si riconosce più. Non si sente più la stessa Feyre che, un anno prima, aveva fatto il suo ingresso nella Corte di Primavera. E forse non è nemmeno più la stessa Feyre di cui si è innamorato Tamlin. Tanto che l'arrivo improvviso e molto teatrale di Rhysand alla corte per reclamare la soddisfazione del loro patto - secondo il quale Feyre dovrà passare con lui una settimana al mese nella misteriosa Corte della Notte, luogo di montagne e oscurità, stelle e morte - è per lei quasi un sollievo.

Ma mentre Feyre cerca di barcamenarsi nel fitto intrico di strategie politiche, potere e passioni contrastanti, un male ancora più pericoloso di quello appena sconfitto incombe su Prythian. E forse la chiave per fermarlo potrebbe essere proprio lei, a patto che riesca a sfruttare a pieno i poteri che ha ricevuto in dono quando è stata trasformata in una creatura immortale, a guarire la sua anima ferita e a decidere così che direzione dare al proprio futuro e a quello di un mondo spaccato in due.

RECENSIONE
Wow! Wow! Wow! Amo la scrittura di Sarah J. Maas, è così travolgente, fluida e intrigante che ti tiene incollata alle sue pagine. Ero incapace di staccarmene per dormire, giuro. Una notte ero così gasata per ciò che avevo letto, che non riuscivo nemmeno ad addormentarmi xD

Ad ogni modo, partiamo dal principio. Come ogni sequel che si rispetti, ACOMAF riprende da dove ACOTAR ci aveva lasciati: Feyre è riuscita a salvare Prythian con il suo sacrificio estremo, ovvero venendo ammazzata da Amarantha dopo aver risolto, suo malgrado, l'indovinello che le aveva posto. Sono passati 3 mesi, e Feyre vive ancora nella Corte di Primavera insieme a Tamlin. Non ha molto da fare, se non fare sesso e pensare al suo matrimonio con il Signore Supremo della Primavera. Odia Rhysand per il vincolo che hanno, il patto di cui porta il tatuaggio sul braccio sinistro che le ha salvato la vita quand'era nel Regno Sotto la Montagna. Ma Tamlin è possessivo, ossessivo. Un ragazzo che ama controllare dov'è e cosa fa la sua ragazza. E che non le lascia nemmeno un po' di libertà. Un ragazzo che le vieta qualsiasi cosa e la tiene rinchiusa nella sua bella gabbia dorata. La new entry è la Sacerdotessa Ianthe, una viscida Fae che ha come obiettivo quello di preparare Feyre alla sua vita matrimoniale. E no, non sarà una Signora Suprema, ma solo una sforna bimbi. Una macchina per figliare a raffica, senza alcuna voce in capitolo sulle guerre, le battaglie e le lotte interne al Regno.

Feyre cade in depressione, con ancora gli effetti PTSD dei suoi tre mesi di prigionia sotto la montagna. Tutto ciò è stato reso magnificamente. E, allo stesso tempo, anche l'indifferenza di Tamlin è stata reso magnificamente, perché la scrittrice ci ha fatto capire che Tamlin la considerava al pari di un oggetto, non una persona che potesse davvero fare la differenza nel Regno. 

"Alle persone, che guardano alle stelle ed esprimono desideri"
"Alle stelle, che ascoltano. E ai sogni, che si realizzano"

Rhysand mi piaceva già molto in ACOTAR, come sapete ho un debole per i bad boys letterari, per quei personaggi grigi che non si capisce bene dove si collochino. Sapevo che Rhys era molto più di quel che appariva, e conoscere la sua storia me ne ha solo fatto innamorare ancora di più. E' così che dovrebbe essere costruito un personaggio. Strati su strati che si rivelano poco per volta. 

Rhys salva Feyre dal suo stesso matrimonio, grazie a Morrigan 'Mor' e la porta nella Corte della Notte. La porta nella magnifica Velaris. In questo modo conosciamo gli amici più stretti del Signore Supremo: Mor, la bionda e tenace terza in comando; Amren, una donna tosta e determinata (non posso dire altro, sennò sarebbe un mega spoiler); Cassian, il guerriero Illyrian di fuoco e Azriel, il guerriero di ghiaccio. Diciamo che, alla larga, le loro descrizioni potrebbero essere così. Se scendessi di più nei particolari rischierei di rovinarvi tutto, quindi anche no. La mia preferita è, senza dubbio, Mor. Il secondo posto, però, va ad Amren. 

Si prospetta una guerra con il re di Hybern, all'orizzonte. Feyre e i suoi amici dovranno intervenire, prima che questi distrugga il Muro che divide il Regno Umano da quello Fae, e spinga quello umano alla totale distruzione.

Purtroppo in questi giorni sono stata un po' male, e non sono riuscita a buttar giù le citazioni che mi piacevano. Quella che vi ho messo citata in pagina, però, è la mia preferita. Oltre a essere il mio sfondo del cell <3

xoxo,
Giada

lunedì, ottobre 31, 2022

RECENSIONE DI CIRCE DI MADELINE MILLER

Buona sera, fantastics! Buon Halloween e, per chi di voi ama il paganesimo e la mitologia celtica, Buon Samhain! Stasera sono molto indecisa se recuperare Scream e Insidious (entrambi non li ho mai visti), oppure proseguire la visione di The Rings of Power. Ad ogni modo, oggi ho finito questo magnifico romanzo sulla figura della dea Circe e che dire raga... una meraviglia, come tutto ciò che esce dalla penna di Madeline Miller.

PREMESSA
Circe è una figura che mi ha sempre affascinato. Non ho mai saputo molto della sua storia, o meglio, backstory personale perché a scuola non ci siamo mai soffermati molto su ogni figura minore della mitologia greca. Dire che ho amato questo romanzo sarebbe un eufemismo. Al pari de La canzone d'Achille, questo romanzo è un gioiellino della letteratura contemporanea. Un puro gioiello. Già fin d'ora ve lo posso consigliare, se amate questa mitologia - da parte mia, non l'ho mai approfondita molto per svariate ragioni, e anche perché la mia preferita è sempre stata quella nordica. Ma mi sto appassionando di brutto a quella greca. Mi sa che sto entrando, a pieno titolo, nella mia fase mitologia greca xD

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Ci sembra di sapere tutto della storia di Circe, la maga raccontata da Omero, che ama Odisseo e trasforma i suoi compagni in maiali. Eppure esistono un prima e un dopo nella vita di questa figura, che ne fanno uno dei personaggi femminili più fascinosi e complessi della tradizione classica. Circe è figlia di Elios, dio del sole, e della ninfa Perseide, ma è tanto diversa dai genitori e dai fratelli divini: ha un aspetto fosco, un carattere difficile, un temperamento indipendente; è perfino sensibile al dolore del mondo e preferisce la compagnia dei mortali a quella degli dèi. Quando, a causa di queste sue eccentricità, finisce esiliata sull'isola di Eea, non si perde d'animo, studia le virtù delle piante, impara a addomesticare le bestie selvatiche, affina le arti magiche. Ma Circe è soprattutto una donna di passioni: amore, amicizia, rivalità, paura, rabbia, nostalgia accompagnano gli incontri che le riserva il destino – con l'ingegnoso Dedalo, con il mostruoso Minotauro, con la feroce Scilla, con la tragica Medea, con l'astuto Odisseo, naturalmente, e infine con la misteriosa Penelope. Finché – non più solo maga, ma anche amante e madre – dovrà armarsi contro le ostilità dell'Olimpo e scegliere, una volta per tutte, se appartenere al mondo degli dèi, dov'è nata, o a quello dei mortali, che ha imparato ad amare. Poggiando su una solida conoscenza delle fonti e su una profonda comprensione dello spirito greco, Madeline Miller fa rivivere una delle figure più conturbanti del mito e ci regala uno sguardo originale sulle grandi storie dell'antichità.

RECENSIONE
Circe di Madeline Miller è, come dicevo, un gioiello della letteratura contemporanea. Uno dei migliori romanzi dell'anno, e sapete quanto io sia esigente quando si tratta di romanzi - tantissimo. E' stato bello vedere che Madeline non solo ha superato le mie aspettative, ma ha superato sé stessa con questo romanzo. Se con La canzone d'Achille mi ha spezzato il cuore e poi l'ha ricomposto, con questo mi ha letteralmente travolta e conquistata definitivamente. 

Vorrei mettere una citazione qua in mezzo e ho una marea di cose da dire, che non so nemmeno da che parte cominciare. Partiamo col dire che la storia di Circe è, proprio perché questo è un romanzo, rielaborata. Per la maggior parte, però, si attiene al mito. Io non sapevo che Circe fosse figlia di una naiade e di Elios, il dio del Sole. Non sapevo che, secondo la mitologia, venisse trattata in malo modo da tutti i suoi pari e che venisse isolata e poi emarginata in quel modo atroce. Devo confessarvi che mi sono rivista molto in Circe, la reietta e la ribelle, e poi quella da cui tutti vanno in cerca prima o poi. 

Così erano allora i miei anni. Vorrei poter dire di aver trascorso tutto quel tempo cercando una via di fuga, ma in verità mi ci ero aggrappata, temo, convinta che quei tediosi tormenti fossero tutto ciò che c'era, fino alla fine dei miei giorni.

Ostracizzata e reietta nel mondo degli dèi, Circe scopre per puro caso i suoi poteri trasformando Glauco da marinaio con un padre violento e abusivo a un tritone. Un gesto che lei fa, disperato, per conquistarsi l'amore. Perché in fondo è questa, la vera storia di Circe: una donna, una dea, alla ricerca di qualcuno che l'ami così come. Alla ricerca di qualcuno che l'accetti coi suoi pregi e i suoi difetti. Alla ricerca di qualcuno da poter chiamare 'casa', poiché tutti coloro che aveva intorno l'hanno abbandonata per un motivo o per un altro. Alla ricerca di un posto da chiamare casa, dove potersi sentire al sicuro e non subire le prese in giro continue delle sue sorelle naiadi. 

Circe è molto più di una maga. Ed è molto più di una dea. Nella sua storia ho visto non solo me stessa, ma anche quell'umanità che la mitologia spesso non conferisce agli dèi. Anzi, li allontana ancora di più da essa se possibile. Una dea spezzata, rotta. Una dea alla ricerca di qualcuno che l'accetti e l'ami così com'è, senza farla sentire in difetto per la sua eccentricità. 

Fu la mia prima lezione. Celato sotto il dolce volto familiare delle cose, ce n'è un altro in attesa di spaccare in due il mondo.

E così, dal suo POV, vediamo la sua evoluzione. Dapprima dall'aiuto, segreto, di Prometeo. Poi la scoperta della sua magia. Poi la trasformazione di Glauco. Infine la sua punizione nell'isola di Eea, per aver avuto l'ardire di usare il termine pharmakos. Un obbrobrio agli occhi degli dèi. 

Non so cos'altro dire, perché questo romanzo mi ha lasciata senza parole. Oltre a quelle che vi ho già detto, obv. Adesso vado a preparare la cena, ma sappiate che vi consiglio questo romanzo con tutto il cuore e, vi giuro, vi appassionerete anche voi alla mitologia greca grazie a Madeline.

Vi saluto con una citazione, l'ultima:
"Lui non intende dire che non fa male. Non intende dire che non siamo spaventati. Solo questo: che siamo qui. E questo vuol dire nuotare nella corrente, camminare sulla terra e sentirne il tocco sotto i piedi. E' questo che significa essere vivi."
(Circe)

xoxo,
Giada

giovedì, ottobre 27, 2022

RECENSIONE DI THE HAWTHORNE LEGACY (THE INHERITANCE GAMES #2) DI JENNIFER LYNN BARNES

Buona sera, fantastics! Ieri, spulciando su Goodreads, ho trovato la data di uscita del terzo libro nella serie dedicata agli Hawthorne e... *rullo di tamburi* uscirà il 30 agosto 2022! Sì, lo so, è molto molto lontano, ma sempre meglio di niente, no? Ad ogni modo, ho AMATO alla follia questo sequel! Cioè, già avevo amato moltissimo il primo, ma questo secondo è impareggiabile!

PREMESSA
Vi confesso che ero molto indecisa se leggere la Corte di Nebbia e Furia di Sarah J Maas oppure questo. Giorni fa non ero proprio del mio umore migliore, quindi sono andata sul sicuro con il proseguimento della storia di Avery e dei fratelli Hawthorne (preciso, vorrei un amico come Xander!). Alla fine, si è rivelata una scelta perfetta, dato che tornare in questa storia mi ha fatto sentire un po' come quando si torna a casa dopo tanto tempo. E' bello. E' piacevole. Ma, soprattutto, finalmente ho deciso con chi shippare Avery lol Eh sì, io sono per il dark e brooding character come Grayson Hawthorne, perché sì, l'adrenalina e il rischio di Jameson sono belli, ma ho un debole per i personaggi brooding e, diciamocelo, parecchio stronzi.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
«NON C'È NESSUNA REGOLA CHE CONTI QUANTO VINCERE.»

Dopo aver ricevuto inaspettatamente l'eredità di Tobias Hawthorne, Avery sta vivendo una nuova vita che mai avrebbe immaginato per sé: paparazzi, schiere di addetti alla sicurezza, una dimora immensa e tentacolare piena di tranelli e più denaro di quanto sia concepibile. Eppure, nella sua mente aleggia una sola domanda: perché io? Ed è per darsi una risposta che si ritrova invischiata in una caccia al tesoro letale a fianco dei quattro fratelli Hawthorne, che a volte paiono alleati, a volte temibili sfidanti sempre un passo avanti a tutti. Indovinello dopo indovinello, segreto dopo segreto, Avery è sempre più combattuta tra due dei ragazzi, Grayson e Jameson. Se il primo la attrae perché è razionale e responsabile, il secondo le piace per il motivo opposto, ovvero perché è folle e sempre pronto a correre rischi. Mentre minacce e pericoli sembrano celarsi dietro ogni angolo, Avery scoprirà qual è il legame tra lei e gli Hawthorne? E, soprattutto, riuscirà a capire a quale dei fratelli donare il suo cuore?

L'atteso, emozionante sequel di The Inheritance Games, il romanzo bestseller di Jennifer Lynn Barnes che si è affermato come un caso editoriale internazionale. Amanti delle sfide e dei rompicapi, gli Hawthorne hanno fatto colpo sui lettori e presto saranno protagonisti di una serie tv firmata Amazon Studios.

RECENSIONE
Holy fucking moly! Holy fuckiting fuck. Okay, penso di aver reso l'idea! Questo romanzo è stato un viaggio emozionante, molto più emozionante del primo - anche se, come vi avevo già anticipato, ho amato il primo romanzo alla follia! Ma questo, raga... Oh, questo è ancora meglio!

Il romanzo riprende da dove avevamo lasciato il precedente, ovvero con Avery che risolve, finalmente, il rebus presente nel primo libro. Tuttavia, il gioco non è affatto finito; perché Tobias Hawthorne le ha lasciato un gioco tutto per lei che deve risolvere e che la riguarda personalmente. Un gioco che riguarda la sua famiglia e, soprattutto, la sua mamma. Perché, ricordiamolo, la sua mamma è morta e il suo patrigno (o padre? Non è uno spoiler, non ho davvero capito cosa sia Ricky Grambs per lei) l'ha abbandonata, lei è rimasta a prendersi cura di sua sorella. E viceversa, Libby si è presa cura di lei. Giuro che, nel primo romanzo, pensavo che Libby fosse la più piccola. Non avevo capito che avesse 23 anni! Quando l'ho letto, in questo, mi sono detta che finalmente tutto adesso aveva un senso! Voglio dire, sarebbe stato da pedofilo, da parte di Nash, fare il filo a una minorenne!

Se la prima storia, e quindi i primi enigmi, erano al cardiopalma; qua lo sono ancora di più. E' come se questa fosse la versione up di un videogioco, e questo fosse uno dei livelli più alti. Sì, lo so, sto parlando come Xander Hawthorne ma, accidenti! Che figata incredibile!

Mi rendo conto che non sto dicendo molto e che, di fatto, questa recensione è corta. Ma se inizio a parlarne, rischio di spoilerarvi tutto e non voglio. Voglio che vi godiate questo romanzo quanto me lo sono goduto io. 

Allo stesso modo, finalmente la situazione di triangolo tra Avery, Jameson e Grayson viene almeno parzialmente risolta e finalmente Avery *sembra* aver scelto quale dei due vuole. Non vi dirò chi. Io dico solo che avrei preferito l'altro. E se leggete il mio Instagram, saprete che al posto suo avrei fatto un bel panino coi due fighi al posto di sceglierne uno solo.

Ad ogni modo, vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo. Ve lo straconsiglio di cuore, oltre al fatto che finalmente ad agosto esce il terzo! Yeeeeah!
"Lei lo amava. Sentii una fitta al petto. 
Amarlo faceva male, eppure lei lo amava lo stesso."
(Avery Kylie Grambs)

xoxo,
Giada

domenica, ottobre 23, 2022

RECENSIONE DI UNO DI NOI STA MENTENDO (ONE OF US IS LYING #1) DI KAREN MCMANUS

Buona sera, fantastics! Sono reduce da due giorni di fuoco, tra cui il giorno del mio compleanno. Anzi, diciamo che dal 21 al 23 le mie giornate sono state di fuoco in tutto e per tutto, e che almeno oggi vorrei un po' di serenità. Non vi sto a spiegare i motivi, ma il libro che ho scelto calza a pennello con tutto. Ad ogni modo, welcome to my 30s! Un gran mal di testa da ciclo, The Boys e sonno costante! 

PREMESSA
L'ho già detto su Instagram e lo dico anche qua, sono solo due i motivi che mi hanno spinto a iniziare Uno di noi sta mentendo, e sono: il fatto che i teen drama/mystery sono i miei guilty pleasures come i libri trash, e secondo perché voglio cominciare a guardare la serie - a breve su Netflix uscirà anche la seconda stagione, quindi dovrò recuperare anche il sequel di questo romanzo. Don't worry, per The Witcher non farò così. Stavolta l'ho fatto solo perché avevo bisogno di un romanzo leggero e anche, speravo, migliore di Paper Crown di Erin Watt. Inoltre, l'ho iniziato perché dalle premesse sembrava una versione libresca di The Breakfast Club (film che ho amato, btw). Ad ogni modo, gli ho dato 3 stelline. La sufficienza, direi.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
"Era una bugia che raccontavo perché era più facile della verità. E perché un po' ci credevo. So cosa significa raccontarsi una bugia così tante volte da farla diventare realtà. Ma la verità viene sempre fuori. Prima o poi." 
Cinque studenti sono costretti a trascorrere un'interminabile ora di punizione nella stessa aula. Bronwyn, occhiali e capelli raccolti da studentessa modello, non ha mai infranto le regole in vita sua e vive per essere ammessa a un'università prestigiosa e rendere fieri i suoi genitori. Nate, capelli scuri disordinati e un giubbino di pelle malandato, è in libertà vigilata per spaccio di erba e sembra a un passo dall'andare completamente alla deriva. Cooper, il ragazzo d'oro con cui tutte vorrebbero stare, è la star della scuola e sogna l'ingaggio in una grande squadra di baseball. Addy, una chioma di folti ricci biondi e un viso grazioso a forma di cuore, sta cercando di tenere insieme i pezzi della sua vita perfetta. Infine Simon, l'emarginato, lo strano, che, per prendersi la sua rivincita su chi lo ha sempre trattato male, si è inventato una app che rivela ogni settimana dettagli piccanti della vita privata degli studenti. Pur conoscendosi da anni, non possono certo definirsi amici. Qualcosa li unisce, però. Nessuno di loro è davvero e fino in fondo come appare. Ognuno di loro dietro alla facciata "pubblica" nasconde molto altro, un mondo di fragilità, insicurezze e paure, ma anche di segreti piccoli e grandi di cui nessuno, o quasi, è a conoscenza. Da quell'aula solo in quattro usciranno vivi. All'improvviso e senza apparente motivo, Simon cade a terra davanti ai compagni e muore. Non appena si capisce che quella che sembrava una morte dovuta a un improvviso malore in realtà è un omicidio, il mondo di Bronwyn, Nate, Cooper e Addy inizia a vacillare. E crolla definitivamente quando la polizia scopre che i protagonisti di un ultimo post mai pubblicato di Simon sono proprio loro. In men che non si dica, i quattro ragazzi da semplici testimoni diventano i principali indagati dell'omicidio...

RECENSIONE
Partiamo con il dire che davvero pensavo che questo libro fosse una versione libresca di The Breakfast Club, dato che le premesse erano simili al film. O meglio, come sarebbe stato The Breakfast Club se non ci fosse stato un omicidio in mezzo. 

Cinque studenti sono costretti a passare una lunga ora in punizione. Ogni personaggio costretto in quello spazio dal professor Avery, che li ha beccati con un cellulare in mano, rappresenta l'archetipo dei personaggi dei film comedy: la bionda svampita e popolare, la nerd fissata con l'entrare all'Ivy League, il giocatore di baseball, il reietto e, infine, lui. Il ragazzo più odiato della scuola (che, a conti fatti, è l'unica differenza col film visto che c'è anche la cleptomane). Ma andiamo con ordine: Addy Prentiss è una ragazza bionda che vive come se fosse l'appendice del suo ragazzo Jake. All'inizio del romanzo, almeno, è una smidollata che vive sotto i condizionamenti che le sono stati imposti da sua madre e dal suo ragazzo, il classico 'jock' americano. Abbiamo poi Bronwyn (non so manco se l'ho scritto giusto) Rojas, una nerd che fa di tutto per essere la prima della classe. C'è poi Cooper Clay, il classico giocatore di baseball che sta insieme alla più figa della scuola. Infine c'è Nate, il reietto. Il ragazzo che non ha più niente, che deve badare a suo padre alcolizzato e che spaccia droga. A completare il quadro c'è Simon Kelleher, un ragazzo che ha creato l'app Senti Questa per spifferare i segreti di tutto il corpo studentesco. Una sorta di Gossip Girl, insomma. E Gossip Girl è come sarebbe stato Dan, se i produttori avessero usato un po' di cervello e avessero reso Gossip Girl qualcun altro. 

Ciò ch'è iniziata come una semplice punizione, si trasforma alla fine in qualcosa di molto peggio. Perché Simon, dopo aver bevuto un bicchiere d'acqua, ha un attacco asmatico e non ha più la sua EpiPen. Nessuno riesce a salvarlo. Da qui, i Quattro verranno indagati per omicidio a rotazione. Fino a quando la verità non verrà a galla. 

In realtà non ho molto da dire su questo romanzo, perché gli errori di traduzione erano così evidenti che mi hanno dato moltissimo fastidio. Come 'è un ragazzo stonato' come se questo potesse essere un pettegolezzo intelligente da spacciare, quando è evidente che volesse dire 'fatto, nel senso di drogato', perché stoned come jaded vuol dire strafatto di droga. Oppure quando Personaggio X (censuro per non spoilerare) dorme con X, ma il 'dormire' in realtà è 'fare sesso', questo perché è stato tradotto alla lettera 'to sleep with' che non vuol dire solo dormire, ma 'fare sesso con'. Oppure una cosa che non ho davvero capito è stato 'tipico maschile', sbattuto senza motivo nel bel mezzo di una frase. Ora non so voi, ma a me queste cose hanno irritato parecchio. E per fortuna che non l'ho comprato, ma l'ho preso in prestito dalla biblioteca. Meno male!

Comunque il romanzo si è meritato tre stelline, e leggerò il sequel solo per la serie tv. Ma, onestamente, non me la sento di consigliarvelo chissà quanto. 

Non ho tratto citazioni, quindi ci salutiamo qui.

xoxo,
Giada

mercoledì, ottobre 19, 2022

RECENSIONE DI PAPER CROWN DI ERIN WATT

Buon pomeriggio, fantastics! La recensione di oggi sarà una delle più brevi che io abbia mai scritto, considerata la (poca) ciccia presente in questa novella. Ho letto novelle che presentavano molte più cose e molti più eventi, di questa. Se avete letto la mia recensione su Goodreads, saprete già dove andrò a parare. Avevo aspettative molto alte. E sono state deluse.

PREMESSA
Considero i romanzi di Erin Watt quel trash leggero che ti aiuta a staccare la mente. Non possiamo sempre leggere romanzi iper intellettuali, e fin qui ci sta. In fondo, finora la saga dei Royals mi era pure piaciuta. Tralasciando l'appiattimento dei dialoghi che qui sono ancora più piatti. Giuro, tutti i personaggi parlano allo stesso modo. Se l'autrice non li avesse differenziati con altri nomi, per me la voce narrante sarebbe stata solo una. Una sola soltanto. Va beh. Nel periodo 2014-2016 mi sarei profusa a elencare cosa non funzionava nel libro. Anche adesso lo farò, solo che ho imparato a esser meno puntigliosa. 

TRAMA (DA AMAZON.IT)
In qualità di fratello maggiore, Gideon è sempre stato il più razionale e posato tra i Royal. Ma anche lui, come i suoi fratelli, ha un lato oscuro e un segreto che protegge da molto tempo, e che lo ha allontanato dal suo più grande amore, Savannah. Quando lei era alla Astor Park e lui al college, era più facile fingere che le cose, un giorno, avrebbero potuto sistemarsi, ma ora che si ritrovano a condividere lo stesso campus non è così. Perché, nonostante provino con tutte le loro forze a negare il loro passato e il loro legame, l'attrazione rimane. Così come tutte le bugie dette e le ferite ancora aperte. Gideon riuscirà a convincere Savannah a dargli una seconda occasione?

RECENSIONE
Ho iniziato a leggere questa novella con un solo pensiero in testa: sarà finalmente risolta la questione del ricatto delle foto di nudo di Savannah? Sarà finalmente risolta? E invece no. Dio, è stata una tale delusione... Una delusione come poche, giuro.

La novella ci presenta la continuazione della storia di Gideon Royal e Savannah Montgomery, che non dimentichiamo hanno tre anni di differenza, con dei capitoli che mixano il presente ai flashback risalenti tre anni prima. Se, in un certo senso, abbiamo l'assaggio di cosa sia successo effettivamente nella famiglia Royal tre anni prima; dall'altra non abbiamo alcun tipo di sviluppo degno di tale nome.

Il revenge porn è una questione seria, dico sul serio. Pensavo che fosse il perno della novella, visto che nella saga principale questa era una questione di massima importanza. Invece no. No. Ma vi rendete conto? Doveva essere il perno principale, ed è stato glissato in tre piccoli capitoli da una manciata di pagine (e per manciata intendo tipo due o tre). Mi dispiace, ma no.

Ho dato una stella, ma per me è anche troppo.

Non ho tratto citazioni da questo libro, e purtroppo non me la sento di consigliarvelo.

xoxo,
Giada

lunedì, ottobre 17, 2022

RECENSIONE DE IL PRIORATO DELL'ALBERO DELLE ARANCE DI SAMANTHA SHANNON

Buona sera, fantastics! Oggi, subito dopo pranzo, ho terminato questo super mega iper grande librone. Era dai tempi delle superiori, quando mi bevevo romanzoni lunghi quanto la trilogia del secolo di Ken Follett, che non trovavo un romanzo bello, ma anche talmente lungo che mi devo costringere a finire le ultime pagine. Credo che si sarebbe potuto dividere in due, perché un librone così è davvero pesante da digerire come lettura e anche il costo non è indifferente (26 euro, a parer mio, sono tanti per un romanzo). Ad ogni modo, proseguiamo! (che devo preparare la cena, tra poco!)

PREMESSA
Ho passato più di due anni a rimandare la lettura del Priorato, e a dir la verità ero molto indecisa se iniziarlo o meno. Ma ormai l'avevo prenotato alla mia biblioteca, e mi sembrava doveroso recuperare uno dei più famosi libri della Oscar Vault. Insomma, è di sicuro un romanzo epico con la E maiuscola, ma mi  è sembrato un po' too much in certi punti. Troppe cose che avvengono e troppa gente (temo che qualcuno potrà dire, ahimè, lo stesso dei miei di romanzi), tuttavia resto del parere che dividerlo sarebbe stata le decisione migliore per la CE e per i lettori stessi, che si sarebbero trovati la storia più diluita... Ma, ecco, secondo me sarebbe stata decisamente molto più fruibile e non mentalmente stancante.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
La casata di Berethnet ha regnato sul Reginato di Inys per mille anni. Ora però sembra destinata a estinguersi: la regina Sabran Nona non si è ancora sposata, ma per proteggere il reame dovrà dare alla luce una figlia, un'erede. I tempi sono difficili, gli assassini si nascondono nell'ombra e i tagliagole inviati a ucciderla da misteriosi nemici si fanno sempre più vicini. A vegliare segretamente su Sabran c'è però Ead Duryan: non appartiene all'ambiente della corte e, anche se è stata istruita per diventare una perfetta dama di compagnia, è in realtà l'adepta di una società segreta e, grazie ai suoi incantesimi, protegge la sovrana. Ma la magia è ufficialmente proibita a Inys. Al di là dell'Abisso, in Oriente, Tané studia per diventare cavaliere di draghi sin da quando era bambina. Ma ora si trova a dover compiere una scelta che potrebbe cambiare per sempre la sua vita. In tutto ciò, mentre Oriente e Occidente, da tempo divisi, si ostinano a rifiutare un negoziato, le forze del caos si risvegliano dal loro lungo sonno.

RECENSIONE
Partiamo col dire che non sapevo delle tematiche trattate da questo romanzo. Non avevo proprio idea di quel che mi sarei trovata davanti, sapevo solo che questo libro era iper famoso e che dovevo recuperarlo (anche se a distanza di anni, btw). 

Il Reginato di Inys si fonda da sempre e per sempre solo sulle Regine. Sabran Nona, della Casata Berethnet, appartiene alla più antica e illustre di tutte. Regna su Virtudum, un Regno creato da Galian (il quale ricorda, a dirla tutta, Re Artù) che si basa sulle Sei Virtù (Hello, Trono di Spade. Sei tu?) Non sono riuscita a non associare sta cosa al Trono di Spade. La somiglianza era così palese che ho dovuto ricordarmi che era un altro romanzo e non quello. Ad ogni modo, Sabran è una stronza. Lo dico palese. All'inizio mi stava sui maroni. Poche volte ho trovato un personaggio così altezzoso, freddo e antipatico. A Occidente abbiamo lei. A Oriente c'è Tané, l'unico motivo per cui ho continuato la lettura e anche Ead Duryan (in realtà non volevo scrivere questo nome, ma era uno spoiler troppo grande e non potevo rovinarvi la lettura di questo romanzone). Al Meridone, abbiamo invece il Priorato dell'Albero delle Arance, le cui arance sono il mezzo magico principale attraverso cui le persone possono usare la magia. La magia che qui, però, viene chiamata siden. 

E' davvero difficile raccontarvi tutto senza rischiare di fare spoiler, perché succede troppa roba. E' per questo che vi dico che è too much. A volte si fa fatica a tenere il passo e ricordare alcuni eventi prima. Senza contare che, in quanto ambientato in una sorta di basso medioevo, le leggende sono alla base di qualsiasi cosa. Così come le storie. Ci sono tantissime digressioni sulle storie degli eroi e dei miti, il che andrebbe bene, se non avessi avuto la sensazione che la storia venisse diluita un po' troppo a discapito dei lettori. Inoltre, e lo dico qui, non sapevo che questo romanzo fosse a tema LTGBQUIA. Ci sono ben 2 relazioni omo e io non lo sapevo. Per carità, sono entrambe bellissime e struggenti, ma perché nessuno ne parla mai? Perché? Sono state la cosa più bella di questo romanzo! 

Come penso vi sia chiaro, ormai, Tané è sempre stata la mia preferita. E' la tipica storia dell'eroe sfortunato che deve trovare un oggetto per sconfiggere il grande cattivo. La base del viaggio dell'Eroe. Ma non è solo per questo che ho amato Tané. Lei è una guerriera, e a differenza di Eed ha davvero passato l'inferno per arrivare dov'è ora. Ho abbassato di mezzo punto per i motivi sopracitati, ma anche perché c'è un MEGA deus ex machina verso la fine che sapeva tanto di fanservice. Ecco, non so voi, ma arrivata a un certo punto potevo indovinare dove sarebbe andata a parare la trama. 

Mi è piaciuto? Sì, molto.
Lo rileggere? Non credo proprio.

E' troppo troppo lungo, per i miei gusti. Io l'ho preso in biblioteca, ma il suo costo è eccessivo come gran parte delle ultime uscite Oscar Vault. Questo dovrebbe far riflettere, vista la crisi della carta in cui stiamo vivendo. Bello, ma non lo rileggerei. 

Vi lascio con una citazione tratta da questo romanzo che, nonostante i suoi difetti, vi consiglio di leggere. Che vi sia piaciuto o meno, venite a commentare!
"Agli occhi di una giovane donna, il mondo intero è una gabbia."
(Ead Duryan)

xoxo,
Giada

domenica, ottobre 09, 2022

RECENSIONE DE LA CORTE DI ROSE E SPINE (A COURT OF THORNS AND ROSES #1) DI SARAH J MAAS

Buona sera, fantastics! Dopo tempo immemore ho finalmente, e finalmente sul serio, recuperato uno dei romanzi più amato di BookTok e Bookstagram. Un retelling de La Bella e la Bestia, amato da tutti. E, quando dico da tutti, dico sul serio da tutti. Quando l'ho riprenotato nella Rete Bibliotecaria Padovana, ho pensato solo una cosa: e cioè che, stavolta, l'avrei terminato. Raga, oh, raga! Perché non l'ho fatto prima! Ad ogni modo, proseguiamo!

PREMESSA
ACOTAR è uno dei libri più amati del web, questo penso sia un dato di fatto. Ho perso il conto di quante fanpage dedicate alle serie ho iniziato a seguire quando, due anni fa, iniziai questo romanzo. Quindi, vi chiederete, perché l'hai mollato dato che ti stava piacendo così tanto? Beh, avevo altre cose da fare. Il mio, di romanzo, da scrivere e leggere ACOTAR mi ha aiutato a rimanere ispirata. Al tempo non avevo capito che fosse una sorta di retelling fantasy/dark de la Bella e la Bestia. Ma, man a mano che proseguivo con la lettura, diventava sempre più chiaro. Non sono una fan dei romanzi ambientati in un Medioevo fantasy, l'unica eccezione a questo è Il Trono di Spade, e per piacermi così tanto ce ne vuole. Sapete quanto io sia esigente. Nemmeno io credevo che l'avrei amato così tanto <3

TRAMA (DA AMAZON.IT)
«Un paio di occhi dorati brillavano nella boscaglia accanto a me. La foresta era silenziosa. Il vento non soffiava più. Persino la neve aveva smesso di scendere. Quel lupo era enorme. Il petto mi si strinse fino a farmi male. E in quell'istante mi resi conto che la mia vita dipendeva da una sola domanda: era solo? Afferrai l'arco e tirai indietro la corda. Non potevo permettermi di mancarlo. Non quando avevo una sola freccia con me.»

Una volta tornata al suo villaggio dopo aver ucciso quel lupo spaventoso, però, la diciannovenne Feyre riceve la visita di una creatura bestiale che irrompe a casa sua per chiederle conto di ciò che ha appena fatto. L'animale che ha ucciso, infatti, non era un lupo comune ma un Fae e secondo la legge «ogni attacco ingiustificato da parte di un umano a un essere fatato può essere ripagato solo con una vita umana in cambio. Una vita per una vita».
Ma non è la morte il destino di Feyre, bensì l'allontanamento dalla sua famiglia, dal suo villaggio, dal mondo degli umani, per finire nel Regno di Prythian, una terra magica e ingannevole di cui fino a quel momento aveva solamente sentito raccontare nelle leggende. Qui Feyre sarà libera di muoversi ma non di tornare a casa, e vivrà nel castello del suo rapitore, Tamlin, che, come ben presto scoprirà la ragazza, non è un animale mostruoso ma un essere immortale, costretto a nascondere il proprio volto dietro a una maschera. Una creatura nei confronti della quale, dopo la fredda ostilità iniziale, e nonostante i rischi che questo comporta, Feyre inizierà a provare un interesse via via più forte che si trasformerà ben presto in una passione dirompente.

Quando poi un'ombra antica si allungherà minacciosa sul regno fatato, la ragazza si troverà di fronte a un bivio drammatico. Se non dovesse trovare il modo di fermarla, sancirà la condanna di Tamlin e del suo mondo...

RECENSIONE
WOW! DOPPIO WOW! TRIPLO WOW! Ho amato alla follia questo romanzo! Alla follia!
Se avessi la gif da mettere qui sotto, sarebbe quella della ragazza euforica che dice 'i love this so much!', perché quanto ho amato questo romanzo è difficile da spiegare a parole!

Dunque, ora calmiamoci e concentriamoci. Lasciamo perdere ciò che devo fare adesso o dopo, e pensiamo solo a questo. Ce n'è voluto di tempo per arrivare fino a qui, ma ci siamo! Finalmente ci siamo arrivati! Finalmente posso unire la mia voce al coro delle persone che l'hanno amato!

In un mondo medievale, la diciannovenne Feyre Archeron si occupa di provvedere alla sua famiglia composta da suo padre e le sue due sorelle: la maggiore, Nesta, e la minore, Elain. Devo confessarvi che, all'inizio, Nesta non mi stava simpatica. Era fredda, calcolatrice, prudente. Determinata. Dove lei era così, Elain era semplice, quasi frivola (in senso positivo) e leggera. Ecco, due anni fa trovavo Nesta insopportabile. A distanza di due anni, riprendendo la lettura, la amo. In fondo, la comprendo. Elain, al contempo, non so ancora come inquadrarla del tutto. Feyre uccide, presa dall'odio per le Fae, le fate magiche del Regno di Prythian, un lupo. Senza sapere che quest'ultimo era un servitore del Supremo della Corte della Primavera. Questa divisione in corti, che ricordo essere: Corte del Giorno, Corte della Notte, Corte della Primavera, Corte dell'Estate e Corte dell'Autunno, sono qualcosa di meraviglioso! Se dovessi scegliere, probabilmente vivrei nella Corte della Primavera o quella d'Estate, forse potrei sopportare la temperatura della Corte dell'Autunno solo per Lucien. 

Feyre viene condotta nella Corte della Primavera, e costretta a viverci lì finché non avrà scontato la sua pena. Ma, mentre sconta la sua pena, lentamente conosce sia Tamlin, il Supremo della Corte, e Lucien, la sua spalla fidata. Una maledizione grava su di loro, lanciata della meravigliosa quanto letale Amarantha, Regina della Corte Sotto la Montagna (una montagna sacra). La nostra eroina, una ragazza fredda e, allo stesso tempo, una calcolatrice che si affida ai sentimenti, si rende conto che non c'è solo amicizia tra lei e Tamlin. Premesso che Tamlin è TANTA ROBA, un biondo sexy... super sexy, voglio dire qui che la mia ship tra Feyre e Rhysand è già partita. Non so come finirà la trilogia, ma la ship è già bella che partita e, considerati gli svolgimenti delle Tre Prove e il suo legame (non vi dico quale) con lui... io sono già partita per la tangente!

Non posso salutarvi con una citazione tratta da questo romanzo, poiché è troppo spoilerosa, quindi vi consiglio solo di leggerla e recuperarla al più presto possibile. Raramente mi ritrovo a seguire la massa di persone che amano una determinata cosa, ma in questo caso il successo è più che meritato e Sarah J Maas è diventata una delle mie scrittrici preferite.

xoxo,
Giada

venerdì, ottobre 07, 2022

RECENSIONE DE LA CANZONE DI ACHILLE DI MADELINE MILLER

Buona sera, fantastics! Oggi non è proprio giornata, per una serie di motivi che non sto qua a dirvi, altrimenti ci rimuginerei troppo e questa è l'ultima cosa che voglio fare. Invece, ciò che voglio fare è dirvi che finalmente ho recuperato uno dei romanzi più attesi degli ultimi anni. La canzone di Achille!

PREMESSA
Se avete letto il mio post su Instagram, saprete che io shippavo Achille e Patroclo già dalle medie. C'è sempre stata una chimica immensa tra loro. Una chimica che era puro fuego in ogni loro gesto, sia innocente che sexy. La loro amicizia e poi il loro amore, ripercorrono il canto che tutti abbiamo studiato, prima o poi, nella nostra carriera accademica: Cantami o diva l'ira del Pelide Achille. Beh, raga. Ho AMATO. Ho AMATO alla follia questo romanzo. Già da ora, dalla premessa, ve lo consiglio. Ed è una cosa che succede raramente, questa.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Dimenticate Troia, gli scenari di guerra, i duelli, il sangue, la morte. Dimenticate la violenza e le stragi, la crudeltà e l'orrore. E seguite invece il cammino di due giovani, prima amici, poi amanti e infine anche compagni d'armi – due giovani splendidi per gioventù e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna. Madeline Miller, studiosa e docente di antichità classica, rievoca la storia d'amore e di morte di Achille e Patroclo, piegando il ritmo solenne dell'epica alla ricostruzione di una vicenda che ha lasciato scarse ma inconfondibili tracce: un legame tra uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui i greci antichi riconobbero e accettarono l'omosessualità. Patroclo muore al posto di Achille, per Achille, e Achille non vuole più vivere senza Patroclo. Sulle mura di Troia si profilano due altissime ombre che oscurano l'ormai usurata vicenda di Elena e Paride.

RECENSIONE
Wow! Wow! Wow! Okay, credo che sia la mia seconda recensione che comincia così, ma cavolo gente, è davvero wow! Dovrei finire di fare il cambio di stagione, ma non posso esimermi dallo scrivere questa recensione - non solo perché stasera comincio, finalmente, un'altra serie che rimando da anni. Sì, lo sapete già QUALE serie. ACOTAR. La mitica e sexy ACOTAR.

Patroclo Menezio è un ragazzino di nove anni, quando lo conosciamo a inizio romanzo. Un ragazzino magrolino, senza nessuna qualità particolare che lo faccia spiccare rispetto agli altri. Un ragazzino comune. Figlio di una donna con evidenti ritardi mentali, viene spesso deriso nella sua stessa terra dai suoi coetanei. Viene sempre bullizzato. Un giorno, non sopportando più le prese in giro del bullo di turno, lo uccide. Il padre, in tutta risposta, lo esilia Ftia. A Ftia, conosce Achille. Il figlio della dea Teti e del padre, eroe di cui non ricordo il nome adesso, ma che è molto valoroso e molto cosciente della sua umanità. Achille e Patroclo diventano amici, mentre il padre di lui spinge affinché si trovi un compagno. Conoscendo l'usanza della Grecia antica, non ero stupita di questo. L'omosessualità era socialmente accettata, e già allora non c'erano i problemi che ci sono adesso per chi fa coming out. Ma ciò ch'era iniziato come un rito di passaggio verso l'età adulta, ovvero i quindici/sedici anni, diventa altro.

Il modo in cui il loro rapporto si evolve, è qualcosa di magnifico. Il libro, raccontato dal POV solo di Patroclo, permette finalmente di dare voce a quell'amante devoto come l'ho sempre considerato. Quell'uomo che ama talmente tanto il suo compagno, che è disposto a spacciarsi per lui pur di accontentare sia l'esercito greco che la sua divina madre. Teti odia Patroclo fin dall'inizio, lo ritiene un'onta sulla sua fama futura. Sempre qui, se avete conosciuto o studiato il canto greco, saprete come finisce. Insomma, è una cosa che chiunque abbia studiato conosce. 

Una storia toccante, lirica, delicata. Forse il primo romanzo lirico che non trovo lento o eccessivamente descrittivo. Sono una fan delle descrizioni anche degli abiti, btw <3 La storia di un amore che trascende perfino la morte stessa, la lunga guerra di dieci anni con Troia, l'odio. Una storia potente, che consiglio a tutti. A tutti. 

Vi saluto con una citazione di questo bellissimo romanzo, che vi straconsiglio di leggere. 
E, se non l'avete ancora fatto, di leggere e approfondire i canti dedicati ad Achille.
"Non permettere che ciò che ti sei guadagnato oggi venga vanificato così facilmente."
(Chirone)

xoxo,
Giada

domenica, ottobre 02, 2022

RECENSIONE DI PAPER PALACE DI ERIN WATT

Buona sera, fantastics! Stasera ho terminato il terzo romanzo dedicato a Reed Royal, ovvero Paper Palace. Mi aspettavo grandi cose da questo romanzo, e sono felicissima di dire che non solo le ha raggiunte, ma le ha anche ampiamente superate!

PREMESSA
Una droga. Questi romanzi sono una droga. Non so se sia il periodo adatto o se, semplicemente, io sia una persona diversa da quella che ero quattro anni fa quando lessi il primo romanzo della serie. Anche se, anche al tempo, ricordo che mi era piaciuto molto. Moltissimo, a dire il vero. Non credevo che mi avrebbe preso così tanto, invece mi ha preso un botto! Paper Palace è la degna conclusione della storia di Reed ed Ella, e tutto ciò che riguarda la misteriosa morte di Maria Royal.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Ella è arrivata a Bayview ormai da qualche mese, ma il tempo è volato. Capita, quando sei impegnata a combattere bulli e a innamorarti. Le ostilità dell'inizio sono soltanto un ricordo, e adesso può contare su una migliore amica che, se non ci fosse, bisognerebbe inventarla, su un fidanzato che tutte le invidiano, su fratelli adottivi che adora e su un uomo, Callum Royal, che è quanto di più simile a un padre Ella abbia mai avuto. Ma le sfide per lei non sono finite. Perché, proprio quando le cose sembrano andare per il verso giusto, e lei e Reed si sono appena ritrovati, il destino è pronto a separarli di nuovo. E questa volta potrebbe essere per sempre. Il futuro di Reed corre infatti sul filo del rasoio. Il suo carattere impulsivo e irascibile e i suoi pugni facili potrebbero avergli giocato un brutto tiro. E la sua tendenza a superare ogni ostacolo con la violenza potrebbe costargli cara. Si è spinto davvero troppo oltre? Ella è una combattente, ed è disposta a tutto per difendere le persone che ama, proteggere Reed, e stare con i Royal. Ma questa volta potrebbe essere troppo persino per lei.


RECENSIONE
Wow! Raga, wow! Non riesco a trovare le parole per esprimere quanto io abbia adorato questo romanzo. Perché, per la miseria, l'ho adorato da impazzire! Come dicevo su, questa è la degna conclusione della storia di Ella Harper e Reed Royal, due ragazzi le cui vite si sono intrecciate all'apparenza per caso. In realtà, però, c'è molto altro che spiega le ragioni del loro legame.

La storia riprende da dove si era interrotta la precedente, ovvero con Reed trascinato via dai poliziotti con l'accusa di aver ucciso Brooke Davidson, la fidanzata-vipera di Callum Royal. Reed è sicuro di non averla uccisa, ma io non ero così sicura della sua innocenza, in realtà... non c'è stata una volta che sono stata sicura che fosse innocente. Proprio come per quanto riguarda la gravidanza di Brooke, in quanto quest'ultima aveva affermato, sicura, che il figlio fosse suo e non di Callum. Reed affronta le udienze e le deposizioni di tutti i suoi compagni di classe a testa alta, poiché da sempre gli è stato insegnato che non si scappa dai problemi: li si affronta a testa alta. Ho amato il suo character development in questo romanzo, e ho amato alla follia il modo in cui finalmente tutti i nodi sono venuti al pettine. Sapere, finalmente, perché Maria Royal si è suicidata e, allo stesso tempo, rivedere Steve O'Halloran, è stato sconvolgente ed emozionante.

Forse il migliore romanzo della serie dedicata ai Royal, vi confesso. Mentirei se vi dicessi che non mi è piaciuto o che non l'ho amato tantissimo. Tutti i fratelli Royal hanno un posto speciale nel mio cuore.

Ho trovato degli errori per quanto riguarda il gli/le, quando usati come avverbi di attribuzione. Per il resto, ve lo consiglio davvero tanto.

Non ho trovato citazioni da usare o postare qui, spero di avervi convinto a leggerlo.
Perché pochi romanzi mi hanno gasato tanto come questo, giuro!

xoxo,
Giada

giovedì, settembre 29, 2022

RECENSIONE DE LA REGINA DELLE SIRENE DI ALEXANDRA CHRISTO

Buon pomeriggio, fantastics! Oggi ho terminato la lettura de La Regina delle Sirene di Alexandra Christo, un romanzo che mi è stato influenzato dallo scrittore Paolo Costa che l'ha letto l'anno scorso. Come saprete, sono stata impegnata in una miriade di altre cose (tutte dedicate alla mia vena creativa e professionale), quindi mi è sembrato più che giusto recuperare questo romanzo. 

PREMESSA
La Sirenetta è, da sempre, il mio film d'animazione Disney preferito. Sul serio. Da piccola l'avrò visto centinaia di volte. Il primo e anche il sequel sulla figlia di Ariel, Melody. In un certo senso, sono storie che hanno sempre parlato al mio cuore. Quando ho visto che il soggetto principale di questa storia era proprio una sirena, mi ci sono buttata a capofitto! La storia è, in tutto e per tutto, un retelling molto dark e molto pieno di sangue della Sirenetta! Quindi, se amate le storie dark e piene di sangue come me, siete nel posto giusto, amigos! Proseguiamo!

TRAMA (DA AMAZON.IT)
La principessa Lira è una sirena regale e la più letale di tutte; con il cuore di diciassette principi nella sua collezione, è venerata in tutto il mare. Fino a quando uno scherzo del destino la costringe a uccidere uno della sua razza. Per punire sua figlia, la regina del mare trasforma Lira nell'unica cosa che detesta di più: un essere umano. Derubata del suo canto, Lira ha tempo fino al solstizio d'inverno per consegnare il cuore del principe Elian a sua madre o rimarrà un'umana per sempre. L'oceano è l'unico posto che il principe Elian chiama casa, anche se è l'erede del regno più potente del mondo. La caccia alle sirene è più di un hobby per lui: è la sua unica passione. Quando salva una donna che sta annegando nell'oceano, lei in cambio promette di aiutarlo a trovare la chiave per eliminare per sempre tutta la specie delle sirene. Ma può fidarsi di lei? E quanti accordi dovrà negoziare Elian per annientare il più grande nemico dell'umanità? Un fantasy romance e dark, la storia di una sirena con il gusto del sangue reale e di un principe che ha giurato di distruggerla. Per sempre.

RECENSIONE
Sapete quanto io ami le storie dark, il che non mi stupisce la mia passione per le storie di serial killer. Insomma, American Horror Story è la mia serie tv preferita dopo quelle a stampo adolescenziale... qualcosa vorrà pur dire, no? Insomma, il dark è il mio compagno preferito, e visto ch'era da tanto che non facevo visita a questo genere, è stato come tornare a casa.

Come dicevo, questo è un retelling molto dark e sanguinolento de La Sirenetta. Pieno di tradimenti. Pieno di lotte per il potere. Lira è la principessa dei cento regni, in un mondo che è costruito in un modo che ricorda il nostro, ma non del tutto, dato che i nomi sono palesemente inventati. Elian è il principe ereditario di Midas, il cui nome rimanda alla leggenda di Re Mida, morto per la cupidigia. C'è anche un regno che si chiama Eydillio, palese riferimento all'Idillio amoroso, un luogo di desideri e amore. Ogni regno, prodotto diretto dei capostipiti, possiede della magia. Ed è questa magia a influenzarne la reggenza governativa e gli elementi magici che, in questo romanzo, giocano un ruolo fondamentale. 
Lira è una sirena spietata, un'assassinata spietata e senza misericordia, che uccide gli umani rubandone il cuore. Elian è, di contro, un principe che non vuole diventare re e che per sfuggire dalle sue responsabilità scappa nella sua nave, la Saad, a caccia di sirene. L'obiettivo, nobile, di estirpare il male dalla terra. Ma Lira disobbedisce agli ordini di sua madre, che la punisce relegandola sulla terra. Il Deus Ex Machina iniziale è dato proprio da questo, da Elian che casualmente trova Lira nuda in mezzo all'oceano. Se non è un Deus ex Machina il loro incontro fortuito, non so cosa sia.

Il percorso verso il secondo Occhio di Keto, la leggendaria dea che ha originato le sirene e il cui potere è diviso nei due cristalli, è irto d'insidie e patti su patti. La domanda a cui Elian si ritrova più volte è: cosa saresti disposto a fare, se avessi tutto il potere che desideri? Uccideresti o faresti del bene?

La Regina dei Mari mi ha ricordato Ursual in tutto e per tutto, mentre la storia che si sviluppa tra Elian e Lira è struggente, dolorosa e anche piena di consapevolezza. A volte, non si può sfuggire al proprio dovere. A volte, bisogna compierlo anche se si desidera altro. Vi dirò solo che pensavo finisse in un altro modo, da fantasy dark quale è, ma è stata una sorpresa il finale. Non vi dirò come finisce. Solo una cosa: leggetelo!

Vi saluto con una citazione tratta da questo meraviglioso romanzo:
"Siamo uguali, lui e io (...) Il riflesso l'uno dell'altra in un regno e una vita diversa.
Frammenti dello stesso specchio. Ci sono mondi di distanza tra noi, ma solo a parole.
Non sembrano esserci prove effettive di quanto siamo diversi."
(Lira)

xoxo,
Giada

domenica, settembre 25, 2022

RECENSIONE DI PAPER PRINCE DI ERIN WATT

Buona sera, fantastics! Ancora non ci credo che ho finito questo libro nel giro di soli 3 giorni!
Caspita, non finivo un libro in così poco tempo da EONI! Ad ogni modo, stasera recensiamo dopo non so quanti anni, il sequel di Paper Princess - di cui, nel mondo del blogging, se n'erano dette peste e corna.
Ah, what a time to be alive il 2014!

PREMESSA
Sapete quando finite un grosso lavoro e avete bisogno di qualcosa di trash per rilassarvi?
Ecco, questo è l'approccio mentale con cui mi sono approcciata a Paper Prince. Ho dovuto raccapezzarmi qualche secondo, poi ho ricordato che questo romanzo mi ha aiutato, in passato, coi nomi di alcuni personaggi perché... andiamo, su, i nomi dei personaggi sono davvero molto belli, specie quelli maschili.
E' stata una lettura leggera, rapida e veloce. Non mi aspettavo fosse così, seria. 
Pensavo ci avrei messo un sacco di tempo, invece non è stato così.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
«Posso essere un casino.» 
«Sì, ma sei il mio casino.»

Ella non sa dire se la sua vita fosse migliore o peggiore prima che Callum Royal la trovasse. Ma una cosa è certa: da quando è piombata in casa Royal come un tornado, per lei è cambiato tutto. Scuola privata, feste e vestiti costosi. Con la sua grinta e la sua schiettezza, è riuscita persino a vincere l'ostilità dei fratelli Royal, a conquistare il loro rispetto e il loro cuore - in particolare quello di Reed. Il più imperscrutabile dei cinque. Bello, ricco e popolare, Reed ha tutto. Le ragazze fanno la fila per uscire con lui e i ragazzi lo rispettano. Eppure, nulla e nessuno sembra importargli. Perché i Royal sono così: non sono facili ai sentimenti, piuttosto li seppelliscono, fingendo che niente li sfiori. Con Ella, però, per la prima volta dopo la morte della madre, Reed ha permesso a se stesso di lasciarsi andare alle emozioni. Ma il suo mondo crolla quando, dopo una discussione, Ella scompare. Con il cuore a pezzi, e senza lasciare traccia. D'altronde è abituata a scappare e rifarsi una vita ripartendo ogni volta da zero. Tutti incolpano Reed per quella fuga, i suoi fratelli lo odiano e, se possibile, lui odia se stesso ancora di più. Ed è disposto a fare qualsiasi cosa pur di ritrovarla. 
Ma, se anche ci riuscisse, sarebbe in grado di riconquistare il suo cuore?

RECENSIONE
Non avevo grandi aspettative, quando ho iniziato questo romanzo. In realtà volevo qualcosa di leggero.
Quello era il mio obiettivo. E, posso dire con certezza, d'averlo centrato alla grande. 

Paper Prince è il degno sequel di Paper Princess, la storia di Ella Harper che si ritrova prima nella casa dei ricchi Royal (che cagano soldi anche quando in bagno, scusate il francesismo) e poi in quella giungla stile Mean Girls che è la Astor Park. Paper Prince riprende da dove si era interrotto il precedente, ovvero con la scoperta di Brooke, nuda, nel letto di Reed. Naturalmente, come ogni telenovela che si rispetti, Brooke fa credere ad Ella che ha fatto sesso con lei quando non è vero. Ma, per aggiungere carne al fuoco, dice anche che è incinta. E non di Callum, ma di Reed. Reed, pur di salvare la faccia con suo padre e, soprattutto, per riuscire a riconquistare Ella, fa un patto con la strega che è Brooke: spingerà suo padre tra le sue braccia, e lei non dirà a tutto il mondo che il figlio che aspetta è suo. In realtà, a questo punto, non ci ho creduto molto nemmeno io. Non ho creduto che il figlio non fosse di Reed, voglio dire. Spetta al sequel smentirmi, ma finora sono sicura che il figlio di Brooke sia suo, visto che lui, per dimostrare quanto odiasse suo padre si scopava la sua fidanzata.

Tutti i Royal sono perversi, a modo loro. Una cosa che mi avrebbe disgustato anni fa, ma che invece ora non mi tocca, è il fatto che Sebastian e Sawyer si dividano la ragazza. Sarà colpa di tutti i romanzi che ho letto, in passato, delle americane - ma la cosa è maledettamente eccitante! Easton è un gran casino, e dopo aver perso il grande amore della sua vita, affronta la vita in tre modi: drogandosi, scopando a destra e a manca con qualsiasi cosa respiri, e combattendo nei combattimenti clandestini al porto. Una cosa che, vi confesso, mi ha ricordato i combattimenti clandestini di Maddox xD 

Una cosa che ho trovato davvero molto molto irritante è stata la struttura delle frasi, piene di subordinate delle subordinate. Davvero, troppe! Non si capiva nemmeno quando iniziava un pensiero e ne finiva un altro. Okay, forse ho dato cinque stelle sulla scia del finale a bomba... ma forse ne merita 4, invece. Per il resto, non capisco se Ella ci sia o ci fa. Non è la dura che finge di essere. Reed, oh, Reed è un grandissimo figo che sta davvero maturando, ma nonostante ciò continuo a credere che il figlio sia suo. E' una convinzione che non mi toglierò, finché non leggerò il sequel.

Ad ogni modo, vi consiglio di leggerlo! Se amate le storie teen molto spicy e piene di bisticci, possessività e due protagonisti che definirei toxic in modi diversi.

Vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo:
"(...) Il problema è che, mentre sei al colmo della felicità e cadi, fa un male cane."
(Ella Harper)

xoxo,
Giada

giovedì, settembre 22, 2022

RECENSIONE DI THE INHERITANCE GAMES DI JENNIFER LYNN BARNES

Buon pomeriggio, fantastics! Dopo non so quanto tempo sono tornata! Sì, sono cambiate tante cose.
Sono cambiate tantissime cose, per dirla tutta. Io, per prima. Questi due anni, come proprio i due prima ancora del 2020, mi hanno cambiata. Il mercato dei blogger si è spostato dai blog, come questo, ed è approdato prima su Instagram e poi su Tik Tok. E' cambiato tutto in fretta... A volte troppo in fretta.
Ma, in ogni caso, sono su entrambe le piattaforme se mi cercate!

Oggi pomeriggio vi recensirò un libro che ho amato alla follia e ho iniziato, per poi mollare, la settimana in cui ho avuto un incidente d'auto. Non so in quanti siate rimasti qui, nel mio spazio di web, ma siete i benvenuti. Siete sempre i benvenuti qui, ricordatelo!

PREMESSA
Ho visto Knives Out, tempo fa, su Netflix. L'ho amato alla follia, tanto da rivederlo altre tre volte. 
Penso che lo rivedrò ancora, perché mi piace veramente tantissimo come film. Ecco, questo film ne è la sua versione letteraria. Quindi, se avete amato il film, vi consiglio anche il libro!

TRAMA (DA IBS.IT)
Dopo il grande successo negli Stati Uniti, dove ha lasciato a bocca aperta le lettrici e scalato le classifiche, diventando bestseller istantaneo del New York Times, The Inheritance Games, primo volume dell'imperdibile saga New Adult di Jennifer Lynn Barnes, approda finalmente in Italia.

TU SEI UN ENIGMA, UN ROMPICAPO. TU SEI SPECIALE 
Avery Grambs ha dei piani ben precisi per il futuro: sopravvivere al liceo, ottenere una borsa di studio e dare una svolta alla sua vita. Ma quei piani cambiano in un istante quando scopre che Tobias Hawthorne, un eccentrico miliardario che lei non ha mai sentito nominare, le ha lasciato in eredità tutta la sua fortuna. Il lato negativo? Per ottenere il denaro di Hawthorne, Avery deve trasferirsi nella sua tenuta, dove ogni stanza trasmette l'amore per i puzzle e gli indovinelli del defunto proprietario. E dove vive tutta la sua famiglia, e specialmente i quattro nipoti del miliardario: pericolosi, affascinanti, scaltri e cresciuti con l'idea che l'eredità del nonno spetti loro di diritto. Catapultata in un mondo in cui a farla da padrone sono la ricchezza, i privilegi e soprattutto i segreti, Avery deve imparare le regole di un gioco rischioso a cui i fratelli Hawthorne partecipano da sempre e cercare di resistere all'attrazione verso due di loro in particolare 
Età di lettura: da 12 anni.

RECENSIONE
Aaaah! Non potete capire quanto io abbia bramato questo romanzo, negli ultimi mesi. Negli ultimi giorni, poi, restare concentrata stava diventando difficile. Non fraintendetemi, sono super orgogliosa del traguardo che ho raggiunto, ma quando fatichi a concentrarti vuol dire che sei in pre-burnout. 

Avery Kylie Grambs è una ragazza di diciotto anni, a cui è morta la madre e che vive in un appartamento con la sua sorellina e il suo violento ragazzo. La sua vita cambia quando, di botto, viene nominata ereditiera di tutto il patrimonio degli Hawthorne. Già dal nome  non si prospettava niente di semplice, visto che thorn significa spina in inglese. Già da qui avevo capito che sarebbe stata una lettura molto intrigante e, a livello intellettuale, stimolante. Sì, ho scoperto alcune cose di cui non sapevo l'esistenza e che mi hanno aperto un mondo xD Avery conosce subito i famosi 4 fratelli Hawthorne, figli delle rispettive figlie (una molto superficiale e oca, l'altra meschina e calcolatrice): Xander (gioviale e simpatico), Jameson (uno dei miei preferiti in assoluto, perché adoro alla follia i belli e dannati e proprio per questo dovrò recuperare il romanzo omonimo di Fitzgerald), Grayson (TANTA ROBA, cioè è il motivo per cui ADORO i personaggi più grandi, brooding, sexy ed eleganti), Nash (il più grande e texano, molto maturo per la sua età). Libby, la sorellina di Avery di cui ho appena ricordato il nome, è attratta da Nash. Nash che, però, ha il solo scopo di proteggerla. In verità, l'autrice ha lasciato intendere che ci sia qualcosa tra loro, anche di poco chiaro, quindi spero che la ship parta. Per il resto, tutta la storia gira attorno a due domande fondamentali: perché Tobias Hawthorne ha scelto *proprio* Avery e non un'altra ragazza qualunque? Perché non riesce a comprendere che legame ci sia tra lei e sua madre? Cosa le nasconde?

E' così che dev'essere un magnifico libro. Non deve dare tutte le rispose subito. Non deve rivelarsi subito. Anche Stephen King lo dice. Ecco, mi ha conquistata, e ho già prenotato il sequel nella Rete Bibliotecaria Padovana.

Per il resto, ho trovato lo svelamento progressivo dei segreti qualcosa di reso alla grande e che va di pari passo con la confusione interna della protagonista. Sebbene scritto in terza persona e solo dal POV di Avery, il romanzo risulta molto coinvolgente e, di fatto, una lettura molto scorrevole grazie al fatto che i capitoli sono molto brevi. Ve lo consiglio? Ma certo che sì. Lo leggerei di nuovo? Di solito non rileggo mai i libri, ma questo lo rileggerei, sul serio.

Vi lascio con una citazione tratta da questo romanzo che vi consiglio di recuperare al più presto (come Altas Six, nella mia wishlist da secoli, ormai):
"Perché, in tutte le strategie vincenti a lungo termine, bisogna sapere quando ingannare le aspettative dell'avversario e quando sovvertirle."
(Avery Kylie Grambs)


xoxo,
Giada
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...