sabato, dicembre 03, 2022

RECENSIONE DE LA CORTE DI ALI E ROVINA (A COURT OF THORNS AND ROSES #3) DI SARAH J. MAAS

Buon pomeriggio, fantastics! E benvenuti alla recensione del penultimo romanzo (di quelli pubblicati) della saga di A Court of Thorns and Roses, dedicati a Feyre Archeron. A breve leggerò anche la novella, sempre dedicata a Feyre e Rhysand, La Corte di Gelo e Stelle, ma nel frattempo passerò a un altro romanzo. Uno che rimando da troppo tempo: La Gabbia di Re di Victoria Aveyard.

PREMESSA
Ho rimandato la lettura di questo romanzo conclusivo per due motivi: il primo, essenzialmente, che tutti ne parlavano male. Non ne capisco il motivo. Ma i gusti sono personali, e su questo non si discute. Io ho amato profondamente questo romanzo. Alla follia. Vi giuro, da 15 anni non mi capitava una cosa del genere. E 15 anni fa amavo alla follia la saga di Twilight, per dire... Solo che non c'è nessun paragone tra Twilight e questo, perché di fatto sono due generi fantasy molto diversi tra loro. Il secondo, invece, era che non volevo finire la trilogia. Sapete, no, quando cominciate qualcosa che vi piace così tanto che non volete che finisca; e quindi fate di tutti per rimandarne la fine? Per me ACOWAR è stato questo. Una cosa così bella, che non volevo finire. Non lo volevo proprio, ecco perché ho rimandato leggendo The Kissing Booth. Quello era anche per un altro motivo ancora, ne parlavo oggi con Giu, ed era che volevo vedere se il libro fosse meglio del film. E lì mi sbagliavo alla grande. Ma per quanto riguarda Sarah J. Maas, da oggi la considero la Regina del Fantasy, perché è COSI' che dovrebbe essere il capitolo finale di una trilogia (*coff coff Breaking Dawn, meglio conosciuto come la mia più grande delusione libresca).

TRAMA (DA GOODREADS)
Feyre è determinata a raccogliere il maggior numero di informazioni possibile sui piani di Tamlin e del Re di Hybern che minacciano di mettere Prythian in ginocchio. Per questo si è separata dall'uomo che ama e ha fatto ritorno alla Corte di Primavera. Ma per poter portare a termine il suo piano, dovrà tessere una fitta trama di inganni e tenere a bada il suo desiderio di vendetta. Sa bene, infatti, che un solo passo falso potrebbe condurre non soltanto alla sua rovina ma a quella di tutto il suo mondo. La ragazza sa anche che il Re di Hybern non si fermerà davanti a nulla, perciò, a mano a mano che la guerra si avvicina, dovrà decidere di chi fidarsi e cercare alleati nei posti più inaspettati.

RECENSIONE
Non so da che parte cominciare questa recensione, da quante cose devo dirvi. Partiamo col dire che questo capitolo finale ha, senza ombra di dubbio, superato le mie più rosee aspettative. E visto che tutti mi dicevano che lo odiavano, l'ho cominciato abbastanza titubante. Insomma, anche voi lo sareste stati. Ma, in genere, se tutti odiano un libro le cose sono due: o lo odio anch'io, o lo amo alla follia. Non ci sono vie di mezzo. E, in un certo senso, mi sento come Nesta a riguardo. 

La prima parte di ACOWAR riprende da dov'era terminato l'altro libro: con Feyre che, pur di salvaguardare il suo vincolo con Rhysand (un legame di anime tra due Fae destinati a stare insieme, ma anche così sarebbe riduttivo, dato che il termine inglese è MATE) e torna nella Corte della Primavera con Tamlin e Lucien. Tamlin è ciò che la Bestia de La Bella e la Bestia sarebbe diventato, se avesse ottenuto ciò che voleva. Il Signore Supremo della Corte di Primavera è possessivo, ossessivo e iperprotettivo. Cieco di odio e gelosia. Tuttavia, qui vediamo Feyre tentare di distruggere la Corte dall'interno, anche perché lei non è più solo Feyre, è la Signora Suprema della Corte della Notte. Un titolo MAI usato prima da nessun'altra Corte. Volevo fare un appunto a riguardo, e cioè che un Compagno non dovrebbe essere minacciato dal potere della sua Compagna, rinchiuderla oppure limitarne il potere perché la considera un tesoro da salvaguardare. Per me, quando Rhys ha reso Feyre la sua Signora Suprema, è stato come se lui avesse riconosciuto il suo potere e le avesse dato lo spazio che meritava al suo fianco. Perché, in fondo, Feyre e Rhys vogliono le stesse cose per il futuro. Il loro, e quello di tutta Prythian. 

Al fianco di Feyre ci sono i personaggi conosciuti nel romanzo prima: la creatura tanto antica quanto pericolosa Amren, la dea della Verità Morrigan e i due fratelli di Rhys, ovvero Cassian e Azriel. Ci sono tanti appunti riguardo ciò che voglio fare: quando Amren setaccia la città, dopo l'ennesimo attacco alla Corte, i cittadini segnano le loro porte con il sangue e mettono fuori bicchieri di sangue come offerta. Questo mi ha ricordato molto Il Principe d'Egitto, un film che ho visto quando ero bambina. Non so se sia la reference usata, ma è non è stata l'unica reference usata tratta da questo film. Amren è una creatura di cui tutti hanno paura, e che si ciba di sangue animale, la sua potenza simile a quella di Nesta. Perché, ricordiamolo tutti, Nesta ed Elain sono state gettate nel Calderone insieme dal re di Hybern. Trasformate contro la loro volontà in Fae. Un'altra reference al Principe d'Egitto si ha quando Rhysand racconta la storia di Nephelle a Feyre. Vi dirò solo che mi ha ricordato Mosé che separa le acque per salvare il popolo d'Egitto dall'invasione. 

In un crescendo di tensione, finalmente la battaglia contro il re di Hybern ha finalmente inizio. Una battaglia che mi ha tenuta col fiato sospeso, spingendomi a sfogliare una pagina dietro l'altra desiderosa di sapere come sarebbe finita. A suo discapito va detto che Hybern è stato molto scaltro e intelligente, usando manovre e strategie di attacco che ho imparato solo nei libri di Ken Follett. Tuttavia, devo fare un altro appunto, e cioè sul Calderone. Non so se la Maas si sia ispirata al Signore degli Anelli e all'Occhio di Sauron, ma ogni volta che il Calderone stesso agiva e usava il suo potere me l'ha ricordato tanto. Tantissimo. 

Alla fine di quest'avventura al cardiopalma, il lettore resta speranzoso di fronte al futuro che si prospetta ai personaggi. Non posso dirvi come si svolge la battaglia, sarebbe uno spoiler troppo grande. Però posso dire che spero, con tutto il cuore, che salpi la ship di Elain ed Azriel. Nel frattempo, ho già gli occhi a cuoricino per Cassian e Nesta... Nesta, che ho amato ancora di più in questi romanzi. Nesta, la testarda e scorbutica Nesta, nella quale mi sono rivista più e più volte. 

Vi saluto con una citazione tratta da questo magnifico romanzo, che vi consiglio fin d'ora. 
Sarah J. Maas è una maestra nel creare mondi fatati, ma allo stesso tempo le sue reference sono sottili. Alcune ho imparate da altre mie colleghe blogger, come quando il ACOTAR c'è una reference a La Mummia, una cosa che alla prima lettura non avevo notato.
"Solo tu puoi decidere cosa ti distrugge, Spezzamaledizioni. Solo tu."
(Il Suriel a Feyre)

xoxo,
Giada

sabato, novembre 26, 2022

RECENSIONE DI THE KISSING BOOTH DI BETH REEKLES

Buon pomeriggio, fantastics! Ieri sera ho, finalmente, finito The Kissing Booth. E finalmente sul serio, perché non solo non vedevo l'ora di leggere ACOWAR di Sarah J. Maas, ma anche perché le ultime pagine sono state una vera e propria sofferenza. Un logorio. Sapete che, in genere, io cerco di finire di guardare qualsiasi cosa entro le 23 di sera per andare a leggere, no? Ecco, con questo romanzo mi capitava il totale opposto: cercavo di distrarmi il più possibile, perché la sola idea di riprenderlo in mano mi faceva venire il voltastomaco. 

PREMESSA
Quando in biblioteca ho preso The Kissing Booth, ero alla ricerca di un romanzo leggero da affiancare a The Haunting of Hill House di Shirley Jackson. Inoltre, se avete seguito le mie storie del 2020, sapete che non mi è piaciuto affatto il film, a causa della sua protagonista. Ma mi sono detta, ma sì. Riproviamoci. Diamo una possibilità al libro. Non può essere peggio del film, no? Oh boy, quanto mi sbagliavo! Quanto mi sbagliavo! 

TRAMA (DA AMAZON.IT)
*** Un’imperdibile storia d’amore nata dal web: un fenomeno di Wattpad, un libro che ha affascinato oltre 19 milioni di lettori nel mondo e ora un grande film su Netflix. ***

Rochelle ha diciassette anni, è bella, popolare, brillante. È circondata di amici, ma non è mai stata baciata. Non ha mai avuto un fidanzato, solo cotte per tipi sbagliati, bad boy di cui le era impossibile innamorarsi davvero. E Noah non fa eccezione. Anche lui è inaffidabile, tenebroso, irritante. E con le ragazze vuole solo divertirsi. Rochelle non ha alcuna intenzione di cedere al suo irresistibile fascino. Perché di una cosa è certa, Noah non è quello giusto. Glielo ripete di continuo anche Lee, il suo migliore amico, l’unica persona a cui Rochelle non potrebbe mai rinunciare. Ma il fatto che Lee sia il fratello di Noah complica ogni cosa. Soprattutto quando Lee scopre un segreto, un segreto inconfessabile che non può, o forse non vuole, condividere con Rochelle. Dalla penna di un’autrice giovanissima, il nuovo fenomeno letterario nato da Wattpad, vincitore del premio Watty. Un esordio sorprendente, una storia d’amore che si divora compulsivamente, come un film.

RECENSIONE
Poche sono le storie uscite da Wattpad che mi sono piaciute davvero. Ma davvero davvero. Solo dopo ho letto che pure questa era uscita da lì, e questo ha spiegato moltissime cose. Io cerco sempre di essere aperta mentalmente, di lasciar da parte i pregiudizi che il film mi aveva lasciato, ma raga... Qua è stato impossibile. Ci ho provato, ma a niente è servita la mia buona volontà.

Ma andiamo con ordine. The Kissing Booth ha come protagonista la bella e popolare Rochelle Evans, una ragazzina di sedici anni ingenua, sciocca e decisamente molto frivola - questo, all'inizio, glielo potevo concedere. A quell'età è più che normale esserlo - che non ha mai avuto un appuntamento in vita sua perché Noah Flynn, il fratello maggiore del suo migliore amico Lee, le ha sempre impedito di uscire. Le ha sempre impedito di avere appuntamenti. Tralasciando quanto sia fastidioso ciò, Elle non protesta più di tanto, perché è figo che Noah sia iperprotettivo nei tuoi confronti, è molto figo. L'unico scopo della vita di Elle è quello di ricevere il primo bacio. Per tutte le 370 pagine, questo è il suo unico pensiero. Oltre a come vestirsi, come truccarsi e bla bla bla.

Nella scuola privata dove va, non si sa come visto che dapprima sembra che abbia problemi economici (dato che non riesce nemmeno a comprarsi una macchina), ma esce ogni giorno a far shopping e a mangiare. Lee è il suo migliore amico, e come dicevo, il fratello minore di Noah. Lee non è descritto chissà quanto, se non che è l'appendice di Elle e viceversa. L'uno non può esistere senza l'altro. Questo sarebbe anche stata una cosa carina da fare: descrivere l'amicizia tra ragazzo e ragazza... Ma quando Elle ha fatto notare che tutte le ex di Lee erano infastidite da lei, alla fine di capisce per quale motivo. 
Il motivo qual è? Elle è molto fastidioso e irritante come personaggio, personalmente è nella mia top 10 dei personaggi peggiori di cui io abbia mai letto. Alla fine, la stessa cosa che mi ha dato fastidio nel film, me l'ha data anche nel libro. Elle ride per qualsiasi cosa. Qualsiasi. In 370 pagine vi giuro, Elle ride per 370 pagine. E' triste? Ride. E' agitata? Ride. Parla di argomenti seri? Ride. Ride. Ride sempre. E per qualsiasi stronzata possibile e immaginabile. 

I personaggi non sono affatto ben delineati. Non sappiamo per quale motivo Elle sia popolare, se non perché flirta scherzando con chiunque, e questo triggera Noah. Viene definito come un 'violento patologico', quando nel libro fa due risse in croce. Non è violento come sembra, al limite è un maniaco del controllo, quello sì. E' un Hardin Scott che non ce l'ha fatta. Lee ed Elle vivono una relazione affettiva dipendente, su tutto e per tutto. Tuttavia, la cosa che mi ha più infastidito è  stata un'altra: dopo che Elle e Noah vengono scoperti da Lee, salta fuori un drama del tutto inutile e non necessario. Elle allontana Noah da sé, come se qualcuno l'avesse costretta a mentire al suo bff (cosa che non è vera, perché spoiler: ELLE E NOAH HANNO DECISO INSIEME DI NON DIRGLI NULLA), come se qualcuno l'avesse costretta a fare sesso con Noah (cosa che, tra l'altro, avviene super rapidamente e poi viene dimenticata).

Nel complesso ho trovato il romanzo molto affrettato, specialmente in più punti, e il brodo veniva allungato senza motivo (se avessimo tolto il drama non necessario tra Noah ed Elle, dove lui 'fa soffrire' Elle, come se lei non avesse avuto un ruolo nella loro storia segreta), la storia sarebbe durata 180 pagine. 180 al massimo. Non 370. La scritta è decisamente acerba, a tratti infantile.

E riporto qui quello che ho scritto su Goodreads: più volte ho avuto la sensazione che fosse una fanfiction di After. Una fanfiction con un Hardin Scott più sottotono. 

Quindi, un After che non ce l'ha fatta.

Vi saluto senza nessuna citazione tratta da questo romanzo, ma se vorrete parlarne civilmente sarò tutta orecchi.

xoxo,
Giada

domenica, novembre 20, 2022

RECENSIONE DI PIRANESI DI SUSANNA CLARKE

Buona sera, fantastics! Sono appena riemersa dopo un pomeriggio praticamente passato a leggere, dato che il ciclo mi ha letteralmente steso. Sono ancora un po' scombussolata, ma penso sia del tutto normale. Stasera voglio parlarvi di un romanzo che ho centellinato per non leggerlo tutto in una volta, ovvero Piranesi di Susanna Clarke. 

PREMESSA
Come ho già detto, era da tanto tempo che volevo recuperare questo romanzo. Non ricordavo molto del tema principale di quest'ultimo. L'unica cosa che ricordavo riguardava una casa dai muri che parlano e tante statue. Di fatto, non ho sbagliato più di tanto lol Piranesi, però, è molto più di un romanzo fantastico, surrealista, lirico ed evocativo. L'ho trovato, in un certo senso, una metafora della vita umana. 

TRAMA (DA FAZIEDITORE.IT)
Piranesi vive nella Casa. Forse da sempre. Giorno dopo giorno ne esplora gli infiniti saloni, mentre nei suoi diari tiene traccia di tutte le meraviglie e i misteri che questo mondo labirintico custodisce. I corridoi abbandonati conducono in un vestibolo dopo l’altro, dove sono esposte migliaia di bellissime statue di marmo. Imponenti scalinate in rovina portano invece ai piani dove è troppo rischioso addentrarsi: fitte coltri di nubi nascondono allo sguardo il livello superiore, mentre delle maree imprevedibili che risalgono da chissà quali abissi sommergono i saloni inferiori.

Ogni martedì e venerdì Piranesi si incontra con l’Altro per raccontargli le sue ultime scoperte. Quest’uomo enigmatico è l’unica persona con cui parla, perché i pochi che sono stati nella Casa prima di lui sono ora soltanto scheletri che si confondono tra il marmo.

Improvvisamente appaiono dei messaggi misteriosi: qualcuno è arrivato nella Casa e sta cercando di mettersi in contatto proprio con Piranesi. Di chi si tratta? Lo studioso spera in un nuovo amico, mentre per l’Altro è solo una terribile minaccia. Piranesi legge e rilegge i suoi diari ma i ricordi non combaciano, il tempo sembra scorrere per conto proprio e l’Altro gli confonde solo le idee con le sue risposte sfuggenti. Piranesi adora la Casa, è la sua divinità protettrice e l’unica realtà di cui ha memoria. È disposto a tutto per proteggerla, ma il mondo che credeva di conoscere nasconde ancora troppi segreti e sta diventando, suo malgrado, pericoloso.

Susanna Clarke, autrice fantasy fra le più acclamate, torna in maniera trionfale con un nuovo, inebriante romanzo ambientato in un mondo da sogno intriso di bellezza e poesia.

RECENSIONE
Ho tanto da dire su questo magnifico romanzo, così tanto che non so da dove cominciare! Piranesi non è un romanzo fantasy, non è nemmeno mystery. La ricerca google lo colloca nel Realismo Magico, nella narrativa fantastica e di mistero. Questa, credo, sia la definizione più azzeccata. Sono familiare al Realismo Magico, è uno dei generi della Letteratura Sudamericana che amo di più al mondo. Isabel Allende è, di fatto, una delle mie scrittrici preferite sin dai tempi delle superiori.

E, com'è solito del Realismo Magico, realtà e magia si mescolano in un connubio magistrale che attanaglia il lettore, trascinandolo nelle sue pagine. Almeno, per me è stato così. Credo di aver dato quattro stelline per il modo in cui mi ha lasciato stranita il finale. Devo ancora elaborarlo del tutto. Perché stranita è il termine che più si addice a come mi ha fatta sentire. Ed era dai tempi di Cent'anni di Solitudine di Marquez che non mi sentivo così... e, in fondo, è questa la magnificenza della scrittura di questo genere. Ti stranisce, ti confonde e ti attrae irrimediabilmente. 

Piranesi vive nella Casa, un luogo in cui si combinano architettura e natura. Un microcosmo contenuto all'interno di quella che sembra essere una Casa ai Confini dell'Universo, e che contiene tutte le specie animali e vegetali di quel mondo (alternativo). Piranesi vive, da anni, in una sezione a parte della Casa. L'Altro, di cui all'inizio non sappiamo molto, vive in un'altra. Da anni, però, si accordano d'incontrarsi sempre il martedì e il giovedì per fare il punto della situazione. All'inizio, credevo che Piranesi fosse una sorta di elfo o di creatura fatata, ma in fondo è un essere umano che vive in armonia con l'ambiente circostante. E' un essere umano che ha trovato la sua dimensione in una dimensione che vive in un'altra realtà. Quasi come Doctor Strange in Doctor Strange e il Multiverso della Follia, ci troviamo di fronte a una realtà alternativa a quella reale, alla quale si può accedere solo lasciando andare la ragione e abbandonandosi alla meraviglia dei bambini. Lasciandosi andare a quello stato prerazionale, di quand'eravamo piccoli, e ogni cosa nuova era una scoperta incredibile che ci rendeva felice.

Questo tema mi è arrivato dritto al cuore. La Casa è, essa stessa, una metafora della vita umana. Ma, dato che l'essere umano è per definizione un essere sociale - in condizioni di isolamento assoluto non può vivere, a lungo, sano e questo ci rimanda, in un certo senso, a una mia lettura precedente, ovvero The Hauting of Hill House di Shirley Jackson. Ho trovato queste due letture comunicanti tra loro. Dopotutto, al centro c'è sempre una casa. Piranesi vive in armonia con la casa. Ma una parte di lui, la parte cosciente e razionale, vive soffocata dentro di lui. Proprio come i fantasmi di Hill House e la casa stessa, che fanno impazzire le persone. Non so se il mio confronto sia azzeccato, ma le sento davvero tanto comunicanti e, in qualche modo, rispondenti l'una all'altra. 

La Casa è metafora della vita umana, ma è anche la rappresentazione stessa della mente umana. Vedere, ovvero leggere, Piranesi dare significato a ogni statua e dare un nome ai morti mi ha ricordato una cosa che ho imparato a Filologia Germanica. I nomi sono potenti. Non appena sai il nome di qualcuno o qualcosa, hai potere su di esso o essa. I nomi non sono solo nomi. E nel suo peregrinare nella Casa Infinita, Piranesi regredisce mentalmente e fa ciò che facevano le civiltà precivilizzate. Offre cibo ai morti. Parla coi morti e se ne prende cura. Onora la natura. Si prende cura della Casa. Ho visto molto delle civiltà antiche, qui. E' una cosa che non si può ignorare, perché si studia ancora nei libri di storia.

Dimenticando sé stesso, Piranesi è diventato il tutto. E' diventato come i pagani che vivono in armonia con l'ambiente, con la natura, e che le offrono doni. Ho trovato tutto ciò splendido. Ma, tuttavia, la bellezza dell'irrazionalità e della fanciullezza non possono durare in eterno. L'essere umano è fatto per progredire. Evolvere. Ed è per questo che Piranesi inizia a dubitare di chiamarsi davvero così. Piranesi mette in dubbio le parole dell'Altro. Lo sfida. E, alla fine, scoprirà la verità su ogni cosa.

Devo confessarvi che questo romanzo breve mi ha lasciato molto più di quel che avrei pensato. Mi ha fatto riflettere davvero tanto, e ve lo consiglio solo se siete nel mood giusto.

Per il resto, di saluto con una citazione tratta da questo romanzo:
"Forse stare insieme agli altri è proprio così. Forse anche le persone che ti piacciono e ammiri immensamente possono vedere il mondo in modi che preferiresti non vedere."
(Piranesi)

xoxo,
Giada

giovedì, novembre 17, 2022

RECENSIONE DI AFTER 2 - UN CUORE IN MILLE PEZZI DI ANNA TODD

Buon pomeriggio, fantastics! Finalmente ho recuperato anche il sequel di After, dopo aver già visto il film. Okay, vi confesso che l'ho fatto solo per due motivi: il primo, penso sia ovvio, è quello che riguarda il numero di visualizzazioni. Sono sincera, lo sto facendo anche per questo. Il secondo motivo, è che odio guardare un film senza aver letto prima il libro da cui è tratto. Tuttavia, questa non è stata una hate read, anzi. Mi sono approcciata ad After 2 con tutte le più rosee speranze.

PREMESSA
Correva l'anno 2017, ed era appena uscito After. In concomitanza di questo discutibile NA, è uscito anche My Dilemma is you di Cristina Chiperi. Niente mi aveva preparata alla shitstorm che mi avrebbe travolta con la recensione della Chiperi. Le fan mi hanno attaccato. A differenza di After che, però, a distanza di anni mi continua a portare molte visualizzazioni giornaliere. E po', ero curiosa di vedere com'era il sequel. Dunque voi vi chiederete: perché hai scelto di leggere questo, quando Paper Princess di Erin Watt era simile? Beh, tanto per cominciare anche se Paper Princess era molto discutibile la trama perlomeno proseguiva e aveva un senso. Qui è... la descrizione più calzante è questa: a pure garbage fire. Non penso che ci sia altro modo per descriverlo. Oltre alla paura che mi ha messo leggere certe cose uscire dalla bocca di Hardin. Ma, visto che a breve uscirà il quinto film, mi sembrava giusto leggere anche i sequel. 

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Dopo il loro incontro, niente è stato più come prima. Superato un inizio burrascoso, Tessa e Hardin sembravano sulla strada giusta per far funzionare la loro storia. Ma una sorpresa sconvolgente ha rimesso tutto in discussione e ora Tessa è fuori di sé, non sa più che fare. La sua vita prima di Hardin era così semplice e chiara. Ora, dopo di lui, è soltanto... dopo. Chi è davvero Hardin? Il ragazzo dolce e tormentato di cui si è perdutamente innamorata nonostante tutto? O soltanto un bugiardo senza scrupoli? Per lui, Tessa ha messo tutta la sua vita tra parentesi: l'università, gli amici, il rapporto con sua madre, un ragazzo che l'amava sul serio, e forse perfino una promettente carriera nell'editoria. Adesso è arrivato il momento di andare avanti, con o senza di lui. Ma non è così facile, inseguita dal ricordo delle sue braccia, della sua pelle, dei suoi baci… Hardin sa bene di aver commesso un errore, forse il più grande della sua vita, e non ha intenzione di arrendersi senza combattere. Saprà cambiare? Cambiare... per amore? Il 2 settembre uscirà nelle sale italiane, in anteprima rispetto agli USA, il film "After 2" tratto dal secondo romanzo della serie di Anna Todd. Per questa occasione Sperling & Kupfer pubblica un'edizione speciale: con un capitolo extra, un inserto di immagini del film e un poster. Il film tratto da "After" è stato vincitore di un People's Choice Awards e di tre Teen Choice Awards.

RECENSIONE
Voglio cominciare questa recensione facendo una battuta pessima, ovvero che se cercate 'psicopatico' nel dizionario, vi viene fuori la foto di Hardin Scott. Davvero, raga. Dumpster fire è fare un complimento a questo libro. E' perfino peggio del primo - e ho sempre pensato che ce ne volesse, per far diventare il primo il meno peggio di tutta la saga. 

Se c'è una cosa che hanno in comune i libri di questo filone è la struttura seguente: lei vergine e inesperta s'innamora del cattivo ragazzo, il cattivo ragazzo si comporta male e lei da crocerossina pensa solo a salvarlo, litigano e litigano, scopano e litigano. In realtà, questo sequel potrebbe essere riassunto così: Tessa e Hardin litigano, poi fanno sesso, poi litigano di nuovo e fanno sesso selvaggio. Così, per 400 pagine. Un po' mi dispiace per le lettrici americane, che si sono dovute sorbire 600 pagine e passa. 

Ad ogni modo, partiamo dal principio. Tessa non sa se perdonare Hardin per ciò che le ha fatto nel romanzo precedente: mostrare, con orgoglio, il lenzuolo sopra cui lei ha perso la verginità e il preservativo che lui ha usato per fargliela perdere. Vantandosene di fronte ai suoi amici. Perché, dopotutto, la sua verginità era una scommessa. Questa premessa sarebbe anche stata interessante, dopo tutto Cruel Intentions si basa su questa premessa, no? Sto parlando del film con Reese Witherspoon e il biondo figo, che ora è il suo ex marito. Ecco, Tessa è ingenua. Non l'ingenuità bella, quella stupida. Beh, tutto sommato Tessa è altamente stupida in questo romanzo. Fa scelte discutibili, pessime. Hardin, invece, cerca di farsi perdonare. Ma, il suo modo di farsi perdonare non è quello che crederesti. No, lui controlla la vita di Tessa. La taglia fuori dalla sua famiglia e i suoi amici. Dopo il love bombing iniziale, i suoi scatti d'ira frequenti spingono Tessa a rassicurarsi, in continuazione, e pensare una cosa che mi ha fatto venire i brividi:

Non mi farebbe del male, fisicamente. Almeno credo.

Dio, avrei voluto prenderla a schiaffi quando ha pensato questo. Perché, tesoro mio, nel momento in cui inizi a mettere in discussione il fatto che il tuo ragazzo potrebbe metterti le mani addosso - e qui viene spintonata e spinta a terra per tre volte in malo modo - dovresti scappare. Subito. E' una cosa che mi ha fatto arrabbiare tantissimo. Hardin, poi, è una Red Flag vivente. Ma di questo parleremo a breve.

Tessa, per dimostrare che crede nella sua relazione con Hardin e che si 'fida' (non lo fa per davvero, in realtà), decide di sacrificare la sua relazione con sua madre per lui. Facciamo un passo indietro: il rapporto di Tessa con sua madre non era roseo nemmeno nel primo romanzo e anche lei ha un passato tragico alle spalle - questo spiega, almeno in parte, le sue daddy issues. Le stesse che ha Hardin, ma peggiori. Ma il fatto che Hardin spinga Tessa a tagliare i ponti con sua madre e i suoi amici, è una cosa gravissima. Molto grave. 

Pensavate che Hardin fosse migliorato, in questo romanzo? Of course not. Dopo l'ennesimo tira e molla con Tessa, prova a migliorare sé stesso per due giorni. Solo due giorni. Questo sì che è impegnarsi. E Tessa è così stupida da cedere subito, facendo sesso con lui. Governata solo dai suoi ormoni, Tessa è incapace di ragionare lucidamente. Ma torniamo ad Hardin. I suoi scoppi d'ira sono peggiorati tantissimo, in questo romanzo. E' ancor più violento di prima. Si incazza e vuole ammazzare chiunque guardi anche solo Tessa. La segue dovunque, anche ai corsi che non gli interessano, per starle sempre vicino. La segue in macchina. E' uno stalker della malora. E Tessa è così stupida da cedere. Una caratteristica del carattere di Tessa è, senza dubbio, la sua co-dipendenza da Hardin. La cosa peggiore è che lo giustifica sempre. Giustifica ogni sua azione, anche la peggiore. Zed (o forse dovrei chiamarlo Zayn) viene pestato e rischia di morire a causa di uno scoppio d'ira e di gelosia di Hardin, e lei ha anche il coraggio di chiedergli di non sporgere denuncia. Ma siamo matti? No, sul serio. Siamo impazziti?

Hardin vuole controllare Tessa, da cosa si mette a cosa fare. Le dà ordini e la costringe a fare qualsiasi cosa. Si approfitta perfino di lei, all'inizio. Quando lei ubriaca e lui lucido, le dice di fare sesso con lei. Sarà l'ennesima volta che lo dico, ma questo libro è una cosa peggiore dietro l'altra. Forse ciò che odio di più è ciò che Hardin dice più volte a sua madre, e vi riassumo ciò che ha detto qui. Per inciso, Hardin è un personaggio tossico in ogni cosa, non sono riuscita a trovare nessuna caratteristica positiva. Non puoi giustificare un personaggio che dice questo:

Se (Tessa) non sarà mia, non sarà di nessun altro.

Non le permetterò di lasciarmi. 

Tessa è mia. 

Se non sarà mia, non sarà di nessun altro. 


Col senno di poi, ho postato la parte dedicata alla violenza sulle donne nella recensione sbagliata.
Ci andava qui.

Gli abusi verbali. Gli scoppi d'ira. La violenza. Il controllare una persona tramite la paura. Il controllo economico. Il controllo su dove vive (non dimentichiamoci che in questo romanzo Hardin pianta Tessa al freddo ad una festa; e poi le dice di andarsene dal suo appartamento). Il fatto che la madre di Hardin gli dica che gli serviva una persona come Tessa per salvarlo, sottolineando la sindrome da crocerossina di Tessa. Una persona non dovrebbe esser salvata da qualcun altro, per la miseria.

Veniamo a noi alla parte che mi ha irritato più di tutte. Il POV è alternato tra quello di Tessa e quello di Hardin, ma in realtà non c'è nessuna differenza tra i due. Sono esattamente uguali. E il fatto che ogni suo pensiero sia seguito da ':' rende difficile comprendere quale personaggio sia diverso dall'altro. Beh, abbastanza. In fondo, l'unica differenza tra il POV di Tessa e quello di Hardin sono le parolacce.

Vi lascio con questa perla che ho scritto su Goodreads, ieri notte alle due:
Hardin è un chihuahaha impazzito che azzanna (vedi ammazza o uccide, come minaccia sempre) chiunque OSI anche solo guardare la SUA Tessa.

xoxo,
Giada

domenica, novembre 13, 2022

RECENSIONE DI PERCY JACKSON E GLI DEI DELL'OLIMPO - IL LADRO DI FULMINI (PERCY JACKSON AND THE OLYMPIANS #1) DI RICK RIORDAN

Buon pomeriggio, fantastics! Ieri notte ho finito, precisamente alle due e venti, questo magnifico romanzo. Lo so, lo so. Arrivo sempre in ritardo quando si tratta di alcuni pezzi da 90, ma questa saga la rimando da così tanto tempo che non potevo non recuperarla - sì, ho già prenotato il secondo nella Rete Bibliotecaria Padovana, perché l'ho amato follemente! 

PREMESSA
Quando ho visto il film di Percy Jackson, il primo con Logan Lerhman e Alexandra Daddario, non sapevo che fosse tratto da un romanzo. E, all'epoca, avevo altri romanzi da recuperare. Ma quest'anno mi sono decisa a iniziare e, a finire, almeno una saga di tutte quelle che ho iniziato. Perciò prossimamente leggere sia di After che gli ultimi rimanenti romanzi della saga di Regina Rossa della Averyard, perché voglio mantenere la promessa che mi sono fatta a me stessa: quella di terminare almeno una saga. Ne vorrei recuperare tante, ma bisogna andare con ordine - e andare con calma, soprattutto.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Le creature della mitologia e gli dei dell'Olimpo non sono scomparsi, ma si sono trasferiti a New York. Percy Jackson non poteva immaginare tutto questo prima di vedere la sua professoressa trasformarsi in una Furia e tentare di ucciderlo. Sarà proprio Percy a indagare sul misterioso furto della Folgore di Zeus e a provare l'innocenza di Poseidone, dio del mare e padre perduto, che l'ha generato con una donna mortale facendo di lui un semidio. Età di lettura: da 12 anni.

RECENSIONE
La prima volta che ho sentito parlare di Percy Jackson è stato tantissimi anni fa, ed era il periodo in cui, al cinema, andavano di moda i film tratti dalla mitologia greca. Non potevo immaginare che, uno dei miei film preferiti, Clash of Titans, non fosse altro che la versione adulta di Percy Jackson. In un certo senso, questo romanzo è la versione teen della storia di Perseo. Rielaborata e ritarghettizzata.

Percy Jackson e gli dei dell'Olimpo - il Ladro di Fulmini è il libro apripista della saga, e ha come protagonista il dodicenne Percy che ha cambiato per l'ennesima volta la scuola media e si ritrova, suo malgrado, in una scuola privata lontanissimo da casa dove viene bullizzato in continuazione. Ma Percy è un ragazzo iperattivo e dislessico, che non riesce ad andare bene a scuola e la cui lingua lunga lo mette sempre, e dico sempre, nei guai. Quando qualcuno ruba, dall'Olimpo, la Folgore di Zeus, Percy viene incolpato da tutti gli dei e, soprattutto, viene trascinato contro la sua volontà al Campo Mezzosangue. Ecco, rispetto al film molte cose mi sono diventate decisamente più chiare: come l'ordine delle casate, la presentazione di Clarisse (figlia di Ares) e la spiegazione logica dietro il lo spostamento dell'asse dei miti occidentali. E' una cosa lunga, pertanto vi consiglio di leggerla perché, come spiegazione, regge alla grande. Nel Campo Mezzosangue, Percy conosce Annabeth Chase (figlia di Atena), Luke (figlio di Ermes) e veniamo introdotti anche alle guerre tra dei. Se non avessi letto La Canzone di Achille di Madeline Miller, non avrei capito tante cose. Ma, secondo la mitologia greca, quando gli dei litigano, usano i loro favoriti come mezzi per ottenere i loro scopi. E, anche in questo caso, è stato un dio dell'Olimpo a ordinare a un eroe di rubare la Folgore. 

Ho amato follemente la caratterizzazione dei personaggi, la simpatia di Percy e Grover, e la rettezza morale e strategica di Annabeth. Qualcuno, nel libro che ho preso in prestito, aveva cambiato un congiuntivo con un trapassato remoto, quando invece la frase aveva completamente senso. E lo so perché sono una perfettina della malora su queste cose. Voi lo sapete meglio di me.

Se avete figli che vogliono approcciarsi alla lettura, consiglio caldamente questo romanzo. Spero di riuscire a leggere anche Wonder. In realtà ho appena aggiunto alla mia To Read List un altro centinaio di libri, ma btw, tutto nella norma! 

Siccome non ho trovato citazioni da postarvi, vi saluto qui.

xoxo,
Giada

giovedì, novembre 10, 2022

RECENSIONE DE L'INCUBO DI HILL HOUSE DI SHIRLEY JACKSON

Buon pomeriggio, fantastics! Ieri notte, precisamente all'una giusta, ho terminato L'Incubo di Hill House. Lo so, lo so, non si dovrebbe guardare prima la serie tv (o il film) e dopo leggere il romanzo, ma stavolta ho fatto le cose al contrario xD Un po' come ho fatto per Uno di noi sta mentendo della McManus, solo che non sapevo che fosse tratto da un libro, so solo che rimandavo la visione di quella serie tv da tanto tempo e che volevo recuperarla xD

PREMESSA
Sono una fan dell'horror, lo sono da sempre. Ritengo che i film horror peggiori da digerire siano quelli degli anni '70, mentre quelli degli ultimi anni siano un po' alla acqua di rose... Nel senso, sono pieni di jump scares, più che altro. La serie basata sul romanzo l'ho amata molto, poiché non era una storia di fantasmi. Era la storia di una famiglia. La stessa famiglia, i Crain, che nel romanzo viene nominata. E' palese che ci sia stata una rielaborazione, tuttavia mi sono approcciata al source material delle due serie Netflix con la consapevolezza che non sono uguali. Raramente un film o una serie basato su un libro sarà TOTALMENTE fedele al source material. Devo dire che il romanzo mi ha ricordato molto Cime Tempestose, perché mi ha fatto sentire come se un fiume di oscurità mi stesse attraversando - le stesse parole che ho usato per descrivere proprio Cime Tempestose. Ma, stavolta, penso che la colpa sia anche da addurre al fatto che, mentre leggevo Hill House, stavo guardando anche American Horror Stories, la seconda stagione. Ecco perché, adesso, ho bisogno di cose leggere xD

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Chiunque abbia visto qualche film del terrore con al centro una costruzione abitata da sinistre presenze si sarà trovato a chiedersi almeno una volta perché le vittime di turno non optino, prima che sia troppo tardi, per la soluzione più semplice - e cioè non escano dalla stessa porta dalla quale sono entrati, allontanandosi senza voltarsi indietro. A tale domanda, meno oziosa di quanto potrebbe parere, questo romanzo fornisce una risposta. Non è infatti la fragile e indifesa Eleanor Vance a scegliere la Casa, prolungando l'esperimento paranormale in cui l'ha coinvolta l'inquietante professor Montague. È la Casa - con le sue torrette buie, le sue porte che sembrano aprirsi da sole - a scegliere, per sempre, Eleanor Vance.

RECENSIONE
Nessun organismo vivente può mantenersi a lungo sano di mente in condizioni di assoluta realtà; perfino le allodole e le cavallette sognano, a detta di alcuni.
Non ho trovato citazione d'apertura migliore di questa, per cominciare questa recensione. L'incubo di HIll House è come un incubo onirico, un sogno che fai quando hai la febbre alta e che non comprendi fino a quando non ne prendi le distanze - o, nel caso della febbre, quando ti passa. La storia è molto diversa da quella della serie tv. Eppure, in comune (sia la serie tv che il libro) hanno in comune l'intrecciarsi del passato con il presente. Un passato onnipresente che muove le fila dei vivi. In un certo senso, i morti prendono il controllo dei vivi. 

Ma andiamo con ordine. Il professor Montague, un noto scienziato di una sconosciuta città non bel localizzata (potrebbe, infatti, essere sia in America che in Inghilterra) ha deciso di fare degli esperimenti paranormali sulla casa più infestata per eccellenza: Hill House. Hill House sorge, lontana dalla cittadina di Hillsdale, tra le alte colline. Una casa che emana empietà e malvagità da ogni suo angolo. Concepita per provocare disagio e disarmonia tanto nell'occhio di coloro che la guardano per la prima volta, tanto di coloro che vi entrano. Eleanor Vance è una ragazza, oserei dire, sempliciotta. Una ragazza che, dopo la morte della madre, non sa cosa fare della sua vita. Una ragazza che, a mio avviso, è persa nella sua stessa mente. Ancor prima di arrivare a Hill House, assistiamo alle allucinazioni/sogni ad occhi aperti di Eleanor, che diventa col tempo Nell/Nellie. So che l'ho definita sempliciotta, ma più volte nel corso della lettura non ho avuto l'impressione di trovarmi di fronte a una donna di trentaquattro anni, ma di fronte ad una ragazzina. No, non una ragazzina. Una bambina. Una bambina che guarda con stupore qualsiasi cosa, e che sogna di principesse, castelli e principi. Il contrario di Eleanor è proprio Theodora 'Theo', che ho amato nella serie tv. Theodora ha capacità telepatiche, tuttavia è una giovane donna scorbutica, quasi malevola. Ma il lettore deve ricordare a sé stesso che sta leggendo tutto ciò da POV di Eleanor, e man a mano che prosegue la lettura, l'astidio e l'odio reciproco diventano palesi. Un odio che non sono riuscita a comprendere appieno. Un odio che, a mio avviso, è nato dai condizionamenti della casa. Ultimo, ma solo per ordine, è Luke Sanderson (okay, qui vi confesso che ho pensato alle sorelle Sanderson di Hocus Pocus xD ), un belloccio che eredità Hill House e di cui non gliene può importare di meno della casa. 

Chiunque sia rimasto per più di cinque giorni (o meno) nella casa, è scappato a gambe levate tirando fuori qualsiasi scusa pur si andarsene. Il professore che conduce l'esperimento è cieco di fronte allo dispiegamento di forze sovrannaturali che sembrano decise a prendersi Eleanor, mentre una forza invisibile e malvagia tenta di dividerli in ogni modo possibile. 

Ciò che ho amato di Hill House è la circolarità degli eventi. In un certo senso, come è iniziato il romanzo breve, allo stesso modo finisce. Lirico, vivido e, al tempo stesso, onirico. Un fiume di oscurità che culmina quando Eleanor viene impossessata dagli spiriti della casa (almeno questo è ciò che ho avuto l'impressione io) e tenta di buttarsi dalla scala a chiocciola. Alla fine, loro sono andati per svolgere esperimenti di natura paranormale, ma sono stati talmente ciechi da non vedere ciò che c'è sempre stato sotto al loro naso.

Vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo, che personalmente ho adorato. Forse, più avanti, leggerò anche Abbiamo sempre vissuto nel castello di Shirley Jackson, la cui trama m'ispira un sacco.
"Cosa c'era qui una volta, si chiese ora, cosa c'era che adesso non c'è più, o cosa dovrebbe esserci che non c'è mai stato?"
(Eleanor Vance)

xoxo,
Giada

lunedì, novembre 07, 2022

RECENSIONE DE LA CORTE DI NEBBIA E FURIA (A COURT OF THORNS AND ROSES #2) DI SARAH J. MAAS

Buona sera, fantastics! Sono appena riemersa dopo un pomeriggio tra le nuove puntate di American Horror Stories e la conclusione delle ultime venti pagine di ACOMAF. Raramente i sequel mi piacciono di più, molto di più, dei romanzi iniziali delle saghe; tuttavia questo è davvero TANTA ROBA. Ma TANTA ROBA, nel senso che l'ho amato tutto, dall'inizio alla fine. E, se il primo è stato travolgente, questo lo è ancora di più - tanto che ho deciso di dedicargli un tatuaggio.

PREMESSA
ACOTAR è un romanzo super popolare, ormai. E quando un romanzo, o una saga, diventa super popolare le mie reazioni possono essere solo due: o lo amo anche io o lo disprezzo profondamente. Quando mi sono approcciata a Sarah J. Maas non mi aspettavo che mi piacesse. In realtà, quando l'ho cominciato l'anno scorso, prima di mollarlo, ha avuto la capacità di ispirarmi ancora di più. E già questo è raro che accada. Non tutti i romanzi hanno quest'effetto su di me. C'era un buon 50% di probabilità che non mi piacesse, proseguendo la lettura, ma mi sono sbagliata. ACOMAF non solo è il degno sequel di ACOTAR, ma alza ancora di più l'asticella. Mi dispiace che nella Rete Bibliotecaria non ci sia anche la novella dedicata a Rhys e Feyre, spero di poterla comprare al più presto. Perché siamo a 2 su 2 romanzi a 5 stelle!

TRAMA (DA AMAZON.IT)
"Una piccola parte di me bisbigliava che potevo sopravvivere ad Amarantha; potevo sopravvivere alla transizione in quel nuovo corpo estraneo... Ma non ero sicura di poter sopravvivere a quella cavità vuota e fredda nel mio petto. Persino durante i periodi più bui, quella parte di me era stata piena di colore, di luce. Forse diventare una Fae l'aveva distrutta. Forse Amarantha l'aveva distrutta. O forse l'avevo distrutta io, quando avevo ficcato i pugnali nei cuori di due innocenti e il loro sangue mi aveva scaldato le mani." Dopo essersi sottratta al giogo di Amarantha e averla sconfitta, Feyre può finalmente ritornare alla Corte di Primavera. Per riuscirci, però, ha dovuto pagare un prezzo altissimo. Il dolore, il senso di colpa e la rabbia per le azioni terribili che è stata costretta a commettere per liberare se stessa e Tamlin, e salvare il suo popolo, infatti, la stanno mangiando viva, pezzetto dopo pezzetto. E forse nemmeno l'eternità appena conquistata sarà lunga a sufficienza per ricomporla. Qualcosa in lei si è incrinato in modo irreversibile, tanto che ormai non si riconosce più. Non si sente più la stessa Feyre che, un anno prima, aveva fatto il suo ingresso nella Corte di Primavera. E forse non è nemmeno più la stessa Feyre di cui si è innamorato Tamlin. Tanto che l'arrivo improvviso e molto teatrale di Rhysand alla corte per reclamare la soddisfazione del loro patto - secondo il quale Feyre dovrà passare con lui una settimana al mese nella misteriosa Corte della Notte, luogo di montagne e oscurità, stelle e morte - è per lei quasi un sollievo.

Ma mentre Feyre cerca di barcamenarsi nel fitto intrico di strategie politiche, potere e passioni contrastanti, un male ancora più pericoloso di quello appena sconfitto incombe su Prythian. E forse la chiave per fermarlo potrebbe essere proprio lei, a patto che riesca a sfruttare a pieno i poteri che ha ricevuto in dono quando è stata trasformata in una creatura immortale, a guarire la sua anima ferita e a decidere così che direzione dare al proprio futuro e a quello di un mondo spaccato in due.

RECENSIONE
Wow! Wow! Wow! Amo la scrittura di Sarah J. Maas, è così travolgente, fluida e intrigante che ti tiene incollata alle sue pagine. Ero incapace di staccarmene per dormire, giuro. Una notte ero così gasata per ciò che avevo letto, che non riuscivo nemmeno ad addormentarmi xD

Ad ogni modo, partiamo dal principio. Come ogni sequel che si rispetti, ACOMAF riprende da dove ACOTAR ci aveva lasciati: Feyre è riuscita a salvare Prythian con il suo sacrificio estremo, ovvero venendo ammazzata da Amarantha dopo aver risolto, suo malgrado, l'indovinello che le aveva posto. Sono passati 3 mesi, e Feyre vive ancora nella Corte di Primavera insieme a Tamlin. Non ha molto da fare, se non fare sesso e pensare al suo matrimonio con il Signore Supremo della Primavera. Odia Rhysand per il vincolo che hanno, il patto di cui porta il tatuaggio sul braccio sinistro che le ha salvato la vita quand'era nel Regno Sotto la Montagna. Ma Tamlin è possessivo, ossessivo. Un ragazzo che ama controllare dov'è e cosa fa la sua ragazza. E che non le lascia nemmeno un po' di libertà. Un ragazzo che le vieta qualsiasi cosa e la tiene rinchiusa nella sua bella gabbia dorata. La new entry è la Sacerdotessa Ianthe, una viscida Fae che ha come obiettivo quello di preparare Feyre alla sua vita matrimoniale. E no, non sarà una Signora Suprema, ma solo una sforna bimbi. Una macchina per figliare a raffica, senza alcuna voce in capitolo sulle guerre, le battaglie e le lotte interne al Regno.

Feyre cade in depressione, con ancora gli effetti PTSD dei suoi tre mesi di prigionia sotto la montagna. Tutto ciò è stato reso magnificamente. E, allo stesso tempo, anche l'indifferenza di Tamlin è stata reso magnificamente, perché la scrittrice ci ha fatto capire che Tamlin la considerava al pari di un oggetto, non una persona che potesse davvero fare la differenza nel Regno. 

"Alle persone, che guardano alle stelle ed esprimono desideri"
"Alle stelle, che ascoltano. E ai sogni, che si realizzano"

Rhysand mi piaceva già molto in ACOTAR, come sapete ho un debole per i bad boys letterari, per quei personaggi grigi che non si capisce bene dove si collochino. Sapevo che Rhys era molto più di quel che appariva, e conoscere la sua storia me ne ha solo fatto innamorare ancora di più. E' così che dovrebbe essere costruito un personaggio. Strati su strati che si rivelano poco per volta. 

Rhys salva Feyre dal suo stesso matrimonio, grazie a Morrigan 'Mor' e la porta nella Corte della Notte. La porta nella magnifica Velaris. In questo modo conosciamo gli amici più stretti del Signore Supremo: Mor, la bionda e tenace terza in comando; Amren, una donna tosta e determinata (non posso dire altro, sennò sarebbe un mega spoiler); Cassian, il guerriero Illyrian di fuoco e Azriel, il guerriero di ghiaccio. Diciamo che, alla larga, le loro descrizioni potrebbero essere così. Se scendessi di più nei particolari rischierei di rovinarvi tutto, quindi anche no. La mia preferita è, senza dubbio, Mor. Il secondo posto, però, va ad Amren. 

Si prospetta una guerra con il re di Hybern, all'orizzonte. Feyre e i suoi amici dovranno intervenire, prima che questi distrugga il Muro che divide il Regno Umano da quello Fae, e spinga quello umano alla totale distruzione.

Purtroppo in questi giorni sono stata un po' male, e non sono riuscita a buttar giù le citazioni che mi piacevano. Quella che vi ho messo citata in pagina, però, è la mia preferita. Oltre a essere il mio sfondo del cell <3

xoxo,
Giada

lunedì, ottobre 31, 2022

RECENSIONE DI CIRCE DI MADELINE MILLER

Buona sera, fantastics! Buon Halloween e, per chi di voi ama il paganesimo e la mitologia celtica, Buon Samhain! Stasera sono molto indecisa se recuperare Scream e Insidious (entrambi non li ho mai visti), oppure proseguire la visione di The Rings of Power. Ad ogni modo, oggi ho finito questo magnifico romanzo sulla figura della dea Circe e che dire raga... una meraviglia, come tutto ciò che esce dalla penna di Madeline Miller.

PREMESSA
Circe è una figura che mi ha sempre affascinato. Non ho mai saputo molto della sua storia, o meglio, backstory personale perché a scuola non ci siamo mai soffermati molto su ogni figura minore della mitologia greca. Dire che ho amato questo romanzo sarebbe un eufemismo. Al pari de La canzone d'Achille, questo romanzo è un gioiellino della letteratura contemporanea. Un puro gioiello. Già fin d'ora ve lo posso consigliare, se amate questa mitologia - da parte mia, non l'ho mai approfondita molto per svariate ragioni, e anche perché la mia preferita è sempre stata quella nordica. Ma mi sto appassionando di brutto a quella greca. Mi sa che sto entrando, a pieno titolo, nella mia fase mitologia greca xD

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Ci sembra di sapere tutto della storia di Circe, la maga raccontata da Omero, che ama Odisseo e trasforma i suoi compagni in maiali. Eppure esistono un prima e un dopo nella vita di questa figura, che ne fanno uno dei personaggi femminili più fascinosi e complessi della tradizione classica. Circe è figlia di Elios, dio del sole, e della ninfa Perseide, ma è tanto diversa dai genitori e dai fratelli divini: ha un aspetto fosco, un carattere difficile, un temperamento indipendente; è perfino sensibile al dolore del mondo e preferisce la compagnia dei mortali a quella degli dèi. Quando, a causa di queste sue eccentricità, finisce esiliata sull'isola di Eea, non si perde d'animo, studia le virtù delle piante, impara a addomesticare le bestie selvatiche, affina le arti magiche. Ma Circe è soprattutto una donna di passioni: amore, amicizia, rivalità, paura, rabbia, nostalgia accompagnano gli incontri che le riserva il destino – con l'ingegnoso Dedalo, con il mostruoso Minotauro, con la feroce Scilla, con la tragica Medea, con l'astuto Odisseo, naturalmente, e infine con la misteriosa Penelope. Finché – non più solo maga, ma anche amante e madre – dovrà armarsi contro le ostilità dell'Olimpo e scegliere, una volta per tutte, se appartenere al mondo degli dèi, dov'è nata, o a quello dei mortali, che ha imparato ad amare. Poggiando su una solida conoscenza delle fonti e su una profonda comprensione dello spirito greco, Madeline Miller fa rivivere una delle figure più conturbanti del mito e ci regala uno sguardo originale sulle grandi storie dell'antichità.

RECENSIONE
Circe di Madeline Miller è, come dicevo, un gioiello della letteratura contemporanea. Uno dei migliori romanzi dell'anno, e sapete quanto io sia esigente quando si tratta di romanzi - tantissimo. E' stato bello vedere che Madeline non solo ha superato le mie aspettative, ma ha superato sé stessa con questo romanzo. Se con La canzone d'Achille mi ha spezzato il cuore e poi l'ha ricomposto, con questo mi ha letteralmente travolta e conquistata definitivamente. 

Vorrei mettere una citazione qua in mezzo e ho una marea di cose da dire, che non so nemmeno da che parte cominciare. Partiamo col dire che la storia di Circe è, proprio perché questo è un romanzo, rielaborata. Per la maggior parte, però, si attiene al mito. Io non sapevo che Circe fosse figlia di una naiade e di Elios, il dio del Sole. Non sapevo che, secondo la mitologia, venisse trattata in malo modo da tutti i suoi pari e che venisse isolata e poi emarginata in quel modo atroce. Devo confessarvi che mi sono rivista molto in Circe, la reietta e la ribelle, e poi quella da cui tutti vanno in cerca prima o poi. 

Così erano allora i miei anni. Vorrei poter dire di aver trascorso tutto quel tempo cercando una via di fuga, ma in verità mi ci ero aggrappata, temo, convinta che quei tediosi tormenti fossero tutto ciò che c'era, fino alla fine dei miei giorni.

Ostracizzata e reietta nel mondo degli dèi, Circe scopre per puro caso i suoi poteri trasformando Glauco da marinaio con un padre violento e abusivo a un tritone. Un gesto che lei fa, disperato, per conquistarsi l'amore. Perché in fondo è questa, la vera storia di Circe: una donna, una dea, alla ricerca di qualcuno che l'ami così come. Alla ricerca di qualcuno che l'accetti coi suoi pregi e i suoi difetti. Alla ricerca di qualcuno da poter chiamare 'casa', poiché tutti coloro che aveva intorno l'hanno abbandonata per un motivo o per un altro. Alla ricerca di un posto da chiamare casa, dove potersi sentire al sicuro e non subire le prese in giro continue delle sue sorelle naiadi. 

Circe è molto più di una maga. Ed è molto più di una dea. Nella sua storia ho visto non solo me stessa, ma anche quell'umanità che la mitologia spesso non conferisce agli dèi. Anzi, li allontana ancora di più da essa se possibile. Una dea spezzata, rotta. Una dea alla ricerca di qualcuno che l'accetti e l'ami così com'è, senza farla sentire in difetto per la sua eccentricità. 

Fu la mia prima lezione. Celato sotto il dolce volto familiare delle cose, ce n'è un altro in attesa di spaccare in due il mondo.

E così, dal suo POV, vediamo la sua evoluzione. Dapprima dall'aiuto, segreto, di Prometeo. Poi la scoperta della sua magia. Poi la trasformazione di Glauco. Infine la sua punizione nell'isola di Eea, per aver avuto l'ardire di usare il termine pharmakos. Un obbrobrio agli occhi degli dèi. 

Non so cos'altro dire, perché questo romanzo mi ha lasciata senza parole. Oltre a quelle che vi ho già detto, obv. Adesso vado a preparare la cena, ma sappiate che vi consiglio questo romanzo con tutto il cuore e, vi giuro, vi appassionerete anche voi alla mitologia greca grazie a Madeline.

Vi saluto con una citazione, l'ultima:
"Lui non intende dire che non fa male. Non intende dire che non siamo spaventati. Solo questo: che siamo qui. E questo vuol dire nuotare nella corrente, camminare sulla terra e sentirne il tocco sotto i piedi. E' questo che significa essere vivi."
(Circe)

xoxo,
Giada

giovedì, ottobre 27, 2022

RECENSIONE DI THE HAWTHORNE LEGACY (THE INHERITANCE GAMES #2) DI JENNIFER LYNN BARNES

Buona sera, fantastics! Ieri, spulciando su Goodreads, ho trovato la data di uscita del terzo libro nella serie dedicata agli Hawthorne e... *rullo di tamburi* uscirà il 30 agosto 2022! Sì, lo so, è molto molto lontano, ma sempre meglio di niente, no? Ad ogni modo, ho AMATO alla follia questo sequel! Cioè, già avevo amato moltissimo il primo, ma questo secondo è impareggiabile!

PREMESSA
Vi confesso che ero molto indecisa se leggere la Corte di Nebbia e Furia di Sarah J Maas oppure questo. Giorni fa non ero proprio del mio umore migliore, quindi sono andata sul sicuro con il proseguimento della storia di Avery e dei fratelli Hawthorne (preciso, vorrei un amico come Xander!). Alla fine, si è rivelata una scelta perfetta, dato che tornare in questa storia mi ha fatto sentire un po' come quando si torna a casa dopo tanto tempo. E' bello. E' piacevole. Ma, soprattutto, finalmente ho deciso con chi shippare Avery lol Eh sì, io sono per il dark e brooding character come Grayson Hawthorne, perché sì, l'adrenalina e il rischio di Jameson sono belli, ma ho un debole per i personaggi brooding e, diciamocelo, parecchio stronzi.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
«NON C'È NESSUNA REGOLA CHE CONTI QUANTO VINCERE.»

Dopo aver ricevuto inaspettatamente l'eredità di Tobias Hawthorne, Avery sta vivendo una nuova vita che mai avrebbe immaginato per sé: paparazzi, schiere di addetti alla sicurezza, una dimora immensa e tentacolare piena di tranelli e più denaro di quanto sia concepibile. Eppure, nella sua mente aleggia una sola domanda: perché io? Ed è per darsi una risposta che si ritrova invischiata in una caccia al tesoro letale a fianco dei quattro fratelli Hawthorne, che a volte paiono alleati, a volte temibili sfidanti sempre un passo avanti a tutti. Indovinello dopo indovinello, segreto dopo segreto, Avery è sempre più combattuta tra due dei ragazzi, Grayson e Jameson. Se il primo la attrae perché è razionale e responsabile, il secondo le piace per il motivo opposto, ovvero perché è folle e sempre pronto a correre rischi. Mentre minacce e pericoli sembrano celarsi dietro ogni angolo, Avery scoprirà qual è il legame tra lei e gli Hawthorne? E, soprattutto, riuscirà a capire a quale dei fratelli donare il suo cuore?

L'atteso, emozionante sequel di The Inheritance Games, il romanzo bestseller di Jennifer Lynn Barnes che si è affermato come un caso editoriale internazionale. Amanti delle sfide e dei rompicapi, gli Hawthorne hanno fatto colpo sui lettori e presto saranno protagonisti di una serie tv firmata Amazon Studios.

RECENSIONE
Holy fucking moly! Holy fuckiting fuck. Okay, penso di aver reso l'idea! Questo romanzo è stato un viaggio emozionante, molto più emozionante del primo - anche se, come vi avevo già anticipato, ho amato il primo romanzo alla follia! Ma questo, raga... Oh, questo è ancora meglio!

Il romanzo riprende da dove avevamo lasciato il precedente, ovvero con Avery che risolve, finalmente, il rebus presente nel primo libro. Tuttavia, il gioco non è affatto finito; perché Tobias Hawthorne le ha lasciato un gioco tutto per lei che deve risolvere e che la riguarda personalmente. Un gioco che riguarda la sua famiglia e, soprattutto, la sua mamma. Perché, ricordiamolo, la sua mamma è morta e il suo patrigno (o padre? Non è uno spoiler, non ho davvero capito cosa sia Ricky Grambs per lei) l'ha abbandonata, lei è rimasta a prendersi cura di sua sorella. E viceversa, Libby si è presa cura di lei. Giuro che, nel primo romanzo, pensavo che Libby fosse la più piccola. Non avevo capito che avesse 23 anni! Quando l'ho letto, in questo, mi sono detta che finalmente tutto adesso aveva un senso! Voglio dire, sarebbe stato da pedofilo, da parte di Nash, fare il filo a una minorenne!

Se la prima storia, e quindi i primi enigmi, erano al cardiopalma; qua lo sono ancora di più. E' come se questa fosse la versione up di un videogioco, e questo fosse uno dei livelli più alti. Sì, lo so, sto parlando come Xander Hawthorne ma, accidenti! Che figata incredibile!

Mi rendo conto che non sto dicendo molto e che, di fatto, questa recensione è corta. Ma se inizio a parlarne, rischio di spoilerarvi tutto e non voglio. Voglio che vi godiate questo romanzo quanto me lo sono goduto io. 

Allo stesso modo, finalmente la situazione di triangolo tra Avery, Jameson e Grayson viene almeno parzialmente risolta e finalmente Avery *sembra* aver scelto quale dei due vuole. Non vi dirò chi. Io dico solo che avrei preferito l'altro. E se leggete il mio Instagram, saprete che al posto suo avrei fatto un bel panino coi due fighi al posto di sceglierne uno solo.

Ad ogni modo, vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo. Ve lo straconsiglio di cuore, oltre al fatto che finalmente ad agosto esce il terzo! Yeeeeah!
"Lei lo amava. Sentii una fitta al petto. 
Amarlo faceva male, eppure lei lo amava lo stesso."
(Avery Kylie Grambs)

xoxo,
Giada

domenica, ottobre 23, 2022

RECENSIONE DI UNO DI NOI STA MENTENDO (ONE OF US IS LYING #1) DI KAREN MCMANUS

Buona sera, fantastics! Sono reduce da due giorni di fuoco, tra cui il giorno del mio compleanno. Anzi, diciamo che dal 21 al 23 le mie giornate sono state di fuoco in tutto e per tutto, e che almeno oggi vorrei un po' di serenità. Non vi sto a spiegare i motivi, ma il libro che ho scelto calza a pennello con tutto. Ad ogni modo, welcome to my 30s! Un gran mal di testa da ciclo, The Boys e sonno costante! 

PREMESSA
L'ho già detto su Instagram e lo dico anche qua, sono solo due i motivi che mi hanno spinto a iniziare Uno di noi sta mentendo, e sono: il fatto che i teen drama/mystery sono i miei guilty pleasures come i libri trash, e secondo perché voglio cominciare a guardare la serie - a breve su Netflix uscirà anche la seconda stagione, quindi dovrò recuperare anche il sequel di questo romanzo. Don't worry, per The Witcher non farò così. Stavolta l'ho fatto solo perché avevo bisogno di un romanzo leggero e anche, speravo, migliore di Paper Crown di Erin Watt. Inoltre, l'ho iniziato perché dalle premesse sembrava una versione libresca di The Breakfast Club (film che ho amato, btw). Ad ogni modo, gli ho dato 3 stelline. La sufficienza, direi.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
"Era una bugia che raccontavo perché era più facile della verità. E perché un po' ci credevo. So cosa significa raccontarsi una bugia così tante volte da farla diventare realtà. Ma la verità viene sempre fuori. Prima o poi." 
Cinque studenti sono costretti a trascorrere un'interminabile ora di punizione nella stessa aula. Bronwyn, occhiali e capelli raccolti da studentessa modello, non ha mai infranto le regole in vita sua e vive per essere ammessa a un'università prestigiosa e rendere fieri i suoi genitori. Nate, capelli scuri disordinati e un giubbino di pelle malandato, è in libertà vigilata per spaccio di erba e sembra a un passo dall'andare completamente alla deriva. Cooper, il ragazzo d'oro con cui tutte vorrebbero stare, è la star della scuola e sogna l'ingaggio in una grande squadra di baseball. Addy, una chioma di folti ricci biondi e un viso grazioso a forma di cuore, sta cercando di tenere insieme i pezzi della sua vita perfetta. Infine Simon, l'emarginato, lo strano, che, per prendersi la sua rivincita su chi lo ha sempre trattato male, si è inventato una app che rivela ogni settimana dettagli piccanti della vita privata degli studenti. Pur conoscendosi da anni, non possono certo definirsi amici. Qualcosa li unisce, però. Nessuno di loro è davvero e fino in fondo come appare. Ognuno di loro dietro alla facciata "pubblica" nasconde molto altro, un mondo di fragilità, insicurezze e paure, ma anche di segreti piccoli e grandi di cui nessuno, o quasi, è a conoscenza. Da quell'aula solo in quattro usciranno vivi. All'improvviso e senza apparente motivo, Simon cade a terra davanti ai compagni e muore. Non appena si capisce che quella che sembrava una morte dovuta a un improvviso malore in realtà è un omicidio, il mondo di Bronwyn, Nate, Cooper e Addy inizia a vacillare. E crolla definitivamente quando la polizia scopre che i protagonisti di un ultimo post mai pubblicato di Simon sono proprio loro. In men che non si dica, i quattro ragazzi da semplici testimoni diventano i principali indagati dell'omicidio...

RECENSIONE
Partiamo con il dire che davvero pensavo che questo libro fosse una versione libresca di The Breakfast Club, dato che le premesse erano simili al film. O meglio, come sarebbe stato The Breakfast Club se non ci fosse stato un omicidio in mezzo. 

Cinque studenti sono costretti a passare una lunga ora in punizione. Ogni personaggio costretto in quello spazio dal professor Avery, che li ha beccati con un cellulare in mano, rappresenta l'archetipo dei personaggi dei film comedy: la bionda svampita e popolare, la nerd fissata con l'entrare all'Ivy League, il giocatore di baseball, il reietto e, infine, lui. Il ragazzo più odiato della scuola (che, a conti fatti, è l'unica differenza col film visto che c'è anche la cleptomane). Ma andiamo con ordine: Addy Prentiss è una ragazza bionda che vive come se fosse l'appendice del suo ragazzo Jake. All'inizio del romanzo, almeno, è una smidollata che vive sotto i condizionamenti che le sono stati imposti da sua madre e dal suo ragazzo, il classico 'jock' americano. Abbiamo poi Bronwyn (non so manco se l'ho scritto giusto) Rojas, una nerd che fa di tutto per essere la prima della classe. C'è poi Cooper Clay, il classico giocatore di baseball che sta insieme alla più figa della scuola. Infine c'è Nate, il reietto. Il ragazzo che non ha più niente, che deve badare a suo padre alcolizzato e che spaccia droga. A completare il quadro c'è Simon Kelleher, un ragazzo che ha creato l'app Senti Questa per spifferare i segreti di tutto il corpo studentesco. Una sorta di Gossip Girl, insomma. E Gossip Girl è come sarebbe stato Dan, se i produttori avessero usato un po' di cervello e avessero reso Gossip Girl qualcun altro. 

Ciò ch'è iniziata come una semplice punizione, si trasforma alla fine in qualcosa di molto peggio. Perché Simon, dopo aver bevuto un bicchiere d'acqua, ha un attacco asmatico e non ha più la sua EpiPen. Nessuno riesce a salvarlo. Da qui, i Quattro verranno indagati per omicidio a rotazione. Fino a quando la verità non verrà a galla. 

In realtà non ho molto da dire su questo romanzo, perché gli errori di traduzione erano così evidenti che mi hanno dato moltissimo fastidio. Come 'è un ragazzo stonato' come se questo potesse essere un pettegolezzo intelligente da spacciare, quando è evidente che volesse dire 'fatto, nel senso di drogato', perché stoned come jaded vuol dire strafatto di droga. Oppure quando Personaggio X (censuro per non spoilerare) dorme con X, ma il 'dormire' in realtà è 'fare sesso', questo perché è stato tradotto alla lettera 'to sleep with' che non vuol dire solo dormire, ma 'fare sesso con'. Oppure una cosa che non ho davvero capito è stato 'tipico maschile', sbattuto senza motivo nel bel mezzo di una frase. Ora non so voi, ma a me queste cose hanno irritato parecchio. E per fortuna che non l'ho comprato, ma l'ho preso in prestito dalla biblioteca. Meno male!

Comunque il romanzo si è meritato tre stelline, e leggerò il sequel solo per la serie tv. Ma, onestamente, non me la sento di consigliarvelo chissà quanto. 

Non ho tratto citazioni, quindi ci salutiamo qui.

xoxo,
Giada

mercoledì, ottobre 19, 2022

RECENSIONE DI PAPER CROWN DI ERIN WATT

Buon pomeriggio, fantastics! La recensione di oggi sarà una delle più brevi che io abbia mai scritto, considerata la (poca) ciccia presente in questa novella. Ho letto novelle che presentavano molte più cose e molti più eventi, di questa. Se avete letto la mia recensione su Goodreads, saprete già dove andrò a parare. Avevo aspettative molto alte. E sono state deluse.

PREMESSA
Considero i romanzi di Erin Watt quel trash leggero che ti aiuta a staccare la mente. Non possiamo sempre leggere romanzi iper intellettuali, e fin qui ci sta. In fondo, finora la saga dei Royals mi era pure piaciuta. Tralasciando l'appiattimento dei dialoghi che qui sono ancora più piatti. Giuro, tutti i personaggi parlano allo stesso modo. Se l'autrice non li avesse differenziati con altri nomi, per me la voce narrante sarebbe stata solo una. Una sola soltanto. Va beh. Nel periodo 2014-2016 mi sarei profusa a elencare cosa non funzionava nel libro. Anche adesso lo farò, solo che ho imparato a esser meno puntigliosa. 

TRAMA (DA AMAZON.IT)
In qualità di fratello maggiore, Gideon è sempre stato il più razionale e posato tra i Royal. Ma anche lui, come i suoi fratelli, ha un lato oscuro e un segreto che protegge da molto tempo, e che lo ha allontanato dal suo più grande amore, Savannah. Quando lei era alla Astor Park e lui al college, era più facile fingere che le cose, un giorno, avrebbero potuto sistemarsi, ma ora che si ritrovano a condividere lo stesso campus non è così. Perché, nonostante provino con tutte le loro forze a negare il loro passato e il loro legame, l'attrazione rimane. Così come tutte le bugie dette e le ferite ancora aperte. Gideon riuscirà a convincere Savannah a dargli una seconda occasione?

RECENSIONE
Ho iniziato a leggere questa novella con un solo pensiero in testa: sarà finalmente risolta la questione del ricatto delle foto di nudo di Savannah? Sarà finalmente risolta? E invece no. Dio, è stata una tale delusione... Una delusione come poche, giuro.

La novella ci presenta la continuazione della storia di Gideon Royal e Savannah Montgomery, che non dimentichiamo hanno tre anni di differenza, con dei capitoli che mixano il presente ai flashback risalenti tre anni prima. Se, in un certo senso, abbiamo l'assaggio di cosa sia successo effettivamente nella famiglia Royal tre anni prima; dall'altra non abbiamo alcun tipo di sviluppo degno di tale nome.

Il revenge porn è una questione seria, dico sul serio. Pensavo che fosse il perno della novella, visto che nella saga principale questa era una questione di massima importanza. Invece no. No. Ma vi rendete conto? Doveva essere il perno principale, ed è stato glissato in tre piccoli capitoli da una manciata di pagine (e per manciata intendo tipo due o tre). Mi dispiace, ma no.

Ho dato una stella, ma per me è anche troppo.

Non ho tratto citazioni da questo libro, e purtroppo non me la sento di consigliarvelo.

xoxo,
Giada

lunedì, ottobre 17, 2022

RECENSIONE DE IL PRIORATO DELL'ALBERO DELLE ARANCE DI SAMANTHA SHANNON

Buona sera, fantastics! Oggi, subito dopo pranzo, ho terminato questo super mega iper grande librone. Era dai tempi delle superiori, quando mi bevevo romanzoni lunghi quanto la trilogia del secolo di Ken Follett, che non trovavo un romanzo bello, ma anche talmente lungo che mi devo costringere a finire le ultime pagine. Credo che si sarebbe potuto dividere in due, perché un librone così è davvero pesante da digerire come lettura e anche il costo non è indifferente (26 euro, a parer mio, sono tanti per un romanzo). Ad ogni modo, proseguiamo! (che devo preparare la cena, tra poco!)

PREMESSA
Ho passato più di due anni a rimandare la lettura del Priorato, e a dir la verità ero molto indecisa se iniziarlo o meno. Ma ormai l'avevo prenotato alla mia biblioteca, e mi sembrava doveroso recuperare uno dei più famosi libri della Oscar Vault. Insomma, è di sicuro un romanzo epico con la E maiuscola, ma mi  è sembrato un po' too much in certi punti. Troppe cose che avvengono e troppa gente (temo che qualcuno potrà dire, ahimè, lo stesso dei miei di romanzi), tuttavia resto del parere che dividerlo sarebbe stata le decisione migliore per la CE e per i lettori stessi, che si sarebbero trovati la storia più diluita... Ma, ecco, secondo me sarebbe stata decisamente molto più fruibile e non mentalmente stancante.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
La casata di Berethnet ha regnato sul Reginato di Inys per mille anni. Ora però sembra destinata a estinguersi: la regina Sabran Nona non si è ancora sposata, ma per proteggere il reame dovrà dare alla luce una figlia, un'erede. I tempi sono difficili, gli assassini si nascondono nell'ombra e i tagliagole inviati a ucciderla da misteriosi nemici si fanno sempre più vicini. A vegliare segretamente su Sabran c'è però Ead Duryan: non appartiene all'ambiente della corte e, anche se è stata istruita per diventare una perfetta dama di compagnia, è in realtà l'adepta di una società segreta e, grazie ai suoi incantesimi, protegge la sovrana. Ma la magia è ufficialmente proibita a Inys. Al di là dell'Abisso, in Oriente, Tané studia per diventare cavaliere di draghi sin da quando era bambina. Ma ora si trova a dover compiere una scelta che potrebbe cambiare per sempre la sua vita. In tutto ciò, mentre Oriente e Occidente, da tempo divisi, si ostinano a rifiutare un negoziato, le forze del caos si risvegliano dal loro lungo sonno.

RECENSIONE
Partiamo col dire che non sapevo delle tematiche trattate da questo romanzo. Non avevo proprio idea di quel che mi sarei trovata davanti, sapevo solo che questo libro era iper famoso e che dovevo recuperarlo (anche se a distanza di anni, btw). 

Il Reginato di Inys si fonda da sempre e per sempre solo sulle Regine. Sabran Nona, della Casata Berethnet, appartiene alla più antica e illustre di tutte. Regna su Virtudum, un Regno creato da Galian (il quale ricorda, a dirla tutta, Re Artù) che si basa sulle Sei Virtù (Hello, Trono di Spade. Sei tu?) Non sono riuscita a non associare sta cosa al Trono di Spade. La somiglianza era così palese che ho dovuto ricordarmi che era un altro romanzo e non quello. Ad ogni modo, Sabran è una stronza. Lo dico palese. All'inizio mi stava sui maroni. Poche volte ho trovato un personaggio così altezzoso, freddo e antipatico. A Occidente abbiamo lei. A Oriente c'è Tané, l'unico motivo per cui ho continuato la lettura e anche Ead Duryan (in realtà non volevo scrivere questo nome, ma era uno spoiler troppo grande e non potevo rovinarvi la lettura di questo romanzone). Al Meridone, abbiamo invece il Priorato dell'Albero delle Arance, le cui arance sono il mezzo magico principale attraverso cui le persone possono usare la magia. La magia che qui, però, viene chiamata siden. 

E' davvero difficile raccontarvi tutto senza rischiare di fare spoiler, perché succede troppa roba. E' per questo che vi dico che è too much. A volte si fa fatica a tenere il passo e ricordare alcuni eventi prima. Senza contare che, in quanto ambientato in una sorta di basso medioevo, le leggende sono alla base di qualsiasi cosa. Così come le storie. Ci sono tantissime digressioni sulle storie degli eroi e dei miti, il che andrebbe bene, se non avessi avuto la sensazione che la storia venisse diluita un po' troppo a discapito dei lettori. Inoltre, e lo dico qui, non sapevo che questo romanzo fosse a tema LTGBQUIA. Ci sono ben 2 relazioni omo e io non lo sapevo. Per carità, sono entrambe bellissime e struggenti, ma perché nessuno ne parla mai? Perché? Sono state la cosa più bella di questo romanzo! 

Come penso vi sia chiaro, ormai, Tané è sempre stata la mia preferita. E' la tipica storia dell'eroe sfortunato che deve trovare un oggetto per sconfiggere il grande cattivo. La base del viaggio dell'Eroe. Ma non è solo per questo che ho amato Tané. Lei è una guerriera, e a differenza di Eed ha davvero passato l'inferno per arrivare dov'è ora. Ho abbassato di mezzo punto per i motivi sopracitati, ma anche perché c'è un MEGA deus ex machina verso la fine che sapeva tanto di fanservice. Ecco, non so voi, ma arrivata a un certo punto potevo indovinare dove sarebbe andata a parare la trama. 

Mi è piaciuto? Sì, molto.
Lo rileggere? Non credo proprio.

E' troppo troppo lungo, per i miei gusti. Io l'ho preso in biblioteca, ma il suo costo è eccessivo come gran parte delle ultime uscite Oscar Vault. Questo dovrebbe far riflettere, vista la crisi della carta in cui stiamo vivendo. Bello, ma non lo rileggerei. 

Vi lascio con una citazione tratta da questo romanzo che, nonostante i suoi difetti, vi consiglio di leggere. Che vi sia piaciuto o meno, venite a commentare!
"Agli occhi di una giovane donna, il mondo intero è una gabbia."
(Ead Duryan)

xoxo,
Giada

domenica, ottobre 09, 2022

RECENSIONE DE LA CORTE DI ROSE E SPINE (A COURT OF THORNS AND ROSES #1) DI SARAH J MAAS

Buona sera, fantastics! Dopo tempo immemore ho finalmente, e finalmente sul serio, recuperato uno dei romanzi più amato di BookTok e Bookstagram. Un retelling de La Bella e la Bestia, amato da tutti. E, quando dico da tutti, dico sul serio da tutti. Quando l'ho riprenotato nella Rete Bibliotecaria Padovana, ho pensato solo una cosa: e cioè che, stavolta, l'avrei terminato. Raga, oh, raga! Perché non l'ho fatto prima! Ad ogni modo, proseguiamo!

PREMESSA
ACOTAR è uno dei libri più amati del web, questo penso sia un dato di fatto. Ho perso il conto di quante fanpage dedicate alle serie ho iniziato a seguire quando, due anni fa, iniziai questo romanzo. Quindi, vi chiederete, perché l'hai mollato dato che ti stava piacendo così tanto? Beh, avevo altre cose da fare. Il mio, di romanzo, da scrivere e leggere ACOTAR mi ha aiutato a rimanere ispirata. Al tempo non avevo capito che fosse una sorta di retelling fantasy/dark de la Bella e la Bestia. Ma, man a mano che proseguivo con la lettura, diventava sempre più chiaro. Non sono una fan dei romanzi ambientati in un Medioevo fantasy, l'unica eccezione a questo è Il Trono di Spade, e per piacermi così tanto ce ne vuole. Sapete quanto io sia esigente. Nemmeno io credevo che l'avrei amato così tanto <3

TRAMA (DA AMAZON.IT)
«Un paio di occhi dorati brillavano nella boscaglia accanto a me. La foresta era silenziosa. Il vento non soffiava più. Persino la neve aveva smesso di scendere. Quel lupo era enorme. Il petto mi si strinse fino a farmi male. E in quell'istante mi resi conto che la mia vita dipendeva da una sola domanda: era solo? Afferrai l'arco e tirai indietro la corda. Non potevo permettermi di mancarlo. Non quando avevo una sola freccia con me.»

Una volta tornata al suo villaggio dopo aver ucciso quel lupo spaventoso, però, la diciannovenne Feyre riceve la visita di una creatura bestiale che irrompe a casa sua per chiederle conto di ciò che ha appena fatto. L'animale che ha ucciso, infatti, non era un lupo comune ma un Fae e secondo la legge «ogni attacco ingiustificato da parte di un umano a un essere fatato può essere ripagato solo con una vita umana in cambio. Una vita per una vita».
Ma non è la morte il destino di Feyre, bensì l'allontanamento dalla sua famiglia, dal suo villaggio, dal mondo degli umani, per finire nel Regno di Prythian, una terra magica e ingannevole di cui fino a quel momento aveva solamente sentito raccontare nelle leggende. Qui Feyre sarà libera di muoversi ma non di tornare a casa, e vivrà nel castello del suo rapitore, Tamlin, che, come ben presto scoprirà la ragazza, non è un animale mostruoso ma un essere immortale, costretto a nascondere il proprio volto dietro a una maschera. Una creatura nei confronti della quale, dopo la fredda ostilità iniziale, e nonostante i rischi che questo comporta, Feyre inizierà a provare un interesse via via più forte che si trasformerà ben presto in una passione dirompente.

Quando poi un'ombra antica si allungherà minacciosa sul regno fatato, la ragazza si troverà di fronte a un bivio drammatico. Se non dovesse trovare il modo di fermarla, sancirà la condanna di Tamlin e del suo mondo...

RECENSIONE
WOW! DOPPIO WOW! TRIPLO WOW! Ho amato alla follia questo romanzo! Alla follia!
Se avessi la gif da mettere qui sotto, sarebbe quella della ragazza euforica che dice 'i love this so much!', perché quanto ho amato questo romanzo è difficile da spiegare a parole!

Dunque, ora calmiamoci e concentriamoci. Lasciamo perdere ciò che devo fare adesso o dopo, e pensiamo solo a questo. Ce n'è voluto di tempo per arrivare fino a qui, ma ci siamo! Finalmente ci siamo arrivati! Finalmente posso unire la mia voce al coro delle persone che l'hanno amato!

In un mondo medievale, la diciannovenne Feyre Archeron si occupa di provvedere alla sua famiglia composta da suo padre e le sue due sorelle: la maggiore, Nesta, e la minore, Elain. Devo confessarvi che, all'inizio, Nesta non mi stava simpatica. Era fredda, calcolatrice, prudente. Determinata. Dove lei era così, Elain era semplice, quasi frivola (in senso positivo) e leggera. Ecco, due anni fa trovavo Nesta insopportabile. A distanza di due anni, riprendendo la lettura, la amo. In fondo, la comprendo. Elain, al contempo, non so ancora come inquadrarla del tutto. Feyre uccide, presa dall'odio per le Fae, le fate magiche del Regno di Prythian, un lupo. Senza sapere che quest'ultimo era un servitore del Supremo della Corte della Primavera. Questa divisione in corti, che ricordo essere: Corte del Giorno, Corte della Notte, Corte della Primavera, Corte dell'Estate e Corte dell'Autunno, sono qualcosa di meraviglioso! Se dovessi scegliere, probabilmente vivrei nella Corte della Primavera o quella d'Estate, forse potrei sopportare la temperatura della Corte dell'Autunno solo per Lucien. 

Feyre viene condotta nella Corte della Primavera, e costretta a viverci lì finché non avrà scontato la sua pena. Ma, mentre sconta la sua pena, lentamente conosce sia Tamlin, il Supremo della Corte, e Lucien, la sua spalla fidata. Una maledizione grava su di loro, lanciata della meravigliosa quanto letale Amarantha, Regina della Corte Sotto la Montagna (una montagna sacra). La nostra eroina, una ragazza fredda e, allo stesso tempo, una calcolatrice che si affida ai sentimenti, si rende conto che non c'è solo amicizia tra lei e Tamlin. Premesso che Tamlin è TANTA ROBA, un biondo sexy... super sexy, voglio dire qui che la mia ship tra Feyre e Rhysand è già partita. Non so come finirà la trilogia, ma la ship è già bella che partita e, considerati gli svolgimenti delle Tre Prove e il suo legame (non vi dico quale) con lui... io sono già partita per la tangente!

Non posso salutarvi con una citazione tratta da questo romanzo, poiché è troppo spoilerosa, quindi vi consiglio solo di leggerla e recuperarla al più presto possibile. Raramente mi ritrovo a seguire la massa di persone che amano una determinata cosa, ma in questo caso il successo è più che meritato e Sarah J Maas è diventata una delle mie scrittrici preferite.

xoxo,
Giada

venerdì, ottobre 07, 2022

RECENSIONE DE LA CANZONE DI ACHILLE DI MADELINE MILLER

Buona sera, fantastics! Oggi non è proprio giornata, per una serie di motivi che non sto qua a dirvi, altrimenti ci rimuginerei troppo e questa è l'ultima cosa che voglio fare. Invece, ciò che voglio fare è dirvi che finalmente ho recuperato uno dei romanzi più attesi degli ultimi anni. La canzone di Achille!

PREMESSA
Se avete letto il mio post su Instagram, saprete che io shippavo Achille e Patroclo già dalle medie. C'è sempre stata una chimica immensa tra loro. Una chimica che era puro fuego in ogni loro gesto, sia innocente che sexy. La loro amicizia e poi il loro amore, ripercorrono il canto che tutti abbiamo studiato, prima o poi, nella nostra carriera accademica: Cantami o diva l'ira del Pelide Achille. Beh, raga. Ho AMATO. Ho AMATO alla follia questo romanzo. Già da ora, dalla premessa, ve lo consiglio. Ed è una cosa che succede raramente, questa.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Dimenticate Troia, gli scenari di guerra, i duelli, il sangue, la morte. Dimenticate la violenza e le stragi, la crudeltà e l'orrore. E seguite invece il cammino di due giovani, prima amici, poi amanti e infine anche compagni d'armi – due giovani splendidi per gioventù e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna. Madeline Miller, studiosa e docente di antichità classica, rievoca la storia d'amore e di morte di Achille e Patroclo, piegando il ritmo solenne dell'epica alla ricostruzione di una vicenda che ha lasciato scarse ma inconfondibili tracce: un legame tra uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui i greci antichi riconobbero e accettarono l'omosessualità. Patroclo muore al posto di Achille, per Achille, e Achille non vuole più vivere senza Patroclo. Sulle mura di Troia si profilano due altissime ombre che oscurano l'ormai usurata vicenda di Elena e Paride.

RECENSIONE
Wow! Wow! Wow! Okay, credo che sia la mia seconda recensione che comincia così, ma cavolo gente, è davvero wow! Dovrei finire di fare il cambio di stagione, ma non posso esimermi dallo scrivere questa recensione - non solo perché stasera comincio, finalmente, un'altra serie che rimando da anni. Sì, lo sapete già QUALE serie. ACOTAR. La mitica e sexy ACOTAR.

Patroclo Menezio è un ragazzino di nove anni, quando lo conosciamo a inizio romanzo. Un ragazzino magrolino, senza nessuna qualità particolare che lo faccia spiccare rispetto agli altri. Un ragazzino comune. Figlio di una donna con evidenti ritardi mentali, viene spesso deriso nella sua stessa terra dai suoi coetanei. Viene sempre bullizzato. Un giorno, non sopportando più le prese in giro del bullo di turno, lo uccide. Il padre, in tutta risposta, lo esilia Ftia. A Ftia, conosce Achille. Il figlio della dea Teti e del padre, eroe di cui non ricordo il nome adesso, ma che è molto valoroso e molto cosciente della sua umanità. Achille e Patroclo diventano amici, mentre il padre di lui spinge affinché si trovi un compagno. Conoscendo l'usanza della Grecia antica, non ero stupita di questo. L'omosessualità era socialmente accettata, e già allora non c'erano i problemi che ci sono adesso per chi fa coming out. Ma ciò ch'era iniziato come un rito di passaggio verso l'età adulta, ovvero i quindici/sedici anni, diventa altro.

Il modo in cui il loro rapporto si evolve, è qualcosa di magnifico. Il libro, raccontato dal POV solo di Patroclo, permette finalmente di dare voce a quell'amante devoto come l'ho sempre considerato. Quell'uomo che ama talmente tanto il suo compagno, che è disposto a spacciarsi per lui pur di accontentare sia l'esercito greco che la sua divina madre. Teti odia Patroclo fin dall'inizio, lo ritiene un'onta sulla sua fama futura. Sempre qui, se avete conosciuto o studiato il canto greco, saprete come finisce. Insomma, è una cosa che chiunque abbia studiato conosce. 

Una storia toccante, lirica, delicata. Forse il primo romanzo lirico che non trovo lento o eccessivamente descrittivo. Sono una fan delle descrizioni anche degli abiti, btw <3 La storia di un amore che trascende perfino la morte stessa, la lunga guerra di dieci anni con Troia, l'odio. Una storia potente, che consiglio a tutti. A tutti. 

Vi saluto con una citazione di questo bellissimo romanzo, che vi straconsiglio di leggere. 
E, se non l'avete ancora fatto, di leggere e approfondire i canti dedicati ad Achille.
"Non permettere che ciò che ti sei guadagnato oggi venga vanificato così facilmente."
(Chirone)

xoxo,
Giada

domenica, ottobre 02, 2022

RECENSIONE DI PAPER PALACE DI ERIN WATT

Buona sera, fantastics! Stasera ho terminato il terzo romanzo dedicato a Reed Royal, ovvero Paper Palace. Mi aspettavo grandi cose da questo romanzo, e sono felicissima di dire che non solo le ha raggiunte, ma le ha anche ampiamente superate!

PREMESSA
Una droga. Questi romanzi sono una droga. Non so se sia il periodo adatto o se, semplicemente, io sia una persona diversa da quella che ero quattro anni fa quando lessi il primo romanzo della serie. Anche se, anche al tempo, ricordo che mi era piaciuto molto. Moltissimo, a dire il vero. Non credevo che mi avrebbe preso così tanto, invece mi ha preso un botto! Paper Palace è la degna conclusione della storia di Reed ed Ella, e tutto ciò che riguarda la misteriosa morte di Maria Royal.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Ella è arrivata a Bayview ormai da qualche mese, ma il tempo è volato. Capita, quando sei impegnata a combattere bulli e a innamorarti. Le ostilità dell'inizio sono soltanto un ricordo, e adesso può contare su una migliore amica che, se non ci fosse, bisognerebbe inventarla, su un fidanzato che tutte le invidiano, su fratelli adottivi che adora e su un uomo, Callum Royal, che è quanto di più simile a un padre Ella abbia mai avuto. Ma le sfide per lei non sono finite. Perché, proprio quando le cose sembrano andare per il verso giusto, e lei e Reed si sono appena ritrovati, il destino è pronto a separarli di nuovo. E questa volta potrebbe essere per sempre. Il futuro di Reed corre infatti sul filo del rasoio. Il suo carattere impulsivo e irascibile e i suoi pugni facili potrebbero avergli giocato un brutto tiro. E la sua tendenza a superare ogni ostacolo con la violenza potrebbe costargli cara. Si è spinto davvero troppo oltre? Ella è una combattente, ed è disposta a tutto per difendere le persone che ama, proteggere Reed, e stare con i Royal. Ma questa volta potrebbe essere troppo persino per lei.


RECENSIONE
Wow! Raga, wow! Non riesco a trovare le parole per esprimere quanto io abbia adorato questo romanzo. Perché, per la miseria, l'ho adorato da impazzire! Come dicevo su, questa è la degna conclusione della storia di Ella Harper e Reed Royal, due ragazzi le cui vite si sono intrecciate all'apparenza per caso. In realtà, però, c'è molto altro che spiega le ragioni del loro legame.

La storia riprende da dove si era interrotta la precedente, ovvero con Reed trascinato via dai poliziotti con l'accusa di aver ucciso Brooke Davidson, la fidanzata-vipera di Callum Royal. Reed è sicuro di non averla uccisa, ma io non ero così sicura della sua innocenza, in realtà... non c'è stata una volta che sono stata sicura che fosse innocente. Proprio come per quanto riguarda la gravidanza di Brooke, in quanto quest'ultima aveva affermato, sicura, che il figlio fosse suo e non di Callum. Reed affronta le udienze e le deposizioni di tutti i suoi compagni di classe a testa alta, poiché da sempre gli è stato insegnato che non si scappa dai problemi: li si affronta a testa alta. Ho amato il suo character development in questo romanzo, e ho amato alla follia il modo in cui finalmente tutti i nodi sono venuti al pettine. Sapere, finalmente, perché Maria Royal si è suicidata e, allo stesso tempo, rivedere Steve O'Halloran, è stato sconvolgente ed emozionante.

Forse il migliore romanzo della serie dedicata ai Royal, vi confesso. Mentirei se vi dicessi che non mi è piaciuto o che non l'ho amato tantissimo. Tutti i fratelli Royal hanno un posto speciale nel mio cuore.

Ho trovato degli errori per quanto riguarda il gli/le, quando usati come avverbi di attribuzione. Per il resto, ve lo consiglio davvero tanto.

Non ho trovato citazioni da usare o postare qui, spero di avervi convinto a leggerlo.
Perché pochi romanzi mi hanno gasato tanto come questo, giuro!

xoxo,
Giada
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