Ed Kennedy è un fallito: agli occhi suoi, della famiglia e delle
persone che vivono nel suo stesso degradato quartiere. Innamorato della sua
migliore amica, fa il tassista mentendo sulla sua età reale e passa le giornate
a giocare a carte con gli amici a giocare a carte o con il suo cane Portinaio,
puzzolente e goloso di caffè. La sua esistenza sembra destinata a seguire le
orme di quella del padre, morto alcolizzato pochi mesi prima… fino a quando,
coinvolto in una rapina in banca, Ed diventa l’eroe del giorno, disarmando il
ladro fuggitivo.
Da allora tutto cambia: comincia a ricevere misteriose carte da gioco
con dei messaggi in codice. Ed si trova così alle prese con un gioco più grande
di lui, al quale deve adeguarsi a malincuore. Inizia però a capire che, come
cambia in meglio la vita di coloro ai quali deve recapitare il suo messaggio,
allo stesso modo può cercare di cambiare anche la sua.
L’autore racconta con uno
stile spesso aspro e tagliente la frustrazione e l’ impotenza di un gruppo di
giovani apparentemente incapaci di prendere in mano le redini della propria
vita.
Chi si aspetta un libro simile a “Storia di una ladra di libri” può
rischiare di essere deluso, soprattutto dal finale.
“Voglio parlarvi un po’ della
mia vita. Gioco a carte diverse sere la settimana. È questo che facciamo. Il
gioco si chiama Noia, non è particolarmente difficile, e inoltre è l’unico che ci
permette di divertirci senza litigare troppo. […]
- A
diciannove anni Bob Dylan si esibiva già da un pezzo al Greenwich Village a
New York.
- 2. Alla
stessa età Salvator Dalì aveva già sfornato diverse opere di pittura e
ribellione.
- A
diciannove anni, Giovanna d’Arco era la donna più ricercata sulla faccia
della terra per aver scatenato una rivoluzione.
E poi c’è Ed Kennedy.”
Nessun commento:
Posta un commento