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sabato, marzo 19, 2016

Recensione di Un cuore a metà di Silvia Maira

Una storia che parte dalla Sicilia, con tutti i suoi profumi, le sue bellezze e il suo fascino mediterraneo per arrivare a Roma, altrettanto affascinante e coinvolgente. L’autrice descrive in modo molto accurato i luoghi che racconta, tanto che sembra di trovarcisi catapultati e di seguire passo passo le vicende dei personaggi, anch’essi altrettanto ben delineati sia dal punto di vista fisico che psicologico.
Sullo sfondo di questi due luoghi, si snodano le vicende di Aida e Ruggero che si innamorano follemente una giorno di dicembre a discapito della differenza di trent’anni che li divide. Possono due mondi così diversi e distanti fondersi in nome dell’amore che li unisce? Questo il tema centrale del romanzo che però non si limita a raccontare una storia d’amore, con i suoi momenti belli e quelli più difficili. Attraverso la voce della protagonista si possono evocare i sentimenti, i dubbi e le incertezze di molte donne che si trovano a dover affrontare scelte difficili su come conciliare l’amore, la famiglia, il lavoro, gli amici.

"E, mentre gli altri ballavano al ritmo di samba, loro ballavano un lento al ritmo del cuore, abbracciati."

Ho letto il libro dopo aver conosciuto i due protagonisti nello spin off, che rappresenta il sequel della vicenda raccontata in “Un cuore a metà” e che mi ha incuriosito, soprattutto per quanto riguarda il terzo protagonista della vicenda, Johnny. 

L’autrice dà vita ad una storia scorrevole, di piacevole lettura e che offre anche spunti di riflessione.

Irene Milani

2 commenti:

  1. Ciao sono una book blogger, ti ho appena scoperto, ti va di vincere dei cartacei?
    Passa da me se ti va.
    http://ilcuoreinunlibro.blogspot.it/2016/03/vecchio-amico-3-libri-senza-tempo_4.html

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