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venerdì, maggio 13, 2016

RECENSIONE di Sei il mio respiro di Valentina G. Bazzani

Buon pomeriggio, bloggers e lettori! In questo pomeriggio uggioso e piovoso di metà maggio in cui dopo un esame duro mi sento mentalmente stanca (ma non solo), vi delizierò con una recensione di un libro che mi ha colpito moltissimo e che ho letto in DUE GIORNI, era una cosa che non mi capitava da mesi! Buona lettura!

PREMESSA
Ho potuto conoscere il libro di Valentina e, in seguito la stessa Valentina, grazie ad un post presente nel gruppo "The Dark Zone" gestito dall'autrice Francesca Pace. Sapevo che il libro trattava temi forti, avevo letto qualche recensione in giro per farmi un'idea, ma devo dire che leggerlo è stata un'esperienza davvero intensa (credo sarà un termine che troverete spesso in questa recensione, perché mi riesce difficile trovare un altro aggettivo per descrivere cosa ho provato leggendolo).

TRAMA (da Goodreads)
La vita di Lilli è cambiata radicalmente dal giorno in cui diede uno schiaffo alla sua migliore amica. Uno schiaffo talmente violento che la ragazza fu costretta al ricovero in ospedale. Lilli non ricorda quasi niente di quell'episodio, se non il caldo soffocante, le gocce di sudore che l’accecavano e un’incredibile, immotivata paura di coloro che in quel momento stavano assistendo alla scena. Prima di quel giorno era una ragazza come tante, credeva che per essere felice bastasse l’amicizia di Elisa e l’amore del ragazzo più popolare della scuola. Ma le rimane solo il dolore causato da un Male senza nome né volto, che la sta lentamente consumando: il bipolarismo.
Diego, un giovane musicista con un passato pesante alle spalle, si stupisce di incontrare al gruppo di sostegno organizzato dal professor Decori, psicologo della scuola, proprio Lilli, la ragazza solare della quale era rimasto profondamente colpito. È molto cambiata, ha un aspetto trascurato e malinconico.Lilli e Diego scoprono di essere l’uno la cura per il dolore dell’altro. Lei riprende in mano i suoi sogni, mentre lui affronta i problemi con l’eroina, che inesorabilmente busseranno alla sua porta. Il loro amore, disperato e assoluto, li spingerà ad abbassare le difese, poiché entrambi capiranno di non poter fare a meno l’una dell’altro, come dell’aria che respirano.

RECENSIONE
Non ho mai letto un libro che trattasse il tema del bipolarismo e del problema della droga, a dire il vero, prima di leggere questo libro, non sapevo come inquadrare bene questa malattia che conoscevo solo per nome. Il bipolarismo può essere difficile da affrontare, se vieni ricoverata senza motivo nel reparto psichiatrico di un ospedale senza sapere la ragione per la quale sei lì. Questo è quello che prova Liliana "Lilli" quando, dopo aver dato uno schiaffo violento alla sua migliore amica Elisa, viene portata in ospedale e sedata con una puntura. L'amicizia tra Elisa e Liliana termina, ed Elisa, approfittando del fatto che Liliana e Marco hanno rotto, si mette insieme a lui. Questo inizialmente fa soffrire molto Liliana, che quando si accorge che nessuno dei due le rivolge la parola, anzi la evitano, sprofonda in baratro di depressione e malinconia dal quale non riesce a uscire, mangia poco, è distratta e non si preoccupa dei voti, che avranno un peso considerevole visto che è all'ultimo anno delle superiori. Liliana è una ragazza molto sensibile e il romanzo è scritto con il punto di vista suo e di Diego, un ragazzo che lei aveva conosciuto tempo fa, prima che questo Male inspiegabile la colpisse. Liliana è cosciente che a scuola tutti le danno della pazza e prima di incontrare Diego al gruppo di supporto del dottor Decori, lo psicologo della scuola, cerca sempre di nascondersi e di apparire quasi invisibile nascondendosi sotto il cappuccio della sua maglia. Diego è un ragazzo che non ha una vita facile, i suoi genitori sono sempre in viaggio e non hanno tempo per lui e la sorella Sara, perciò si rifugia nelle uniche cose che gli danno un po' di pace: la droga (l'eroina) e la musica. L'amore tra Diego e Liliana sboccerà in modo inaspettato, ma travolgerà entrambi e questo porterà il ragazzo ad allontanarla per tenerla lontana dallo schifo in cui si è invischiato. Ciò che ho amato dal profondo del cuore di questo libro è che loro due, gradualmente, si sono accorti di non poter fare a meno dell'altra e insieme hanno cercato di migliorarsi. Diego è stato il primo a dare un nome al Male che affliggeva Liliana e forse è stato il primo che ha cercato di conoscerla e comprenderla davvero, andando al di là dei pregiudizi che la gente aveva su di lei, su quelle stesse persone che veneravano lui e che tormentavano la ragazza definendola "pazza". 

Un romanzo toccante, delicato ma anche molto intenso e doloroso. Il dolore è, secondo me, uno dei temi trattati con più delicatezza nel libro, che mostra come esso ci rende vulnerabili, come una malattia o una dipendenza ci rendano vulnerabili agli occhi di noi stessi quando vorremmo solo essere "normali". Ma la normalità non esiste, e dobbiamo imparare a convivere con ciò che ci rende così, affrontarlo e dirgli in faccia che non abbiamo paura di lui, che noi siamo più forti e che non ci distruggerà mai. Grazie a Diego, Liliana riprenderà in mano le sue passioni, la scrittura e l'università, sogno che lei aveva accantonato credendo alle voci della scuola che la definivano una pazza. Per Diego le cose prenderanno una piega molto diversa...E vi assicuro che piangerete. Questo romanzo ha una carica incredibile, è un concentrato di sogni, speranze ma anche tanta sofferenza. Penso sia difficile per una ragazza di 18 anni affrontare una malattia di cui non sapeva nulla senza l'aiuto necessario e ho apprezzato quando alla fine le è stato spiegato cos'aveva, così poteva smettere di credere di essere matta. Ho potuto finalmente conoscere il bipolarismo, una malattia che è capace di piegare una persona e di passare dal renderla euforica a triste nel giro di poche ore. Grazie a Liliana ho potuto comprendere la sofferenza e il dolore che può aver provato una ragazza della sua età a convivere con quella malattia e non solo dopo a prenderne atto, ma a usarla come una marcia in più, perché questa è una delle cose che ho più amato: non bisogna lasciarsi abbattere dalle avversità che una malattia ci mette davanti, ma usarle a nostro vantaggio per poter esprimere al meglio la nostra identità e a non aver paura di nasconderci dietro un muro. 

La ragione per cui ho dato quattro stelline e non cinque è perché ho trovato refusi nel libro, ma ho appena saputo che non ci saranno nella nuova versione, quindi quando la leggerete non li troverete. I refusi comunque non erano di grande portata.

Voglio fare di nuovo i complimenti all'autrice per la bravura con cui ha trattato questi temi e per la sensibilità che ha mostrato. Brava Valentina! <3 Conserverò questo romanzo nel mio cuore perché ho potuto amare, sorridere, piangere ed essere serena con questo libro, grazie ai tuoi personaggi. 

Vi saluto con una citazione tratta dal libro:
"Mi fa capire che la diversità può essere una ricchezza, che la normalità è relativa e non corrisponde a ciò che è giusto e appropriato per tutti, ma solo a quello che vale per i più."

xoxo,
Giada

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