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lunedì, ottobre 31, 2016

RECENSIONE de Il Cabalista di Praga di Marek Halter

Buona sera, bloggers e lettori! Buon Halloween (Buon Samhain!). Oggi, dopo aver terminato il primo capitolo della mia tesi di laurea (yay!), ho terminato anche il libro che stavo leggendo, ovvero "Il Cabalista di Praga" di Marek Halter, un libro che mi aveva attratto subito grazie alla sua splendida cover e anche ad una trama niente male.


PREMESSA
Sapete no che il mese scorso ho letto David Grossman e che quest'ultimo è ebreo, giusto? Ecco, credetemi sulla parola se vi dico che non avevo idea che anche l'autore di questo libro fosse ebreo e che parlasse di una leggenda che ancora adesso viene narrata. E' stato interessante conoscere meglio la vita degli ebrei di Praga, ammetto che non ne sapevo nulla, ma è anche a questo che servono i romanzi storici, no? Per raccontarci cose che non sappiamo della storia in modo leggero e piacevole. Un meraviglioso modo di istruirci raccontandoci storie di personaggi immaginari che vengono calati in una storia che mescola immaginazione e realtà. Altra cosa che vi devo dire assolutamente è che questo romanzo mi ha fatto urlare di notte, specialmente la parte del dybbuk, il demone della religione ebrea... E casualità voglia che stasera facciano un film horror proprio su un dybbuk, un film che tra l'altro ho già visto!

TRAMA (da Goodreads)
Praga, 1600. I cristiani minacciano il ghetto della città, ne assediano le porte, tentano di entrare per metterlo a ferro e fuoco.
Gli ebrei sembrano impotenti di fronte al terribile eccidio che rischia di consumarsi. Persino l’imperatore Rodolfo II, che fino a poco tempo prima li aveva protetti, finge di non vedere quale massacro sta per abbattersi su di loro.
Solo l’intervento del MaHaRaL Judah Loew, il Gran Rabbino di Praga, sarà in grado di salvare la comunità ebraica. Grazie alla sua conoscenza della Cabala e al suo sapere esoterico, Judah riuscirà a creare dal fango un essere soprannaturale, dotato di una forza spaventosa e che risponde ciecamente al suo volere: il Golem.
A narrare la straordinaria storia del gigante d’argilla sarà David Gans, l’allievo prediletto del MaHaRaL. Sarà lui, diviso tra lo studio dei testi sacri e la passione per le scoperte scientifiche di Copernico e Galileo, tra la purezza della fede e la pulsione verso l’amore proibito per Eva, la nipote del MaHaRaL, a condurci in un passato così lontano nel tempo, ma dal fascino antico e misterioso.

Tra storia e leggenda, scienza e magia, un grande romanzo tradotto in Spagna, Portogallo, Polonia, Romania e Repubblica Ceca.

RECENSIONE
Permettetemi di dire che non sono per niente d'accordo con le persone che hanno assegnato a questo romanzo due o tre stelline e che hanno detto che il romanzo è fiacco. Personalmente, ho trovato questo romanzo molto interessante, una finestra sul mondo ebreo del 1500 e del 1600. Ma partiamo dal principio. David Gans viene mandato, su ordine del suo rabbi, dal più famoso, il più potente e il più saggio rabbi di Praga: Judah Loew, conosciuto dagli ebrei del ghetto di Praga come MaHaRaL. Il MaHaRaL è un potente e saggio uomo che sembra atemporale, che sembra vivere in una dimensione sua che trascende quella narrata dal romanzo, un personaggio così interessante che meriterebbe un prequel tutto suo. Un personaggio così interessante che, secondo me, sarebbe stato in grado di reggere l'intera trama da solo. Al fianco di David Gans ci sono Jacob (il cognome non me lo ricordo) e Isaac Cohen. Isaac si è sposato con Voegele, mentre Jacob con Rebecca e i due hanno fatto una promessa davanti all'Eterno, ovvero quella di mettere incinte le loro mogli nello stesso momento e di fare in modo che i loro figli si sposino, una volta raggiunti i vent'anni. Isaac e Vogele avranno una bambina, la bellissima e intelligente Rebecca, che scardinerà le tradizioni ebraiche (e tardomedievali): a lei verrà insegnato non solo il trivium, ma anche il quadrivium; per poter in questo modo coltivare la sua mente brillante. Eva perciò non sarà istruita solo su come essere una buona e brava moglie, ma anche una donna che sa. Isaia, il figlio di Jacob e Rebecca invece, vive per sposarsi con Eva e per compiere il volere dei suoi genitori, tanto Jacob l'ha modellato a sua immagine e somiglianza.

Eva non è una semplice ragazza, è ribelle, è temeraria e vuole continuare ad essere libera. Ecco perché si opporrà con tutte le sue forze al destino che le era stato imposto da suo padre e fuggirà con Bachrach, un mercante danese. Tuttavia, sebbene Eva alla fine lo sposi, Bachrach verrà comunque a conoscenza dell'amore platonico che la lega a David. Sarà in Danimarca che Eva sarà posseduta da un dybbuk, un demone che contorce il suo corpo e la fa parlare con voce d'uomo. Nel frattempo, David Gans viaggia per l'Europa, conosce i più grandi pensatori del tempo, importanti figure del 1500 sfilano in questo romanzo, mescolandosi al misticismo e alle leggende ebraiche, e sono: Galileo Galilei, Tycho Brahe (con il suo splendido Uraniborg di Venusia) e Keplero. Proprio perché ci troviamo a cavallo di due secoli in cui il sangue è stato versato a fiumi in Europa, David ci racconta dell'odio verso gli ebrei che ha toccato il suo picco massimo durante la peste del 1500, oppure durante il Massacro di Piedmont. Si ha, per tutta la durata del romanzo, una sensazione di dentro/fuori; poiché la narrazione comincia sempre nel ghetto ebraico e continua all'esterno di esso per poi ritornare nel ghetto. Una narrazione circolare che ci permette di leggere la paura, la sicurezza e la gioia degli ebrei del ghetto ebraico quanto dell'odio razziale, delle superstizioni e delle leggende che giravano attorno alla popolazione giudaica da parte dei "gentili" (i cristiani).

L'elemento centrale di questo romanzo è senza alcun dubbio il Golem, un essere mostruoso ed enorme che ha preso vita grazie alla saggezza e alla potenza del MaHaRaL, un essere leggendario nato dalla Cabala. Ma che cos'è la Cabala? Sinceramente non lo so, ma penso che sia un po' come le sedute spiritiche: non si apre una porta se non la si sa chiudere, e non si scherza col fuoco. Questa è l'idea che mi sono fatta della Cabala: di qualcosa di così potente, misterioso e quasi magico che solo i rabbi, i saggi dal cuore puro, possono accedervi. Che se i comuni esseri umani provano a porre il loro dominio su questa cosa, gli si rivolterà contro. E il Golem ne è soltanto l'esempio più lampante.

Vi saluto con l'unica citazione che ho trascritto dal romanzo, che si è guadagnato ben quattro stelline su Goodreads e che vi consiglio di leggere se amate i romanzi storici thriller:
"Sin dal primo respiro dell'uomo, va così: la parola è la scintilla vitale dell'essere."
(David Gans)

xoxo,
Giada

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