WATTPAD STORIES

lunedì, dicembre 12, 2016

RECENSIONE de Il dominio della regina di George R.R. Martin

Buona sera, bloggers e lettori! Spero che mi basti l'ora e mezza che ho per scrivere questa recensione, perché dopo devo andare via e non so esattamente per che ora tornerò a casa. Sapete quanto io AMI i libri di George Martin; e questo libro non è stato sicuramente da meno. Martin si conferma ancora una volta uno scrittore abile.

PREMESSA
Ero indecisa tra George Martin e Cecilia Ahern (in particolare, "PS. I love you), ma tra il romanzo rosa e il fantasy, ha vinto il fantasy. Che dire ragazzi, Martin in questo romanzo ha continuato le sottotrame presenti nel romanzo precedente, mostrando quanto crudeli e cattivi possono essere gli uomini e le donne che aspirano a conquistare il potere con la forza.

TRAMA (da Goodreads)
Tutto sembra andare per il meglio. La guerra dei Cinque re ha finalmente raggiunto una conclusione. La Casa Lannister e i suoi alleati appaiono vincitori. Eppure, nei Sette Regni, qualcosa ancora si agita... Dopo la morte dell'infame re Joffrey, sua madre Cersei domina su Approdo del Re come reggente. La fine di Robb Stark ha spezzato le reni ai ribelli del Nord. Quanto ai suoi fratelli e sorelle, sono dispersi nel reame come semi gettati su una terra desolata. Poche, sia pure legittime pretese al Trono di Spade - un tempo feroce oggetto delle brame di molti - si ostinano a esistere, però coloro i quali le accampano sono troppo deboli o troppo lontani perché i loro diritti vengano riconosciuti. Ma, come sempre accade nella scia di ogni scontro feroce, non trascorre molto tempo perché i superstiti, i fuorilegge, i rinnegati e gli sciacalli comincino a radunarsi, spolpando le ossa dei morti e azzannandosi gli uni con gli altri per la carne dei morenti. Ora, nei Sette Regni, mentre corvi in forma umana si raccolgono per un festino di ceneri, nuovi, temerari complotti vengono orditi e nuove, pericolose alleanze prendono forma. In tutto questo, volti soprendenti - alcuni noti, altri imprevedibili - emergono dalla sinistra penombra delle lotte e del caos appena conclusi per affrontare le sfide a venire. E' un'epoca in cui i saggi e gli ambiziosi, i traditori e i forti acquisiscono l'abilità, il potere e la magia per sopravvivere ai tempi feroci e terribili che li aspettano. È un'epoca in cui nobili e comunardi, soldati e stregoni, assassini e profeti, si alleano per mettere in gioco il loro fato... e la loro vita. Al banchetto dei corvi molti sono gli invitati, ma pochi sono gli eletti.

RECENSIONE
Martin è un autore spietato, non faccio ora affezionarsi ad un personaggio minore, di contorno come Pate o Arys Oakhart, che me lo uccide. Ma posso sopportare questi dolorosi colpi di scena finché non uccide la mia lunga lista di personaggi preferiti, e sono davvero moltissimi, alcuni sapete anche voi quali sono: Daenerys Targaryen, Cersei Lannister, Arya e Sansa Stark, Jon Snow e, da questo romanzo in avanti, Jaime e Tyrion Lannister. Chi non potrebbe non amare Tyrion? Insomma, è uno dei personaggi migliori della saga! 
Ma cominciamo dal principio: con Joffrey morto e Myrcella a Dorne, Cersei Lannister decide di nominare come re il figlioletto di otto anni Tommen Baratheon, come legittimo successore al Trono di Spade in quanto figlio di Robert Baratheon. L'obiettivo di Cersei è però un altro, è sempre stato un altro: sedere lei stessa sul Trono di Spade. Un sogno che lei non ha potuto realizzare perché donna, perché a differenza di Dorne ad Approdo del Re non è ammesso che una donna governi sui Sette Regni. Nel frattempo, a Dorne, le Serpi della Sabbia vogliono la testa di Sandor Clegane e vogliono dichiarare guerra al Trono di Spade. Okay, non mi aspettavo l'entrata in scena di queste tre temibili donne guerriere del Sud dei Sette Regni che sono delle vere e proprie donne cazzute che uccidono a sangue freddo. Le Serpi della Sabbia sono le figlie bastarde di Oberyn Martell, ucciso proprio durante il processo per colpevolezza di Tyrion Lannister, in cui quest'ultimo era accusato di aver avvelenato il vino re Joffrey. Le Serpi della Sabbia sono dei personaggi intriganti, interessanti e di sicuro mostrano un carattere e una forza pari solo a quelle della stessa Arianne Martell o di Cersei Lannister. 

Le Serpi della Sabbia, le figlie bastarde di Oberyn Martell,
nella serie televisiva "Game of Thrones"
Arianne Martell è un'altra donna cazzuta ma molto molto sensuale che passerà il suo tempo con il cavaliere della Guardia Reale Arys Oakhart, tuttavia la loro relazione avrà vita brevissima a causa proprio del consigliere di suo padre Doran. Il mio cuore è andato in frantumi quando ho letto la sua morte. Mi ha sconvolto più questa che non quella di Joffrey! 

A Nord, intanto, Jon è stato nominato lord comandante dai confratelli dei Guardiani della Notte e quest'ultimo decide di spedire a Vecchia Città Samwell Tarly, ora chiamato da tutti "Il Distruttore", e Gilly, la figlia-moglie di Craster. Ma non è di Jon che vi voglio parlare, è di Brienne di Tarth... Per la prima volta ho assistito ad una vera e propria evoluzione del personaggio di Brienne, una donna che ha preso duramente consapevolezza della sua bruttezza, una donna che amava re Renly e che è stata accusata ingiustamente di averlo assassinato, una donna che brama l'amore e l'affetto sincero. Mai come in questo romanzo ho provato tanta empatia per Brienne. L'ho adorata, ed è diventata a pieno titolo uno dei miei personaggi preferiti. Brienne è una stangona (termine veneto per dire che una persona è molto alta, ndr) ed è sempre stata consapevole di non rispettare i canoni della bellezza occidentale, ecco perché si è sempre sentita ridicola in merletti e pizzi. Brienne è una donna guerriera con un cuore tenero, nascosto sotto strati e strati di fredda armatura di ferro. Dopo che Brienne è riuscita a riportare ad Approdo del Re Jaime Lannister, lei continua a vederlo e a pensare a lui e questo mi ha fatto partire una ship mostruosa. 

Arya Stark è arrivata a Braavos grazie alla moneta che le ha consegnato Jaquen H'gar e ha iniziato a servire nel tempio del Dio dai Mille Volti e continua ripetutamente a dire i nomi dell'odio. Cosa succederà alla nostra eroina preferita? Sicuramente è una delle mie preferite, Arya è cresciuta molto nel corso dei romanzi e non è più la ragazzina maschiaccio che era all'inizio, è una combattente che aspira a diventare un'assassina, ma non nel tradizionale modo... sempre se si possa dire tradizionale. 

Senza tralasciare la mitica storyline di Asha Greyjoy, legittima erede del Trono del Mare, osteggiata dai suoi stessi zii. Nemmeno Asha è la tipica donna, è un po' maschiaccio ma questo perché la durezza del dio Abissale l'ha forgiata e le ha donato una tempra incredibile. Intanto, però, non sappiamo nulla di Theon Greyjoy. E' già stato evirato? Madò, che crudele che sono xD 

"Il dominio della regina" è un romanzo incentrato principalmente sull'avvistamento dei tre draghi di Danerys Targaryen in tutto il Continente Orientale, ma molti, in quello Occidentale, non ci credono ancora alla loro esistenza; perché per loro i draghi si sono estinti insieme ai Targaryen secoli prima. E' soprattutto un romanzo incentrato sulla forza della donna, qui non vediamo donne deboli, fragili o insicure ma donne coraggiose, forti, decise e cazzute. Un romanzo che inneggia al girl power. Vi consiglio di leggere questo romanzo della serie se volete trovare delle protagonista davvero forti, non delle Mary Sue (non stereotipate) come la mia Dany Targaryen (nel libro precedente i suoi capitoli erano un po' noiosi), ma delle donne che sanno davvero ciò che vogliono e che se lo prendono.


Vi saluto con una citazione tratta dall'ottavo romanzo della serie del Trono di Spade, serie che si sta facendo sempre più interessante man a mano che si prosegue nella lettura.
"La conoscenza è un'arma, Jon. Munisciti bene prima di andare in battaglia."
(Maestro Aemon a Jon Snow)

xoxo,
Giada

Nessun commento:

Posta un commento