WATTPAD STORIES

mercoledì, novembre 13, 2024

RECENSIONE DE IL REGNO DELLE FIERE (KINGDOM OF THE WICKED #3) DI KERRI MANISCALCO

Buon pomeriggio, Fantastics! Ho un mal di testa atroce, e non ne capisco il motivo. O meglio, spero che sia quello che penso. Nei momenti di forte stress emotivo mi viene sempre un mal di testa terribile che si protrae per ore e ore uff. Ad ogni modo, ho finalmente finito la trilogia dedicata a Emilia Di Carlo e non riesco ancora a crederciii! Gioia e giubilo nel Regno!

PREMESSA
Quando l'ho prenotato un mese fa in biblioteca, pensavo di avere tutto il tempo del mondo per leggerlo. Invece no. Invece, l'ho dovuto finire a tempo record per restiruirlo entro il 14/11, dato che qualcuno l'aveva prenotato dopo di me. E, anche perché Guida il tuo carro sulle ossa dei morti mi ha abbassato così tanto l'umore che, pur non avendone completamente voglia, ho iniziato Revolutionary Road - stasera lo riprendo. Quindi il trash di Emilia & company è stato ben accolto, da parte mia. Ero molto curiosa di vedere come sarebbe finita la storia di quella fastidiosa e idiota di Emilia, e devo dire che le è andata fin troppo bene... Voglio dire, ci sono talmente tanti deus ex machina da far ridere un bambino, ma tuttavia era esattamente ciò che volevo. La Giada che aveva aperto il blog nel 2014 probabilmente l'avrebbe fatto a pezzi. Detestato, addirittura. Invece ora vi dico che l'ho amato. Era esattamente quello di cui avevo bisogno.

TRAMA (DA OSCARMONDADORI.IT)
Emilia è sconvolta da ciò che ha scoperto sulla gemella Vittoria. Ma, prima di affrontare i fantasmi del passato, brama di rivendicare il suo re, l’affascinante Principe Ira. Non vuole solo il suo corpo, anela al suo cuore e alla sua anima: le uniche cose che l’enigmatico demone non può concederle.

Quando un illustre membro della Casata dell’Avarizia viene ucciso, prove schiaccianti incastrano proprio Vittoria, ed Emilia è decisa ad andare fino in fondo e scoprire chi sia quella sorella che credeva di conoscere.

Insieme a Ira metterà in atto un peccaminoso gioco di inganni per trovare l’omicida e placare i disordini che stanno nascendo tra streghe, demoni, mutaforma e le creature più pericolose di tutte: le Fiere. Emilia era stata avvertita: quando si ha a che fare con i Malvagi, nulla è come sembra. Ma se i veri cattivi fossero sempre stati più vicini di quanto credesse?

RECENSIONE
Da dove cominciare, questa recensione? Beh, innazitutto parto col dirvi che ho amato questo romanzo proprio per il suo essere orgogliosamente trash in ogni suo più piccolo aspetto. Credetemi, lo è. Lo è abbestia, ma è proprio questo che lo rende magnificamente fluido e scorrevole. E' bellissimo nel suo essere brutto, capite? Percepitelo così: it's so bad that it's good

Emilia Di Carlo vuole sapere perché sua sorella, la sua amatissima gemella Vittoria, sta facendo la stronza a destra e a manca nel Regno Dei Vizi. Quando muore, all'apparenza, la comandante di Invidia, Vittoria è accusata di omicidio - è la dea della morte, dopotutto, è il suo pane quotidiano ammazzare la gente a random, come poi dimostrerà fisicamente ad Emilia. Emilia, ancora con la bontà e l'ingenuità di un'umana, è decisa a difendere sua sorella, così insieme al quasi-marito Ira, s'imbarca in un'avventura tra i Regni per scagionarla. Il tutto ciò, ovviamente, condito da abbondanti scene di sesso. Okay, posso dire che questo è stato decisamente il lato migliore del romanzo. Il sesso. Tanto, ma tanto sesso. Emilia e Ira non si contengono, e hanno un kink per l'essere visti, come dimostrato poi sulla gondola nel Regno di Gola. 

In un susseguirsi di eventi, scopriamo che non c'è solo una maledizione: ce ne sono due, e sono interconnesse. La prima, lanciata da Sursea (un nome peggiore non potevi trovarne Kerri, eh?) su tutti i Principi dei Vizi, per punirli per aver spezzato il cuore della sua bambina. La figlia della Prima Strega, una ragazza che ha rinunciato a tutto per salvaguardare il suo cuore e non avere più niente a che fare coi demoni di ogni sorta. E la seconda, che riguarda direttamente Ira ed Emilia, che devono sacrificare il loro reciproco amore per non perdersi un'altra volta. Questa parte, oh... Sapete quanto amo quando i due lovers si struggono a vicenda l'uno per l'altro e sono disposti a non vedersi più, a rinunciare a chi amano, pur di vederli felici. 

La mia anima angst è andata a nozze con questo, perché è uno dei miei trope e micro-trope preferiti. Quando i personaggi sono disposti a rinunciare l'uno all'altro per il reciproco bene. Hold on, my dear heart. 

I plot twist non mi hanno sorpreso, voglio dire, avevo capito chi erano le Fiere e chi era la vera figlia della Prima Strega da molto prima della big revelation... Tuttavia, dato che finisce a tarallucci e vino, mi aspetto grandi cose dai romanzi degli altri Vizi. Specialmente per i miei preferiti, in ordine sparso: Accidia, Superbia, Invidia, Lussuria, Gola. Spero che il 2025 porti tanti altri di questi romanzi, perché sono davvero curiosa di vedere cos'avrà in serbo per noi la Maniscalco del mio cuor.

Ora, avrei un paio di citazioni da scrivervi, ma il mal di testa non dà tregua.
Quindi ci salutiamo qui, come avevo già fatto tempo fa, con la promessa di ritornare su questo post per aggiungere le citazioni che non ho ancora aggiunto.

xoxo,
Giada

martedì, novembre 05, 2024

RECENSIONE DI GUIDA IL TUO CARRO SULLE OSSA DEI MORTI DI OLGA TOKARCZUK

Buon pomeriggio, Fantastics! Sapete quando vi siete programmati le prossime giornate, e pensate che finirete di leggere un libro almeno entro i 4 giorni successivi, così per farvi un'idea? Ecco, oggi non avevo in programma di finirlo, ma sono felice allo stesso tempo di averlo fatto lol Tra questo e One Day, la serie, devo dire che il mio umore non era proprio al top - anche se penso che ciò sia da addurre, semplicemente, al fatto che mi stia arrivando il ciclo e mi rende molto più sensibile ed emotiva di quanto io non sia già di mio. Percepitemi così, d'accordo?

PREMESSA
Quando mi sono iscritta a Women's Reading, il gruppo aveva in lettura questo romanzo. L'ho rimandato, all'epoca, perché non era il suo momento. L'ho rimandato ancora - Juniper & Thorn mi sta guardando malissimo, però ho le scadenze anche della biblioteca da aspettare e visto che sono già al secondo e ultimo rinnovo di almeno 3 romanzi, devo dare la precedenza a quelli. Insomma, alla fine è arrivato il suo momento. Un romanzo esistenziale, e dovete leggerlo quando siete di buon umore e non sull'orlo di una crisi di nervi come ho fatto io, veramente tosto in certi punti. Credo che questo sia il mio allenamento per Una vita come tante. Non credete che me ne sia dimenticata. Datemi il tempo di smaltire, ed entro dicembre prometto di recuperarlo. In realtà lo sto promettendo soprattutto a me stessa, perché muoio dalla curiosità. Così come la mia voglia - e non mi è ancora passata - di recuperare I Miserabili - thanks Miss Nerily. Ne è valsa la pena, rimandare. Perché, nonostante tutto, mi sono goduta appieno questo romanzo.

TRAMA (TRA LAFELTRINELLI.IT)
Con la sua prosa precisa e pungente Olga Tokarczuk ricorre ai modi del noir classico per virare verso il thriller esistenziale e affrontare temi come la follia, il femminismo, i diritti degli animali, l'ingiustizia verso gli emarginati.

A Olga Tokarczuk è stato assegnato il Premio Nobel per la Letteratura 2018.

«Una miscela sorprendente di thriller, commedia e trattato politico scritta da una donna di straordinaria intelligenza e sensibilità anarchica» – Sarah Perry, autrice del Serpente dell'Essex

«Un romanzo di sovversiva eleganza» – New Statesman

«"Guida il tuo carro sulle ossa dei morti" vi farà venir voglia di leggere tutto quello che ha scritto Olga Tokarczuk» – Financial Times

Una cosa è certa: queste case non ci saranno più, il mio sforzo è insignificante, sta sulla punta di uno spillo, proprio come la mia vita. Dovremmo ricordarcene sempre.


Janina Duszejko, insegnante d'inglese e appassionata delle poesie di William Blake, è un'eccentrica sessantenne che preferisce la compagnia degli animali a quella degli uomini e crede nell'astronomia come strumento per porre ordine nel caos della vita. Quando alcuni cacciatori vengono trovati morti nei dintorni del suo villaggio, Janina si tuffa nelle indagini, convinta com'è che di omicidi si tratti. Con la sua prosa precisa e pungente Olga Tokarczuk ricorre ai modi del noir classico per virare verso il thriller esistenziale e affrontare temi come la follia, il femminismo, l'ingiustizia verso gli emarginati, i diritti degli animali: surreale, acuto, melanconico, sconcertante, il suo romanzo interroga il presente anche quando sembra parlare di tutt'altro.

RECENSIONE
Adesso che sono finalmente riuscita a leggere - e terminare - Guida il tuo carro sulle ossa dei morti, posso dire che per fortuna l'ho letto in un momento della mia vita in cui, nonostante le crisi di nervi dovute allo stress per l'ennesima operazione chiurugica, sono a mio agio con il tema della morte. Forse perché, e non so se ve ne ho già parlato, nei romanzi che scrivo io il tema della morta è sempre presente, in un modo o nell'altro. E' il mio modo per esorcizzarla. E, ne sono convinta, forse per questo mi sento a mio agio a leggerne. Tuttavia, come sapete, il mio unico limite sono i romanzi come Gideon La Nona. Ecco, quel genere di romanzi così dark, e che hanno come protagonista la morte, scheletri e via dicendo, sono il mio limite. 

Tornando a noi, questo romanzo ha come protagonista Janina Dusnejko, una signora di sessant'anni che vive nella steppa, in una Terra di Nessuno, tra la Polonia e la Repubblica Ceca. Questo villaggio, sperduto e isolato dal mondo esterno, è popolato da poche case e un circolo di cacciatori. Janina, fervente ecologista e amante degli animali, a mio avviso soffre di allucinazioni visive - quando vede la Nonna e la Mamma nella cantina - e di una strana malattia che le irrigidisce le articolazioni, impedendole di muoversi e di riuscire a parlare. Tuttavia, questo non le impedisce di agire come protettrice degli animali, guidata dagli Oroscopi di tutte le persone del circondario. E così, quelle persone che hanno nomi arzigogolati e strani, diventano: Buona Novella, Dyzio, Piede Grande, Il Presidente, ecc. Questo facilita le cose da una parte, ma secondo me accentua ancora di più la sua stramberia. Insomma, fino a metà del romanzo, Janina è una vecchina strampalata, particolare - tanto che perfino nella scuola dove insegna inglese, viene vista come una signora dalle abitudini bizzarre e poco igieniche. I personaggi che ruotano attorno alla sua vita da emarginata, perché questo sono le persone che si sono ritirate dal mondo e che sopravvivono come possono in quel luogo per niente ameno, sono particolari a modo loro. Specialmente il signore dalla cura maniacale - proprio come l'ordine, allo stesso modo maniacale - che ha il figlio - che noi conosceremo come Cappotto Nero, della Polizia - ed è vicino diretto di Janina. 

Un romanzo in cui esistenzialismo, morte ed ecologia si mescolano in modo bizzarro. Strano. 
Ho sentito la mancanza di un pareggiamento di conti karmico tra ciò che ha fatto Janina - e la violenza, per impedire altra violenza, non è mai la risposta giusta - e il male che ha fatto. Non vi dirò quale. 
Però, ecco, visto che si è parlato tanto di etica e morale, volevo che pagasse lo scotto delle sue azioni. 

E il narratore inaffidabile? Devo fare i miei complimenti a Olga per questo, perché avevo puntato tutto sul killer sbagliato lol Mi sa che devo affinare ancora di più i miei sensi, altrimenti non ne vengo fuori al prossimo romanzo thriller o noir lol In quel caso, la trama ha plottato il twist alla grande!

Devo ancora, per l'ennesima volta, trascrivere le poche cit, quindi se mi va tornerò qui sopra a rimetterle. In ogni caso, se avete voglia di sperimentare un romanzo particolare, ve lo consiglio.

xoxo,
Giada