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venerdì, aprile 11, 2014

Il nipote del mago, C.S. Lewis (prima parte)

Buon giorno a tutti lettori e bloggers! Ieri ho terminato di leggere il primo volume delle bellissime "Cronache di Narnia- il leone, la strega e l'armadio"...Lo avevate capito vero che mi riferivo a questo quando ho postato la vita di C.S. Lewis, vero? Ma oggi non vi voglio parlare del primo volume delle Cronache, non adesso perlomeno, ora vi voglio parlare de "Il nipote del mago", il libro che Lewis concepì per sesto ma che poi decise di usare come prequel delle Cronache e ha fatto una buona scelta, a mio avviso, senza leggere "Il nipote del mago" non si capisce fino in fondo "Le cronache di Narnia- il leone, la strega e l'armadio"; è fondamentale leggerlo se si vuole capire ogni cosa al meglio.



"Il nipote del mago" racconta la storia di due bambini, Polly e Digory, che vivono a Londra e il loro passatempo preferito è esplorare i corridoi che collegano una casa all'altra, facendo così, finiscono nella stanza dove Digory non avrebbe dovuto mai mettere piede: la stanza del suo strano zio Andrew. Lo zio Andrew dice di essere un mago, dice di aver studiato per anni l'arte della magia e soprattutto, dice una cosa che mi ha colpito molto: "Tutto ciò che è grande si raggiunge con il sacrificio", nomina una sua parente, la signora Lefay, la quale era una maga e aveva i poteri esattamente come lui. Lo zio Andrew possiede quattro anelli, due gialli e due verdi, i quali ti portano in mondi alternativi al nostro: i bambini si sentono subito attratti da questi ultimi, ma cercano di non darlo a vedere. Lo zio Andrew dà l'anello verde a Polly che scompare e si ritrova in un luogo idilliaco, fantastico, un luogo di pace e di serenità; in questo modo lo zio Andrew costringe con l'inganno Digory ad andare per scoprire in quale mondo è finita la sua amica e Digory, che si è reso conto del vile inganno di suo zio, inizialmente si arrabbia con lui però poi non esita a mettersi l'anello verde per andare a salvare la sua amica. Anche Digory giunge in quella idilliaca foresta, dove Polly è seduta vicino ad un albero in uno stato di torpore e anche Digory in parte subisce la magia che aleggia in quella foresta, dimenticandosi chi era prima di finirvi e dimenticando perfino Polly..Lentamente però, entrambi recuperano la memoria e si ricordano chi erano e dove sono finiti. La foresta è un luogo lussureggiante e pieno di stagni che portano in mondi diversi. Digory dice che quella foresta è come un corridoio, è un luogo di passaggio dove stazionano tutti i mondi e dal quale puoi andare in qualsiasi posto tu voglia, con gli anelli. I due bambini decidono così di chiamare quel luogo "Foresta di Mezzo" (quando ho letto tutto ciò, la prima cosa che ho pensato è stata: Foresta di Mezzo > Terra di Mezzo > Tolkien, ho fatto un'associazione di idee istantanea!) insomma, per un'appassionata di Tolkien come me ritrovarsi scritto in un altro libro "Foresta di Mezzo" è stato quasi automatico per me pensare alla "Terra di Mezzo" di Tolkien, ecco perché nel post precedente vi ho messo in link agli Inklings, perché dato che c'è scritto così nel libro di Lewis volevo seguiste il mio ragionamento e anche il flusso delle mie emozioni quando vi avrei parlato di tutto ciò. Questo riferimento alla "Terra di Mezzo" è il riferimento più evidente che indica il rapporto fra Lewis e Tolkien, cioè, anch'io farei così se avessi pubblicato i miei libri e volessi omaggiare i miei amici scrittori usando il nome di un loro luogo ma cambiandone l'ambientazione! I bambini decidono di andare ad esplorare gli altri stagni e provano a saltarvi dentro con l'anello verde, ma non funziona, perché rimangono lì e si bagnano i piedi; cambiano all'ora l'anello e dopo aver segnato lo stagno dal quale erano usciti la prima volta, si buttano dentro un altro. Polly e Digory finiscono in un luogo che sembra disabitato e nel quale aleggia un'atmosfera cupa, una cosa che mi ha colpito molto è senza dubbio la descrizione del sole di un colore più scuro di quello del mondo reale, che è giovane ed è molto più chiaro - la terra è una landa desolata e brulla. I due bambini decidono così di andare ad esplorare il palazzo davanti al quale si sono ritrovati e dopo aver girovagato un po' senza una meta precisa, finiscono in una sala piena di statue, le quali sembrano messe dalla più bella, buona e aggraziata a quella più temibile, forte e dallo sguardo terribile. I vestiti non si sono deteriorati col passare degli anni, beh, forse dovrei dire secoli perché in base alle descrizioni dei bambini quelle statue erano là da molti e molti secoli. In quella sala c'è una campana e un martello e un'iscrizione dice che chi leggerà la scritta si sentirà terribilmente attratto dal desiderio di colpirla con il martello e che se non lo farà, passerà tutta la vita chiedendosi come sarebbe stato se invece l'avesse fatto e diventerà pazzo. Polly cerca di dissuadere Digory dal farlo, in quanto è chiaro che il luogo è stato colpito da un incantesimo ed è meglio andarsene da lì, ma Digory non la ascolta e preferisce fare di testa sua, suona così la campana e improvvisamente un terremoto sconquassa tutto il palazzo. E' chiaro che anche Digory era sotto l'influsso dell'incantesimo che incantava quel luogo "maledetto".Una regina alta (come si scoprirà più avanti la regina/ strega è figlia di un gigante) bianca, bellissima ma dall'aspetto molto cattivo si avvicina ai due e chiede chi dei due l'ha risvegliata, quella è la Regina Jadis, che verrà conosciuta nel primo volume delle "Cronache" come la Regina Bianca. La Regina Jadis mostra ai due Charn, il luogo ove viveva secoli e secoli or sono, e che è stato condotto alla rovina dalla sua sete di sangue e di vendetta; in seguito costringe i due bambini a portarla nel loro mondo, dove potrà governare come regina indiscussa. Nessuno dei due vuole far sapere alla strega che hanno degli anelli, ma alla fine quest'ultima lo scoprirà e tenterà di comprarsi la fiducia di Digory. Tornati a Londra, la comitiva finisce nella stanza dello zio Andrew, il quale, dopo un primo momento di spavento fa di tutto per compiacere la bella straniera dal brutto carattere. Scopriamo così che Digory non è imparentato con un vero mago, ma con un sedicente mago, sì, lo zio Andrew non è un vero mago ma ha sempre finto di esserlo; la regina Jadis afferma che nel suo corpo non scorre sangue blu magico e nemmeno in quello di suo zio. Lo zio Andrew corre a sistemarsi per far colpo sulla regina Jadis e chiede ad una donna (di cui non mi ricordo il nome, so solo che era imparentata con lui) si dargli dei soldi per comprare una carrozza e delle vivande, la donna, che non si fida di lui perché nella famiglia Dirke era famoso per aver speso tutti i soldi in brandy e alcolici vari, è molto diffidente nel darglieli, ma alla fine lo fa. La regina Jadis vuole essere trattata come regina e dice che se zio Andrew farà quello che lei vorrà, risparmierà la vita a lui e ai due bambini però zio Andrew non ascolta, non le bada molto, tanto è colpito dalla sua bellezza e dalla forza del suo carattere. Jadis ruba da una gioielleria dei gioielli e fa sbattere la carrozza contro un lampione, subito i commercianti chiedono che sia fatta giustizia, ma la regina fa una magia sul cavallo (che scopriremo poi chiamarsi Fragolino) che lo imbizzarrisce e lo aizza contro i cittadini. Polly, tornata a casa, è in punizione per due ore. Digory compie un'azione molto eroica, cercando di passare sotto il cavallo, ma sente una voce dietro di lui, si volta e vede Polly, insieme, i due riescono a far tornare la regina Jadis nella Foresta di Mezzo (luogo nel quale si era sentita male) però stavolta portano con sé anche il cocchiere, lo zio Andrew e il cavallo. Finiscono poi in uno stagno dove c'è la più totale oscurità (ma sentono di essere sopra qualcosa di duro) e dopo qualche secondo sentono le stelle cantare, in seguito, la melodia diventa più forte perché vedono un leone che canta e cantando dona la vita e la parola agli animali e annuncia che quel giorno è il giorno della fonazione di Narnia. E' risaputo che Lewis fosse un fervente cristiano, ma forse non tutti sanno che decise di scrivere questo romanzo breve in seguito ad un sogno "pieno di leoni"; inoltre il riferimento alla creazione del Mondo e dell'Uomo nel Libro della Genesi della Bibbia è così evidente che mentre lo leggevo dicevo tra me e me: "Aslan è come Dio, un dio sotto forma di animale". Il mondo di Narnia è stato creato da 7 ore e già una creatura malvagia è entrata in questa dolce regione, Aslan decide perciò di mandare Digory (che vuole guarire sua madre) di prendere una mela dall'albero d'argento nel suo lontano giardino ma non dovrà mangiare la mela, il suo intento dovrà rimanere puro, non dovrà nemmeno annusarne il profumo per non venirne tentato e la mela dovrà venire piantata per proteggere Narnia da un pericolo che per il momento è ancora molto lontano. Polly si offre di accompagnarlo e con lui Fragolino (il cavallo) a cui Aslan dona un paio d'ali e gli dà un nuovo nome: "Piumino". Aslan dice anche che il cocchiere, Frank diventerà il primo re di Narnia, ma quest'ultimo gli dice che ha una moglie che non vuole abbandonare, perciò Aslan teletrasporta Nellie a Narnia e poi li nomina i primi re e regina di Narnia. Aslan gli domanda se si prenderanno cura della terra e degli animali parlanti che la abitano, ed entrambi pronunciano il "sì" che li rende effettivamente re e regina.  Polly, Digory e Piumino vanno nel giardino ma sia Piumino che Polly si rendono conto che Digory deve fare questa cosa da solo, senza il loro aiuto (visto che è stato lui a risvegliare la strega è suo compito rimediare), ma nel giardino Digory ha uno spiacevole incontro: nel giardino trova infatti la strega che sta mangiando una mela e un rivolo di una sostanza di colore scuro le scende dalle labbra - la mela infatti dona l'eterna giovinezza a chi la mangia, ma spegne ogni sentimento umano (diciamolo così, dato che spegne ogni felicità e ogni entusiasmo e rende infelici) quindi è evidente che la malvagia strega ha preferito un'eterna vita infelice piuttosto che una vita breve ma felice. La strega tenta di convincerlo a mangiare la mela in molti modi, mettendolo contro Aslan, dicendogli che Aslan non farà ciò che spera per sua madre, ma Digory ha la forza di non badarle e dopo aver preso la mela se ne va. La cosa bella è che prima di arrivare a quel giardino, i due bambini hanno viaggiato fino a sera, ma non avevano niente da mangiare perché sono partiti in fretta e furia, perciò Digory decide di piantare delle caramelle e il giorno dopo i bambini faranno colazione con le caramelle cresciute nell'albero delle caramelle. Il sogno di ogni bambino! E vi dico questo perché era anche il mio sogno. Un albero di caramelle! Che cosa meravigliosa! Intanto, vi stavo raccontando di zio Andrew, il sedicente mago imparentato con Digory. Dunque,quando zio Andrew è giunto a Narnia con i bambini e il cocchiere, era molto spaventato e non riusciva a capire come i bambini non potessero avere paura in un ambiente del genere - l'episodio della creazione di Narnia infatti ha affascinato tutti e ha lasciato ogni personaggio presente in quel magico luogo in un silenzio contemplativo - ma lui era solo spaventato e voleva tornare a casa, ecco perché in più di un'occasione ha provato a rubare gli anelli al nipote, il quale però si era preparato per una cosa del genere. Gli animali intanto discutono su che specie appartenga l'uomo, ma zio Andrew non riesce a capire niente di ciò che dicono perché, come dirà in seguito Aslan, ha fatto in modo di non vuole capire ciò che dicono. Ci sono 3 alberi a Narnia, che sono nati dalle sue monete: l'albero d'oro, l'albero d'argento e il lampione, il quale è cresciuto nel terreno dopo che la strega ha provato ad attaccare Aslan. Gli animali "piantano" per terra zio Andrew, il quale, svenuto, non si rende conto di ciò che succede attorno a lui. Quando si risveglierà sarà bagnato fradicio e gli animali provvederanno a dargli da mangiare buttandogli addosso quello che è il loro cibo cercando di capire cosa potrebbe essere di suo gradimento, visto che non ne conoscono la specie. Lo zio sviene di nuovo e si risveglierà soltanto dopo il ritorno di Polly, Digory e Piumino dal giardino. Digory vorrebbe chiedere ad Aslan se può dare da mangiare a sua madre una mela di quell'albero, ma non ne ha il coraggio, infatti ci penserà Polly a chiederlo per lui. Aslan dice che chi mangia la mela  vivrà un vita eterna ed infelice, non proverà più nessuna gioia e nessun sentimento di qualsiasi genere, ma Aslan decide di premiare il coraggio di Digory e gli permette di cogliere una mela da dare a sua madre. I bambini tornano perciò nel nostro mondo, o per meglio dire, nel loro mondo, nella Londra dell'epoca e la prima cosa che Digory fa una volta tornato a casa è quello di dare da mangiare la mela a sua madre: la mela infatti è lucente, inonda la stanza con la sua luce ed ha un profumo irresistibile. Digory teme che la mela non faccia effetto, perciò vive i primi giorni in una sorta di tensione. Lo zio Andrew è tornato ad essere quello di una volta: sempre dedito al brandy (Brandy era anche il nome che gli avevano dato gli animali di Narnia) e a ciondolare dalla mattina alla sera. Lentamente la madre di Digory comincia a stare meglio e una volta esser guarita completamente, torna ad essere quella che era sempre stata prima della malattia. Digory pianta il torsolo della mela nel suo giardino e ne cresce un albero, ma non magico come quello di Narnia, e quando Digory è ormai un uomo anziano, un fulmine lo colpisce e i suoi vicini vogliono farci legna da ardere, lui si oppone e decide di fare un armadio. Con quest'ultimo dato interessante finisce "Il nipote del mago", che pone le basi per "Le cronache di Narnia: il leone, la strega e l'armadio".

LO STILE
Il romanzo è scritto dal punto di vista del narratore onnisciente, che tutto sa e tutto vede. Ci sarebbe molto da dire su questo punto, ma preferirei non soffermarmi troppo su questo adesso, visto che breve posterò il commento critico sul romanzo con i dovuti riferimenti alla religione cristiana.

Mi dispiace molto congedarmi da voi, ma gli impegni chiamano e ho da fare, perciò, ecco qui una citazione tratta da questo magnifico libro: "Potete immaginare cosa si provi quando si spera di ottenere qualcosa che si desidera ardentemente: si dubita in continuazione, perché sembra troppo bello per essere vero. Non succede spesso anche a voi?" .

Giada

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