Buon pomeriggio a tutti, bloggers e lettori! Finalmente ho trovato il tempo per finire la traduzione del saggio di Matt Brennan su un sito che spiega molte simbologie cristiane usate da Lewis sia nel romanzo "Il nipote del mago" che nelle "Cronache di Narnia". Qui troverete la mia traduzione.
Il leone, la strega e l'armadio e l'allegoria: un'analisi di alcune sezioni del testo delle Cronache di Narnia
Le cronache di Narnia sono senza dubbio i più popolari lavori dello scrittore C.S. Lewis e sebbene siano classificati come romanzi fantasy per bambini, sono popolari anche fra gli studenti e gli adulti, includendo molti cristiani teologici. Nelle "Cronache di Narnia", Lewis descrive il personaggio biblico di Gesù Cristo nel personaggio del leone Aslan, raccontando certi eventi della vita di Gesù Cristo ai bambini in un nuovo contesto semplice per loro da capire, molto più importante, comunque, i bambini si sanno relazionare e sanno godere il fantasy di Narnia. Questo saggio analizzerà "Il nipote del mago" e "Il leone, la strega e l'armadio" (Io invece mi soffermerò principalmente sui punti del saggio che parlano solo del romanzo "Il nipote del mago" in quanto questo post è attinente solo a questo). Per dimostrare che le Cronache non sono tanto allegorie didattiche quanto delle fantasie di bambini ben articolate che incorporano temi che i giovani lettori possono apprezzare.
Sebbene fosse stato scritto come il sesto libro in una serie di sette libri, la storie del "Il nipote del mago" ha luogo alcuni decenni prima di quella del "Il leone, la strega e l'armadio". In questo libro Lewis descrive la creazione della regione di Narnia e come gli umani possano venire associati con questo mondo. La narrazione si può ricondurre alla "Storia della Creazione" nella Genesi, ma la descrizione della creazione di Narnia da parte di Lewis è chiaramente modificata per apparire piacevole e bella ad un pubblico giovane.
Una delle tecniche che Lewis usa per apparire piacevole, per piacere ad un pubblico giovanile è il suo uso dei bambini come personaggi principali, nel "Il nipote del mago", per esempio, Polly e Digory sono presenti lungo tutto l'arco narrativo. Lewis descrive la creazione del mondo di Narnia da parte di Aslan vista da questi due bambini, stabilendo immediatamente un rapporto tra il suo giovane pubblico e la narrazione. Quando essi entrano nell'oscura Narnia agli inizi della sua Creazione, Lewis usare i bambini per descrivere i luoghi attorno ai quali questi ultimi si trovano "We do seem to be somewhere" said Digory "at least I'm standing on something solid". La prima descrizione di Digory di questo nuovo ambiente non solo stabilisce una connessione fra i giovani lettori e la narrazione, ma rappresenta anche il modo di Lewis di raccontare la storia della Creazione: Lewis continua la storia biblica della Creazione, ma non tenta di creare una storia parallela a quella della Genesi. Nella Genesi, dopo aver creato i cieli e la terra, la prima cosa che Dio fa è creare la luce "E Dio disse: che sia luce" (Gen 2:4). E non è, in effetti, fino al secondo giorno che Dio crea le terre asciutte (Gen 1:9-10). Il lettore del "Nipote del mago", comunque, viene a sapere dalla descrizione di un bambino che il mondo di Narnia è ancora immerso nel buio, la terra (o "qualcosa di solido") è già stata creata. Ovviamente, l'obbiettivo primario di Lewis nel raccontare la creazione di Narnia non era quello di fare un'esatta allegoria della Genesi, ma forse di descrivere una serie di immagini della Creazione biblica e di costruire una storia per bambini da esse. Lewis si rifà alla creazione del mondo biblico quando descrive l'introduzione della luce a Narnia. Le stelle canterine sono la prima cosa che i bambini vedono a Narnia, e Lewis usa ancora una volta il personaggio di Digory per stabilire una connessione tra il testo e il giovane lettore: "If you had seen and heard it, as Digory did, you have felt quite certain that it was the stars themselves which were singing". La Genesi, d'altro canto, colpisce la sensibilità degli adulti nella descrizione delle stesse collegandole ad una certa "crescita" (o maturità, dato che il termine "grow-up" significa entrambe le cose) concepita come il calendario: "Dio disse: 'Ci siamo luci nel firmamento del cielo, per distinguere il giorno dalla notte; servano da segni per le stagioni, per i giorni e per gli anni' (Gen 1:14-15). Le stelle canterine sono un'immagine che Lewis prende da Giobbe 38:7. Confrontando questi due passaggi, è evidente che Lewis sceglie di esprimere la sua storia della creazione usando immagini bibliche che non sono semplici per i bambini da capire, ma che sono semplici per i bambini da apprezzare e da rendere partecipi.
Un altro sistema che Lewis usa nelle "Cronache di Narnia" e nel "Il nipote del mago" è la personificazione degli animali. Narnia è una regione di animali parlanti, e i bambini spesso trovano il concetto degli animali e di creature magiche più interessante di un racconto storico, reale di molto tempo fa, come per esempio la realtà di Gerusalemme di 2000 anni fa. Narnia si dimostra essere il perfetto lavoro di letteratura per ragazzi. Confrontando le storie della Genesi, la tecnica di Lewis di rendere gli animali parte centrale di questa narrativa (non dimentichiamo la signora e il signor castoro ne 'Il leone, la strega e l'armadio e la moltitudine di animali che popolano la neonata terra di Narnia) è notevole. Nella Genesi, Dio crea gli animali che abitano la terra il quinto giorno: "E Dio disse: 'La terra produca esseri viventi secondo la loro specie: bestiame, rettili e bestie selvatiche secondo la loro specie'".E così avvenne. Dio fece le bestie selvatiche secondo la loro specie e il bestiame secondo la propria specie e tutti i rettili del suolo secondo la loro specie. E Dio vide che era cosa buona". (Gen 1:24-25). L'interessante scelta di parola in questo verso potrebbe essere stata d'ispirazione per Lewis per scrivere la sua creativa descrizione della Creazione degli animali in Narnia, dove gli animali sono letteralmente prodotti dalla terra, fuori dal terreno: "In all directions it (the land) was swelling into humps. They were of a very different size. Some no bigger than mole-hills, some as big as wheel-barrows, two the sizes of cottages. And the humps move and swelled until they burst, and the crumbled earth poured out of them, and from each hump there came out an animal." L'enfasi di Lewis posta nella creazione degli animali è strettamente connessa con l'uso di Aslan il leone come figura o immagine di Dio: "The lion opened his mouth...He was breathing out a long, warm breath; it semmed to sway all the beasts as the wind sways a line of trees". Quest'immagine del respiro che dona la vita è direttamente collegata ad un passaggio nella Genesi "Il Signore Dio creò l'uomo dalla polvere della terra e alitò nei suoi polmoni il respiro della vita e l'uomo diventò un essere umano" (Gen 2:7). Lewis equipara il significato della creazione dell'uomo nella Genesi con la creazione degli animali in Narnia, ed appare naturale, agli occhi di un bambino essere attratti dagli animali rendendoli, dando loro un ruolo centrale nella storia della creazione di Narnia.
Da quando gli animali hanno preso il ruolo dell'uomo nella storia della creazione, i personaggi umani Polly e Digory (e la loro squadra) devono assumere un ruolo leggermente diverso nella Creazione. A questo punto, Lewis introduce il concetto del Male in Narnia e il concetto dell'introduzione del peccato originale in un nuovo mondo. "Before the new, clean world I gave you is seven hours old, a foce of evil has already entred it; waked abd broght hither by this son of Adam" says Aslan. Lewis ha ingegnosamente associato Digory con l'uomo biblico Adamo in due modi:
- L'ovvio collegamento sta nel fatto che Digory è un essere umano maschio e per questo "figlio di Adamo",
- ma una più profonda analisi di questo collegamento mostra che Lewis intende implicitamente che già Adamo per primo portò il peccato nel mondo della Genesi, così Digory è accusato di aver portato il primo Male nel nuovo mondo di Narnia
Lewis descrive inoltre una correlazione tra Adamo e zio Andrew: entrambi portano la morte in un nuovo mondo. L'apostolo Paolo descrive Adamo come colui che portò la morte nel mondo: "Il peccato entrò nel mondo attraverso un uomo, e la morte attraverso il peccato" (Rom 5:12). Zio Andrew, mentre lui non porta la morte dentro Narnia, porta il concetto stesso di morte con sé. Vedendo Aslan, la sua prima reazione è quella di uccidere: "A most disagreeable place. If only I were a younger man and had a gun -". Quest'immagine dell'uomo armato di pistola zio Andrew è visto ancora e ancora nella narrazione: "The first thing is to get a brute shot". Lewis è in grado di associare gli umani non solo con il Male, ma con la razza di Adamo: usando l'immagine di persone che portano la morte e il peccato. Il modo in cui lui raggiunge ciò è molto importante: usando l'immagine dell'assassino di animali, Lewis ancora una volta tocca la sensibilità del giovane pubblico. I bambini sono molto più sensibili alla morte di un animale che di un uomo che ha vissuto con loro tanto tempo fa, un uomo che loro non hanno mai conosciuto. In questo modo, i bambini potrebbero simpatizzare più facilmente con la riservata morte di Aslan simile a quella di Cristo che non di un Gesù storico.
La descrizione dell'entrata del Male a Narnia sarebbe incompleta, naturalmente, senza esaminare il personaggio della Regina Jadis (conosciuta nel "Il leone, la strega e l'armadio" come la Regina Bianca). Come zio Andrew, la strega è l'antagonista di Aslan. Lei desidera distruggere il leone e tenta di ucciderlo con un palo di metallo: "She raised her arm and flung the iron bar straight as its head". Più tardi Aslan rende chiaro che lei è malvagia e che è entrata in Narnia: "The world is not five hours old and an evil has already entred it.", "There is an evil witch abroad in my new land of Narnia". L'allegoria della Strega è ancora poco chiara. Nella storia della Creazione nella Genesi, due elementi malvagi possono essere trovati:
- Il primo è la disobbedienza di Adamo ed Eva ai Comandamenti di Dio (Gen 2:3).
- Il secondo elemento, comunque, non è di origine umana, ma è nel personaggio del serpente (Gen 3).
La Strega ne "Il nipote del mago" può essere vista come un'immagine dell'introduzione del peccato (nella corretta storia della creazione di Narnia) ma più tardi nel romanzo Lewis allude alla sua relazione con il personaggio del serpente.
Questo segna un allontanamento dal tema della Creazione e fa un passo verso il tema della tentazione nelle "Cronache di Narnia". Il tema della tentazione è presente sia nella Bibbia che nelle "Cronache di Narnia" e Lewis spesso modella la sua presentazione della tentazione su storie e personaggi della Bibbia. Un buon esempio di questo fenomeno si ha nel capitolo 13, nel quale è rielaborata la storia dell'Albero della Conoscenza del Bene e del Male. Questo capitolo vede Digory prendere una mela dall'albero argentato del giardino di Aslan; le similarità tra quest'ambientazione e l'Albero della Conoscenza del Bene e del Male nel Giardino dell'Eden (Gen 2-3) sono ovvi. Il ruolo della Strega, comunque, si evolve e diventa un simbolo del Male messo a confronto con il serpente nella Genesi 3. La strega fa alcuni sforzi per tentare Digory a mangiare la mela: "Do you know what that fruit is?...It is the apple of youth...Eat it, Boy, eat it". Il ruolo della tentazione è analogo al ruolo del serpente quando quest'ultimo parla ad Eva (Gen 3:1-5). Lewis ha anche messo Digory nel ruolo di Adamo ed Eva. La connessione di Digory ad Adamo è resa esplicita da Aslan che si riferisce a lui come "il figlio di Adamo" durante tutto il romanzo. In questa questa rielaborazione della Storia del Giardino dell'Eden, comunque, Lewis ha fatto prendere a Digory la giusta decisione di non mangiare la mela e,invece, di riportarla ad Aslan. Avendo la Strega che mangia la mela, invece, Lewis permette ai ruoli dei protagonisti e degli antagonisti di rimanere chiari e distinti. Manipolando la storia della Caduta dell'Uomo in questo modo, Lewis ha semplificato e contenuto le forze del Bene e del Male in singoli personaggi, rendendo la distinzione facile da capire per i suoi bambini lettori.
Digory non è il solo personaggio ad essere tentato in Narnia. Zio Andrew è tentato durante tutto il romanzo dalla sua avidità; la sua brama di soldi e potere. Lui è sempre intrigante (non in senso buono) ed è visto più volte immaginarsi i molti modi di capitalizzare, di far soldi nella scoperta di Narnia: "The commercial possibilities of this are unboundend...I shall be a millionare.". La sua sete di potere è contrastato con il personaggio del cocchiere, che assomiglia a zio Andrew solo per il fatto che è un uomo maschio adulto. Il cocchiere, comunque, ha una specie di timore di Aslan e della terra di Narnia, ed esprime il suo disgusto verso Andrew per il suo essere incapace di apprezzare il miracolo della creazione di Narnia: "Oh, stow it Guv'nor, do stow it. Watchin' and listinti' the thing at present; not talking.". La loro relazione ha delle reminescenze della storia biblica dell'uomo ricco e di Lazzaro (Luca, 16:19-31). Come Lazzaro ricevette il Regno dei Cieli, il cocchiere diventa il primo re di Narnia, mentre Andrew non è ripagato perché ha ceduto alla tentazione. Questo è un mirabile esempio di come Lewis dia lezioni di Cristianesimo nelle sue storie senza sacrificare la loro leggibilità ad un pubblico giovanile.
Forse il migliore esempio di arrendevolezza alla tentazione può essere trovato nel secondo libro delle "Cronache di Narnia" (la prima Cronaca, comunque, che Lewis scrisse): "Il leone, la strega e l'armadio". Il personaggio di Edmund combatte contro la tentazione per tutto il tempo in Narnia, e come Digory, la sua tentazione è la Strega Bianca. Diversamente dal "Nipote del mago", ad ogni modo, l'uso del tema della Tentazione, da parte di Lewis ne "Il leone, la strega e l'armadio" ha come fonte primaria le storie della tentazione sia di Gesù che di Giuda.
Bene, la mia traduzione del saggio è completa, spero che vi piaccia perché ci ho messo anima e cuore nel tradurla al meglio.
Vi lascio con una citazione tratta da "Il nipote del mago": "La burla, come la giustizia, va di pari passo con la parola." Aslan alla cornacchia.
Giada
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