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domenica, maggio 25, 2014

L'ultima battaglia, C.S. Lewis (prima parte)

Buon giorno, bloggers e lettori! Oggi vi parlerò dell'ultimo romanzo delle "Cronache di Narnia", ovvero "L'ultima battaglia", un romanzo avvincente, interessante e a parer mio anche molto forte per certi aspetti - il finale ha provocato in me uno shock dal quale sto ancora cercando riprendermi. Prima di cominciare a commentarlo però, vorrei dirvi un paio di cose: vivere le avventure dei personaggi di questi sette romanzi, affrontare con loro le battaglie, provare le loro stesse potenti emozioni che stavano provando mi rende difficile abbandonare il magnifico e magico mondo di Narnia... Eppure il mio viaggio in quel mondo è finito - anche perché è finito il libro! Chiunque di voi abbia letto interamente tutte le "Cronache" credo mi capisca, provi una forte nostalgia ma allo stesso tempo sai che proverai sempre un grande amore verso quei personaggi che ti hanno insegnato tanto, che ti hanno dato molto. Questi libri rimarranno per sempre nel mio cuore, ne sono certa, non si dimenticano dei libri che ti danno tutte queste emozioni.




"L'ultima battaglia" è ambientato a Laghetto Calderone, un luogo che si trova vicino alla Landa della Lanterna Verde, da cui passano tutti i criminali e i malavitosi diretti a Narnia. In questo posto vivono uno scimmione parlante, Cambio e il suo "amico" l'asino Enigma, metto "amico" fra virgolette perché non è davvero tale, piuttosto è un suo servo che è sempre d'accordo con tutto quello che dice. Lo scimmione si accorge che fra le acque turbinose del laghetto galleggia un pezzo di pelle di leone, manda Enigma nelle gelide acque a prenderlo e non appena ce l'ha in mano, oltre ad affermare con enfasi che non crede minimamente all'esistenza del vero Aslan (sono passati tantissimi secoli da quando Jill ed Eustachio hanno aiutato il principe Rilian) perciò dopo aver mandato Enigma a prendere delle banane e delle arance al mercato (che secondo lui non ci sono a Narnia) cuce la pelle di leone e la appiccica sopra ad Enigma: l'asino si dovrà fingere il grande e potente leone Aslan.

Nel frattempo a Narnia, Tirian, l'ultimo re viene a sapere da una fonte che non ricordo bene come si chiami che stanno uccidendo e rendendo schiavi gli animali parlanti di Narnia e che gli alberi magici nei quali hanno vissuto fino a quel momento indisturbate le naiadi e le driadi stanno venendo tagliati e arsi per volere di Aslan (così almeno è ciò che si dice in tutta Narnia), Tirian corre perciò ai boschi del Confine Occidentale - ed è proprio qui che scopriamo che in quell'antica foresta c'erano gli alberi d'oro e d'argento e l'Albero della Protezione piantato da due bambini per volere di Aslan il giorno della Creazione di Narnia. Grande amico di Tirian è l'unicorno Diamante, che ha vissuto con lui grande avventure e grandi battaglie, è un animale parlante molto gentile, elegante e cordiale ma sa essere molto spietato in battaglia. Tirian e Diamante scoprono così che sono i Calormeniani che stanno schiavizzando gli animali parlanti di Narnia per il proprio tornaconto, i  due si fanno prendere da una rabbia cieca e uccidono gran parte di quei Calormeniani. Per Tirian il leone Aslan era solo una leggenda, un mito antico e non sa se credere o meno che sia davvero Aslan quello che ha ordinato una cosa del genere, perché lui non l'ha mai visto di persona, ma dicono che sia molto cattivo e furente. Tirian si sente in colpa per aver ucciso tutte quelle persone, perciò decide di consegnarsi al loro sovrano, il fantomatico Aslan, di cui uno scimmione sempre affamato è l'intermediario. Quando Tirian si ritrova davanti a tutti gli animali parlanti di Narnia che credono davvero che lo scimmione sia agli ordini di Aslan, alcuni protestano (e per questo motivo vengono accusati dallo scimmione di essere dei miscredenti) altri invece accettano in silenzio il volere di Aslan; l'orso ricorda ad ognuno di loro che Aslan si è sempre fatto vedere quando voleva parlare con loro, non gli serviva un intermediario; il gatto Rosso si dimostra dalla parte dei Calormeniani. I Calormeniani picchiano Tirian e lo legano ad un albero, in un momento di delirio causato prima dal caldo e dalla sete, poi dal freddo e dalla fame e in un momento di delirio, ripensando ai suoi avi che erano stati aiutati da dei bambini umani provenienti da un altro mondo chiede il loro aiuto e si ritrova nelle sala dove sono riuniti Digory, Polly, Peter, Eustachio, Jill e Lucy (Susan non c'è, scopriremo più tardi dov'è) e subito Peter si presenta come Peter il re Supremo di Narnia, ma Tirian non riesce a spiaccicare parola. In seguito a quella visione, gli animali di Narnia, seppur intimoriti da Aslan, daranno da mangiare e da bere a Tirian, il quale si riprenderà.


Il giorno dopo per sua fortuna giungeranno da Tirian, Jill ed Eustachio, chiamati da Aslan per aiutarlo. I nostri protagonisti incontrano dei nani, e dicono loro che non è il vero Aslan quello che dice agli uomini e agli animali di fare una cosa del genere, ma i nani sono diffidenti, non si fidano e dicono che non vogliono essere governati né da un leone né da un re, vogliono essere governati da nani. Si dimostrano piuttosto poco grati a Tirian, Eustachio e Lucy che li hanno appena salvati dalla schiavitù. Tirian, Jill ed Eustachio raggiungono una capanna per la notte dove ci sono armi e una sostanza che trasforma la loro pelle da chiara a scura, come quella dei Calormeniani. Jill ed Eustachio si allenano con la spada e con il tiro con l'arco, mangiano e bevono vino e alla fine stanchi si addormentano. Il giorno seguente Tirian vuole liberare il suo amico Diamante e attaccare i Calormeniani, cosciente che di sicuro saranno molti di più di loro e si incontreranno alla Roccia Bianca. Gli animali di solito si riunivano di sera davanti al fuoco, il quale a sua volta si trovava davanti ad una Stalla (il luogo in cui si trovano è appunto chiamato la Collina della Stalla) lì lo scimmione fa la sua farsa, mentre dice a tutti gli animali che Aslan e Tash (il dio dei Calormeniani, e teniamo presente che Rashid il capo dice che non crede in lui) sono la stessa persona, sono la stessa cosa e pertanto sarebbe preferibile chiamarlo come Tashlan. Jill è molto abile nel muoversi nelle foreste di Narnia ed è così silenziosa che Tirian dice che se non fosse umana avrebbe detto che era figlia di una delle naiadi, Jill sparisce per un momento e scopre che nella Stalla non c'è il vero Aslan ma un asino travestito da leone. I tre vanno a liberare Diamante e Jill presenta loro Enigma, il fantomatico Aslan. Il piano di Tirian è cambiato e adesso il loro obbiettivo è dimostrare a tutti, nani compresi, che colui che si spacciava per  Aslan non è affatto il vero Aslan ma proprio quando decidono di smascherare lo scimmione davanti a tutti, quest'ultimo cambia le carte in tavola dicendo che c'è un asino che si spaccia per Aslan, che è un impostare e che Tashlan lo punirà.
Improvvisamente il cielo si oscura e un odore di cadavere in putrefazione comincia a farsi forte nell'aria: un uomo dalle tante braccia, dal becco da uccello e dalle ali orribili investe durante il suo passaggio parte del territorio, che muore: quello è il dio Tash, chiamato dai miscredenti che non credevano in lui, è venuto per vendicarsi.


Intanto nella Stalla succede qualcosa di strano. Lo scimmione dice che lì dentro alla Stalla c'è Tashlan e che punirà chiunque e sfida gli animali parlanti ad entrare lì dentro, dove ci sono due guardie Calormeniane pronte ad attaccare e uccidere una delle due persone che si avventureranno lì dentro. Il Rosso, il gatto che era in combutta con i Calormeniani per schiavizzare il popolo libero di Narnia va per primo dentro e dopo che tutti vedono la luce blu, il gatto esce spaventato e perde l'uso della parola. Poi un giovane cavaliere di Calormen, tale Elmeth (o un nome simile) bellissimo che sparisce dentro la Stalla dopo un lampo di luce simile a quello che ha reso muto il gatto. Ne esce il corpo di uomo più vecchio ucciso, il che fa pensare ai nostri protagonisti che ci siano davvero delle guardie. Eustachio viene catturato e gettato nella Stalla.Tirian affronta i nemici, che lo vogliono spingere dentro la Stalla come offerta sacrificale per il dio, con l'obbiettivo di placare la sua sete di vendetta, ma alla fine fa la cosa più ingegnosa: trascina con sé Rishda, il capo dei Calormeniani. Dentro alla Stalla c'è proprio Tash, che porta via con sé il Calormeniano miscredente e mangia vivo lo scimmione. Improvvisamente i nostri protagonisti si ritrovano in un luogo bellissimo: un prato dall'erba morbida, il sole e il cielo azzurro, limpido, proprio oltre la porta della Stalla.. In quel luogo si ritrovano anche Peter, Edmund, Lucy, Polly e Digory; i quali indossano i meravigliosi e comodi abiti di Narnia ed Edmund racconta che tutti erano sul treno in viaggio per Bristol insieme ai loro genitori (dei Pevensie), poi hanno sentito un colpo, Edmund ricorda d'essersi sbucciato il ginocchio,il quale è guarito in fretta e si sono ritrovati qui. I nani non vogliono essere imbrogliati (come il titolo del libro) e non credono a nulla, compare Aslan che dona loro cibo della miglior qualità ma loro vedono solo quello che vogliono vedere ed Aslan dice che non può far niente per coloro che non vogliono vedere. Aslan ruggisce e le stelle cadono una ad una dal cielo, le stelle non sono come quelle del nostro mondo, ma sono bellissime persone e il cielo diventa tutto buio: a Narnia è calata la Notte, ormai tutti si trovano nel Regno delle Ombre. Successivamente Aslan chiama il gigante Tempo, che con il suo corno provoca maremoti, terremoti, insomma distrugge completamente Narnia.

Tutte le creature magiche e i popoli di Narnia (gli uomini della terra di Archen, i Calormeniani, i Narniani) entrano attraverso la porta che porta in quel nuovo mondo, e gli animali, da popolo eletto parlante, perdono il loro dono e diventano comuni animali. Ci sono due fazioni in quel Regno: a destra ci sono le stelle, che guardano con amore Aslan; mentre a sinistra c'è il buio e tutte le persone che sono cariche di odio e disprezzo finiscono nel lato più oscuro e di loro non si sa più nulla. Con un altro cambio di scena magistrale, tutti i personaggi si ritrovano in una Narnia diversa, mentre i personaggi precedentemente incontrati continuano a dire loro "Andate al cuore delle cose!"... In un primo momento nessuno capisce a cosa si riferiscano, perché chiunque dica così corre via verso Ovest. Tutti si mettono a correre, attraversano l'acqua correndo e raggiungono il luogo dove tutto è cominciato: il giardino di Aslan nella Terra di Aslan, dove c'è un cancello dorato, inizialmente intimoriti, alla fine decidono di entrare. Peter, Edmund e Lucy abbracciano il topino Ripicì e Tirian può incontrare finalmente tutti i suoi avi. Susan non c'è perché ha preferito una vita frivola e vuota, invece di preferire Narnia e il bene che Aslan era disposto a fare per lei. Lucy dice ad Aslan che non vuole andarsene, perché questa Narnia dentro la Narnia in cui si trovavano le piace tantissimo e si sente a casa, per Aslan loro non sono abbastanza felici come dovrebbero e dice loro che c'è stato un grave incidente ferroviario e che tutti loro sono morti. Il libro finisce con loro che vivono la loro eterna vita dopo la morte in un luogo idilliaco, ricco di pace, prosperità e gioia: il Paradiso.



Mi si spezza il cuore nell'abbandonare questi romanzi, perché come vi ho già detto mi hanno coinvolto emotivamente. Certo, è chiaro il parallelismo con il Paradiso Terrestre per i buoni nel Regno di Dio alla fine di questo libro, ma mi è dispiaciuto tantissimo terminarlo... Forse non ero pronta, forse semplicemente speravo che vivessero felici e contenti senza morire...Continuo ad avere davanti agli occhi la scena del deragliamento del treno in cui muoiono tutti i personaggi principali, che vengono riportati a Narnia. Mi piange il cuore, lo so, e sto ancora molto male, ma nonostante tutto consiglierei ugualmente a chiunque di leggere "Le Cronache di Narnia" non tanto perché io sono cristiana, beh a dire il vero non molto cristiana, io ho un rapporto altalenante con la religione ma perché queste Cronache trasmettono dei valori molto buoni che sento che i giovani d'oggi non hanno più.

Vi lascio con questa citazione tratta da "L'ultima battaglia" e più precisamente è la chiacchierata fra il fauno Tumnus e Lucy nella Narnia dentro Narnia stessa:
Lucy allora tornò indietro, appoggiò le spalle al muro e guardò il giardino.
"Mi accorgo..." indugiò pensierosa: "Mi rendo conto solo adesso che questo giardino è come la stalla. E' molto più grande visto da dentro che da fuori."
"Ma certo, dolce figlia di Eva." disse il fauno: "Più entri nel cuore delle cose e più grandi diventano. L'interno è sempre più grande dell'esterno."

Giada

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