TITOLO: Come il
vento per una girandola
AUTRICE: Filippini Nadia
GENERE: Romance
DATA DI USCITA: 8 Ottobre 2014
EDITORE: Self
PAGINE: 153
PREZZO: 1,99
AUTRICE: Filippini Nadia
GENERE: Romance
DATA DI USCITA: 8 Ottobre 2014
EDITORE: Self
PAGINE: 153
PREZZO: 1,99
SINOSSI:
Chiara
e Alessio. Da due anni le loro strade si sono divise bruscamente, lasciando una
profonda ferita in entrambi. Lontano l'uno dall'altra, hanno cercato di andare
avanti con le loro vite e lasciarsi il passato alle spalle. Quando però Alessio
torna a vivere a Milano e le chiede di tornare nella sua vita, Chiara si
troverà ad affrontare una scelta più difficile di quanto lei stessa potesse
immaginare. Fidarsi ancora una volta di Alessio e rimettere in gioco i propri
sentimenti o chiudere definitivamente col passato e guardare avanti?
Vi lascio con una chicca tratta da questo romanzo:
"Manuel allungò il
braccio e mi prese la mano, guardandomi dispiaciuto.
«Te ne vai di già,
Chiara? Ti ho fatta arrabbiare fino a questo punto?»
«Non mi hai fatta
arrabbiare, Manuel. E’ solo che la mia auto è dal meccanico e devo prendere la
metropolitana, quindi mi ci vuole parecchio a rientrare a casa».
Sapevo che come
scusa era un po’ blanda, un quarto d’ora in più non faceva molta differenza, ma
non mi sembrava il caso di sottolineare quanto trovarmi nella stessa stanza di
Alessio mi rendesse nervosa e quanto avessi voglia di andarmene.
«Ti accompagno a
casa io».
Di nuovo, per un
attimo, fui invasa dalla sensazione di stordimento che avevo provato
trovandomelo davanti. Aveva voglia di scherzare, vero? Mi girai di scatto verso
di lui, come se mi avesse rivolto il peggiore degli insulti.
«Levatelo dalla
testa, sono grande abbastanza per prendere una metropolitana!»
Lo vidi aggrottare
le sopracciglia e serrare le labbra, pronto alla battaglia che mai e poi mai
gli avrei permesso di vincere. In macchina con lui? Nemmeno morta!
«E’ tardi, è buio e
non c’è molta gente in giro a quest’ora. Ti accompagno io, fine della
discussione».
Sostenni il suo
sguardo e incrociai le braccia sul petto. Chi credeva di essere per darmi
ordini?
«Puoi levartelo
dalla testa, non vengo con te nemmeno se mi preghi!»
Girò intorno al
letto con la velocità di un fulmine e mi si parò davanti, con aria di sfida.
«Non ho nessuna
intenzione di pregarti, ma se proprio ci tieni», disse piegandosi per parlarmi
nell’orecchio e facendomi saltare il cuore in gola, «posso caricarti in spalla
come in uno di quei romanzi rosa che ti piacciono tanto, ma ti assicuro che non
è romantico come sembra».
«Non lo faresti
mai!»
«Scommettiamo?»
Il sorriso sicuro
che gli si era stampato in volto, mi convinse a non accettare la scommessa. Non
stava scherzando, l’avrebbe fatto. Gli appoggiai entrambi i palmi sul torace e
lo spinsi indietro. Fu come se una scarica elettrica mi attraversasse da capo a
piedi a quel contatto, ma cercai di non darglielo a vedere. Era bello e anche
eccitante, d’accordo, ma pur sempre uno stronzo rimaneva.
«Piantala di fare
l’idiota!»
«Chiara», intervenne
Manuel, «in realtà sarei più tranquillo anch’io se andassi con lui».
«Ma che cavolo
volete che mi succeda?», sbuffai esasperata.
Mi morsi la lingua
quando ormai era troppo tardi. Manuel rispose a quella mia sciocca domanda
indicando il suo corpo pieno di lividi con un cenno della testa. Abbassai gli
occhi vergognandomi di quanto sapessi essere scema certe volte.
«Scusa», sussurrai,
«d’accordo, accetto il passaggio».
Manuel abbozzò un sorriso,
seppur con immensa fatica.
«E’ meglio se
andiamo»."
Giada
Nessun commento:
Posta un commento