TITOLO: I Quattro Re, I Sovrani della Luce, parte 1
GENERE: Epic Fantasy
EDITORE: Self Publisher
DATA DI
USCITA: 28 NOVEMBRE 2014
N° PAGINE: 168
PREZZO: Ebook € 0,99
SINOSSI:
“Quattro Re per governare il Mondo, Quattro Re per custodire il Tempo,
Quattro Re per riportare la Luce
nelle nebbie dell'Inverno Perpetuo,
quando i cieli si fossero spezzati
e il Caos fosse tornato”
In un tempo remoto, prima della creazione dell'Universo, venne combattuta una terribile guerra tra i Draghi della Luce e quelli del Caos. Sulla cima del vulcano Tharos, Belzon, il Sovrano della Luce, e Hellord, Signore degli Inferi, si affrontarono in uno scontro violentissimo, mentre, ai piedi della terribile Montagna, i Quattro Re Draghi, Skysor, Hidral, Flameron ed Earthalor, distruggevano ogni creatura del Caos. La battaglia fu tremenda, in poco tempo i Re Draghi e Belzon annientarono gli eserciti di Hellord, il quale, per salvarsi, si rifugiò nelle profondità della terra, giurando vendetta.
Allora Re Belzon pronunciò una Profezia, che avrebbe riportato su Ĕahnart i Quattro Re Draghi il giorno in cui Hellord fosse rinato.
Tremila anni dopo quella battaglia, un orribile incubo sconvolge la vita di una principessa, Lean del Regno di Baharam. Per quattro giorni un mondo di fuoco e morte occupa i suoi sogni, insinuandole nel corpo terribili presagi. Decisa a scoprire il significato di quelle visioni, si rivolge ad una "Maga", che le svela una terribile verità: la Montagna si sta svegliando e con essa ogni creatura celata al suo interno.
Lean non ha scelta. Deve partire subito per trovare i prescelti e risvegliare i Quattro Re Draghi dai loro Regni nascosti, e, insieme a loro, dare voce all'antica Profezia pronunciata da Belzon.
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P.S. Il
romanzo intero nella versione ebook è stato spezzato in 3 parti, per motivi
pratici e per non appesantire la lettura. Questa è la prima delle 3 parti. Le successive
verranno pubblicate mano a mano che saranno pronte e entro la fine
della prossima primavera. Il cartaceo
invece sarà completo e avrà contenuti inediti.
BIOGRAFIA DELL'AUTRICE E BIBLIOGRAFIA:
Principato Romina è nata a La Plata, in Argentina, il 31/03/1985.
Ha vissuto lì fino all’età di cinque anni, dopodiché si è trasferita con tutta
la famiglia in Italia, paese d’origine del padre.
Durante gli anni della scuola primaria, ha incominciato ad amare
tutto ciò che riguarda l’arte, soprattutto disegnando e scrivendo brevi
racconti, desiderando un giorno diventare una brava disegnatrice di fumetti. Inseguendo
quel sogno, ha completato gli studi nel Liceo artistico statale di Novara, per
poi cercare di seguire la carriera della grafica e della pubblicità, senza però
trovare nessuna offerta. Ora lavora in Milano in uno studio commercialista.
Le sue più grandi passioni sono gli animali, i propri affetti,
leggere e soprattutto scrivere. Ha incominciato a leggere seriamente durante
gli anni del Liceo. L’amore per la scrittura è giunto poco dopo. Nato come un
hobby, ben presto si è rivelato essere più di un semplice passatempo, ma
piuttosto un bisogno, una vera e propria passione.
“I Quattro Re - I Sovrani
della Luce” è il suo primo romanzo pubblicato.
Iniziato come semplice racconto, si è evoluto nel corso del tempo e delle varie
stesure, fino a diventare il primo libro di una saga fantasy ambientata in un
mondo ancora giovane e fertile, dove a governare sulla Vita ci sono i Quattro
Re Draghi. Edito la prima volta nel 2008, la nuova versione ampliata, rivista e
corretta sarà disponibile in ebook a partire dal 28 novembre 2014, e in
cartaceo da giugno 2015.
Nel 2010 il suo racconto “In
un attimo” entra a far parte dell’antologia “Facebook cafè”, edito da
Edizioni REI, che raccoglie racconti scritti da utenti del famoso social
network.
Nel 2010, sempre per la Edizioni REI, pubblica il suo secondo
libro, “I Demoni di Mezzanotte”, in
cui si cimenta per la prima volta con il genere storico. Questa volta il tema è
dei più crudi e delicati: caccia alle streghe e Inquisizione nell’Italia di
inizio 1500. Nel 2013 i diritti di questo romanzo vengono ceduti alla Memoria
del Mondo Editrice, che lo pubblica in nuova veste grafica.
"“La mezzanotte era ormai
giunta; in basso, in città, la folla urlava e ballava ancora, incurante del
telo nero carico di stelle che dall’alto li osservava. Il vento mite di quella
notte muoveva gli stendardi appesi alle mura, scuotendoli come onde delicate e
armoniose. Anche la sua lunga gonna ne seguiva il ritmo, sollevandosi a tratti
e ondeggiando leggera intorno alle gambe raccolte.
Dall’alto
delle mura della cittadella, Lean era avvolta nell’oscurità della notte e
lontana dalle musiche e dalle grida; contemplava una a una le stelle che,
quella sera, risplendevano di una luce strana e speciale. Seduta sul muro fra
le merlature, osservava quei gruppi luminosi che a tratti si alternavano a
piccoli lumicini solitari, e solo di rado il suo sguardo scendeva verso il
basso, lungo le pareti di pietra del castello e verso la città. Il vento aveva
spazzato via anche le nuvole più piccole, e ogni stella, piccola e grande,
brillava nel nero della notte. Anche la Luna, appena accennata nella sua veste
di Falce Nascente, faceva parte di quello spettacolo che raramente si vedeva
nel cielo.
I miei occhi vedono una luce strana, tante stelle
sono accorse a guardarci questa notte, lungo tutto l’orizzonte, fin dove arriva
la mia vista. Mi sento come… osservata da loro, pensò.
Ma non si
sentiva solo osservata quella notte. Nella testa, l’eco di mille voci
rimbombava con insistenza, come se tutti quei lumi argentati la chiamassero, in
coro, a gran voce, invocando il suo nome.
Un soffio di
vento affievolì per un istante quella sensazione, le accarezzò impetuoso il
volto e mosse i capelli che aveva lasciato sciolti sulle spalle. Chiuse gli
occhi e cercò di ascoltare meglio, ma non udì più nulla oltre il sibilo del
vento nelle orecchie.
Forse è solo la mia immaginazione… in fondo è una
notte di fine estate… il vento ha soffiato via le nuvole e le stelle brillano
più che mai l,
si disse, lasciandosi cullare dal tepore dell’aria.
Nonostante
quel pensiero la sensazione che tutto fosse diverso dal solito non la
abbandonò. Aprì gli occhi e osservò la Falce della Luna, sottile e luminosa a
Est. Intorno a lei brillavano decine di piccole stelle, chiamate Dame d’Argento
poiché compagne per l’eternità della guardiana della notte.
Più in là,
verso Nord, vi erano le costellazioni dei Draghi marini: piccoli pesci e
serpenti parevano nuotare nelle acque nere del cielo, segnalando che, da quella
parte in qualche punto all’orizzonte, il Sovrano delle acque vegliava sulla
notte.
Verso Ovest
le stelle invece si facevano più rade, ma si distingueva bene il corno del Re
della terra e al suo fianco la fiamma del Sovrano dei fuochi.
Ne manca uno, colui che soffia sul mio viso in
questo momento e che ha allontanato le nuvole, affinché guardassi questo
spettacolo.
Tornò con lo
sguardo a Nord. I suoi occhi vagarono per un attimo e infine colsero la piuma
argentata sospesa nel cielo, la sua leggerezza e il bagliore che emanava. Lì da
qualche parte abitava il Drago Uccello, Signore dell’Aria.
Sorrise,
quindi tornò a scrutare il resto del cielo. C’era qualcosa di più bello verso
Est. Voltò la testa in quella direzione e lì vide una macchia argentata di
stelle che disegnava un Drago dalle ali spiegate.
Eden,
pensò con un sorriso.
La
costellazione era appena sorta e si levava maestosa nel buio, Alla sua vista
però le voci che prima l’avevano chiamata tornarono a echeggiarle nella testa,
stavolta più impetuose e chiare. Aprì la bocca, sorpresa, e si sentì pervadere
da una profonda sensazione di tristezza. Ascoltò con angoscia quel coro di voci
e capì che quel sentimento terribile proveniva proprio dalle stelle.
Piangono… tutto il cielo piange… invocano il mio
nome, ma cosa vorranno da me?
Non capiva.
Innumerevoli volte aveva osservato da quella torre la volta del cielo notturno,
ma mai aveva sentito nella sua testa un simile lamento e provato tanta
tristezza nel cuore.
− Mia saggia
Eden, Guardiana Celeste, tu che con le tue ali sorreggi il peso dell'Universo e
nel tuo Regno accogli noi comuni mortali, perché ora porto dentro questa
terribile angoscia? Sta forse per accadere qualcosa? Un lontano lamento mi
penetra la mente, sembra un pianto... Dimmi, perché in questo mondo di Luce mi
giungono sentimenti così tristi? − chiuse gli occhi e ascoltò il suono del
vento che le trasportava all'orecchio indecifrabili parole…”
Giada
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