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sabato, luglio 25, 2015

RECENSIONE de La Storia Infinita di Michael Ende

Buon pomeriggio, bloggers e lettori! Purtroppo ultimamente sono stata molto occupata a tradurre il libro di Raquel e non ho avuto il tempo di aggiornarvi con tutte le novità in arretrato, in compenso però ho letto questo bellissimo grande classico della letteratura che immagino molti di voi abbiano già letto, sì sto parlando de "La Storia Infinita" di Michael Ende.

PREMESSA
Ho sentito parlare moltissimo di questo libro, ma ogni volta trovavo altro da leggere che mi attraeva e questo era rimasto in un angolino della biblioteca del mio paese, secondo me, in attesa che io lo leggessi. Che avventure ho vissuto! Quante emozioni hanno mosso il mio cuore! Sì, questo libro merita pienamente le cinque stelle e i motivi li leggerete nella recensione qui sotto.

TRAMA (dalla quarta di copertina)
"Era ciò che lui aveva sognato tanto spesso e che aveva sempre desiderato: una storia che non dovesse mai avere fine. Il libro di tutti i libri."

Bastiano è un giovane goffo, e non è quel che si dice comunemente un "ragazzo sveglio", ma la lettura (ed il termine è improprio, perché egli passerà alternativamente dal ruolo di lettore a quello di personaggio e di protagonista) di questo libro lo farà cambiare e farà cambiare la Storia stessa. Gli farà capire che il "fa' ciò che vuoi" che sta scritto sull'amuleto ricevuto in dono non significa "fa' quel che ti pare", ma esorta a seguire la volontà più profonda per trovare se stessi. Che è la strada più ardua del mondo. Il libro e Bastiano la percorreranno insieme, e il ragazzo attraverserà tutti i suoi desideri e passare dalla goffaggine alla bellezza, alla forza, alla sapienza, al potere, fino a quando dovrà fermarsi... Moderno romanzo di formazione, storia di un'anima, folgorante scoperta dell'amore, indimenticabile avventura, ma anche lungo viaggio nell'immaginario e itinerario nell'arte e nella mitologia. La Storia Infinita è uno dei grandi libri per tutti del nostro tempo che ha conquistato ,avvinto e incantato generazioni di lettori.

RECENSIONE
Questo libro è semplicemente bellissimo. Bastiano Baldassarre Bucci è un ragazzino goffo, impacciato, grasso e socialmente impedito (un po' come me, a dire il vero, ad eccezione della grassezza) che ha una grande passione per la lettura. Lui viene spesso deriso dai compagni di scuola perché inventa storie, storie che sembrano interessare solo ad una bambina che si chiama Lu Ci A, che le ascolta interessata. Ecco, con queste poche righe siamo già dentro alla storia, conosciamo il ragazzo e sappiamo ciò che prova. Io, in quanto aspirante scrittrice, in passato sono stata derisa per il mio "scrivere" storie, e questo mi ha permesso di identificarmi ancora di più con Bastiano, forse la nostra unica differenza è che abbiamo affrontato percorsi diversi per affrontare ciò che ci faceva stare male, ma alla fine ne siamo usciti vittoriosi. Bastiano, fin dalle prime pagine, per me è era l'emblema dei lettori, degli amanti della lettura di tutto il mondo, questo piccolo brano ve ne riporta un esempio:
"Chi non ha mai passato interi pomeriggi con le orecchie in fiamme e i capelli ritti in testa chino su un libro, dimenticando tutto il resto del mondo intorno a se, senza più accorgersi di aver fame o freddo, chi non ha mai letto sotto le coperte, al debole bagliore di una minuscola lampadina tascabile, perché altrimenti il papà o la mamma o qualche altra persona si sarebbero preoccupati di spegnere il lume per la buona ragione ch'era di dormire, dal momento che l'indomani mattina bisognava alzarsi presto. Chi non ha mai versato, apertamente o in segreto, amare lacrime perché una storia meravigliosa era finita ed era venuto il momento di dire addio a tanti personaggi con i quali si era vissute tante straordinarie avventure, a creature che si era imparato ad amare e ammirare, per le quali si era temuto e sperato e senza le quali d'improvviso la vita pareva così vuota e priva d'interesse; chi non conosce tutto questo per la sua personale esperienza, costui molto probabilmente non potrà comprendere ciò che fece allora Bastiano."
Sublime. Meraviglioso. Ende non avrebbe potuto descrivere meglio le emozioni che si provano durante la lettura di un libro che ci è entrato nel cuore e ci ha fatto vivere insieme ai suoi personaggi avventure indimenticabili. Ma c'è un'altra cosa, un altro bravo che vi devo mettere che per me esprime tutto l'amore che provo per la scrittura, tutto ciò che ho provato quando ho capito che io volevo scrivere le mie storie e appassionare i lettori.
"Le passioni umane sono una cosa molto misteriosa e per i bambini le cose non stanno diversamente che per i grandi. Coloro che ne vengono colpiti non le sanno spiegare e coloro che non hanno mai provato nulla di simile non le possono comprendere."
Quanti scrittori miei amici di Facebook hanno provato a descrivere a persone a loro vicine quanto sia importante ed essenziale la scrittura, tutte le emozioni che si vive scrivendo di personaggi che vivono dentro di noi e che non possono più restare dentro di noi perché devono venire fuori, esprimersi.  Tornando alla Storia Infinita, Bastiano comincia a leggere le avventure di Atrieu, il Pelleverde, e di Fùcur, il Drago della Fortuna e dell'Infanta Imperatrice, che è molto malata e che rischia di morire; ella incaricherà Atrieu di trovare un figlio dell'uomo che possa darle un nuovo nome e in questo modo salvare Fantàsia dall'avanzata del Nulla (che in Fantàsia consiste nella nascita di buchi oscuri che risucchiano e attirano i personaggi del libro e che li fanno scomparire). Fantàsia è, per definizione, la fantasia, ma con la F maiuscola. La Fantasia è sconfinata, infinita e ricca di difficoltà da affrontare, ma i suoi confini non sono chiari, non si sa nemmeno se ci siano. A questo proposito vorrei fare un collegamento con un libro che ho letto all'inizio della mia avventura come blogger che recensisce libri: "L'Incanto di Fantasia" di Caterina Armetano. Soltanto adesso ho capito che i due libri erano, in qualche modo, collegati l'uno all'altro e che entrambi, in un modo o nell'altro, mi hanno accompagnato alla ricerca di me stessa e di ciò che voglio veramente. Bastiano, mentre legge il libro, vive le avventure di Atrieu, Fùcur e del cavallino Artax (e cavoli quanto mi sono commossa in quella scena del libro!!). Dopo aver salvato Fantàsia dall'avanzata del nulla e quindi dalla distruzione e aver donato un nome nuovo a l'Infanta Imperatrice, Occhi d'Oro, lei gli consegnerà l'AURYN, l'amuleto d'oro con una scritta dietro che recita "fa' ciò che vuoi". Bastiano comincia a desiderare e desiderare e soltanto man a mano che i suoi desideri di potere, fama, forza, fortuna vengono realizzati, che si accorge che per ogni desiderio che nasce dentro di lui, perderà qualche ricordo della sua vita da umano, della sua vita passata. E così, dopo la quest iniziale rappresentata dalla ricerca di una cura per salvare l'Infanta Imperatrice dalla morte certa ed evitare la fine di Fantàsia ad opera del Nulla per mano di Atrieu, Fùcur e il cavallino Artax; la quest diventa un'altra: ovvero ritrovare a tutti i costi la strada che riporterà Bastiano al suo mondo. Ma Bastiano avrà perso la testa con tutto quel potere e, dopo aver rischiato di rimanere rinchiuso nel Villaggio o Paese (non me lo ricordo) degli Imperatori, lui farà il possibile per ritrovare il modo per tornare nel suo mondo.

Un avventura emozionante, che ho vissuto con il cuore e con l'anima, un romanzo di formazione che aiuta le persone, anche i lettori, a crescere, maturare e capire se stessi. Perché alla fine Bastiano imparerà ad accettare e amare sé stesso così com'è, con i suoi difetti e le sue virtù, questo è il brano che visto esemplificativo di questo passaggio, poiché in fondo tutti noi desideriamo essere accettati e amati per quello che siamo:
"Ma Bastiano voleva essere un individuo, un qualcuno, non soltanto uno come tutti gli altri. E proprio per questo voleva essere amato, perché era così com'era. (...) Egli non voleva essere il più grande, il più forte, il più intelligente. Tutte queste cose le aveva lasciate dietro di sé. Aveva una grande nostalgia di essere amato così com'era, buono o cattivo, bello o brutto, stupido o intelligente, con tutti i suoi difetti. O addirittura proprio per questi."
Questo brano ha parlato al mio cuore. Ma non si parla solo dell'accettare e amare sé stessi, ma anche della Fantasia, perché ieri, parlando con un ragazzo in un gruppo dedicato ai libri fantasy, a me e ad Arianna ha detto che questo libro non gli è piaciuto perché gli ha dato l'impressione che il suo messaggio fosse quello di non lasciarsi andare troppo alla fantasia, che sia una cosa sbagliata. Ora io non sto a pontificare ciò che il libro ha trasmesso a lui, ma vi dirò ciò che ha trasmesso a me, il messaggio che io ho colto: la fantasia è la parte più preziosa dell'animo umano, ci rende ciò che siamo e da' voce ai nostri sentimenti, alle nostre emozioni e ai nostri sogni (a quanto pare emozioni è la parola predominante di questo post! XD), tuttavia se ci lasciano andare troppo alla fantasia rischiamo di perdere il contatto con la realtà e le altre cose importanti nella nostra vita oltre ad essa. E' bello scrivere, leggere e fantasticare, ma non dev'essere sempre un modo per evadere dal mondo reale, può essere un modo per avvicinare le persone che sentiamo lontane a noi e grazie alla fantasia e ai libri riavvicinarci a loro. Vorrei parlarvi anche del padre di Bastiano, che dopo la morte della moglie si era allontanato dal figlio e che si mostrava disinteressato a tutto, alla fine, grazie al Libro e a Bastiano, i due si riavvicineranno - quasi a conferma di ciò che io ho detto qualche riga sopra.

Credo di aver finito. Vi lascio con una citazione tratta da questo bellissimo libro che consiglio a tutti di leggere, per tutto ciò che mi ha trasmesso, per i messaggi importanti e per la crescita personale del personaggio che mi ha così emozionato al punto da dover mettere da parte per un'oretta la traduzione che devo fare per raccontarvi a caldo ciò che ho vissuto sfogliando quelle pagine.
""Se ci pensi bene, ti avvedi subito che tutte le storie del mondo sono in fondo contenute nelle 26 lettere dell'alfabeto. Le lettere sono sempre le stesse, sono solo le combinazioni che cambiano. E con le stesse lettere si formano parole, con le parole frasi, con le frasi capitoli e con i capitoli le storie. (...)"
(La scimmia Argax a Bastiano)

Giada

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