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mercoledì, aprile 19, 2017

RECENSIONE de L'ombra della profezia di George R.R. Martin

Buon pomeriggio, bloggers e lettori! Ieri ho ricevuto la telefonata che aspettavo/non aspettavo di ricevere: la prossima settimana sarò di nuovo operata e non so quando e se potrò aggiornare nuovamente il blog. Naturalmente terrò fede agli impegni presi e parteciperò agli eventi a cui ho già dato l'adesione, così come pubblicherò le recensioni richieste. Poi dovrò rimettermi a studiare e non potrò più aggiornare il blog fino alla laurea, a luglio. Vi auguro una buona lettura del libro di zio George!

PREMESSA
Ho iniziato a leggere questo romanzo mentre leggevo anche gli altri romanzi presi con Kindle Unlimited, purtroppo e nonostante tutta la mia buona volontà non sono riuscita a finirli (non importa, perché tanto li comprerò più avanti) e visto che l'offerta gratuita mi scade tra tre giorni non ci provo nemmeno a leggere più di 2000 pagine nel giro di così poco tempo. Li acquisterò e li leggerò con calma a tempo debito.

TRAMA (da Goodreads)
In spettrali campi di battaglia e tetre fortezze in rovina, fra città tramutate in cimiteri e terre ridotte a ossari, la spaventosa guerra dei cinque re volge ormai al termine. La Casa Lannister e i suoi alleati appaiono vincitori. Eppure, nei Sette Regni, qualcosa ancora si agita. Mentre corvi in forma umana si raccolgono per un festino di ceneri, nuovi, temerari complotti vengono orditi e nuove, pericolose alleanze prendono forma. In questa apparentemente consolidata "pace del re" forze inattese sono pronte a sferrare attacchi cruenti. Guidati dal famigerato re Occhio-di-corvo, gli uomini di ferro, eredi di un culto guerriero dimenticato da secoli, si sono lanciati all'invasione del sudovest del reame, costringendo la regina Cersei e il Trono di Spade ad affrontare un'inedita prova di forza. E dalle brume di una memoria lasciata troppo a lungo sepolta, un'antica, sinistra profezia potrebbe minacciare la stessa regina. Non sembra esistere una fine al banchetto dei corvi. E, forse, l'ora del destino sta per scoccare perfino per le prede più inattaccabili.

RECENSIONE
Questo romanzo della saga del Ghiaccio e del Fuoco è forse uno dei più lenti che abbia mai letto di Martin, io amo da morire questa saga ma questo libro è stato a dir poco noioso in certi capitoli. L'avventura riprende da dove era terminato il precedente romanzo, ma stavolta ci presenta il POV di Brienne, Cersei, Alayne (Sansa Stark), Samwell Tarly e Jaime. Cersei è diventata la regina reggente e governa nel nome di suo figlio Tommen, nato dall'incesto con Jaime. Nel frattempo, il regno è invaso dai Reietti, uomini che hanno mollato le loro terre e i loro titoli per dedicarsi al culto dei Sette. I Reietti hanno un capo, l'Alto Passero, che Cersei chiama continuamente alto septon. Brienne è alla continua ricerca di Sansa Stark, specialmente dopo aver giurato a Jaime Lannister che l'avrebbe ritrovata e l'avrebbe riportata a Grande Inverno, tuttavia le cose non andranno come lei aveva previsto e si ritroverà ad affrontare bande di fuorilegge incattiviti. Alayne, a Nido dell'Aquila, si prende cura del figlio debole e malaticcio di Lysa Arryn (che in questo libro cambia nome continuamente, da Lysa a Lisa) mentre Petry Baelish tesse le sue trame con i lord della valle. Samwell Tarly scappa sotto ordine di Jon Snow e arriva in un'imbarcazione capitanata dagli uomini e le donne delle Isole dell'Estate e lì sopportiamo le lamentele di Gilly. Gilly è uno dei personaggi più irritanti che abbia mai letto, i suoi continui piagnucolii me l'hanno resa terribilmente insopportabile e Samwell, in questo libro, l'ho trovato irritante almeno quanto la ragazzina di cui è innamorato. Samwell si ritiene un codardo, ma si comporta da uomo coraggioso e questo atteggiamento incoerente mi ha mandata in bestia. Jaime invece ha il compito di far capitolare Delta delle Acque, dominata ancora da Edmure Tully e il Pesce Nero. 

Il fil rouge di questo romanzo sono senza dubbio i complotti politici e le strategie militari, che rallentano tantissimo il ritmo del romanzo ma permettono di conoscere le backstories dei personaggi coinvolti nella saga. Favolosa è la maledizione che Maggy la Rana fa alla giovane Cersei e alle sue amiche; non fraintendetemi, è favolosa perché da' molto pepe alla storia e po' sapete quanto io ami Cersei Lannister. Cersei è una leonessa, una donna coraggiosa ma anche piena di insicurezze. Cersei pensa che accusando Margaery Tyrell di non essere più vergine e di aver fornicato giovi al suo governo, ma non si aspetta un ritorno di fiamma proprio dai Figli del Guerriero. Saranno proprio i Figli del Guerriero a imprigionarla nelle segrete. Martin è senza dubbio un maestro nel rendere ambientazioni, costumi locali e abitudini alimentari... devo dire che in più di un'occasione mi è venuta fame leggendo quello che faceva mangiare ai suoi personaggi! Tuttavia, il motivo delle mie quattro stelline è da ricondursi al fatto che qui troviamo il nome di Lysa Arryn scritto Lisa e poi di nuovo Lysa. Ecco, se non conoscessi la saga questo mi confonderebbe; però da una CE come la Mondadori non mi aspetto errori di questo tipo. I nomi sono fondamentali in un romanzo e cambiarli per più di 200 pagine provocano solo confusione nel lettore...e anche una punta di perplessità.

Non ho trovato citazioni dal libro che mi piacessero, perciò vi saluto qui.

xoxo,
Giada

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