WATTPAD STORIES

sabato, novembre 26, 2022

RECENSIONE DI THE KISSING BOOTH DI BETH REEKLES

Buon pomeriggio, fantastics! Ieri sera ho, finalmente, finito The Kissing Booth. E finalmente sul serio, perché non solo non vedevo l'ora di leggere ACOWAR di Sarah J. Maas, ma anche perché le ultime pagine sono state una vera e propria sofferenza. Un logorio. Sapete che, in genere, io cerco di finire di guardare qualsiasi cosa entro le 23 di sera per andare a leggere, no? Ecco, con questo romanzo mi capitava il totale opposto: cercavo di distrarmi il più possibile, perché la sola idea di riprenderlo in mano mi faceva venire il voltastomaco. 

PREMESSA
Quando in biblioteca ho preso The Kissing Booth, ero alla ricerca di un romanzo leggero da affiancare a The Haunting of Hill House di Shirley Jackson. Inoltre, se avete seguito le mie storie del 2020, sapete che non mi è piaciuto affatto il film, a causa della sua protagonista. Ma mi sono detta, ma sì. Riproviamoci. Diamo una possibilità al libro. Non può essere peggio del film, no? Oh boy, quanto mi sbagliavo! Quanto mi sbagliavo! 

TRAMA (DA AMAZON.IT)
*** Un’imperdibile storia d’amore nata dal web: un fenomeno di Wattpad, un libro che ha affascinato oltre 19 milioni di lettori nel mondo e ora un grande film su Netflix. ***

Rochelle ha diciassette anni, è bella, popolare, brillante. È circondata di amici, ma non è mai stata baciata. Non ha mai avuto un fidanzato, solo cotte per tipi sbagliati, bad boy di cui le era impossibile innamorarsi davvero. E Noah non fa eccezione. Anche lui è inaffidabile, tenebroso, irritante. E con le ragazze vuole solo divertirsi. Rochelle non ha alcuna intenzione di cedere al suo irresistibile fascino. Perché di una cosa è certa, Noah non è quello giusto. Glielo ripete di continuo anche Lee, il suo migliore amico, l’unica persona a cui Rochelle non potrebbe mai rinunciare. Ma il fatto che Lee sia il fratello di Noah complica ogni cosa. Soprattutto quando Lee scopre un segreto, un segreto inconfessabile che non può, o forse non vuole, condividere con Rochelle. Dalla penna di un’autrice giovanissima, il nuovo fenomeno letterario nato da Wattpad, vincitore del premio Watty. Un esordio sorprendente, una storia d’amore che si divora compulsivamente, come un film.

RECENSIONE
Poche sono le storie uscite da Wattpad che mi sono piaciute davvero. Ma davvero davvero. Solo dopo ho letto che pure questa era uscita da lì, e questo ha spiegato moltissime cose. Io cerco sempre di essere aperta mentalmente, di lasciar da parte i pregiudizi che il film mi aveva lasciato, ma raga... Qua è stato impossibile. Ci ho provato, ma a niente è servita la mia buona volontà.

Ma andiamo con ordine. The Kissing Booth ha come protagonista la bella e popolare Rochelle Evans, una ragazzina di sedici anni ingenua, sciocca e decisamente molto frivola - questo, all'inizio, glielo potevo concedere. A quell'età è più che normale esserlo - che non ha mai avuto un appuntamento in vita sua perché Noah Flynn, il fratello maggiore del suo migliore amico Lee, le ha sempre impedito di uscire. Le ha sempre impedito di avere appuntamenti. Tralasciando quanto sia fastidioso ciò, Elle non protesta più di tanto, perché è figo che Noah sia iperprotettivo nei tuoi confronti, è molto figo. L'unico scopo della vita di Elle è quello di ricevere il primo bacio. Per tutte le 370 pagine, questo è il suo unico pensiero. Oltre a come vestirsi, come truccarsi e bla bla bla.

Nella scuola privata dove va, non si sa come visto che dapprima sembra che abbia problemi economici (dato che non riesce nemmeno a comprarsi una macchina), ma esce ogni giorno a far shopping e a mangiare. Lee è il suo migliore amico, e come dicevo, il fratello minore di Noah. Lee non è descritto chissà quanto, se non che è l'appendice di Elle e viceversa. L'uno non può esistere senza l'altro. Questo sarebbe anche stata una cosa carina da fare: descrivere l'amicizia tra ragazzo e ragazza... Ma quando Elle ha fatto notare che tutte le ex di Lee erano infastidite da lei, alla fine di capisce per quale motivo. 
Il motivo qual è? Elle è molto fastidioso e irritante come personaggio, personalmente è nella mia top 10 dei personaggi peggiori di cui io abbia mai letto. Alla fine, la stessa cosa che mi ha dato fastidio nel film, me l'ha data anche nel libro. Elle ride per qualsiasi cosa. Qualsiasi. In 370 pagine vi giuro, Elle ride per 370 pagine. E' triste? Ride. E' agitata? Ride. Parla di argomenti seri? Ride. Ride. Ride sempre. E per qualsiasi stronzata possibile e immaginabile. 

I personaggi non sono affatto ben delineati. Non sappiamo per quale motivo Elle sia popolare, se non perché flirta scherzando con chiunque, e questo triggera Noah. Viene definito come un 'violento patologico', quando nel libro fa due risse in croce. Non è violento come sembra, al limite è un maniaco del controllo, quello sì. E' un Hardin Scott che non ce l'ha fatta. Lee ed Elle vivono una relazione affettiva dipendente, su tutto e per tutto. Tuttavia, la cosa che mi ha più infastidito è  stata un'altra: dopo che Elle e Noah vengono scoperti da Lee, salta fuori un drama del tutto inutile e non necessario. Elle allontana Noah da sé, come se qualcuno l'avesse costretta a mentire al suo bff (cosa che non è vera, perché spoiler: ELLE E NOAH HANNO DECISO INSIEME DI NON DIRGLI NULLA), come se qualcuno l'avesse costretta a fare sesso con Noah (cosa che, tra l'altro, avviene super rapidamente e poi viene dimenticata).

Nel complesso ho trovato il romanzo molto affrettato, specialmente in più punti, e il brodo veniva allungato senza motivo (se avessimo tolto il drama non necessario tra Noah ed Elle, dove lui 'fa soffrire' Elle, come se lei non avesse avuto un ruolo nella loro storia segreta), la storia sarebbe durata 180 pagine. 180 al massimo. Non 370. La scritta è decisamente acerba, a tratti infantile.

E riporto qui quello che ho scritto su Goodreads: più volte ho avuto la sensazione che fosse una fanfiction di After. Una fanfiction con un Hardin Scott più sottotono. 

Quindi, un After che non ce l'ha fatta.

Vi saluto senza nessuna citazione tratta da questo romanzo, ma se vorrete parlarne civilmente sarò tutta orecchi.

xoxo,
Giada

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