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venerdì, luglio 28, 2023

RECENSIONE DI 4321 DI PAUL AUSTER

Buon pomeriggio, Fantastics! Ebbene sì, eccomi qui, dopo due settimane post operatorie belle toste. Vi confesso che, se non avessi avuto la compagnia di questo mattone, perché è un mattone come si deve, non so se sarei riuscita a superare indenne la prima settimana. I libri, scriverli come leggerli, sono sempre stati di grande conforto. Lo sono ancora e lo saranno sempre. Questa premessa-prima-della-premessa, per dirvi che è un romanzo stupendo, un vero capolavoro e che ne ho amato ogni singola frase. Ogni singolo capitolo. E' davvero IL romanzo del 2023, per me!

PREMESSA
Se ricordate uno dei miei primi post di Gennaio, su Instagram, uno dei mattoni in tbr era proprio 4321. Al tempo, dovevo assolutamente scrivere il mio di romanzo - è ancora il mio pensiero fisso, btw, insieme ad altre cose che non vi sto qua a citare, altrimenti faremmo notte - quindi l'ho messo in pausa. Sapevo che dovevo aspettare il momento giusto per poterlo apprezzare davvero. E, per fortuna, ho atteso. L'attesa ne è valsa la pena perché, come vi dicevo, per me è il romanzo del 2023. Il meglio del meglio. Un gioiello di narrativa contemporanea. La descrizione, nell'aletta interna, lo definisce un romanzo virtuale. Una moltitudine, quella sul retro. Per me è un capolavoro perché ricorda l'Effetto Farfalla, e come una sola azione diversa possa cambiare il corso dell'esistenza di una sola persona. Tuttavia, è anche un metaromanzo, quindi è molto molto di più di un mattone sulla Storia Americana a partire dagli anni '40 fino agli anni '70 del 1900. E' molto molto di più.

TRAMA (DA IBS.IT)
Paul Auster ha scritto una sinfonia maestosa suonando i tasti del destino e del caso: un libro che mette d'accordo Borges e Dickens, un'avventura vertiginosa e scatenata, unica e molteplice come la vita di ognuno.

«La cosa migliore che abbia mai fatto Auster, e una delle migliori uscite negli ultimi tempi, non solo in America. Che audacia, quale inventiva, quanta profumata carne al fuoco!» – Alessandro Piperno

«Un romanzo ponderoso, con una combinatoria non immediata, se non fosse per la cristallina scrittura di Auster che dà il suo meglio nel tratteggiare come i diversi personaggi reagiscono alle ordinarie catastrofi – incendi di negozi in cui si è investito tutto, fratelli che truffano fratelli, l’adorata fidanzata che bacia un altro: la vita, in poche parole – che si para loro davanti.» – Riccardo Staglianò, il venerdì - la Repubblica

Cosa sarebbe successo se invece di quella scelta ne avessimo fatta un'altra? Che persone saremmo oggi se quel giorno non avessimo perso il treno, se avessimo risposto al saluto di quella ragazza, se ci fossimo iscritti a quell'altra scuola, se... A volte per raccontare una vita non basta una sola storia. Il 3 marzo 1947, a Newark, nasce il primo e unico figlio di Rose e Stanley: Archie Ferguson. Da questo punto si dipanano quattro sentieri, le quattro vite possibili, eppure reali, di Archie. Campione dello sport o inquieto giornalista, attivista o scrittore vagabondo, le sue traiettorie sono diverse ma tutte, misteriosamente, incrociano lei, Amy. Traduzione di Cristiana Mennella.

COME COMINCIA
Secondo la leggenda di famiglia, il nonno di Ferguson partí a piedi da Minsk, sua città natale, con cento rubli cuciti nella fodera della giacca, viaggiò a ovest fino ad Amburgo passando per varsavia e Berlino, comprò il biglietto per una nave chiamata Empress of China che attraversò l'Atlantico in mezzo a violente tempeste invernali ed entrò nel porto di New York il primo giorno del ventesimo secolo. Mentre aspettava di essere interrogato da un funzionario dell'immigrazione a Ellis Island, il nonno di Ferguson attaccò un discorso con un altro ebreo russo. Quello gi disse: Scordati il nome Reznikoff. Qui non te ne fai niente. Per la tua nuova vita in America ti serve un nome americano, uno che suona bene in americano. Poiché nel 1900 l'inglese era ancora una lingua straniera per lui, Isaac Reznikoff chiese suggerimento al piú esperto e maturo compatriota. Di' che ti chiami Rockefeller, fece quello. Cosí vai sul sicuro. Passò un'ora, poi un'altra ora, e quando si accomodò per rispondere alle domande del funzionario, il diciannovenne Reznikoff aveva già dimenticato il nome che gli era stato suggerito da quell'uomo. Nome?, chiese il funzionario. Battendosi la fronte indispettito, lo stanco immigrato se ne uscí in yiddish, Ikh hob fargessen (Non me lo ricordo piú)! E fu cosí che Isaac Reznikoff cominciò la sua nuova vita in America come Ichabod Ferguson.

RECENSIONE
Ah, raga. Cominciare questa recensione è difficile non solo perché faccio fatica a stare seduta, ma anche perché ho così tanto da dire che non avete idea. In più ci sono delle cose che vorrei dire, ma non posso dire, perché sarebbero spoiler e visto che me lo sono goduto appieno io, non ve lo voglio rovinare. Dovete godervi anche voi, fino all'ultima pagina, questo capolavoro della letteratura.

4321 è un romanzo multistrato, multidimensionale. Una sorta di multiverso. Comincia con il nonno di Archie Ferguson, un immigrato bielorusso che cerca fortuna in America negli anni '40, e quando giunge a Ellis Island e gli chiedono di cambiare nome, da Rockfeller che voleva alla fine si ritrova Ferguson come cognome. Da qui comincia la storia del padre di Archie e dei suoi fratelli, Lew e Arnold. E, soprattutto, del tacituro e stacanovista Stanley Ferguson. Alla fine, per un mero atto di fuga dalla solitudine, Rose Adler sposerà Stanley. E dalla loro unione, piuttosto difficoltosa perché al tempo le donne incinta fumavano come ciminiere, nascerà Archie. La sua infanzia si divide in 4 parti diverse, 4 multiversi in cui avvengono cose diverse che lo plasmano come persona, ma una caratteristica di ognuna di loro è che hanno sempre, e dico sempre, qualche elemento in comune. In questo modo, sebbene l'Archie della storia 1 e della storia 2 siano diversi, sono sempre molto simili. Un fil rouge, attraverso tutto il romanzo, saranno proprio i suoi interessi. Archie atleta di basket, Archie atleta eccellente di baseball costretto a rinunciare a una carriera a causa di un incidente provocato da sua zia, Archie letterato brillante e sagace, Archie attivista politico e cittadino che aspira a un mondo più giusto nei confronti di tutti - e contro qualsiasi guerra. La Storia s'intreccia con la storia di Archie, come fa notare lui con una analogia di cerchi concentrici, fino a quando non si sovrapporranno entrambe nella sua vita e sarà impossibile distinguere l'una dall'altra. 

La domanda era: qual era il mondo abitato da Ferguson in quel momento, e in che modo era cambiato quel mondo?
(Archie Ferguson)

In ogni storia, che sia la 1234, vediamo Archie diventare adolescente e innamorarsi, fare le prime esperienze di vita, lottare per amore - amore non solo di Amy, ma anche del suo misterioso e silenzioso padre - fino a quando non diventerà adulto. In alcuni scenari, l'e se... presente è davvero sconvolgente, e quando muore, perché in due scenari possibili Archie muore e sta a voi scoprire quali, il libro presenta una pagina bianca con come unica indicazione lo scenario presente. Tipo: 2.2., 2.3, 2.4. Ero davvero, ma davvero convinta che la storia originale, la storia di partenza fosse la numero 1, e invece mi sbagliavo! Così come ho scoperto, tramite un blog, che si potevano leggere le diverse storylines in base a come si voleva, e non in modo lineare come ho fatto io! Adesso capisco perché alcuni siti letterari lo definiscano 'una scatola magica', non esiste definizione migliore per questo romanzo! 

I sentimenti sono sentimenti, scrisse, e noi non siamo responsabili di quello che sentiamo. Di quello che facciamo sì, ma non di quello che sentiamo.
(Archie Ferguson ad Amy Schneiderman)

Archie, che viene sempre chiamato Ferguson, ha anche velleità artistiche. E, sebbene la sua formazione venga condotta in ogni scenario da zia Mildred, la volitiva e intelligente sorella maggiore di Rose, abbiamo sempre il possibile compagno di zia Mildred che contribuisce: può essere zio Don o zio Henry, ma c'è sempre qualcuno che si occupa di cibare la mente sveglia e attenta di Archie. La cosa che ho amato di più, forse, è stato il modo in cui Archie si approccia alla sessualità e alla sua scoperta della sessualità. Qualcosa di aperto mentalmente, così bello che mi è sciolto il cuoricino. Naturalmente, l'omosessualità era considerata un crimine all'epoca, quindi molto omosessuali vivevano nascosti in mezzo alla folla di etero per salvarsi la pelle. Anche i bisessuali non se la passavano bene, però. 

Perché scegliere?, chiedeva. A volte vogliamo affondare i denti in un hamburger succulento, altre volte invece niente è più squisito di un uovo sodo o un cracker. L'arte è un banchetto, concludeva, e ogni piatto in tavola ci chiama, chiedendoci di essere mangiato e apprezzato.
(Archie Ferguson a proposito dell'arte)

Un romanzo molto impegnativo a livello intellettuale. Un romanzo che ti costringe a pensare, ma che arriva dritto al tuo cuore sempre e comunque, in ogni scenario possibile. Perché Archie è umano, anche quando diventa metanarrativo. Ed è su questa parola che vorrei concludere la recensione, perché 4321 è un romanzo di metanarrativa. Quindi, dato che non posso dire altro, potete guardare gli episodi meta di Supernatural per caprie a cosa mi riferisco quando lo definisco metanarrativo <3

Vi saluto con una citazione, invitandovi a recuperarlo assolutamente e al più presto:
"Ma tu continua a scrivere, Archie, non darmi retta. Non hai bisogno di consigli, solo di impegnarti. Come scisse una volta il tuo caro Edgar Allan Poe a un aspirante scrittore: siate audace, leggete molto, scrivete molto, pubblicate poco, state lontani dai piccoli ingegni, e non abbiate paura di nulla."
(Mrs Baldwin ad Archie Ferguson)

xoxo,
Giada

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