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venerdì, settembre 08, 2023

RECENSIONE DI LORE DI ALEXANDRA BRACKEN

Buona sera, Fantastics! Avrò finito Lore da circa dieci minuti, ma sono ancora in fermento per il magnifico finale (e anche per il caffé, thanks moka!). A differenza delle altre volte, non trascriverò le citazioni adesso, dato che sono quasi le cinque e aver mangiato leggero a pranzo non ha aiutato, con questo caldo settembrino lol Quindi, firsts things first. Diamo la precedenza alle cose importanti: mettere nero su bianco le sensazioni e le emozioni che la storia di Lore e Castor mi ha trasmesso.

PREMESSA
Come saprete, se mi seguite su Instagram, avevo iniziato Lore circa a metà febbraio per poi mollarlo. A mia discolpa, mi avevano appena dato la data del primo intervenuto chirurgico e la mia priorità era scrivere il mio romanzo, arrivare più lontano che potevo, in quei due mesi. Ce l'ho fatta (all'incirca), perché non sarei mai andata sotto i ferri senza aver scritto più che potevo il mio, di romanzo, ma ho dovuto sacrificare la lettura di Lore e di altri 15 libri. Ne è valsa la pena, perché sono felice di tutto ciò che ho prodotto finora, ma il mio pensiero tornava sempre a questo romanzo. Volevo sapere come finiva. Volevo conoscere la storia di Lore. Alla fine, grazie alla convalescenza, l'ho potuta conoscere. E, anche in questo caso, ne è valsa la pena. A febbraio, non era il suo momento. Questa settimana, nonostante l'influenza in mezzo, lo è stata eccome. E sono riuscita ad apprezzare la profondità della sua storia.

TRAMA (DA SPERLING&KUPFER.IT)
In seguito a una ribellione, Zeus ha punito gli dèi con l'Agone: ogni sette anni, per sette giorni, sono costretti a diventare mortali, alla mercé dei discendenti di antiche Case, pronti a ucciderli e prendere il loro posto. Dopo aver incrociato il cammino del più potente e terribile tra gli immortali, responsabile dello sterminio della sua famiglia, Lore è fuggita e ha giurato a se stessa che si sarebbe tenuta alla larga dall'Agone, rinunciando a tutto pur di sopravvivere. Ma quando Atena le propone un'alleanza per vendicarsi di chi ha ucciso i suoi cari, la ragazza suo malgrado accetta di legare il proprio fato a quello della dea, anche a prezzo della morte. Lore riuscirà a ottenere la sua giustizia e soprattutto a rimanere in vita?

Alexandra Bracken è autrice bestseller n.1 del New York Times delle serie Darkest Minds, Passenger, e della raccolta di racconti Through The Dark, tutte edite in Italia da Sperling & Kupfer. Nata e cresciuta in Arizona, si è trasferita in Virginia, dove si è laureata in Letteratura Inglese e in Storia. Dopo aver lavorato a New York in un'importante casa editrice, ora scrive a tempo pieno. Con Lore si conferma una delle giovani autrici più promettenti del panorama fantasy.

www.alexandrabracken.com 

RECENSIONE
In genere aspetto sempre qualche ora, prima di scrivere la recensione. Ma, avendo finito tardi di leggere il romanzo, non mi sembra il caso di aspettare oltre. Ho paura che, se aspetto, mi dimenticherò ciò che voglio dirvi e non voglio dimenticarmene affatto. Perché, come sempre, Alexandra Bracken ha fatto centro. Ha fatto male, ma è nel suo stile. La sua scrittura è così. E la amo proprio per questo.

Melora Perseous è una ragazza, apparentemente normale, di 17 anni. Faceva la badante a Gil, prima che quest'ultimo morisse e le lasciasse in eredità non solo la casa dove ora vive, ma anche una consistente somma di denaro sul conto corrente. Il suo amico, il totalmente gay dalla golden retriever energy Miles è un tesoro, un cucciolo. Davvero, una delle migliori spalle dei personaggi principali mai letti finora! Ma Melora non è ciò che appare. Lore ha vissuto gran parte della sua vita con la minaccia dell'Agone che le prendeva sopra la testa come la spada di Damocle. L'Agone, la vedetta di Zeus nei confronti di quei mortali che tanto desideravano i poteri degli dèi, e che per punirli rendeva gli dèi mortali per una settimana, permettendo a chiunque li uccidesse di assumerne il potere. La famiglia di Lore è stata sterminata sangue freddo quando lei aveva solo dieci anni, e da quel momento ha deciso di ritirarsi per sempre dall'Agone. Essendo l'ultima mortale dei Perseidi, è cosciente che avrebbe avuto comunque vita breve. Gli Hunger Games del Mondo Greco sono tali e quali agli Hunger Games: un solo vincitore si becca tutta la gloria, ma per farlo deve ammazzare un sacco di gente. E, da una premessa come quella che aveva questo romanzo, di sicuro un romanzo tenero ed easy non sarebbe stato adatto. Non immaginerei nessun'altra scrittrice scrivere questo libro, perché solo la Bracken è capace di rendere una storia sanguinosa e violenta, portatrice di significati e di messaggi sulla vita e sulla speranza. 

Proprio quando Lore è pronta a chiudere per sempre le porte del suo passato, ecco ritornare Castor Achilleous insieme ad Evander. Castor, il suo amico d'infanzia ed hetairos. E' Castor a dirle che l'Agone è ben lontano dall'essere concluso definitivamente, e che il loro nemico comune, Aristos Kadmou non solo è diventato il nuovo Ares, facendosi chiamare Ira, ma vuole distruggere completamente New York. Vi giuro, avevo appena finito di leggere Città di Ossa (ambientato a New York), che non avevo collegato subito il fatto che era ambientato nella stessa città. Ci sono arrivata dopo! lol E' stato strano leggere due urban fantasy completamente diversi, uno urban fantasy e uno dark urban fantasy con la stessa ambientazione ma personaggi diversi. Forse, col senno di poi, avrei dovuto leggere un altro romanzo di diverso genere per non sovrapporre le due storie così.

Uno dei motivi per cui avevo scelto questo romanzo è che, a suo tempo, mi ricordava i due termini inglesi 'galore' e 'lore', e devo dire che almeno sul secondo termine ci avevo visto giusto.  Lore significa, in inglese, eredità, lascito

Beh, che dire. Alexandra Bracken è una maestra nello scrivere storie dark che lasciano spazio alla speranza per il futuro. Di sicuro, nei prossimi anni, recupererò anche la serie Darkest Minds. Ora no, però, che ho Lo Scaffale Strabordante da completare xD

Vi saluto con una citazione tratta da questo magnifico romanzo, che vi invito a recuperare assolutamente:
"Lore gli accarezzò le nocche con il pollice, e sentì... Non era sicura di ciò che sentiva. Prima, era così convinta che i sentimenti che si muovevano dentro di lei, un misto quasi doloroso di tenerezza e desiderio e protezione, fossero ciò che era esistito tra loro quando erano bambini. Ma era davvero così? Oppure l'assenza e il tempo li avevano semplicemente portati alla luce in un modo che finalmente le era comprensibile?"
(Lore rif. a Castor)

xoxo,
Giada

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