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mercoledì, agosto 30, 2023

RECENSIONE DI CITTA' DI OSSA (THE MORTAL INSTRUMENTS #1) DI CASSANDRA CLARE

Buona sera, Fantastics! Lo so, lo so. Non è da me iniziare a scrivere una recensione a quasi le cinque del pomeriggio, ma i 2 capitoli extra dell'edizione del 2020 ne sono valsi assolutamente la pena! Diciamo che leggerei più che volentieri il resto dei romanzi della Clare dal POV di Jace, se fosse possibile. Ma so che, invece, me ne aspettano altri 5 dal POV di Clary Fray. Il che non è un male, eh! Solo che, come ogni first installment i personaggi non sanno niente di nulla e si comportano da ingenui e sciocchi... ma Clary neanche tanto. Quindi un punto a suo favore, no?

PREMESSA
La voglia di leggere (o, meglio, ri-leggere) Città di Ossa mi è venuta quando, a inizio convalescenza, mi sono resa conto che non avevo finito di guardare Shadowhunters su Netflix. La serie tv, almeno per quanto riguarda il romanzo che ho letto io, è molto coerente. Coerente come può esserlo una serie tv, s'intende. Ovvio che qualcosa venga, per forza di cose, modificato e adattato. Un'altra cosa che mi ha fatto venire voglia di ri-leggerla è stato il fatto che, nel 2013, quando ancora non avevo il blog, avevo letto la prima edizione. E mi era piaciuta, ma non avevo questo spazio nel web in cui parlarne. Ma l'anno dopo, quando ho aperto il blog, ero nella mia Classics Era e non avevo voglia di rileggerlo. Questa nuova edizione è ottima in certe parti, non molto bella in altre. Ci sono tante cose che non mi sono piaciute, e ve ne parlerò meglio tra poco. Tuttavia, merita molto più della precedente. 

TRAMA (DA IBS.IT)
Al Pandemonium Club di New York si fanno strani incontri. Seguendo un ragazzo dai capelli blu nel magazzino del locale, Clary vede tre guerrieri coperti di rune tatuate circondarlo e trafiggerlo con una spada trasparente come il cristallo. Vorrebbe chiamare aiuto, ma non rimane nessun cadavere, nessuna goccia del sangue nero esploso sull'elsa e soprattutto nessuno da accusare, perché i guerrieri sono Shadowhunter, cacciatori di demoni, e nessun altro, tranne Clary, può vederli. Da quella notte il suo destino si lega sempre più a quello dei giovani cacciatori, soprattutto al magnetico Jace: poteri che non aveva mai avuto e ricordi sepolti nella memoria cominciano a riaffiorare come se qualcuno avesse voluto tenerglieli nascosti fino a ora. Clary desidera solo ritrovare la madre misteriosamente scomparsa, ma sarà coinvolta in una feroce lotta per la conquista della Coppa Mortale, una lotta che la riguarda molto più di quanto non creda.

RECENSIONE

"Tutte le storie sono vere." 
Quante volte, da bambini, abbiamo desiderato che le storie fantastiche con creature mitiche come fate, guerrieri magici, poteri di vario tipo, vampiri, licantropi fossero vero? Da parte mia, ho sempre desiderato avere poteri. Forse per questo, la prima saga che iniziai a scrivere aveva, come protagonisti, proprio ragazzi comuni che scoprivano i loro poteri e una responsabilità, sulle spalle, non indifferente. Complici Heroes e i film di Spiderman, quelli con Tobey Maguire, la mia prima saga è nata da tutto questo. Poi sono cresciuta, ed è cresciuta anche la mia scrittura con me.

Clarissa Fray è una ragazza di quindici anni semplice: vive a New York con sua madre Jocelyn, sa che suo padre era un eroe di guerra ch'è morto per il suo Paese, è un'artista (disegna e pittura quasi con la stessa abilità di sua madre), ma sente che le manca qualcosa. Sin da quando era piccola, Jocelyn è sempre stata vaga, con lei, quando le chiedeva di suo padre. E, l'unica figura che sostituiva questo ruolo altrimenti vacuo, è stata Luke Garroway. Tutto cambia quando, durante la notte di Halloween (almeno così si evince dal primo capitolo), Clary e il suo migliore amico Simon vanno al Pandemonium, il locale più figo della città. Lì Clary vede tre tizi tutti tatuati che inseguono un altro dai capelli blu. E, quando li trova nel magazzino che cercano di ucciderlo, decide di intervenire. E' così che Clary scopre di avere la Vista, ma anche che ha un blocco mentale che le impedisce di ricordare eventi passati. Inizia quindi la 'nuova' vita di Clary: viene condotta all'istituto dagli Shadowhunters, con cui non riesce a legare (specie con Isabelle, che non tollera minimanente all'inizio e Alec che la tratta con supponenza) e conosce Hodge Starkweather, il capo dell'Istituto di New York. Nel primo romanzo che pone le basi per tutto l'universo degli Shadowhunters, vediamo Clary venire a patti col suo essere una Shadowhunter, con la sua capacità di usare le rune - e anche crearle, anche se ancora non lo sa - e l'evoluzione del suo rapporto non solo con Simon, ma anche con Isabelle e Alec. Clary, però, si ritroverà in una guerra comandata proprio dal famigerato Valentine Morgenstern, capo del Circolo e colui che iniziò per primo la Rivolta all'interno del Conclave anni prima. Valentine è affascinante, cattivo, molto cattivo e molto attraente. Ma non solo: Valentine è un grandissimo bugiardo e un abile manipolatore e, col senno di poi, Jace avrebbe davvero dovuto dare retta a Clary a tal proposito. (Ps. Ma nel Mondo Invisibile non esistono i test di paternità? Se Jace era così sicuro che Valentine fosse suo padre, avrebbe potuto chiederlo per averne la conferma!) 

Questa traduzione è ottima, rispetto a quella del 2013. Tuttavia ci sono delle cose che mi hanno dato sui nervi. Il romanzo è scritto il terza persona focalizzata, dal POV di Clary. Il POV passa da essere focalizzato, a venire sbalzato fuori dal personaggio con termini come 'la ragazza fece, disse, bla bla' e l'uso de 'il ragazzo' specie nelle scene di combattimento, è a dir poco confusionario. L'uso di questi termini non solo confonde il lettore, ma fa uscire il lettore da dentro il personaggio che sta parlando. Fa perdere la magia della voce narrante, anche se in terza persona. Poi l'estrema ripetizione di 'a gran carriera' , quando ci sono mille modi di dire la stessa cosa, io proprio non lo so. E per fortuna ch'è stata revisionata e rivista dalle proprietarie del fansite numero 1 della Clare in Italia. Boh. Io mi aspettavo una traduzione perfetta, così bella da non trovare nemmeno un errore. Ma l'estrema ripetitività di 'gran carriera' e il fatto che 'la ragazza' viene usato come panacea per tappare i buchi, io dire anche no, eh? Per non parlare delle ripetitività, anche inutile, di quelle metafore per immagini. Alcune erano belle da leggere. Ma leggere in continuazione 'era bla bla come' per due/tre volte nello stesso paragrafo anche no, va bene? Belle le metafore, ma quando vengono abusate danno fastidio e annoiano. E va bene che qui sono usate per rendere il modo di 'ragionare per immagini' di Clary, come dice lei stessa, ma a me non sono piaciute affatto. 

Ecco perché, alla fine, ho deciso di dargli 4 stelle. Perché, nonostante tutto, ho amato la storia di Jace e Clary. E perché, nonostante tutto, sono ancora curiosa di sapere come continua. Visto che, al tempo, non l'ho mai saputo. E la serie tv conta fino a un certo punto.

Vi lascio con una citazione tratta da questo splendido romanzo, che vi invito a recuperare se non l'avete ancora fatto. O se, come me, arrivate tardi alla rilettura:
"Se c'era una cosa che stava imparando da tutta quella faccenda, era quanto fosse facile perdere tutto ciò che pensava sarebbe stato suo per sempre."
(Clarissa Fray)

xoxo,
Giada

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