WATTPAD STORIES

martedì, agosto 27, 2024

RECENSIONE DI A STUDY IN DROWNING - LA STORIA SOMMERSA (A STUDY IN DROWNING #1) DI AVA REID

Buona sera, Fantastics! Ho appena finito A study in drowning e sono ancora un po' sconvolta. La mia bookhangover è più reale che mai, perché ero talmente decisa a finire questo romanzo che ho rimandato un sacco di cose da fare pur di finirlo. Non credevo che questa storia mi avrebbe presa, per com'era partita... ero più che mai decisa a mollarla. Invece, mi ha sorpreso!

PREMESSA
Ansia preoperatoria significa solo una cosa: letture folli e disperatissime. Ecco perché, nel giro di neanche una settimana, ho finito anche questo romanzo. Era da gennaio che l'avevo puntato, ma le mie priorità erano altre - se ricordate, stavo frequentando il corso CAAF mentre continuavo a cercare lavoro - quindi leggevo quel che riuscivo, perché neanche in quel caso riuscivo a scrivere il mio romanzo. In realtà, ogni volta che succede, in genere è una bella cosa. Sono le operazioni chirurgiche, a non essere una bella cosa. E, dopo sei operazioni direi che l'ansia che sento sia più che giustificata. Insomma, alla fine ho recuperato A study in drowning, e dopo le reticenze iniziali dovute perlopiù allo stile strano e particolare, alla fine mi ha preso. Solo che non credevo che mi avrebbe preso così tanto!
Il che è una bella cosa, no? 
Quando un libro ci sorprende così tanto, è una bella cosa.

TRAMA (DA IBS.IT)
Romantica, lirica e potente: la storia di Effy e Preston è una favola oscura, una lettura imperdibile e appassionante per tutti i lettori e le lettrici di romantasy e dark academia.

Effy Sayre ha sempre creduto nelle fiabe. Non ha avuto scelta. Fin da bambina, è perseguitata da misteriose visioni del Re delle Fate. Ha trovato conforto solo tra le pagine di Angharad, il romanzo del compianto Emrys Myrddin, che racconta di una giovane che si innamora del Re delle Fate, arrivando però a distruggerlo. Effy, pur amando più di ogni cosa la letteratura, è costretta a frequentare la facoltà di Architettura, perché alle donne di Llyr non è permesso studiare Lettere. Il libro è tutto ciò che la tiene a galla durante i suoi studi alla prestigiosa facoltà di architettura dell’Università del Llyr. Così, quando la famiglia Myrddin indice un bando per ristrutturare la magione dell’autore, Effy è sicura che questo sia il suo destino. Ma Villa Hiraeth è un’impresa impossibile: una casa ammuffita e decrepita sul punto di sgretolarsi nel mare affamato. E quando Effy vi arriva, scopre di non essere sola. Preston Héloury, un giovane e tedioso studioso di letteratura, è determinato a dimostrare che l’autore preferito del Llyr era un truffatore. Mentre i due studenti investigano sull’eredità di Myrddin, mettendo insieme i pezzi attraverso lettere, libri e diari, scoprono che le fondamenta della casa non sono l’unica cosa di cui non ci si può fidare. Forze oscure, sia mortali sia magiche, cospirano contro la ricerca della verità e l’amore che sta nascendo tra i due. Il segreto che vogliono portare alla luce potrebbe cambiare per sempre le sorti dell’intera Llyr…

RECENSIONE
Angharad era l'opera più celebre di Myrddin. Era la storia di una giovane che diventava la sposa del Re delle Fate. Il Popolo Fatato era crudele, scaltro e costantemente insoddisfatto. Considerava gli esseri umani dei giocattoli, divertenti nella loro misera e fragile mortalità. Il fascino del Popolo Fatato lo faceva apparire bello in modo ipnotico, come un serpente le cui squame formassero un disegno ammaliante, ma il cui morso fosse letale.
(Effy riferendosi ad Angharad, opera di Emrys Myrddin)
A study in drowning è un dark fantasy, con tinte dark academia, molto gotico. In più di un'occasione mi ha ricordato Non aver paura del buio (un film horror con Katie Holmes), Cime Tempestose di Emily Bronte (dove una donna impazzita viene rinchiusa nella soffitta) e anche Piranesi di Susanne Clarke (per via della casa che affonda nell'acqua del mare). E' un romanzo difficile da leggere, almeno all'inizio. Ho trovato lo stile in terza persona focalizzata e non del tutto focalizzata particolare - l'ho trovato una quasi onniscenza che rendeva il romanzo strano. Strano e particolare, così lo descriverei.

Effy Sayre è una ragazza di diciotto anni appena iscritta all'università di Caer-Isel, nel Nord di un paese diviso da una guerra intera - una guerra di secessione, tra il Nord e il Sud. Frequenta la facoltà di architettura, per la quale non è portata, solo perché non può entrare nella facoltà di letteratura - considerata altamente elitaria e vietata alle donne. Un giorno, fuori dall'ufficio di Mastro Corbenic, il tutor che la molesta da anni, trova un annuncio dedicato alla ristrutturazione di Villa Hiraeth, la villa dove ha vissuto il suo autore preferito, Emrys Myrddin. Per uno scherzo del destino, si ritroverà a condividere spazi e conoscenze con Preston Héloury, il ragazzo che le ha rubato tutti i libri di Myrddin che voleva prendere in prestito in biblioteca. All'inizio, Effy mi sembrava autistica. Certi suoi modi di fare mi facevano pensare a tutto ciò, e ho pensato che fosse bello che un libro includesse un personaggio che tali caratteristiche; per poi scoprire che in realtà quello che sembrava autismo era un meccanismo di difesa - come la dissociazione a cui si sottoponeva ogni volta che veniva molestata dal tutor - per sopravvivere al mondo che la circondava. Perché Effy crede, da sempre, al Popolo Fatato. E, in particolar modo, crede al Re delle Fate - che ha incontrato quand'era molto piccola. E a cui nessuno ha mai creduto. Preston Héloury è il totale opposto di Effy, dove lei è sognante e romantica, lui è presuntuoso, arrogante e razionale. Crede nei fatti inconfutabili, nient'altro che nei fatti. 

Tuttavia, la vicinanza a Villa Hiraeth li spingerà l'uno verso l'altra. E quelli che erano nemici, diventano dapprima alleati e poi amanti. Insomma, un enemies to reluctant allies to lovers in piena regola. Mito e realtà si fondono in questo romanzo, narrato in modo estremamente strano e particolare, che alterna i POV in terza persona di Effy con qualche dettaglio degli altri personaggi. Ecco, per questo è strano. Non mi ha infastidito molto l'ingenuità di Effy, o il suo cercare sempre un escapismo dal mondo reale perché il mondo reale faceva troppo male - been there done that. Penso che non sia facile, da affrontare, vedere il tuo eroe, il tuo mito, l'uomo che ha creato l'opera che ti ha tenuta a galla nei momenti più difficili, rivelarsi un essere crudele e stronzo. 

Man a mano che le ricerche di Preston ed Effy proseguono, la verità verrà a galla. E non sarà semplice.
Specialmente per Effy, che si è sempre rivista molto in Angharad. 

Un romanzo dark fantasy, dark academia, dalle tinte gotiche molto particolare. Va letto nel mood giusto. Come per le prime 50 pagine di Crescent City, è ostico. Ma poi ne vale la pena. Ho dato quattro stelline, solo perché il momento plot twist l'avevo già intuito da metà romanzo - nonostante lo spoiler che mi sono beccata su Pinterest due giorni fa - e anche perché è il momento clou è avvenuto davvero troppo in fretta. Cavolo, avrei voluto uno scontro di almeno un paio di pagine!

Vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo, che vi consiglio comunque di recuperare:
"Tu non sei una cosa sola. Sopravvivere è una cosa che fai, non una cosa che sei. Tu sei coraggiosa e brillante. Sei la persona più vera e piena che io abbia mai conosciuto."
(Preston Héloury ad Effy Sayre)

xoxo,
Giada

giovedì, agosto 22, 2024

RECENSIONE DI PERCY JACKSON E GLI DEI DELL'OLIMPO - LO SCONTRO FINALE (PERCY JACKSON & THE OLYMPIANS #5) DI RICK RIORDAN

Buon pomeriggio, Fantastics! Sono ancora completamente *shocked* dal finale di questo quinto romanzo. Cioè, come si supera un finale del genere? Come? L'ultimo capitolo di Percy Jackson e gli Dei dell'Olimpo ha superato ogni mia aspettativa, ogni singola aspettativa che avevo nei suoi confronti.
Cavolo, questo sì ch'è finire in bellezza una saga! 

PREMESSA
Quando il chirurgo mi ha detto che dovevo operarmi, e sono andata in crisi - non riuscendo a scrivere più, a causa dell'ansia e dello stress - ho deciso che avrei finito di leggere la saga di Percy Jackson... e sono a quota 5/17 totali, non male! Ho ancora molto da recuperare, ma non appena arriverò quota 10 potrò dire di ritenermi soddisfatta. In realtà ho tante altre saghe da recuperare, e per me l'operazione e l'ansia pre-operatoria è un motore impressionante - vi giuro, nel giro di 3 settimane ho letto 3 libri uno dietro l'altro! Ad ogni modo, amo. Ho amato questo finale! 

TRAMA (DA RAGAZZIMONDADORI.IT)
La Grande Profezia incombe su Percy Jackson all'avvicinarsi del suo sedicesimo compleanno: una sua decisione salverà o distruggerà l'Olimpo, ma il figlio di Poseidone sa di non avere altra scelta che scendere in guerra e guidare gli altri semidei in battaglia. Le armate nemiche sembrano inarrestabili e ora che una spia si nasconde tra i ragazzi del Campo Mezzosangue, Crono è sempre più vicino alla vittoria. Tanto più che gli dei hanno raccolto la sfida dei Titani e sono impegnati a contenere l'assalto del mostruoso Tifone, lasciando il Signore del Tempo libero di avanzare verso New York per espugnare il Monte Olimpo. Percy e i suoi amici devono fermarlo, ma prima dovranno convincere i divini Zeus, Ade e Poseidone, divisi da una millenaria rivalità, a unire le forze. Per le strade di Manhattan si combatte una guerra per la salvezza del mondo. Riusciranno a sconfiggere Crono prima che riassuma la sua vera forma e diventi invincibile?

RECENSIONE
Poche cose mi lasciano senza parole come un libro scritto bene. Sì, lo so ch'è per bambini. Sì, lo so che l'età di lettura è dai 12 anni in su. Ma cavolo, ragazzi! Ci voleva!

Siamo arrivati alla resa dei conti per Percy Jackson: finalmente la tanto temuta profezia che lo riguarda si compirà, nella settimana in cui compirà 16 anni. Devo dire che una cosa che ho amato molto è stato proprio il fatto che il personaggio di Percy rimanesse coerente dall'inizio alla fine: sì, è una piccola peste ed è molto vivace, ma è un ragazzo dal cuore buono e tiene molto alla sua famiglia. Il mio cuoricino si è sciolto, devo confessarvelo. Ma l'unico modo per sconfiggere Crono, il Signore dei Titani - che sono stati risvegliati da Luke-Crono, è farsi un bagno nello Stige e assumersi la Maledizione di Achille. In questo romanzo in particolare, le similitudini tra Achille, Patrocolo ed Ettore ci sono in una veste del tutto inaspettata e molto bella e dolorosa - vi dico solo di tenere d'occhio l'amicizia inaspettata tra Clarisse e Silena Beauregard, della Casa di Afrodite. 

In un certo senso, riesco sempre a empatizzare coi cattivi. E se Crono voleva solo la distruzione totale dell'Olimpo e degli dei, a me è venuto ancor più facile comprendere cosa ha reso 'cattivo' Luke Castellan. E anche i comportamenti rabbiosi di Nico Di Angelo nei confronti di Percy e dei suoi amici. E' stato facile comprendere la motivazione dietro le loro azioni, e ho provato pena per loro. Ma ehi!
Voglio assolutamente recuperare la storia di Nico Di Angelo e Will Solace! 

Un romanzo con un alto ritmo narrativo, incalzante e che tiene incollato alle pagine. Io non riuscivo a dormire, la notte, dopo averlo letto. Ma forse, e dico forse, perché mi riesce facile immedesimarmi in queste storie. Percy è un bravo ragazzo, l'ho già detto e lo ripeto, ed è facile volergli bene. Mi è dispiaciuto solo che non sia salpata la mia ship RachelxPercy, ma ehi! Ne abbiamo avuta una migliore!

Ora scappo a prendere i prossimi libri in biblioteca!

Vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo (l'unica, purtroppo):
"Il mondo stava crollando e l'unica cosa che per me contava davvero era che lei (Annabeth) fosse ancora viva."
(Percy Jackson)

xoxo,
Giada 

sabato, agosto 17, 2024

RECENSIONE DI BEACH READ - ROMANZO D'ESTATE DI EMILY HENRY

Buona sera, Fantastics! Non so come ho fatto a finire Beach Read, stavo vivendo l'eterno dilemma del lettore... ovvero amare un libro talmente tanto da volerlo finire per vedere come finisce, a non volerlo finire proprio, per rimanere con la possibilità di scoprire come finirà. Alla fine, la mia curiosità ha avuto la meglio - come sempre, oserei dire - quindi, alla fine, l'ho finito.

PREMESSA
E' dall'anno scorso che giro attorno a questo romanzo, ma per un motivo o per un altro (lavoro nuovo, nuovi impegni, proseguimento del mio romanzo e cazzi e mazzi vari) l'ho sempre rimandato. Come vi dicevo, non è un bel momento per me, e avevo bisogno di una letturina leggera. Insomma, si chiama Beach Read, sarà divertente, no? E lo è stato, ma è stata una rom-com dai toni drammatici e dolorosi, che mi ha fatto piangere, alla fine. E io non piango mai. Mai. I motivi per cui ho pianto sono molteplici, ma il primo fra tutti è che mi sono rivista in entrambi i protagonisti, fragili e spezzati come mi sento io in questo momento. Un momento in cui sono a galla solo grazie ai libri e alle serie tv, perché non ho la testa per scrivere il mio, di romanzo. Non ne ho l'energia mentale. E il mio umore non è dei migliori. Quindi, mi aspettavo una rom-com estiva, ed è ciò che ho avuto; ma parla anche di scrittori ed io stessa, scrivendo, mi sono rivista in January e Gus. 

TRAMA (DA HARPERCOLLINS.IT)
Augustus Everett è un autore amato dalla più intransigente critica letteraria. January Andrews invece scrive deliziose commedie romantiche che scalano regolarmente le classifiche.
Lui è uno scrittore serio, ma non riesce a parlare di sentimenti. Lei è una sostenitrice dell’amore per sempre e del lieto fine. Non hanno niente in comune. A parte che per i prossimi tre mesi saranno vicini di casa. January ha infatti deciso di rifugiarsi nel cottage del padre sul lago Michigan e pensa di trascorrere l’estate raccogliendo le idee e scrivendo un romanzo pieno della felicità che non sa più immaginare: ha da poco scoperto un segreto sui suoi genitori e non crede più nell’amore. Nella veranda accanto alla sua c’è però un vicino di casa inaspettato: Augustus Everett, suo ex compagno di college e soprattutto autore di fama. Anche lui colpito da un paralizzante blocco dello scrittore. Da sempre i due non si sopportano, ma decidono di lanciarsi una sfida per cercare di darsi una mano, o più probabilmente di punzecchiarsi. Si scambieranno il romanzo. E così Augustus dovrà dimostrare di saper scrivere anche un lieto fine e January di sapersi cimentare nella scrittura del Grande Romanzo Americano. E questa scommessa cambierà inevitabilmente tutti i finali…

RECENSIONE
Beach Read - Romanzo d'Estate mi ha piacevolmente sorpreso, a più riprese. Non è solo una rom-com. E' molto, molto di più. E' la storia di due scrittori spezzati, distrutti dentro, che si ritrovano dopo più di sette anni e che, aiutandosi l'un l'altra, rimettono insieme i cocci delle loro vite. January ha appena perso suo padre, il suo amato padre che aveva una doppia vita con la sua amante, ed è tornata nella loro casa di North Bear Shore. Augustus Everett è uno scrittore di narrativa contemporanea, da quel che ho potuto evincere, tipo JD Vance (perdonatemi il paragone, ma è la prima persona che mi è venuta in mente!) con Elegia Americana e sta cercando di rimettere insieme i pezzi della sua vita dopo che un brutto evento l'ha sconvolta - una cosa che non scopriremo dopo più di metà romanzo, quindi no spoiler per voi.

Non mi aspettavo di identificarmi così tanto in January - che nella mia mente si chiama January Jones, l'attrice di Emma degli X-Men - ma quando ha descritto cos'è la scrittura per lei, è sembrato che mi avesse letto nella mente:

Potevo lavorare sulla trama tutto il giorno, ma non serviva a nient ese non mi buttavo a capofitto nella storia, se la storia stessa non mi catturava riscucchiandomi nel suo vortice. Quello era ciò che avevo sempre amato della lettura, ciò che mi aveva spinto a scrivere. La sensazione di un nuovo mondo, tessuto intorno a te come una ragnatela, e l'impossibilità di muoverti finché il disegno completo non si fosse rivelato. (...) 

C'erano storie che meritavano di essere raccontate, storie che non avevo mai preso in considerazione, e provai un fremito di eccitazione al pensiero che forse potevo scriverne una, e farlo con piacere.

Ad un certo punto, mi aspettavo che sarebbe saltato fuori il POV di Gus, ma quando non è successo sono rimasta un po' delusa. Ma quella delusione è sparita presto, perché lggere la storia dal solo POV di January mi ha permesso di identificarmi ancora di più in lei, e io che sono già sofferente per i motivi miei, ero una fontana alla fine della lettura del romanzo.

Bellissimo. Struggente. Doloroso.

Merita tantissimo, e non solo perché io mi sono rivista in loro. Ma perché penso che la storia di January e Gus sia la storia di tanti scrittori, la storia che tante persone non conoscono e di cui loro non vogliono si sappia. Mostrarsi vulnerabili è un rischio, ma quando si è innamorati, ne vale la pena.

Vi saluto con una citazione tratta da questo meraviglioso romanzo, mentre aspetto con impazienza che arrivi Book Lovers, sempre di Emily Henry:
"(...) Ho passato l'estate scorsa pensando che non sarei stata più felice, e adesso, un anno dopo, sono ancora preoccupata, arrabbiata e nauseata, ma anche felice, a tratti. Le cose brutte bob scavano dentro di te fino a renderti un abisso di infelicità. Insieme allo schifo, ci saranno sempre anche le cose meravigliose. Ci saranno persone come Pete e Maggie, e i temporali nel bosco e il sole sulle onde."
(January a Gus)

xoxo,
Giada

lunedì, agosto 12, 2024

RECENSIONE DE IL REGNO DEI DANNATI (KINGDOM OF THE WICKED #2) DI KERRI MANISCALCO

Buon pomeriggio, Fantastics! Un po' dispiaciuta, ieri notte ho finito il secondo romanzo della serie dedicati ai Malvagi della Maniscalco. Beh, che dire... non sono stata per niente delusa! Forse perché mi sono ritrovata davanti esattamente a ciò che mi aspettavo. Una bella e sana dose di trash, qualche scopiazzatura di Sarah J. Maas, ma per il resto... ho amato! Ho amato (quasi) tutto!

PREMESSA
Non è un bel periodo per me, quindi non mi stupisco che mi piacciano questi romanzi. Il primo della Maniscalco non mi era piaciuto, era assurdo e l'ho trovato pessimo sotto molti aspetti. Questo, invece, l'ho amato. Nonostante il cambio di setting molto confusionario. Nonostante il worldbuilding mal reso, e questo mi ha fatto abbassare il punteggio generale a 4 stelle. Nonostante tutto, insomma. E' un romanzo che sarebbe potuto esser molto più corto, ma l'uso estremo del misunderstanding trope ha contribuito ad allungare *enormemente* il brodo - e aggiungerei, anche *inutilmente*. 

TRAMA (DA OSCARMONDADORI.IT)
Desiderosa di vendicare la morte dell’amatissima gemella, Emilia ha venduto l’anima per diventare regina dei Malvagi e, accompagnata dall’ambiguo Principe Ira, è scesa nei Sette gironi. Non impiega molto a scoprire la prima regola della corte dei Malvagi: non fidarsi di nessuno. Più si trattiene all’inferno, infatti, più le appare chiaro che in quel mondo di vizi e seduzione nulla è mai ciò che sembra.

Anche Ira, un tempo suo alleato, potrebbe nascondere dei segreti sulla sua vera natura. E così, in breve tempo, Emilia rimane intrappolata tra Ira e il suo ancor più malvagio fratello, il Principe Superbia, il re dei demoni.

Tra palazzi lussuosi, infidi cortigiani e feste stupefacenti, Emilia dovrà districarsi tra enigmatici e contraddittori indizi per scoprire cosa sia davvero successo a sua sorella. E, al contempo, sarà chiamata a svelare i misteri sul suo stesso passato per trovare le risposte di cui è in cerca. Sempre che i suoi vizi non le mettano i bastoni tra le ruote.

RECENSIONE
Come dicevo più su, non è un bel periodo per me. E, proprio perché non lo è, mi fa apprezzare ancora di più questo genere di romanzi che, in condizioni normali, disprezzerei. Perché, insomma, non sono validi. Dal mio punto di vista, almeno... non sono l'apice del fantasy internazionale, capitemi. Ci sono autori molto più bravi e capaci, in commercio. Ad ogni modo, bisogna riconoscere alla Maniscalco che sa vendere. Ed è brava a farlo. Perché, come dicevo per Katee Robert, il sesso vende. E anche l'estremo ed esasperante slow burn tra Emilia e Ira.

Emilia Di Carlo è tornata, ma non è più in Sicilia - la Sicilia fantasy elaborata dalla Maniscalco. No, è scesa all'Inferno dopo aver venduto l'anima a Superbia, per poter salvare la sua amatissima sorella gemella. E, subito de botto, viene condotta nel Corridoio dei Vizi dove viene 'scelto' il suo Vizio d'elezione - una perdita di tempo e di pagine, considerato ch'è palese quale sia, ovvero l'Ira. La rabbia. La furia, comunque la vogliate chiamare, quella è. Questo 'smistamento' mi ha ricordato la divisione delle Fazioni di Divergent, solo che qui è stato davvero una perdita di tempo, perché il suo vizio d'elezione era palese sin dal romanzo precedente. Questo device è stato un modo come un altro per avvicinare Emilia fisicamente ad Ira, verso il quale lei prova un'evidente attrazione sessuale - ma il suo atteggimento puritano, a tratti bigotto, le impedisce di godersi la scoperta della sua sessualità. Così passa da zero a cento nel giro di cinquanta pagine, e ci prova e riprova con Ira più e più volte. Perché *dan daaan* quando Emilia l'ha evocato, nell'altro romanzo, ha stabilito un fidanzamento parziale con Ira - che non è davvero Ira, btw - e deve decidere se accettare o meno il mating bond con Ira. Sarah J. Maas here? Il mating bond che viene accettato o rifiutato è, in parte, il perno de Il Regno del Dannati. 

Un altro perno è dato, senza ombra di dubbio, dai teschi animati che Emilia riceve e davvero, non riesce a capire chi sia che glieli manda. Ordisce un piano ai danni di Superbia, ai danni di Invidia... e alla fine la soluzione ce l'aveva davanti agli occhi. Palese. Insomma, io avevo già capito chi era da molto prima. 
Ed era una cosa talmente ovvia che mi son messa a ridere, ieri sera. Ira, poi, è un sottone. Ma è un sottone proprio dall'inizio alla fine. Credo di aver letto poche volte di un personaggio maschile così sottone, il primo era senza dubbio Hawke di Sangue e Cenere della Armentrout. 

Vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo fantasy, che nonostante tutto vi consiglio di recuperare perché: sì, è trash. Sì, a tratti fa ridere. Sì, Emilia è una idiota e una ingenua dall'ìnizio alla fine con degli sprazzi da girl power/badass moments, ma sempre idiota rimane. Insopportabile. Ma...
leggetelo comunque, è una letturina leggera che ci sta.
"Gli astri influenzano, ma non costringono."
(Ira ad Emilia Di Carlo)

xoxo,
Giada

venerdì, agosto 02, 2024

RECENSIONE DI THE VINCENT BOYS (THE VINCENT BOYS #1) DI ABBI GLINES

Buona sera, Fantastics! Ho rimandato a lungo questa recensione, perché questo libro non mi è piaciuto. Era da tanto, forse dai tempi del Regno dei Malvagi che non trovavo un libro così pessimo. Ma pessimo sul serio, raga. Forse il peggiore del 2024. 

PREMESSA
Quando ho aperto il blog, nel 2014, questo romanzo era molto in voga. Sono quasi 10 anni fa. Ma comunque, il passare degli anni dovrebbe far migliorare un romanzo. Invece no. Tutto l'hype che avevo per questo libricino sparito nel giro di non so quanti giorni, in cui mi trascinavo leggendolo perché non sopportavo nessuno dei protagonisti - a partire proprio da Ash. Insomma, posso già dirvi che non ve lo consiglio. Ci sono romance scritti meglio in circolazione, e anche erotici scritti molto meglio - perché le scene che ci sono qui fanno venir voglia di lavarsi gli occhi con la candeggina, da quanto pessimi sono. 
E penso di aver detto tutto, con questo.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Ashton, brava ragazza di "professione", cerca di non deludere i suoi genitori e gioca il ruolo della fidanzata perfetta di Sawyer Vincent, il ragazzo che tutte vorrebbero. Ma durante le vacanze estive, mentre Sawyer è in campeggio con il fratello, Ashton inizia ad avvicinarsi a Beau, cugino di Sawyer, terribilmente sexy. E terribilmente pericoloso... Il ragazzo da cui tutte dovrebbero stare alla larga. Beau, che ha sempre voluto bene a Sawyer come a un fratello, ama Ashton fin dai tempi dell'asilo, considerandola però la "ragazza di suo cugino" e, dunque, off limits. Che sia giunto il momento di abbandonare le maschere e di lasciarsi andare ai sentimenti veri? Più Ashton e Beau cercano di stare lontani più il desiderio si fa irrefrenabile. La tenera amicizia che li legava da piccoli si trasforma in attrazione travolgente, impossibile da combattere... Come reagirà Sawyer nel trovare la sua ragazza tra le braccia del cugino e migliore amico? C'è sempre una prima volta per "tutto": per l'amore, per la gelosia, per scoprire chi siamo veramente...

RECENSIONE
Sto facendo una cosa che non dovrei mai fare prima di scrivere le recensioni, ovvero sto spulciando le recensioni negative su Goodreads - sono 2k, quindi ne avrei un bel po' da leggere, ma voglio togliermi sto impiccio dalle palle al più presto possibile. Da qui potete capire quanto non mi sia piaciuto questo romanzo. E' brutto a livelli inimmaginabili. Oh god, da dove comincio?

Ashton Gray è la figlia del pastore, in un paesello dell'Alabama, fidanzata col golden boy della città. Viene considerata la brava ragazza del paese, una brava samaritana e una che fa volontariato solo perché costretta dalle pressioni esterne. E fin qui, all'inizio, poteva anche starci. Voglio dire, poteva piacermi. E' un tema a cui, volente o nolente, sono stata vicina anche io in passato. Il problema comincia quando, il ragazzo della suddetta 'brava ragazza', se ne va in montagna con la sua famiglia e lascia la povera sfigata da sola. Avete presente quando la protagonista non sa di essere bella, ma si atteggia a insicura ugualmente? Ecco, uguale. Sono 3 anni che Ash sta con Sawyer Vincent, golden boy come vi dicevo, e gran giocatore, amato da tutti e da tutta la scuola. La nonna che, inizio romanzo le consiglia di darci dentro con il cattivo ragazzo solo per movimentare un po' la sua estate è stata na cosa... Na cosa da far strabuzzare gli occhi. Cioè, stai da tre anni con uno e ti consigliano di TRADIRLO? Così, ad cazzum. Solo per movimentare un po' la tua estate. Cosa vuoi che sia tradire la fiducia altrui, no?

Beau Vincent è il cattivo ragazzo del paesello, il tipico bulletto che risolve tutto a cazzotti. Ed è sempre stato innamorato di Ashton, solo che lei non lo sapeva *gasp scioccato*. Quando lei decide di riavvicinarsi, passano dal riconciliarsi come amici a fare sesso nel giro di venti pagine. Ho avuto l'impressione che la storia corresse, e molto. Infatti è stato così. Ma golden boy torna dalla montagna e si accorge che la sua fidanzata traditrice e finta santerellina gli sta nascondendo qualcosa, e quando alla fine lo affronta lei si stupisce che lui non prenda bene il fatto che l'ha tradito. Ma dai? Ma sul serio?
Veniamo a ciò che mi ha fatto venir voglia di cavarmi gli occhi. Tralasciando il tradimento che vuole essere, in tutti i modi giustificato qui, dal vittimismo e dalla finta innocenza e poca esperienza di Ashton, Beau dovrebbe essere il tipico cattivo ragazzo. Ma passa da dire parolacce *uhmamma mia!* a dire, e cito testualmente:

"La tua patatina è mia."
"Voglio il tuo buchetto caldo."
A "La tua patatina è mia" ho riso più del dovuto, lo confesso. Se un ragazzo lo dicesse a me, io gli riderei in faccia. Non è così che si rende il dirty talk. Se è un cattivo ragazzo che parla di sesso liberamente e dice parolacce a manetta, per quale motivo non dice 'figa' o 'vagina'? Come Anastasia Steele, Ashton passa da puritana e bigotta alla più grande troiona del paese - perdonatemi, ma la sua uscita infelice su cosa rende una persona una troia mi ha fatto rizzare i peli delle braccia. Quindi, una persona è una troia solo perché non è sposata? E' per questo che Honey, la madre single di Beau, viene considerata tale? Ma ora arriviamo anche a quello, no worries.

La madre di Beau, Honey Vincent, ha sicuramente un peso in questa storiella da quattro soldi. Honey è la ragazzaccia del paese che lavora nel bar malfamato e che vive nelle roulotte. Ora, perdonatemi, ma Ashton apparire classista come non so, oltre che criticante a livelli incredibili. E' una madre single che ha cresciuto un figlio da sola, ovvio che non navighi nell'oro, ma ha fatto del suo meglio. Sempre meglio del padre di Ashton, che con un deus ex machina prevedibilissimo, alla fine accetta Beau nella sua vita. 

Ho trovato tutti i personaggi piatti, piatti all'inverosimile, vorrei precisare. Sebbene ci sia il doppio POV, le loro voci sono tutte uguali. Vorrei anche sottolineare che, quando uno ti tradisce, non è tenuto poi a difenderti dai bulli della scuola. Come è già stato sottolineato, Ashton se l'è andata a cercare. E poi... Dio, quanto sono immaturi. Tutti. Tutti i personaggi sono immaturi, dal primo all'ultimo. Non ce n'è uno che si salvi. Dico seriamente. 

Ad ogni modo, avrei piegato delle pagine per mettere le cit. (che avevo quando ho recensito I peccati degli dei), ma onestamente non voglio nemmeno farlo. Sto libro è troppo brutto per spenderci altro tempo dietro. Troppo, e non lo merita.

xoxo,
Giada