WATTPAD STORIES

martedì, settembre 24, 2024

RECENSIONE DE LA SVASTICA SUL SOLE DI PHILIP K. DICK

Buona sera, Fantastics! Sono un pochino rincoglionita, ma quando trovo testi forti da leggere sento sempre il bisogno di riposare la mente. Mi capita spesso anche quando scrivo scene forti emotivamente, o che presentano una struttura più lunga e dettagliata. E' proprio la mente a richiedere una pausa. E, dopo averla fatta, sono qui per parlavi di quel capolavoro che è La svastica sul sole <3

PREMESSA
Sono anni, ormai, che rimando la visione de L'uomo nell'alto del castello. Da quando ho saputo che è tratto da questo romanzo ucronico, non ho fatto altro che pensarci - come Westworld, insomma, che ho saputo è stato ispirato da un non ben identificato romanzo di Michael Crichton. Alla fine, finalmente, mi sono decisa a leggerlo. L'ho usato come un palate cleanser dopo l'ultimo romanzo - il cui titolo ora non mi viene in mente, btw. Quindi, alla fine quest'anno sono riuscita a spuntare uno dei romanzi che aspettavo di recuperare da una vita di leggere, dalla lista :)

TRAMA (DA IBS.IT)
Stati Uniti d'America, 1962. La schiavitù è di nuovo legale, i pochi ebrei sopravvissuti si nascondono dietro falsi nomi, la California è asservita al Giappone. Vent'anni prima l'asse ha vinto la seconda guerra mondiale, e si è spartito l'America. Sul resto del mondo incombe una realtà da incubo: il credo della superiorità razziale ariana ha soffocato ogni volontà o possibilità di riscatto. L'Africa è ridotta a deserto, vittima di una soluzione radicale di sterminio, mentre l'Italia ha ottenuto solo le briciole dell'immenso potere dell'Europa.

RECENSIONE
Wow. Cavolo, wow. Questo romanzo è un capolavoro, in tutto e per tutto. E' così ricco di significati, spesso sottili, che bisogna prestare molta attenzione alla minima variazione nei dettagli - Manifest mi ha insegnato molto bene, tutto ciò - perciò non è un libro che va letto alla leggera. E' corto, ma l'ho trovato molto pesante. Molto impegnativo, ecco. Non è il tipo di romanzo per staccare la mente, ma a mio avviso rientrare tra i romanzi che spesso definisco 'intellettuali'

Spesso mi sono chiesta cosa sarebbe successo, all'Europa e al Mondo, se la Germania avesse vinto la Seconda Guerra Mondiale? 
Voi non ve lo siete mai chiesto? In quale stato verserebbero le persone a noi vicine? Come vivremmo, noi, se la Germania avesse vinto?

Da questa premessa fondamentale, parte La svastica sul sole: la Germania ha vinto la Seconda Guerra Mondiale, sconfiggendo l'Asse e conquistando tutto ciò su cui poteva mettere gli artigli. Gli ebrei, quelli che sono riusciti a scappare, ora vivono negli USA divisi tra giapponesi e americani, un confine deciso come il Muro di Berlino, che taglia in due gli USA in modo netto. I giapponesi sono razzisti nei confronti dei bianchi, i bianchi lo sono nei confronti dei giapponesi, i cinesi deridono entrambi, mentre i tedeschi pensano solo a conquistare Marte e Venere; mentre hanno sterminato sistematicamente la popolazione dell'Africa facendo test genetici (a tal proposito, voglio ricordare che il Dottor Morte, Mengele, conduceva esperimenti sugli esseri umani contro il loro volere, a scopi eugenetici) fino a sterminare tutta la popolazione africana. Gli ebrei che sono riusciti a scappare vivono negli USA sotto falso nome, ma se vengono trovati, sono costretti a esser spediti a Berlino col primo razzo della Lufthansa per finire nei forni crematori o nei campi di concentramento. In questo terrificante contesto politico, vivono: Frank Frink, ebreo che si è licenziato dal suo lavoro con le auto e di falsificatore di opere folcloristiche americane; Juliana Frink, la sua ex moglie, una donna focosa alla ricerca della verità; Tagomi, un console giapponese della Costa Est degli USA che ha una formazione buddista e si approccia alla vita con spiritualismo; Bayner, uno svedese che è arrivato nella Costa Est degli USA per stringere degli accordi commerciali; infine Robert Childan, un uomo che sinceramente mi è stato sulle palle col suo finto perbenismo; e alla fine ha lasciato perdere quella facciata per mostrare apertamente il suo razzismo nei confronti dei giapponesi. Oh, il razzismo è onnipresente in questo romanzo; e non mi aspettavo nulla di diverso, a esser sincera, perché parla comunque di un regime totalitario.

Allo sfondo politico, che ci mostra l'Inghilterra che ha ingaggiato una Guerra Fredda con la Germania - rispecchiando ciò ch'è successo nella Realtà, con gli USA e la Russia - il fil rouge di questo romanzo sono alti due romanzi: l'I Ching, o Libro del Mutamento, una sorta di Oracolo costantemente usato dal popolo giapponese per conoscere gli eventi futuri tramite quelle che io considero delle rune - si chiamano bastoncini millefoglie, e ciò mi faceva pensare alla torta millefoglie lol. E La cavalletta, scritta da Abendsen, ovvero L'uomo nell'alto del castello. 

Un romanzo arguto, sottile. Un romanzo che parla di ciò che sarebbe potuto succedere, e per farlo l'autore si è basato su elementi reali che ha studiato, per renderlo verosimile. 

Siccome ho tanti brani da trascrivere, e molto lunghi , vi lascio con un pezzetto del brano che mi ha colpito di più:
"(...) Quello che non comprendono è l'impotenza dell'uomo. Io sono debole, piccolo, senza la minima importanza per l'universo. L'universo non si accorge di me, e io vivo senza essere visto. Ma perché questo dovrebbe essere un male? Non è meglio così? Gli dèi distruggono coloro di cui si accorgono. Se sei piccolo potrai scampare alla gelosia di chi è grande."
(H. Wegener)

xoxo,
Giada

venerdì, settembre 20, 2024

RECENSIONE DI CITTA' DI CENERE (THE MORTAL INSTRUMENTS #2) DI CASSANDRA CLARE

Buon pomeriggio, Fantastics! Oggi giungo qui prima del solito, è una cosa inaspettata pure per me lol Durante la lettura di Città di Cenere sono stata molto male, a causa dell'allergia forte e cronica che ho - come se non avessi già abbastanza cose a cui pensare, voglio dire, non me ne servono altre ancora. Insomma, questo sequel ha retto bene il confronto col primo!

PREMESSA
Uno degli obiettivi che avevo messo da parte, per dedicarmi completamente alla scrittura, era proprio finire la lettura di TMI di Cassandra Clare. Odio aver visto la serie tv, ma non conoscere come si deve i libri, quindi visto che è una di quelle serie che sono molto simili - anche se molto teen, rispetto ai miei di standard di cose che scrivo, dato che io scrivo ADULT urban fantasy - ai miei romanzi, quindi ho ricalibrato i miei obiettivi, e alla fine eccomi qui a recuperare almeno la prima parte seguendo l'ordine consigliato dalla Clare. Devo dire che non ho trovato l'ordine di lettura consigliato da nessuna parte, quindi sono dovuta andare in cerca sui siti americani, e a tal proposito farò un post - come per Percy Jackson, perché non sempre è chiaro l'ordine di lettura. Devo dire che l'ho amato molto, in parte anche perché la traduzione è fatta molto molto meglio rispetto a quella del primo, e questo vuol dire molto, quando leggi un libro. Se ricordate bene, è proprio a causa della pessima traduzione che ho mollato Crescent City 2 della Maas, dopo 80 pagine.

TRAMA (DA OSCARMONDADORI.IT)
CLARY: VORREBBE CHE qualcuno le restituisse la sua vecchia, normalissima vita. Ma cosa può esserci di normale quando tua madre è in un coma indotto con la magia e tu sei una Shadowhunter, una cacciatrice di demoni?

Valentine: è l’unica speranza che Clary ha per salvare la madre. Un uomo pericoloso, probabilmente pazzo, sicuramente spietato, che, fra l’altro, è suo padre.

Jace: è il fratello che Clary non sapeva di avere. Bellissimo, magnetico ed esasperante, è disposto a tradire tutto ciò in cui crede, pur di aiutare il padre.

E mentre a New York si moltiplicano gli omicidi, nella Città di Ossa scompare la Spada Mortale. Il sospetto è che dietro i delitti ci sia Valentine. E Clary si trova costretta a scelte che mai avrebbe voluto compiere.

RECENSIONE
Città di Cenere ha rappresentato la S2 della serie su Netflix, quindi benomale sapevo già cosa aspettarmi. Normalmente non vedo prima le serie e dopo leggo il libro, ma sono una mood reader; quindi ogni mia decisione è soggetta ai miei cambi di umore/voglie di lettura del momento ecc. Quindi il ritorno di fiamma della Clare non me l'aspettavo di certo lol Anche perché sto seguendo tre saghe in contemporanea, e per fortuna leggo un romanzo per volta, altrimenti andrei fuori di testa lol

Clary Fray è tornata e non solo deve affrontare il suo tanto crudele quanto bellissimo padre, Valentine Morgenstern, ma deve fare i conti con la realtà: Jace Wayland/Morgenstern è in realtà suo fratello, e non il ragazzo di cui si è innamorata. Devo dire che l'angst potente tra loro due si sente in ogni singola pagina, a Clary fa male star vicino a chi ama e non poterlo amare come vorrebbe, perché altrimenti sarebbe incesto. Ma vogliamo parlare di quel bacio alla Corte Seelie? Lì la trama ha incestato alla grande! E, insomma, io sono totally here for it!

Lo so, lo so. E' sbagliato tifare per la parte incestuosa della trama - ma andiamo, sono cresciuta a pane e GOT, l'incesto è il male minore di questa saga! La chimica tra Jace e Clary è palese, si sente, è tangibile. Ma tangibile sul serio, e cavolo ragazzi, se è meravigliosa! Da una parte è comprensibile il tentativo di Clary di dimenticare Jace con Simon, l'amico di sempre trasformato in un vampiro da Raphael, il vampy del mio cuore - ma è un tentativo inutile, perché l'amicizia tra loro non riesce a trasformarsi nella passione sfolgorante che c'è tra Jace e Clary. Menzione d'onore per Isabelle, una vera e propria ally, e la sorella che chiunque vorrebbe <3 Isabelle la amavo nella serie e la sto amando anche nel romanzo, esattamente com'è stato col primo romanzo di TMI. Alec, oh... il nostro closeted gay sta sperimentando la sua sessualità insieme a Magnus Bane, e anche in questo caso sono totally here for it perché Magnus e Alec sono una ship già salpatissima.

Ho già prenotato Città di Vetro, solo perché sono curiosa di vedere com'è stato gestito, a livello di trama, l'arrivo di Sebastian. E se avete visto la serie tv, sapete chi e cosa è Sebastian. E vogliamo parlare dei poteri di Jace e Clary? Della risposta volutamente non data riguardo al loro sangue e agli esperimenti che Valentine ha fatto su di loro?

Spero che l'abbiate letto anche voi, e che vi sia piaciuto. La prima edizione di questo romanzo risale al 2008, quando io ero knee deep nella mia Twilight Era, uff. E anche House of Night Era, non dimentichiamo. Spero di riuscire a portare anche questi romanzi qui, per rivivere il periodo d'oro vampiresco dei romanzi anche nel blog.

Non ho una citazione per voi, quindi chiuderò qui.

xoxo,
Giada

venerdì, settembre 13, 2024

RECENSIONE DI BOOK LOVERS - UN AMORE TRA I LIBRI DI EMILY HENRY

Buona sera, Fantastics! In questa uggiosa, nuvolosa e piovigginosa giornata di metà settembre ho finito uno dei romanzi transizione - da estate ad autunno, molto in tema - migliori di sempre. Tra poco si avvicina il momento di recuperare Dio di illusioni e Il Cardellino di Donna Tartt, e io non potrei essere più pronta di quanto non lo sia!

PREMESSA
Dopo aver letto Beach Read, sapevo che non avrei resistito. Sapevo che alla fine, una volta aver conosciuto la sua scrittura e il suo stile, alla fine avrei voluto leggere tutti i suoi romanzi. Perdonami Katee Robert, ma Emily Henry sa davvero catturarmi alla grande. Catturarmi come poche scrittrici sono in grado di fare, a dirla tutta. Quando trovo un personaggio che mi somiglia così tanto, difficilmente riesco a staccarmene. O, perlomeno, faccio molta fatica a chiudere il libro e faccio di tutto per rimandare la parola 'fine'. Ecco, in questo caso è stata la stessa cosa. Esattamente come mi sono identificata (in modo spaventoso) in January Andrews, mi sono identificata moltissimo in Nora Stephens. Per certi versi, somiglio veramente tantissimo a entrambe. Forse troppo. E questo mi fa un po' paura, a esser sincera. Forse spero in un finale come il loro.

TRAMA (DA HARPERCOLLINSITALIA.IT)
UN’ESTATE. DUE RIVALI. UN COLPO DI SCENA… DA ROMANZO.
La vita di Nora Stephens è tra i libri, ma lei non è la classica eroina da romanzo, anzi. Non è impavida, non è la ragazza dei sogni e nemmeno quella della porta accanto. A dirla tutta, Nora è un’eroina solo per i suoi autori, perché è l’agente letteraria più spregiudicata di New York e grazie al suo cinismo riesce sempre a spuntare contratti milionari per i suoi clienti.
L’unica persona con cui Nora non riesce a essere spietata è sua sorella. Ecco perché quando Libby la implora di andare a trovarla nel paesino del North Carolina in cui si è trasferita, Nora non riesce a dirle no. E chissà, magari una piccola vacanza potrebbe farle bene. Ma invece dei picnic nei prati e dei battibecchi romantici con affascinanti dottori di campagna o baristi muscolosi che sognava, Nora si scontra con un’amara realtà. L’unico uomo in cui non fa altro che imbattersi è Charlie Lastra, un tenebroso, e molto snob, editor di New York. Potrebbe anche essere una simpatica coincidenza, se non fosse che i due si sono già incontrati molte volte per lavoro… e non è mai stato piacevole. Al contrario, i due si odiano…

RECENSIONE
"Distrazioni." Ripete la parola in tono piatto, come se il concetto non gli fosse familiare. Probabilmente è così. E' stato così anche per me, almeno per un decennio. 
Priorità. Compartimenti stagni. Requisiti. Tutto questo ha sempre funzionato in passato per me, ma adesso una sola spruzzata di spensieratezza mi ha distratto sia da mia sorella sia dalla mia cliente più importante. Dopo quello che è successo con Jakob, dovevo saperlo che non potevo fidarmi di me stessa.
(Nora Stephens)

Cosa non è stato questo viaggio, mamma mia! Cosa non è stato! C'è così tanto che vorrei dire e così poco che riuscirei a buttare giù, in questo momento. Finire il romanzo proprio prima di cena non è stata una grande idea, ecco. E se non scrivo tutto quello che penso ora, non riuscirò a iniziarne uno nuovo stasera. Quindi mi sa che cenerò un po' più tardi lol

Avete presente quando vi ritrovate, per la seconda volta nel giro di un mese, con un romanzo che parla di voi? Ma di voi, voi. Quelli che nascondete sotto strati e strati e che non mostrate a nessuno? Il vostro io più intimo e personale? Leggere i romanzi di Emily Henry ormai è così, per me.

Nora Stephens è un agente letterario, uno dei migliori di New York. Ha la fama di essere crudele, selettiva, e molto molto brava nel suo lavoro. Purtroppo, ha dovuto diventare così, formarsi una corazza dura per sopravvivere in un mondo crudele, quando ha perso la sua mamma da giovanissima. Una mamma ch'era una giovane donna piena di speranze e che credeva nell'amore in modo incondizionato, sebbene soffrisse sempre a causa di quest'ultimo. E così, quando Nora era piccola, ha deciso di non crederci più nemmeno lei. Ha congelato il suo cuore, per non rimanere ferita. Dall'altra parte abbiamo Charlie Lastra, un editor altrettanto crudele, un squalo come Nora, che ha la fama di riconoscere il talento in uno scrittore sin dalle prime pagine. Ma, come tutti, anche lui ha fantasmi e scheletri nel suo armadio. E quando i due si ritroveranno, dopo due anni, a Sunshine Falls - il romanzo in cui è ambientato il romanzo di successo di Dusty, una delle clienti di Nora, le cose cambieranno.
E cambieranno alla grande per entrambi.

Se, da una parte, Libby sogna uno small town romance per la sua sorellona; Nora vive nell'ansia costante di dover sistemare la vita e i problemi della sua sorellina. E' ciò che ha sempre fatto, perché ora dovrebbe essere diverso? Tuttavia, la magia dello small town romance sortirà i suoi effetti su Nora.
E l'incontro con lo stronzo Charlie Lastra le rivelerà molto più cose di sé di quanto si sarebbe mai aspettata. Essere vulnerabili fa paura, ma è anche indice di grande coraggio.

Eh, che dire? Io sono letteralmente ammaliata dai romanzi di Emily Henry. La Rete Bibliotecaria non ha People we meet on vacation, quindi penso che lo comprerò. Nel frattempo, ho la mia pila da smaltire e, credetemi, sono una montagna (letterale) di romanzi.

Quindi, se volete conoscermi bene davvero dovete leggere sia Beach Read che Book Lovers. 
C'è un pezzo di me in entrambe le protagoniste. Sul serio.

Vi saluto con una citazione tratta da questo magnifico romanzo, che mi sento di consigliarvi - e mi sento di consigliarvi di leggere DOPO Beach Read, perché ci sono riferimenti ai personaggi di quel romanzo. 
"Ci sono sempre riuscita senza sforzo - è per questo che mi sono innamorata della lettura: l'immediata sensazione di fluttuare, la dissoluzione dei problemi del mondo reale, tutte le preoccupazioni improvvisamente confinate dall'altra parte di una superficie metafisica."
(Nora Stephens)

xoxo,
Giada

domenica, settembre 08, 2024

RECENSIONE DI MIDDLE-GAME (ALCHEMICAL JOURNEYS #1) DI SEANAN MCGUIRE

Buon pomeriggio, Fantastics! Buon pomeriggio piovoso a tutti voi, miei cari lettori. L'intro in stile Lady Whistledown non era contemplato, ma anyway eccoci qui. Finalmente oggi pomeriggio, prima della pioggia - mi sono impuntata di finirlo prima che piovesse solo per scattare la foto per l'insta - sono riuscita a finirlo, e ho delle sensazioni contrastanti riguardo questo romanzo. 

PREMESSA
Se mi seguite dall'anno scorso, su Instagram, sapete che Middle-game rientra tra i miei romanzi da leggere per sfoltire la tbr. Sempre complice l'ansia pre-operatoria, e rimandare il ritiro dell'esito della risonanza magnetica sta avendo solo come risultato quello di mettermi ancora più in ansia - alla fine l'ho preso in mano. Devo dire che mi ha lasciata perplessa questo mix di generi diversi - fantasy, sci-fi, horror - e da nessuna parte c'era scritto che questo era una sorta di retelling del Mostro di Frankenstein. Perché questo è, a modo suo e con le dovute modifiche, ma lo è. Lo so perché ho studiato Frankeinstein all'università. Ad ogni modo, devo dire che ho apprezzato il meticoloso lavoro sotto, i concetti tutti concatenati e il fatto che due forze che governino l'universo siano incarnate in due esseri all'apparenza umani. Ma ciò che ho apprezzato di più sono stati i loop temporali e le diverse linee temporali - you don't say, è proprio ciò che mi ha fatto innamorare perdutamente di The Umbrella Academy. 

TRAMA (DA OSCARMONDADORI.IT)
Ecco Roger. Ha un vero dono per le parole, comprende istintivamente ogni linguaggio e sa che è il potere delle storie a regolare i meccanismi dell’universo.

Ed ecco Dodger. È la sorella di Roger, la sua gemella per la precisione. Anche lei ha un dono, per i numeri: sono il suo mondo, la sua ossessione, il suo tutto. Qualunque cosa le si presenti alla mente, Dodger la elabora con il potere della matematica.

I due fratelli non sono propriamente umani, anche se non lo sanno. Non sono neanche propriamente divini. Non del tutto… non ancora.

E poi c’è Reed, esperto alchimista, come la sua progenitrice. È stato lui a dare vita ai gemelli. Non si potrebbe definirlo il loro “padre”. Non proprio. Ma come tutti i genitori, per i due ragazzi ha un piano ambizioso: far sì che raggiungano il potere assoluto, e poi reclamarlo per sé.

Diventare “dei in Terra” è una cosa possibile. Pregate soltanto che non accada.

RECENSIONE
A volte la mossa vincente per nascondere qualcosa è piazzarla sotto gli occhi di tutti. Quel che si trova senza doverlo cercare, in fondo, non può in alcun modo essere pericoloso.
(Asphodel Baker)
Così comincia questo lungo lunghissimo romanzo dalle diverse linee temporali: dal principio di tutto. Asphodel Baker era una alchimista, donna, vissuta in un periodo storico in cui le donne venivano considerate alla stregua di vacche da riproduzione e una donna intelligente, come lei, non è stata accettata - neanche di fronte alle evidenti scoperte alchemiche - dalla Congrega degli Alchimisti. Così ha creato James Reed, il mostro di Frankenstein, e una sua collega ha creato Leigh Barrow, una donna algida e malvagia che è stata riportata in vita con la necromanzia - o una sorta di necromanzia. Reed vuole conquistare il mondo, e per farlo ha bisogno delle manifestazioni del linguaggio e della matematica, che ha reincarnato nei cuculi, in molti cuculi, ma nello specifico in Dodger Cheswich e Roger. Scusate, ho appena finito il romanzo e ho già rimosso il suo cognome lol 

Dodger possiede la matematica, è l'essenza stessa della matematica e in quanto tale riesce a vedere il tempo stesso che si muove e scorre, avanti e indietro. Roger, dal canto suo, possedendo il linguaggio è capace di vedere la storia di ogni cosa. Nonostante i numerosi tira e molla e il quasi incest - non potrò mai dimenticarlo, penso - perché c'era una confusione tale nel definire la loro relazione che si è capito che sono fratelli, ma avrebbero potuto esser qualcosa di più. Insieme, con l'aiuto di Erin, devono fermare Reed. Devono fermarlo, prima che sia troppo tardi. E per farlo, devono manifestarsi.

Ho apprezzato il fatto che ogni elemento fosse concatenato all'altro: l'amore per la matematica di Dodger, il legame quantico, l'amore per la letteratura di Roger, i loro modi così diversi di vedere il mondo ma anche così simili. I loop temporali e le linee del tempo diverse che si sovrappongono e poi si dividono, come un multiverso che è e non è un multiverso. E' tutto e niente insieme. Per loro, il mondo invisibile diventa visibile, e tutto è questo è super cervellotico e intellettuale e allo stesso tempo stra prolisso.

Perché è questo l'unico difetto, a parte i termini scientifici e letterari che non conoscevo - il scientific e literary mumble jumble - è che è estremamente prolisso. Sono tre giorni che praticamente mi costringo a finirlo, solo perché ero curiosa di vedere dove sarebbe andata a parare la storia. Ho amato i riferimenti a Il mondo di Oz, che devo recuperare assolutamente. 

Vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo, e ben presto dovrò fare una lista perché la mia biblioteca deve possedere tutte le nuove uscite Oscar Mondadori:
"(...), ma ha già capito che Dodger non racconta un bel niente se non è obbligata. E' una che i segreti se li tiene stretti, perché quello è l'unico modo di sopravvivere per chi è così tanto sveglio di quanto dovrebbe e così tanto più fragile di quanto non sembri."
(Roger Middleton)

xoxo,
Giada 

lunedì, settembre 02, 2024

RECENSIONE DI ESPIAZIONE DI IAN MCEWAN

Buon pomeriggio, Fantastics! Sono ancora un po' scossa, dal finale di questo libro. Mentirei... Mentirei se vi dicessi che non mi ha scombussolato nel profondo e non mi è entrato sottopelle. Proprio come il librino di Peter Cameron, tanto corto quanto intenso, Espiazione è stato un colpo al cuore. Oltre che la mia seconda, no terza (contando proprio Un giorno questo dolore ti sarà utile) incursione nel mondo della narrativa contemporanea introspettiva. 

PREMESSA
Mesi fa, in piena sacra fiamma della scrittura, ho visto questo film. In inglese lo trovate come Atonement, in italiano come Espiazione - e ha come protagonisti James McAvoy e Keira Knightly. Ecco, se il film mi ha distrutto, il libro mi ha ridotto a brandelli. E' stato molto molto più intenso e doloroso, nonostante io abbia apprezzato la stategia narrativa geniale e immersiva. O forse, proprio per questo. L'ho amato tanto quanto mi ha fatto male. E questo, per me, è un immenso punto a suo favore.

TRAMA (DA IBS.IT)
A tredici anni un amore che sboccia può sembrare un plagio. Una ragazzina che assiste a una violenza può convincersi di aver riconosciuto il responsabile e far condannare un innocente, rovinandolo e rovinandosi. Perché tutta la vita sarà segnata dalle conseguenze. La ragazzina crescerà, diventerà una scrittrice, ma non si libererà del peso dell'ingiustizia inferta a un innocente, alla propria sorella innamorata e in fin dei conti anche a se stessa.

«Un romanzo meraviglioso. Soltanto il geometrico, cristallino McEwan poteva trascinarci con tanta sapienza in tale vertiginoso labirinto» – la Repubblica

All'età di tredici anni, in un caldo giorno d'estate del 1935, Briony Tallis sente di essere diventata una scrittrice. La sera stessa, accusando di un crimine odioso un innocente, commette l'errore che la segnerà per tutta la vita. Eppure la giornata era iniziata sotto i migliori auspici. C'era la commedia da mettere in scena, i cugini arrivati dal nord per trascorrere qualche tempo in casa Tallis, e da Londra era atteso l'amatissimo fratello Leon con un amico, industriale della cioccolata. Soltanto la sorella maggiore Cecilia impensieriva Briony, con quel suo misterioso rapporto che la legava a Robbie Turner, il figlio della loro donna di servizio. Tutti i personaggi entrano in scena ma, nella commedia della vita, non ci sono prove prima della recita e ogni gesto assume un carattere definitivo. Presto, sarà troppo tardi per fermare la macchina dell'ingiustizia e la guerra arriverà a spazzare via il vecchio mondo con le sue raffinate ipocrisie.

RECENSIONE
Non so da dove cominciare questa recensione, sarò onesta. Questo libro, come vi dicevo, mi è arrivato dritto al cuore come pochi hanno fatto, negli ultimi anni. E ora penso di aver finalmente la maturità per apprezzare questo genere di narrativa che, in passato, avrei rifiutato trovandola troppo artificiosa o di difficile lettura. Se scrivo in modo strano o pieno di lirismi, sappiate che è tutta colpa della bookhangover che mi ha provocato questo libro lol

Ma partiamo dal principio. Briony Tallis è una ragazzina di tredici anni che viva in una lussuosa villa nella campagna londinese. Viene da una famiglia agiata, non ha mai conosciuto povertà, e ogni suo interesse è sempre stato soddisfatto senza alcuna remora. Briony non vede l'ora di rivedere i suoi cuginetti, i figli di sua zia Hermione, che arrivano dal nord a causa del divorzio dei suoi genitori. In poche parole, Hermione scarica i figli a sua sorella Emily, che per tutta l'estate dovrà prendersene cura. Briony però è anche una scrittrice in erba, arrogante e decisa a dimostrare alla sua famiglia quanto vale - sebbene sua madre, Emily, sia praticamente una figura assente dalla sua vita a causa delle sue costanti emicranie e suo padre, Jack, sia il Ministro della Difesa dell'interno dell'Inghilterra e non sia mai a casa. In poche parole, è molto più assente della madre - in questo contesto agreste, Briony arruola tutti i cugini per il suo spettacolo teatrale. Anche se loro non lo vogliono, e i due gemelli, i fratelli minori di Lola, Pierrot e Jackson, si contendono il ruolo migliore (il principe-dottore). 

La prima parte si trascina molto lenta, quasi noiosa, fino ad arrivare alla seconda dedicata totalmente alla guerra. Ma è proprio qui la bellezza di questo romanzo: ciò che tu credevi essere il romanzo stesso, in realtà è un romanzo nel romanzo, quindi è volutamente lento e noioso; senza contare che soltanto giunti alla fine si capisce ogni cosa. Nell'ultima parte, chiamata semplicemente 1999, tutto viene chiarito. Ed è questa caratteristica, il fatto che ogni parte - anche io divido i miei libri in parti, quando sono troppo lunghi, quindi ho apprezzato molto tutto ciò - sia uno strato di cipolla da togliere per arrivare al nocciolo della storia vera e propria. Perché quello che abbiamo letto non è un romanzo di fantasia, è la storia vera di Briony Tallis e di come un malinteso, e cioè aver visto ciò che voleva vedere nella sua gelosia infantile, in Robbie Turner lo stupratore di sua cugina, quando non è affatto così. 
E non si può fare a meno di odiare Briony, in ogni periodo della sua vita. Forse, si prova un po' di empatia per lei quando fa l'infermiera, ma il fastidioso e la rabbia nei confronti di questa ragazzina che, convinta, rovina la vita di un innocente e divide due innamorati non può che far molta rabbia.

Bello. Struggente. Potente.
Ian McEwan è uno scrittore lirico, capace nel creare strutture narrative che spingono il lettore a scoprire la vera storia passo dopo passo - in questo mi ha ricordato 4321, perché è strutturato nello stesso modo. Quindi penso proprio che leggerò altri suoi romanzi, perché ho amato troppo questo.

Vi saluto con una citazione tratta da questo magnifico romanzo:
"Briony imparò una cosa ovvia e semplicissima che aveva sempre saputo, come tutti: ogni persona è, tra le altre cose, un oggetto facile da rompere e difficile da rimparare."
(Briony Tallis)

xoxo,
Giada