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mercoledì, agosto 23, 2023

RECENSIONE DI UN PICCOLO FAVORE DI DARCEY BELL

Buon pomeriggio, Fantastics! Questa recensione doveva arrivare alle due del pomeriggio, non alle quattro passate - ho Daredevil che mi aspetta, e devo arrivare alla midseason prima di guardare l'ultima stagione di Ragnarok <3 Finalmente ho finito Un piccolo favore e, vi dirò, ero molto curiosa. Il film mi è piaciuto molto, e se c'è una cosa che hanno in comune sia libro che film è la psicopatia di Emily lol 

PREMESSA
Come vi dicevo, mesi fa ho visto il film Un piccolo favore su Netflix. Mi è piaciuto molto. Thriller psicologico, con personaggi altamente discutibili e grigi come piace a me. Ho un debole per i personaggi grigi, i moralmente discutibili personaggi che, nonostante compiano azioni indicibili, li adori. Ecco perché amo gli anti-eroi. Ma qui non si può dire che siano anti-eroi, quanto piuttosto tre criminali - a modo loro - con evidenti turbe psicologiche e sessuali (I can see you, Stephanie!). Mi aspettavo grandi cose da questo libro, visto come mi era piaciuto il film, ma il libro si becca 3.5 stelline, senza infamia e senza lode. Sarebbe potuto essere meglio? Sì. Lo è stato? Nope. 

TRAMA (DA IBS.IT)
Un thriller psicologico ad alto tasso adrenalinico, ricco di imprevisti e colpi di scena, denso di segreti e rivelazioni, che scivola tra amore e lealtà, morte e vendetta.

Tutto ha inizio con un piccolo favore tra madri. «Puoi passare tu a prendere Nicky?» chiede Emily alla sua migliore amica, Stephanie. E Stephanie, mamma di Miles, è felice di dare una mano, guidata dall'urgenza di essere utile, di sentirsi in qualche modo importante per gli altri. Quel giorno però Emily non torna a prendere suo figlio, e non risponderà alle telefonate, né ai messaggi. Stephanie, preoccupata, smarrita, si avvicina al marito della sua amica, Sean, gli sta accanto e si prende cura di lui e del bambino. E col passare dei giorni si innamora. Poi la notizia. Un corpo è stato ritrovato nelle acque del lago, e la polizia conferma: si tratta di Emily. Suicidio, il caso è chiuso. Ma è davvero così? Presto, Stephanie si renderà conto che niente è come sembra, e dietro l'amicizia, l'amore, o anche la semplicità di un piccolo favore, si nascondono invece una mente subdola e un disegno perverso e diabolico. Un piccolo favore è un thriller psicologico ad alto tasso adrenalinico, ricco di imprevisti e colpi di scena, denso di segreti e rivelazioni, che scivola tra amore e lealtà, morte e vendetta. Qui Darcey Bell ci presenta due figure femminili opposte, eppure per certi versi affini, di cui il lettore capirà presto di non potersi fidare.

RECENSIONE

Un piccolo favore si può riassumere con questa gif. Avevo alte aspettative - non avrei dovuto farlo, dato che non lo faccio mai, ma stavolta non ci sono riuscita - che sono state deluse da quel finale meh. Meh meh meh. The villain gets away with it. Lasciandosi alle spalle una scia di distruzione e casini. Da una criminale psicopatica e psicotica come Emily, e da una super mamma iper nevrotica e paranoica, mi aspettavo di meglio. Molto meglio. 

Emily e Stephanie vivono in Connecticut, sono vicine di casa e, all'apparenza, sembrano due mamme qualunque. Emily è una donna in carriera che lavora per Dennis Nylon, uno stilista ubriacone e drogato. Stephanie convive con le conseguenze delle sue azioni, ovvero la morte di suo marito e del suo amato fratello in un incidente d'auto. Ma non solo, Stephanie nasconde un grande segreto. Un grandissimo segreto che ci viene praticamente svelato all'inizio del romanzo: quando aveva diciotto anni, ha ricevuto la visita, inaspettata, del suo fratellastro Chris. Da quel momento, per quanto sbagliata fosse stata, l'attrazione tra loro è scoppiata e andavano a letto continuamente, insieme. L'incesto di Stephanie è stata la cosa più interessante di tutto questo piccolo romanzo. Un incesto dal quale è nato Miles, a cui Stephanie tiene più della sua stessa vita. Stephanie tiene anche un blog dove scrive della sua vita - edulcorata e finta - da mamma. Si discosta dalla verità, perché sa che se le sue lettrici scoprissero la verità, la lincerebbero. Emily, dal canto suo, ha grossi problemi psicologici. Dopo un passato di droga, alcolici e violenza domestica, è scappata dalla sua casa di famiglia e si è rifugiata nella costa Ovest. Sua sorella, la famosa gemella di cui nessuno sa, nella costa Est degli USA. Penso che due persone più piene di casini non si potessero incontrare, e invece Emily ha fatto in modo che la sua strada s'incrociasse con quella di Stephanie. 

Emily, per quanto psicopatica e psicolabile, è il fiore all'occhiello di questo romanzo. Un personaggio cattivo che sa di essere cattivo. Un personaggio senza scrupoli, crudele e diretto. Emily attacca bottone con Stephanie allo scopo di avere "un'amica" che parli della sua scomparsa, quando Sean, suo marito, avrà incassato la polizza assicurativa sulla sua vita. Ma Stephanie è un'impicciona, la classica vicina ficcanaso che vuole sapere tutto quello che fai e quando lo fai, a che ora della notte ecc, quindi non crede subito alla morte della sua cara amica Emily. L'elemento in più che c'è nel romanzo e che, secondo me, avrebbe reso il film migliore, non c'è. Ma non cambia nulla. 
Questo è uno dei pochi casi in cui il film è meglio del libro, garantito. 

Il romanzo presenta uno stile che mi ha messo un po' in confusione, all'inizio. C'è Stephanie che parla con le sue lettrici del blog, ovvero il POV visto attraverso ciò che si 'legge' nel suo blog. C'è il POV vero e proprio di Stephanie, che fa avanti e indietro tra passato e presente. C'è il POV di Emily, e anch'esso fa avanti e indietro tra passato e presente. E infine c'è il POV di Sean. La strategia narrativa utilizzata è quella del mockumentary, o una sorta di mockumentary, in cui il protagonista - il protagonista, o la voce narrante inaffidabile - si confessa al lettore. 

Mi aspettavo molto di meglio, sincera. Vi consiglio di vedere il film.

Vi saluto con una citazione, di Emily, di questo romanzo. Nonostante tutto, se v'ispira, leggetelo. Fatemelo sapere, poi!
"Mi ricordo di questo: nelle partite in cui c'è una posta in gioco molto alta c'è sempre un giocatore che gli altri chiamano 'pollo'. E alla fine della partita, state certi che il pollo avrà perso tutti i suoi soldi.
George Clooney disse: 'Se non capisci chi è il pollo, ci sono buone possibilità che il pollo sia tu."
(Emily)

xoxo,
Giada

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