Buona lettura!
Titolo: Come foglie al vento
Autore: Stefano Pavesio
Genere: Horror / Fantasy
ISBN: 9786050355703
Prezzo: 4,99€
Numero pagine: 400 circa
Pubblicato tramite: Narcissus (tutto gratuitamente)
Link acquisto: http://www.amazon.it/Come-foglie-vento-Stefano-Pavesio-ebook/dp/B00TCZVO2M/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1426111604&sr=1-1&keywords=come+foglie+al+vento#
Genere: Horror / Fantasy
ISBN: 9786050355703
Prezzo: 4,99€
Numero pagine: 400 circa
Pubblicato tramite: Narcissus (tutto gratuitamente)
Link acquisto: http://www.amazon.it/Come-foglie-vento-Stefano-Pavesio-ebook/dp/B00TCZVO2M/ref=sr_1_1?s=books&ie=UTF8&qid=1426111604&sr=1-1&keywords=come+foglie+al+vento#
Sinossi:
Cinque ragazzini, residenti in anonimi e sonnolenti paesini delle colline astigiane, vedranno le loro vite sfiorate da eventi sempre più funesti, fino a diventarne parte loro stessi, scoprendo, forse senza nemmeno accorgersene, che il male non può che generare altro male e che tutto quel che accade non sempre è dettato da una personale volontà, ma accade semplicemente perché deve accadere, perché, al di là delle scelte soggettive, ci sono delle forze che guidano gli avvenimenti secondo uno schema prestabilito di ampio respiro, che porterà le loro esistenze negli anni ‘80-‘90 a intrecciarsi con vicissitudini legate agli anni della seconda guerra mondiale e alle vite di persone solo all’apparenza completamente slegate dalle loro. Ogni azione, per quanto piccola o insignificante possa apparire, ne scatena altre, talora quasi impercettibili talora dirompenti.
Esiste un filo conduttore che regola il trascorrere di ogni vita, un filo che si srotola da una matassa che non conosce limiti spaziali e temporali, un filo sottile, quasi invisibile, ma incredibilmente resistente, indistruttibile, un filo che nel suo svolgersi avvolgerà intorno a sé differenti esistenze trascinandole inesorabilmente verso un unico punto di confluenza, pur lasciando loro l’illusione di poter disporre pienamente delle proprie decisioni, un filo che avvolgerà allo stesso modo gioia e dolore, vita e morte, violenza e amore, legandoli insieme indissolubilmente.
Un filo che, al di là dei mondi concreti e reali noti a tutti, lambirà sfere meno considerabili dalle menti più razionali, come quelle che sembrano donare una volontà malvagia a un borgo abbandonato e al bosco che lo circonda o come quelle che chiamano in gioco la presenza delle masche o che sembrano suggerire un gatto albino come un’occulta presenza latrice di sventura.
Non tutto quel che accade è comprensibile.
Non tutto quel che accade è accettabile.
Ma nulla, nulla accade per caso.
Vi saluto con un brano tratto da questo romanzo, che fa già parte dei libri nella mia Wish List di Amazon: "Rolando visse la stessa angosciante e terrorizzante esperienza degli altri passeggeri. Non avrebbe mai saputo spiegare cosa si provasse in quel momento, pochi istanti prima della propria morte. Non avrebbe mai saputo dire quanto fosse durata la caduta. Non avrebbe mai saputo descrivere quale sensazione si provasse nell’impatto col terreno tra le lamiere che si deformano e i vetri che si infrangono. No, non con il terreno, con l’acqua. Scura e gelida. E a quella velocità era dura come la pietra. Non avrebbe mai saputo spiegare cosa si provasse quando la vita abbandona le membra corporee. Perché lui non morì.
Fu sbalzato fuori dal veicolo e si trovò immerso in un liquido scuro e freddo come il ghiaccio fuso. Nuotò verso l’alto, verso quello che sperava fosse l’alto. Indovinò. Emerse e si trascinò fuori dallo stagno, attraverso frammenti di ghiaccio galleggianti, boccheggiante e infreddolito, ma in pochi istanti si ritrovò perfettamente asciutto, come se non fosse mai caduto in acqua. Istintivamente si allontanò un po’ da lì, portandosi verso una parte leggermente più rialzata del terreno. Percepì un cambiamento. Il tempo si era voltato di nuovo in avanti e adesso stava osservando il divenire nella giusta direzione."
Giada
Esiste un filo conduttore che regola il trascorrere di ogni vita, un filo che si srotola da una matassa che non conosce limiti spaziali e temporali, un filo sottile, quasi invisibile, ma incredibilmente resistente, indistruttibile, un filo che nel suo svolgersi avvolgerà intorno a sé differenti esistenze trascinandole inesorabilmente verso un unico punto di confluenza, pur lasciando loro l’illusione di poter disporre pienamente delle proprie decisioni, un filo che avvolgerà allo stesso modo gioia e dolore, vita e morte, violenza e amore, legandoli insieme indissolubilmente.
Un filo che, al di là dei mondi concreti e reali noti a tutti, lambirà sfere meno considerabili dalle menti più razionali, come quelle che sembrano donare una volontà malvagia a un borgo abbandonato e al bosco che lo circonda o come quelle che chiamano in gioco la presenza delle masche o che sembrano suggerire un gatto albino come un’occulta presenza latrice di sventura.
Non tutto quel che accade è comprensibile.
Non tutto quel che accade è accettabile.
Ma nulla, nulla accade per caso.
Vi saluto con un brano tratto da questo romanzo, che fa già parte dei libri nella mia Wish List di Amazon: "Rolando visse la stessa angosciante e terrorizzante esperienza degli altri passeggeri. Non avrebbe mai saputo spiegare cosa si provasse in quel momento, pochi istanti prima della propria morte. Non avrebbe mai saputo dire quanto fosse durata la caduta. Non avrebbe mai saputo descrivere quale sensazione si provasse nell’impatto col terreno tra le lamiere che si deformano e i vetri che si infrangono. No, non con il terreno, con l’acqua. Scura e gelida. E a quella velocità era dura come la pietra. Non avrebbe mai saputo spiegare cosa si provasse quando la vita abbandona le membra corporee. Perché lui non morì.
Fu sbalzato fuori dal veicolo e si trovò immerso in un liquido scuro e freddo come il ghiaccio fuso. Nuotò verso l’alto, verso quello che sperava fosse l’alto. Indovinò. Emerse e si trascinò fuori dallo stagno, attraverso frammenti di ghiaccio galleggianti, boccheggiante e infreddolito, ma in pochi istanti si ritrovò perfettamente asciutto, come se non fosse mai caduto in acqua. Istintivamente si allontanò un po’ da lì, portandosi verso una parte leggermente più rialzata del terreno. Percepì un cambiamento. Il tempo si era voltato di nuovo in avanti e adesso stava osservando il divenire nella giusta direzione."
Giada
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