PREMESSA
Adoro i romanzi storici, penso che ormai tutto il web lo sappia, ma stavolta ci ho impiegato molto più tempo del dovuto perché per la prima volta avevo scelto di recensire un romanzo che trattava un'epoca ancora più lontana rispetto a quelle che sono abituata a leggere. Solitamente leggo romanzi storici ambientati nel 1400 o nel 1800, quindi è stata un'avventura in ogni senso per me. E' di sicuro un buon libro, io però ho trovato degli elementi che ne hanno rallentato molto la lettura, dei quali vi parlerò in modo più dettagliato a breve.
TRAMA (DA GOODREADS)
Filocrate di Megalopoli è costretto ad abbandonare la città natale e a battersi per denaro al servizio dell'impero persiano, minacciato da Alessandro Magno. Scontento, ha però occasione di riscattarsi recandosi a Sparta per incontrare re Agide, l'unico che in Grecia può sollevare una vasta rivolta antimacedone. Una volta nel Peloponneso, Filocrate incontrerà una donna misteriosa che sembra capace di prevedere il futuro e verrà coinvolto in intrighi diplomatici senza fine, fino alla sconcertante rivelazione sulle sue origini. Intanto gli spartani si preparano a combattere i macedoni: davanti alle mura di Megalopoli, i leggendari soldati dai mantelli rossi affronteranno un'ultima disperata battaglia per l'indipendenza di tutte le polis greche.
RECENSIONE
"L'ultimo spartano" è un romanzo che parla di Filocrate di Megalopoli, un mercenario che è stato esiliato dalla sua città natale, Megalopoli, su ordine di Lisicle. Lisicle si era venduto ai macedoni di Alessandro Magno, permettendogli di avanzare nell'area greca senza problemi. Filocrate, al fianco di Megabizio, suo comandante e amico, vede di sfuggita Alessandro quando è sulle rive del Granico con i suoi commilitoni; ma non avrà modo di partecipare alla battaglia poiché verrà scelto per una missione particolare, una missione che la riguarda molto da vicino: egli dovrà viaggiare per nave insieme ad un barbaro e portare dei documenti di notevole importanza, e che soprattutto potrebbero ribaltare le sorti della guerra tra greci e macedoni, a Re Agide. E' proprio quando arriva a Sparta, che conosce in modo molto sensuale la bellissima Astiage, moglie di Deuxippo. L'attrazione tra loro è palpabile sin dal primo momento, quando Filocrate la vede combattere nuda contro altre due donne e ne rimane affascinato. Man a mano che la storia si sviluppa, vediamo svilupparsi da una parte la storia riguardante i progressi militari di Filocrate, e dall'altra lo svilupparsi della sua storia d'amore proibita con Astiage. Molte sono le donne che si gettano ai piedi di Filocrate, indimenticabile tra queste è stata proprio la bellissima e letale Gorgo, sacerdotessa del tempio in cui Filocrate viene nascosto sotto il nome di Neottolemo. Gorgo ci viene presentata come una sorta di comparsa, come un personaggio marginale, ma sarà lei a cambiare le carte in tavola per quanto riguarda la vita sentimentale del nostro protagonista. Non vi dico come, ma voglio solo che sappiate che tutto cambierà a causa sua.
Il romanzo è strutturato in quattro diverse parti, ognuna delle quali rappresenta il luogo geografico nel quale avvengono le scene più importanti. Ogni parte è concatenata all'altra, cosicché ciò che accade nella prima parte ha un effetto riverbero nella seconda, permettendo al lettore quindi di vedere le cause-effetto che spingono il lettore ad arrivare all'ultima parte. Esso è narrato in prima persona dal POV di Filocrate di Megalopoli, ma non è solo questo. Il lettore, grazie alla suspension of disbelief, è cosciente che è Filocrate stesso che ormai anziano sta raccontando la sua vita, tuttavia la legge come se la storia si stesse svolgendo davanti ai suoi occhi. E' una sorta di storia nella storia, e questo stratagemma stilistico è stato davvero notevole, poiché mi ha ricordato proprio il film Alexander dove Aristotele racconta ai suoi allievi la vita di Alessandro Magno e nel film noi vediamo ciò che gli accade dal suo POV.
Una cosa però devo dirla, non mi è piaciuto per niente il continuo uso degli avverbi in -mente durante la lettura. All'interno di una pagina se ne potevano trovare almeno cinque, arrivati alla fine del capitolo più di dieci. Perché vi dico questo? Perché tutti quegli avverbi hanno rallentato molto la lettura, rendendola pesante - e questo è stato il motivo principale per cui ho dato 4- stelline su Goodreads. Ciò non toglie che questo sia un buon romanzo, magari il cui ritmo è a tratti altalenante - io stessa ho fatto molta fatica a leggere l'inizio, che è molto lento, fino ad arrivare a pagina 100 dove il ritmo si è velocizzato all'improvviso per poi stagnarsi di nuovo poche pagine più avanti. Ecco, come vi dicevo, questo è però un buon libro e mi sento di consigliarvelo.
Vi saluto con una citazione tratta dal romanzo, sperando che ci sia un seguito di questo libro e che i lettori possano scoprire cosa succederà a Filocrate:
"Ma cos'è la libertà senza la responsabilità che essa comporta? Ero un uomo maledetto, di quelli le cui vite si sviluppano a cavallo tra due epoche. Orgoglioso del proprio passato e allo stesso tempo consapevole che quel passato non si sarebbe protratto nel futuro."
(Filocrate di Megalopoli)
xoxo,
Giada
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