Copertina americana del libro |
Per chi mi conosce, sa che all'inizio non ne volevo proprio sapere del Trono di Spade, un mio amico mi aveva mostrato il primo episodio della serie televisiva ed io ero decisa a non guardarlo e neanche avvicinarmici, perché sapevo che non mi sarebbe piaciuto. Un anno dopo, quando ho saputo che stavano trasmettendo la serie televisiva su RAI4, ho deciso di cominciare a vederlo; forse il tempo mi aveva fatto cambiare idea, forse io avevo cambiato idea sulla serie seguendo le fanpages su Facebook, alla fine ho cominciato a guardarlo molto e mi è piaciuto molto. Ma vi avverto, non illudetevi: questa recensione non sarà tutta elogi ed elencazione di pregi dell'opera di Martin, no, stavolta recensirò questo fenomeno letterario in modo critico, spiegandovi bene cosa mi è piaciuto e perché, cosa non mi è piaciuto e il perché e cosa invece non tollero. Ho comunicato questo mio modo di recensire ai miei amici di Facebook e ora lo comunico anche a voi. Sarò critica, proprio come una persona che recensisce libri dev'essere quando recensisce un libro che è un vero successo mondiale.
Copertina italiana del libro |
In una terra fuori dal mondo, dove le estati e gli inverni possono durare intere generazioni, sta per esplodere un immagine conflitto. Sul Trono di Spade, nel Sud caldo e opulento, siede Robert Baratheon. L'ha conquistato dopo una guerra sanguinosa, togliendola all'ultimo, folle re della dinastia Targaryen, i signori dei draghi. Ma il suo potere è ora minacciato: all'estremo Nord, la Barriera - una muraglia eretta per difendere il regno da animali primordiali e, soprattutto, dagli Estranei - sembra vacillare. Si dice che gli Estranei siano scomparsi da secoli. Ma se è vero, chi sono allora quegli esseri con gli occhi così innaturalmente azzurri e gelidi, nascosti tra le ombre delle foreste, che rubano la vita, o il senno, a chi ha la mala sorte di incontrarli? Il Trono di Spade, primo romanzo della saga; "Le Cronache del ghiaccio e del fuoco" narra di duelli e amori, corti suntuose e lande desolate. E come un vero poema epico intreccia le storie individuali in un grandioso affresco dal ritmo coinvolgente e rapinoso.
RECENSIONE
Mettetevi comodi, lettori, sarà una cosa lunga, molto lunga. A me piace che Martin abbia cominciato a scrivere il romanzo partendo da Daenerys Targaryen e da suo fratello Viserys "il Re Mendicante", perché così ci ha permesso di entrare subito in un mondo fantastico, facendoci capire che ciò che abbiamo davanti non è una cosa "normale", infatti i Targaryen hanno i capelli lisci biondissimi, quasi bianchi e gli occhi viola. Ora, per chi come me seguiva solo la serie tv, questo è stato un po' spiazzante, ma è stata una sorpresa piacevole. La dinastia dei Targaryen è senza dubbio una delle più interessanti, a mio avviso, per il modo in cui re Aerys II ha mandato a puttane (scusatemi il francesismo) il suo regno: aveva tutto, un grandissimo regno su cui comandare tutti, poteva far fare a chiunque quello che voleva e invece ha dato fiducia alla persona sbagliata, la quale ha permesso allo Sterminatore di Re (Jaime Lannister) di uccidere due poveri bambini, di cui uno fracassandogli il cranio contro la parete della Fortezza Rossa e in questo modo, permettere a Robert Baratheon di salire sul trono. Viserys è un personaggio dispotico, viscido, fondamentalmente cattivo e presuntuoso che, siccome è il legittimo erede al Trono di Spade, pensa di poter trattare Daenerys, una bambina di 13 anni come vuole, minacciandola dicendole di "fare attenzione o sveglierà il drago", dato che lui pensa di avere sangue di drago dentro di sé, cosa che avevano i Primi Uomini. In seguito conosceremo la famiglia Stark, composta da Catelyn Tully Stark, Eddard Stark, Robb Stark, Sansa Stark, Arya Stark, Brandon "Bran" Stark e Rickon Stark. Io ammiro molto gli Stark per essere degli uomini di fede, di parola e ammiro molto il fatto che rischino la vita per salvare la propria famiglia e salvaguardare il loro onore. Bisogna anche dire però che la famiglia degli Stark non è solo composta dai figli di Catelyn e Ned, ma anche da Jon Snow, il figlio che Ned ha avuto da un'altra donna e in quanto bastardo prende il cognome Snow (Catelyn ci fa sapere che in tutti i Sette Regni i bastardi dei nobili hanno cognomi diversi: Stone, Rivers, Snow ecc. a seconda della parte del Regno in cui questi si trovano, quindi Jon essendo nato a Grande Inverno, nel Nord, il suo cognome è Snow). La descrizione dei personaggi che viene data capitolo per capitolo è una cosa ben fatta: in questo modo sappiamo cosa pensa Sansa della sua sorellina piccola magra come un chiodo e un maschiaccio Arya e sappiamo quanto ad Arya non piacciano i modi da fare da "lady" di sua sorella Sansa. Sansa, dal canto suo, è una ragazza pacata, dolce, che sogna l'amore e i suoi sogni diventano realtà quando viene promessa sposa a Joffrey Baratheon (erede della Casa Baratheon ecc. - a seguire tutti i suoi titoli) e sogna di avere tanti figli da lui, peccato però che ad Approdo del Re tutti i suoi sogni d'amore svaniranno a causa di Arya, o almeno così ci viene detto, perché Sansa accusa Arya di ogni cosa brutta che le capita. Arya è una bambina di nove anni che a me, perlomeno, sta davvero molto simpatica, io amo il suo carattere ribelle, il voler fare le cose di testa propria, il combattere con forza per ottenere ciò che desidera, e mi piace anche il suo essere un maschiaccio, perché diciamocelo, lo è! L'altro personaggio che più mi è piaciuto degli Stark è Jon Snow :P, certo mi ero fatta un'idea diversa di lui a causa della serie tv, ma anche nel libro rende l'idea del ragazzo bastardo figlio di nobili che decide di diventare Guardiano della Notte per seguire le orme di suo zio Benjen Stark e di diventare un ranger. A parte questo, il modo di fare a tratti altezzoso, borioso, mentre altre volte indifeso come un cucciolo - proprio come i cuccioli di meta-lupo che gli Stark trovano nella Foresta al di fuori di Grande Inverno, e sono tanti quanti i figli di Ned e Catelyn. Man a mano che la storia prosegue, ci chiediamo chi abbia realmente ucciso Jon Arryn, marito di Lysa Tully Arryn, la sorella di Catelyn, che in passato era una bella donna ma che ora è diventata orrenda è dire poco. Un particolare, lo stesso particolare del telefilm, mi ha turbato molto: il fatto che Lysa allattasse suo figlio al seno anche se aveva sei-sette anni, inoltre Robert, così si chiama il figlio di Lysa, vive in una cappa di vetro a Nido dell'Aquila, servito e riverito. Inoltre Robert Arryn è di salute cagionevole e tutti sanno che molto presto quel bambino morirà. Joffrey conosce Sansa ed Arya, mentre si dimostra ben disposto con la prima, dopo l'attacco di Nymeria, avrà in antipatia Arya (e la cosa sarà reciproca). Per riparare il danno causato da Nymeria e quindi da Arya, Ned dovrà uccidere Lady, la meta-lupa di Sansa. Ma torniamo ai fatti che avvengono un po' prima a Grande Inverno, Bran, abile scalatore del castello, scopre un uomo e una donna che fanno sesso in una torre mal ridotta e, con molta fatica, alla fine scoprirà che quelle due persone erano Cersei e Jaime Lannister, il quale lo lancerà dalla torre e il colpo lo renderà paralizzato alle gambe. I Lannister! La mia seconda famiglia preferita! Le prime a pari merito infatti sono i Targaryen e gli Stark. Dunque i Lannister sono la famiglia più ricca dei Sette Regni, vivono a Castel Granito e il loro padre, Tywin Lannister è un uomo che possiede una ricchezza in oro difficilmente quantificabile, i suoi figli sono il Folletto Tyrion Lannister (la cui descrizione fisica mi ha davvero scioccata moltissimo, ma di cui ho apprezzato, come nella serie tv, l'arguzia, l'ingegno e le sue battute ironiche), e i gemelli Cersei Lannister (una donna calcolatrice, manipolatrice, fredda) e suo fratello Jaime Lannister (bello, furioso, che ama veder scorrere il sangue e che non è affatto paziente), infatti Cersei e Jaime fanno sesso insieme sin da quando avevano l'età adatta per farlo e Daenery credeva che anche lei l'avrebbe dovuto fare con Viserys. Io adoro Tyrion, ma adoro anche e soprattutto Cersei Lannister per il suo modo di fare proprio come adoro anche Jaime, in fondo loro secondo me rappresentano i vizi del genere umano mentre gli Stark rappresentano le virtù. Va beh, diciamocelo, io adoro Jaime Lannister perché Nikolaj Coster-Waldau è un gran pezzo d'uomo, è un gran manzone, ditelo come volete, a me piace come uomo! Insomma, alla fine Robert Baratheon muore a causa di un cervo bianco, Ned scopre che i suoi figli non sono i suoi figli, ma tutti sono il prodotto dell'incesto fra Cersei e Jaime e che quindi nessuno di loro ha diritto a sedere sul Trono di Spade, l'unico che lo meriterebbe è Stannis Baratheon. Daenerys Targaryen dice ai Dorthaki di uccidere suo fratello Viserys dopo l'ennesima lite violenta nel quale lui per poco non la uccide, e Dany scopre di essere rimasta incinta di Drogo. L'assistente Jorah Mormont è un esiliato dal padre per essere scappato con la ragazza che amava dopo il matrimonio ed è chiaramente attratto da Daenerys, che puntualmente lo friendzona. Dany dovrà andare a Vaes Dorthak con il khal di suo marito e farsi conoscere dalle anziane. Alla fine, alla morte di Robert Baratheon, sarà Joffrey a salire sul Trono di Spade.
Il mio parere genere su questo libro è generalmente buono, ho apprezzato le descrizione fisiche e caratteriali dei personaggi, mi è piaciuto molto il POV in terza persona che descriveva un personaggio nuovo ad ogni cambio di capitolo pur mantenendo il filo della storia intatto. Ebbene sì, mi sono anche piaciute le scene di sesso. Forse dopo aver letto il libro finalmente capisco il motivo del successo che sta dietro la serie de "Il Trono di Spade": la serie parla di uomini con i loro pregi e difetti che si fanno la guerra l'un l'altro per sedersi in quel Trono di Spade, il brutto è che ogni persona che si siede su di esso muore prima o poi. Vi ho già detto che personaggi ho amato, ma non ho vi detto quelli che ho detestato profondamente: Viserys Targaryen, per il suo essere viscido, vile, violento e assetato di potere e Joffrey Baratheon per le stesse qualità elevate all'ennesima potenza. Il mio giudizio di cinque stelline su Goodreads è da ricondurre allo stile di cui vi ho parlato sopra, non tanto delle morti, delle tantissime morti dei personaggi che hanno reso Martin lo scrittore più amato dei nostri tempi (e anche il più temuto) e anche alla caratterizzazione perfetta dei personaggi. Io trovo vincente l'idea di far durare estati e inverni tantissimi anni e di far attendere i lettori prima del ritorno dell'inverno più pericoloso di sempre: la Lunga Notte, in cui gli Estranei, i nemici principali dei personaggi ci cibano degli umani e dei loro bambini. Ah, dimenticavo, gli Estranei sono descritti in un modo incredibile sia dallo stesso autore che dalla stessa vecchia Nan, la nutrice dei figli degli Stark. Perciò leggerò il seguito? Sì. Lo consiglierò ai miei amici? Macché, sono stati loro a consigliarlo a me! XD Farò una recensione positiva come questa anche del secondo libro? Non si sa, dipende. Sappiate però che a me all'inizio "Il Trono di Spade" non mi piace affatto e non volevo neanche sentirne parlare, perciò il mio giudizio deve venire considerato metà e metà, metà obbiettivo e imparziale e metà personale. Tanto lo so che voi lettori avete di sicuro letto tutta la saga, spero che la recensione vi piaccia! E ditemi assolutamente chi sono i vostri personaggi preferiti e quelli che odiate di più, qui sul blog oppure nella pagina Facebook del blog.
Vi lascio con una citazione tratta da questo libro interessante, avvincente e senza alcun dubbio meritevole del successo che ha ottenuto: "Quando si gioca al gioco del trono di spade, o si vince o si muore." (Cersei Lannister a Eddard Stark)
Giada
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