lunedì, gennaio 30, 2023

RECENSIONE DE LA BALLATA DELL'USIGNOLO E DEL SERPENTE (THE HUNGER GAMES #0) DI SUZANNE COLLINS

Buona sera, fantastics! Lo so, lo so è molto tardi. E' tardi, almeno per i miei standard abituali per scrivere una recensione, questa. Ma domani sarò fuori tutto il giorno, e siccome ho tante cose da dire su La Ballata, è meglio scrivere la recensione adesso, che sono fresca di fine lettura, che non domani sera. Ad ogni modo, il prequel degli Hunger Games mi ha colpito molto, e se inizialmente volevo dargli 4 stelline, alla fine prima gliene ho date 5. In verità, l'ho fatto perché questo romanzo ha mostrato, in modo inequivocabile, la natura umana. E', secondo me, più un trattato sociologico e di sociologia comportamentale/psicologia comportamentale che non un romanzo di fiction.

PREMESSA
A differenza di quanto fatto nei post precedenti, non ho scelto La Ballata per via delle numerose views del post dedicato alle morti che mi sconvolsero, nel 2016, degli Hunger Games. A tal proposito, ne arriverà uno anche dedicato a La Ballata, perché certi aspetti di questo romanzo mi hanno davvero sconvolto. Non tanto per la modalità grafica in cui sono rese certe scene, direi piuttosto per come è stata resa la natura umana quando quest'ultima si ritrova in un ambiente privo di regole del vivere civile. Le citazioni a inizio libro sono molto azzeccate, e devo confessarvi che mi è sembrato di poter tracciare una linea grazie a esse dall'inizio alla fine del libro. Quindi, vi consiglio il prequel degli Hunger Games? Certo! Ma fatelo soprattutto se siete amanti degli antieroi, o dei villain. Perché certi modi di fare di Coriolanus Snow potrebbero infastidirvi e farvi incazzare, com'è successo più volte a me durante la lettura.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
L'AMBIZIONE LO NUTRE, LA COMPETIZIONE LO GUIDA, MA IL POTERE HA UN PREZZO
È la mattina della mietitura che inaugura la decima edizione degli Hunger Games. A Capitol City, il diciottenne Coriolanus Snow si sta preparando con cura: è stato chiamato a partecipare ai Giochi in qualità di mentore e sa bene che questa potrebbe essere la sua unica possibilità di accedere alla gloria. La casata degli Snow, un tempo potente, sta attraversando la sua ora più buia. Il destino del buon nome degli Snow è nelle mani di Coriolanus: l'unica, esile, possibilità di riportarlo all'antico splendore risiede nella capacità del ragazzo di essere più affascinante, più persuasivo e più astuto dei suoi avversari e di condurre così il suo tributo alla vittoria. Sulla carta, però, tutto è contro di lui: non solo gli è stato assegnato il distretto più debole, il 12, ma in sorte gli è toccata la femmina della coppia di tributi. I destini dei due giovani, a questo punto, sono intrecciati in modo indissolubile. D'ora in avanti, ogni scelta di Coriolanus influenzerà inevitabilmente i possibili successi o insuccessi della ragazza. Dentro l'arena avrà luogo un duello all'ultimo sangue, ma fuori dall'arena Coriolanus inizierà a provare qualcosa per il suo tributo e sarà costretto a scegliere tra la necessità di seguire le regole e il desiderio di sopravvivere, costi quel che costi.

RECENSIONE
Wow! Per la miseria, wow! Era passata qualche settimana, in effetti, da quando ho apero una recensione in questo modo lol Ma La Ballata dell'Usignolo e del Serpente la merita tutta questa intro :) E' stata un'esperienza al limite dell'esperimento sociologico, vissuta attraverso personaggi immaginari, questa lettura. Non saprei in che altro modo descriverla. Questo, forse, è il concetto che gli si avvicina maggiormente. Spero che comprenderete che tenterò di far stare una sintesi/disamina sulla vera natura dell'uomo, una cosa che non faccio dai tempi dell'Università quando a tedesco studiavamo Nietszche e Jung, gli altri psicanalisti che si dedicavano allo studio della mente umana.

Coriolanus Snow è un bel ragazzo di sedici anni che vive a Capitol City, la nuova capitale di Panem, sorta dopo la guerra tra i ribelli e i conservatori. I ribelli, coloro che sarebbe più appropriato definire Resistenza, poiché si opponevano con forza e con atti anche terroristici allo scopo di liberare Panem dal giogo dittatoriale. Coriolanus fa parte dell'altra parte della barricata, di quelle persone che vivevano nel benessere prima che i ribelli iniziassero una sanguinosa guerra da ambo le parti. La sua storia familiare è decisamente conservatrice, e lui stesso è un orgoglioso cittadino di Capitol. Appoggia sempre le decisioni del governo, anche tentando di giustificarle. Giustificarle, perché non riesce a comprenderne a fondo la ragione. In fondo, lui è solo un ragazzo. Un ragazzo che tenta di sbarcare il lunario e di mantenere una patina di apparenza nella società dell'élite conservatrice, che lo considera ancora uno dei 'vecchi ricchi', quelle persone ch'erano ricche da prima della guerra e che non lo sono diventate dopo, a differenza di Seianus Plinth. Seianus, che rappresenta secondo me l'unica cosa buona di Capitol City.

Con le persone che non godevano di popolarità, anche i piccoli sforzi finivano per lasciare il segno.
Ma chi era lui per sentirsi superiore?
(Coriolanus Snow)

Coriolanus, forse proprio perché proveniente da una società elitista ed estremamente conservatrice - vedasi la signoranonna, che fin da piccolo gl'inculca l'inno di Panem. Una cosa che mi ha ricordato troppo, e dico troppo, ciò che faceva il Regime Nazista prima che nel 1933 prendesse il controllo della Germania. Si inizia sempre da piccoli gesti, e questo inno è un fil rouge che conduce, in un certo senso, Coriolanus al suo destino. E' un abile manipolatore, capace di far credere alle persone una cosa quando invece ne intende un'altra. E, soprattutto, mira ad una cosa sola: riabilitare il suo cognome. Così come l'inno di Panem è il fil rouge, anche il mantra che lui e Tigris, la sua amata cugina con cui vive dalla morte dei suoi genitori, per tutto il romanzo. Gli Snow si posano sempre in cima. Non importa chi devo uccidere. Non importa chi devo schiacciare per raggiungere i miei scopi di ricchezza, fama e controllo. Farò tutto ciò che serve. Questo pensa Coriolanus man a mano che il romanzo si sviluppa. 

Scelto per fare da mentore ai decimi Hunger Games, che sono nati da un'idea della tanto famigerata quanto pazza Dottoressa Gaul, gli viene assegnata Lucy Gray Baird. Lucy, una ragazza del Distretto 12, povera e magrolina, che ha un'incredibile abilità nel cantare. Dapprima scoraggiato per quell'offesa al suo intelletto, Lucy si dimostra tanto intelligente quanto scaltra nelle sue scelte e nelle sue decisioni. Ma la Dottoressa Gaul, così come il Decano Highbottom, pongono sempre la stessa domanda al nostro arrogante protagonista, che si sente superiore a tutto e a tutti: perché proprio gli Hunger Games? Perché, tra tutte le punizioni possibili, il governo ha scelto proprio di farli?

Il pensiero della Dottoressa Gaul mi ha ricordato troppo quello di Hobbes. Hobbes, il quale afferma che lo stato di natura dell'uomo è la costante guerra. Il costante conflitto è ciò di cui si nutre Capitol City. Senza il conflitto, non esisterebbero i Pacificatori. Non esisterebbero i ribelli. E lo stato non potrebbe controllare ogni distretto con ogni mezzo, specialmente violento. 

«Ogni associazione spontanea di gente – afferma Hobbes – nasce dal bisogno reciproco o dal desiderio di soddisfare la propria ambizione… ogni patto sociale si contrae o per utilità o per ambizione, cioè per amor proprio e non già per amore dei consoci»
(Thomas Hobbes)

Quando la Gaul assegna il compito a Coriolanus di scrivere un tema sulle 3 C, l'associazione ad Hobbes è diventata ancor più palese, ai miei occhi. Le 3 C, cosa sono? Controllo. Contratto sociale. E l'ultimo che non ricordo, al momento. In sostanza, è un palese riferimento a Hobbes. La Gaul, non dimentichiamo, è la fautrice materiale degli Hunger Games. Senza di lei, e il suo malsano bisogno di giocare con le vite umane, gli Hunger Games non esisterebbero. Quindi, secondo me, la odierete molto. 

Seianus Plinth, d'altro canto, è il totale opposto di tutti i suoi compagni di classe. Tutti dai nomi palesemente ispirati alla mitologia greca e romana - non sto ad elencarli, mi aspetta Emily in Paris e non ho nessuna voglia di farvi un mega elenco, quando li potrete incontrare leggendo il romanzo. Seianus è un ragazzo che si è arricchito con la guerra. Suo padre, Strabo, è diventato un super ricco che ha soppiantato il padre di Coriolanus e, proprio per questo, Coriolanus lo odia. Seianus rappresenta tutto ciò contro cui la Gaul e Highbottom combattono. Non è solo un simpatizzante dei ribelli. Non dimentichiamo che lui non proviene dai 'vecchi ricchi' come Coriolanus Snow, ma fa parte dei 'nuovi ricchi' e questo non va per niente giù al nostro protagonista. Seianus, così come Lucy Gray, crede nella natura buona dell'uomo. Una natura che combatte per ciò ch'è giusto e che ripudia gli Hunger Games per la crudeltà e la violenza non necessaria di cui sono impregnati. Coriolanus, naturalmente, non è d'accordo. Gli Hunger Games sono un modo per controllare il popolo di qualunque Distretto.

L’uomo è, per Locke, una creatura sociale e razionale, tale indole lo spinge verso la ricerca volontaria della pace, ovvero di una condizione in cui sia possibile vivere congiuntamente e ottenere vantaggi, una realtà in cui preservare sé stessi e l’umanità tutta.
(La Treccani a proposito di John Locke)

Anche Lucy Gray è dello stesso pensiero, e dopo aver combattuto negli Hunger Games condivide un pensiero con Coriolanus che voglio trascrivervi, perché mi ha colpito moltissimo.

"Le persone non sono così cattive, in realtà." disse lei. "E' il mondo che le trasforma in quello che sono. Come noi nell'Arena. Là dentro abbiamo fatto cose che non avremmo mai immaginato di fare se solo ci avessero lasciato in pace."
(Lucy Gray Baird a Coriolanus Snow)

Da qui erge il sunto di tutto il romanzo: l'uomo non è cattivo, ma è cattivo se viene posto nelle condizioni di combattere per la propria vita. In determinate condizioni, l'uomo può arrivare a uccidere pur di proteggere se stesso e chi ama. In fondo, gli Hunger Games come Capitol City non sono poi diversi l'uno dall'altro. E' un altro tipo di arena. Nota di merito: The Hanging Tree... vi prego, andate su Youtube ad ascoltare quella canzone! Dovete farlo!

Ad ogni modo, Coriolanus viene manipolato sia da Highbottom che dalla Gaul. Tuttavia cerca sempre un modo per giustificare le sue abbiette azioni, perché lui pensa che ciò che fa lo fa dapprima per riabilitare il nome della sua famiglia... Ma in verità lo fa per preservare lo stato di controllo di Capitol City sui Distretti. Non è solo un conservatore, è un ultra conservatore. Non ho potuto non associarlo ai nazisti, perché il paragone è calzate. Super calzante.

A cosa poteva aspirare, una volta eliminata ricchezza, fama e potere? Lo scopo della sopravvivenza e niente di più?
(Coriolanus Snow)

Perché Coriolanus è ambizioso, ma è anche innamorato. Beh, lui dice di essere innamorato. Io non ho mai creduto neanche per un momento che lo fosse. Credo che a lui piacesse molto l'idea di poter avere il controllo totale sulla vita e sul sostentamento di un'altra persona. Quando gli altri mentori hanno iniziato a dire che era 'la sua ragazza', il termine era volutamente ambiguo. Io, però, ci ho visto quel che provano gli attori quando recitano con una persona della quale, nel film, devono essere innamorati. E poi nella vita vera s'innamorano. E' come uno sfaldarsi tra fantasia e realtà.

Ad ogni modo, tutto il romanzo è scritto nel POV di Coriolanus Snow. E finalmente conosceremo la sua fissa per le rose. Qui la capirete anche voi ;) Questo romanzo è, in sostanza, la nascita del dittatore - del Presidente Snow- che incontreremo nel 75esimi Hunger Games con Katniss Everdeen. 

Beh, che dire? Cinque stelle super meritate. Anche se Coriolanus, con le sue giustificazioni irritanti e fastidiose pensava di agire da eroe anche quando, in realtà, faceva del male alle persone che lo circondavano. Tutte. A parte quelle della sua famiglia, sia chiaro.

Vi saluto con una citazione, e vi consiglio di recuperarlo se volete guardare il film prossimamente!
"Di sicuro, se mai era esistita un'eccezione alla regola, quella era Lucy Gray Baird. Una persona che sfidava le facili definizioni. Una specie rara, proprio come lui."
(Coriolanus Snow)

xoxo,
Giada

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