Titolo: L'Incanto di Fantasia
Autore: Caterina Armentano
Prezzo: 15 euro brossura. 4,90 ebook.
Pagine: 174
Data di Pubblicazione: giugno 2014
Casa Editrice: 0111 Edizioni
Cover Di: Domenico Santomartino
Autore: Caterina Armentano
Prezzo: 15 euro brossura. 4,90 ebook.
Pagine: 174
Data di Pubblicazione: giugno 2014
Casa Editrice: 0111 Edizioni
Cover Di: Domenico Santomartino
BIOGRAFIA:
Caterina Amentano, nata e residente in Calabria, è venuta in contatto con la scrittura in tenera età, dopo aver scoperto l’amore per la lettura. Folgorata dai diversi universi celati nelle pagine dei libri, decise lei stessa di creare fiabe e racconti. In età adulta si dedica con più serietà alla sua passione pubblicando nel giugno 2006 una raccolta di poesie “Il sentiero delle parole” edito Torchio Editore, nel febbraio 2008 una raccolta di racconti “Sotto l’albero di mimosa” edito Aletti Editore, e nel novembre 2010 il romanzo “Libero arbitrio” edito 0111 Edizione, ripubblicato in formato e-book, per la stessa casa editrice, nel gennaio 2014. Nello stesso periodo pubblica, per quelli della 0111 Edizione “Segni” spin off di Libero arbitrio, scaricabile gratuitamente in tutti gli store online. Nel giugno 2014 pubblica la raccolta di fiabe: “L’Incanto di Fantasia” edita 0111 Edizioni. Numerose poesie, racconti e fiabe sono state inserite in varie raccolte antologiche (Delos Book, Giulio Perrone Editore, Montag Edizioni, GDS Edizioni). Tra cui “Lo specchio negli occhi” edito ST Book, “L’altro sé” pubblicato per il webmagazine “Io sono Jo March. Lettrici e scrittrici alla riscossa”. Collabora con il sito Good-morning.it con mansione redattrice blog e come articolista presso il sito culturale Bookly, maybe. Ha collaborato con il web magazine Fantasy Planet. Dei suoi articoli di psicologia, spettacolo e cronaca, sono stati pubblicati sul web. Per TruFantasy cura la rubrica “Donne Mitiche” dedicata alle donne più influenti della storia e della letteratura. Cura il blog personale “Libero arbitrio blog” . (http://caterinaarmentano.blogspot.it/)
SINOSSI:
In una notte sinistra e tempestosa, mentre i tuoni e i lampi dirompono tra cielo e terra, Minerva abbandona l’Olimpo per far visita a una bambina, relegata in una caverna da un intero villaggio. La piccola non ha un nome e ha una grave disabilità: non sa parlare, per questo si esprime tracciando disegni sui muri della caverna che la ospita. Minerva rimane affascinata da tante meraviglie, decide così di farle un dono. Le verrà dato un nome: Fantasia. La bambina capirà ben presto di poter dar vita a creature straordinarie, quelle del libro incantato che lei stessa creerà e che magicamente si animeranno: pere magiche, colori fatati, folletti dispettosi, draghi con poteri straordinari, re razzisti, fratelli intrepidi, chiavi che conducono in mondi alternativi, pozioni che inducono il sonno eterno. Fantasia si prenderà cura di tutte le sue creature, rivelandosi migliore di coloro che l’hanno abbandonata, dimostrando che la sua capacità di amare è più forte della Paura, della Solitudine e dell’Abbandono.FANTASIA
Fantasia era una bambina che non sapeva parlare. Quando nacque, la sua venuta al mondo spezzò la serenità degli abitanti del villaggio in cui viveva, ai piedi di una montagna. I genitori le tolsero il nome che le avevano dato e da quel momento, venne considerata da tutto il villaggio una schiava tutto fare, ciò non le consentiva di giocare con i bambini, non le era permesso di mangiare insieme a tutta la comunità e non poteva partecipare alle feste che ivi si tenevano. Derisa dai bambini e sfruttata dagli adulti, la bambina cercò un rifugio e in esso, la bimba cominciò a disegnare. Inizialmente fare ciò le spezzava le unghie, ma man a mano che disegnava scoprì che le piante e la terra possedevano dei colori che rendevano più vivide le immagini che custodiva nella sua mente. Grazie a queste scoperte la piccola disegnava su quel muro di roccia tutto ciò che non riusciva a dire, o che avrebbe voluto dire se fosse stata capace di parlare. La dea Minerva, durante una piovosa notte in cui infuriava un temporale sul villaggio, si presentò davanti a lei e le mostrò le due possibilità che le offriva: doveva scegliere tra le voce e il nome. Dopo aver osservato con orrore e paura cosa sarebbe successo se avesse scelto la voce invece del nome, anche se spaventata, vediamo come la bambina desideri solo venire accettata dalla comunità e dai suoi genitori. La bimba sceglie il nome e Minerva, gratta via dalla parete i disegni con la spada, li mette sul suo scudo e lo soffia su di lei e dice che da quel momento il suo nome sarà Fantasia, il suo dono sarà quello di investire con il suo potere chi riterrà degno e soprattutto, con il suo tocco lei sarà in grado creare meraviglie. Parte del dono di Fantasia è quello di possedere mano e pensiero sacri, un solo tocco delle sue dita e chiunque sfiorerà sarà in grado di creare incanti, meraviglie. Fantasia decide di scrivere un libro di fiabe, per aiutare gli uomini a sconfiggere Terrore e Paura, dando loro la forza per affrontarla.
I GENITORI DI FANTASIA
La nascita della bambina che non sapeva parlare gettò i genitori di lei nella convinzione di essere stati maledetti, che quella era la loro punizione divina che dovevano portarsi appresso per tutta la vita. Le tolsero il nome e da quel momento lei diventò una schiava e venne derisa dagli altri bambini e sfruttata dagli adulti.
GLI ABITANTI DEL VILLAGGIO
Quando gli abitanti del villaggio scoprirono che la bambina non sapeva parlare, e che i genitori le avevano tolto il nome, iniziarono ad usarla come schiava factotum. Quando invece lei se ne andò, si dimenticarono di lei, la reietta, la maledetta, colei che gli dei avevano punito. Nell'ipotetico futuro mostrato dalla dea Minerva, Fantasia è felice, sgomenta e confusa nel sentire il suono della sua voce, ma gli abitanti del villaggio considerarono una maledizione il fatto che la bambina che prima era muta, ora fosse in grado di parlare; si rivolsero perciò agli spiriti, e gli spiriti in questo lo spirito a cui si rivolsero era Paura. Prelevarono la bimba dalla caverna in cui l'avevano relegata, la minacciarono, la tirarono per i capelli, la ferirono, la martoriarono. Le azioni si fermano e l'ipotetico futuro viene annullato perché la bimba non ha ancora scelto. Una caratteristica predominante degli abitanti del villaggio è che sono superstiziosi e che venerano Paura e Terrore.
MINERVA
La dea Minerva, abitante dell'Olimpo, va sulla terra dalla bambina nascosta nella sua caverna. E' una bellissima creatura che indossa abiti da guerriera e che pertanto porta un elmo e lo scudo. Minerva ha visto e i suoi disegni e vuole farle un dono, ma la mette di fronte a due possibilità: dovrà scegliere tra la voce e il nome. Le farà vedere cosa succederà se sceglierà la voce, il futuro catastrofico che segnerà la vittoria di Paura e Terrore. Con lei comunica attraverso il pensiero, il modo di comunicare degli Esseri Superiori. Con la bimba è nata una nuova forma di comunicazione è l'Olimpo non poteva rimanere impassibile di fronte a ciò, perciò la incinta a fare una scelta. I suoi occhi sono oro fuso, intensi. La da gratterà con la spada i disegni, facendone una polvere e mettendola nello scudo, poi vi soffierà sopra e chiamerà la bambina Fantasia e potrà scegliere chi investire o meno del suo potere, le sue mani saranno in grado di creare meraviglie, incanti e con la sua mano e il suo pensiero sacri, se sfiorerà qualcuno, questi sarà in grado di creare incanti. Per salvare il mondo da Paura e Terrore, la sprona ad usare il suo potere senza timore, usando solo e soprattutto il suo nome, come arma per esorcizzare la Paura e il Terrore.
LA PAURA
E' uno spirito chiamato dagli abitanti del villaggio nell'ipotetico futuro che Minerva mostra alla bimba. La sua entrata nella storia fa tremare di paura le persone e il sibilo che provoca fa venire la pelle d'oca. E' una persona senza volto e senza corpo, è una sagoma che vibra in cerchi concentrici e che incita le persone ad uccidere, annegare, spaventare, picchiare, ferire la bimba, a fare in modo che la tema. Inoltre accusa la bimba di essere figlia delle ombre e di succhiare via le energie dalle persone e di cibarsi dei loro pensieri. Paura provoca nel cuore degli Uomini superstizioni e paure, spingendoli ad usare amuleti per proteggersi dalla maledizione, dal malocchio della bambina. Il caos che provoca la paura degli Uomini delizia Paura stessa e la fa vibrare.
IL TERRORE
E' un'entità dalle lunghe ali neri da pipistrello che hanno terminazioni tentacolari. Dalla sua bocca d'ombra, esce un suono stridulo, acuto che provoca degli effetti negativi negli uomini: fa scricchiolare loro le ossa, cedere le ginocchia e arrossare gli occhi. E' un'ombra che invade ogni essere umano, prende possesso dei loro corpi, delle loro menti e dei loro corpi. E' la sorella di Paura.
I RACCONTI DEL LIBRO DI FANTASIA
1. PERFETTINA E IL PERO MAGICO
- L'ALBERO DEL PERO. E' un albero imponente, rigoglioso, sempre verde (anche in inverno). In inverno, quando il vento freddo gettava a terra le pere marce, qualche giorno dopo subito nasceva una gemma che dava vita ad un'altra pera. Il Pero era un Albero Magico e su di esso vivevano delle Pere Magiche. Cinque Pere vivevano attaccate sul lato destro del ramo, ma una di loro, Perfettina, era in un posto difficile da raggiungere. La caratteristica principale del Pero è che realizza le aspirazioni delle Pere Magiche.
- PERFETTINA. E' una pera altezzosa e con un grande ego, era molto piena di sé. La sua buccia era lucida, colorata, senza alcuna imperfezione e le foglie che l'adornavano la proteggevano dal sole. Era rigida, legata al suo ramo e si compiaceva nel vedere adulti e bambini che la bravano e provavano a raggiungerla. Era un angola difficile da raggiungere, quasi impossibile. Perfettina esprime il suo primo desiderio all'Albero Magico: voleva diventare una bambina, così avrebbe potuto curare il suo corpo quanto voleva. Ma le cose non andarono come si era aspettata e ben presto tornò dall'Albero per chiedergli di trasformarla in una gatta, perché pensava che i gatti fossero puliti, eleganti e pigri. Ma anche quel modo di vivere non le piacque e tornò dall'Albero per chiederle di trasformarla in una forte e maestosa aquila, ma anche in quel corpo la vita non fu facile per lei e venne braccata da un gruppo di cacciatori che la fecero precipitare sopra l'Albero Magico, sul suo punto più alto. Dopo vari tentativi, i cacciatori deciso di abbattere l'albero per ricavarci del legno e quando Perfettina sentì che l'Albero soffriva per le ferite infertagli dai cacciatori e che stava per morire, divenne uno spirito-aquila, spaventano i cacciatori e curando la ferita dell'Albero. Per il suo coraggio e la sua bontà, Perfettina diventò uno spirito della foresta, protettore dei più deboli.
- LUNGHINA. E' la pera più lunga delle altre sue amiche appese al ramo destro dell'Albero magico. Il suo desiderio è che il bambino che ogni giorno andava sotto l'albero per provare a raccoglierla per usarla per fare un'infuso al padre malato ci riuscisse. Voleva sparire nel nulla e desiderava riportare il sorriso e un padre sano al bambino.
- ROSOLIA. E' una pera con tanti piccoli puntini. Desidera venire raccolta dalla moglie del capo villaggio per diventare marmellata che la donna avrebbe poi messo in barattoli. Desiderav addolcire il cuore e il palato del marito della donna, che stava trascurando troppo i loro figli.
- PACIOCCONA. E' la pera più succulenta e grassa. Desidera godere del sole estivo fino a quando sarebbe nata una nuova pera-bambina e non le sarebbe dispiaciuto diventare concime per le radici dell'Albero Magico in cui dimorava.
- DONDOLINA. E' la pera che ama farsi cullare, dondolare dal vento. Desidera che il vento la stacchi dal ramo e che porti nella collina opposta rispetto alla quale dove si trovava, per poter far nascere un nuovo Albero Magico.
2. LA POZIONE DEL SONNO ETERNO
- LA REGINA. Madre della principessa Ilaria, attenta e amorevole, si ammalerà gravemente e morirà.
- IL RE. Padre di Ilaria, quando la regina morirà verrà sopraffatto dal dolore, ma per bene del regno, metterà il suo colore in angolo, accantonerà tale sofferenza per occuparsi "del popolo, delle terre e degli affari". Non riuscendo più a consolare la figlia, a lenire il suo dolore, si sentirà estremamente in colpa nei suoi confronti. Quando Ilaria "morirà", dopo due anni, sotto consiglio della balia, deciderà di chiudere la camera della principessa a chiave e ad impedire a chiunque di entrarvi.
- LA PRINCIPESSA ILARIA. La principessa Ilaria era una principessa amorevole, dolce e viziata, il cui futuro le si presentava raggiante e roseo. Quando la regina sua madre si ammalò, lei la assistette con amore, ma quando morì le cose cambiarono definitivamente per lei. Come reazione al dolore, Ilaria si isolò in una solitudine chiusa, impenetrabile e inquieta, tale atteggiamento ostile rese difficile i rapporti con il padre, che si complicarono. Logorata dal dolore per la perdita della madre, Ilaria trova conforto nei sogni, dove si rifugia per sentirsi di nuovo protetta, al sicuro e dove sua madre è ancora val suo fianco vicino a lei e la rendeva felice. Verrà a sapere dalla malvagia balia che c'era uno stregone che realizzava magiche e potenti pozioni e travestita da contadina, si presenta alla sua porta, comprerà una pozione chiamata "pozione del sonno eterno", persino nonostante le parole dello stesso stregone: che bere quella pozione non era il modo giusto di affrontare il dolore e le angosce della vita. Dopo aver bevuto la pozione, cadde in un sonno di morte apparente, tale perché riusciva a sentire tutto, era vigile, i suoi sensi erano ancora tutti vigili. Quando capisce cosa la balia ha architettato, lotta per liberarsi da quella prigione, vuole urlare, dimenarsi ma non può farlo, è incapace di reagire, urlare o chiedere semplicemente aiuto. Sarà il buon figlio della balia, che con un sonoro bacio sulla guancia romperà l'incantesimo. Sposerà un principe e vivrà per sempre felice e contenta, la sua primogenita sposerà il figlio della balia.
- LA BALIA. E' la persona di cui Ilaria si fidava di più, alla morte della madre. La balia l'aveva accudita, l'aveva cresciuta. Quando morì la madre di Ilaria cominciò a rivelarsi finalmente per ciò che era veramente: cominciò infatti a rubare. Aveva desideri di gloria nei confronti del figlio di tre anni, aspirava a fargli ottenere un titolo nobiliare a qualsiasi costo, disposta perfino ad approfittare del dolore delle persone - infatti, approfittando del dolore di Ilaria, le dice che c'è uno stregone che realizza pozioni magiche potentissime e la aiutò a prepararsi a quello stato di morte apparente. Mentre lei rubava tutti gli oggetti preziosi che trovava, suo figlio trovava giocattoli nella camera di Ilaria. Rinchiuse lo stregone nelle segrete del castello. E' una persona egoista, calcolatrice e cattiva.
- IL FIGLIO DELLA BALIA. E' un bambino innocente, puro di cuore, completamente estraneo ai piani della madre, che stava architettando un malvagio piano per riuscire a compiere la scalata sociale a cui tanto ambiva. Spezzerò l'incantesimo fatto dallo stregone dandole un sonoro bacio sulla guancia e sposerà, quando sarà un uomo generoso, buono, onesto la primogenita di Ilaria.
- LO STREGONE. Sarà colui che darà la potente pozione del sonno eterno ad Ilaria. Dopo aver scoperto che era la principessa e non una semplice contadina ad avergli chiesto la pozione, tornerà al castello ma verrà imprigionato nelle sue segrete dalla malvagia balia. Dopo essere stato liberato prometterà di non creare mai più una pozione così potente.
3. I PENNARELLI MAGICI DI MIRTA
- MIRTA. Mirta era un'orfana di dieci anni, di lei si era sempre occupata la signorina Furia, che le impediva di fantasticare, facendole fare ogni sorta di lavoro faticoso e impedendole di essere creativa e di sognare. Mirta fantasticava, sognava altri luoghi magici ogni volta che poteva, anche se lo faceva poco durante il giorno, ma era l'unico modo che aveva per poter scappare dal mondo freddo e opprimente in cui viveva. La bambina soffriva molto il fatto che nessuno la volesse adottare, pensava che ci fosse qualcosa di sbagliato in lei se nessuno la voleva. Una notte riceverà in dono dalla fata dei pennarelli magici che perderanno ogni potere nella mani di un adulto e, la cui maggiore conseguenza, sarà che lei sarà costretta a vivere una vita fredda, senza fantasia, la magia sarebbe svanita immediatamente. Aveva ricevuto quel dono anche perché non era mai felice ed era l'unica bambina al mondo che non sognava. Mirta condividerà quel dono con le sue amiche e con tutti i bambini dell'orfanotrofio, rendendoli più felici e facendo loro vivere delle magiche avventure. Grazie a quei colori, Mirta riuscirà a cambiare la situazione, infatti alla fine verrà adottata dalla buona maestra Maria e finalmente nella sua vita ci saranno calore e amore.
- LA SIGNORINA FURIA. E' colei che ha cresciuto Mirta. Dispotica (dittatoriale), fredda, senza alcun calore umano e senza alcuna fantasia o alcun sogno, fa vivere i bambini in ambienti freddi, punendoli quando si comportano male dando loro poco cibo e impedendo loro di sognare o di fantasticare - impedisce loro perfino di disegnare e colorare! Il suo obbiettivo è quello di trasformare Mirta in una megera, rendendone poi da grande l'egemone dell'orfanotrofio, scalzando l'unica altra maestra lì presente: la maestra Maria. Considera la fantasia e i sogni uno spreco di tempo e di energia, da utilizzare per le cose più essenziali e concrete. Verrà cacciata dall'istituto e denunciata alla polizia per il modo in cui faceva vivere i bambini. Mirta la punirò usando il pennarello nero, rendendo la sua vita fredda, piatta e senza alcun sogno.
- LA MAESTRA MARIA. E' l'unica insegnante dell'istituto. E' a lei che Mirta mostrerà le magie dei pennarelli magici. Buona, gentile, disponibile, adotterà Mirta e prenderà in gestione l'orfanotrofio, rendendolo un luogo di pace e amore.
- LA FATA. La fata donerà a Mirta i pennarelli magici, perché lei è l'unica bambina del mondo che non sogno. Dice a Mirta che se degli adulti toccheranno quei pennarelli, vivrà una vita fredda, senza emozioni e senza sogni. Le insegnerà che, se non si smette mai di sognare, tutti possiamo cambiare la nostra vita.
4. IL SORTILEGIO DELLA MALVAGITA'
- LO STREGONE. Lo stregone è il fantomatico uomo che, nel magico regno di Incantevole, è in grado di gettare sull'esistenza degli uomini l'incantesimo della cattiveria - il seme della cattiveria, se piantato nel bambino durante l'infanzia, avrebbe generato un uomo estremamente cattivo, malevolo. L'uomo con cui si scontra Grazia non è il vero stregone, ma è solo un uomo che si è travestito da stregone per affrontare meglio le difficoltà della vita. Solo alla fine, Grazia incontrerà il vero stregone malvagio che voleva toglierle il coraggio, ma la viscidaggine della ragazza gli ha fatto cambiare idea.
- ANNABELL. E' la più cara amica di Grazia, è buona e sogna di diventare astronoma; ma quando la sua amica Grazia verrà colpita dal sortilegio della malvagità, accantonerà i suoi sogni per aiutare l'amica.
- GRAZIA. E' una ragazza apparentemente buona, che viene colpita dal sortilegio della malvagità lanciatole da uno stregone potentissimo. In realtà, è sempre stata cattiva, ma ora che dice di essere stata maledetta, ha una scusa per ottenere tutto vuole senza muovere un dito. E' cattiva, presuntuosa, viziata, in poche parole: insopportabile. In molti hanno provato in vari modi a salvarla, ma non c'era verso che lei tornasse la persona "buona" che era. Quando si scontrò con il finto stregone, stava rubando. E' falsa, ipocrita. Grazia, nell'ottenere tutto ciò che voleva senza faticare e mostrandosi per la persona cattiva che era in realtà, ha rovinato la vita ad un sacco di persone. E' estremamente egoista e viscida, così l'ha definita il vero stregone.
- IL PAPA' DI ANNABELL. Il papà di Annabell è un alchimista e studia per trasformare il piombo in oro. Pratica, come la moglie, la magia bianca.
- IL PAPA' DI GRAZIA. Il papà di Grazia trasforma i veleni in succhi di frutta. Come la moglie, pratica la magia bianca.
- IL RE. Quando Grazia fu colpita dal sortilegio della malvagità, il re non fece nulla e disse ai disperati genitori di Grazia di aspettare per vedere se la maledizione avrebbe fatto il suo distruttivo decorso. In qualche modo, se ne è lavato le mani.
5. IL PRINCIPE ARCOBALENO
- IL RE PASTA DI ZUCCHERO. Il re Pasta di Zucchero era un re bianco che aveva impedito a qualunque straniero colorato di entrare a Lucilandia, una bellissima e amena isola. Il suo editto diceva che chi avrebbe portato stranieri colorati nel suo mondo, sarebbe stato gettato dalla parte sud dell'isola, in bocca agli squali famelici che ivi vivevano. Desidera abdicare, ma siccome non vuole lasciare il trono a sua figlia, la bellissima principessa Iride, vuole essere lui a scegliere il suo futuro genero, che dev'essere bianco (o di un colore chiaro) all'altezza della sua figliola.
- LA PRINCIPESSA IRIDE. E' una principessa bellissima, dagli occhi di un grigio intenso, profondo e la pelle bianchissima "bianca come i gigli" e dei capelli neri come l'ebano. Amava camminare a piedi nudi e aveva diciassette anni. Era decisa a non sposarsi fino a quando non avrebbe conosciuto, incontrato l'amore vero, o per meglio dire, il suo vero grande amore. Conobbe Erasmo, uno straniero nero come la pece e se ne innamorò, ma suo padre lo rifiutò. In seguito conobbe Aquila Bianca e s'innamorò anche di lui, ma il padre rifiutò anche quel pretendente, perché troppo colorato, perché i colori avrebbero rovinato la bellezza bianca di sua figlia. L'ultimo pretendente, il re Buono, re Jan, la corteggiò in mille modi diversi e alla fine i due s'innamorarono e si sposarono. Finalmente il re accettò il loro amore. Ma siccome il re Jan era un viaggiatore, passava poco tempo a casa, nonostante ciò, riuscì comunque ad avere dei figli dalla principessa - ed erano tutti colorati, come l'arcobaleno. Quando scoprì, insieme al padre, che re Jan/Aquila Bianca/Erasmo erano tutti la stessa persona, ovvero il Principe Arcobaleno, i due rimasero sposati e lei ebbe una figlia bianca come i gigli. Al suo passaggio, Iride faceva nascere dei fiori arcobaleno.
- ERASMO. Erasmo era un principe nero come la notte i suoi intensi avevano delle pagliuzze dorate. Si è innamorato subito di Iride, e i due hanno continuato a vedersi anche se il padre di lei non lo accettava. Avrebbero dovuto scappare insieme, ma il re aveva circondato il castello con delle guardie che impedirono ad Iride di fuggire.
- AQUILA BIANCA. E' il messaggero di Erasmo. Indossa delle pelli d'orso bianco e marrone. Il colorito della sua pelle era rossiccio e i suoi occhi, grigi come il cielo che annuncia la pioggia, avevano delle pagliuzze dorate al loro interno che mostravano tutti i colori dell'arcobaleno. Doveva fuggire con Iride, ma quando ci prova trova il padre di lei sulla sua terrazza e viene cacciato via. Morirà in seguito ad un viaggio ed Iride si ammalerà d'amore, rifiutando il cibo e rimanendo chiusa nella sua stanza.
- RE JAN "RE BUONO". E' un re di un paese lontano che corteggia in mille modi diversi Iride. E' intelligente, ama mangiare e andare a caccia, è un grande condottiero ed è basso di statura. I suoi occhi hanno un colore ammaliante. Venne gettato in mare dai soldati del re e non morì, mentre Iride si ritrovò a letto moribonda, con il padre pieno di sensi di colpa al suo fianco.
- IL PRINCIPE ARCOBALENO. E' un principe viaggiatore, i suoi occhi sono strani, con pagliuzze dorate al loro interno. Si ciba della bellezza del mondo e dell'armonia della diversità. Lui può cambiare il suo aspetto e il suo colore a seconda dei suoi desideri. Il suo dovere è quello di portare colore, solidarietà e speranza nei luoghi dove approda viaggiando.
6. L'ORCO CATTIVO E IL FIORE DELICATO
- L'ORCO. E' un orco cattivissimo, possente, imponente, minaccioso, con un pancione sopra il quale aveva una grossa protuberanza sulla pancia. Sul suo volto ha una barba ispida. Era burbero e arrogante, ma i suoi occhi erano belli. Andava in giro con un'ascia in mano a ferire piante, alberi e animali. Infastidiva tutti gli animali che incontrava sul suo cammino. Si comportava così, fino a quando nel suo giardino non è cresciuto un fiore di biancospino ed ha iniziato a prendersene cura, dapprima di nascosto, poi apertamente. Grazie al fiorellino, aveva imparato ad accarezzare, a sussurrare, ad usare le mani per cose buone e gentili e invece di andare in giro con l'ascia, girava con l'annaffiatoio colorato.
- IL FIORE DI BIANCOSPINO. E' un fiore di biancospino magico, che è cresciuto grazie all'affetto, alle cure e all'amore dell'orco che prima era cattivissimo e malvagio e che grazie alla sua vicinanza, è diventato un orco migliore e buono. Lo salvò dai cacciatori che volevano ucciderlo proteggendo la sua casa.
7. MICHELA E GLI OGGETTI PERDUTI E DIMENTICATI
- MICHELA. Michela è una bambina di dodici anni che solitamente trascorreva l'estate nella casa dei suoi nonni materni, una tenuta in campagna. E' una lettrice e, ora che i nonni sono all'estero, vuole fare una sorpresa a suo nonno riportando i libri che più amava dalla soffitta alla sua camera, metterli in ordine e ritrovare il suo libro preferito: "Il piccolo principe.", un regalo del nonno, l'unico problema è che non riesce a trovarlo. In questo frangente incontra la Guida, una donna magica che apre una porta nella sua camera e che la fa entrare in un mondo fatato dove dovrà darsi da fare per ritrovare il libro a cui tiene molto. I folletti degli oggetti perduti sono infatti quelle creature magiche che prendono le cose di cui le persone si sono disfate e le tengono tutte in un luogo nascosto. Michela vorrebbe solo sbrigarsi a trovarlo e tornare a casa, ma le avventure che vivrà in prima persona le insegneranno ciò che lei all'inizio le veniva detto dal Saggio, la Guerriera e la Consigliera e a cui lei non aveva dato tanto peso. Alla fine riuscirà a trovare il nascondiglio dei folletti, a batterli in astuzia grazie ai consigli delle Guide e alla fine, a ritrovare il libro di Exupéry a cui teneva molto.
- LA GUIDA. E' una ragazza sorridente, la Guida verso gli oggetti perduti e dimenticati e sa che Michela ha perso un libro a cui teneva molto, perciò è venuta a casa sua per mostrare cosa deve fare per riavere il suo libro: deve andare dai folletti degli oggetti perduti. Aprirà una porta nella sua casa e le dirà che dovrà attraversarla se vuole riavere il libro che stava cercando.
- IL SAGGIO. Il Saggio è uomo dai capelli ricci e la barba folta e dei piccoli occhiali neri tondi che gli davano un'aria intellettuale. Le insegnerà che non tutto quello che appare è reale e che "bisogna sempre riflettere prima di intraprendere un nuovo cammino".
- LA GUERRIERA. La guerriera è una donna che si allena con la spada e l'armatura addosso e che insegna a Michela che "Per combattere a volte bisogna abbandonare la spada e utilizzare l'ingegno."
- LA CONSIGLIERA. E' una giovane donna dai capelli scuri che cucina in una piccola cucina. Insegnerà a Michela che "A volte bisogna sedersi e aspettare per riuscire nel proprio intento. Bisogna sedersi e prendere tempo.".
- I FOLLETTI. I folletti sono delle creature che portano via tutto ciò che è stato perduto o dimenticato, sono astuti e metteranno alla prova Michela, ma soprattutto, cercheranno di imbrogliarla mostrandole, alla fine del labirinto che lei riuscirà a superare, cercheranno di farle desiderare cose di cui non ha realmente bisogno perché lei aveva intrapreso quell'avventura per ritrovare il libro che le aveva regalato tempo addietro il suo amato nonno.
8. I CINQUE CAVALIERI ERRANTI
- VALERIA. Valeria è la primogenita ed è una brava, semplice e povera ragazza che abita in un villaggio; per aiutare i genitori, i fratelli e le sorelle parte in cerca di fortuna. Nel suo percorso, aiuta molte persone diverse che le offriranno diverse cose e lei alla fine riuscirà a rendere felici tutte le persone a lei care, anche se per poco non rischierà di venire arsa viva dai contadini ingelositi dalla fortuna che lei era riuscita a far fare a tutti i suoi familiari. La sua bontà e la sua gentilezza sono impareggiabili.
- RIO. E' il fratello di Valeria. Servirà i Cavalieri della Tavola Rotonda, andando a Camelot ed aiutando il regno con la sua spada. E' un ragazzo valoroso e buono.
- TONIA. E' la sorella maggiore di Valeria. A casa aveva sempre creato gli abiti ai fratelli e alla sorelle, in particolare aveva creato abiti che proteggevano dal freddo e dal caldo e che da sempre aveva usato materiali di ogni tipo per gli abiti che faceva loro. Grazie a Valeria, Tonia avrà modo di lavorare per il principe.
- NARO. E' il fratello più piccolo. A lui Valeria donerà una mappa che conduce ad un tesoro immenso, e una bussola. Pochi anni dopo, infatti, il fratello diventerà ricco grazie alla mappa che lei gli aveva regalato.
- BRINA. La terza sorella di Valeria. Valeria riuscì a sistemare anche lei mandandola da un principe che stava andando fuori di testa perché il re suo fratello non aveva mai un attimo di pace. Brina accorse subito dopo che Valeria le aveva mandato la lettera e riuscì non solo a tenere a bada i bambini, ma trovare l'amore nel giovane principe.
9. IL REGNO DEL SOLE D'AMBRA
- LEILA. Leila è una principessa che vive nel Regno delle Botteghe e non vuole sposarsi, ama le avventure, è coraggiosa, schietta, vivace, ribelle e tenace. Lei vuole vivere la vita a modo suo e scoprire se esiste veramente il Regno di cui le parlava sempre il vecchio gioielliere, il Signor Rubino. Riceverà un ultimo dal re e dalla regina, in cui le diranno che se potrà viaggiare per tutti i luoghi sconosciuti all'uomo per trovare il Regno del Sole d'Ambra, ma se entro un anno non lo troverà, dovrà sposarsi con Nicola, il suo futuro sposo. Leila conosce la dragonessa Zita, che la porta nel Regno del Sole d'Ambra, un luogo dove vivono i draghi e Leila si sente in colpa nel doverle tagliare la coda, visto che ormai le due sono diventate buone amiche. Si innamorerà di Alcanzar e dopo tanto discutere, sotto le splendide luci del Sole d'Ambra, diventerà una dragonessa e starà al fianco del suo amato Alcanzar/re Amos.
- MELISSA. E' la sorella di Leila. Andrà in sposa al re del Nord, un uomo leale e coraggioso. Ama l'inverno e ama ricamare di fronte ad un camino acceso.
- ELENA. E' la sorella di Leila. Adrà in sposa al re del Sud, un uomo che la porterà verso il mare, i campi di grano e le pianure. Elena ama dipingere e fare lunghe passeggiate.
- NICOLA. E' il promesso sposo di Nicola. E' deciso ad avere il Regno delle Botteghe a tutti i costi, anche se non ama la principessa Leila. Finirà col fare il baby-sitter ai draghi di Leila e Alcanzar/re Amos.
- IL SIGNOR RUBINO. E' l'anziano gioielliere del Regno. Leila passava molto tempo con lui, amava ascoltare le avventure che Rubino aveva vissuto quando era giovane e aveva visto il Regno del Sole d'Ambra. Donerà a Leila un anello d'ambra, grazie al quale quando lei tornerà dal suo lungo viaggio la riconosceranno.
- LA DRAGONESSA ZITA. Amica di Alcanzar e Leila, capisce subito che lei era venuta a cercarla per tagliarle la coda, in modo da dimostrare ai suoi genitori che i draghi esistono proprio come esiste il Regno del Sole d'Ambra.
- IL DRAGO ALCAZAR/RE AMOS. E' il legittimo erede al trono del Regno delle Botteghe, ma la sua sete di potere e di conoscenza del mondo dei draghi l'hanno spinto a tradire un suo vecchio amico e a venire trasformato esso stesso in un drago. Ama Leila, anche se per molto tempo ha discusso con lei dicendole che non poteva esserci nulla tra loro, perché lei era un'umana e lui un drago.
10. LA CHIAVE MAGICA
- LA NONNA (STELLA). La nonna dona a Stellina una chiave di cioccolato che apre il ripostiglio, portandola in un mondo magico, fatato. Quella stessa chiave le venne donata da una fata a lei quando era piccola e decise di darla alla sua nipotina, triste perché sentiva la mancanza del padre e perché credeva che il padre preferisse la sua nuova famiglia a lei.
- STELLINA. Stellina è la nipote di Stella, vive con difficoltà la nuova vita che si è fatta suo padre e sente che lui si sta allontanando da lei, che preferisce il nuovo venuto, il figlio che la sua nuova moglie ha avuto da lui a lei. La sua nonna le darà una magica chiave di cioccolato che le permetterà di conoscere nuovi mondi dentro mille porte diverse. In questo mondo fatato e magico, conosce Gelsomina e Marietta, due bambine che hanno potuto conoscere quel magico mondo prima di lei e che le danno dei consigli su come e quali chiavi usare per aprire determinate porte. Marietta è una brava bambina, generosa e un po' pasticciona, mentre Gelsomina è una bambina altezzosa, superba e viziata. Stellina aiuterà le sue amiche quando si troveranno in difficoltà, sacrificando anche l'ultima chiave, quella che apre la più grande porta, quella che soltanto un'altra bambina, tantissimo tempo prima, aveva superato. Per via del suo buon cuore e per aver salvato le sue amiche rinunciando a quella chiave molto importante in cui avrebbe potuto esprimere il desiderio di rivedere suo padre, il Custode decide di permettere a Stellina di tenere ancora per un altro anno le chiavi.
- GELSOMINA. E' la figlia della compagna del padre di Stellina e, in qualche modo, la sua sorellastra. E' superba, viziata e altezzosa e finirà nei guai molto spesso, non solo sprecherà la sua opportunità di attraversare la magica grande porta, ma trasformerà il padre di Stellina in un topino.
- MARIETTA. E' una brava, buona e dolce bambina, un po' pasticciona, che finirà nei guai molto spesso, ma che sarà sempre disponibile ad aiutare le sue amiche nel momento del bisogno e a vivere insieme a loro ogni tipo di avventura che accadrà loro in quel magico mondo.
- IL CUSTODE DELL'ALBERO DELLE CHIAVI. E' l'essere magico che tiene tutte le chiavi dell'Albero delle Chiavi, è lui che decide se togliere o dare le chiavi alle bambine ed è lui a dire a Stellina che sua nonna, quand'era bambina, aveva ricevuto una chiave da una fata e che lei aveva deciso di donarla alla sua nipotina.
REGOLE PER PARTECIPARE AL BLOGTOUR
- Lasciare un messaggio di senso compiuto sotto la pagina dell’evento su facebook. (https://www.facebook.com/events/334606640081369/?fref=ts)
- Condividere l’evento e il banner dell’evento.
- Piacizzare la pagina autore dell’autrice. (https://www.facebook.com/pages/Caterina-Armentano-autrice/180216355328091?fref=ts)
- Il numero sarà assegnato in ordine di partecipazione.
- Chi non si atterrà alle regole verrà eliminato.
- Il buono regalo consiste in un buono nominale da utilizzare su Amazon oppure su richiesta diretta del vincitore attraverso una ricarica su postepay.
- Sarà possibile partecipare al giveaway dal 21 novembre alla mezzanotte del 21 dicembre.
- Il 22 dicembre sarà estratto, da Diletta Brizzi, tramite Random.it il numero che decreterà il vincitore
LINK D'ACQUISTO: Amazon:
http://www.amazon.it/Lincanto-di-Fantasia-Caterina-Armentano-ebook/dp/B00N4EKYZA/ref=sr_1_1?ie=UTF8&qid=1415356999&sr=8-1&keywords=l%27incanto+di+fantasia+di+caterina+armentano
Store casa editrice:http://www.labandadelbook.it/shop/product.php?id_product=656
Libero arbitrio blog:
http://caterinaarmentano.blogspot.it/
Vi ricordo che la prossima tappa si svolgerà il 29 novembre nel blog di Monica Portiero al seguente indirizzo: http://monicaportiero.over-blog.it/ , mi raccomando, attenetevi alle regole, altrimenti non potrete partecipare al blogtour! A me è piaciuto tantissimo questo libro, ho trovato ogni favola coinvolgente, semplicemente coinvolgente proprio per la sua semplicità e mi ha ricordato che era da tantissimo tempo che non leggevo un libro di favole, forse perché, come dice la stessa Caterina alla fine di "L'incanto di Fantasia" al giorno d'oggi le favole vengono considerate come racconti da leggere solo ai bambini, quando invece sono importanti da leggere anche per gli adulti. Per quanto mi riguarda, io mi sono ritrovata molto in Fantasia, perché sono un'aspirante scrittrice e gli scrittori fanno proprio questo: creano nuovi mondi grazie alla magia del loro pensiero e delle loro mani. Io mi sono rivista in Fantasia, perché per me questa è una grande metafora che esprime il valore della scrittura ai giorni d'oggi, una cosa che a un estremo valore effettivo ed emotivo per me. Le mie favole preferite sono: "La pozione del sonno eterno", "I pennarelli magici di Mirta" e "Il principe Arcobaleno", ma sono tutte bellissime e tutte da leggere!
Vi lascio con una citazione tratta da questo magnifico libro: "La strada sembrava in salita, ma quell'inclinazione era dovuta al fatto che, col passare del tempo, lei si elevava sempre più in alto, per raggiungere gli dei che le avevano concesso di vivere e di creare."
Giada