venerdì, aprile 24, 2020

REVIEW PARTY DI WALLPAPER GIRL DI SILVIA MAY

Buon giorno, bloggers e lettori! Come vanno le cose? Come va la quarantena? Io sto recuperando alla grande tutte le letture in arretrato, non solo digitali, ma anche cartacei che vegetavano da anni nella mia libreria personale e che non ho mai avuto occasione di leggere - non ho ancora fatto l'elenco di tutti i cartacei che ho, perché sono tantissimi, ma penso si aggirino verso i 400-500 romanzi solo nella mia camera. A breve comincerò anche a scrivere racconti one-shot: dopo più di due mesi senza scrivere, la mia creatività sta fermentando e mi sta riuscendo sempre più difficile non andare al pc a fare ciò che amo di più al mondo: scrivere i miei romanzi.


PREMESSA
Poco prima di Pasqua, ho finito di leggere "Wallpaper Girl 1" di Silvia May. Beh, se avete letto la mia mini-recensione su Goodreads, saprete che non mi è proprio piaciuto e che ho dato due stelline. Era da un paio di mesi che non mi capitava di darne a dei libri in lettura, e non so come sentirmi a riguardo... Ad ogni modo, più giù vi spiegherò perché ho dato questa votazione bassa.
Spero che la mia recensione vi piaccia!

SINOSSI (DA GOODREADS)
“Mi sposo!”. E' così che Jamie Hardie annuncia il suo terzo matrimonio a sua sorella Eleanor, con una telefonata nel cuore della notte che le dona un sorriso e una fitta di felicità...

Durante le nozze, celebrate su un’isola sperduta dell’Oceano Indiano, Eleanor rivede Simon Sinclair, l'unico uomo capace di toglierle il respiro e di regalarle un’emozione al centro del petto.

... ma Eleanor non è più la Wallpaper Girl senza seno e l'apparecchio ai denti che leggeva saggi politici di nascosto dalla famiglia, non è neanche la brillante studentessa di Cambridge che, chiudendo gli occhi e ogni pensiero, si è buttata nelle braccia di Simon per vivere un meraviglioso sogno d’amore… e non è neanche lo stimato membro della Camera dei Comuni che crede ciecamente ad una promessa sigillata per sempre sulla pelle dell’uomo che ama…

Ora è una donna carismatica, autorevole, distaccata, una donna di potere con delle grandi responsabilità…

Ora, a soli 34 anni, Eleanor è il Primo Ministro inglese e non c'è posto nella sua vita per lui.

…ma nonostante tutto, nonostante il passato riaffiori con i suoi ricordi dolorosi che la trafiggono con una fitta d’amarezza, ritornano a galla anche sentimenti mai sopiti, pensieri aggrovigliati naufraghi in un sentimento antico e con radici profonde…

Eleanor non può ignorare quello che prova e nonostante si opponga caparbiamente alle sue stesse emozioni, Simon la travolge ancora una volta e tutto sembra rimescolarsi…

In un turbinio di eventi si dipana la storia d’amore di Simon e Eleanor, due cuori tormentati e divisi dagli eventi ma che il tempo non riesce a separare davvero perché, a volte, l’amore è veramente per sempre…

Wallpaper Girl 1 è il primo volume di una trilogia che non si legge… si divora…

RECENSIONE
"Wallpaper Girl 1" narra la storia di Eleanor dall'adolescenza all'età adulta, a partire proprio dalla sua adolescenza. Eleanor non è la classica ragazzina inglese: vive in un contesto in cui la politica la fa da padrone, dove i genitori sono dei ferventi di sinistra mentre lei ha simpatie per i movimenti e le correnti politiche di destra, una destra conservatrice. Tuttavia, Eleanor stessa è la peggior nemica di Eleanor, e forse per questo non mi è mai piaciuta sin dall'inizio del romanzo: passa da un atteggiamento vittimistico - definirsi Wallpaper Girl solo per il suo aspetto fisico ne è un esempio, ed è un rimando che continuerà per tutta la durata del romanzo - a un atteggiamento di compatimento. Okay, penso sia chiaro che Eleanor non mi sia piaciuta né durante l'adolescenza né durante l'età adulta. Da sempre è innamorata di Simon Sinclair, amico del fidanzato della sorella maggiore di lei, Jamie. Simon Sinclair, sin dall'adolescenza, è sempre stato un ragazzo all'apparenza svogliato, trasandato, trascurato, ma in realtà ha sempre studiato sodo per realizzare il suo sogno di entrare a Veterinaria a Bristol. Premettendo che neppure Simon mi ha suscitato molta simpatia, specialmente perché nonostante tutto quello che ha passato durante l'adolescenza con Eleanor, ha continuato a comportarsi da farfallone e 'andare di fiore in fiore'... devo dire che mi aspettavo di salvare almeno lui in questa recensione. Invece no. A mente fredda, mi sono resa conto che non mi è piaciuto nemmeno lui come personaggio, o forse dovrei dire co-protagonista?

Nel 2014, Eleanor riceve l'invito di matrimonio di Jamie e Denzel: si risposeranno per la terza volta in una isoletta nell'Oceano Indiano, mantenendo fede alle promesse fatte in precedenza. E' lì che Eleanor rivedrà, per la prima volta dopo tanto tempo, Simon e il tempo le parrà essersi congelato in quell'istante, e in un attimo tutti i ricordi del passato che hanno condiviso insieme ritorna a galla. 
Torneranno o non torneranno insieme, stavolta?

Eccomi arrivata al punto focale di tutto, un punto che neanche volendo potrei evitare di scrivere. Dunque... come vi accennavo, sono molte le cose che non mi sono piaciute di questo romanzo. Le evidenzierò, in modo che l'elenco sia più chiaro a tutti voi e vi prego, a voi ch'è piaciuto, non assalitemi con insulti d'odio e via dicendo. La prima cosa che mi ha proprio irritato, durante tutta la lettura, sono state ' - ..... - ' al posto dei caporali e ' "...." ' per i pensieri dei personaggi, non solo ha reso confusionario il tutto, ma mi rendeva difficile concentrarmi. La seconda cosa è dovuta senza dubbio a come sono strutturati i capitoli: perché mettere @CITTA'2004? Me lo sono chiesta per tutto il tempo, davvero. Io non ho trovato una spiegazione a ciò, dato che non erano email e non c'era motivo della chiocciola di fronte all'anno che si stava raccontando, non ho trovato una spiegazione logica a questo. La terza cosa è dovuta senza dubbio al POV ballerino: inizialmente pensavo che la storia fosse raccontata dal punto di vista di Eleanor, ma non è così perché al suo, rigorosamente in terza persona, si aggiungono quelli di Jaime, Simon, famigliari e via discorrendo. Perché? Non ho capito dal punto di vista di chi viene raccontata la storia, non era chiaro come si sottintendeva nella sinossi. La quarta cosa, poi, riguarda i refusi ed errori di battitura: permettetevi di irritarmi, se in un romanzo trovo scritto 'aldilà' al posto di 'al di là' oppure 'difronte' al posto di 'difronte'. La quinta cosa, senza ombra di dubbio, è stata l'eccessiva narrazione di tutto il libro, tutto l'opposto dello show, don't tell. Non ho sentito le emozioni dei personaggi sulla mia pelle. Non li ho visti emozionarsi o tremare per delle emozioni forti, perché tutto questo è stato raccontato. La sesta cosa, e spero che non me vogliate a male, è stato l'eccessivo tentativo di ricercatezza e lirismo.  Ho avuto la sensazione che l'autrice volesse far trasparire la grande cultura di Eleanor, invece ne ha dato un'immagine di snob fredda e altro (mi sto censurando, credetemi). La settima e ultima cosa è dovuta alle enormi ripetizioni in ogni POV ballerino, di qui la mia confusione: tutti i personaggi parlavano allo stesso modo. Nel modo ricercato e spocchioso di Eleanor, anche personaggi che non avevano il suo grande spessore culturale. 

Mi sono ritrovata, per assurdo, a fare il tifo per i personaggi contorno come Denzel e Jamie, che non Eleanor e Simon. E' un paradosso, lo so. Ma sono stati molto più coerenti loro di Eleanor e Simon dall'inizio alla fine. I personaggi di contorno erano più interessanti dei personaggi principali, su tutta la linea. Eleanor e Simon sembrano non avere chimica fin dall'inizio, ho vissuto la loro storia come una forzatura, un volere farli mettere insieme anche quando è chiaro che sono incompatibili non solo a livello caratteriale, ma anche a livello di obiettivi di carriera. 

Vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo, credo la sola che io abbia trascritto nel mio quadernetto, e vi invito comunque a leggere il libro per poterne parlare insieme.
"Lui era la sua eccezione, la sua intemperanza, la sua nota di follia in una vita perfettamente organizzata."
(Eleanor Hardie)

xoxo,
Giada

mercoledì, aprile 08, 2020

RECENSIONE DI THE SILVER SWAN DI AMO JONES/ REVIEW OF THE SILVER SWAN BY AMO JONES

Buona sera, bloggers e lettori! Questa è una giornata strana per me, sono andata in infermeria nel mio paese, e ho ricevuto la terribile notizia, una terribile notizia che sospettavo da due giorni: mi sono rotta in zona saccocigea di nuovo, forse per la quarta volta facendo per tre giorni neanche un'ora di yoga. Da questo momento in avanti vi garantisco che farò l'attività fisica ridotta al minimo, e cioè passeggiate nel mio giardino - fino a quando non si richiuderà di nuovo. Non voglio rischiare di nuovo. E' una sensazione che non mi piace per niente, sebbene io mi stia abituando - per mia sfortuna - a ciò. In questi tre giorni ho letto questo bel romanzo - eccitante - e mi è piaciuto molto. Era molto molto vicino a "QUESTO ROMANZO E' FANTASTICO!" tipo di libro. 

PREMESSA
Amo il romantic suspense nei romanzi, amo ancora di più leggere gli enemies-to-lovers romance, e questo libro, gente, è un mix di entrambi. Anche del dark. Sono ancora molto indecisa sul dove metterlo nella Chiara's Reading Challenge, devo cercare con più attenzione il suo genere preciso di appartenenza. Ad ogni modo, ho sempre amato questo genere. Sono attirata dai romanzi contenenti sangue, sesso, e lotte e "The Silver Swan" ha tutto ciò... perché quindi gli ho dato solo 4 stelle? Lo scoprirete scorrendo più in basso nel post e ricordatevi di commentarlo nella sezione 'commenti' qui sotto oppure nella mia pagina Facebook!

SINOSSI (DA GOODREADS)  
Risolvi l'indovinello...
"Non solo vivo, né morto e non sono qualcosa la piccola Madison può nascondere.
Ma sarai già morta, quando tutto questo finirà...
Il coutdown inizia adesso, e i giochi sono appena iniziati..."

Madison Montgomery viene da una famiglia colma di soldi e potere, ma quando qualcuno vicino a lei commette il crimine peggiore, Madison è costretta a vivere con una cattiva reputazione per il resto della sua vita. Quando inizia a frequentare la Riverside Preparatory Academy, la scuola privata in cui l'ha spinta suo padre negli Hamptons, spera in un nuovo inizio. Cosa non era pronta ad affrontare era un gruppo di cattivi ragazzi che controllano la scuola; 10 per la precisione. Quando Madison attira l'attenzione del loro leader, Bishop Vincent Hayes, si ritrova faccia a faccia con un mondo per cui non era preparata. Un nuovo mondo che inizia e finisce gli Elite Kings Club e questi ragazzi sono pronti a mettere sotto sopra il suo mondo. Segreti sono pronti a fuoriuscire e le bugie di famiglia sono pronte per venire allo scoperto. C'è molto più di quanto Madison Montgomery immagina?


RECENSIONE
"The Silver Swan" non è il tipico libro new adult. E' qualcosa di più, di molto più e questo 'molto di più' è trasmesso nel romanzo da una mistura di elementi di suspense ed elementi di altri generi letterari. Vi avviso: è consigliato solo per lettori sopra l'età di 18+, perché contiene scene di sesso o di dubbio consenso, e sopra ogni cosa, scene violente e grafiche che potrebbero disturbare i lettori più sensibili. 

Cominciamo dall'inizio. Madison Montgomery è una ricca ragazza che si trasferisce in continuazione da uno stato all'altro, a causa del lavoro di suo padre. Madison fatica a fare amicizia con i ragazzi di tutte le scuole nuove dove si trasferisce. E' senza dubbio molto lontano dal cliché tipico di ragazza nuova casta e vergine, e soprattutto, della "damsel in distress": è capace a maneggiare le pistole, con cui fa pratica con suo padre, ed è molto spregiudicata e diretta. Ora passa meno tempo con lui, a causa del suo lavoro. La sua nuova compagna, Elena Riverside è una donna forte e indipendente, che controlla e gestisce la scuola superiore privata dove lei e il suo fratellastro vanno.

Nate Riverside è un figo che fa parte di un importante e, sopra ogni cosa, pericoloso, gruppo di giovani che manipolano, controllano e giocano con le vite delle persone che li minacciano. Devo ammetterlo, c'era senza dubbio della tensione sessuale tra Nate e Madison e speravo in una virata della storia nell'incesto - voglio dire, non mi scandalizzo più da tanto tempo per gli elementi dark di un romanzo, datemeli tutti! Ma no, lei litiga e discute sempre insieme a Bishop Vincent Hayes.  Bishop è il tipico bad boy, alto, muscoloso e oscuro. Madison e Bishop non si piaccino, si odiano a morte, ma la tensione sessuale tra loro è tangibile in ogni scena del romanzo. La loro sete per il sesso, insaziabile. Un sesso beh, molto dettagliato, e sebbene loro continuino a litigare è molto hot. Bishop è una sorta di dominatore, e pretende che lei obbedisca a tutti i suoi ordini alla cieca; nonostante le loro continue litigate e il loro odio reciproco palese. Quest'odio sarà il carburante del romanzo, ed è il top, dato che la storia di sviluppa maggiormente attorno a Madison, Bishop e gli Elite Kings. 

Gli Elite Kings, i 'governatori' della Riverside Prep, sono qualcuno con cui non dovresti mai incrociare la strada. Sono malvagi, manipolatori, e crudeli. Ma amano giocare. Una cosa che ho amat, era il fatto che si atteggiassero come se il club fosse segreto, quando in realtà non lo era, e a loro andava bene il fatto che le persone continuassero a parlane. Perché nessuno conosceva davvero la verità, o quale la verità fosse davvero. 

C'erano alcune scene che speravo di leggere - date la colpa alla mia PMS!- come certe scene di orgia, ma no. Non ce n'erano, neanche un po'. Invece, i lettori vengono travolti dalla grande tensione sessuale e un crescendo di emozioni che li lascia senza fiato. Come ho detto prima, la storia si sviluppa attorno a Bishop e Madison e il loro rapporto conflittuale, ma conosciamo anche MOLTO, ANCHE TROPPO, delle due migliori amiche di Madison: Tatum e Tillie.
Man a mano che procedevo la lettura, ho trovato qualche errore di editing dal capitolo 20-21, riguardante il colore di capelli di Tillie, che a romanzo iniziato li ha rosa, poi rosa chiaro e infine marrone, perciò mi sono chiesta se avesse usato qualcosa che non ha aderito al suo capello, come i Colorista L'Oreal che scaricano dopo qualche doccia. Ma anche ho trovato fastidioso che c'erano errori come l'uso di "bought/brought".

Nonostante tutto, questo era davvero un buon romanzo. Un libro che mi ha tenuta sveglia alla notte spingendomi a domandarmi cosa sarebbe accaduto a Madison e alle sue amiche - anche i suoi nemici, come Ally. Adrenalinico, intenso, scritto solo dal POV di Madison, permette al lettore di entrare in empatia con lei. In genere non mi piacciono molto i libri scritti tutti dal POV di un solo personaggio, ma questo era ben reso. Avrei potuto dargli 5 selle, se non avessi trovato quegli errori, ma sapete quanto io sia puntigliosa su queste cose.

Vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo, che vi consiglio di leggere anche solo per poterci confrontare a riguardo.
“Nothing and no one could give me a new beginning, Who was I kidding?”
(Madison Montgomery)




Xoxo,
Giada

martedì, aprile 07, 2020

BLOGGER UNITI PER LE LIBRERIE INDIPENDENTI - PADOVA E PROVINCE

Buona sera, bloggers e lettori!
Qualche settimana fa ho conosciuto Erika Zini, una favolosa mia collega blogger che mi ha proposto di far parte di questo progetto tutto dedicato alle librerie indipendenti dello Stato, con un occhio di riguardo per ogni regione. Mi ha entusiasmato moltissimo, e sono ancora molto gasata perché un progetto che mi ha coinvolto in modo profondo, e che mi ha permesso di conoscere e stringere amicizia con blogger della Provincia di Padova.



Di cosa tratta il progetto?
Lo scopo del progetto è quello di dare voce e spazio a tutti quei librai italiani che hanno visto le loro entrate diminuire vertiginosamente a causa del Covid-19. Purtroppo, il Coronavirus ha condizionato le vite di tutti noi, il lockdown che stiamo vivendo ne è l'esempio più lampante, e con esso non solo abbiamo problematiche a livello psicologico ed economico, ma anche sociale. Dare voce a coloro che sembra siano stati dimenticati dall'ondata del virus, è l'idea di fondo ed è una ideologia che sposo con tutta me stessa. Perché non solo le grandi industrie stanno subendo i contraccolpi degli effetti del lockdown, ma anche l'editoria e le librerie.

Com'è strutturato? 
Non posso dirvi molto, ma posso assicurarvi che potrete leggere testimonianze e, spero, molto altro ancora. Darà uno spaccato della nostra società attuale, senza tralasciare il lato umano. Sì, perché ciò  che noi blogger vogliamo sottolineare con quest'iniziativa è il lato umano del progetto. Un progetto volto a tutti voi, ma anche a tutti coloro che stanno vivendo con difficoltà questo periodo - siano esse difficoltà economiche o psicologiche. Ci tengo molto a sottolineare l'aspetto umano, perché l'empatia è la nostra arma più grande contro i possibili rigurgiti di odio razziale e xenofobia - impossibile dimenticare quando, in gennaio, tutti gli italiani hanno iniziato a schifare i ristoranti cinesi e a ostracizzare, oltre che picchiare i turisti cinesi, coreani o ancora, giapponesi. Personalmente, questi eventi mi hanno fatto riflettere molto: sono da sempre aperta alle culture diverse dalle mie, da sempre cerco un ponte che permetta a queste culture di trovare posto nel mondo italiano moderno, senza venire fagocitate dall'odio razziale e dall'ostracismo. Questo è ciò che temo di più sin dall'inizio dell'epidemia, se devo essere onesta: il razzismo di ritorno.

Dove potremo leggere le testimonianze?
In tutti i blog aderenti all'iniziativa, nei loro canali social come Facebook, Instagram e molti altri ancora. Utilizzeremo tutti i mezzi a nostra disposizione per far calare i riflettori su queste persone, e il vostro aiuto sarà fondamentale. Le vostre condivisioni, i vostri commenti, saranno fondamentali. Più condividerete l'iniziativa, più potremo dare spazio a tutti loro. Potrete leggere le loro novità editoriali, il piano che avevano strutturato per l'anno e anche i loro consigli librosi.

Si parlerà solo di libri?
Certo, è un evento totalmente dedicato ai libri ciò non toglie che non si possano affrontare argomenti di attualità che sentiamo ogni giorno nei telegiornali. I libri sono un mezzo di comunicazione, ma sono anche un mezzo per diffondere cultura quindi sì, potrete trovare sia consigli librosi che molto altro ancora - perché dare spazio anche ad argomenti correlati ai libri, è il nostro scopo.

Perché hai deciso di farne parte?
Beh, come ho detto sopra, è un'iniziativa lodevole e notevole. Erika è la capofila del progetto, mentre noi ci siamo divise le regioni. Io, insieme alla mia collega Marika stiamo gestendo Padova e le province, e credetemi, c'è un gran lavoro dietro le quinte. Ma è un lavoro che non ci pesa fare, poiché sappiamo che lo stiamo facendo per una buona causa.

Riflessione personale.
Il Coronavirus o Covid-19 è entrato con prepotenza nella mia vita, proprio come nella vostra, togliendomi tutte le attività sociali che ero solita fare. Ma mi sta anche dando molto, perché proprio grazie a questo lockdown sto scoprendo nuovi lati di me che non sapevo di avere. Forse tornerò più tardi a scrivere di quanto penso, o forse prima, so che lo farò che amerò ogni singola parola scritta sul foglio di Word del mio nuovo romanzo. Tuttavia, nel frattempo, sto scoprendo il mio lato imprenditoriale. Ho iniziato a seguire corsi online dedicati al Digital Marketing e al Social Media. Ho iniziato a seguire workshops dedicati al lavoro. Ho iniziato perfino a stendere un piano di Digital Cross Posting, una cosa che mesi fa avrei ritenuto impensabile. Sono in contatto con molti autori esteri e italiani, e insieme discutiamo della situazione sanitaria nazionale. Parlo con gli scrittori americani, raccontando loro come stiamo vivendo il lockdown e come loro stanno vivendo il loro. Sto scrivendo moltissime recensioni, ma mi manca come l'aria scrivere il mio romanzo - credetemi, questa è una delle cose che mi manca di più in assoluto. Pensate, io sono a casa dal 17 febbraio. Tra 10 giorni saranno esattamente 3 mesi che sono a casa, quindi sentire persone che si lamentano perché sono fermi da una settimana mi dà veramente noia. Non è facile per nessuno di noi. Non è facile per niente. Ma qualcosa di buono questo lockdown, questo stop forzato di tutte le attività sociali e lavorative lo sta facendo: ci sta avvicinando di più a noi stessi, costringendoci a guardare dentro di noi e magari affrontare le cose da cui stiamo scappando. Ci sta costringendo a trovare metodi alternativi per fare le cose che amiamo, trovando soluzioni creative e al di fuori della nostra comfort zone. Vi assicuro che io amo la mia comfort zone, sebbene quando si tratti di prendere certe decisioni io mi butti senza pensare. Amavo la mia routine, ma mi sto sforzando di adattarmi a quella nuova. Temo, anzi, ne sono sicura, che quando riprenderò a scrivere e riprenderò le mie normali attività; ormai il lockdown sarà concluso.

Quindi il mio messaggio è questo: non lasciatevi sopraffare dalle sensazioni ed emozioni negative. Ci sono passata anche io le prime due settimane, e non fa altro che acutizzare il vostro negativo stato. Trovare soluzioni alternative per ciò che fate. Siate creativi. A breve comincerò pure i racconti one-shot di una pagina, per non perdere la mano e nel frattempo sto gestendo molte cose. Farò, se siete d'accordo, un post sui corsi digitali gratuiti che ho provato e che vi consiglio, cosa ne dite?
C'è del buono in tutto questo, basta solo guardare le cose da un'altra prospettiva.




venerdì, aprile 03, 2020

RECENSIONE DE IL CANTO DEL RIBELLE. LA VERA STORIA DI LOKI DI JOANNE HARRIS

Buona sera, bloggers e lettori! Dopo lo spavento che ho preso ieri, alla fine ho deciso di prendere una pausa dallo yoga e di riposare il corpo - purtroppo, non ho altra alternativa se voglio guarire completamente in zona saccocigea - oltre a ciò, ho deciso di rendere fruttuoso questo periodo di quarantena e di portare a compimento alcune cose che attendevo di fare da mesi, se non anni. Perciò eccomi qua, pronta a recuperare recensioni in arretrato, sia straniere che italiane e non temete - troverete un aggiornamento riguardante questo romanzo nel mio canale IGTV di Instagram.

PREMESSA
Cosa mi ha attirata di questo libro? La cover è una bomba, coerente con la storia raccontata dall'inizio alla fine e non è una cosa che si può dare per scontata, al mondo d'oggi. Tuttavia, non è stata solo la magnifica cover ad attirarmi, ma anche il contenuto. Ho studiato filologia germanica all'università, ed era uno dei miei corsi preferiti in assoluto - se la contendeva con letteratura portoghese, e ho un bellissimo ricordo della mia prof paziente, che sapeva rendere interessante ogni sua lezione parlandoci anche di Tolkien - tanto che, inizialmente, dovevo fare la mia tesi di laurea con quella prof, tanto mi aveva entusiasmato. E' un corso che ricordo con gioia e amore, perché questo mi ha trasmesso quella prof che adoro ancora adesso, che mi ha trasmesso un amore incondizionato per la cultura nordica. Poter leggere, sebbene in modo romanzato, la storia di Loki è stata interessante. Forse una delle cose più interessanti che io abbia mai letto, e questo romanzo entra a pieno titolo nella lista dei MUST HAVE per chiunque sia interessato alla mitologia e al culto nordico, e sopra ogni cosa, all'Edda poetica e in prosa.

TRAMA (DA GOODREADS)
Per Loki, il dio delle fiamme, intelligente, affascinante, ingannatore, spiritoso, l'accoglienza ad Asgard non è delle migliori. Nella città dorata che s'innalza nel cielo in fondo al Ponte dell'Arcobaleno, dove vivono le donne e gli uomini che si sono proclamati dèi, tutti diffidano di lui, che ha nelle vene il sangue dei demoni. Malgrado la protezione di Odino, Loki ad Asgard continua a non essere amato: quello è il regno della perfezione, dell'ordine, della legge imposta. Entrare definitivamente nella schiera delle divinità più importanti, per lui, è impossibile: non solo gli viene impedito, è la sua stessa natura ribelle a impedirglielo. Ma arriva il momento della sua riscossa. Il mondo delle divinità è agli sgoccioli, una profezia ne ha proclamato la fine imminente. E Loki potrà mettere le sue capacità al servizio di Asgard e dei suoi abitanti. È lui che si adopera, con la sua astuzia, per trarre in salvo Thor e compagni. Ma gli dèi sono capricciosi, volubili e di certo non più leali di Loki. Adesso è giunta per lui l'ora di decidere da che parte stare, chi difendere e contro chi muovere battaglia. E di scoprire se i suoi poteri e la sua astuzia possono davvero salvarlo dalla fine che minaccia i Mondi e le creature, umane e divine, che li abitano.

Joanne Harris ci porta nelle atmosfere piene di fascino della mitologia nordica: le divinità buone e cattive, i popoli in lotta tra loro, le forze oscure, le città fantastiche e le battaglie sanguinose. Protagonista assoluto è Loki, il dio temuto ed esiliato da tutti che cerca il suo riscatto: è lui a raccontarci la sua versione dei fatti, secondo una prospettiva diversa da quella che abbiamo conosciuto sin qui. Preparatevi a scoprire Odino, Thor e le altre divinità norrene come non li avete mai conosciuti.

RECENSIONE
Era da tanto tempo che non leggevo un romanzo che mi conquistasse, nel vero senso della parola, in questo modo. Solo pochi autori italiani sono capaci di rendermi così gasata e euforica, non molti quelli stranieri, quindi devo fare i miei più sinceri complimenti a Joanne Harris per essere riuscita in questa mission che per alcuni pare una missione impossibile da compiere.

"Il canto del Ribelle" comincia dal Principio di tutto. No, non da Loki. Ma dall'inizio dell'Edda Poetica di Snorri Sturlson, che è uno dei testi di riferimento di tutto il romanzo, oltre che All'Edda in Prosa e alla Lokasenna. Secondo l'Edda Poetica, il mondo delle divinità nordiche è stato creato dalla mucca Adlhumbla, la mucca dalla quale è originato Tutto. Anche gli dèi come Odino, Vele e Vili. Da lì si parte con la creazione del mondo dai resti del corpo di Adhumbla, un mondo che Odino ha creato ad hoc e che si basa sul principio dell'Ordine cosmico. 

Datemi del cinico, ma io non sono mai stato tipo da accettare le cose sulla parola e si dal caso che sappia che la storia è altro che trama e metafora, che è ciò di cui sono fatte tutte le storie, quando le srotoli sino in fondo.  E ciò che realmente le rende un successo o un mito, ovviamente, è come la storia viene raccontata e da chi.(Loki)

Loki, che per molto tempo ha osservando il mondo degli dèi da lontano, viene attirato e attratto da Odino, il Padre Di tutti, che lo fa diventare un suo fratello di sangue - al pari quindi di Vili e Ve. Tuttavia, l'accoglienza da parte di tutti gli dèi, a partire da Frejya e Heimdall, non è per così dire calorosa come tutti si aspettano. Da qui Loki, ch'era inizialmente una delle più pure forme di Caos che ha assunto un Aspetto umano, comincia a provare sentimenti umani. Sentimenti che preferirebbe spegnere e disconoscere, invece che accettarli come parte del suo essere. Una delle cose che ho notato, durante tutta la lettura, è stata la bruciante necessità di Loki di venire accettato dall'élite e come ogni suo sforzo sia stato vano perché la stessa élite lo rigettava continuamente. Poche volte è stato accettato per com'era veramente e questo mi ha colpito nel profondo. Non so, con certezza, se l'autrice abbia fatto leva sulla "sympathy for the devil", quella compassione per i personaggi malvagi che sono diventati tali a causa del contesto in cui sono nati o si sono sviluppati, ma di sicuro con me ha fatto effetto. Beh, amavo Loki già da prima. Chi non amerebbe un trickster? 

Tutti noi veniamo da fuoco e ghiaccio.
Caos e Ordine.
Luce e Buio.
(Loki)


Sin dall'inizio è stata chiara la natura duale di Loki, che si è guadagnato il titolo di Burlone. Non mi riferisco solo alla sfera sessuale o animale - un Aspetto che tutti gli dèi possono assumere a comando, anche grazie alle rune - una natura duale che rimanda al vero e proprio dio nordico, prodotto del Caos stesso. La cosa che mi ha colpito di più, però, è stato il suo continuo conflitto interiore non solo tra ciò che gli avrebbe fatto più comodo, ma anche su cosa avrebbe potuto avvantaggiarlo o svantaggiarlo nei confronti degli dèi che tanto odiava. Un dio astuto, che non si fa remore nell'usare gli altri, ma anche un dio che ha paura della crudeltà a cui potrebbe essere capace di arrivare, che non teme di sfidare l'autorità e le autorità, in questo caso, sono rappresentate da il Caos e da Odino. 

Piano piano, fa di tutto per incastrare gli dèi. La sua astuzia si vede già da qui: è un combattente, ma ancora non lo sa. E' uno stratega, e di questo ne va fiero. Usa le debolezze degli dèi contro di loro, ma quando glieli sbatte in faccia scappa dalla loro furia ed è costretto ad una delle punizioni più terribili che io abbia mai letto dopo, naturalmente, la decisione di Zeus ti imprigionare Prometeo alla montagna con un'aquila che gli mangiava il fegato e che lo faceva morire ogni giorno. Credetemi, non sto facendo confusione tra le due diverse mitologie, però questo era l'esempio più calzante che ho trovato per rendere l'idea di ciò che voglio dire.

Il Ragnarok è qualcosa di inevitabile: era già scritto alla nascita dei Nove Mondi, e sarebbe arrivato in ogni caso, non importava ciò che Odino faceva per evitarlo. Quando ho studiato filologia germanica, la mia prof ci ha parlato del Ragnarok come di una distruzione totale che avrebbe spazzato tutto e che avrebbe ricostruito da zero, iniziando un nuovo ciclo di vite e dei nuovi Mondi che sarebbero rinati, e che forse, sarebbero migliorati rispetto ai precedenti. 

Il romanzo, scritto completamente dal POV di Loki, permette al lettore di provare empatia e simpatia per questo dio burlone, sfacciato, narcisista, egocentrico, che sta cercando la sua collocazione nel mondo divino e che soffre nell'essere un outsider. E' un romanzo che sfonda la quarta parete, in cui il protagonista di rivolge direttamente al lettore, come se sapesse che il lettore sta leggendo la sua storia e vuole dargli il suo contributo. 

Un romanzo bellissimo, intenso, travolgente. Molto ricco di eventi e di dettagli che richiedono molta attenzione e di cui bisogna tenere conto, perché svolgeranno un ruolo nel romanzo nel modo più inaspettato possibile. 

Vi saluto con una citazione di questo romanzo, che vi consiglio di leggere assolutamente!
"Le parole sono i pilastri dei Mondi: parole, rune, nomi."
(Loki)

xoxo,
Giada

giovedì, aprile 02, 2020

RECENSIONE DI CONNECTING TEXAS DI GARY SCHARRER/ REVIEW OF CONNECTING TEXAS BY GARY SCHARRER

Buona sera, bloggers e lettori! Come state passando la quarantena? La mia ha avuto, finora, molti alti e bassi, ma ho di recente (premesso che questa recensione l'ho scritta ieri, l'01 aprile) iniziato a praticare yoga per mantenermi in forma e calmare la mente (beh, è una forma simil-rotonda), ma mi sta aiutando molto quindi penso che continuerò a farlo anche quando la quarantena sarà finita. Ma prima che la quarantena iniziasse e io stavo scrivendo il mio romanzo felicemente, ignara di quello che il mondo aveva il serbo per noi. Per tutti noi. Ho deciso di leggere questo libro di nonfiction. 
Il mio secondo libro di non fiction.

A dire il vero, è stata una lettura interessante. Spero che vi piaccia la mia recensione, poiché trovo sempre un po' difficile recensire questo genere di libri perché è un genere che non leggo da quando ho terminato l'università nel 2017. 


PREMESSA
Beh, la vera ragione per cui ho scelto di leggere questo libro sulle strade texane e le molte persone che le hanno costruite, è a causa del mio romanzo. Ma anche perché amo scoprire nuovi stati, e grazie ai libri posso farlo senza muovermi dalla mia casetta in Italia. Non fraintendetemi.Io VISITERO' sicuramente il Texas - è uno dei viaggi che farò quando viaggerò negli USA, quindi questo è una sorta di assaggino per me. Queste informazioni sono state una sorta di assaggino per tenermi soddisfatta e appagata fino a quando non lo visiterò fisicamente.

SINOSSI (DA GOODREADS)
L'evoluzione del sistema nazionale di strada negli Stati Uniti è innegabilmente collegato alla nostra unica storia e il nostro passato e i nostri futuri successi. Le strade di oggi sono molto lontane dai giorni del Modello T, quando coraggiosi appaltatori usavano muli e Fresno per costruire strade e ponti che hanno, letteralmente, usato le persone a uscire dal fango e attraversare fiumi intraversabili. Quelle strade primitive, sviluppate all'inizio del ventesimo secolo, ci collegano ancora oggi ogni giorno. Ma quella storia non è avvenuta in una notte.
L'eredità  dei coloriti appaltatori le cui carriere si sono unite con l'influente Associazione Generale Appaltatori pone le basi per Connecting Texas, che è ricco di interviste personale e fotografie attuali a confronti con fotografie storiografiche. Gary Scharrer cattura con chiarezza l'effetto che le buone strada hanno avuto nell'economia Texas (e in quella nazionale.)
Milioni di noi si mettono in moto ogni giorno per andare a lavoro, o a scuola, o in innumerevoli altri posti nelle nostre attività quotidiane. Ma la maggior parte di noi non pensa alle strade che sotto di noi. Saltiamo in macchina o in camion, e ce ne andiamo. Ma avete mai pensato a queste arterie essenziali? Molti di noi danno per scontato che le buone strade e ponti siano semplicemente una garanzia della vita moderna.
Leggere Connecting Texas cambierà queste prospettive per sempre.
Gary Scharrer ha lavorato per 43 anni nel giornalismo prima di approdare alla Associazione Generale Appaltatori del Texas. Il suo lavoro in Connecting Texas riflette il luogo sempiterno interesse nei metodi di trasporto. 


RECENSIONE

“If you work hard, the sky’s the limit” 
Con questa premessa parte il mio primo libro letto sul business e sulla storia di uno Stato estero, che analizza la storia dei grandi uomini, dei grandi appaltatori dietro le principali arterie veicolari del Texas. Perché ho scelto proprio il Texas? Oltre ad essere la location del mio romanzo (a esser onesta, uno dei tanti), perché volevo scoprire gli uomini che l'hanno reso lo Stato ch'è adesso.
Sin dall'inizio, l'autore ci presenta immagini a confronto - un prima/dopo  - che viene analizzato non solo sotto l'aspetto economico e famigliare (poiché la maggior parte degli appaltatori sono costituiti da clan famigliari che si sono tramandati il lavoro di generazione in generazione) ma anche sociale. E quest'analisi socio-economica si è rivelata una vera e propria scoperta.
Dà al lettore un'immagine completa e anche affettiva di tutti loro, ma soprattutto del Texas: uno stato composto da persone che lavorano duro, e che contribuiscono in modo efficace e tangibile allo sviluppo del luogo in cui vivono.
E' stata una lettura molto buona, non è stata nemmeno noiosa - e avrebbe potuto esserlo - considerato il tema principale e le numerose analisi sia a livello storico-lavorativo che socio-economiche. Mi ha istruito sui grandi uomini che le hanno costruite, e anche se non ricordo tutti i loro nomi, so che hanno dato un grande aiuto al Texas e hanno vissuto a lungo per vedere il frutto del loro lavoro. 

Vi saluto con una citazione tratta dal libro, che vi consiglio di leggere. Io gli ho dato 5 stelle, ma se avessi potuto ne avrei date molte di più.
“I think that if you come up from the bottom, you feel more secure in your decisions.”
(Thomas Moore, Moore Brothers Inc.)




Xoxo,
Giada

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