PREMESSA
Non è un bel periodo per me, quindi non mi stupisco che mi piacciano questi romanzi. Il primo della Maniscalco non mi era piaciuto, era assurdo e l'ho trovato pessimo sotto molti aspetti. Questo, invece, l'ho amato. Nonostante il cambio di setting molto confusionario. Nonostante il worldbuilding mal reso, e questo mi ha fatto abbassare il punteggio generale a 4 stelle. Nonostante tutto, insomma. E' un romanzo che sarebbe potuto esser molto più corto, ma l'uso estremo del misunderstanding trope ha contribuito ad allungare *enormemente* il brodo - e aggiungerei, anche *inutilmente*.
TRAMA (DA OSCARMONDADORI.IT)
Desiderosa di vendicare la morte dell’amatissima gemella, Emilia ha venduto l’anima per diventare regina dei Malvagi e, accompagnata dall’ambiguo Principe Ira, è scesa nei Sette gironi. Non impiega molto a scoprire la prima regola della corte dei Malvagi: non fidarsi di nessuno. Più si trattiene all’inferno, infatti, più le appare chiaro che in quel mondo di vizi e seduzione nulla è mai ciò che sembra.Anche Ira, un tempo suo alleato, potrebbe nascondere dei segreti sulla sua vera natura. E così, in breve tempo, Emilia rimane intrappolata tra Ira e il suo ancor più malvagio fratello, il Principe Superbia, il re dei demoni.
Tra palazzi lussuosi, infidi cortigiani e feste stupefacenti, Emilia dovrà districarsi tra enigmatici e contraddittori indizi per scoprire cosa sia davvero successo a sua sorella. E, al contempo, sarà chiamata a svelare i misteri sul suo stesso passato per trovare le risposte di cui è in cerca. Sempre che i suoi vizi non le mettano i bastoni tra le ruote.
RECENSIONE
Come dicevo più su, non è un bel periodo per me. E, proprio perché non lo è, mi fa apprezzare ancora di più questo genere di romanzi che, in condizioni normali, disprezzerei. Perché, insomma, non sono validi. Dal mio punto di vista, almeno... non sono l'apice del fantasy internazionale, capitemi. Ci sono autori molto più bravi e capaci, in commercio. Ad ogni modo, bisogna riconoscere alla Maniscalco che sa vendere. Ed è brava a farlo. Perché, come dicevo per Katee Robert, il sesso vende. E anche l'estremo ed esasperante slow burn tra Emilia e Ira.
Emilia Di Carlo è tornata, ma non è più in Sicilia - la Sicilia fantasy elaborata dalla Maniscalco. No, è scesa all'Inferno dopo aver venduto l'anima a Superbia, per poter salvare la sua amatissima sorella gemella. E, subito de botto, viene condotta nel Corridoio dei Vizi dove viene 'scelto' il suo Vizio d'elezione - una perdita di tempo e di pagine, considerato ch'è palese quale sia, ovvero l'Ira. La rabbia. La furia, comunque la vogliate chiamare, quella è. Questo 'smistamento' mi ha ricordato la divisione delle Fazioni di Divergent, solo che qui è stato davvero una perdita di tempo, perché il suo vizio d'elezione era palese sin dal romanzo precedente. Questo device è stato un modo come un altro per avvicinare Emilia fisicamente ad Ira, verso il quale lei prova un'evidente attrazione sessuale - ma il suo atteggimento puritano, a tratti bigotto, le impedisce di godersi la scoperta della sua sessualità. Così passa da zero a cento nel giro di cinquanta pagine, e ci prova e riprova con Ira più e più volte. Perché *dan daaan* quando Emilia l'ha evocato, nell'altro romanzo, ha stabilito un fidanzamento parziale con Ira - che non è davvero Ira, btw - e deve decidere se accettare o meno il mating bond con Ira. Sarah J. Maas here? Il mating bond che viene accettato o rifiutato è, in parte, il perno de Il Regno del Dannati.
Un altro perno è dato, senza ombra di dubbio, dai teschi animati che Emilia riceve e davvero, non riesce a capire chi sia che glieli manda. Ordisce un piano ai danni di Superbia, ai danni di Invidia... e alla fine la soluzione ce l'aveva davanti agli occhi. Palese. Insomma, io avevo già capito chi era da molto prima.
Ed era una cosa talmente ovvia che mi son messa a ridere, ieri sera. Ira, poi, è un sottone. Ma è un sottone proprio dall'inizio alla fine. Credo di aver letto poche volte di un personaggio maschile così sottone, il primo era senza dubbio Hawke di Sangue e Cenere della Armentrout.
Vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo fantasy, che nonostante tutto vi consiglio di recuperare perché: sì, è trash. Sì, a tratti fa ridere. Sì, Emilia è una idiota e una ingenua dall'ìnizio alla fine con degli sprazzi da girl power/badass moments, ma sempre idiota rimane. Insopportabile. Ma...
leggetelo comunque, è una letturina leggera che ci sta.
"Gli astri influenzano, ma non costringono."
(Ira ad Emilia Di Carlo)
xoxo,
Giada