sabato, marzo 28, 2020

RECENSIONE DI STARCROSSED DI JOSEPHINE ANGELINI

Buona sera, bloggers e lettori! Come avete passato questo sabato pomeriggio di quarantena? Io ormai ho perso il conto di quanti giorni sono, effettivamente, in quarantena: sono a casa, come saprete, dalla fine di febbraio e sono stata a casa anche la prima settimana di marzo, prima ancora che Conte emanasse il primo decreto. Ad ogni modo, finalmente sto bene e ho ripreso a fare anche attività fisica, facendo yoga tramite un'app del cellulare che sta avendo effetti benefici sul mio fisico e sulla mia psiche in generale. Spero che questa recensione vi piaccia, vi attendo come sempre sulla pagina Facebook del blog o qui sotto, nei commenti, per parlare insieme del romanzo!


PREMESSA
Sapete quando avete tanto, troppo, di una cosa e non sapete cosa scegliere da leggere? Io sono così coi romanzi. Ho tre Kindle che scoppiano di libri da leggere, e non riesco a scegliere quasi mai nulla. Ho riesumato dal primo Kindle "Starcrossed" di Josephine Angelini, un romanzo che avevo scelto di prendere gratuitamente quando Giunti al Punto regalava in omaggio un romanzo al mese con l'acquisto di un lettore ebook. C'è da premettere che i miei gusti letterari sono cambiati molto dal 2014 circa ad ora, forse per questo ho fatto fatica a calarmi completamente, almeno all'inizio, nella storia e nei personaggi... ma alla fine la scintilla tra me e i personaggi è scattata e mi sono appassionata a questa storia.

E' la personale versione della Angelini dei miti greci, e devo dire che non è venuta poi fuori male.
E' sicuramente un libro adatto ai ragazzi dai 12 anni in su, e mi sento di consigliarlo alle mamme che hanno i figli in quella fascia d'età.

Senza volere ho anche spuntato un'altra categoria dalla Chiara's Reading Challenge: uno Young Adult Romance - in questo caso anche Paranormal.

TRAMA (DA AMAZON)
Helen, timida adolescente di Nantucket, sta quasi per uccidere il ragazzo più attraente dell’isola, Lucas Delos, davanti a tutta la scuola. L’episodio si rivela qualcosa di più di un mero incidente. Helen inizia a dubitare della sua salute mentale: ogni volta che incontra la sua mancata vittima, le appaiono tre donne misteriose che piangono lacrime di sangue. Il tentato omicidio la porta a scoprire che il suo destino è intrecciato inesorabilmente a quello di Lucas e che insieme sono costretti a interpretare i ruoli di un’antica tragedia d’amore. Helen, come l’omonima Elena di Troia, è destinata a scatenare un conflitto sanguinario tra dèi e mortali. Un Caso editoriale con pochi precedenti nel mondo degli YA. Gli editori ne hanno subito acquistato i diritti per cifre da capogiro. Un successo mondiale annunciato, già in cima alle classifiche di Gran Bretagna e Germania.Il nuovo punto di riferimento sul web per la generazione Y.

RECENSIONE
Ah, da dove cominciare questa recensione? E' più difficile di quel che pensiate, per me, perché ho provato sentimenti contrastanti nei confronti di questo libro per la maggior parte della lettura. Ve li dirò più avanti, dovrete solo scorrere il post in basso per leggerli... intanto vi dico che sì, è stata una lettura che ha avuto alti e bassi per me, non è da "wow è bellissimo!", ma è una storia carina. 

Helen Hamilton è una diciassettenne che vive nell'isola di Nantucket insieme al suo adorato papà. Sin da quando era piccola, ignora l'identità di sua madre, che l'ha abbandonata ancor prima che nascesse, e l'ha fatta crescere solo col suo papà, Jerry. Questa mancanza, quest'assordante assenza nella vita di Helen si percepità fin dall'inizio del libro, in qualche modo la madre di Helen è una sorta di fantasma che aleggia intorno a lei, sebbene non compaia mai in carne e ossa. Una delle caratteristiche principali di Helen, la co-protagonista, è la sua insicurezza e la sua paralizzante timidezza. Questo, forse perché ero anch'io un'adolescente timida e insicura, mi ha permesso di provare empatia per lei. A questo, però, si aggiungono i dolorosi crampi che prova ogni volta che è in pubblico e che la spingono a scappare dai gruppi di persone che si fermano a osservarla, come se fosse una sorta di fenomeno da baraccone. Perché sì, Helen non è una qualsiasi adolescente. Cioè. non è come una qualsiasi adolescente, almeno nell'aspetto fisico: è alta almeno 1,80m, ha un fisico statuario e sembra non sudare quando, durante le corse campestri, arriva sempre prima grazie alla sua capacità di correre più in fretta di chiunque altro. 

Perché lei avrebbe dovuto ciondolare o vergognarsi di se stessa solo perché esisteva?
(Helen Hamilton)

Man a mano che la storia continua, vediamo Helen e Lucas Delos, il fighissimo nuovo acquisto del liceo di Natucket, passare da odiarsi a comportarsi come due piccioncini innamorati. Tuttavia, il pericolo è dietro l'angolo ed è composto dai cugini di Lucas, i numerosissimi cugini del ragazzo che ama, perché c'è molto più da scoprire di quel che non pensa. Scoprire che Helen appartiene al mondo dei Semidei la sconvolgerà completamente, ma alla fine sarà costretta ad accettare ciò ch'è sempre stata, e ciò che sarà per sempre: una Semidea, non una semplice umana. Lentamente, la vediamo scoprire i suoi numerosi poteri e il suo ruolo nella faccenda legata ai cugini di Lucas - che non posso dirvi, poiché già sto rischiando di farvi molti spoiler e non voglio rovinarvi la lettura di questo libro. 

La promessa di uno scontro inevitabile, predetto dalle Parche, porterà Lucas ed Helen non solo a fare i conti con i loro sentimenti, ma anche a scegliere cosa fare per evitare che un altro ciclo di sangue, vendette e morti causi un'altra guerra mondiale, che rischia di spazzare via l'umanità intera. Uno 0,75 in più, per la Angelini, per aver creato dei personaggi minori che ho amato profondamente: Jason e Claire, ma anche Hector - che ho apprezzato sin dall'inizio - e la piccola Cassandra - tutto un nome un programma, mi pare ovvio quale sia il suo ruolo nella storia già dal nome, ed è una cosa che avevo capito subito anche io, a circa metà romanzo.

In tutta onestà, ho fatto fatica a calarmi in questo romanzo. L'inizio è stato molto lento, a tratti noioso, e l'uso della terza persona focalizzata sul personaggio non era stabile ma si alternava ad altri personaggi. Perché vi dico questo? Ho fatto la stessa cosa, tantissimi anni fa, e la cosa mi è stata cannata da più persone. Tuttavia, questo mi ha provocato abbastanza confusione a volte, e dovevo assicurarmi di aver capito bene il POV di chi sta parlando all'interno del POV principale. Mi ci è voluto più del solito per entrare in sintonia coi personaggi, e se mi conoscete e mi seguite, sapete che di solito capisco se un libro mi piace dal 30%. Ecco, al 30% io stavo per mollare il romanzo. Ero molto combattuta, non sapevo se davvero lasciarlo perdere e cominciarne un altro oppure proseguire la lettura. Alla fine, ho scelto di dare una chance a questo libro. Forse è stata una buona decisione, visto che al 50-60% il libro si è rivelato essere molto più interessante e più carico d'azione. 

Ad ogni modo, lo trovo un libro carino. Non è un libro da "wow, favoloso!", ma alla fine gli ho dato quattro stelle, il che è tanto per me, considerato che all'inizio della lettura volevo darne solo 3 perché non mi convinceva molto. Se l'avete letto, commentate il post e fatemi sapere se vi è piaciuto!

Vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo, che nonostante tutte le cose che a me non sono piaciute - rintuzzare in primis - alla fine mi sento di consigliarvi:
"Me ne frego di quant'è difficile stare insieme, niente è peggio che stare lontani."
(Lucas Delos)

xoxo,
Giada

mercoledì, marzo 25, 2020

REVIEW PARTY DI VENDETTA DI SAGARA LUX

Buon giorno, bloggers e lettori! Avevo appena cominciato a scrivere il quarto romanzo di un grande progetto, quando è iniziata la quarantena. O meglio, io era già due settimane che ero a casa quando quest'ultima è cominciata: ho avuto l'influenza la prima settimana di marzo, e poi mi si è rotta un'altra fistola recidiva. Avevo ripreso a scrivere, ma poi l'ansia e la preoccupazione hanno iniziato a farla da padroni e quindi, alla fine, ho deciso di tornare a leggere.


PREMESSA
Siano benedette le autrici organizzate come Sagara! In tutta onestà, con tutto quello che mi è successo nelle ultime settimane, avevo dimenticato quando mi ero segnata per il Review Party. Da una parte, sono molto sollevata di esser tornata a leggere. E' come se la fame di parole si fosse impossessata di me, compensando il mio bisogno atavico di scrivere. E' bello, perché in queste lunghe settimane ho scaricato molti libri gratuiti grazie alle promo (potete trovarne molte anche nel mio profilo Instagram, negli highlights), che spero di leggere e recensire al più presto.

Non saprei spiegarvi come mi sento in questa Quarantena, senza passare per banale o sciocca. Ho molta paura, dato che sono un soggetto allergico e asmatico. Ho molta paura, e vorrei che tutti attorno a me si attenessero alle regole per uscirne il prima possibile. Ho molta paura, e vorrei che nessuno delle persone attorno a me stesse male, per questo sono disposta a litigare con tutti pur di farlo capire. Ora, più che mai, dobbiamo essere ligi alle regole e fare ciò che ci dice il Ministero della Salute.
Non solo per noi stessi, ma per le persone che vivono con noi. Ricordate che basta una sola persona infetta per contagiare tutti. Siate giudiziosi. Usate il raziocinio. E non fatevi prendere dal panico, come me. Sì, ho passato anche questa fase e non è piacevole. Insomma, devo pure andare in ospedale in piena pandemia, non è che sia proprio un carnevale di Rio.

Se la scrittura mi salvava, prima, ora che lei è accantonata solo la mia seconda grande passione può farlo. E so che lo farà, perché i libri ci sono sempre stati per me. Anche quando gli altri non c'erano.

TRAMA (DA GOODREADS)
"Tutto ha un prezzo.
La vita. La morte. La vendetta."

RECENSIONE

Ho finito il di leggere "Vendetta" neanche un'ora fa e sono ancora sconvolta da tutte le emozioni che mi ha trasmesso. E' un romanzo favoloso, ben scritto e carico di tensione e passione al punto giusto. E' un romanzo perfetto per concludere la Broken Souls Serie. Riprende da dove il romanzo precedente ci aveva lasciati: dalle storylines dei personaggi principali, ovvero Amanda e Darren, e di Iryna e Genz. Ma anche i loro figli. Come avrete capito dai libri precedenti, i figli giocano un ruolo importante, se non fondamentale, nei gesti e nelle azioni dei personaggi principali. Lo stesso vale per questo libro, anzi, direi che l'amore incondizionato è presente per loro dall'inizio alla fine, ed è una cosa che mi è rimasta davvero molto impressa. 

Dopo gli eventi del libro precedente, Iryna e Genz stanno cercando di ritrovare il loro equilibrio come coppia, ma anche come genitori di Edoardo e Aleksandr. Un incubo ricorrente tormenta Iryna. Un incubo che la riporta al suo passato, a quando viveva in Russia con sua madre. Un incubo che non le dà pace, e che la spaventa molto. Tuttavia, non è solo quello a destare le sue preoccupazioni. Ultimamente, Genz non è più lo stesso uomo di un tempo. E' lontano, distante. Perso nella sua mente e Iryna soffre a causa di questo, perché vorrebbe sentirlo più vicino a sé. Perché vorrebbe tornare a com'era la loro vita prima che il caos esplodesse nelle loro vite. Anche se, avendo sempre a che fare con morti e violenza, ormai è abituata a mostrare una maschera d'indifferenza. 

Io avevo solo lui.
E lui me.
Una donna spezzata. Una sopravvissuta.
Ma sua.
(Iryna)

Allo stesso modo, Darren e Amanda stanno cercando di vivere una vita il più normale possibile nello stato estero dove sono scappati. Una vita normale, soprattutto per la piccola Dorothy. Ma è proprio nell'amenità delle spiagge di quel luogo, che vengono rapiti e riportati in America da un russo mercenario, che ha una missione di vita o di morte (letteralmente) da dare a Darren. La vera domanda è: Darren sceglierà di aiutarlo, oppure metterà a rischio la vita di tutta la sua famiglia? Una domanda che torna spesso, nel romanzo. Cosa sei disposto a fare per salvare la tua famiglia? Quanto sei disposto a rischiare? E Darren, nonostante tutto, Destino compreso, gli remi contro, ha continuato a lottare. Ha lottato con le unghie e con i denti, per portare fuori da situazioni spiacevoli la sua donna e la sua bambina. 

Avevo visto troppo sangue e troppi orrori per poter credere alle favole.
(Iryna)
In un susseguirsi di eventi sempre più al cardiopalma, giungeremo ad una conclusione epica. Epica, nel vero senso della parola. Il cerchio si chiuderà. Tutte le storylines rimaste aperte troveranno la loro risoluzione, in un modo o nell'altro. Ma, soprattutto, scopriremo chi sia realmente il traditore. E, lasciatemelo dire, amo Genz quando fa il capo mafioso cazzuto. Proprio come amo Darren quando prende il controllo ed entra in modalità dominatore - non nel senso stretto del termine. 

Una conclusione magnifica, che lascia il lettore senza fiato in una sequenza di eventi e decisioni prese da ogni personaggio per il loro bene e per il bene altrui. Una conclusione degna di questa serie, che ha superato ogni mia più rosea aspettativa, e che ha riconfermato la bravura di Sagara. Lei è una garanzia, coi suoi libri andate sempre sul sicuro! Anche stavolta, i suoi personaggi sono a tutto tondo, complessi sia a livello psicologico che a livello emotivo, composti da strati che il lettore deve sfogliare volta per volta per comprenderli meglio. Perché, alla fin fine, si prova compassione anche per il peggiore dei Diavoli. Perché è umano. Perché, alla fin fine, tutti noi siamo spezzati ma se troviamo qualcuno che ci ami e che sia disposto a  tutto per noi, quei pezzi torneranno insieme. Certo, è innegabile che non possiamo cambiare il nostro passato. Ma trovare qualcuno che lo accetti senza remore, e che accetti te con tutti i tuoi difetti, è la cosa migliore che potrebbe capitarci. 


Complimenti, Sagara! Non ci sono altre parole per descrivere come "Vendetta" sia andato ben oltre le aspettative che mi ero fatta, conquistandomi pagina dopo pagina. Tensione. Passione. Sangue. Violenza. Ecco, cosa deve avere un libro per conquistarmi... ma tu già lo sapevi <3 ù
Cinque magnifiche stelline per un romanzo che, a mio avviso, ne merita ancora di più. 




Vi saluto con una citazione tratta da questo magnifico romanzo, conclusione della Broken Souls Serie, e vi invito caldamente a leggerlo per scoprire come finisce tutto:
"La vita ci presenta sempre il conto per le nostre scelte. Ma sono proprio le nostre scelte a rendermi quello che siamo."
(Iryna)

xoxo,
Giada

domenica, marzo 01, 2020

RECENSIONE DI ETERNAL NIGHT DI DEBORA C. TEPES

Buona sera, bloggers e lettori! Se mi avete seguito su Instagram in queste due lunghe settimane, saprete che ho avuto una brutta influenza che mi ha costretta a letto (non il Coronavirus, giuro!), e una ciste sottocutanea si è rotta sabato scorso provocandomi molto dolore e costringendomi a rimandare tutte le mie attività. Sono riuscita a fare la videorecensione del nuovo romanzo di Debora, ma comunque ci tenevo a postarla anche qua, perché il romanzo merita davvero tanto.

PREMESSA
Sono venuta a sapere, poco prima di postare la mia videorecensione (che trovate negli highlights del mio profilo Instagram), che l'autrice è stata insultata e il suo romanzo pure. Solo per essere un dark romance. Partiamo con la premessa che ci sono sempre le avvertenze per questo genere di romanzi, e vi assicuro che ci sono per un motivo ben preciso: per evitare che persone sensibili vengano offese o turbate dal contenuto del libro. Ecco, io ho iniziato a leggere dark romance nel 2014 con Chiara Cilli, e tutti mi avevano avvertito di ciò. Sapevo a cosa andavo incontro. Sono perfettamente consapevole che sono romanzi duri, difficili da leggere, ma bisogna saper scindere la realtà dalla fantasia. Perché vi dico questo? Perché se io amo leggere un dark contemporary o dark romance, o perfino mafia romance, non significa che io voglia venire rapita e seviziata, così come non voglio diventare la consorte di un mafioso. Bisogna approcciarsi alla lettura di questi libri con la consapevolezza di separare la realtà dalla fantasia, altrimenti vi offenderete e ve la prenderete con l'autore. No, non va bene così, proprio per niente. "Eternal Night" è un gioiellino del self-publishing, e merita tutto il successo di questo mondo proprio perché coerente col genere trattato e con le tematiche affrontate.
Voglio dire, se vi aspettate unicorni rosa e amore a tutto spiano questo genere non fa per voi.

SINOSSI (DA GOODREADS)
Nadir
Nadir è solo un ragazzino quando è costretto a fuggire con suo fratello Quadir da una moschea in fiamme nella sua città, in Libano. Lì, tra le pietre divorate dall’esplosione, ha perso non solo i suoi genitori ma anche tutta la vita così come l’ha conosciuta sino a quel momento, e ha siglato un inconsapevole patto di sangue con la violenza, che d’ora in poi sarà il suo destino.
Adesso che è ormai un adulto, la vita di Nadir è scandita da violenza e aggressioni e dalle regole del clan che ha fondato con suo fratello e che gestisce scommesse clandestine, droghe di ogni genere e racket. La violenza è l’unico linguaggio che Nadir conosca, tutto ciò che ha portato con sé dalla sua terra e che l’ha seguito fino in Europa, dove si è rifugiato. Tuttavia, anche per lui esiste qualcosa di sacro e intoccabile: la famiglia, il bene supremo da proteggere. A ogni costo.

Layla
Layla non ama la compagnia della gente. Preferisce rinchiudersi nel suo mondo, cullata dalle note del pianoforte sul quale lascia scorrere le dita. A casa, Layla non ha nessuno che l’aspetti: d’altra parte, suo padre è il capo della squadra omicidi della polizia di Berlino e ha ben altro di cui occuparsi. Tuttavia ogni tanto, trascinata da un’amica, anche lei si concede una nottata diversa dal solito. Ed è così, durante una notte in una discoteca della capitale, che il destino di Layla prende una piega inaspettata. È lì, tra le luci stroboscopiche che l’accecano e la musica techno che l’assorda, che incontra Nadir e si perde nei suoi occhi color dell’ebano. Le loro orbite collidono e, da quel momento in poi, niente sarà più lo stesso. Lei cade nella trappola dell’oscuro sconosciuto arrivato dal Medio Oriente e lui crede di avere il potere in mano. Non l’ha scelta per caso: sa perfettamente chi sia e, soprattutto, quale ruolo ricopra suo padre. Rapirla e consegnarla a suo fratello Quadir è il suo unico scopo. Ma ciò che Nadir ancora non sa è che sarà lui stesso a cadere in una trappola dalla quale sarà impossibile fuggire: quella della passione.

In bilico tra la vita e la morte, costantemente sospesi tra la verità e la menzogna, il giusto e lo sbagliato, Nadir e Layla si lasciano travolgere in una spirale di attrazione incontrollabile. Ma può l’amore sopravvivere al richiamo irresistibile del sangue? Possono due anime perdute ritrovarsi al di là del bene e del male?

DARK ROMANCE AUTOCONCLUSIVO
*ATTENZIONE*: Questo romanzo contiene scene di violenza, linguaggio forte, rapporti sessuali di dubbio consenso.
È consigliato ad un pubblico adulto e consapevole.

RECENSIONE
La storia di Nadir comincia quando, da piccolo, viene costretto a vedere la madre subire violenze di ogni tipo da suo padre e dagli amici di suo padre. Un trauma profondo, che lo condizionerà per tutta la vita, portandolo a diventare il bellissimo mostro ch'è ora. Layla non è la solita Damsel in Distress, non è una ragazza fragile che ha bisogno di essere salvata, eppure c'è molto al di sotto della superficie che il lettore, inizialmente, non sa. Perché c'è una cosa che accomuna entrambi, ed è il dolore per la perdita di una persona cara, che li renderà ciò che sono ora. La perdita, di entrambi, della madre. 
Un dolore sordo e profondo, che renderà Layla morta dentro, incapace di proseguire nella vita di tutti i giorni perché la sua mente e il suo corpo sono ancora al terribile giorno in cui ha perso la sua mamma. Così come la mente di Nadir sarà ancora al maledetto giorno in cui sua madre si è fatta saltare in aria in una moschea. 

Un conto in sospeso con il capo della polizia di Berlino, Kuscha, porterà le loro vite ad entrare inevitabilmente in collisione. E a distruggersi a vicenda. A ridursi a brandelli l'uno con l'altro. Una lotta impari, poiché è chiaro che Nadir è molto più forte della piccola Layla. Ma Layla ha il coraggio di un leone, e non accetta il suo destino a braccia conserte. Lotta, lotta con tutta sé stessa anche se ciò la porterà alla morte. La morte, una nuvola nera che aleggia sopra le teste sia di Nadir che di Layla. La morte, pronta a calare su di loro al primo passo falso. Non solo di Layla. Ma anche di Nadir. Perché gli Hassan stanno conquistando potere nelle zone di Berlino, e voglio consolidarlo, al fine di poter fare della città ciò che vogliono.

Il marcio ha sempre infettato le nostre anime, l'oscurità ha sempre avvolto le nostre vite, siamo nati con il male nel sangue.
(Nadir Hassan)

Due personaggi tormentati da un orribile passato scritto nel sangue. Due personaggi sfaccettati che vi legheranno alle loro vite difficili e tristi per tutta la durata del libro. Sì, perché nel bel mezzo della violenza di ogni tipo che Nadir sottopone a Layla e nel bel mezzo della lotta di potere degli Hassan, una cosa ho visto in loro, e mi ha colpita moltissimo: sono due personaggi soli, che cercando di sentirsi vivi in modi non convenzionali. Sentirsi vivi, quando hai perso tutto. Sentirsi vivi, quando il tuo mondo è finito quella notte o quel giorno maledetto. Sentirsi vivi, anche se niente sembra bastare a questo fine, perché il dolore è troppo forte.

I flashback, presenti nel testo sotto forma di corsivo, ci permettono di vedere com'era la vita di Nadir e Layla prima del rapimento. Com'era la loro vita quando l'apparenza di perfezione (o di imperfezione) in cui vivevano li rendesse due gusci vuoti. I flashback, per loro, sono generalmente molto dolorosi e colmi di sofferenza. Sono qualcosa che preferirebbero non ricordare, forse perché ricorda loro una vita passata che non gli appartiene più.

E' questo il mio problema: non sento niente. 
Dicono che il dolore sia la peggiore delle sensazioni, ma non per me.
Non esiste niente di peggio della morte interiore.
(Layla Kutscha)
Dovete essere pronti a leggere un libro molto forte. Dovete avere lo stomaco molto forte, specialmente quando arriverete al 37%, se ci penso ancora mi vengono i brividi. Non vi dirò cosa accade, dato che non voglio farvi spoiler, ma è qualcosa di scioccante. E' tremendo. Poche volte ho letto qualcosa di così scioccante da restarmi impresso a fuoco nella memoria dopo più di due settimane, e per me questo è un grandissimo punto a favore dell'autore. Significa che hai fatto centro. Significa che hai colpito il lettore nel profondo, e sono felicissima che Debora ci sia riuscita di nuovo.

Questo conferma la sua bravura come autrice, nel rendere personaggi tridimensionali e realistici, Nadir coerente nella sua follia sanguinaria e bellezza quasi luciferina e Layla, la fragile combattente dall'anima spenta. Questo, a mio avviso, rende un autore, un autore da cinque stelle: la sua capacità di scavare nell'animo umano e mostrarne tutte le sfaccettature, tutte le sue debolezze e i suoi punti di forza. La sua capacità di trasmetterti emozioni che rimangono sotto pelle anche quando hai chiuso il Kindle, perché quei personaggi rimarranno con te anche dopo averlo chiuso.

Vi saluto con una citazione tratta da questo favoloso romanzo che vi straconsiglio con tutto il cuore:
"Mi sono illusa di poter eliminare un ricordo, ma i ricordi, specialmente quelli terribili, ti marchiano a vita. Puoi spaccarti la testa contro il muro, eppure quelle scene riappariranno sempre, più spietate che mai."
(Layla Kutscha)

xoxo,
Giada
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