martedì, agosto 03, 2021

RECENSIONE DI OUR DARK DUET - QUESTO OSCURO DUETTO (I MOSTRI DI VERITY #2) DI VICTORIA SCHWAB

Buona sera, Fantastics! Non so come farò a scrivere questa recensione, visto che mia cugina ha avuto la brillante idea di usare il computer di mio papà a volume altissimo per ascoltarsi canzoni di gusti discutibili, o meglio, dai testi *decisamente* discutibili. Ad ogni modo, ho appena finito leggere "Our Dark Duet" di Victoria Schwab e, lasciatemelo dire, è stato fantastico - una degna conclusione per la dilogia migliore del 2021! Davvero, raga, era da secoli che non leggevo qualcosa di così ben scritto e profondo come la dilogia dei Mostri di Verity. 


*Non sono riuscita ad allineare a sinistra la cover completa del romanzo come faccio ogni volta che posto una recensione, quindi per stasera la lascio qui al centro*

PREMESSA
Quando questo romanzo mi è arrivato in biblioteca, mi sono messa a saltellare sul letto lol. Era da più di due mesi che lo stavo aspettando, quasi quanto sto aspettando di poter leggere la trilogia di Shadow & Bone di Leigh Bardugo, che arriverà sui vostri schermi il prima possibile - o meglio, non appena mi verrà recapitata alla mia biblioteca di ritiro. Il capitolo finale di Our Dark Duet è stato meglio, meglio di quanto mi potessi aspettare! Ha superato le mie più rosee aspettative, coinvolgendomi forse più del primo, Questo Canto Selvaggio. La storia di Kate Harker ed August Flynn giunge alla sua conclusione in un modo terribilmente crudo, doloroso e anche, allo stesso tempo, giusto per il contesto in cui quest'ultima si sviluppa. Un finale sconvolgente e che fa male, ma che è arrivato al mio cuore.

TRAMA (DA AMAZON)
Dopo Questo canto selvaggio, Victoria Schwab mette la parola fine a una storia originale e fuori dal comune, tra strade infestate da mostri, intrighi e giochi di potere. Un romanzo forte, sincero, decisamente ipnotico.
Kate Harker vive a Property e combatte i mostri; August Flynn vive a Verity e combatte i mostri. Ma le loro strade sono destinate a incontrarsi di nuovo. Kate dovrà ritornare a Verity; August dovrà lasciarla tornare. E una nuova minaccia è in agguato, un mostro che si nutre di caos ed è capace di far emergere il lato oscuro delle sue vittime. Cosa sarà più difficile fronteggiare: i mostri che incontreranno sulla loro strada o quelli nascosti nel loro cuore?

RECENSIONE
Oh My God! "Our Dark Duet" è, senza ombra di dubbio, uno dei migliori romanzi del 2021! Che cosa è questo romanzo, gente! E' qualcosa d'indescrivibile, doloroso e intenso! E' qualcosa che ti rimane sottopelle anche dopo aver chiuso il libro, e una parte di te continua a domandarsi cosa accadrà dopo gli ultimi eventi... perché la cosa bella dei libri è che le storie non finiscono davvero quando chiudi il libro. Ma stanno insieme a te. Vivono in te.

Partiamo col dire che "Our Dark Duet" riprende da dov'era terminato "Questo Canto Selvaggio", ovvero con Kate Harker che, alla morte di suo padre e dopo aver scoperto la verità dietro l'incidente in cui è morta sua madre e in cui ha anche perso l'udito dell'orecchia sinistra, scappa a Prosperity. Okay, i nomi delle città sono particolari, quasi ironiche considerato il contesto distopico/fantasy in cui ci troviamo: abbiamo Verity, Fortune e Prosperity. Una parte di me muore dalla curiosità di sapere perché si chiamano in quel modo, ma l'altra preferisce non sapere nulla e rimanere nell'ignoranza. Kate ora ha degli amici, una squadra di Guardiani che si occupano di salvaguardare la sicurezza dei cittadini di Prosperity - una città nella quale, apparentemente, ci sono pochi mostri. Allo stesso tempo, August Flynn ormai è cambiato, non è più la persona che abbiamo conosciuto in "Questo Canto Selvaggio", in quanto la trasformazione totale avvenuta alla fine del romanzo precedente l'ha cambiato nel profondo, e in parte ciò è da imputare al fatto che si è cibato dell'anima di suo fratello Leo. Leo, che non mi era mai piaciuto nell'altro romanzo, e dopo aver scoperto ciò che ha fatto, alla fine avevo ragione a sospettare della sua ambiguità e dei suoi modi di 'fare pulizia dei peccatori' che mi ricordava molto Hitler. 

Kate, però, dopo l'incontro con un mostro dagli occhi d'argento, si ritrova sotto il suo controllo e non riesce a liberarsene. Il controllo del mostro sul suo corpo è potente, ma la sua mente lo è di più - tanto che riesce a controllarlo quasi fino alla fine. Questo mi ha dimostrato non solo il coraggio e la forza di Kate, ma anche il suo spirito combattivo. Kate non è una damsel in distress, tutt'altro. E' una ragazza fragile, conscia dei suoi errori, che abbraccia con coraggio e determinazione ogni sfida che il destino le para davanti, anche quella più dolorosa. Così Kate torna a Verity, senza sapere che Sloan, l'ombra di Callum Harker ha conquistato metà città e controlla il regno dei mostri; dando loro da mangiare gli umani e uccidendo ragazze bionde a caso, grazie alla sua spalla: l'ombra di Kate, nata dall'omicidio del primo romanzo, Alice. La cosa che ho apprezzato di più, tra le tante, è stata la spiegazione del perché le ombre, i mostri nati dalla violenza, si chiamano così. E' stata una scoperta molto sensata, e molto coerente con il resto della trama e del contesto. 

Quindi, Kate ed August dovranno unire le forze per abbattere il Divoratore del Caos, mentre una doppia lotta intestina impervia sia tra i mostri sotto il controllo di Sloan, che all'interno del Complesso di Flynn, che non ha fatto altro che sottolineare le differenze di classe tra North City e South City. 

I POV in terza persona focalizzata sono di più, rispetto al libro precedente: abbiamo quello di Kate, quello di August, quello di Sloan e a tratti quello di Alice. Devo dire che questo romanzo è stato un pugno nello stomaco, quanto a profondità di argomenti trattati, e sono stata male fino a poco fa. Oltretutto, non sapevo che l'autrice avesse usato come frase di apertura la stessa citazione che avevo messo io nell'altra recensione e la cosa mi ha colpito molto, in quanto mi sono chiesta se menti affini pensano in modo affine. Dopo tutto, Nietzsche è stata la prima cosa a cui ho pensato leggendo "Questo Canto Selvaggio", mai avrei pensato che me la sarei ritrovata anche qui. Diciamo ch'è stata una sorpresa, e una coincidenza, molto molto piacevole.

Vi saluto con una citazione tratta da questo fantasy distopico che dovete recuperare assolutamente, se amate protagoniste badass ma, sotto sotto, molto fragili e un protagonista maschile che parla di esistenzialismo, filosofia e astronomia. 
"Non era facile. Il mondo era complicato. La vita era difficile.  E troppo spesso vivere faceva male.
E allora fai in modo che ne valga la pena."
(August Flynn)

xoxo,
Giada 

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