PREMESSA
Mi sono innamorata di questo libro non appena è uscito, ma ho dovuto aspettare molto, moltissimo tempo prima di poterlo leggere, perché ho avuto un impegno dietro l'altro in questi anni e me ne sono successe di ogni. Julia aveva già pubblicato questo primo volume e io lei ci siamo conosciute proprio grazie al nostro amore in comune per il fantasy, per Tolkien e il mio grandissimo interesse per i suoi libri. Questo comunque non ha influenzato la mia visione del libro o le emozioni che ho provato durante la sua lettura, a prescindere dal fatto che adesso io e lei siamo molto amiche, questa recensione è imparziale come tutte le altre e sarò sincera come sono stata in tutte le altre e, lasciatemelo dire, questo libro è destinato a diventare un successo in tutta Italia perché ha le carte in regola per diventarlo.
TRAMA (da Goodreads)
In un mondo futuro, ritornato agli albori della civiltà dopo l'autodistruzione della razza umana, la Magia vive nascosta all'occhio di chi non sa scorgerla, contribuendo in segreto a mutare le sorti delle Nuove Terre. Quando Oron lascia la locanda del Dragorosso per una battuta di caccia insieme al cugino, è convinto di essersi finalmente guadagnato un'occasione per rilassarsi e dimenticare tutti gli strani avvenimenti che, da un paio di giorni, avevano reso così particolare la sua tranquilla vita nella regione di Ford. L'arrivo di un misterioso cavaliere al villaggio e il diffondersi di voci sull'avvistamento di spaventose creature nelle foreste avevano trasformato le sue notti serene in incubi, ma Oron è deciso a lasciarsi tutto alle spalle, almeno per quel caldo pomeriggio di inizio autunno. Mai avrebbe pensato che, da quel giorno, la sua vita sarebbe cambiata per sempre e che da cacciatore si sarebbe trasformato in preda, diventando protagonista di un gioco sanguinario che continua da più di cinquecento anni.
RECENSIONE
Cavolo, sono così emozionata che faccio fatica perfino a mettere insieme un pensiero, ma è proprio così che preferisco fare le recensioni che mi hanno più colpito ed emozionato: sull'onda dell'emozione, perché questo è l'unico modo che conosco per farvi capire quanto questo libro mi abbia emozionato.
The Dark Hunt - I Predatori Oscuri è il primo libro di una trilogia riguardante le avventure di Oron Grimford, conosciuto da tutti come "On" e di suo cugino Irie, il quale è il Prescelto, l'erede di Telassar, l'unico erede di questo grande e potente uomo nelle cui vene scorreva un potere enorme. Oron è il Portatore, colui che è stato scelto per trovare il Medaglione (che è anche la cover del libro), l'unica Arma rimasta agli Umani per poter distruggere Draug, il Male in persona, e il suo fedele e infido servitore, il mago Urgor. Ma durante quest'avventura Oron e Irie non saranno soli, al loro fianco ci saranno anche Eanor, futuro re della Valle, ed Elymn, un uomo che ha ricevuto un dono molto particolare da Arbor che non vi rivelerò. Le loro disavventure portano lentamente ma inesorabilmente alla maturazione dei personaggi, cosa che io amo dei romanzi fantasy, perché i personaggi partono in un modo e dopo tutta la serie di avventure, disavventure e aver rischiato la morte certa più di qualche volta - basti nominare gli Spettri, o i perfidi otto Kherbar o i Serpenti Squamosi - che hanno portato alla loro maturazione, al loro cambiamento.
Per tutta la prima parte del romanzo ho amato i riferimenti a Tolkien, ma non solo, elementi nel testo che rispecchiano i canoni del fantasy epico: il giovane che viene scelto per compiere il suo destino, che viene accompagnato nel suo cammino da degli aiutanti, che ha al suo fianco un amico e al quale vengono dati degli strumenti magici da parte di un Mago/a o Strega/Stregone. Tuttavia la storia non è solo avventura e combattimenti, ma ci sono anche due storie d'amore che s'intrecciano durante la narrazione: quella dell'Elfa Luwen e di Eanor, il loro amore è stato tanto bello quanto l'amore di Aragorn e Arwen. La Strega si chiama Derenmil ed è anche la confidente di Luwen, la quale analizza, diciamo così, le Acque Sacre per conoscere il futuro non solo dei personaggi principali, ma anche della stessa Luwen.
Le descrizioni ambientali magistrali, unite ai riferimenti Tolkeniani e all'aspetto emotivo, sentimentale... come faccio a spiegarlo, alle emozioni che il romanzo è riuscito a donarmi, fanno meritare a pieno titolo le cinque stelline (peccato che ne ho dovute dare cinque, altrimenti ne avrei date molte, moltissime di più.) E' un romanzo che conquisterà il vostro cuore e vi farà viaggiare attraverso luoghi incredibili, affrontare i dolori dei personaggi e le loro difficoltà e vi sembrerà di stare con loro, perché le emozioni e le sensazioni sono rese così bene che più volte mi è sembrato di essere davvero nel luogo da lei sapientemente descritto.
Mappa del quadrante nord |
Mappa del quadrante sud |
Vi saluto con una citazione tratta da questo bellissimo libro, che io vi consiglio con tutto il cuore:
"Se dovessimo trovare un perché per ogni azione che intendiamo compiere, resteremo sempre con le mani in mano. (...)"
(Lo conosciuto a Irie)
Giada