Buon giorno, bloggers e lettori! Stamattina ho finito di leggere "Reborn", il romanzo di Miram Mastrovito... Un romanzo intenso, forte, direi quasi trascendentale sul senso della vita e della morte e sul significato che diamo ad essi. Di seguito troverete la recensione, buona lettura!
PREMESSA
Innazitutto voglio scusarmi con Miriam per aver pubblicato soltanto dopo due anni questa recensione, mi sto mettendo in pari con i libri ricevuti finora e mi sembrava doveroso leggere quelli pervenuti quando ho aperto il blog. Ti chiedo scusa Miriam per l'enorme ritardo, ma alla fine ce l'ho fatta.
TRAMA (da Goodreads)
Una bambina venuta dal passato. Una madre in lutto. Un folle eroe romantico. Un cocchiere dall’occhio di vetro. Una storia d’Amore e Morte che vi condurrà al confine tra i mondi.
RECENSIONE
Elga Spinelli è una donna sola e isolata dal mondo, da quando ha perso il marito Andrea e la figlia Martina in un incidente d'auto, la sua vita procede per inerzia, quasi abitudine. Elga soffre molto la solitudine, si sente incapace di stringere legami d'amicizia e, considerandosi ancora sposata con Andrea, rifiuta ogni possibile corteggiatore.Quel fatale incidente è avvenuto a causa di un carro ottocentesco che ha tagliato la strada ad Andrea. Elga vive di ricordi, sono l'unica cosa che la mantiene in vita.
I ricordi erano tutto ciò che le restava, la sua sola ancora, la sua sola certezza. Nessuno doveva toccarli. A nessuno avrebbe permesso di portarglieli via. Fosse anche solamente per un crudele gioco.
Il destino con lei era stato bastardo. Le aveva lasciato solo le briciole, almeno quelle le avrebbe tenute strette. Negli ultimi due anni era andata avanti a crearsi il deserto intorno senza provare rimpianti. Ora però cominciava ad averne qualcuno. Una sola persona con cui sfogarsi, con cui avere un confronto in quel momento di totale confusione le sarebbe stata d'aiuto.
Devo dire che quando ho letto quest'ultimo brano ho sofferto molto. Questo mi ha permesso di entrare in empatia con Elga, anche se io e lei siamo sole per motivi diversi. Tutto nel mondo di Elga viene stravolto quando nella sua vita entra Rea, una bambina di dieci anni (la stessa età che aveva sua figlia al momento dell'incidente). Rea è una bambina totalmente diversa da Martina, e dopo un inizio burrascoso, Elga inizia ad affezionarsi e a legare con lei. Ma Rea sembra fuori posto, poiché non sembra nata nei primi anni del 2000 ma negli anni '60. I ricordi dolorosi di abusi e violenze riaffiorano a tratti dalla memoria di Rea, che quando le cose non vanno come lei si aspetterebbe, ha delle crisi che definirei isteriche... Il che è normale, considerando in che difficile contesto è cresciuta ed è morta. Al fianco di Elga ci sarà Iuri, un becchino che lavora per l'agenzia funebre di Di Spirito, che cerca in ogni modo di avvicinarsi a lei; pur venendone continuamente respinto. Naturalmente ci sarà anche Elisa, la madre super cattolica di Elga, che non mancherà di criticare ogni cosa lei faccia, dandole la sua opinione anche quando Elga non l'aveva richiesta. C'è Costanza, la vicina impicciona di Elga, che la spia continuamente dal suo sottano e interviene quando non ce la fa più a rimanere nell'ombra a spiare la gente. Le tre persone che ruotano invece attorno all'universo di Iuri sono Santino, il barbone che vive nel cimitero; Filippo il guardiano del cimitero e Ogma, che è colui che apre e chiude le porte tra i due mondi. Ogma è un personaggio carismatico, oscuro, ambiguo il cui compito, come detto sopra, è quello di aprire e chiudere le porte tra il mondo dei morti e quello dei vivi, di fare in modo che il velo che separa i due mondi non si laceri. Ogma o lo si ama o lo si odia, io personalmente l'ho odiato xD Ho trovato molto interessante la questione dei viaggi nello spazio-tempo (le "cazzate" a cui Elga non credeva) e il fatto che quando si muore, non si muore davvero ma si rincomincia la propria vita in un'altra epoca e in un altro corpo.
La scrittura di Miriam è piacevole, mai pesante e ricca di dettagli sull'ambientazione esterna e sulla psicologia e i sentimenti dei personaggi. Ho trovato originale l'iniziare un capitolo con delle parole tratte da delle canzoni, che sono comunque contestualizzate perché ascoltate dalla protagonista. Tuttavia non ho dato cinque stelle per via dei numerosi refusi, per lo più errori di battitura, che con un secondo giro di revisione sarebbero spariti e avrebbero reso il romanzo perfetto ai miei occhi.
Un romanzo inquietante, forte, non fatto per le persone troppo sensibili a questi temi poiché potrebbero impressionarsi. La possibilità di una nuova vita di rinascere e di essere felice. La rinascita di una donna. L'amore appassionato di un uomo che viene dal passato. Un cocchiere che si definisce guardiano. Vi saluto con una citazione tratta da questo libro:
"(...) In un tempo perduto, in un angolo remoto dell'universo le nostre anime si sono fuse in un'unica scheggia di infinito e in quella scheggia tu eri parte di me."
(Ogma)
xoxo,
Giada