venerdì, giugno 04, 2021

RECENSIONE DI RACCONTAMI DI UN GIORNO PERFETTO DI JENNIFER NIVEN

Buon giorno, Fantastics! Sono passati più di sei mesi, se non di più, dall'ultima volta che sono rientrata nel blog. La verità è che non riesco, e temo che non riuscirò mai, a esser costante qui come desidero. Ogni volta che annuncio una cosa, finisco inevitabilmente con perdermi in mille altre cose. Ecco per cui vi comunico che aggiornerò il blog quando ne ho voglia - qualcuno di voi direbbe a cazzum - ma è così. 

Ho tante cose in ballo, tra cui la stesura del mio romanzo. Leggere  leggo, ma non sempre mi ricordo di postare qui le recensioni. Specialmente ora che ho aperto il mio blog 'alternativo', su Instagram. Infatti, nel mio profilo IG, ci sono soprattutto recensioni di film e serie tv, cose che guardo con molta frequenza... oddio, sono più una tipa da film che da serie tv. Ad ogni modo, se sono qui è sempre per un motivo che conoscete fin troppo bene: sono in pausa dalla scrittura, una pausa in parte non voluta. Ma va beh.

Guardiamo il lato positivo. Ho potuto leggere questa perla di romanzo. 

PREMESSA
Come vi dicevo più su, sono una grande appassionata di film. Il motivo principale per cui ho scelto questo romanzo, oltre che per il mio bisogno di angst e dolore, è perché c'è il film su Netflix e non volevo guardarlo senza prima aver letto il romanzo. Che dire... questo romanzo è un pugno nello stomaco. 
Fa male. Malissimo. Ma, in fondo, è giusto che sia così: per i temi che tratta, per la profondità dei personaggi, per le emozioni che ho vissuto sfogliando le pagine, cinque stelle sono davvero troppo poche per questo romanzo. Ne merita tante, tantissime. Oh, ed è in lizza per diventare uno dei miei romanzi preferiti del 2021, se non IL mio romanzo preferito del 2021. 

TRAMA (DA GOODREADS) 
*** Vincitore premio ""Mare di Libri"" ***
*** Finalista al Premio Andersen 2016 nella categoria Miglior Libro oltre i 15 anni ***

È una gelida mattina di gennaio quella in cui Theodore Finch decide di salire sulla torre campanaria della scuola per capire come ci si sente a guardare di sotto. L’ultima cosa che si aspetta però è di trovare qualcun altro lassù, in bilico sul cornicione a sei piani d’altezza. Men che meno Violet Markey, una delle ragazze più popolari del liceo. Eppure Finch e Violet si somigliano più di quanto possano immaginare. Sono due anime fragili: lui lotta da anni con la depressione, lei ha visto morire la sorella in un terribile incidente d’auto. È in quel preciso istante che i due ragazzi provano per la prima volta la vertigine che li legherà nei mesi successivi. I giorni, le settimane in cui un progetto scolastico li porterà alla scoperta dei luoghi più bizzarri e sconosciuti del loro Paese e l’amicizia si trasformerà in un amore travolgente, una drammatica corsa contro il tempo. E alla fine di questa corsa, a rimanere indelebile nella memoria sarà l’incanto di una storia d’amore tra due ragazzi che stanno per diventare adulti. Quel genere d’incanto che solo le giornate perfette sono capaci di regalare. Raccontami di un giorno perfetto è un romanzo commovente e coraggioso. Una storia che spezza il cuore in tutti i modi possibili e ci ricorda che cosa significa essere vivi.

«Un vero inno alla vita. Ogni adolescente dovrebbe leggere Raccontami di un giorno perfetto» - Corriere della Sera

«Uno straordinario caso letterario» - Sette - Corriere della Sera

«Un romanzo che è una contagiosa voglia di riscossa» - TuttoLibri-La Stampa

«Jennifer Niven è la regina della letteratura Young Adult» - la Repubblica

«Una storia d’amore profonda, un viaggio straordinario nelle paure degli adolescenti» - Vanity Fair

«Incantevole e crudele al tempo stesso» - Famiglia Cristiana

«Un caso letterario che parla ai ragazzi con grande sincerità» - Ansa

RECENSIONE
Scrivere ciò che provo, a distanza di ore, su questo libro mi è difficile. Il che è raro, per me, non trovare le parole per descrivere un romanzo - ormai sono blogger da quasi nove anni, scrivo romanzi da quattordici anni... vivo di parole. Le parole sono sempre stato un nutrimento per l'anima, per me. Le parole ci sono sempre state, anche quando pensavo di non averne più, per esprimere i miei sentimenti attraverso i miei personaggi. O meglio, attraverso le loro vicissitudini: se mi conoscete, saprete che per me i personaggi devono soffrire, per poter crescere. E' un processo che spinge il lettore a identificarsi con loro, ma che permette anche a te di buttare fuori quelle ferite che non si sono mai rimarginate. 

Raccontami di un giorno perfetto non è il tipico romanzo YA che leggerete, a tratti mi ha ricordato un coming-of-age, ovvero quel genere di romanzo che racconta le difficoltà dell'adolescente di passare dall'adolescenza all'età adulta. Non è un romanzo leggero. Affatto. Se lo leggerete, dovete tenere presente tutto ciò. Tenevi i fazzoletti a portata di mano. 

Theodore Finch è un ragazzo di diciassette anni strano. Anche se, definirlo strano sarebbe un eufemismo bello e buono. Tende a fissarsi sulle cose in modo ossessivo. Ma, allo stesso tempo, è dotato di una grande intelligenza, una sensibilità fuori dal comune e una visione del mondo molto interessante. Dirvi le cose che ho imparato leggendo questo romanzo occuperebbe gran parte del post, quindi non mi dilungherò oltre. Finch ha perso ben cinque settimane di scuola, e nessuno in casa sua se n'è accorto: né sua madre, che cerca ancora di rimanere a galla nella sua grigia vita dopo esser stata lasciata dal marito violento, la sorella maggiore Kate che non sa quasi nulla di lui e la piccola Decca, che soffre molto per la costruzione della nuova famiglia del padre. Perché Finch ha perso cinque settimane? Lui lo definisce, all'inizio del libro, il Grande Sonno. In realtà, è una forte depressione scaturita proprio dal divorzio, ma che ha radici molto più profonde. Molto, molto profonde. Violet Markey è un'ex cheerleader che ha messo tutta la sua vita in pausa dopo la morte della sorella Eleanor, in un un'incidente d'auto. A differenza di Finch, che presenta sbalzi d'umore, scatti d'ira violenti, fissazioni ossessive; Violet è in piena PTSD (sindrome post-traumatica) insieme ad un grandissimo senso di colpa del sopravvissuto: ha perso ogni interesse per ciò che amava fare, a partire dalla scrittura. 

Quando Violet si arrampica sulla torre campanaria della scuola, contemplando il suicidio, trova lì anche Finch. In parte, Finch non rivela la vera motivazione per cui si trova lì. Io ho avuto la sensazione che lui provasse 'l'attrazione per il vuoto', ovvero quella sensazione che ognuno di noi almeno una volta nella vita ha provato, di buttarsi sotto il treno o di provare cosa vorrebbe dire schiantarsi al suolo. Okay, solo una di queste l'ho sperimentata una volta io, e fa davvero molta paura. Finch salva Violet, ma fa credere a tutta la scuola che sia avvenuto il contrario, perché è già considerato da tutti Lo Schizzato. 

"Posso farti una domanda? Secondo te esiste un giorno perfetto?"
"Cosa?"
"Un giorno perfetto, dall'inizio alla fine. Un giorno in cui non succede niente di tragico, o di triste, o di ordinario. Secondo te esiste?"
"Non lo so."
"Te ne è mai capitato uno?"
"No."
"Nemmeno a me. Ma lo sto cercando."
La storia di Violet e Finch comincia così. In modo molto particolare, come particolari sono loro. 
Finch spinge Violet, in più di un'occasione, a uscire dalla sua zona comfort. La spinge a riappropriarsi di quel che l'incidente le aveva tolto, e anche se alcune cose possono sembrare stupide o troppo infantili, lentamente le restituiscono la Violet di un tempo. La Violet che ama scrivere. La Violet che guida senza problemi. La Violet che torna a divertirsi. Ma, allo stesso tempo, Finch cerca disperatamente di attirare l'attenzione di sua madre. Il suo modo di comportarsi è, fin dall'inizio, una chiara richiesta d'aiuto. Una muta richiesta d'aiuto. Lo spostare i mobili in camera. L'uscire in piena notte senza che nessuno gli dica nulla. Lo sparire per settimane senza che nessuno nella sua famiglia lo noti o chieda di lui. Sono tutte piccole richieste d'aiuto, che sono passate inosservate alla madre di Finch, perfino alla sorella che s'interessa di più a lui e alla sua vita: Kate. 

Man a mano che proseguivo la lettura, mi rendevo conto di una cosa. Il dolore è il fil rouge di questo romanzo. Un dolore dalle mie sfaccettature. Un dolore che viene rappresentato in un ogni sua forma.

"Ma cos'è il dolore, se non amore perseverante?"
(Visione, WandaVision)

Violet subisce, a livello inconscio, tutte e cinque le fasi del lutto. E' una cosa evidente, se siete reduci come me dalla visione di WandaVision, o se siete appassionati di psicologia (come me, anche in questo caso). L'ho notato alle due, ieri sera. La sua accettazione del dolore e del passato, è culminata con il climax del romanzo (che non vi dirò, per evitarvi spoiler). Un climax che mi ha spezzato il cuore. Un climax che ha ridotto il mio cuore in mille pezzi. 

Ho così tanto, e allo stesso tempo così poco da dire, riguardo questo romanzo. 
Sono ancora sopraffatta dalle emozioni che mi ha trasmesso. 
Sono ancora sopraffatta da tutto. 

Posso solo dirvi che merita, nonostante qualche errore di traduzione:
- confetti in inglese non significa il confetti italiano, ma significa coriandoli; 
- Brodway scritto così mi ha fatto venire l'orticaria
- il nome di Eleanor che cambiava e diventava Elenor in certi punti

E' raro, da parte mia, dare una votazione così alta a un romanzo che presenta questi errori. Non è mai successo. Neanche una volta. Quindi, capitemi: sono sorpresa quanto voi. 

Vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo, che vi consiglio di leggere il prima possibile:
"Tu sei tutti i colori in uno, nel loro massimo splendore."
(Theodore Finch)

xoxo,
Giada

venerdì, gennaio 22, 2021

RECENSIONE DI A FIOR DI PELLE (A POUND OF FLESH) DI SOPHIE JACKSON

Buona sera, Fantastics! Sembra passato un secolo da quando ho scritto qui l'ultima volta, non ho nemmeno pubblicato il mio wrap up di fine 2020, ma onestamente mi va bene così. Non sempre le cose vanno come vogliamo, e dobbiamo prenderne atto e andare avanti.

I miei primi 21 giorni del nuovo anno sono stati *lunghissimi*, super super lunghi! Oltre ad aver scritto dapprima a giorni alterni il mio romanzo, alla fine ho preso pure un colpo d'aria che mi ha costretta a letto fino alla settimana scorsa. Sì, insomma, e questo ha provocato un simil-blocco che sto sistemando nel modo che conosco sempre: Supernatural e libri da leggere. Diciamo che questo simil-blocco è stato anche provocato da una serie di discussioni che non mi hanno aiutato, ma come dicevo prima: non sempre le cose vanno come vogliamo, prendiamone atto e cerchiamo di trarre il meglio da ogni cosa!

PREMESSA
Cavolo, non ricordo nemmeno quando ho cominciato a leggere la prima volta questo romanzo! So solo che l'ho messo in pausa proprio per tornare a scrivere, e invece stavolta sono riuscita a finirlo! Mi sento un po' arrugginita con le recensioni, quindi vediamo se riesco a trasmettermi di nuovo la miriade di emozioni che mi ha donato questo bellissimo libro <3 Da quando posto di più su Instagram ho un po' messo da parte il blog, ma non ho dimenticato da dove sono partita e, sopra ogni cosa, perché ho scelto di aprire il blog otto anni fa. Non ho dimenticato le mie origini. 

TRAMA (DA GOODREADS)
Dopo aver assistito all’omicidio di suo padre quando era solo una bambina, Kat da anni sogna il misterioso ragazzo che l’ha salvata dal fare la stessa fine. Ora, a 24 anni, Kat insegna letteratura inglese in un carcere di New York per onorare la memoria del padre, un sognatore prestato alla politica.
Tra i detenuti c’è Wes Carter, un ragazzo dal passato difficile, bello quanto pericoloso, misterioso e brillante, amante dei libri e della musica eppure così impulsivo da mettersi costantemente nei guai.
Tra loro cominciano a esserci scintille: ma Kat scopre presto che dietro le continue provocazioni di Carter, dietro quell’aria rude e quei modi bruschi c’è molto di più. E a rendere il loro rapporto ogni giorno più difficile è l’attrazione che esplode: immediata, intensa, fuori controllo.
Ma la famiglia di Kat e i suoi amici potranno mai accettare l’idea che nella sua vita ci sia un “cattivo ragazzo” come Carter? E la scoperta del ruolo che ebbe Carter la notte della morte del padre di Kat li costringerà ad allontanarsi o finirà per unirli ancora di più? Nata su una piattaforma on line, la serie A Pound of Flesh è stata scaricata 4 milioni di volte e ha avuto 20 mila recensioni, prima di essere comprata all’asta da un editore americano per una cifra da capogiro. Ora è in corso di pubblicazione in 13 Paesi.

RECENSIONE
Wow. Wow. Wow. Che romanzo, ragazzi! Questo è il genere di romanzo che manda la mia ispirazione alle stelle - e così è successo, credetemi! - ma, a parte questo, è davvero molto molto molto bello! Molto intenso e carico di angst come piace a me. 

Dunque, partiamo dal principio. Katherine Lane è la figlia di una figura di spicco della società americana, ora non ricordo se fosse un senatore o un semplice imprenditore, ma di fatto il padre di Katherine Lane è una persona che non passa inosservata né per il suo impegno nel campo sociale, né per ciò che fa per la sua famiglia. Sedici anni prima l'inizio vero e proprio, ci viene presentato attraverso un flashback, che lo mostra morente per strada. E Katherine venire salvata da un misterioso ragazzino, che la trascina lontano i malfattori che hanno ucciso il suo papà di fronte ai suoi occhi.

Ora Katherine Lane ha venticinque anni, un lavoro stabile come insegnante al penitenziario Arthur Kill e si sveglia ancora di soprassalto a causa degli incubi provocati da quel giorno traumatico. Sua madre, la fredda e cinica Eva, si è chiusa in sé stessa. Ma, allo stesso tempo, è talmente preoccupata per Katherine che cerca in tutti i modi di impedirle di fare ciò che ama: ovvero insegnare. Fin dall'inizio, non ve lo nego, Eva mi stava davvero sui maroni. Tuttavia, poi mi sono messa nei suoi panni e ho compreso le sue paure. Mi sono chiesta se una madre qualsiasi non si sarebbe comportata allo stesso modo, dopo aver perso suo marito in una sparatoria dove anche la sua bambina ha rischiato la vita. Alla fine, se ci si mette d'impegno, si arriva a comprendere anche i motivi che spingono Eva a essere una madre soffocante, assillante e anche molto irrispettosa. Qui, all'Arthur Kill, Katherine conosce Wesley Carter, o meglio, "Carter" come preferisce essere chiamato. Carter è un giovane uomo complicato, anzi, definire complicato sarebbe un bell'eufemismo, ma ha un cuore buono che emerge sotto la coltre di arroganza, ironia e sarcasmo dietro cui si cela. Devo confessarvi che entrare in empatia con Carter è stato davvero semplice, per me. La sua storia personale, la sua backstory, è qualcosa di tremendamente doloroso che l'ha reso l'uomo ch'è oggi, ma che non ha intaccato i suoi ideali e i suoi principi.

L'attrazione, dapprima mentale e poi sempre più sessuale, crepita fin dall'inizio tra loro. Katherine non riesce a capire perché la sua vicinanza le sia così familiare, e Carter prega che non si ricordi e poi si ricordi del lui bambino che fece ciò che ha fatto. Qui non vado oltre, per non spoilerare. Vi dico solo che la loro relazione è proibita dato che lei è la sua insegnante, in carcere. Se per caso la loro relazione venisse alla luce, lei rischierebbe molto più di lui. Katherine non solo rischia il suo lavoro, ma anche la sua carriera come insegnante. 

Per una libbra di carne (a pound of flesh): c'è un motivo preciso per cui il sottotitolo del romanzo è stato reso questo, ed ha a che vedere con la grande passione di entrambi per la lettura. Carter è molto intelligente e brillante, e possiede una vasta conoscenza che lo rende uno dei ragazzi dei miei sogni... Per non dire altro. Vi dico solo: leggete il Mercante di Venezia di Thomas Mann. E' a questo libro che fa riferimento "A fior di pelle": è questo libro il fil rouge di tutto ciò.

Ci sono state delle cose che non mi sono piaciute, come per esempio alcuni comportamenti di Kat nei confronti di Carter, e il modo di agire del suo migliore amico Max. Tuttavia, sono solo opinioni soggettive e non hanno nulla a che vedere con la bontà in sé del romanzo. 

Se amate i New Adult con un pizzico di forbidden romance, questo è il libro che fa per voi! L'angst, lo slow burn, il sesso bollente tra i due protagonisti, le verità sconvolgenti rivelate e le discussioni lo rendono sicuramente uno dei romanzi più belli letti finora (e finalmente, voglio dire! I primi due del 2021 li ho messi come DNF!).

Vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo, che vi consiglio caldamente di leggere. Comunque volevo metterne una di quelle che mi sono trascritta, e mi sono resa conto che non posso farlo perché contiene un mega spoiler. Attingo alle citazioni di Goodreads!
"“I want you,” he murmured into her ear, before placing another kiss in the hollow behind her ear. “God help me, I don’t care if it’s against the rules. I want you so fucking much.”She turned her head, looking him straight in the eye, and smiled like a vixen. “I want you, too.”
(Katherine Lane & Wesley Carter)


xoxo,
Giada

mercoledì, novembre 18, 2020

RECENSIONE DI BREAKING THE RULES DI SAGARA LUX

Buona sera, Fantastics! In questi mesi mi è successo *di tutto*, da problemi di salute di svariata natura al fatto che ho dedicato molto tempo al mio romanzo - che non è ancora finito, ad ogni modo - e proprio per potermici dedicare al meglio ho deciso di prendermi un po' di tempo per fare altre cose, tra cui anche riprendere le recensioni per un breve periodo di tempo. Non so per quanto, sia chiaro. Ma farò altre cose che mi piacciono, per tornare carica più che mai. 

PREMESSA
Come saprete da tempo, ormai, Sagara Lux è una delle mie autrici italiane preferite in assoluto. Volevo dedicarmi a "Breaking the Rules" una volta raggiunto il primo giro di boa del mio romanzo, ma la voglia di leggere ha preso il sopravvento... e ora eccomi qui, finalmente, a parlarvi del sequel di "Making the Rules", un sequel coi controfiocchi che vi terrà incollati alle sue pagine. 

Vi racconto una chicca: in questi giorni, la voglia di sapere come andava a finire la storia, mi ha portata a leggere fino quasi alle due di notte, per poi provare a dormire e non riuscirci perché ero così esaltata ed euforica che volevo vedere cos'altro sarebbe successo! Per dirvi, l'altro ieri mi sono svegliata alle due e mezza e non riuscivo più a prendere sonno. Così ho preso in mano "Breaking the Rules" e ho letto un po', ma l'euforia e l'adrenalina che lascia questo romanzo molto forti. Ve lo garantisco!

SINOSSI (DA GOODREADS)
JAKE LEWIS.
È determinato e brutale; una bestia assetata di sangue. Non avrei dovuto incrociare il suo sguardo.
Ma è successo.
Mi ha inseguita. Braccata. Rinchiusa in una gabbia da cui è certo non potrò più scappare.
Se crede di spaventarmi, si sbaglia di grosso.
C’è già un uomo nei miei incubi.
E non è lui.

JILLIAN ALLEN.
Doveva essere un lavoro semplice; uno come tanti.
Poi l’ho sfiorata. Assaggiata.
E tutto è cambiato.
Da quando l’ho presa, non riesco a smettere di guardarla.
Le ho promesso che non l’avrei toccata, ma ho mentito.

Con il suo canto, l’uccellino ha risvegliato la bestia che è dentro di me.
E ora ha fame.

RECENSIONE
Questa sono io non appena ho finito di leggere

Sagara Lux è una garanzia, una certezza assoluta nel panorama italiano letterario: quando pubblica qualcosa, so per certo che mi piacerà. E' stato così anche stavolta, e penso che andrà sempre così, perché i suoi romanzi sono capaci di scavarmi dentro, nell'animo, e di rimanerci per molti giorni. 
L'aspetto che preferisco sempre dei suoi libri, è la capacità di mescolare sapientemente erotismo, sesso con sentimenti profondi. Davvero, quando io dico che adoro un autore, lo dico perché è sul serio così <3 Sagara è un'autrice italiana fantastica, e non smetterò mai di consigliarvi i suoi romanzi :)

Ma partiamo dal principio. Se avete letto "Making the Rules", sapete più o meno come finisce. Ecco, la storia non riprende proprio da lì, Sagara ci conduce attraverso la storia di due personaggi complessi e, allo stesso tempo, fragili, come Jake e Jillian. Jillian, che abbiamo conosciuto nel romanzo precedente come essere la sorella minore di Sharon Allen… Forse una delle protagoniste femminili più cazzute di cui abbia letto negli ultimi anni, intelligente e brillante come poche. Sì, ho un grandissimo bias quando si tratta di Sharon. Dopo Amanda, Darren, Genz e Iryna, è diventata ufficialmente una delle donne letterarie che preferisco, nate dalla penna di Sagara. Ma anche Jillian non è da meno, ve lo garantisco. Sarà pure la minore, ma non è una ragazzina che non sa quel che vuole. 

Nessuno si aggrappa alla luce, se non ha dentro di sé una buona dose di oscurità.
(Jake Lewis)

Abbiamo già incontrato anche Jake, solo ch'era rimasto nello sfondo del libro precedente, sebbene abbia svolto molte azioni fondamentali per Rules. Conoscere la storia di Jake mi ha quasi fatto piangere, sarò sincera. Anche la storia di Jillian non è tutta rosa e fiori, leggendo capirete la motivazione dietro i suoi incubi e la sua paura del bosco... davvero, la sensibilità di Sagara nel trattare questi argomenti delicati si è vista molto! Ho sentito le loro emozioni sulla pelle: ogni sorriso, ogni lacrima, ogni allontanamento. Tutto. Ed è proprio questo che dovrebbe fare un autore: coinvolgerti attraverso i sentimenti e le emozioni dei suoi personaggi - uno dei motivi per cui ho dato cinque stelle è proprio questo: la capacità di trasmettere emozioni forti e trattare argomenti sensibili con delicatezza. Non tutti lo fanno, ed è una cosa davvero ammirevole che testimonia l'impegno dell'autrice. 

I personaggi sono tridimensionali, complessi, a volte guidati dalle loro emozioni e per questo agiscono in modo tutto diverso da come si erano prefissati. E' del tutto normale, però. Qualunque persona lo fa, ogni giorni. Qualunque persona agisce così, anche in modo inconscio. Ambienti, personaggi a tutto tondo, grammatica e forma perfetta... Non so cos'altro dire, se non che è un libro da cinque stelle e che dovete recuperarlo assolutamente! <3

Vi saluto con una citazione tratta da questo bellissimo romanzo, in attesa di leggere i vostri commenti a riguardo, qui sul blog o su Instagram:
"I predatori veri non si nascondono tra gli alberi: ti vengono incontro con un sorriso."
(Jake a Jillian)

xoxo,
Giada

domenica, settembre 27, 2020

RECENSIONE DI A UN METRO DA TE DI RACHEL LIPPINCOTT

Buona sera, Fantastics! Ne è passato di tempo da quando sono rientrata su Blogger! Adesso c'è pure una nuova interfaccia che sta provocando problemi a molte persone, ma se devo esser sincera non ci ho messo molto ad abituarmici :) La trovo molto più intuitiva e pratica, rispetto all'altra ch'era molto più semplicistica. Okay, ammetto di aver scelto Blogger al posto di Wordpress proprio per questo, però devo dire che questo aggiornamento non mi dispiace.

PREMESSA

A Dicembre ho visto il film di "A un metro da te", e devo dire che l'ho trovato molto struggente e colmo di significati profondi. Sapevo cosa aspettarmi, quindi, quando ho cominciato a leggere il romanzo da cui è tratto il film. Ecco, vi basti dire che se vi è piaciuto il film, il libro vi piacerà ancora di più. Io l'ho trovato intenso in egual modo, se non di più, per via di alcune scelte stilistiche che hanno fatto in modo di accentuare le emozioni dei protagonisti, Will e Stella.

TRAMA (DA GOODREADS)
A Stella piace avere il controllo su tutto, il che è piuttosto ironico, visto che da quando è bambina è costretta a entrare e uscire dall'ospedale per colpa dei suoi polmoni totalmente fuori controllo. Lei però è determinata a tenere testa alla sua malattia, il che significa stare rigorosamente alla larga da chiunque o qualunque cosa possa passarle un'infezione e vanificare così la possibilità di un trapianto di polmoni. Una sola regola tra lei e il mondo: mantenere la "distanza di sicurezza". Nessuna eccezione.

L'unica cosa che Will vorrebbe poter controllare è la possibilità di uscire una volta per tutte dalla gabbia in cui è costretto praticamente da sempre. Non potrebbe essere meno interessato a curarsi o a provare la più recente e innovativa terapia sperimentale. L'importante, per lui, è che presto compirà diciotto anni e a quel punto nessuno potrà più impedirgli di voltare le spalle a quella vita vuota e non vissuta, un viaggio estenuante da una città all'altra, da un ospedale all'altro, e di andare finalmente a conoscerlo, il mondo.

Will è esattamente tutto ciò da cui Stella dovrebbe stare alla larga. Se solo lui le si avvicinasse troppo, infatti, lei potrebbe veder sfumare la possibilità di ricevere dei polmoni nuovi. Anzi, potrebbero rischiare la vita entrambi. L'unica soluzione per non correre rischi sarebbe rispettare la regola e stare lontani, troppo lontani, uno dall'altra. Però, più imparano a conoscersi, più quella "distanza di sicurezza" inizia ad assomigliare a "una punizione", che nessuno dei due si è meritato. Dopo tutto, che cosa mai potrebbe accadere se, per una volta, fossero loro a rubare qualcosa alla malattia, anche solo un po' dello spazio che questa ha sottratto alle loro vite? Sarebbe davvero così pericoloso fare un passo l'uno verso l'altra se questo significasse impedire ai loro cuori di spezzarsi?

RECENSIONE
"A un metro da te" è uno young adult romance che parla della Fibrosi Cistica, senza fronzoli e senza abbellimenti vari. "A un metro da te" è una storia delicata, ma anche molto potente, che vi penetrerà nella pelle e vi accompagnerà per giorni e giorni. Lasciandovi con una sensazione di frustrazione che non troverà mai realizzazione, e di tenerezza per lo sviluppo della storia d'amore di Will e Stella.

Stella è una ragazza di diciassette anni che convive con la FC, che le ha intaccato i polmoni, sin da quando aveva sei anni. Da quand'aveva quell'età, il Saint Grace's è diventata la sua seconda casa, ed è proprio in quell'ospedale che ha potuto conoscere le persone che l'hanno accompagnata nel suo profondo quanto doloroso processo di crescita da ragazzina a giovane donna. Vi dirò la verità, in Stella mi sono rivista: è una maniaca del controllo, è una ragazza che ha bisogno di avere tutto sotto controllo per stare in pace con sé stessa e fa liste su liste di cose che vorrebbe fare, ma che non ha mai fatto a causa della FC. Sia chiaro, io non ho la FC, ma in alcuni aspetti del carattere di Stella mi sono rivista. Avete presente quando trovate quei personaggi che sembra siano fatti proprio per voi? Quei personaggi che vi assomigliano così tanto, che non potete fare a meno di chiedervi dove inizi lui e dove cominciate voi? Ecco, per me Stella è stato questo. 

La vita di Stella cambia quando, al Saint Grace's, arriva Will. Un ricco ragazzo disilluso, che ha contratto il B. Cepacia, una malattia ancor più debilitante - se già la FC riduce molto le aspettative di vita di una persona, il B. Cepacia le riduce ancor più drasticamente, e dà loro un'aspettativa di vita molto molto bassa. Will ha uno spirito ribelle, sotto al quale nasconde tutte le sue insicurezze e la sua consapevolezza che non gli resta molto da vivere, quindi si chiede per quale ragione fare le terapie prescritte dalla dottoressa Hamid. Ma quando conosce Stella, per puro caso, di fronte al TIN, le cose per lui non saranno mai più le stesse: da allora, inizierà a seguire le terapie e a fare in modo di migliorare almeno un po' le sue condizioni di salute.

Un libro scritto a POV alternato, in prima persona, Stella/Will che permette al lettore di interiorizzare e provare empatia per questi due personaggi che vivono una vita che, dopo tutto, non è davvero vita. Ed è questo il messaggio che mandano a tutti i lettori, malati di FC e no, e cioè che la vita è troppo corta per dare troppo peso a ciò che dicono che le persone o ciò che fanno per limitarci in ogni modo. Dobbiamo coltivare i nostri interessi. Lottare per ciò che vogliamo veramente. E prendere atto di ciò che siamo e ciò che vorremmo essere, perché è questo ciò che mi hanno insegnato Stella e Will.

Un romanzo che vi consiglio caldamente di leggere, se avete amato in precedenza "Colpa delle stelle" e "Io prima di te". 

Vi saluto con una citazione tratta da questo stupendo libro:
"Sono stufa di desiderare le cose.
Non possiamo avere tante cose, ma possiamo avere questo.
Lo so."
(Stella)

xoxo,
Giada

sabato, luglio 04, 2020

RECENSIONE DI DESTINY - UN AMORE IN GIOCO DI LINDSEY SUMMERS

Buon giorno, Fantastics! Strano a dirsi, ma quest'anno ho raggiunto e superato per ben due volte la quantità di romanzi da leggere nel 2020, e so che tutto questo non sarebbe accaduto se non avessi avuto l'operazione chirurgica due settimane fa - e molte altre cose che sono successe, tre mesi fa. Insomma, mi manca come l'aria scrivere i miei libri, ma non riesco a stare seduta molto e l'ultima volta che ho scritto una recensione qui stavo per sentirmi male proprio per questo. L'unico modo che ho per superare tutto questo è, detta stretta, 'mettermela via' e lasciare che il mio corpo si riprenda.

PREMESSA
Una notte non riuscivo a prendere sonno, ed ero molto MOLTO propensa a cominciare a leggere la saga di Shadowhunters di Cassandra Clare. Ciò che mi fece desistere, a riguardo, fu la consapevolezza che la Clare non mi avrebbe addormentato come speravo - erano le quattro del mattino, mi serviva un romanzo piuttosto noioso o quanto meno tendente al noioso - perciò ho optato per "Destiny - un amore in gioco" di Lindsey Summers. Malgrado le buone premesse della prima parte, questo romanzo è calato sensibilmente in qualità e in molte altre cose, nella seconda parte, portandomi da un punteggio di quattro stelline a due. Perché? Lo scoprirete solo leggendo la recensione. 

TRAMA (DA GOODREADS)
Puoi innamorarti di qualcuno che non hai mai incontrato?

Per Keeley sarebbe stato già un disastro aver preso il telefono sbagliato, l’ultimo giorno di scuola appena prima di partire per le vacanze estive. Ma il disastro si trasforma in una vera catastrofe quando scopre di aver preso per errore quello dell’odioso, egocentrico Talon, che tra l’altro è appena partito per il ritiro di football… con il suo telefono. Con riluttanza, i due decidono di inoltrarsi reciprocamente i rispettivi messaggi per una settimana. E così, giorno dopo giorno, Keeley inizia a conoscere un altro lato di Talon, che non le dispiace per nulla. C’è molto oltre la facciata dell’atleta sbruffone che la maggior parte delle persone vede. E inizia a esserci molto di più anche nel cuore di Keeley riguardo a Talon. Troppo. Messaggio dopo messaggio, riesce a esprimersi come non le era mai capitato, e sente che potrebbe davvero diventare la persona che ha sempre voluto essere. E quando i due finalmente, dopo sette lunghi giorni, si incontrano per scambiarsi i telefoni, scocca la magica scintilla. Ma, mentre Keeley ha giocato a carte scoperte, Talon nasconde un segreto che li riguarda. Qualcosa che potrebbe cambiare la loro relazione. E quando Keeley lo verrà a sapere, potrà fidarsi ancora di lui?

90 milioni di lettori su Wattpad
Il libro che è diventato uno straordinario caso del passaparola

L’amore romantico ha una nuova straordinaria voce. Anzi due

È arrivato il nuovo fenomeno destinato a scalare le classifiche di tutto il mondo

«Divertente, stuzzicante e scritto in modo brillante. Destiny. Un amore in gioco è il romanzo più romantico e stupefacente che abbia mai letto. 5 stelle di platino!»

«Quando Keeley e Talon si incontrano il cuore mi batteva così forte che pensavo mi sarebbe schizzato fuori dal petto. Amo questo romanzo, vorrei viverci dentro, anzi vorrei che Talon uscisse fuori dalle pagine!»

«Ho cominciato a leggerlo per scherzo, ma più andavo avanti e più mi ritrovavo coinvolta nei dialoghi di Keeley e Talon e mi sembrava di non poterne più fare a meno»

RECENSIONE
Aaah! Era partito così bene questo romanzo! Aveva tutto ciò che doveva avere un libro per farmi sentire bene: spiritoso, leggero e anche divertente. Perché è calato così tanto? Perché? Beh, in realtà credo di saperlo il motivo, ma comunque è stata una delusione totale. Da come veniva promosso al tempo, nel 2017, mi aspettavo MOLTO di più e, perlomeno, mi aspettavo che i temi trattati venissero quantomeno approfonditi un pochino. Non dico tantissimo. Il giusto.

Keely Brewer è la sorella gemella di Zachary, ed è una ragazzina di diciassette anni che non sa cosa fare della sua vita. E' una lettrice accanita, ma si comporta come una decerebrata. E' la migliore amica di Nicky, che però la mette da parte perché deve studiare, mostrando chiari segni di egocentrismo e, anche se vogliamo, di egoismo. La caratteristica principale, e anche l'unica, di Keeley sembra essere la sua capacità di perdere i cellulare - in sei mesi ne ha già persi tre! - Ecco, partiamo da qui. I suoi genitori non vengono descritti come ricchi, e presumo che per uno smartphone funzionante ci vogliano molti soldi. Non sto parlando di iphone, ma anche di semplici sottomarche. Se io, a diciassette anni, avessi perso tre telefoni in sei mesi, i miei mi avrebbero mandata a zappare la terra per guadagnarmelo, invece di buttare via altri soldi per me. Insomma, recupera all'ultimo secondo il cellulare che aveva lasciato allo stand del luna park, senza nemmeno controllare lo schermo o accenderlo, e se ne va. Nel cuore della notte, perché prima Talon non se n'era reso conto (perdonatemi, ma lo reputo altamente improbabile! Gli adolescenti hanno sempre il cellulare in mano, figurarsi se se ne rendono conto in piena notte che non è il loro cellulare, quello che hanno in mano!). 

Un messaggio dopo l'altro, Keeley e Talon cominciano a messaggiare. Lui ci prova apertamente con lei, e viene descritto come il bad boy della Crosswell, la scuola rivale alla Edgewood, quella che frequenta Keeley. In realtà, penso solo che Talon sia un ragazzo sbruffone, arrogante e che se la tira, ma è l'unico che dimostra un po' di forza di carattere in questo romanzo. Perché Keeley non ne ha. Sin dall'inizio del libro, si fa trattare come uno zerbino (e un taxi) da suo fratello, che viene a prenderlo a ogni festa dove va, quando si ubriaca. Gli fa da babysitter, in poche parole. 

Tralasciando le situazioni quasi nonsense e i plot twist inesistenti (la rivalità tra i due capitani delle squadre, gli scherzi reciproci con la vernice blu e l'introduzione di un tema molto delicato, troppo delicato, per essere trattato in questo modo), arriviamo finalmente al momento in cui la verità verrà a galla. Sarò sincera, non mi è piaciuto com'è stato trattato il tema della diffusione delle foto intime in internet, proprio per niente. E non mi è piaciuto com'è stato liquidato. Se si vuole parlare di temi sensibili, ci si documenta e non si liquida il tutto nel giro di un paio di pagine con un 'mi dispiace'. 

Ho avuto la sensazione che il romanzo fosse 'povero', in ogni senso: povero di trama, di caratterizzazione dei personaggi - sia principali che minori -, povero di sostanza. Keeley è un personaggio che dovrebbe essere principale, ma è inesistente: non si sa molto di lei, se non che si comporta come un'oca senza personalità. A dire il vero, penso che lei non possa nemmeno fare a gara con Tessa ed Abby, loro almeno erano insopportabili per il loro carattere e il loro modo di fare. Keeley è, invece, piatta e anche noiosa. Zach, a differenza sua, dovrebbe atteggiarsi da maturo, ma per tutto il romanzo non fa altro che essere infantile e incazzarsi per la qualsiasi, arrivando perfino a costringere la sorella a visitare il college dove vorrebbe andare lui, adducendo una scusa senza senso. 

Amo gli YA, ne sono appassionata da sempre, ma uno YA deve avere sostanza. Una cosa che mi aspetto in ogni romanzo. Non mi si può propinare un libro del genere e sperare che ottenga un risultato positivo. Non mi sembra di chiedere molto, se non personaggi ben caratterizzati e una trama consistente, che tratti dei temi veri e propri. Ecco... non so se dirlo o meno, ma trovo questo romanzo dimenticabile: non ha niente di memorabile, in nessun senso.

Non ho trovato alcuna citazione da riportarvi qui, perciò vi saluto.

xoxo,
Giada

sabato, giugno 27, 2020

RECENSIONE DI ELITE - OSSESSIONE E POTERE DI LAURELIN PAIGE

Buona sera, Fantastics! Premetto che oggi è una giornata molto calda, ed è anche il primo giorno che sto abbastanza bene da riuscire a stare seduta per almeno una quindicina di minuti, anche se il punto in cui sono stata operata di ciste pilonidale plurirecidiva mi fa un po' male. Ho passato dei giorni altalenanti, abbastanza difficili e facili nel contempo, ma sono qui per dirvi che manterrò il blog aggiornato quanto la mia situazione di saluta lo permetta. 

PREMESSA
Pensavo di riuscire a finire di leggere questo romanzo prima della data X, ovvero la data della mia operazione, ma ahimé non ci sono riuscita. Tuttavia, devo dire che Sabrina, Donovan e Weston mi hanno fatto compagnia in questi giorni e, come sempre, la lettura si è rivelata il mio porto sicuro dove rifugiarmi nei momenti difficili. Ho ricevuto sostegno da persone insospettabili, un sostegno che ho apprezzato davvero molto e a cui sono grata ogni giorno. D'altro canto, ho anche ricevuto una mazzata sulla faccia da quelle persone che ritenevo più vicine a me... okay, solo una persona, in particolare. Ma non importa. Ormai non ha nemmeno più senso che io mi arrabbi per queste cose. Credo nel karma e nella restituzione del bene fatto, quindi non me ne curo nemmeno più molto. Contano solo le persone che sono al mio fianco adesso, che sono rimaste sia nei momenti difficili che in quelli belli, e a loro sono grata con tutto il cuore per la loro vicinanza e il loro sostegno. La storia di Donovan e Sabrina mi ha tenuta incollata alle pagine di questo favoloso romanzo edito Always Publishing, una CE che vi consiglio fin d'ora, tradotto da Dio e di cui non vedo l'ora di leggere in sequel. Spero che la mia recensione vi piaccia, buona lettura!

TRAMA (DA GOOREADS)
C'era una volta una ragazza, povera e bellissima, che aveva un unico desiderio: entrare a far parte dell’élite.
Sabrina è una giovane brillante, ma di origini modeste. Appena giunta ad Harvard, grazie a una borsa di studio, non può fare a meno di restare ammaliata dal fascino dorato dell’élite d’America e dal suo rampollo, il carismatico e spensierato donnaiolo Weston King.
Le insidie di quel mondo esclusivo sono più oscure di quanto Sabrina riesca a immaginare e a salvarla dal suo destino sarà l’enigmatico e tenebroso Donovan Kincaid, amico di Weston. Ma l’affascinante Donovan non è un cavaliere in armatura scintillante e, nonostante la chimica bruciante che lo unisce alla innocente Sabrina, non esita a schiacciarla e a spezzarle il cuore. Il sogno dorato di Sabrina all’improvviso si infrange, e quel mondo irraggiungibile diventa solo un ricordo lontano.


Dieci anni dopo, Sabrina è una pubblicitaria affermata quando dal suo passato riemerge Weston King, l’uomo che lei ha idealizzato, insieme a un’offerta di lavoro irrinunciabile. Ma il suo segreto più torbido e la sua fantasia più proibita, la figura cupa e diabolica che popola i suoi sogni, è Donovan Kincaid, che lei aveva giurato di non rivedere mai più.
Sabrina viene riammessa nel mondo di lusso e privilegi dei due uomini tanto ricchi quanto pericolosi, e rincomincia una partita che in realtà non si era mai conclusa, in un gioco di passione, controllo, gelosia e potere messo in moto dieci anni prima.
Come un’ombra, Donovan non è mai veramente uscito dalla vita di Sabrina, e torna prepotente a ossessionarla, sconvolgerla, sedurla, per poi cercare di respingerla e di tenerla lontano con ogni mezzo dal mondo di cui non vuole che faccia parte.
Ma ora Sabrina è una donna adulta, che conosce le regole che vigono nell’Élite e non si lascerà spezzare... neanche dall’amore.

Il magistrale racconto di un amore proibito in una favola di passione, segreti, bugie, tradimento, gelosia e potere.
Questo è il mondo dell’Élite.

RECENSIONE
Premetto che, quando scoprii questo romanzo nel catalogo delle biblioteche padovane, ero entrata in fissa per Elite (Netflix) e morivo dalla voglia di leggere qualcosa che avesse a che fare con una élite di ricconi che si comportavano da stronzi con chi aveva meno fortuna di loro. Non chiedete. Non so per quale ragione io sia così fissata con queste cose. Il fatto è che amo i romanzi, così come i telefilm, che parlano di persone ricche che si comportano male - forse, è una delle tante qualità che io e Sabrina abbiamo in comune. Ad ogni modo, dire che mi è piaciuto sarebbe un eufemismo bello e buono. Io ho amato questo romanzo dalla prima all'ultima pagina, e anche se in questo momento sto facendo fatica a stare seduta a causa della garza che copre la mia ferita in zona saccocigea, sono decisa a raccontarvi le mie impressioni su questo romanzo fantastico.

Sabrina Lind è una diciassettenne che, studiando e faticando, è riuscita a entrare ad Harvard. Harvard, da sempre è una delle università della Ivy League, costose e riservate a una ristretta cerchia di persone che provengono da famiglie altolocate. Sabrina è ossessionata da Weston, un donnaiolo molto bello, che passa da una ragazza all'altra come se niente fosse. Tuttavia, è anche a causa di Weston che Sabrina conosce Donovan Kincaid. Ecco, Donovan è tutto ciò che mi attrae: oscuro, misterioso, pericoloso. Ed è anche tutto ciò che attrae lei, tanto che non si risparmia in termini poco carini nei suoi confronti non appena può. Infatti, Donovan è l'assistente del professore di Etica del marketing, e quando le loro strade si incrociano a causa, soprattutto, di un'insufficienza che Donovan le ha dato, ci saranno fulmini e saette. L'attrazione tra di loro diventa subito palpabile, irresistibile; ma lui non si fa remore a usarla e gettarla via come un preservativo - avrei detto calzino, ma considerato il personaggio, trovo questo termine molto più appropriato - usato.

Dieci anni dopo, Sabrina è una pubblicitaria affermata che si è presa cura della dolce e simpatica Audrey, la sua sorellina minore. Ma, anche se sono passati anni, non è riuscita a togliersi dalla testa il tenebroso Donovan - a cui continuava a fare ricorso, nelle sue fantasie, per scappare alla sindrome post-traumatica da stress provocata dal tentativo di stupro ad una festa. La sindrome post-traumatica è descritta davvero molto bene, è molto molto realistica ed è un pugno nello stomaco. Dopo aver realizzato la sua fantasia segreta, quella di farsi Weston, Sabrina torna però tra le braccia di Donovan anche se fa di tutto per non farlo. Si contraddice, si arrabbia, se la prende con lui e con sé stessa, ma non può negare l'attrazione sessuale che c'è tra loro.

Okay, mi da' un po' fastidio stare seduta ora e faccio fatica a concentrarmi nella scrittura della recensione. Spero di farcela a finirla, tanto lo so che dovrò stendermi nel letto per un po' dopo, a guardarmi 365 dni. Il famoso film appena uscito su Netflix, di una serie che spero almeno venga tradotta in inglese. 

Un romanzo bollente, che mantiene le aspettative che mi ero fatta: oscuro, potente, intenso. Un romanzo che tratta temi per niente leggeri, e che non è per tutti gli stomaci, ma è un romanzo talmente meraviglioso che sarebbe un peccato non leggerlo. A parte qualche lieve refuso, non ho riscontrato errori di altro genere, in quanto l'ho trovato perfetto sia nella forma che nel contenuto.

Vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo, invitandovi a leggerlo non appena ne avete l'occasione, perché è veramente intenso e strappamutande.
"Avevo trascorso troppo tempo a desiderare la vita cui sentivo di essere nata. Era il momento di uscire allo scoperto e andare a prendermela."
(Sabrina Lind)

xoxo,
Giada

venerdì, giugno 12, 2020

RECENSIONE THE ELITE DI KIERA CASS

Buon pomeriggio, Fantastics! Tre ore fa ho finito di leggere il sequel di "The Selection" di Kiera Cass, e personalmente, non ne sono molto entusiasta. Se avete letto la mia recensione su Goodreads, sapete più o meno come la penso a riguardo, quindi in questa recensione vi racconterò nel dettaglio - senza fare spoiler, ovviamente! - di questo romanzo che mi ha deluso su molte molte cose. Vi basti sapere che mi sono ritrovata d'accordo con le recensioni dei lettori sia americani che inglesi, in quanto loro hanno sottolineato le stesse cose che ho notato io durante la lettura.

PREMESSA
Lo stato d'ansia in cui vivo, a causa dell'operazione chirurgica che avrò tra circa una settimana e mezza, mi rende inquieta. Non vi nascondo che non ho mai letto così tanto in un mese, solo quando avevo appena aperto il blog avevo questo ritmo di lettura, ma anche questo va contestualizzato a dovere: non potevo, non riuscivo a scrivere i miei libri perché la mia testa era su altri libri. E quindi eccomi qui, a divorare un romanzo dietro l'altro, nel disperato tentativo di calmare la mia inquietudine. Sono orgogliosa della mia Challenge, non lo nego. Ma mi manca come l'aria scrivere il mio libro. Mi manca come se mi avessero amputato un braccio e io fossi menomata - chi di voi scrive romanzi può capirmi e capire quello che provo in questo momento. 

Ad ogni modo, alla fine ho deciso di continuare la saga di The Selection e, se il primo l'avevo salvato grazie a due personaggi, in questo ho trovato gran poche cose che reputo salvabili. Diciamo che si fa prima a dire le cose che non mi sono piaciute, che quelle che mi sono piaciute xD 

TRAMA (DAL SITO SPERLING & KUPFER)
Trentacinque ragazze. Così era cominciata la Selezione. Un reality show che, per molte, rappresentava l'unica possibilità di trovare finalmente la via di uscita da un'esistenza di miseria. L'occasione di una vita. L'opportunità di sposare il principe Maxon e conquistare la corona. Ma ora, dopo le prime, durissime prove, a Palazzo sono rimaste soltanto sei aspiranti: l'Elite. America Singer è la favorita, eppure non è felice. Il suo cuore, infatti, è diviso tra l'amore per il regale e bellissimo Maxon e quello per il suo amico di sempre, Aspen, semplice guardia a Palazzo. E più America si avvicina al traguardo più è confusa. Maxon le sa regalare momenti di pura magia e romanticismo che la lasciano senza fiato. Con lui, America potrebbe vivere la favola che ha sempre desiderato. Ma è davvero ciò che vuole? Perché allora ogni volta che rivede Aspen si sente trascinare dalla nostalgia per la vita che avevano sognato insieme? America ha un disperato bisogno di tempo per riflettere. Mentre lei è tormentata dai dubbi, il resto dell'Elite però sa esattamente ciò che vuole e America rischia così di vedersi scivolare via dalle dita la possibilità di scegliere… Perché nel frattempo la Selezione continua, più feroce e spietata che mai.

RECENSIONE
Era dai tempi di "After" che non mi ritrovavo davanti a una protagonista femminile così irritante, incostante, incoerente e fastidiosa. Perdonatemi, amanti di The Selection, ma America in questo romanzo ha dato tutto il peggio di sé su tutta la linea - ma, soprattutto, ho avuto l'impressione che in questo romanzo si tentasse in tutti i modi di saldare gli enormi buchi di trama del precedente romanzo. Sì, lo so che non ve ne ho parlato la settimana scorsa. Tuttavia, una parte di me sperava che in questo libro la trama generale o i personaggi migliorassero almeno un po', che acquisissero almeno un arc narrativo sensato e coerente con l'ambiente e la trama della storia principale. Niente di tutto questo.

Andiamo con ordine. "The Elite" riprende da dov'era terminato "The Selection": con Maxon che ha deciso, a causa dei disordini nel Regno, di restringere il numero delle candidate alla Selezione da ventisette a sei. Un'élite che, in teoria, dovrebbe acquisire maggiori doveri e maggiori impegni anche dal punto di vista socio-economico. Bhahahah. Niente di tutto questo nemmeno qui. Qualitativamente, l'ho trovato persino peggiorato rispetto al primo romanzo, ma niente. Questi libri, per quanto trash, sono una droga per me. Un po' come quella serie tv trash di cui tutti parlano e che voi volete vedere, per vedere se effettivamente è così trash come tutti dicono e formarvi un'idea vostra a riguardo. Insomma, America è ancora confusa nei confronti del principe Maxon, però continua a comportarsi come una 'ribelle' a palazzo, facendo di testa sua. Questo, non la fa brillare agli occhi del re Clarkson. 

La Selezione continua, e stavolta è più spietata che mai. Le ragazze sono disposte a tutto pur di farsi notare da Maxon, e la competizione si sposta su più fronti: dai ricevimenti - che a quanto pare sono organizzati all'acqua di rose da delle ragazzine di 17 anni circa senza l'aiuto di nessuno - a una festa riesumata da Maxon. Sì, perché l'elemento centrale di questo romanzo è la scoperta della vera faccia di Gregory Illéa. E qui, devo dirvi che il "Gregory Illéa" mi ha ricordato troppo il romanzo di Suzanne Collins, "Gregor" di Suzanne Collins. Vi giuro, per quanto mi sforzassi di non associarlo a quel libro, che tra l'altro non ho nemmeno ancora letto, la mia mente andava sempre lì. 

America è sempre la stessa incoerente e contraddittoria ragazza di "The Selection", che porta avanti una specie di simil-relazione clandestina con il suo ex pur sapendo quello che ha subito la mia sua migliore amica - che poi, la Cass non ci ha mostrato molti momenti di 'comunanza' o 'sorellanza' tra loro, quindi il loro rapporto è stato sviluppato di punto in bianco ed è diventato subito profondo - e Maxon. E' sempre indecisa. Chiede sempre tempo. Si comporta veramente da stronza, passatemi il termine e scusatemi il francesismo. Solo Tessa era così fastidiosa, e solo Abby Abernathy si comportava così. Ci sono degli stereotipi che speravo andassero via o almeno venissero attenuati in questo romanzo, ma no. La bionda ricca deve essere sempre una stronza. In genere tendo a tifare per i 'buoni' se così si possono chiamare, nei romanzi, ma stavolta mi sono sentita di parteggiare solo per Celeste. Di tutti i personaggi presenti in questo libro, è la più coerente. 

Credo che la cosa che mi abbia fatto abbassare il punteggio così tanto, a parte l'irritazione provocata da America e dai suoi pensieri e azioni monodimensionali - era che, in fondo, tutti i personaggi fossero piatti e monodimensionali, poco coerenti in tutto e per tutto. Anche le fazioni che attaccano di continuo il Palazzo, a cosa servono le guardie? Solo per difendere i reali? Non per attaccare i nemici? I pensieri di America, perché il romanzo è scritto dal suo POV, così come le sue emozioni, sono descritte quasi in modo automatico. Non ci viene data una connotazione emotiva, di ciò che la circonda. Tutto è superficiale, descritto superficialmente anche le sue relazioni. La backstory di Maxon e della regina l'ho trovata un po' buttata a caso, per giustificare il suo comportamento nei confronti delle ragazze e soprattutto, riguardo ai lettori. 

Insomma, ho avuto la sensazione che il romanzo avrebbe dovuto finire nel primo libro. Questo, sembra passare da zero azione nel primo a cento, in questo, nel giro di un secondo e senza un motivo logico o apparente. E' come se questo testo fosse un goffo tentativo di dare sostanza agli eventi di "The Selection", una sostanza che non trova riscontro nel romanzo perché, in fondo, ciò che avviene è come se fosse una versione ridotta del primo. Il finale mi ha delusa tantissimo. E anche ciò che ha detto America riguardo un'azione compiuta durante un progetto, che me l'aveva quasi fatta piacere e l'aveva fatta evolvere.

Tuttavia, questi libri sono una droga. Una droga perché sono frivoli, non pretendono di essere distopici, ma un simil-fantasy a tema romantico - il triangolo d'amore presente in entrambi. Perché, insomma, distopico questo non è, come invece avevo detto ch'era l'altro. Speravo che questo venisse approfondito a dovere, o quantomeno venissero giustificate certe azioni o spiegati certi comportamenti, ma niente. Sembra che questa sia la versione cheap di "The Hunger Games"

Non posso salutarvi con una citazione tratta dal romanzo, perché mi sono appena resa conto che non ne ho. Quindi, spero di averne qualcuna quando leggerò "The One", sì, poiché anche se trovo America insopportabile voglio vedere se i romanzi migliorano almeno un po'.

xoxo,
Giada

domenica, giugno 07, 2020

RECENSIONE DI THE SELECTION DI KIERA CASS

Buon pomeriggio, Fantastics! Urgh, è stato difficile non scrivere 'bloggers e lettori' come ho fatto per tutti questi anni, ma devo disabituarmi. Per quanto sia una vera impresa e le vecchie abitudini siano dure a morire, sono decisa a usare il mio nuovo metodo per rivolgermi a voi. Oggi sto abbastanza bene, rispetto ai giorni scorsi. O meglio, ho ancora mal di pancia, ma si è attenuato. Sono ancora molto in ansia per l'operazione a cui devo sottopormi e mi rompe il fatto che dovrò aspettare per scrivere ancora, ma non importa. Ho imparato che più attendo di fare una cosa, più il risultato finale sarà ancora più soddisfacente. 

PREMESSA
Dopo aver letto Iron Flowers di Stacy Banghart, uno dei migliori distopici dell'anno e aver letto nella quarta di copertina che era in parte ispirato ad Hunger Games e a The Selection, morivo dalla curiosità di leggere The Selection di Kiera Cass. Insomma, se doveva avere ispirato una scrittrice del calibro della Banghart, e credetemi, per me la Banghart è diventata una delle migliori autori di distopico in assoluto, doveva essere un bel romanzo. Forse mi aspettavo troppo. O forse, semplicemente, continuavo a paragonarlo ad Iron Flowers, e in questo ho sbagliato, ma non posso dire che io lo abbia amato follemente, così come non posso dire di averlo odiato. E' una via di mezzo. Un romanzo carino, di certo, ma che non ha fatto scoppiare la scintilla dentro di me per farmi dire 'è favoloso!'. 

TRAMA (DAL SITO IBS)
Uno spettacolo sfavillante come un diamante. Una competizione feroce come la vita. Un gioco pericoloso come l'amore. Molti anni dopo la Quarta guerra mondiale, in un Paese lontano, devastato dalla miseria e dalla fame, l'erede al trono sceglie la propria moglie con un reality show. Spettacolare. Così, per trentacinque ragazze la Selezione diventa l'occasione di tutta una vita. L'opportunità di sfuggire a un destino di fatica e povertà. Di conquistare il cuore del bellissimo principe Maxon, e di sognare un futuro migliore. Un futuro di feste, gioielli e abiti scintillanti. Ma per America Singer è un incubo.

RECENSIONE
Sebbene io l'abbia finito ieri notte all'una e un quarto, sono ancora piuttosto indecisa su cosa scrivere in questa recensione. Qualitativamente, l'ho trovato inferiore sia ad Hunger Games che ad Iron Flowers, ci sono livelli di trash inimmaginabili in questo romanzo. Livelli di trash che è impossibile non notare... voglio dire, tutto il romanzo di per sé è molto molto trash. Oggettivamente, è un romanzo carino. Piacevole, perfino. E sì, mi sto stupendo anche io di ciò che vi sto dicendo.

In un futuro distopico, alla Terza Guerra Mondiale è seguita una Quarta Guerra Mondiale e gli Stati Uniti, come li conosciamo noi oggi, sono risorti dalle ceneri del vecchio Stato che erano e sono diventato il Regno di Illéa, governato dai sovrani. Il Regno di Illéa è una monarchia totalitaria, ma pratica la censura sul suo popolo in modi particolari che non vi spiegherò, ma che dovrete scoprire. Questo elemento è comune in tutti i distopici: uno Stato, in passato libertario e repubblicano, che viene gestito o da un regime totalitario o da una monarchia al fine di mantenere l'ordine nel Mondo in cui tutti vivono e mantenere il popolo in una condizione d'ignoranza per poterli manovrare e far fare loro ciò che vogliono. La popolazione è divisa in casate: ci sono gli Uno, i Due e i Tre che sono i più benestanti e i ricchi, mentre dal Quattro a scalare sono tutte casate di poveri. Fino a raggiungere gli Otto, che sono i vagabondi e i senzatetto. Nel Regno di Illèa, le regole sono ben chiare per tutti: è consigliabile sposarsi solo tra membri delle stesse casate, perché in caso di matrimonio la ragazza deve adattarsi allo stile di vita del marito. Ah, e il sesso è fuorilegge prima del matrimonio per il rischio di rimanere incinta. 

Fatte queste dovute premesse, parliamo di lei. La nostra protagonista. America Singer ha sedici anni, ma tante volte si comportava - e si è comportata - per buona parte del romanzo come se ne avesse dodici o undici. E' una Cinque, quindi lavora insieme alla sua famiglia sin da quando aveva come minimo sette anni. E, grazie ai loro avi, è costretta a svolgere un lavoro (che tuttavia ama) grazie al fatto che suo nonno era un'artista: quindi lei viene pagata per cantare, disegnare, scolpire e dipingere. Cavolo, nonostante il contesto di povertà e miseria, non è niente male! Ad ogni modo, America Singer è molto molto frivola, ed è anche follemente innamorata di Aspen Leger, con cui si frequenta da due anni di nascosto dai suoi genitori. Perché? Perché sua madre vuole che lei faccia la domanda per partecipare alla Selezione, ma ignora che lei sia innamorata di Aspen, che ai suoi occhi è solo un suo caro amico. Non posso girarci intorno: America non mi è piaciuta per quasi tutto il romanzo, si è salvata a trenta pagine dalla fine per poi cadermi su una cosa che non mi sarei mai aspettata da lei.

Non potevamo permetterci il lusso di nutrire desideri: noi avevamo necessità.
(America Singer)

Così, America fa la domanda per La Selezione e, a sorpresa, viene Selezionata! In questo modo, guadagna molta popolarità, e comincia a domandarsi cosa l'aspetterà a Palazzo una volta che conoscerà tutte le altre trentacinque ragazze che competeranno con lei per Maxon. Il principe Maxon è, inizialmente, un ragazzo molto ingessato, ma mi ha fatto molta tenerezza. E' il totale opposto di Aspen, che se da principio era nevrotico e stacanovista, diventa più mascolino e virile. Insomma, Maxon mi è piaciuto quasi più di Aspen, in quanto è un personaggio che si scopre poco alla volta. Scoprirlo e conoscerlo, è sempre una bellissima sorpresa. Quindi, posso dirlo senza tanti giri di parole, che il romanzo si è salvato grazie a loro due e al triangolo amoroso (sebbene non esplicitato), in cui America si troverà coinvolta. 

I personaggi hanno davvero poco spessore psicologico, tante volte li ho trovati monodimensionali e noiosi, salvo qualche raro caso in cui ho assistito a picchi di eventi che hanno mostrato qualche lato del loro carattere. Sarò sincera: per gran parte della sera, pensavo di dare due stelle a questo romanzo. Non mi ha fatta impazzire, così come non mi ha fatto dire che l'ho odiato. C'erano elementi come le domande impostate così: '?...' che non ho capito e che mi hanno infastidito, ma devo confessarvi che in gran parte il mio basso punteggio è dovuto alla monodimensionalità dei personaggi. Sono piatti, non c'è altro da aggiungere. Inoltre, come già accennato, America è molto superficiale: solo qualche volta vediamo altro in lei, oltre che i problemi che si pone per i ragazzi e come risolvere il suo cuoricino spezzato da Aspen. Ma, tuttavia, devo contestualizzare anche questo. Il romanzo è pensato per un contesto YA, suppongo, quindi in parte mi sento di giustificare la superficialità di America. Una cosa che proprio non mi è andata giù è stato l'enorme uso di tell, don't show, ovvero tutto l'opposto di ciò che si insegna a uno scrittore. Le emozioni erano meccaniche, tanto da apparirmi vuote. E po', ragazzi, sarebbe potuto essere davvero un ottimo romanzo se avessero dato un po' di spessore ai personaggi.

Adesso lo so, vi starete chiedendo per quale ragione io abbia dato tre stelle (e cioè la sufficienza) a un romanzo che, per la maggior parte del tempo, non mi ha fatta impazzire? Perché bisogna riconoscere che, nonostante tutte queste pecche, il romanzo scivola via in fretta. E' molto fluente, nonostante l'enorme quantità di trash e credetemi, il trash non è dato dalla Selezione di per sé ma dall'atteggiamento e dal comportamento dei personaggi, America per prima. L'idea del Reality Show di per sé è buona, ma America è la componete principale di trash. Quindi, per quanto io in genere avrei cassato totalmente un romanzo simile, mi sento di salvarlo con una sufficienza per riconoscere la sua scorrevolezza e il fatto che, ad ogni fine di capitolo, ti veniva voglia di continuare la lettura. A questo punto, spero solo che la serie Netflix sia migliore del libro - con After è stato così, per me.

Vi saluto con una citazione tratta da questo libro, e vi invito a commentare e a farmi sapere se l'avete letto e cosa ne pensate a riguardo. Confrontiamoci, su!
"Era un piano semplice e brillante. A volte, il modo migliore di conservare un segreto è quello di esporlo in bella vista."
(America Singer)

xoxo,
Giada

martedì, maggio 26, 2020

REVIEW PARTY DI MAKING THE RULES DI SAGARA LUX

Buon primo pomeriggio, bloggers e lettori! A dire il vero, non mi piace molto questo mio modo di riferirmi a voi, penso che d'ora in avanti vi chiamerò Fantastics, che ne dite? E' molto più adatto al mio blog e a tutto in generale. Sì, vi chiamerò così da questo momento. Dunque... ieri sera, nonostante la giornata intensa di esami preoperatori, sono riuscita a finire il meraviglioso e intenso nuovo romanzo di Sagara Lux. Ve ne parlerò meglio nel post, quindi scrollate e leggete, poi ditemi cosa ne pensate nei commenti del blog o su Facebook :)

PREMESSA
Sagara Lux è una delle mie autrici preferite, penso che ormai si sia capito. Adoro ogni romanzo che scrive, ogni suo personaggio, ogni suo villain e ogni suo 'buono'... ma non sarebbe neanche un termine corretto definire 'buono', perché ogni personaggio di Sagara ha un chiaroscuro dentro di sé che lo rende ancor più umano, e molto vicino alla realtà. In fondo, nessuno di noi è completamente buono o cattivo, ognuno di noi nasconde delle zone d'ombra che non rivela a nessuno, ma che lo rendono ciò che è, e questo sono anche Robert Rules e Sharon Allen. Due personaggi molto intensi, che vi lasceranno senza fiato. Due personaggi indimenticabili.

SINOSSI (DA GOODREADS)
«Sono due le cose che non dovremmo mai desiderare: quello che non possiamo avere e quello di cui potremmo pentirci.»

ROBERT RULES.
Nella vita, ha ottenuto tutto ciò che voleva. Crede di essere intoccabile; che nessuno scoprirà i suoi segreti.
Ma so cos'ha fatto.
Ho visto il mostro che è dentro di lui.
E ho giurato di distruggerlo.

SHARON ALLEN.
Si è nascosta bene, crede che non riuscirò a trovarla.
Ma so chi è. Quanto è vicina.
E quali oscuri desideri si annidano nella sua mente.

Pensa che sia un mostro. Forse lo sono davvero.
Il suo mostro.
E sto per prenderla.

Lo trovi qui:
https://www.amazon.it/dp/B088JRDZYZ/
RECENSIONE

"Se vuoi la rosa, devi accettare le sue spine"

Robert Rules è l'unico figlio del magnate suo omonimo, suo padre, che gestisce la Rules Corporation: la più grande azienda produttrice di software per la protezione dei sistemi operativi di tutta Seattle e degli Stati Uniti. Un ruolo molto importante, che però ha sempre richiesto un caro prezzo da pagare... Forse il suo stesso matrimonio con la bellissima Brenda.

Possedere lo stesso nome di suo padre, è sempre stato un macigno per Robert. Non solo perché voleva guadagnarsi il suo spazio nel mondo a prescindere dal suo nome o cognome, ma perché è sempre stato, anche da adolescente, totalmente diverso da lui. Per anni, Robert voleva solo che suo padre fosse felice, che divorziasse da sua madre per il bene di tutti, invece le cose non sono andate come sperava. La morte del genitore che gli era più caro, infatti, lo segnerà per tutta la vita, rendendolo l'uomo spietato e crudele ch'è adesso.

Con il tempo e l'esperienza, si maturano istinti che difficilmente sbagliano.
(Robert Rules)

Sharon Allen è una donna in fuga. Da quando sono morti i suoi genitori, e grazie alla sua mente brillante, ha dato la caccia a colui che le ha portato via sua sorella. Jillian Allen è, per questo motivo, il collegamento principale tra Sharon e Robert, ma anche l'elemento che li porterà a scontrarsi più e più volte a vicenda. Ho adorato Sharon sin dalla prima pagina, non è una ragazza fragile, men che meno insicura, è tutta d'un pezzo e non ha paura di prendersi ciò che è suo. E' una caratteristica che accomuna tutte le donne di Sagara: ragazze con un passato doloroso o difficile, che trovano la forza in loro stesse e facendo affidamento su loro stesse e le loro capacità e, lasciatemelo dire, le ho sempre amate per questo. Gridano girl power da ogni riga! E io amo, amo tutto questo!

Il modo migliore per tenersi stretto un uomo è dargli qualcosa, ma negargli ciò che desidera di più. (...) Ho dato inizio a un gioco pericoloso (...), ma di una cosa sono certa: sarò io a stabilire le regole. (Sharon Allen)

E' vero, ciò che inizia Sharon è un gioco molto pericoloso. Moltissimo. Robert Rules non è la persona che appare, ma nasconde un animo molto oscuro, fatto di desideri oscuri e perversi, desideri che scoprirà di possedere anche lei. Man a mano che la storia prosegue, le loro vite entreranno in collisione: e dall'odio, nasceranno tutta una serie di sentimenti che faranno a cazzotti l'uno con l'altro per predominare sui nostri protagonisti principali. La vasta gamma di emozioni che ci presentano mi ha lasciato sul filo del rasoio almeno tanto quanto il mistero dell'assassinio del padre di Robert, un mistero che dovrete scoprire leggendo. Vi posso garantire, però, che rimarrete a bocca aperta. Cavolo, penso che sia uno dei migliori colpi di scena che io abbia mai letto e vi straconsiglio di leggere con attenzione tutte le parti, in modo da assaporare ogni scena e ogni emozione. In realtà, questo è anche il motivo per cui ci ho messo tanto a finirlo: era così bello che non volevo finisse.

I personaggi di Sagara sono sempre stati intensi e forti, ma Sharon e Robert hanno un qualcosa che mi attrae a loro ancora di più. Sono una ventata d'aria fresca nel panorama letterario italiano, e il romanzo di per sé presenta una commistione di generi - il thriller e l'erotico - resi magistralmente. Sharon e Robert, ma anche i personaggi minori, sono tridimensionali. Senti sulla tua pelle le loro emozioni, ridi con loro, soffri con loro, ti danni insieme a loro e, soprattutto, sei alla ricerca della verità proprio come loro due. La verità è uno dei temi centrali del romanzo. Una verità che potrebbe far male, ma potrebbe anche liberare entrambi. Ma, come sempre, la verità richiede un grande prezzo. E lo so che mi sto ripetendo, ma è proprio questo il nocciolo della questione: ogni cosa richiede un prezzo, bisogna vedere quanto entrambi saranno disposti a sacrificare di loro stessi per scoprire ciò che desiderano. A scoprire ogni cosa. Per questo, vi dico che la verità potrebbe liberare, ma anche fare del male. E' una nostra scelta. O meglio, è una scelta dei coprotagonisti.

"Making the Rules" è un romanzo cinematografico, l'ho detto anche nel gruppo, perché tutte le scene sono state rese in modo filmico, lasciando il lettore sul chi vive, in ansia, chiedendosi cosa accadrà loro adesso. Anche questa, è una caratteristica che apprezzo molto in uno scrittore: se uno scrittore riesce a farmi vedere il 'film' nella mia mente del libro che sto leggendo, facendomi provare un ottovolante di emozioni, mi ha già conquistata. Ed è questo il caso di "Making the Rules".

Ho trovato qualche lieve errore di alcune parole inglesi 'Lyar' al posto di 'Liar' e qualche lieve errore di battitura verso il 50% del romanzo, ma non sono errori o sviste che ne pregiudicano la lettura.

Sagara si conferma, di nuovo, la grandissima scrittrice che è. La sua capacità di scavare a fondo nell'animo umano e tirare fuori i lati più nascosti dell'io, permettendoci di guardare attraverso lo spioncino (immaginario) dell'uomo la rende una delle mie autrici preferite. La sua capacità di arrivare dritta al cuore del lettore, facendogli provare le emozioni dei personaggi sulla sua pelle è una dote che ha sempre avuto, ma che si è affinata ancora di più nel corso degli anni, rendendola se possibile ancor più bella e capace di centrare il cuore del lettore. Ha di sicuro centrato il mio, perché cinque stelle sono davvero molto poche per me, ne vorrei dare molte di più. Cinque stelle per il capolavoro che è "Making the Rules", una delle migliori uscite del 2020 e, da questo momento, uno dei miei romanzi preferiti!

Vi saluto con una citazione tratta da questo libro, invitandovi a leggerlo per perdervi nelle avventure e nelle vite di Sharon e Robert. Per vivere sulla vostra pelle l'emozione e l'adrenalina che loro sono stati capaci di donarmi nella lunga settimana che ho passato.
"La vita è crudele; ti porta spesso a desiderare cose sbagliate o spietate. La differenza tra persone come me e quelle come Rules non sta in ciò che passa nella nostra testa, nella determinazione con cui gli diamo corpo."
(Sharon Allen)

Sharon è come me: se provocata, non abbassa la testa.
Sfodera le unghie.
(Robert Rules)

xoxo,
Giada

domenica, maggio 03, 2020

RECENSIONE DI UN CUORE PER UN CUORE DI ORNELLA CALCAGNILE

Buona sera, bloggers e lettori! I pollini non mi stanno dando pace nell'ultimo periodo, e le numerose letture che sto portando a compimento almeno mi distraggono dall'attesa di venire richiamata in ospedale per la terza volta (che per me è come una quarta, in ogni caso). Nei prossimi giorni preparerò le recensioni degli altri libri di nonfiction letti nell'ultima settimana, e vi consiglierò quelli più interessanti e che offrono un maggiore spunto di riflessione.

PREMESSA
Due giorni fa, ero ancora sveglia sul letto alla ricerca di nuovi romanzi da leggere. Ho fatto la ricerca sul primo Kindle, il mio primissimo Kindle, vecchio e dalla cover consunta a causa dello strofinamento dei libri che portavo nella borsa dell'università, e ho ritrovato questo racconto edito Dunwich Edizioni. "Un cuore per un cuore" mi aveva attratto, a suo tempo, non solo per la cover, ma anche per la sinossi intrigante e nonostante siano passati più di sei anni, ha fatto ancora lo stesso effetto su di me. Tra l'altro, è anche il primo racconto che leggo di Ornella, e mi chiedo per quale assurda ragione io non l'abbia letto prima. Mi è piaciuto molto il suo stile!

SINOSSI (DA GOODREADS)
A Steamwood, nel piccolo regno di Enchanted Forest, Biancaneve e il suo principe hanno conseguito il tanto meritato lieto fine dando persino alla luce una bambina, riflesso della madre: Biancabrina.
Una felicità raggiunta a discapito però della “povera” Grimilde che, sopravvissuta, si è nascosta nella cittadina di Steamgrow e ha ordito una tremenda vendetta a danno della figliastra, lanciando nel momento più opportuno una maledizione sul regno, un sortilegio a cui, per sua sfortuna, Biancabrina è riuscita a sottrarsi.
Tra elementi della fiaba classica e quelli innovativi dello steampunk, una nuova improbabile principessa tenterà di riconquistare il regno che le spetta di diritto e apporre la parola fine sulla sua “nonnastra”. Nell’impresa non sarà sola, ma accompagnata dal fidato amico Dopey e i suoi mecha-nani.
Biancabrina riuscirà a guadagnarsi il lieto fine e portare a compimento la sua vendetta o sarà ostacolata dalle creature di Steamwood e dal Narratante, sommo signore di quelle terre?
Tra ferro e vapore, magie e pozioni, ottone e marchingegni, tutto ha inizio con… Once Upon a Steam.

ONCE UPON A STEAM
Steamwood non è un regno da favola. È immerso nel vapore e le sue esalazioni nascondono le stelle, lasciando intravedere nel cielo soltanto una cupa vastità illuminata da due lune gemelle. In un’ambientazione a tratti vittoriana e a tratti steampunk, si muovono i protagonisti delle novelle della serie, incontrandosi – e scontrandosi – sullo sfondo di un universo in bilico tra l’incanto e una minacciosa profezia circa l’arrivo della Stagione dell’Insomnia. Il Narratante, una figura misteriosa senza volto né voce, farà da collante alle varie storie, manifestandosi in modi sorprendenti. Ogni racconto è la rivisitazione di una fiaba classica, ben conosciuta dai lettori, ma che si rivelerà ai loro occhi con nuove sfumature.

RECENSIONE
"Un cuore per un cuore" è un racconto di circa 60 pagine, che narra le avventure e disavventure della figlia di Biancaneve e Florian, la ribelle Biancabrina. Biancabrina non è la classica principessa remissiva, delicata, posata come la madre, ma tutt'altro. E' ribelle, arrogante, maleducata e molto molto rozza. Lei, insieme ai suoi genitori, al suo fidato amico nano Dopey e ai suoi amati mecha-nani, vive a Enchanted Forest. Enchanted Forest, la Foresta Incanta che Biancaneve attraversa nel classico Disney, ma rielaborata in chiave Steampunk. E così, al mondo della fiaba si aggiunge l'universo vittoriano fatto di viti, bulloni e ingranaggi, tutti avvolti da fumi di varie tipologie.
Di cui alcuni persino mortali. 

Quando il Cacciatore, sicario della Regina Grimilde, si presenta inaspettatamente a corte a porgere il suo regalo; tutto il Regno cadrà in un incantesimo di vecchiezza da cui si salverà solo Biancabrina. Naturalmente, non vi svelerò la ragione per cui l'erede è stata risparmiata. Ma questo, insieme ad altri motivi che la muovono, la porteranno a iniziare la sua avventura per farla pagare alla malefica megera. Un'avventura nella quale la sua strada s'incrocerà con quella di un'altra principessa molto amata, che amerete per la sua dolcezza e ingenuità. 

Il Regno è strutturato come una vera e propria città vittoriana, ma presenta anche chiari rimandi alle favole Disney di cui il racconto ne è il retelling. Se l'avete notato, a me piacciono davvero tanto i retelling, ancor più se presentano sotto un nuovo punto di vista le principesse e i principi delle cui storie siamo sempre stati abituati. Gli elementi Steampunk sono molti, e non ve li elencherò tutti. Tuttavia, una cosa mi ha colpito davvero molto, ed è il Narratante. Vorrei dire molto di più, ma non posso farlo perché sono già a mega rischio spoiler; vi basti solo sapere che il Narratante è una figura misteriosa e centrale nel racconto e ha il suo ruolo in ogni vicenda del Regno.


E' un racconto anticonvenzionale, potente, con una morale di fondo non indifferente. E cioè che nessuno può scappare dalle conseguenze della vendetta. Ecco, in questo ci ho visto un che di karmico, perché è vero: ogni vendetta ha le sue conseguenze, e non sono mai positive. Non si può sperare in un esito positivo, da una cosa così tanto negativa e il karma fa il suo corso equilibrando il sistema e l'ordine delle cose.

La citazione che vorrei inserirvi è troppo spoilerosa, quindi evito di metterla. 
Perciò, miei adorati lettori, ci salutiamo qui! 

xoxo,
Giada

sabato, maggio 02, 2020

RECENSIONE DI IRON FLOWERS - SOLO IL CORAGGIO DI UNA DONNA PUO' CAMBIARE IL MONDO DI TRACY BANGHART

Buon giorno, bloggers e lettori! Come potrete vedere, sono tornata di nuovo nel blog dopo quasi un mese di assenza. Sono state delle settimane di scrittura folle e bruciante, interrotte di colpo da una notizia poco piacevole, di cui vi parlerò più avanti: sto ancora faticando io stessa a metabolizzarla, e mi ci vorrà ancora qualche settimana per venire a patti con la realtà dei fatti. Non preoccupatevi, non è niente di preoccupante, almeno, non troppo preoccupante.
Vi spiegherò più nel dettaglio la ragione del mio ritorno sul blog, spero che vi faccia piacere.
Ora come ora, il blog e i libri da leggere (e recensire per voi) sono una delle mie più grandi consolazioni, dato che la mia mente fatica a tornare al mondo della fantasia dei miei romanzi e che, quando ciò accade, mi sento di nuovo serena per dieci brevi minuti.

PREMESSA
"Iron Flowers" è stato il libro che mi ha liberato dal blocco autoimposto dalla quarantena, e mi ha fatto ripartire nella scrittura. Sono state quattro settimane, più o meno, molto intense. Ho scritto molto, moltissimo e ho recuperato almeno una parte di ciò che volevo mettere nero su bianco. Questo, fino a quando non ho fatto una visita medica. La scrittura è uno dei miei capisaldi, è la mia ancora durante le tempeste della vita, e anche se non me la sento di tornare nel mondo dei miei personaggi ora come ora (non sarei in grado di produrre cose che mi piacciono, e finirei col bloccarmi, quindi preferisco lasciare la fantasia vagare libera e non costringermi a fare cose che magari non verrebbero nemmeno bene - anzi, ho la certezza che NON verrebbero bene, perché mi conosco e so quanto io sia esigente con me stessa). Perciò, sono tornata da Nomi e Serina, due ragazze che mi hanno risollevato il morale e mi hanno ridato almeno una parte della scintilla di forza di cui avevo estremamente bisogno. Questo libro è diventato molto più di un oggetto, per me. E' diventato il simbolo del mio ricongiungimento coi miei personaggi e il mio rifugio in un momento molto difficile che sto ancora vivendo. Perciò, chi vi dice che la scrittura e la lettura non siano benefici e un balsamo per le ferite dell'anima, ha solo paura di guardarsi dentro.

La copertina bella, bellissima, non ha però niente a che vedere col romanzo. Le caratteristiche fisiche di Nomi e Serina non corrispondono a quelle della ragazza nella cover.

SINOSSI (DA DEA PIANETA LIBRI)
Audace, potente, magnifico. Un fantasy imperdibile, romantico come The Selection e brutale come Il racconto dell’ancella.

Non tutte le prigioni hanno le sbarre. In un mondo governato dagli uomini, in cui le donne non hanno alcun diritto, due sorelle non potrebbero essere più diverse l’una dall’altra. Nomi è testarda e indisciplinata. Serina è gentile e romantica, e sin da piccola è stata istruita per essere un esempio di femminilità, eleganza e sottomissione. Sono queste le doti richieste per diventare una Grazia, una delle mogli dell’erede al trono. Ma il giorno in cui le ragazze si recano nella capitale del Regno, pronte a conoscere il loro futuro, accade qualcosa di inaspettato che cambierà per sempre le loro vite. Perché, contro ogni previsione, è proprio l’indomabile Nomi a essere scelta come compagna del principe, e non Serina. E mentre per Nomi inizia una vita a palazzo, tra sfarzo e pericolosi intrighi di corte, sua sorella, accusata di tradimento per aver mostrato di saper leggere, viene confinata sull’isola di Monte Rovina, un carcere di donne ribelli in cui, per sopravvivere, bisogna combattere e uccidere. È cosi che entrambe si trovano prigioniere, l’una di una gabbia dorata e l’altra di una trappola infernale. Per le due sorelle la fuga è impossibile: un solo errore potrebbe significare la morte. E allora, quando non c’è soluzione, l’unica soluzione è cambiare le regole.

Un romanzo ribelle, all’insegna del girl power. Una storia che spinge a dire basta e a reagire. Perché nessuno ha il diritto di decidere per te.

RECENSIONE
Come accennato sopra, "Iron Flowers" ha avuto un ruolo fondamentale nella mia scrittura ed è anche il libro a cui sono tornata, quasi piangendo, alla ricerca di figure forti di donne a cui fare riferimento. Perché, in quel momento, solo Nomi e Serina potevano consolarmi, darmi la forza e incitarmi a resistere. Sebbene siano personaggi inventati, mi hanno restituito almeno una parte della scintilla che mi animava prima della notizia shock che ho ricevuto tre giorni fa. Sarò per sempre loro grata. A prescindere da quel che accadrà, perché Nomi e Serina sono due personaggi indimenticabili.

Serina ha diciotto anni, vive a Lanos insieme a suo fratello maggiore Renzo e alla sua sorella minore Nomi. Da sempre, è stata addestrata per diventare una Grazia: le è stato inculcata l'idea che le donne non possono reagire e devono SEMPRE essere remissive e sottomesse, non devono mai alzare la voce e non devono mai dire di no agli uomini. Le Grazie, sostanzialmente, sono una sorta di harem privato sia del Supremo che dell'Erede. Il Supremo è il sovrano del Regno di Viridia. Viridia, sostanzialmente, è una sorta di Venezia fantasy, dove ha sede il palazzo del Supremo e dell'Erede.
Le Grazie provenienti da tutta Viridia vengono convocate nel palazzo per il ballo reale, ballo in cui l'Erede, il bellissimo e anche intimidatorio Malachi dovrà scegliere le sue tre Grazie. 

"No." A Nomi si spezzò il cuore. "Non è una scelta se non si ha la libertà di dire no. Un sì non ha valore quando è l'unica risposta concessa!"(Nomi a Serina)

Al ballo vengono scelte, come Grazie dell'Erede, Cassia, Maris e... Nomi! La sorpresa è così scioccante sia per Nomi che per Serina, che all'inizio entrambe penseranno d'aver sentito male. Serina e Nomi non potrebbero essere più opposte l'una dall'altra: dove Serina è elegante, posata e remissiva; Nomi è ribelle, coraggiosa e impavida. Il ribaltamento dei ruoli prescelti e prefissati produrrà un'onda d'urto non da poco nelle sorelle, che si ritrovano a vivere al contrario i ruoli per cui si erano preparate. Non sarà solo questa, però, l'unica cosa che dovranno affrontare. Nomi, incapace di trattenersi alla vista di libri (che sono vietati alle donne, che non devono saper né leggere né scrivere), ruba dalla biblioteca di Malachi un libro. Sarà quel semplice libro di favola a creare la seconda onda d'urto, che vedrà come protagonista Serina, che verrà condannata per un crimine non commesso: la lettura. 

Era tutto ciò che poteva fare: andare avanti. Pregando che il suo cuore continuasse a battere.(Serina)

Serina si ritrova così a vivere in un'isola vulcanica, insieme a un gruppo di donne cazzute che le fanno subito notare che la grazia e la gentilezza lì non porteranno a nulla. L'unico modo per sopravvivere a Monte Rovina è lottare, è diventare ferro e filo spinato. 

"Dovete essere forti come questa prigione, forti come la roccia e l'oceano che vi imprigionano. Voi siete fatte di cemento e filo spinato. Siete fatte di ferro."(Oracolo)

Il contesto distopico del romanzo si è fatto sentire fin dalle primissime pagine: un mondo, seppur fantastico, in cui dopo una grande guerra le donne sono state costrette a ruoli marginali e di poco conto. Le donne, nel mondo di Viridia, non possono leggere, scrivere, informarsi, non possono nemmeno lavorare. Il loro unico scopo è fare figli ed essere delle belle statuine, perché sono esseri deboli in quanto gli uomini e solo gli uomini sono intelligenti e forti. E' stata una bella botta, non vi nego, questo contesto. Mettermi nei panni delle sorelle Tessaro mi ha fatto male, mi ha fatto soffrire davvero molto, fin dalle prime dieci pagine. Vedere ridotto il ruolo della donna a mera progenitrice mi ha colpita dritta al cuore, perché è un tema terribilmente attuale ed è stato reso con una grazia e una forza che mi hanno colpito nel profondo. Provate a immaginare se, di punto in bianco, voi tutte foste private della possibilità di lavorare, leggere e scrivere e che queste attività che tutte noi amiamo fare, fossero considerati dei reati punibili dalle legge con: esilio, riduzione del ruolo lavorativo, prigione. Concordo su quanto è scritto nella sinossi: è un contesto potente che ricorda Il racconto dell'Ancella - che io ho seguito da lontano, perché quando volevo prenotare il libro avevo una coda impressionante davanti di attesa. Ma è un libro che leggerò sicuramente, dato che esigo di sapere cosa accade nel mondo distopico dell'Ancella.

Nessuno glielo aveva mai detto prima. La sua vita era stata scandita dal dovere. E nessuno, nemmeno le persone che amava, le avevano mai permesso di dimenticarlo.(Serina)

Devo ammetterlo, all'inizio Serina mi stava sulle palle. Ma poi, man a mano che la storia è proseguita, ho capito sempre di più le sue ragioni per diventare la Grazia dell'Erede e per quale motivo ci tenesse tanto a venire scelta. Nomi, il vulcano Nomi, mi è stata simpatica fin dalla prima pagina. E' quel tipo di personaggio con cui empatizzi subito, poiché ti riconosci in lei e nel suo carattere scontroso, battagliero e determinato. Entrambe, nel corso del romanzo, fanno un'evoluzione non indifferente e stringono alleanze impensabili pur di raggiungere il loro scopo: salvarsi a vicenda. Naturalmente, nessuna delle due sa cosa stia facendo l'altra o cosa voglia, ma sono accomunate dallo stesso desiderio di liberarsi dalla prigione in cui sono finite. 

Una prigione, anche se dorata
E' sempre una prigione.

Un romanzo potente, forte, coraggioso come le sue protagoniste. Un romanzo che lascia il segno.
Un romanzo indimenticabile, perché tremendamente attuale. 

Vi saluto con una citazione tratta da questo libro, che vi straconsiglio di leggere! Gli ho dato cinque stelline, ma gliene avrei date molte molte di più da quanto mi è piaciuto! Se cercate storie su protagoniste forti, coraggiose e indipendenti, questo libro fa per voi:
"Era così strano che avesse chiesto il permesso? In fondo quella era una prigione."
(Serina)

xoxo,
Giada
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