sabato, agosto 07, 2021

TV SERIES LOUNGE: JULIE & THE PHANTOMS, STAGIONE 1 *SPOILERS*

Buon pomeriggio, Fantastics! Recuperare tutti i post delle serie tv, in particolare delle stagioni sarà un po' lunga, ma farò in modo di rendere questa pausa dalla scrittura molto proficua. Ecco perché oggi pomeriggio vi presenterò la recensione della prima stagione di Julie & The Phantoms, una serie che mi è rimasta nel cuore!

DETTAGLI:
Piattaforma (attuale) in cui vederlo: Netflix
Genere: Teen, Adolescenza, Musical, Supernatural
Consigliato per chi ama: le storie di adolescenti, le storie che parlano di grandi sogni
Tratto da/Basato: basato sulla serie tv brasiliana Julie e Os Fantasmas
Airing Time/Date: Settembre 2020

TRAMA
25 anni prima, la rock band dei Sunset Curve, composta da tre ragazzi di diciassette anni è finalmente riuscita nell'ingaggio della vita: finalmente sono riusciti a entrare nell'Orpheum, uno dei teatri più famosi del Nord America. Per festeggiare il raggiungimento del loro traguardo, Luke, Alex e Reggie decidono di strafogarsi di hot dogs dal gusto strano. La serie, attraverso un flashback, ci porta nel 2020 e a Julie Molina, una ragazza di quindici anni che ha deciso di lasciare la musica e il corso di quest'ultima, perché sta ancora soffrendo per la perdita della madre. Julie, un giorno, inizia a suonare e di colpo i tre fantasmi compaiono nel suo studio, spingendola a riabbracciare la musica. La musica, che fa e farà sempre parte della sua vita a prescindere da quanto lei cerchi di allontanarla da sé. In un mix di coreografie favolose, segno distintivo del mitico Kenny Ortega (noto per aver diretto la trilogia di High School Musical, la trilogia dei Descendants e anche la dilogia degli ZOMBIE) e sentimenti profondi, vediamo Julie affrontare Carrie Wilson e le sue Dirty Candy - forse per la prima volta nella storia delle serie tv una cattiva fa la cattiva perché sa di essere brava... okay, forse per la seconda volta, la prima è stata senza dubbio Sharpay Evans. Il padre di Carrie, altri non è che Trevor, legato in qualche modo alla morte dei ragazzi. Tuttavia, la realtà si fonde col sovrannaturale quando i tre fantasmi entreranno nel club esclusivo di Caleb Covington, un mago molto potente che costringe i ragazzi a un patto che nessuno di loro desidera, per obbligarli a suonare nella sua band. Vi consiglio col  cuore in mano Julie & The Phantoms, poiché la profondità del dolore, dell'amore e dell'amicizia vengono affrontati con una tale delicatezza che spesso vi porterà a piangere. 

I PERSONAGGI
  • JULIE MOLINA. Julie è la protagonista della serie, una ragazza ispanica con una grande voce e una forte presenza scenica. Julie sente molto la mancanza della madre, della quale possiede un baule con dentro tutti i suoi oggetti, oggetti che spesso hanno fatto foreshadowing di eventi che accadranno poi più avanti. E' cotta di Nick, il biondo ragazzo di Carrie e si comporta da impacciata in sua presenza. Julie, di tutti i personaggi adolescenziali che ho incontrato finora, è forse la migliore. Certo, sbaglia. Ma non si atteggia con aria di superiorità. Il fatto che la sua famiglia l'appoggi nella sua più grande passione, la sostenga e la incoraggi è qualcosa di straordinariamente dolce e tenero! Also, Julie alla fine comincerà a provare qualcosa per Luke - come chiunque abbia visto la serie, credo lol. Insomma, la ship è partita subito!
  • CARRIE WILSON. Ogni serie ne ha una, ecco a voi l'arcinemesi di Julie. Carrie è figlia d'arte, in particolar modo, figlia di Trevor e quindi indirettamente legata ai Sunset Curve e alla loro morte. E' davvero una cantante molto brava, seconda solo a Sharpay Evans, ed è capo delle Dirty Candy. E' determinata, competitiva, a volte anche troppo cattiva ma, in fondo, lo è perché vuole raggiungere i suoi obiettivi di fama.
  • LUKE PATTERSON. Frontman e chitarrista dei Sunset Curve, Luke è un ragazzo molto complicato e, allo stesso tempo, un tenerone. E' scappato di casa, dopo aver litigato pesantemente con sua madre 'Unsaid Emily', e ha iniziato la sua carriera di cantante insieme alla band. Tuttora Luke si sente in colpa per non essersi mai chiarito con sua madre, e ogni giorno al suo compleanno va a casa sua e rimane a guardarla piangere. Luke è di sicuro un personaggio pieno di chimica, nel senso che riesce a rendere sensuale qualsiasi cosa, anche senza volerlo. Infatti nel sharing mic, cosa che avviene sempre, riesce a stabilire una chimica tra lui e l'altro cantante. Prova qualcosa per Julie. Anche se, dopo una certa scena insieme a Reggie, comincio a sospettare che sia bisessuale.
  • ALEX MERCER. Alex è il batterista dei Sunset Curve. E' il primo personaggio apertamente gay nato dalla penna di Kenny Ortega che, ricordiamo, voleva rendere apertamente gay anche Ryan Evans, il fratello di Sharpay. Da quando è stato reso contributor ufficiale della serie, Ortega ha iniziato a mettere quanti più personaggi omosessuali voleva/poteva. Alex incontra Willie per caso, e la chimica tra loro è subito molto molto intensa. Il problema è che, proprio grazie a/a causa di Willie, Alex trascina i suoi amici nel club di fantasmi più esclusivo di sempre. 
  • REGGIE PETERS. Di Reggie non sappiamo molto, in questa prima stagione, se non che è il bassista dei Sunset Curve e che è un buon amico. Oltre a ciò, lui mi manda tantissime bisexual vibes e non mi stupirei se nella prossima stagione lui facesse coming out ufficialmente.
  • WILLIE. Willie è il primo fantasma vero e proprio che Alex conosce da quando è morto, oddio che giro di parole lol! Willie è interpretato da BooBoo Stewart, per la prima volta in una produzione non Disney, interpreta un personaggio gay. L'intesa tra lui e Alex è istantanea, e si ritrova costretto a condurre la band nel club esclusivo di Caleb Covington, in quanto non solo lavora per lui, ma ha in possesso anche la sua anima. 
  • CALEB COVINGTON. Caleb è il gestore dell'esclusivo club riservato solo ai fantasmi, ma poiché lui non è un fantasma buono, agisce solo per proprio tornaconto e marchia i tre ragazzi, in un ultimatum che li costringe a scegliere tra rimanere nella band di Julie e quella del suo locale. I tre ragazzi, infatti, ricevono scosse continue sempre più forti a causa di quel marchio; ma proprio quando lui pensa di averli in pugno, l'amicizia sincera che lega Julie e la sua band scioglie l'incanto. Nell'episodio finale lo vediamo possedere, come una vera possessione demoniaca/fantasmagorica, Nick. Nick, ormai l'ex ragazzo di Carrie.
  • FLYNN. Flynn è una delle migliori sidekicks delle serie tv, è la migliore amica di Julie e la sprona a coltivare la sua passione per la musica anche quando lei vorrebbe mollare tutto. Flynn è estroversa, simpatica, una versione migliore di Maxime di Ginny e Georgia.

LA MUSICA COME MEZZO PER ESPRIMERE LE PROPRIE EMOZIONI
La musica è molto più che due note in croce e qualche canzone, sin dal primo episodio vediamo Julie cantare le sue emozioni; elaborare il lutto di sua madre e, allo stesso tempo, la musica stessa viene usata come mezzo per esprimere i sentimenti e le emozioni che attanagliano il cuore dei nostri protagonisti. 

Nei numeri musical, dove sono presenti palesi riferimenti ad High School Musical e altri film prodotti da Kenny Ortega, i personaggi cantano con passione di ciò che li ferisce, di ciò che li fa star male e, infine, di ciò che li rende felici. 

CHI HA UCCISO I SUNSET CURVE?
Fin dal primo episodio, è stato chiaro che i Sunset Curve non sono morti in modo accidentale. La struttura narrativa, che parte dal flashback del 1995 e poi ci trascina nel 2020, ci presenta alcuni personaggi e alcuni elementi di background che sembrano fare foreshadowing riguardo il destino della band. Premetto che queste cose le ho lette su TVTime, quindi il merito di ciò va a quegli spettatori attenti ai dettagli anche più piccoli: il poster alle spalle di Luke, dove c'è una band che si chiama UNFINISHED BUSINESS (che è ciò che rende gli essere umani dei fantasmi, ovvero delle questioni in sospeso quand'erano umani), e un poster con la foto di Luke che diceva ch'era scomparso.

Ma la domanda che resta, alla fine della visione, è una sola (beh, in realtà due, ma ve ne metto una sola, la più rilevante ai fini della trama generale): chi voleva morti i Sunset Curve? L'avvelenamento tramite gli hot dog non è stato casuale, io penso che sia stato qualcuno di vicino a loro che non volesse avessero il successo che con tanta fatica si erano costruiti.

CONCLUSIONI
Concludendo, Julie & The Phantoms è senza dubbio una delle migliori serie tv presenti nel catalogo Netflix. La sua profondità introspettiva, la costruzione narrativa di ogni episodio con un cliffhanger, i personaggi tridimensionali, sono solo alcune delle cose che rendono questa serie una vera e propria perla. Piangerete più di una volta, garantito!

Voi l'avete vista? Vi è piaciuta? Con chi shippate Julie, con Luke oppure con Nick? Vi piace la nuova cattiva, che proprio cattiva non è, ovvero Carrie?

xoxo,
Giada

martedì, agosto 03, 2021

RECENSIONE DI OUR DARK DUET - QUESTO OSCURO DUETTO (I MOSTRI DI VERITY #2) DI VICTORIA SCHWAB

Buona sera, Fantastics! Non so come farò a scrivere questa recensione, visto che mia cugina ha avuto la brillante idea di usare il computer di mio papà a volume altissimo per ascoltarsi canzoni di gusti discutibili, o meglio, dai testi *decisamente* discutibili. Ad ogni modo, ho appena finito leggere "Our Dark Duet" di Victoria Schwab e, lasciatemelo dire, è stato fantastico - una degna conclusione per la dilogia migliore del 2021! Davvero, raga, era da secoli che non leggevo qualcosa di così ben scritto e profondo come la dilogia dei Mostri di Verity. 


*Non sono riuscita ad allineare a sinistra la cover completa del romanzo come faccio ogni volta che posto una recensione, quindi per stasera la lascio qui al centro*

PREMESSA
Quando questo romanzo mi è arrivato in biblioteca, mi sono messa a saltellare sul letto lol. Era da più di due mesi che lo stavo aspettando, quasi quanto sto aspettando di poter leggere la trilogia di Shadow & Bone di Leigh Bardugo, che arriverà sui vostri schermi il prima possibile - o meglio, non appena mi verrà recapitata alla mia biblioteca di ritiro. Il capitolo finale di Our Dark Duet è stato meglio, meglio di quanto mi potessi aspettare! Ha superato le mie più rosee aspettative, coinvolgendomi forse più del primo, Questo Canto Selvaggio. La storia di Kate Harker ed August Flynn giunge alla sua conclusione in un modo terribilmente crudo, doloroso e anche, allo stesso tempo, giusto per il contesto in cui quest'ultima si sviluppa. Un finale sconvolgente e che fa male, ma che è arrivato al mio cuore.

TRAMA (DA AMAZON)
Dopo Questo canto selvaggio, Victoria Schwab mette la parola fine a una storia originale e fuori dal comune, tra strade infestate da mostri, intrighi e giochi di potere. Un romanzo forte, sincero, decisamente ipnotico.
Kate Harker vive a Property e combatte i mostri; August Flynn vive a Verity e combatte i mostri. Ma le loro strade sono destinate a incontrarsi di nuovo. Kate dovrà ritornare a Verity; August dovrà lasciarla tornare. E una nuova minaccia è in agguato, un mostro che si nutre di caos ed è capace di far emergere il lato oscuro delle sue vittime. Cosa sarà più difficile fronteggiare: i mostri che incontreranno sulla loro strada o quelli nascosti nel loro cuore?

RECENSIONE
Oh My God! "Our Dark Duet" è, senza ombra di dubbio, uno dei migliori romanzi del 2021! Che cosa è questo romanzo, gente! E' qualcosa d'indescrivibile, doloroso e intenso! E' qualcosa che ti rimane sottopelle anche dopo aver chiuso il libro, e una parte di te continua a domandarsi cosa accadrà dopo gli ultimi eventi... perché la cosa bella dei libri è che le storie non finiscono davvero quando chiudi il libro. Ma stanno insieme a te. Vivono in te.

Partiamo col dire che "Our Dark Duet" riprende da dov'era terminato "Questo Canto Selvaggio", ovvero con Kate Harker che, alla morte di suo padre e dopo aver scoperto la verità dietro l'incidente in cui è morta sua madre e in cui ha anche perso l'udito dell'orecchia sinistra, scappa a Prosperity. Okay, i nomi delle città sono particolari, quasi ironiche considerato il contesto distopico/fantasy in cui ci troviamo: abbiamo Verity, Fortune e Prosperity. Una parte di me muore dalla curiosità di sapere perché si chiamano in quel modo, ma l'altra preferisce non sapere nulla e rimanere nell'ignoranza. Kate ora ha degli amici, una squadra di Guardiani che si occupano di salvaguardare la sicurezza dei cittadini di Prosperity - una città nella quale, apparentemente, ci sono pochi mostri. Allo stesso tempo, August Flynn ormai è cambiato, non è più la persona che abbiamo conosciuto in "Questo Canto Selvaggio", in quanto la trasformazione totale avvenuta alla fine del romanzo precedente l'ha cambiato nel profondo, e in parte ciò è da imputare al fatto che si è cibato dell'anima di suo fratello Leo. Leo, che non mi era mai piaciuto nell'altro romanzo, e dopo aver scoperto ciò che ha fatto, alla fine avevo ragione a sospettare della sua ambiguità e dei suoi modi di 'fare pulizia dei peccatori' che mi ricordava molto Hitler. 

Kate, però, dopo l'incontro con un mostro dagli occhi d'argento, si ritrova sotto il suo controllo e non riesce a liberarsene. Il controllo del mostro sul suo corpo è potente, ma la sua mente lo è di più - tanto che riesce a controllarlo quasi fino alla fine. Questo mi ha dimostrato non solo il coraggio e la forza di Kate, ma anche il suo spirito combattivo. Kate non è una damsel in distress, tutt'altro. E' una ragazza fragile, conscia dei suoi errori, che abbraccia con coraggio e determinazione ogni sfida che il destino le para davanti, anche quella più dolorosa. Così Kate torna a Verity, senza sapere che Sloan, l'ombra di Callum Harker ha conquistato metà città e controlla il regno dei mostri; dando loro da mangiare gli umani e uccidendo ragazze bionde a caso, grazie alla sua spalla: l'ombra di Kate, nata dall'omicidio del primo romanzo, Alice. La cosa che ho apprezzato di più, tra le tante, è stata la spiegazione del perché le ombre, i mostri nati dalla violenza, si chiamano così. E' stata una scoperta molto sensata, e molto coerente con il resto della trama e del contesto. 

Quindi, Kate ed August dovranno unire le forze per abbattere il Divoratore del Caos, mentre una doppia lotta intestina impervia sia tra i mostri sotto il controllo di Sloan, che all'interno del Complesso di Flynn, che non ha fatto altro che sottolineare le differenze di classe tra North City e South City. 

I POV in terza persona focalizzata sono di più, rispetto al libro precedente: abbiamo quello di Kate, quello di August, quello di Sloan e a tratti quello di Alice. Devo dire che questo romanzo è stato un pugno nello stomaco, quanto a profondità di argomenti trattati, e sono stata male fino a poco fa. Oltretutto, non sapevo che l'autrice avesse usato come frase di apertura la stessa citazione che avevo messo io nell'altra recensione e la cosa mi ha colpito molto, in quanto mi sono chiesta se menti affini pensano in modo affine. Dopo tutto, Nietzsche è stata la prima cosa a cui ho pensato leggendo "Questo Canto Selvaggio", mai avrei pensato che me la sarei ritrovata anche qui. Diciamo ch'è stata una sorpresa, e una coincidenza, molto molto piacevole.

Vi saluto con una citazione tratta da questo fantasy distopico che dovete recuperare assolutamente, se amate protagoniste badass ma, sotto sotto, molto fragili e un protagonista maschile che parla di esistenzialismo, filosofia e astronomia. 
"Non era facile. Il mondo era complicato. La vita era difficile.  E troppo spesso vivere faceva male.
E allora fai in modo che ne valga la pena."
(August Flynn)

xoxo,
Giada 

lunedì, agosto 02, 2021

TV SERIES LOUNGE: GINNY & GEORGIA, SEASON 1 *SPOILERS*

Buona sera, Fantastics, e benvenuti alla nuova edizione della TV Lounge! Come vi avevo già anticipato su Instagram, l'oggetto di questo nuovo post è una serie TV, prodotta da Netflix, che mi ha fatto arrabbiare tantissimo. Ma veramente tantissimo, per svariati motivi. Avete capito di cosa parlo? Esatto. Proprio Ginny & Georgia!

DETTAGLI:
Piattaforma (attuale) in cui vederlo: Netflix
Genere: Teen, Adolescenza, Thriller, TW per autolesionismo e DCA
Consigliato per chi ama: le storie di adolescenti, molto complicate
Airing Time/Date: 2021

TRAMA
Virginia 'Ginny' Miller è una ragazza di 15 anni che da anni si trasferisce di continuo, insieme a sua madre Georgia e al suo fratellino Austin. Ginny, la voce narrante della serie, viene presentata come una sfigata che si ritrova a vivere nell'ombra della madre figa (perché Georgia lo è, su) e social. In verità, Georgia è forse il personaggio più affascinante e interessante di tutta la serie, molto più della figlia. Mentre Ginny si lamenta per la qualunque, lamentandosi della sua brutta vita e facendo autolesionismo con un accendino (TW: si brucia l'interno coscia con l'accendino ogni volta che le emozioni diventano troppo forti, o sta troppo male, per non sentire più male) e scoprendo sé stessa e la sua sessualità. Viene anche presentata come una femminista, cosa che si rivela non essere vero *almeno non per me è stato così, in quanto mi è sembrato che il femminismo venisse usato come scusa per tentare di rendere il personaggio più alla moda e in* nel momento in cui entra a far parte delle MANG. Lasciate che vi parli di questo gruppetto di oche senza cervello, di cui si salva solo Abby è realmente interessata alle sue amiche e alla loro vita: Abby è una ragazza che soffre molto, e ha problemi di DCA ma vi parlerò più nel dettaglio di lei, perché ha mostrato la vera faccia dell'adolescenza, quella dei problemi alimentari provocati dalla necessità di piacere alla gente e, sopra ogni cosa, ai ragazzi. Piacere a tutti i costi, voglio precisare. Norah è una mezza asiatica che ha una relazione stabile, di lei non si sa altro. Chi è sta tizia, boh? E infine Maxine "Max" Baker, una eccentrica ragazza gay molto egocentrica ed egoriferita, ma almeno nei primi episodi è simpatica. In tutto questo contorno adolescenziale, vediamo sullo sfondo Georgia innamorarsi e accappiare Paul Randolph, il sindaco della città, ingaggiare una lotta con una delle casalinghe più frustate del New England e ritrovare un suo vecchio amico, Joe. L'aspetto thriller della serie è la cosa più bella, e non vi nascondo che sono molto più curiosa di vedere come prosegue la storia di Georgia che non quella di Ginny, che reputo un personaggio fastidioso, irritante e che manda il messaggio sbagliato alle adolescenti di oggi, normalizzando l'autolesionismo con l'accendino.

I PERSONAGGI
  • Georgia Miller/Mary Atwkins. Georgia Miller ci viene presentata come una madre figa e alla moda, figlia della sua cultura con enormi riferimenti pop a Lana del Rey, Il Signore degli Anelli (l'Occhio di Sauron) ed Harry Potter. Georgia è rimasta incinta a quindici anni di Zion, un ragazzo di colore, la cui madre l'ha accolta nella sua casa alla nascita di Ginny. Attraverso i suoi flashback scopriamo una ragazza fragile, delicata, che ha imparato a essere forte e decisa, al fine di poter sopravvivere (Io sono un ape e le api pungono). Ha fatto di tutto per i suoi figli, per proteggerli dal suo passato e da chiunque volesse/potesse far loro del male; dando loro un tetto sotto alla testa e da mangiare a tavola. Il background di Georgia è talmente doloroso che vi dico solo che il suo patrigno la violentava, e quando ha smesso con lei ha iniziato con sua sorella. Sì, Georgia Miller è il miglior personaggio a tutto tondo della serie.
  • Virginia 'Ginny' Miller. Ginny è una ragazzina di quindici anni senza amiche, che perde la verginità quasi subito e quasi per caso, dopo aver conosciuto da un giorno il suo vicino di casa, Marcus. Pur di essere accettata dal suo gruppetto, arriva a rinnegare la sua black culture, i suoi bellissimi capelli naturali afro, e fa cose solo perché le fanno tutte. Tuttavia, non è questo che mi ha dato fastidio di lei. Annullare sé stessa pur di piacere agli altri, anche no. Ma l'autolesionismo, quando si abbassa i pantaloni e si brucia l'interno coscia con l'accendino anche no. Questo tema viene risolto nel giro di dieci minuti, e mi ha fatto rabbia. Non ha chiesto aiuto a sua madre. Non ha chiesto aiuto nemmeno ai due ragazzi che, fatalità, si sono ritrovati a contendersela. E' una vera ipocrita, perché critica le scelte di sua madre ma lei fa di peggio. E la regola del non avere segreti tra di loro non vale una mazza, perché le nasconde tutto comunque. E' egocentrica, talmente tanto egocentrica che pensa di essere la sola ad avere problemi nel suo gruppo di MANG, e sì, ho esultato quando Abby l'ha schiaffeggiata. Nel gruppetto di amiche false, Abby è stata l'unica sincera. Raga, ascoltatemi, fare quello che fanno gli altri solo per venire accettati vi rende dei veri sfigati senza personalità. Non avete alcuna personalità. Non fate come Ginny.
  • Austin Miller. Il fratellino di Ginny, nato da uno dei tanti matrimoni di Georgia. Austin è un bambino appassionato di Harry Potter, e pensa che suo padre sia rinchiuso nella Prigione di Azkaban. Ma non è così, è in prigione per appropriazione indebita e riciclaggio di denaro. Austin ha bisogno di un bello psicologo, perché pugnalare un bambino con una matita appuntita è stato davvero orribile da vedere, peggio della menata dei Geni del Serial Killer di Riverdale.
  • Marcus Baker. E' il fratello di Maxine, e viene descritto come 'il bello e dannato', e in effetti lo è. Marcus è l'unico che subisce una lenta evoluzione nella serie, e nonostante ciò viene continuamente maltrattato da Ginny. Almeno lui ammette i suoi errori e i suoi sbagli, Ginny no.
  • Maxine 'Max' Baker. E' la sorella di Marcus. E' una ragazza esuberante ed estroversa, che simpatizza con Ginny sul femminismo il primo giorno di lezione di Letteratura Avanzata. Ha una forte personalità, ed è la leader delle MANG. Max è apertamente gay ed è alla ricerca disperata di qualcuno di cui innamorarsi per poi perderci la verginità assieme. Yay! Gli obiettivi di vita di queste adolescenti sono davvero fighi! Ad ogni modo, sono dalla parte di Max quando lei si è comportata come Jordyn con Kylie Jenner. Yep. E pensare che gli adolescenti di oggi manco sapevano chi o cosa fossero, se non avessero vista questa cosa (mi rifiuto di chiamarla serie tv) non sarebbero nemmeno andati in cerca di Kylie Jenner e ora non sarebbero fissati con loro e Ariana Grande. 
  • Abby. Abby è una ragazza i cui genitori litigano continuamente, e lei soffre molto per questo. Allo stesso tempo, va dietro a un ragazzo che non fa altro che fare commenti pessimi sul suo aspetto fisico, già magro, dandole della grassa. Se una ragazza è insicura del proprio aspetto, inizierà a mangiare meno. Infatti, raramente vediamo Abby mangiare. La cosa peggiore, però, è stata vederla mettersi lo scotch sulle gambe per farle sembrare più magre e farsi ricoprire di complimenti dalle sue amiche. Le sue amiche la lasciano sola, spariscono letteralmente, nel momento di maggior bisogno ma nonostante questo lei le perdona. Okay, raga. Meglio soli che male accompagnati. Lo so che voi adolescenti pensate che sia meglio avere amiche false che non avere amici, ma come dice il detto 'chi va con lo zoppo impara a zoppicare', e ben presto non solo vi porteranno su una cattiva strada ma perderete voi stessi. Spero di non esser sembrata troppo Boomer, ma è la verità. Meglio perdere amiche false e rimanere da soli, che stare insieme e passare il tempo con tanta gente falsa. My girl Abby deserved better.
  • Norah. Una macchietta senza personalità, ecco cosa mi è sembrata Norah. Una ragazza che si definisce solo attraverso la sua relazione con un ragazzo, Jordan che manco compare nella serie. 
  • Hunter Chen. Oh, dolce Hunter. Lui e Marcus sono i personaggi che più sono stati bistrattati da quell'egoista egocentrica di Ginny. Personalmente, ho trovato il suo personaggio dolce, tenero, romantico - cavolo, le ha pure dedicato una canzone e lei è diventata *famosa* grazie alla sua canzone, quindi senza nemmeno fare un accidenti! E' diventata famosa, o meglio, internet-famous soltanto grazie a lui, e il suo unico merito è stato limonarselo e fare petting. La questione del razzismo sollevata da lui ha mostrato la vera faccia di Ginny, ovvero di una ragazza che usa la scusa del 'razzismo' per attirare l'attenzione su di sé e farsi compatire.
  • Joe. Oh, My Joe! La ship che mi è partita per Joe e Georgia è totale. Joe è l'amico di sempre di Georgia, quando era una giovane ragazza che scappava da un matrimonio di convenienza che non avrebbe mai funzionato. Nell'ultimo episodio, complice un paio di costosi e limited edition occhiali Ray-Ban, è reso palese che Joe prova ancora qualcosa per Georgia. Allo stesso tempo, lui non è solo amico della donna, ma anche proprietario del locale dove Ginny è stata messa a lavorare per punizione dopo esser stata sorpresa a rubare insieme alle sue amiche.
  • Sindaco Paul Raldolph. Come già specificato, Georgia è subito attratta da quel figo (Scott Porter) del sindaco di Wellsbury, ovvero Paul Randolph. Randolph è un uomo semplice, ma molto appassionato in ciò che fa. Questo gli ha fatto guadagnare moltissimi punti, specie quando ha mostrato la sua sensibilità, cura e attenzione nei confronti di Austin. 

IL FULCRO DELLA PRIMA STAGIONE: IL PASSATO DI GEORGIA 
Il fulcro della prima stagione ruota, attraverso flashback, attorno al passato di Georgia. Infatti, i fantasmi del suo passato sono tornati a perseguitarla, nonostante lei abbia fatto di tutto per far perdere le sue tracce cambiando identità in ogni nuovo Stato degli USA in cui si trasferiva. Anche se ha fatto bene ad ammazzare il suo ultimo marito, in quanto pedofilo che ci aveva provato con sua figlia, ha commesso senza dubbio delle azioni criminali - anche se per una buona causa. In effetti, Georgia è una criminale, un omicida che sparge le ceneri del suo defunto marito Kenny nel cielo il giorno del botta e risposta di Paul contro la nuova concorrente sindaco, Cynthia Fuller. Cynthia, che mi ha ricordato le donne della Desperate Housewives. 

LA QUESTIONE DEL RAZZISMO E DELL'AUTOLESIONISMO
Ginny è mulatta, palese incrocio tra una bianca e un uomo di colore. A parte le uscite patetiche delle sue amiche 'voglio un uomo nero, così posso fare dei bambini mulatti', Ginny non vive bene questo suo creolismo. Passa da tenere i suoi bellissimi ricci afro, palese eredità di suo padre Zion, per piastrarsi i capelli e conformarsi alla massa. Il punto è che, oltre al suo lamentarsi in continuazione, passare da un ragazzo all'altro, tradire il suo ragazzo, mentire a sua madre dopo averle promesso di raccontarle ogni cosa; la critica in continuazione. Come se lei possa essere meglio di sua madre. La questione del razzismo viene sollevata da una discussione avuta con Hunter, il quale è per metà Thailandese e non conosce gli usi e i costumi delle sue origini, perché si ritrova a vivere in una zona di grigio in cui non sa chi sia. Il problema è che per Ginny tutto ruota attorno a lei, il suo egocentrismo è talmente soffocante da rendere difficile guardare la serie, credetemi. Quando Abby le ha dato quello schiaffone, avrei voluto darle il cinque. Ginny andrebbe presa a schiaffi solo per ricordarle che il mondo non gira tutto attorno a lei o ai suoi cavoli di problemi, perché tutti abbiamo problemi. Non solo lei.

L'autolesionismo viene trattato all'acqua di rose in questa prima stagione. In più di un'occasione vediamo Ginny abbassarsi i pantaloni e bruciarsi, piangendo, la coscia. Proprio come per lo stupro e le violenze subite da Georgia, la questione viene risolta nel giro di dieci minuti. E la cosa mi ha fatto incazzare. Perché sta cosa è guardata da milioni di ragazzine che si identificano in quella decerebrata senza personalità che è Ginny, e fanno le stesse cose che fa lei. Non ci avete pensato? Perché non c'è un accidenti di Trigger Warning? E se una delle ragazzine soffrisse di disturbi alimentarsi e vedesse una che si scotcha le cosce, mentre una si brucia le cosce piangendo cosa dovrebbe fare? Pessimo, Netflix. 

CONCLUSIONI
Se dovessi dare un voto a questa prima stagione, sarebbe due e mezzo su 10. Nemmeno i riferimenti a Mean Girls, Britney Spears (considerata 'retrò' dalla Gen Z), Il Signore degli Anelli o Harry Potter sono sufficienti a salvare lo schifo che è questa cosa. Una nota per la prossima stagione: rimettete in riga Ginny, dandole più di uno schiaffo. Scommetto quello che volete che la storia si ripeterà, proprio come era successo con sua madre. D'altronde, da una che si adegua alla massa, non potete aspettarvi nient'altro.

xoxo,
Giada

venerdì, luglio 30, 2021

RECENSIONE DI CALDO COME IL FUOCO DI JENNIFER ARMENTROUT

Buona sera, Fantastics! Oggi è stata una giornata particolarmente intensa, dato che oggi ho ricevuto la mia prima dose di vaccino per il Covid-19 e ieri notte, oltre all'allergia che batteva bene, non sono riuscita a dormire molto a causa dell'ansia che avevo. Insomma, è stato intenso. Ma è andato tutto bene! Zero effetti collaterali - preciso sta cosa perché la sera prima del vaccino ho parlato con una mia compaesana che ha avuto dei tremendi effetti collaterali solo con la prima dose e temeva per la seconda. Ad ogni modo, finalmente posso parlarvi di uno dei romanzi migliori di questo 2021 atipico - come lo sono tutti gli anni, nell'ultimo periodo, btw: "Caldo come il fuoco" di Jennifer Armentrout.

PREMESSA
Ho passato anni e anni a rimandare la lettura di questo romanzo. Non era mai il momento giusto. Non arrivava mai l'occasione giusta per leggerlo. E, siccome avevo notato parecchio hype di fronte ad una delle mie autrici preferite, ero dubbiosa. Di solito, quando qualcosa è caricato di hype o è una ciofeca trash o è un romanzo favoloso. Per fortuna, "Caldo come il fuoco" è risultato essere la seconda e ne sono davvero felice - non so come avrei retto se una delle mie autrici preferite mi avesse deluso!

TRAMA (DA AMAZON)
Il primo bacio potrebbe essere l'ultimo...

Metà demone e metà gargoyle, Layla ha poteri che nessun altro possiede e per questo i Guardiani, la razza incaricata di difendere l'umanità dalle creature infernali, l'hanno accolta tra di loro pur diffidando della sua vera natura. Ma la cosa peggiore, un'autentica condanna, è che le basta un bacio per uccidere qualunque creatura abbia un'anima. Compreso Zayne, il ragazzo con cui è cresciuta e di cui è innamorata da sempre. Poi nella sua vita compare Roth, e all'improvviso tutto cambia. Bello, sexy, trasgressivo, è un demone come lei, e non avendo anima potrebbe baciarlo senza fargli alcun male. Layla sa che dovrebbe stargli lontana, che frequentarlo potrebbe essere molto pericoloso. Ma quando scopre fino a che punto, tutto a un tratto baciarlo sembra ben poca cosa in confronto alla minaccia che incombe sul mondo.

RECENSIONE
Oh My God. Neanche dopo un giorno di pausa, ancora riesco a calmarmi quando penso a questo romanzo. Che figata! Che figata incredibile! Questo libro ha (quasi) tutto ciò che ogni libro deve avere per essere il mio romanzo perfetto: sangue, litigate, sesso. Okay, non presenta sesso; ma uno slow burn tremendamente sexy che non si può ignorare - non si può ignorare il bruciante desiderio di vicinanza che traspare a ogni pagina tra Zayne e Layla; e molto più esplicito nel rapporto tra Layla e Roth. 

"Caldo come il fuoco" ha come protagonista la mezzosangue Layla: una ragazza che possiede sia le caratteristiche dei gargoyle (chiamati qui Guardiani) e dei demoni. E' da quando l'ho letto che non faccio altro che pensare al significato del nome di Layla, un nome che a mio avviso racchiude il suo destino. D'altronde, secondo le popolazioni antiche, il nome conteneva il destino stesso di una persona, no? Ecco, Layla in arabo significa "notte" o "oscurità", lo stesso significato che possiede in ebraico. Considerato come poi la storia si svilupperà, devo ammettere che questa scelta è stata senza dubbio azzeccata. Layla ha la capacità di succhiare via le anime dai corpi sia degli umani che delle creature sovrannaturali, ma nel farlo sta male per giorni e ha le convulsioni come un tossico che si è appena fatto di una dose - così, almeno, lo descrive lei. Layla è una ragazza particolare, nel mondo moderno in cui questo urban fantasy che ha come ambientazione Washington DC (ringrazio i film di Percy Jackson per avermi insegnato i luoghi di maggior interesse, mi è tornato utile anche in questo caso per capire bene il settaggio della location) che viene presa di mira continuamente dalla più popolare della scuola proprio per il suo essere una mezzosangue e vivere insieme ai Guardiani. Il mondo di Layla cambia completamente quando viene avvicinata da un Camaleonte che si era spacciato per un'altra creatura. Una cosa che devo ricordare è che, in quanto metà Guardiana, il suo lavoro dopo la scuola non è un lavoretto part time in un negozio come si vede nei film, ma marcare i demoni per facilitare il lavoro di pulitura da parte dei Guardiani. Il demone di alto rango Roth la salva, e da quel momento tra loro s'instaura una relazione fatta di battutine sarcastiche, ironia e sincerità - almeno, in base alla capacità dei demoni di essere sinceri nelle loro azioni e nell'usare gli altri per i loro scopi personali. Roth, il bellissimo e audace Roth, è stato mandato dal Boss in persona a salvaguardare l'incolumità di Layla. 
Layla, la quale si rivelerà un elemento essenziale nella rivolta tra demoni e Guardiani per il controllo. Okay, non proprio per il controllo, ma in un certo senso è così.

Ho amato i riferimenti alla cultura pop, specialmente alla Trappola del Diavolo di Supernatural e alla formula per evocare/scacciare un demone. L'ho adorato tantissimo, raga! Oltre a ciò, il libro è scritto col POV di Layla, quindi il lettore prova sulla sua pelle ciò che lei prova; facilitando l'empatia col personaggio. E sì, per la prima volta dopo tanto tempo non mi trovo davanti a un personaggio femminile irritante e fastidioso, che si lamenta e basta. Nonostante la valanga di eventi che travolge Layla, e i suoi comprensibili crolli emotivi, lei si rivela una combattente fino al midollo. Affronta di petto ciò che le succede, con coraggio e determinazione. Non mi stupisce che alla fine Roth se ne senta attratto in modo irresistibile, cioè, un personaggio così sfaccettato e complesso farebbe colpo su chiunque! Anche su di me, che quanto a personaggi principali sono un po' esigente.

Ad ogni modo, ho dato cinque stelline a quest'urban fantasy meraviglioso. Più volte vi sentirete #TeamRoth o #TeamZayne a seconda dell'evoluzione, o involuzione, dei personaggi. Ma vi assicuro che amerete ogni singola cosa di questo romanzo. Quello che mi ha fatto scattare e amare i personaggi non è stato il fatto che sia piaciuto a tutti (il romanzo è del 2015), che tutti ne parlassero bene o che Roth sia il mio bad boy ideale, no. E' stato lo slow burn e i quasi-baci. Per Dio, sono stati tutti stupendi!

Non ho trovato citazioni da postarvi, ma non perché non volessi. Stavolta ero troppo presa dal libro per segnarmi qualcosa, giuro! A voi è piaciuto? Per quale team tifate? 

xoxo,
Giada

mercoledì, luglio 28, 2021

TV SERIES LOUNGE: LA CASA DE PAPEL, STAGIONE 1 *SPOILERS*

Buona sera, Fantastics! Postare le recensioni delle stagioni delle serie tv qui si sta rivelando abbastanza tosto, specialmente perché nell'ultimo periodo non mi sento granché bene (sto PMSing hard) e passo il tempo a leggere, fantasticare sul mio romanzo e guardare serie tv. Tornare alla scrittura si sta rivelando difficile, non so per quale ragione, ma ho intenzione di prenderla con calma. Rilassarmi. Liberare la mente. Costringermi sarà solo peggio. Ad ogni modo, penso che stasera sfornerò almeno due recensioni di serie tv, poiché voglio togliermi dalla mente alcune di queste - La Casa de Papel è una di queste.

DETTAGLI
Piattaforma (attuale) in cui vederlo: Netflix
Genere: Mystery, Crime, Heist (rapina)
Consigliato per chi ama: le storie di rapine, le storie su rapinatori
Airing Time/Date: 2017

TRAMA
Spagna. Una donna, che sta parlando a una cabina telefonica viene avvicinata da uno sconosciuto con gli occhiali. Quell'uomo si rivelerà essere Il Professore. Il Professore, un uomo intelligente e furbo, che ha passato gran parte della vita in un letto d'ospedale a causa di una malattia, arruola sette ladri per fare il colpo più grande della storia: rapinare la Zecca dello Stato. Il piano, creato fin nei minimi particolari, prevede una finta sparatoria e una finta rapina, al fine di depistare la polizia. Il problema è che, fin dall'inizio, molte persone rischieranno di morire. Per evitare coinvolgimenti emozionali di ogni sorta, Il Professore impone alla squadra di usare i nomi della città. Tokyo è la voce narrante, una ragazza di quasi trent'anni che è una mina vagante e crea disastri dovunque vada - ma non preoccupatevi, approfondiremo anche lei, in quanto voce narrante della serie. Le relazioni s'intrecciano, dapprima sullo sfondo, arrivando a complicare e danneggiare il piano stesso. La vera domanda è: riuscirà Il Professore a depistare la brava e intelligente Raquel Murillo, una donna che sta cercando di rifarsi una vita? Riuscirà a fregare la polizia? La prima stagione è davvero ben fatta, e mette in moto una serie di eventi che avranno ripercussioni anche più avanti. 

I PERSONAGGI
  • IL PROFESSORE/SALVADOR MARTIN. Il Professore è la punta di diamante della prima stagione, e della serie di per sé. Si avvicina, con finta casualità, a Raquel Murillo in un bar. Il problema è che, ciò ch'è iniziato per un mero gioco di controllo, finisce con l'amore. Eggià, il freddo, timido e controllato professore cede all'amore e alla sensualità. Salvador Martìn è il nome falso con cui si approccia, proprio com'è falso il fatto che lui crei sidro da vendere e che ciò era il desiderio di suo padre. Sergio, così si chiama in realtà, ha deciso di creare il colpo alla Zecca in onore di suo padre. Un tributo che pagherà col sangue - quello del suo team.
  • TOKYO/SILENE DE OLIVEIRA. Tokyo nella prima stagione mi stava simpatica - il trucco di utilizzare il narratore inaffidabile proprio con lei è stata una mossa narrativa geniale. Tokyo è ribelle, scapestrata, irrequieta e molto inaffidabile. Il suo ultimo ragazzo è morto a causa sua. Oltre a ciò, ha una relazione con Rio, un ragazzo di 12 anni più giovane di lei. Nella prima stagione Tokyo è anche sensibile, sebbene sia agli effetti una testa calda e una mina vagante.
  • NAIROBI/AGATA JIMENEZ. Nairobi, nella prima stagione, è interessata solo ai soldi. In effetti, è l'unica a cui importi attenersi al piano del Professore ed è l'unica che si fa in quattro per portarlo al termine. Nairobi è la preferita di tante persone, ed è anche la mia preferita in assoluto.
  • BERLINO/ANDRES DE FONOLLOSA. Berlino è uno psicopatico, che vendeva donne e le faceva prostituire. Un uomo senza alcuna paura né timore che le sue azioni possano avere delle conseguenze, perché talmente narcisista e sicuro di sé da fregarsene degli altri. Berlino è, in qualche modo, una sorta di villain - anzi, è l'antieroe per eccellenza nella prima stagione. E' un uomo con una grave malattia, a cui restano solo sei mesi di vita e decide di andarsene in grande stile, compiendo la rapina del secolo. Alla fine della stagione, con una nonchalance tremenda, ci dice che è il fratello maggiore di Sergio Marquina (Il Professore).
  • RIO/ ANIBAL CORTES. Rio è il più giovane del gruppo. E' un hacker professionista, e sta insieme a Tokyo. Loro sono i primi ad andare contro la prima regola del professore, e cioè quella di non intraprendere relazioni con i membri del team. E' un ragazzo inesperto. Un cucciolo.
  • DENVER. Denver è il figlio di Mosca. Okay, ammetto che all'inizio pensavo avesse un qualche deficit, perché sembrava non starci proprio con la testa. E' palesemente ignorante, a volte ha degli scoppi d'ira violenti e totalmente ingiustificati, ma tiene molto a suo padre.
  • MOSCA. Mosca è il padre di Denver. Ha scelto di trascinarlo in questa ultima rapina perché non voleva lasciarlo da solo, in quanto inaffidabile e in quanto aveva già compiuto svariate rapine. E' un uomo spezzato, che vive con un peso nel cuore terribile.
  • ARTURO ROMAN 'ARTURITO'. Se c'è un personaggio odioso, e vero villain, in questa serie è senza dubbio Arturo Romàn. Arturo ha una relazione segreta, extraconiugale, insieme alla sua segretaria Mònica Gatzambide e non vuole riconoscere il loro bambino. E' un uomo di potere, gretto, stupido e, in poche parole, l'emblema della stupidità e della violenza del potere nell'uomo avido.
  • MONICA GATZAMBIDE. Mònica, che doveva venire ammazzata da Denver su ordine di Berlino, in questa prima stagione, viene nascosta in un bunker da Denver. All'inizio si pensava a una relazione tra loro due basata sulla Sindrome di Stoccolma, ma alla fine Mònica dimostra di esser diventata parte integrante del team. Di esser diventata anch'essa una ladra. E di amare Denver.
  • ALISON PARKER. L'agnellino, qui presente, è la ex Marina di élite. Una ragazza ricca, figlia del console britannico, che vive in Spagna insieme alla sorella. Alison è insicura nella propria pelle, a disagio tra gli altri, messa in disparte ed emarginata. Dopo tutto, lei è la pedina principale di questa scacchiera che è la Zecca dello Stato.
  • HELSINKI & OSLO. Helsinki e Oslo lavorano in coppia, sono due sicari russi che non si fanno problemi a uccidere qualcuno. Oslo viene colpito fortemente in testa da Arturito, e si ritrova ridotto a un vegetale. Infatti, Oslo è il primo della squadra a morire. Tutte le altre, sono solo quasi-morti che servono per far salire la tensione nella serie. Ad ogni modo, Helsinki è un gran bel personaggio, è un orsacchiotto coccoloso e di buon cuore.
  • RAQUEL MURILLO. L'ispettrice Murillo è una donna che viene da un matrimonio distrutto, in cui veniva abusata dal marito che le faceva violenza domestica. Vive per sua madre, affetta da Alzheimer e Paula, sua figlia. S'innamora, quasi per caso, del Professore. 
  • ANGEL RUBIO. Angel, che nei primi episodi viene chiamato 'Angelo' e poi di botto 'Angel', è il vice ispettore. Da sempre è innamorato di Raquel, ma non ha mai avuto il coraggio di fare un passo con lei e non ha mai avuto le palle di lasciare sua moglie per lei. Angel, in questa prima stagione, sembra perfino un buon personaggio; è l'unico ad andare vicino a scoprire la vera identità del Professore. 
  • SUAREZ. Suàrez è a capo della polizia. E' un agente corrotto, che collabora segretamente con Il Professore.
  • IL COLONNELLO PRIETO. Prieto, dirigente dei servizi segreti, ha come unico scopo quello di salvare Alison Parker, fregandosene degli altri ostaggi. Prieto viene mostrato come un uomo spietato, maleducato, pessimo. Un rifiuto vivente, al pari di Arturito.

IL GRANDE COLPO DELLA PRIMA STAGIONE
La prima stagione gira intorno al colpo alla Zecca dello Stato, ma anche ai tentativi del Professore di sviare la Murillo. Devo dire che ho ammirato la caparbietà e la resilienza di quell'uomo - ancora non riesco a concepire il fatto che lui e De Fonollosa siano fratelli, non solo perché non si somigliano affatto, ma perché penso che siano di due madri diverse. Penso che siate d'accordo con me che la prima stagione, insieme alla seconda, sia la migliore. Poi è tutto un calare di qualità con qualche breve picco di risalita. Ecco, diciamo che questa prima stagione è stata davvero il top. 

LA PSICOLOGIA DEI PERSONAGGI
Non potevo saltare questa parte del post, in quanto è una delle mie preferite di sempre. La psicologia dei personaggi è importante tanto nelle serie tv quanto nei libri, e questa non è da meno. Ci sono degli elementi che vengono riproposti più volte, in modo da diventare una sorta di 'marchio del personaggio':
  • LA TIMIDEZZA del Professore viene resa attraverso i tentennamenti della sua voce, e anche col fatto di non riuscire a guardare in faccia l'interlocutore. 
  • Il COLLAR CHOKE con la CROCE è un elemento identificativo di Tokyo.
  • Nairobi è solita usare ONOMATOPEE come chiki pum pum e varie, per spronare le persone a fare le cose. 
  • Berlino è deliziosamente e spudoratamente consapevole del suo NARCISISMO PATOLOGICO.
  • Denver non è consapevole di essere un IGNORANTE.
  • La canzone 'Bella Ciao' dei Partigiani italiani viene presentata sia nei flashback nel casale, che nel bel mezzo della rapina da parte di Tokyo e Nairobi.
  • Mosca è il solo a comprendere quanto corrosiva e testa calda sia Tokyo, questa sua dolcezza protettiva lo rende uno dei personaggi con cui è più facile entrare in empatia, anche se vi confesso che ho tifato anche per quello psicopatico di Berlino, perché io ho un debole per questo tipo di personaggi.
  • La voce narrante è quella di Tokyo, una voce narrante inaffidabile e soggettiva.

CONCLUSIONI
Per concludere, vi consiglierei la prima stagione de La Casa de Papel (Money Heist)? Certo che sì, per quanto palesemente trash, è davvero una serie piacevole e ben fatta da guardare. Almeno la prima stagione lo è - è come una droga di cui non puoi fare a meno. 

A voi è piaciuta? Non vi è piaciuta? Quali erano le vostre ship?

xoxo,
Giada

domenica, luglio 25, 2021

COMICS CORNER: THE UMBRELLA ACADEMY, STAGIONE 1 *SPOILERS*

Buona sera, Fantastics! Oggi sono stata un po' malino, ma grazie alla pastiglia del buscopan sono rimasta giusto in tempo per la mia voglia di cinese al giapponese nel giro di un nanosecondo lol Comunque, al fine di poter continuare la visione di alcune serie tv che ho in programma, sento il bisogno impellente di cacciar fuori tutto quello che ho pensato di alcune che ho giù visto, perciò, beccatevi la recensione dedicata a una delle mie serie tv preferite, ovvero The Umbrella Academy! 


DETTAGLI:
Piattaforma (attuale) in cui vederlo: Netflix
Genere: Drama, Superhero, conflitti tra fratelli e sorelle
Consigliato per chi ama: le storie di supereroi, le famiglie disfunzionali
Tratto: la serie è tratta dai fumetti della Dark Horse Comics
Airing Time/Date: Febbraio 2019

TRAMA
All'interno di un contesto decisamente urban fantasy, un uomo di scienza vestito come un signore dell'alta società ottocentesca - Reginald 'Reggie' Hargreeves - è a capo della Umbrella Academy. Infatti, nel 1989, si verificarono in tutto il mondo delle nascite particolari: delle donne, che non avevano niente quando s'erano svegliate al mattino, si ritrovarono incinte di bambini di punto in bianco e partorirono di lì a poche ore. Hargreeves decise, perciò, di adottarli e di farli crescere. Hargreeves addestrava i bambini a combattere, e a usare tutti i loro poteri. Da subito, ci viene detto che Vanya è la sola degli Hargreeves a non avere poteri. Tramite dei flashback, vediamo come sia sempre stata esclusa dai suoi fratelli, ma anche il rapporto - sebbene non incestuoso, o quasi - tra Alison e Luther. Allo stesso modo, attraverso i ricordi di Klaus, rinchiuso in un cimitero perché affrontasse faccia a faccia la sua paura del vedere le anime dei morti, come lui si sia rinchiuso nell'alcol per poter affrontare meglio tutto ciò. L'assenza di Ben, Numero Sei, si fa sentire. Non sappiamo come Ben sia morto, sappiamo solo che è morto, nient'altro. Assieme a loro c'è Cinque, un ragazzino - il mio preferito - capace di saltare nel futuro, solo che saltando e saltando, alla fine si ritrova in un futuro apocalittico: infatti, tra 10 giorni il mondo finirà, e lui dovrà impedirlo. Ma i suoi poteri non si riattivano subito, e resta bloccato lì. Col passare degli anni, viene assoldato da Handler, una donna senzatempo che può viaggiare e controllare i maggiori eventi temporali, grazie ai suoi agenti. I suoi agenti, Hazel (un uomo) e Cha-Cha (interpretata dalla mitica Mary J Blige) sono sulle sue tracce, perché ha deciso di ribellarsi alla Commissione. 

La prima stagione mette tantissima carne al fuoco, ma risponde anche ad alcune delle domande che ci vengono poste. Il vero nemico, qui, non è il morto Hargreeves e nemmeno Hazel e Cha-Cha, ma è un ragazzo. Un semplice ragazzo che vivevano in un contesto di violenza domestica, Leonard Peabody, che trova nella vendetta la sua unica via di fuga. E anche nel liberare, definitivamente, i poteri soppressi attraverso la droga e i sedativi, di Vanya. Perché sarà proprio lei a scatenare l'apocalisse.

PERSONAGGI
  • NUMERO UNO (LUTHER HARGREEVES). Luther è un po' il fratello maggiore degli Hargreeves, ha sempre sentito sulle spalle una grande responsabilità, sebbene non se ne sia mai tirato indietro. E' un ragazzo che è stato mandato sulla Luna dal padre, lo stesso padre che dopo una missione pericolosa l'ha salvato iniettandogli qualcosa che ha reso il suo petto come quello di una scimmia. Luther è, da sempre, innamorato di Alison. Ci viene mostrato ciò attraverso i flashback, e anche quando i fratelli si riuniscono dopo la morte del padre. Nella prima stagione è un tenerone che possiede la super forza. Un potere, però, che non cambia molto la sua vita.
  • NUMERO DUE (DIEGO HARGREEVES). Diego è senza dubbio il mio preferito. Nella prima stagione, usa il suo potere di curvare la traiettoria dei metalli per aiutare la sua ragazza, una detective. Diego è sempre stato il daddy's boy: il ragazzo con dei complessi di inferiorità a causa del padre, che si ritrova a fare qualsiasi cosa per compiacerlo. Anche cose che non gli piacciono. 
  • NUMERO TRE (ALISON HARGREEVES). In tutta sincerità, Alison non mi stava simpatica nella prima stagione; anche se ha subito poi una lenta evoluzione. Alison è un'attrice diventata famosa grazie ai suoi poteri di manipolazione e controllo mentale, attraverso 'ho sentito delle voci..'. Lei è la prima a capire che bisogna avvertire Vanya, bisogna metterla in guardia da Leonard, ma neanche quando rischia di tagliarle la carotide ancora ce l'ha con sua sorella. Quindi, nonostante tutto, Alison è un buon personaggio. Avrei sperato che ci fosse qualche più scena, anche di flashback, riguardante lei e Luther, perché, insomma, non si può non shipparla insieme a lui. E' madre, e sta divorziando da suo marito per aver usato i suoi poteri con la loro bambina, Claire.
  • NUMERO QUATTRO (KLAUS HARGREEVES). Klaus è un personaggio adorabile, che coccolerei sempre. E' un ragazzo apertamente gay, che vive con libertà la sua sessualità; ma che vive con difficoltà a causa del suo potere. Un grosso trauma del suo passato riguarda un ragazzo che amava, morto tra le sue braccia durante la guerra. Un trauma a seguito del quale comincerà a bere e a drogarsi pesantemente. Affiancato a lui c'è il fantasma di Ben, il fratello morto in circostanze misteriose.
  • NUMERO CINQUE (CINQUE HARGREEVES). Cinque è il mio preferito, penso lo sappiano anche i muri lol. Cinque è un anziano di settant'anni rinchiuso in un corpo di un ragazzino di quindici. La recitazione top dell'attore rende tutto ciò ancora molto più credibile, e questo giovane attore è un talento da tenere d'occhio. Cinque salta troppo in avanti, nel futuro, scoprendo l'apocalisse che li aspetta tra 10 giorni. Sebbene braccato da Hazel e Cha-Cha, due agenti della Commissione, ci tiene alla sua famiglia. Sarcastico e intelligente, è il solo a capire come evitare la realizzazione dell'apocalisse. E' stato un agente sotto le direttive di Handler, una donna senzatempo che può viaggiare nel tempo a suo piacimento. E' uno dei manager 'capi' della Commissione, Handler. Invece Cinque è stato per tanto tempo un agente.
  • NUMERO SEI (BEN HARGREEVES). Ben non si vede, se non grazie a Klaus. E' un fantasma che gli sta sempre vicino. Non sappiamo molto di lui, se non che è morto. Il potere di Ben è quello di evocare tentacoli dal centro del suo petto.
  • NUMERO SETTE (VANYA HARGREEVES).Vanya viene presentata come l'outsider, come quella che non fa davvero parte della Umbrella Academy perché umana. Tuttavia, grazie a Leonard, i suoi poteri si manifesteranno, fino a quando non perderà completamente il controllo in preda alla rabbia. L'apocalisse avviene per causa sua, e sempre per causa sua, il Violino Bianco colpirà a raggio la luna facendo precipitare materiale lunare sulla terra e realizzando l'apocalisse profetizzata all'inizio della stagione.
  • HANDLER. Di Handler sappiamo poco o nulla, se non che è la sottoposta dell'uomo con la testa di pesce - già presente, ad ogni modo, in Hellboy. Handler è una donna spietata, crudele, magnificamente calcolatrice, e a suo modo malvagia. 
  • HAZEL & CHA-CHA. Sono i due agenti alle direttive di Handler e della Commissione, sono coloro che braccano Cinque. Hazel, l'uomo, alla fine deciderà di abbandonare la vita di agente per vivere una vita da come essere umano insieme alla donna di cui si è innamorato, la stessa che conosce Cinque quando viene attirato in un'imboscata che distrugge il bar/luogo dove fanno pancakes.
L'APOCALISSE DELLA PRIMA STAGIONE
Quindi cosa succede, dopo che i fratelli e le sorelle Hargreeves riescono ad evitare la prima apocalisse? Grazie ad Alison, che riesce a far tornare in sé Vanya, che libera tutti loro dalla morsa del suo potere; un raggio bianco colpisce la luna. Provocando, in questo modo, l'apocalisse.

Per salvare tutti, Cinque decide di mandarli in linee temporali diverse. 

LA PSICOLOGIA DEI PERSONAGGI
I personaggi sono ben delineati, coerenti con le loro scelte e la loro evoluzione è lenta ma anch'essa coerente con il percorso compiuto. La situazione degli starcrossed lovers tra ALISON E LUTHER vi renderà molto molto frustrati, perché alla fine non si avvererà, per quanto lo desideriate ardentemente. 

CONCLUSIONI
Ho amato la prima stagione di The Umbrella Academy, senza dubbio. La prima stagione, in genere, è sempre niente male, sono i sequel a preoccupare. Ma, in questo caso, non c'era nulla di cui preoccuparsi, perché gli sceneggiatori hanno mantenuto la parola e hanno prodotto un'altra magnifica stagione. 

Vi è piaciuta The Umbrella Academy? Quali sono i vostri personaggi preferiti? Quali sono quelli che invece non avete sopportato proprio per niente?

xoxo,
Giada

venerdì, luglio 23, 2021

COMICS CORNER: RIVERDALE, STAGIONE 1 *SPOILERS*

Buona sera, Fantastics! Oggi inauguriamo ufficialmente la prima rubrica dedicata ai film e alle serie tv basate/ispirate da fumetti, e partiamo proprio con un telefilm che ha riscosso un notevole successo, sia in Italia che all'estero: Riverdale.


DETTAGLI:
Piattaforma (attuale) in cui vederlo: Netflix
Genere: Teen Drama, Mystery, Thriller, Romance
Consigliato per chi ama: misteri, storie d'amore, conflitti generazionali 
Tratto: la serie è tratta dai fumetti della Archie Comics
Airing Time/Date: Gennaio 2017 - Maggio 2017 (The CW)

TRAMA
Nella tranquilla cittadina di Riverdale, avviene un fatto sconvolgente: nel fiume Sweetwater viene rinvenuto il cadavere di Jason Blossom, fratello gemello di Cheryl. La sua morte misteriosa mette in moto tutta una serie di eventi, collegati tra loro, che condurranno alla scoperta del colpevole. Sullo sfondo di questo grande mistero che ha reso grande la prima stagione, ci sono Josie e le Pussycats e l'arrivo della ricca figlia di papà, Veronica Lodge. Veronica è tornata insieme a sua madre nella cittadina, per scappare dalla stampa: infatti, Hiram Lodge è finito in galera per aver danneggiato tantissime persone, e per lei ed Hermione questo è un nuovo inizio. Fin dall'inizio, Veronica si mette contro la capo cheerleader Cheryl Blossom, in un dance off di ballo sulle note di DJ Turn it up di Yellow Claw e baciando Betty. Il queerbaiting presente nella serie, però, fa riferimento a una cosa davvero avvenuta nei fumetti, ovvero la storia tra Veronica e Betty. Betty, la quale appare come la ragazza della porta accanto, ma nasconde un'animo dark. Riusciranno i nostri eroi a trovare il colpevole?

PERSONAGGI
  • ARCHIE ANDREWS. Archibald Andrew, il Rosso protagonista di Riverdale, è un giovane ragazzo sperduto. Okay, perdonatemi il riferimento agli Sperduti dell'Isola che non c'è di Peter Pan, ma in questa prima stagione, Archie mi è sembrato un ragazzo che non sa chi è. E' comprensibile, visto che ha appena sedici anni. Ama la musica, e il suo adorato padre Fred (divorziato dalla moglie avvocato, nota bene) è uno degli uomini più buoni e gentili di Riverdale, all'inizio non è convinto di ciò. La carriera come musicista è impervia, difficile da raggiungere, e solo pochi sfondano, nonostante ciò, gli crea comunque uno spazio dove poter suonare la chitarra. Archie non è innocente come appare, infatti ha una relazione segreta con la sua insegnante di musica, la signorina Grundy (che io continuavo ad associare a Ted Bundy lol) e tiene nascosto ciò anche al suo migliore amico, Jughead Jones. In realtà, nel corso della prima stagione Archie passa da una ragazza all'altra, non sapendo chi scegliere: lo vediamo prima baciare Veronica a Sette Minuti in Paradiso, poi baciare Josie, infine venire baciato da Cheryl e per poi tornare da Veronica. Il termine che ho associato, a lui, è manwhore. Tutti lo sanno, nessuno lo dice. Archie Andrews è un manwhore. Se l'avesse fatto una ragazza le avrebbero fatto slut shaming, ma se lo fa un ragazzo va tutto bene. Ecco, lo è. Una cosa che ho notato, oltre a ciò, è il suo estremo bisogno di fare sempre la cosa giusta, pur fallendo sempre nel tentativo. Insomma, è molto sfaccettato ma anche incoerente.
  • BETTY COOPER. Betty è la vicina di casa di Archie, di cui è sempre stata innamorata ma che lui ha visto sempre e solo come un'amica. Betty è la tipica ragazza della porta accanto: brava, diligente, obbediente. Soltanto che Betty nasconde un lato oscuro dentro di sé, e non è ancora riuscita a superare la sparizione improvvisa della sorella da casa sua. Polly, infatti, è stata cacciata di casa perché incinta di Jason Blossom - manco fossimo negli '50 dove una gravidanza inaspettata avrebbe, nell'immaginario comune, rovinato la reputazione di qualcuno. La nostra Betty è, fin dall'inizio, uno dei personaggi più interessanti della serie. Intelligente e bella, per me ha brillato in questa prima stagione. Cugina di Cheryl.
  • VERONICA LODGE. Ah, Veronica. A chi non piace la Veronica della prima stagione? Nonostante sia ricca, si comporta da 'brava' ragazza e aiuta tutti i suoi amici, specialmente col denaro. Tuttavia, Veronica si sente in colpa per ciò che Hiram ha fatto agli altri dopo aver saputo cos'è successo al padre di Ethel Muggs, e straccia la sua collana di perle. Camila Mendes è un'attrice davvero molto brava, oltre che bella, e spero che riesca a sfondare nel cinema. Il fatto che sfidi la capo cheerleader in un dance off di ballo, la dice lunga su quanto lei ami la competizione, anche dove non c'è, e il caos che ne deriva. 
  • CHERYL BLOSSOM. Cheryl, nella prima stagione, è una vera e propria stronza. Diciamo le cose come stanno, su. E' difficile empatizzare con lei, qui, nonostante abbia appena perso il suo gemello. Un gemello, tra l'altro, con cui aveva una sorta di relazione incestuosa - anche se non è così. Ecco, Cheryl alla fine tenterà il suicidio perché la madre degenere che possiede le affida tutte le colpe di questo mondo per la sua morte. Viene salvata da Archie, che spacca il ghiaccio e da quel momento si sentirà per sempre in debito con lui.
  • KEVIN KELLER. Il figlio dello sceriffo della città merita una menzione d'onore, in quanto unico personaggio apertamente gay. Kevin si sente rinchiuso in quella cittadina, vorrebbe vivere liberamente la sua sessualità ma è costretto a nascondersi nei boschi. Infatti, lo vediamo baciarsi con Moose e dopo con Joaquin, un Serpent. I Serpent sono e saranno sempre un elemento importante per Riverdale, dalla prima stagione in poi, e non solo perché FP Jones è un figo da paura, ma perché sono la gang che tiene a Riverdale. 
  • JUGHEAD JONES (FORSYTHE PENDELTON III). Jughead è il narratore di Riverdale. Un narratore inaffidabile, che racconta la storia della cittadina dal suo POV. Vive come un senzatetto, rifiutandosi di convivere insieme al padre ubriacone. Man a mano che la storia prosegue, Jughead farà i test per entrare nei Serpents, diventandone infine un membro effettivo, il delegato ufficiale del Re dei Serpents, FP. E' un ragazzo che adora leggere, ed è il solo insieme a Veronica a fornire elementi di cultura pop alla serie. Ama anche scrivere, infatti il suo più grande sogno è veder pubblicati i suoi romanzi. 
  • SWEET PEA & TONI TOPAZ. Sono i due membri più ricorrenti dei Serpents della serie. Toni Topaz è nota per aver interpretato nella serie Disney "La mia babysitter è un vampiro", mentre se avete seguito le mie storie su Instagram sapete quanto io abbia un debole per Sweet Pea. Sweet Pea, di cui non sapremo mai il vero nome, è un membro dei Serpents. Mentre tra Jughead e Toni c'è un breve flirt, al termine del quale scopriamo che Toni in realtà preferisce le ragazze ai ragazzi. 
  • JOSIE E LE PUSSYCATS. Josie è la frontgirl delle Pussycats, quando ancora la serie aveva come elemento principale la musica. E' una giovane ragazza, figlia del sindaco McCoy, decisa a diventare una cantante. Infatti, sarà lei stessa a fornire ad Archie tutto il supporto e l'appoggio disponibile, anche quando non lo merita. Le altre ragazze non sono pervenute per il resto della serie, in quanto cast di contorno.

IL GRANDE MISTERO DELLA PRIMA STAGIONE
Come vi avevo anticipato, ci sono spoiler qui. La prima stagione ruota attorno al mistero della morte di Jason Blossom, che scopriamo voleva scappare da Riverdale insieme a Polly e sposarsi con lei (Nana Rose infatti fa sapere agli ascoltatori dell'anello che Jason le aveva regalato), tuttavia non ricordo se lui sapesse ch'era incinta o meno. Ad ogni modo, Polly è incinta di due gemelli. Cheryl inizia a interessarsi a lei da quel momento, trattandola come una specie di pacco regalo di ceramica da trattare con cura.

Quando ho iniziato il rewatch di Riverdale, ho deciso che avrei risolto i misteri prima dei personaggi. Nella prima stagione, era palese che esso fosse legato a una delle famiglie più potenti della città, i Blossom. Sebbene la serie sia girata, effettivamente, in Canada; i personaggi dicono che si trovi a qualche km da quest'ultimo. A Riverdale, tutto gira sullo sciroppo d'acero, di cui i Blossom sono i detentori assoluti. Tornando a noi, man a mano che ho proseguito col rewatch ho capito che solo qualcuno di vicino ai Blossom poteva aver fatto del male a Jason. Ecco perché non mi ha stupito che fosse stato *proprio* Clifford Blossom ad uccidere suo figlio. I Blossom sono una famiglia malata, malsana, e non mi stupisce che Cheryl si sia comportata come una stronza che vuole difendere il suo territorio quando è arrivata Veronica. 

LA PSICOLOGIA DEI PERSONAGGI E GLI ELEMENTI DISTINTIVI
Da scrittrice e amante del cinema, ho osservato con attenzione questo elemento. La psicologia dei personaggi, la loro gestualità, anche il loro modo di vestire, ci fa capire tanto di loro. La prima serie serviva da base, quindi quanto a evoluzione dei personaggi non ho nulla da dire, se non che tutti sono evoluti per bene rispetto all'inizio, ovvero la scioccate rivelazione della morte di Jason. 

Non so se ci avete fatto caso, ma i personaggi indossano sempre i soliti colori, insieme a degli elementi che li distinguono e che rimandano direttamente ai Comics:
  • Il colore distintivo di VERONICA è il blu scuro, sempre abbinato ad abiti eleganti e alla moda. Il girocollo di perle, chiaro rimando ad Hiram Lodge, qualcosa che la rende un personaggio 'di classe'. Da parte mia, ho empatizzato con Veronica perché le sue battute rimandano sempre a film, serie tv ed elementi della cultura pop che conosco, quindi per me è stato amore a primo frame.
  • Il colore distintivo di BETTY è il rosa chiaro, ma quando diventa DARK BETTY diventa il nero, e dal cotone passa al pizzo nero. 
  • JUGHEAD JONES porta sempre un capello in testa, proprio come nei fumetti, e la sua firma presenta la stessa coroncina che ha in questi ultimi. 
  • I SERPENTS indossano sempre le loro caratteristiche giacche di pelle col serpente sopra. 
  • JOSIE E LE PUSSYCATS sono riconoscibili per le orecchie da gatto, e per esser vestite tutte di nero. Pantaloni aderenti e top neri. 
  • Il colore distintivo di CHERYL è il rosso, ovviamente. Inoltre più volte la vediamo indossare camicie con ciliegie sopra, un chiaro gioco col suo nome: cheryl-cherry blossom (fioritura). 
CONCLUSIONI
La prima stagione di Riverdale è di qualità. E' forse l'unica stagione di qualità, perché poi ci sarà un netto calo, e poi una qualità altalenante per almeno tre stagioni. Il MIDSEASON di solito serve per confermare o fugare sospetti sul possibile assassino, ecco perché di solito si riesce a capire chi è. 

Alla fine della prima stagione, dopo aver mandato in prigione Clifford Blossom, Fred Andrews viene colpito al petto da un criminale con il passamontagna nero addosso e il cappuccio nero: BLACK HOOD. Chi sarà mai questo nuovo criminale? 

Vi è piaciuta la prima stagione di Riverdale? Pensieri, considerazioni? 

Vi attendo nei commenti!

xoxo,
Giada

mercoledì, luglio 21, 2021

RECENSIONE DI CARAVAL (CARAVAL #1) DI STEPHANIE GARBER

Buona sera, Fantastics! Dopo due settimane interminabili, finalmente sono riuscita a finire "Caraval" di Stephanie Garber. Ho sentito parlare benissimo dovunque di questo primo romanzo - è una trilogia, quindi ci sono altri due romanzi in coda - quindi volevo togliermi la curiosità e leggerlo. Non lo avessi mai fatto!Una delle peggiori idee che mi sono venute negli ultimi tempi, e non sono poi molte lol. Ad ogni modo, proseguiamo con le premesse.

PREMESSA
"Caraval" ci viene presentato come un romanzo dark, molto promettente e molto intenso. A dir la verità, mi sono annoiata per la maggior parte del tempo, dato che il POV principale (quello di Rossella Dragna) è a dir poco irritante e fastidioso. Ormai credo abbiate capito che non tollero le protagoniste così. Sfortuna ha voluto che me ne capitasse un'altra di questo stampo. Io non lo capisco. Non capisco come protagoniste così ingenue, fastidiose e irritanti conquistino il cuore del pubblico. Certo, il romanzo ha un lirismo di immagini bellissimo, quasi travolgente, ma basta. Nient'altro. Mi aspettavo molto di meglio.

TRAMA (DA AMAZON)
Il mondo, per Rossella Dragna, ha sempre avuto i confini della minuscola isola dove vive insieme alla sorella Tella e al potente, crudele padre. Se ha sopportato questi anni di forzato esilio è stato grazie al sogno di partecipare a Caraval, uno spettacolo itinerante misterioso quanto leggendario in cui il pubblico partecipa attivamente; purtroppo, l'imminente, combinato matrimonio a cui il padre la sta costringendo significa la rinuncia anche a quella possibilità di fuga. E invece Rossella riceve il tanto desiderato invito, e con l'aiuto di un misterioso marinaio, insieme a Tella fugge dall'isola e dal suo destino… Appena arrivate a Caraval, però, Tella viene rapita da Legend, il direttore dello spettacolo che nessuno ha mai incontrato: Rossella scopre in fretta che l'edizione di Caraval che sta per iniziare ruota intorno alla sorella, e che ritrovarla è lo scopo ultimo del gioco, non solo suo, ma di tutti i fortunati partecipanti. Ciò che accade in Caraval sono solo trucchi ed illusioni, questo ha sempre sentito dire Rossella. Eppure, sogno e veglia iniziano a confondersi e negare la magia diventa impossibile. Ma che sia realtà o finzione poco conta: Rossella ha cinque notti per ritrovare Tella, e intanto deve evitare di innescare un pericoloso effetto domino che la porterebbe a perdere Tella per sempre…

RECENSIONE
Oh My God. Da dove comincio con questa recensione? Ci sono talmente tante cose che non funzionano in questo libro che non so da quale iniziare. A dirla tutta, l'ho trovato un romanzo con un grandissimo potenziale ch'è stato buttato (scegliete voi il posto in cui esso è stato buttato, lettori). Quando ho letto le recensioni in anteprima di colossi come Kirkus Review, ho capito che con ogni probabilità mi trovavo davanti a un caso montato ad arte, e che forse il romanzo si sarebbe rivelato peggiore di quel che avevo sperato. Perché, anche se alcuni di voi non lo sanno, io non mi pongo preconcetti nei confronti di un libro. Di qualsiasi genere esso sia. Mi approccio sempre, speranzosa, a ogni libro. 

"Caraval" vuole essere qualcosa che non è. All'inizio ho pensato al gioco 'mortale' di Caraval come a una sorta di Arena degli Hunger Games, in cui solo uno sopravvive. Non so se sia vero, ma è questa la prima impressione che mi ha dato. Poi, un altro elemento che non mi è chiaro è questo: di che genere è? Come vi avevo già accennato sopra, ero convinta fosse steampunk - un genere che a me piace molto - ma proseguendo la lettura, mi sono resa conto che non lo è. Ero convinta fosse una specie di fantasy, ma non può nemmeno rientrare nello YA, perché manca un TRIGGER WARNING grande come una casa, porca miseria: abuso e violenza domestica. Questo no, non è stato detto da nessuna parte. Pensate a una persona che subisce queste cose, e non ha nessun trigger su libri di questo genere, come si può sentire? Ecco, Rizzoli qui hai cannato alla grande. Il TW ci voleva eccome. Stasera faremo una cosa che ho fatto solo con il secondo romanzo della Aveyard, ovvero andare punto per punto a spiegare cosa è irreale e troppo assurdo perfino per un romanzo fantasy. E a cui non viene data alcuna spiegazione. Forse non è cosa nota, ma se in un romanzo mi viene detto che il sole è verde, tu devi farmi capire e spiegarmi, attraverso i personaggi e il background della location, perché. La mancanza di spiegazioni, di una qualsiasi informazione, mi ha fatta sentire spaesata. Mi sono resa conto che senza queste basilari informazioni non avevo idea di cosa stessi leggendo. 

Rossella Dragna ('Scarlett' in lingua originale, btw) è la sorella minore ingenua, sciocca e ansiosa della più spigliata, irreverente e libertina (almeno questo ci è stato fatto intendere) Donatella. Rossella è un personaggio che definire piatto sarebbe fare un complimento a tutti i personaggi davvero piatti: pensa che l'unico modo per salvare sé stessa e la sorella dalle continue violenze domestiche del padre, il governatore delle Isole Conquistate, sia sposare un emerito sconosciuto. C'è una cosa che mi sento in dovere di dirvi: Rossella ha, fin dall'inizio, l'atteggiamento della povera sfigata di turno. E quella che si sente in dovere di salvare tutto e tutti, con un complesso dell'eroe grande quanto l'Empire State Building,  sacrificando sé stessa. Come? Andando, proprio la settimana del suo matrimonio, a Caraval. Non è tutto. Rossella ha, non si capisce bene perché, la capacità di associare (in modo totalmente random, senza spiegazione alcuna e in modo soggettivo) i colori alle emozioni. Okay, bello. Mi sono piaciute molto le sinestesie, le associazioni anche banali e scontate ad alcune emozioni, ma quel che pensavo fosse una tantum si è rivelata una cosa che è proseguita per tutto il libro. Della serie, buttiamo sinestesie a caso per far sembrare il romanzo poetico e lirico, è ciò che piace: lirismo di immagini. Sì, mi è piaciuto. Ma alla lunga è diventato tedioso. Tedioso, tanto quanto lei. Per metà del romanzo l'unico scopo della vita di Rossella è il suo matrimonio con un conte di cui non sa nulla. E questo ci tiene a ripeterlo quasi ad ogni pagina delle prime 250. Una noia mortale. Poi, bum! Si sveglia, e si rende conto che per salvare sua sorella non deve essere ossessiva nei confronti del suo matrimonio. Raga, io non ce la posso fare. Non le tollero le protagoniste così. 

Proseguiamo con la spalla, o presunta tale, di Rossella: Julian, il bel marinaio. Julian entra in scena, con un nome americano di cui non viene fornita alcuna spiegazione dato che Rossella, Donatella e anche Marcello sono nomi italiani, che la conduce nell'isola di Legend per giocare a Caraval. Julian è il figo, il cattivo ragazzo da cui tutti ti dicono di stare alla larga, ma tu te ne senti sempre attratto. Julian è uno dei tre motivi per cui ho dato due stelle. L'unico che salva, per quanto possibile, questo brutto romanzo. Mi dispiace, so che non mi sono mai abbassata a dirlo, ma è sul serio brutto. 

Man a mano che prosegue la storia, finalmente conosciamo altri personaggi, e due degni di menzione sono Dante e Aiko. Dante è un altro cattivo ragazzo, tutto tatuato, sexy fino al midollo e anche lui all'apparenza cattivo; viene presentato come qualcosa che non è per depistare Rossella. Aiko, invece, è un personaggio con moltissimo potenziale buttato nel libro a random, che svolge il ruolo di 'aiutante' nel bel mezzo di Caraval: una ragazza che ha la capacità di vedere nel futuro, sia esso vicino o lontano. Ma, anche qui, per entrambi non ci viene fornita alcuna spiegazione. Ottimo direi.

Finalmente arriva il turno di Donatella Dragna, che avevano intravisto all'inizio del romanzo in atteggiamenti intimi con Julian. Donatella viene presentata come la ribelle senza giusta causa, che sotto la coltre di stupidità e frivolezza nasconde una mente brillante e acuta. Ottimo, se non fosse che questa sua uscita, a circa 300 pagine sembra un Deus ex machina bello e buono. Donatella cambia dal giorno alla notte, senza spiegazione. Vedete, che sia fantasy, romance, o altro, io odio quando non mi viene data una spiegazione logica. Odio quando le cose vengono buttate a casaccio senza motivo. Donatella viene riscattata nelle ultime 100 pagine di fretta, senza motivo. 

Il villain? All'apparenza, sembra Legend. Legend, che viene presentato come una specie di bestia assetata di sangue e vendetta, potentissimo ma SOLO dentro la sua isoletta. Qui, scusate, mi è venuto da ridere. Tutti hanno paura di lui, ma lui non esce dall'isola perché al di fuori di essa sarebbe solo un comune essere umano. Ora, io non ho capito dove si trovi l'isola dove si svolge il gioco di Caraval. Per più di 300 pagine circa Legend sembra davvero uno degli esseri peggiori mai esistiti, che si diverte a ferire e a giocare con la mente delle persone, nel gioco perverso che è Caraval. Nessuno sa il suo vero nome. E che è, un demone? Un demone, di cui non appena sai il nome hai il controllo su di lui? Mai visto The Conjuring? Tra l'altro, la non presenza di Legend è un fattore molto interessante. Forse l'unico di questo romanzo noiosissimo. Anche il suo legame con Donatella non è stato molto chiaro. In realtà, non è ancora chiaro, ma chissà. Io speravo di vedere Rossella con Legend o Rossella con Dante. 

L'altro vero villain è Marcello Dragna. Un personaggio che si riconosce solo per le prugne, l'anice e un altro elemento che non ricordo, ora come ora. Un padre che si vendica sulle figlie, picchiandole e maltrattandole, se una di loro prova ad andare contro il suo volere. Su Marcello Dragna potrei dire tante cose, anche il fatto che una volta arrivato sull'isola insieme a niente popò di meno che il conte con cui voleva far sposare Rossella, lo invita quasi a violentarla. Ferisce, sia psicologicamente che fisicamente le persone attorno a lui, solo perché governatore.

Ora veniamo alla nota dolente: il motivo delle due stelline. Il lirismo di immagini, a volte banali, non è bastato per far raggiungere la sufficienza a questo romanzo, ormai è chiaro. Non bastano immagini in stile cinematografico per rendere un libro bello - Spada di Vetro della Aveyard me l'ha insegnato - ma serve molto di più, serve qualcosa che qui in Veneto definiremmo 'la ciccia'. Rossella è davvero un personaggio troppo ingenuo, ossessivo, superficiale e sciocco; fa il pari con una sorella che viene presentata in un modo e diventa un Deus Ex Machina di una sorta di scherzo che, se l'avessero fatto a me, avrei preso a insulti Donatella. Tornando a noi, non bastano belle immagini per rendere bello un libro. Così come non basta un'ambientazione fantasmagorica. Ora vi elenco le cose di cui volevo una spiegazione, e di cui ho ottenuto *il vuoto cosmico*:
  • Dov'è la cartina a inizio romanzo? L'ambientazione, specie se in un ambiente fantasy inventato, è importante e deve essere resa bene. Non avevo coordinate, vi giuro. Non sapevo dove fosse cosa, o perché fosse così. Una cartina avrebbe aiutato il lettore a non sentirsi perso.
  • Perché vengono buttati nomi italiani, inglesi e spagnoli a caso? Premesso che all'inizio pensavo che questo fosse una specie di urban fantasy. Lo speravo. Ma non lo è. Non ci viene fornita spiegazione sul perché Marcello, Rossella e Donatella abbiano nomi italiani e tutti gli altri un misto di inglese e spagnolo. L'isola di Caraval, per esempio, ha tutti nomi di luoghi spagnoli. Perché? Perché il resto di questa specie di impero ha nomi italiani? Perché solo alcuni personaggi hanno nomi inglesi? Perché tutto questo spagnolo?
  • Il POV principale di Rossella è stata una scelta pessima. Da lettrice, non sono riuscita a entrare in empatia con lei. Ci ho provato numerose volte, ma zero assoluto. Succede, quando al lettore viene presentato un personaggio noioso, monotematico e piatto. Come per la Aveyard, sono convinta che sarebbe stato meglio usare un altro POV. O per lo meno migliorare questo. 
  • Non si capisce chi sia davvero il villain. Eh già, un'altra nota dolente. Posso capire che questa specie di 74esimi Hunger Games sia un gioco 'al massacro', prima è Legend poi non lo è più. Prima è Julian e poi non lo è più. Prima è Dante e poi non lo è più. Insomma, decidetevi. 
  • I temi trattati con superficialità. A partire dall'abuso e la violenza domestica, per poi culminare in un bigottismo da parte di Rossella altamente irritante. Nemmeno le suore sono così pudiche, andiamo su. In teoria Rossella ha sui vent'anni, ma per tutta la durata del romanzo pensavo ne avesse qui 14 o 15. Temi importanti, trattati con estrema leggerezza.
  • E comunque no, questo non è uno YA. Non spacciamo le cose per quello che non sono. Rizzoli, Caraval non è uno YA. E' un fantasy nemmeno bello da leggere, noioso e banale.
Non so se potrò dare una seconda chance a quest'autrice, ho letto le trame degli altri romanzi e mi sembrano molto più promettenti. Tuttavia, per il momento io e la Garber non siamo compatibili. Forse più avanti ci riproverò. Ora come ora, anche no grazie.

Anche se ho sottolineato alcune cose belle, non posterò la citazione. Mi è venuto un nervosismo acuto a scrivere questa recensione, raga. Tantissimo.

xoxo,
Giada

sabato, luglio 10, 2021

RECENSIONE DI COME STAI? DI VALERIA VEDOVATTI

Buona sera, Fantastics! Ci ho messo un po' a finire questo 'libricino', perdonatemi se non lo chiamo romanzo; perché la stessa Vedovatti ha detto che era un mix tra fantasia e autobiografia. Inoltre non lo posso nemmeno considerare un romanzo vero e proprio, perché dovrebbe avere come minimo 300 pagine per essere considerato tale; pertanto diciamo che questo è un romanzo breve. O 'coso'. 'Coso' lo metto tra virgolette, perché non sapevo davvero come definirlo fino a qualche ora fa.

PREMESSA
Qualche settimana fa è iniziata la mia sfida personale: quella di leggere alcuni libri scritti da influencers. Non so quale malsana idea mi abbia preso, dato che il primo libro con cui ho iniziato questo esperimento, non si è rivelato né molto piacevole né molto interessante. Mi conciliava il sonno, però. Ora non è mia intenzione offendere le Genzers che adorano questa influencer: io stessa la seguo e la trovo una ragazza genuina, simpatica e carina. Ma il libro libro non è un granché. In tutta sincerità, è stato abbastanza noioso. Anzi, molto noioso. E ce l'ho messa tutta per immedesimarmi in Gioia. 

TRAMA (DA GOODREADS)
Gioia ha quindici anni ed è una ragazza allegra e solare. Mai nome fu tanto azzeccato: la gioia sembra proprio l'essenza del suo spirito. Almeno, questo è quello che tutti pensano... Nascosto sotto strati di positività, infatti, esiste un mondo turbolento in cui lei dovrà addentrarsi per diventare grande. Oltre alla scuola, è la ginnastica artistica ad assorbire le sue energie, in equilibrio su un'asse o appesa alle parallele alla ricerca di una vittoria. E poi agli allenamenti c'è Marco: occhi da principe azzurro, fisico scolpito, modi garbati, da lui Gioia aspetta un bacio che continua a non arrivare. Alex, invece, che pratica il parkour e va per la sua strada senza curarsi delle apparenze, vorrebbe conoscerla meglio; ma una come Gioia non dovrebbe dare confidenza a un tipo così "strano", ci tengono a ricordarle "Le Incredibili", le sue migliori amiche. Gioia, sballottata tra quello che pensano gli altri, non ha mai risposto con sincerità alla domanda più semplice: come stai? E per farlo dovrà imparare a dare un colore a tutte le emozioni che prova, quelle positive e anche quelle negative, disegnando un meraviglioso arcobaleno che la renderà finalmente se stessa. Con brio e passione, Valeria Vedovatti ci regala una storia che per la prima volta si può leggere sia attraverso le parole sia attraverso le foto e interpreta l'idea stessa di racconto per immagini, come un tempo è stato il fotoromanzo e adesso, forse, è Instagram.

RECENSIONE
Temo che sarà difficile scrivere la recensione di questa specie di libricino, senza far arrabbiare nessuno. Sono anni che vivo nel web, quello di superficie, e so quanto i fan di un determinato autore possano essere crudeli con chi prova a dire cosa pensa del loro beniamino, o meglio, di un prodotto del loro beniamino. Metto già le mani avanti, raga. Qui recensisco il libro. Non Valeria. E Valeria come persona mi piace molto, adoro il suo sorriso e la sua genuinità, ma questo libro è stato un fiasco. 

Gioia è una ragazza di quindici anni dalla vita apparentemente perfetta: è una delle migliori atlete della sua palestra, è circondata da amici, e muore dietro a un ragazzo che la considera solo un'amica. Devo esser sincera, all'inizio è stato difficile entrare in empatia con Gioia. Mi sembrava troppo 'costruita', 'falsa', 'artefatta'. Insomma, mi trasmetteva tutt'altro. La vita, all'apparenza perfetta, di Gioia è costellata da amiche false e superficiali, un po' come sembra lei (e, per gran parte del libro, lo è) e ragazzi che la considerano solo quando hanno bisogno di qualcosa. Se non eravate tra i più popolari e sempre richiesti, quelli pieni di amici delle medie (il target è proprio questo, 12-13 anni), non potete capire bene cosa sente lei. Sentirsi soli in mezzo a una folla mi è successo tante volte. Troppe. Amici sui quali fai affidamento che spariscono nel momento di maggior bisogno. Successo. Amiche che ti trattano come la sfigata di turno. Successo. In questo senso, per almeno metà di questo libricino, sono riuscita a entrare in empatia con Gioia. L'evoluzione di questa ragazzina è, a tratti piacevole, e a tratti estremamente noiosa. Tante volte ho usato questo libro per addormentarmi, non lo nego. Gioia vive un cambiamento dentro e fuori di sé. Un cambiamento che lei definisce 'copernicano', che la porta a ritrovarsi sola e senza amici e a darsi a ragazzi che non sono davvero interessati a lei, specie più grandi.

Una cosa che ho notato è che Gioia ha palesi daddy issues: vive per compiacere il padre, lo sport che pratica lo fa solo per compiacerlo. Questo ha senso fino a un certo punto. A quindici anni, in teoria, dovresti capire cosa ti piace senza il condizionamento di compiacere parenti e famiglia. Tuttavia, non me la sono sentita di accusarla. E' una cosa su cui ci sono passante anche io. Fare cose per compiacere la famiglia. Essere ciò che desidera la famiglia, mentre ciò che t'interessa viene minimizzato o preso in giro. Ci sono passata, e non è bello. Quel ricordo mi fa ancora male. Quindi l'evoluzione di Gioia, da questo punto di vista, è ben resa. Anche se molto, troppo improvvisa. Un'evoluzione che comincia quando Alex, il compagno di classe brutto e sfigato, le fa notare che i suoi genitori si stanno separando. Una cosa di cui Gioia non si era mai resa conto, fino a quel momento. Una cosa che reputo altamente improbabile, ma ancora: dai 12 ai 15 anni, sei assorbito solo da te stesso. Questo, però, a me non è successo. L'ho visto accadere. Si è talmente assorbiti da sé stessi, dal volersi mostrare per ciò che non si è, dal voler sembrare più grandi di quel che si è e da voler apparire 'fighi', quando invece si è solo insicuri. Si ha solo estremo bisogno di approvazione. 

Grazie ad Alex, il mondo di Gioia va in frantumi. A contribuire ciò è anche la storta alla caviglia. Va bene. E' comprensibile anche questo, anche se non fino in fondo. Gioia continua a fare la corte a un ragazzo che non è innamorato di lei; mentre Zeno, il rockettaro più grande e più figo di tutti, la costringe quasi ad andare al suo concerto. Questo aspetto di Gioia non mi è piaciuto. L'ha resa manipolabile. Malleabile. Una preda facile dei ragazzi più grandi, di cui né suo padre né sua madre si erano resi conto le interessassero. Oltre agli stalking-muti dello 'strambo' della classe (solo perché fa parkour, io boh), e all'exploit di Zeno, c'è Marco. Il beota. 

Questo libricino sarebbe durato 150 pagine al massimo, se non fosse stato per le frasi in caps lock colorate e, soprattutto, se le foto fossero state coerenti con la storia. Un fotoromanzo ha (o aveva) una struttura, le scene erano collegate, qua mi è sembrato che le foto venissero buttate a caso per far sperimentare a Valeria il recitare. La mia impressione può anche essere sbagliata, eh. Ma è quella che ho avuto. Inoltre ho trovato tantissimi errori grammaticali che non vi sto a elencare, altrimenti pubblicherei questo post tra una settimana. E ci stanno, ma visto che è pubblicato da una CE grande come la Rizzoli non mi aspettavo di trovarceli, tutto qua.

Carino. Non raggiungere la sufficienza per un pelo. E la motivazione dietro le 2,5 stelline è semplice: è un libro noioso, a mio avviso, pieno di errori grammaticali e che ha delle foto sconnesse con la semi-storia autobiografica. 

Niente citazione, stasera.

xoxo,
Giada

RECENSIONE DI KISS ME DI W. WINTERS & AMELIA WILDE/REVIEW OF KISS ME BY W. WINTERS & AMELIA WILDE

Buon pomeriggio, Fantastics! Riemergo dopo un paio di giorni intensi, dove non sono stata affatto bene per postare - finalmente - questa recensione. 'Love The Way You Kiss Me' è un romanzo bellissimo, intenso, da togliere il fiato, in lizza per diventare uno dei migliori che abbia letto finora. Scriverei altre centinaia di parole, anticipandovi che troverete una nuova rubrica chiamata Comics Corner - l'altra mia grande passione sono i fumetti e i cinecomics - ma preferisco andare dritta al sodo.

PREMESSA
'Kiss Me' mi aveva attratta, da subito, per la sua copertina. Una copertina interessante, hot, e molto coerente col romanzo. Una cosa non scontata, considerato quante volte mi è successo di trovarne di non coerenti con la trama o con la storia, in generale. Se amate i forbidden con un tocco di dark romance e relazioni BDSM (in questo caso specifico, Dom/Sub), questo romanzo fa per voi! Ripensando a quando mi accanii contro la James perché odiai Anastasia Steele, mi viene da ridere. Ridere di me stessa, perché adesso questa sfumatura dell'erotico è diventata una delle mie preferite, se resa a dovere. Infatti, se resa a dovere, è davvero molto bella.

TRAMA (DA AMAZON)
Dalle autrici USA Today besteller, W. Winter e Amelia Wilde, arriva un peccaminoso romance con un tocco di dark e angst che vi terrà col fiato sospeso... in attesa di sapere qualcosa di più. 

Avrei dovuto sapere, quando il mio sguardo si è posato su di lei, che questo sarebbe stato un errore.

Ero stato assunto per proteggere la donna che aveva perso tutto, eppure c'era un fuoco che bruciava dietro il suo bellissimo sguardo. Lei ricambia il mio, sfidandomi e tentandomi. Chiama quella parte oscura di me che avevo seppellito nel profondo, e che ora desidera addomesticarla. 

Entrambi abbiamo segreti. Entrambi abbiamo un passato che non siamo pronti ad affrontare. Oltre a ciò, entrambi ci siamo persi l'uno nell'altra, cadendo in proibito gioco di controllo e potere. Sottomissione e dominanza. 

Nel momento in cui accetta le mie condizioni, so di aver superato un limite. Una delle tante regole che sono disposto a infrangere. Nessuno può saperlo, neanche un'anima viva, ma so che i segreti non restano mai tali per molto tempo. 

RECENSIONE
'Love The Way You Kiss Me' (ora conosciuto su Amazon come 'Kiss Me') non è un romanzo per tutti. Non è un romanzo per chiunque abbia uno stomaco leggero, perché vengono affrontati temi forti e pesanti. Molto, molto pesanti. Essi, tuttavia, sono resi in un modo magnifico attraverso tutto il libro, e per questo devo fare i miei più sinceri complimenti all'autrice.

Eleanor Burden è una ragazza ricca, nata nella ricchezza, sebbene quest'ultima l'abbia accolta non in un modo piacevole: la sua ricchezza, infatti, è direttamente collegata a un evento traumatico legato alla sua famiglia. Un evento traumatico che la segnerà per sempre, e che condizionerà per sempre la sua vita. L'unica cosa che sappiamo è che, questo evento, è che l'ha spinta sotto i riflettori della fama fin da piccolissima, quando la sua famiglia è stata distrutta. Non sappiamo cosa sia successo nel mezzo, cosa l'abbia spinta a richiedere una guardia del corpo 24h su 24. L'unica cosa che sappiamo è che questi traumi l'hanno resa la giovane donna che è adesso. Zander è un uomo tutto d'un pezzo: muscoloso, dark, sexy. Membro della The Firm, un'agenzia privata di sicurezza, il quale ha avuto un passato turbolento. Ma Zander non è quello che pensi. E' molto di più. E' il bad boy per il quale tutte tifiamo. E, sopra ogni cosa, ha Dom vibes. 

Zander si sente subito attratto da Ella, e sebbene la chimica tra loro sia forte tanto quanto la loro attrazione, lui fa di tutto per evitarlo. Lui la desidera, sia carnalmente che romanticamente. I loro sentimenti si svilupperanno attraverso tutto il romanzo, arrivando fino al climax. Ma, sebbene avvenga ciò, continuiamo a non sapere cosa sia accaduto ad Ella e perché abbia bisogno di esser controllata giorno e notte. Per essere preservata da sé stessa. 

Ho amato il modo in cui i personaggi sono stati resi - il loro modo tridimensionale, intenso, profondo. Il fatto che sia scritto in POV alternato, permette di entrare in empatia coi personaggi. 

Vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo, che vi consiglio se amate i dark e i forbidden, o un mix di entrambi con degli elementi di BDSM:
“I made my own happily ever after, and then it was ripped away. In a single moment, my life changed forever.”
(Eleanor “Ella”)

xoxo,
Giada

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