
Nel frattempo a Narnia, Tirian, l'ultimo re viene a sapere da una fonte che non ricordo bene come si chiami che stanno uccidendo e rendendo schiavi gli animali parlanti di Narnia e che gli alberi magici nei quali hanno vissuto fino a quel momento indisturbate le naiadi e le driadi stanno venendo tagliati e arsi per volere di Aslan (così almeno è ciò che si dice in tutta Narnia), Tirian corre perciò ai boschi del Confine Occidentale - ed è proprio qui che scopriamo che in quell'antica foresta c'erano gli alberi d'oro e d'argento e l'Albero della Protezione piantato da due bambini per volere di Aslan il giorno della Creazione di Narnia. Grande amico di Tirian è l'unicorno Diamante, che ha vissuto con lui grande avventure e grandi battaglie, è un animale parlante molto gentile, elegante e cordiale ma sa essere molto spietato in battaglia. Tirian e Diamante scoprono così che sono i Calormeniani che stanno schiavizzando gli animali parlanti di Narnia per il proprio tornaconto, i due si fanno prendere da una rabbia cieca e uccidono gran parte di quei Calormeniani. Per Tirian il leone Aslan era solo una leggenda, un mito antico e non sa se credere o meno che sia davvero Aslan quello che ha ordinato una cosa del genere, perché lui non l'ha mai visto di persona, ma dicono che sia molto cattivo e furente. Tirian si sente in colpa per aver ucciso tutte quelle persone, perciò decide di consegnarsi al loro sovrano, il fantomatico Aslan, di cui uno scimmione sempre affamato è l'intermediario. Quando Tirian si ritrova davanti a tutti gli animali parlanti di Narnia che credono davvero che lo scimmione sia agli ordini di Aslan, alcuni protestano (e per questo motivo vengono accusati dallo scimmione di essere dei miscredenti) altri invece accettano in silenzio il volere di Aslan; l'orso ricorda ad ognuno di loro che Aslan si è sempre fatto vedere quando voleva parlare con loro, non gli serviva un intermediario; il gatto Rosso si dimostra dalla parte dei Calormeniani. I Calormeniani picchiano Tirian e lo legano ad un albero, in un momento di delirio causato prima dal caldo e dalla sete, poi dal freddo e dalla fame e in un momento di delirio, ripensando ai suoi avi che erano stati aiutati da dei bambini umani provenienti da un altro mondo chiede il loro aiuto e si ritrova nelle sala dove sono riuniti Digory, Polly, Peter, Eustachio, Jill e Lucy (Susan non c'è, scopriremo più tardi dov'è) e subito Peter si presenta come Peter il re Supremo di Narnia, ma Tirian non riesce a spiaccicare parola. In seguito a quella visione, gli animali di Narnia, seppur intimoriti da Aslan, daranno da mangiare e da bere a Tirian, il quale si riprenderà.
Il giorno dopo per sua fortuna giungeranno da Tirian, Jill ed Eustachio, chiamati da Aslan per aiutarlo. I nostri protagonisti incontrano dei nani, e dicono loro che non è il vero Aslan quello che dice agli uomini e agli animali di fare una cosa del genere, ma i nani sono diffidenti, non si fidano e dicono che non vogliono essere governati né da un leone né da un re, vogliono essere governati da nani. Si dimostrano piuttosto poco grati a Tirian, Eustachio e Lucy che li hanno appena salvati dalla schiavitù. Tirian, Jill ed Eustachio raggiungono una capanna per la notte dove ci sono armi e una sostanza che trasforma la loro pelle da chiara a scura, come quella dei Calormeniani. Jill ed Eustachio si allenano con la spada e con il tiro con l'arco, mangiano e bevono vino e alla fine stanchi si addormentano. Il giorno seguente Tirian vuole liberare il suo amico Diamante e attaccare i Calormeniani, cosciente che di sicuro saranno molti di più di loro e si incontreranno alla Roccia Bianca. Gli animali di solito si riunivano di sera davanti al fuoco, il quale a sua volta si trovava davanti ad una Stalla (il luogo in cui si trovano è appunto chiamato la Collina della Stalla) lì lo scimmione fa la sua farsa, mentre dice a tutti gli animali che Aslan e Tash (il dio dei Calormeniani, e teniamo presente che Rashid il capo dice che non crede in lui) sono la stessa persona, sono la stessa cosa e pertanto sarebbe preferibile chiamarlo come Tashlan. Jill è molto abile nel muoversi nelle foreste di Narnia ed è così silenziosa che Tirian dice che se non fosse umana avrebbe detto che era figlia di una delle naiadi, Jill sparisce per un momento e scopre che nella Stalla non c'è il vero Aslan ma un asino travestito da leone. I tre vanno a liberare Diamante e Jill presenta loro Enigma, il fantomatico Aslan. Il piano di Tirian è cambiato e adesso il loro obbiettivo è dimostrare a tutti, nani compresi, che colui che si spacciava per Aslan non è affatto il vero Aslan ma proprio quando decidono di smascherare lo scimmione davanti a tutti, quest'ultimo cambia le carte in tavola dicendo che c'è un asino che si spaccia per Aslan, che è un impostare e che Tashlan lo punirà.
Improvvisamente il cielo si oscura e un odore di cadavere in putrefazione comincia a farsi forte nell'aria: un uomo dalle tante braccia, dal becco da uccello e dalle ali orribili investe durante il suo passaggio parte del territorio, che muore: quello è il dio Tash, chiamato dai miscredenti che non credevano in lui, è venuto per vendicarsi.

Tutte le creature magiche e i popoli di Narnia (gli uomini della terra di Archen, i Calormeniani, i Narniani) entrano attraverso la porta che porta in quel nuovo mondo, e gli animali, da popolo eletto parlante, perdono il loro dono e diventano comuni animali. Ci sono due fazioni in quel Regno: a destra ci sono le stelle, che guardano con amore Aslan; mentre a sinistra c'è il buio e tutte le persone che sono cariche di odio e disprezzo finiscono nel lato più oscuro e di loro non si sa più nulla. Con un altro cambio di scena magistrale, tutti i personaggi si ritrovano in una Narnia diversa, mentre i personaggi precedentemente incontrati continuano a dire loro "Andate al cuore delle cose!"... In un primo momento nessuno capisce a cosa si riferiscano, perché chiunque dica così corre via verso Ovest. Tutti si mettono a correre, attraversano l'acqua correndo e raggiungono il luogo dove tutto è cominciato: il giardino di Aslan nella Terra di Aslan, dove c'è un cancello dorato, inizialmente intimoriti, alla fine decidono di entrare. Peter, Edmund e Lucy abbracciano il topino Ripicì e Tirian può incontrare finalmente tutti i suoi avi. Susan non c'è perché ha preferito una vita frivola e vuota, invece di preferire Narnia e il bene che Aslan era disposto a fare per lei. Lucy dice ad Aslan che non vuole andarsene, perché questa Narnia dentro la Narnia in cui si trovavano le piace tantissimo e si sente a casa, per Aslan loro non sono abbastanza felici come dovrebbero e dice loro che c'è stato un grave incidente ferroviario e che tutti loro sono morti. Il libro finisce con loro che vivono la loro eterna vita dopo la morte in un luogo idilliaco, ricco di pace, prosperità e gioia: il Paradiso.
Mi si spezza il cuore nell'abbandonare questi romanzi, perché come vi ho già detto mi hanno coinvolto emotivamente. Certo, è chiaro il parallelismo con il Paradiso Terrestre per i buoni nel Regno di Dio alla fine di questo libro, ma mi è dispiaciuto tantissimo terminarlo... Forse non ero pronta, forse semplicemente speravo che vivessero felici e contenti senza morire...Continuo ad avere davanti agli occhi la scena del deragliamento del treno in cui muoiono tutti i personaggi principali, che vengono riportati a Narnia. Mi piange il cuore, lo so, e sto ancora molto male, ma nonostante tutto consiglierei ugualmente a chiunque di leggere "Le Cronache di Narnia" non tanto perché io sono cristiana, beh a dire il vero non molto cristiana, io ho un rapporto altalenante con la religione ma perché queste Cronache trasmettono dei valori molto buoni che sento che i giovani d'oggi non hanno più.
Vi lascio con questa citazione tratta da "L'ultima battaglia" e più precisamente è la chiacchierata fra il fauno Tumnus e Lucy nella Narnia dentro Narnia stessa:
Lucy allora tornò indietro, appoggiò le spalle al muro e guardò il giardino.
"Mi accorgo..." indugiò pensierosa: "Mi rendo conto solo adesso che questo giardino è come la stalla. E' molto più grande visto da dentro che da fuori."
"Ma certo, dolce figlia di Eva." disse il fauno: "Più entri nel cuore delle cose e più grandi diventano. L'interno è sempre più grande dell'esterno."
Giada
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