Titolo: Temptation
Genere: Romance-Erotico
Prezzo: 1,53 €
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Primo Capitolo gratuito
Soundtrack
“Amazing Grace”, Celtic Woman:
Sinossi:
Bellshill 1974,
Scozia. Eve ha appena diciotto anni, viso da bambina e una spiccata tendenza
alla ribellione, da quando suo padre ha abbandonato la famiglia, lasciandola
sola con la madre alcolizzata e una misera borsa di studio per mantenersi fino
al diploma.
Frequenta la St.
John Academy, un istituto religioso in cui vige ancora la punizione corporale,
e a causa del suo carattere impulsivo, si ritrova più di una volta con i segni
delle frustate sulla schiena.
Una mattina di
pioggia, mentre si reca alle lezioni, Eve conosce Adam. I due si sentono
immediatamente attratti l’una dall’altro, finché giunta a scuola, lei non
scopre che quel giovane uomo così affascinante è un prete, Padre Mac Gregor, il
suo nuovo insegnante.
Proprio come
un’autentica Eva tentatrice, la ragazza prova in più di un’occasione a sedurlo,
usando tecniche sempre più imprudenti, venendo ogni volta rifiutata, nonostante
lui si lasci scappare degli istintivi momenti di passione e tenerezza.
Adam diventa una
vera e propria ossessione per Eve.
Questa relazione
proibita, alimentata dal fuoco della tentazione, risveglierà parecchi demoni
del passato di entrambi, ponendoli davanti a delle scelte drastiche.
Una storia
d’amore intensa e drammatica, tra il suono delle cornamuse e il verde smeraldo
degli immensi altipiani della Scozia. “Temptation” è un romance dalle accese
tinte erotiche che si legge tutto d’un fiato e che trascina in un turbine di
emozioni contrastanti, narrato dall’appassionata voce della protagonista.
Dopo aver
assaggiato un frutto talmente proibito, è davvero possibile conoscere la
differenza tra il bene e il male?
“Adam ed Eve.
Era un crudele scherzo del destino. Anche io sarei stata la causa della rovina
di quell’uomo? Sarei riuscita a farlo scacciare dal Paradiso Terrestre,
facendogli assaggiare il frutto proibito?
Avrei dato
qualsiasi cosa per conoscere il suo passato, per sapere cosa lo aveva spinto a
scegliere quella vita.
Sapevo bene che
Adam non era un prete come tutti gli altri. I suoi occhi, così
straordinariamente verdi, rivelavano un tormento che non avevo mai intravisto
nello sguardo di un uomo.” (Eve)
Vi lascio con una citazione tratta questo romanzo super hot: "C’erano poche
persone alla fermata del bus. Due donne anziane che chiacchieravano sottovoce,
tre studenti, un uomo di mezza età. Persone che conoscevo, del mio quartiere.
Con un colpo
d’occhio, intravidi qualcosa di diverso, da tutte le altre mattine: un giovane
uomo che non avevo mai visto. Provava a ripararsi sotto uno degli alberelli che
decoravano il marciapiede, recintati per evitare che i cani facessero lì i loro
bisogni.
Impacciato,
teneva la valigetta dietro le gambe, per non farla sporcare.
Quando
incrociammo lo sguardo, sorrise.
«Va tutto bene?»
domandò cordiale.
Ovviamente la
mia faccia infuriata non lasciava dubbi.
«Sì.» Feci
cadere la cenere della sigaretta con un colpetto. «Perché me lo chiede?» Il mio
orgoglio ebbe la meglio: odiavo più di qualsiasi cosa che si provasse
compassione per me.
Alzò le spalle
dispiaciuto e si strinse nel cappotto grigio che gli arrivava alle ginocchia,
lasciando intravedere dei pantaloni neri. «Mi scusi, non volevo essere
invadente. Ho solo avuto l’impressione che lei stesse piangendo.»
Scossi il capo,
sdegnata. «Ha pensato male. Io non piango mai.»
«Deve fare molto
male… non piangere mai» fu l’inaspettato commento.
Stizzita, ma
allo stesso tempo incuriosita, mi avvicinai. Era la prima volta che udivo una
frase del genere venir fuori dalla bocca di un uomo.
Quando lo osservai da vicino, notai che era
molto più giovane di quanto mi fosse sembrato da lontano. Dimostrava non più di
venticinque anni, doveva essere uno studente di college. I capelli ricciuti e
neri, un po’ lunghi, gli cadevano sulla fronte e dietro il collo, bagnati dalla
pioggia. Gli occhi erano chiari, color verde muschio.
Continuava a
cercare rifugio sotto l’albero.
«Vuole ripararsi
qui?» Alzai il braccio con il quale impugnavo l’ombrello. Non sapevo perché lo
avessi detto: a dir la verità, c’era qualcosa di particolare in lui. Mi aveva
ispirato un senso di protezione fin da quando avevamo cominciato a parlare.
Mi osservò,
indeciso. Notando che era alquanto imbarazzato, avanzai reggendo l’ombrello
sopra entrambi.
«Grazie, è molto
gentile.» Era palesemente intimidito.
Venni avvolta
dal suo profumo. Un lieve sentore di colonia e di sapone, misto a quello più
acre della pioggia. L’insieme era un alito sensuale e umido, che permeava dai
suoi abiti.
«Ma non ha la macchina?» domandai.
«La mia solita fortuna… Proprio ieri, la batteria ha deciso di
mollarmi, così adesso l’auto è dal meccanico.» Non aggiunse altro. Rimase a
fissare le automobili che passavano per la strada, senza prestarmi attenzione.
«Non è uno di
molte parole, vero?» azzardai. Lui fece un passo indietro e mi balenò in mente
la possibilità che fosse gay.
«Deve scusarmi.
Non sono abituato alla compagnia femminile.»
Compresi che
avevo preso un abbaglio: non era affatto omosessuale, lo capivo da come mi
stava osservando. Avevo avuto alcuni amici gay e nessuno di loro guardava le
tette di una donna in quel modo: con ossessionante desiderio e senso di colpa.
«Perché, è appena uscito di prigione?»
ironizzai.
Le labbra
carnose del giovane si piegarono in un mezzo sorriso. Era bello da morire. «Sì,
qualcosa di simile» annuì."
Giada