giovedì, ottobre 01, 2015

Recensione di "La terra di nessuno" di Gabriele Dolzadelli

Ciao a tutti, oggi vi parlo di “La terra di nessuno”, primo libro della saga “Jolly Roger” di Gabriele Dolzadelli. E’ la prima volta che mi avventuro nel genere storico e ne sono rimasta piacevolmente catturata.

Titolo: La terra di nessuno (Jolly Roger Vol. 1)
Autore: Gabriele Dolzadelli
Numero di pagine: 247
Prezzo: 0,99€ (eBook)
Anno di pubblicazione: 2014

Trama [da Amazon]
1670. In un clima di scontri per la colonizzazione del Nuovo Mondo e per la supremazia commerciale, un giovane irlandese di nome Sidvester O'Neill parte per il Mar dei Caraibi con destinazione l'isola di Puerto Dorado. Lo scopo è quello di ritrovare il fratello Alexander, partito anni prima, per riportarlo a casa. Ma il viaggio avrà risvolti inaspettati. Nelle oscurità della giungla della piccola isola vi è nascosto un segreto a cui le principali potenze europee (Francia, Inghilterra ed Olanda) ambiscono. Intrighi, inganni e complotti farciscono le giornate di Puerto Dorado, in una lotta al potere fra i più astuti capitani presenti sull'isola. IL tutto sotto l'occhio vigile di una nave pirata ancorata all'orizzonte, di fronte a quella piccola terra di tutti e di nessuno.

Recensione
All’inizio del libro conosciamo Sid e suo fratello minore Alex. Irlandesi, vivono con la famiglia e sono pescatori ma hanno aspettative per il futuro diverse. Alla dipartita del padre, infatti, Alex decide di partire per il nuovo mondo e Sid si ritrova così senza più alcuna notizia sul fratello e, qualche anno dopo, a promettere alla madre in punto di morte, che sarebbe andato alla ricerca di Alex e che lo avrebbe riportato in patria.
Finora la storia può sembrare tranquilla ma da questo punto la trama comincia ad arricchirsi e a diventare appassionante. Siamo nel 1670 e Sid giunge sull’isola di Puerto Dorado, inizialmente colonia spagnola nel mar dei Caraibi ma ora suddivisa tra i primi conquistatori, inglesi, francesi, olandesi, portoghesi, indigeni, pirati… Qui entrano in gioco diversi personaggi che, intrecciando le loro storie, ci raccontano cose passate e presenti della loro vita passando tra guerre, ricatti, imbrogli, inganni, giochi di potere, amori, viaggi e tanto altro. Man mano che i fatti si susseguono si inizia ad intuire il perché tutti tengano tanto a questa piccola isola sperduta nell’oceano.

Il racconto non è mai noioso: ricco di azione e di particolari; è essenziale stare attenti al succedersi degli eventi per non perdere il filo di cosa sta accadendo. Inizialmente non si riesce a intuire che direzione prenderà la storia ma poco alla volta vengono date piccole informazioni che fanno si che il quadro generale diventi più chiaro e che con calma aiutano il lettore a prendere confidenza con i luoghi, i protagonisti e le loro storie. Non viene però svelato tutto in questo primo capitolo; l’autore è molto bravo a mantenere alta la tensione e a far crescere la curiosità su cosa potrebbe avvenire nei prossimi libri.
Essendo molti i vari personaggi che si dividono la scena, in alcuni punti, ci si può trovare spaesati perché se ne aggiungono spesso di nuovi ed ognuno ha un suo ruolo importante ed a volte può essere difficoltoso tenere a mente ogni dettaglio.

La storia è scritta in modo semplice, scorrevole e piacevole da leggere. Non ci sono molti momenti in cui annoiarsi. Mi è piaciuto che ci sia spesso anche solo un piccolo particolare che fa si che due figure apparentemente slegate tra loro in realtà abbiano qualcosa che le accomuna e che, di conseguenza, sono utili ai fini del racconto a collegare diversi momenti della vicenda.

Posso dire che, non sapendo bene cosa aspettarmi quando ho iniziato a leggere, il libro mi è piaciuto. Ho rivalutato il genere storico che pensavo non essere adatto a me. Sono sicura che leggerò anche i prossimi capitoli della saga perché la curiosità che mi ha lasciato il finale aperto deve essere colmata.

* Elisa *

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