mercoledì, ottobre 26, 2016

RECENSIONE: Marisol di Amélie



Autrice: Amélie.
Editore: Self Publishing
Data di pubblicazione: 17 Ottobre 2016
Genere: Erotico
Booktrailer: https://www.youtube.com/watch?v=iL1WM9mGBuI

TRAMA

Per Marisol Delgado, la vita si è fermata nel giugno del 2013, quando è venuta a conoscenza della morte di Esteban. Da allora, il suo sonno è turbato da incubi orribili e la sua anima è lacerata dall’amore, dall’odio e dai sensi di colpa. A darle un po’ di conforto sono i suoi amici e le visite alla tomba di Esteban. Alejandro, che la assume come segretaria presso il suo studio legale, prova per Sol un sentimento che va ben oltre l’amicizia, ma lei non può ricambiarlo, perché l’unico uomo che vuole è Esteban. È certa che rimarrà da sola per sempre, poiché la sola idea di avvicinarsi a un altro le dà i brividi, ma una sera, inaspettatamente, incontra Yago, un affascinante ragazzo che nel giro di pochi secondi riesce a scuoterla sin nel profondo. È colpa dei suoi occhi verdi, che le ricordano quelli di Esteban? Oppure del modo in cui la guarda, come se la cercasse da anni e finalmente l’avesse trovata? Sol è sconvolta dalla propria reazione, ma va fuori di testa quando Manuela lo assume alla villa come nuovo giardiniere. Adesso evitarlo è quasi impossibile e lui non glielo permette, perché ne è attratto e il suo scopo è conquistarla. Giorno dopo giorno, nonostante cerchi di opporsi, Sol si sente sempre più vicina a Yago e sempre più lontana da Esteban. Lui riesce ad abbattere le sue difese, arrivandole dritto al cuore e alla mente, e a farla star bene. Forse Marisol può sperare di voltare pagina, di essere di nuovo felice, ma… ben presto il passato torna a bussare con prepotenza alla sua porta e le persone che credeva di conoscere, si rivelano per ciò che sono in realtà, sconvolgendo il suo equilibrio già precario. Era quasi convinta che il destino si fosse ormai stancato di giocare con la sua vita, ma si sbagliava di grosso e adesso, ha solo due possibilità: combattere o soccombere. Marisol è il secondo volume della duologia ‘Luces y Sombras’, iniziata con Esteban. 


RECENSIONE

Ciao, mie care lettrici. Ci siamo! oggi, finalmente, sono qui per recensire il secondo e ultimo libro di Amélie: Marisol. È con le lacrime agli occhi che annuncio la fine della serie 'Luces y Sombras'. Sì, perché mai e poi mai, avrei voluto concludere questa lettura. Quindi, bando alle ciance... e tenetevi pronte per un piccolo estratto:
“Le sue labbra si stesero in un piccolo sorriso, che stemperò per qualche secondo l'aura oscura che lo circondava, facendolo apparire meno minaccioso e più accessibile. Il mio cuore mancò un battito.“


Ebbene sì, ragazze... vi presento Yago Torres: colui che entrerà e stravolgerà la vita di Marisol. È, vero, lo so... per noi non sarà affatto facile andare avanti dopo la morte di Esteban, ma vi assicuro che costui che prenderà "il suo posto", saprà come sorprenderci e ammaliarci. Saprà decisamente come incantare Marisol e noi lettrici.


D'altro canto, sappiamo benissimo quanto sia difficile riuscire ad avvicinarsi a una persona ferita. A una donna distrutta dall'amore. E la bella Sol è appunto la personificazione di un cuore rotto, che stravolto dalle macerie passate, riesce ad incollarne pian piano i pezzi, guarendo e dando così una possibilità a un nuovo amore. Questo, però, dovrà prospettarsi sincero e curativo, e in effetti lo sarà. Ma... Ma, non ve lo dico! Do a voi la possibilità di approfondire la lettura e analizzare passo dopo passo le caratteristiche dei protagonisti. Tanti altri personaggi prenderanno un posto fondamentale nella storia, nel passato della ragazza, nel suo futuro.
”«Che cosa ci fai tu qui? Mi hai seguito per caso?». «Mentre tornavo a casa in auto, ti ho casualmente visto entrare da sola in questo parco e ho deciso di raggiungerti per sapere una cosa». «Che cosa?». «Perché sei scappata via da me?».“
Mie care lettrici, ve lo dico io, vi innamorerete di questo uomo misterioso. Il suo carattere dominante, passionale, e dolce, si impossesserà fin da subito delle vostre anime. Yago sarà per Marisol la salvezza. Un appiglio a cui aggrapparsi, abbandonarsi. Ma quando i demoni del passato busseranno alla sua porta, pronti a saldare un conto in sospeso, quale sarà la sua reazione? E quando tutto ciò in cui ha sempre creduto, ben presto prenderà una piega diversa, quale sarà allora la cosa giusta da fare?

Ah, ragazze, ragazze... Avrete un bel po' da capire, da piangere, da lottare, da credere, da sperare, da sorridere. Il dolore non mancherà, ma voi saprete affrontarlo. Ne sono certa. Come sempre cerco di essere velocissima, infondendo voi la giusta curiosità per leggere il romanzo. Per quanto riguarda la scrittrice: Amélie, be’... lei è davvero superba. Sì, parlo proprio di te che mi stai leggendo. Sai già quanto mi piaccia la tua scrittura, il tuo raccontare. Ti stimo tanto. La mia valutazione non poteva che essere positiva e di 5 stelle.
Complimenti! Baci, Tonia.

lunedì, ottobre 24, 2016

RECENSIONE di Saudade. Storie di ordinaria incoerenza e fragilità. di Elèna Italiano

Buon pomeriggio, bloggers e lettori! Ho una marea di cose da fare oggi, ma sono intontita e assonnata, dato che mia cugina dorme nello stesso letto con me; ma prima di cominciare a fare almeno una parte delle cose che devo assolutamente fare, devo recensirvi il libro di Elèna Italiano, edito Lettere Animate. Che dire, avevo delle altissime aspettative e... scoprirete cosa penso di questo libro proseguendo nella lettura di questo post.


PREMESSA
Mi aveva attirato il titolo di questo romanzo. Io studio portoghese da ormai quattro anni e ho capito subito che la parola usata qui derivava proprio dalla lingua che amo di più al mondo. Forse anche per questo avevo delle alte aspettative. Immaginavo di cosa avrebbe trattato il libro: di una nostalgia profonda verso ciò che sarebbe potuto accadere e verso ciò che non è. Vi incollo il significato di "Saudade" dalla Wikipedia portoghese: "Saudade é uma das palavras mais presentes na poesia de amor da língua portuguesa e também na música popular. "Saudade" descreve a mistura dos sentimentos de perda, falta, distância e amor. A palavra vem do latim "solitas, solitatis" (solidão), na forma arcaica de "soedade, soidade e suidade" e sob influência de "saúde" e "saudar". Eccovi la mia traduzione: "Saudade è una delle parole più presenti nella poesia d'amore portoghese e anche nella musica popolare. "Saudade" descrive quel coacervo di sentimenti di perdita, mancanza, distanza e amore. La parola deriva dal latino "solitas, solitatis" (solitudine), nella forma arcaica di "soedade, soidade e suidade" e sotto l'influenza di "saúde" e "saudar". Se l'autrice avesse fatto una premessa legata al significato lessicale della parola, forse sarebbe stato meglio. D'altronde non tutti studiamo portoghese e sappiamo a cosa si riferisca tale parola, intraducibile in italiano - ecco perché nelle traduzioni dei testi portoghesi, la parola "saudade" non viene mai tradotta in italiano. Non esiste un corrispettivo di tale parola nella nostra lingua. Se invece di fare tutta quella assurda premessa sul significato intrinseco del romanzo, l'autrice avesse scelto di fare una premessa di questo tipo, forse il romanzo avrebbe assunto tutto un altro significato e sarebbe stato letto attraverso le lenti di questa parola lusofona. Mi chiedo perché non l'abbia tradotta in italiano, con il significato ristretto di "nostalgia", dato che tutto il romanzo è ambientato in Italia. Meh. Non so cos'altro dire.

TRAMA (da Goodreads)
Cuori ribelli, fragili, in burrasca, in risacca, personalità complesse e spigolose, narcise, intolleranti, inadeguate, arrendevoli a tratti e, a tratti, ostinatamente determinate animano le pagine di Saudade, romanzo sperimentale di un’autrice non nuova nel panorama editoriale contemporaneo.
Una scommessa di stile che ripudia il prosaico pur muovendosi all’interno di esso. Una storia d’amore laconicamente carnale tinta di un misticismo duro a morire. Personaggi ombra, polimorfi, accostandosi a quelli principali, da una più spiccata tendenza integralista, mostreranno, tra le pieghe dei loro temperamenti − come in un gioco di contrasti − il chiaroscuro dei plissettati emozionali. Sarà impossibile lasciarli andare via, correndo il rischio che vengano insabbiati dalla memoria come conchiglie viandanti sul fondale del mare. Chi leggerà Saudade non potrà più prescindere da questa narrazione e, avidamente, vorrà leggerne il prosieguo.

RECENSIONE
Mi è molto difficile scrivere questa recensione, perché ho evidenziato moltissimi punti deboli in questo romanzo. Refusi che mi hanno fatto accapponare la pelle. Forse l'unico modo per andare oltre questa mia difficoltà è semplicemente quella di affrontarla. "Saudade" è un libro che parla di Sofia, una psicologa che si ritrova ad odiare il suo lavoro ed è alla ricerca della felicità; Irene, una donna forte e determinata che si disfa delle cose che non le servono più con una freddezza inaudita; Marco, un uomo freddo e pratico e infine Oscar, un uomo con una backstory che lo rende ai miei occhi forse l'unico personaggio meglio riuscito del romanzo. Il filo conduttore di questi personaggi è la Saudade, una mancanza di qualcosa che loro non riescono ad ottenere, o perché spaventati da loro stessi e dai loro desideri o perché incapaci di raggiungere quella felicità e quella serenità a cui anelano. A Milano, le loro storie si intrecciano, e così scopriamo i lati nascosti e oscuri del loro carattere e della loro personalità. In uno stile che mi ha ricordato fin troppo David Grossman, l'autrice parla di amori corrisposti e non corrisposti, di amicizia che è più di un'amicizia ma che non viene etichettata in nessuno modo, di attrazione per il sesso opposto e per lo stesso sesso. 

Le intenzioni delle autrici erano davvero molto buone, all'inizio credevo davvero di ritrovarmi davanti al migliore libro dell'anno, grazie alla prosa liricheggiante e filosofica. Purtroppo non è stato così, e sono stata costretta ad abbassare drasticamente il voto a due stelline. Perché? Vi chiederete voi. Perché? Ti starai chiedendo autrice, mentre leggi questo post di una blogger sconosciuta. Ecco perché: il testo presenta enormi errori nella sintassi, virgole che andrebbero messe per spezzare una frase lunga o semplicemente per separare due nomi propri posti l'uno accanto all'altro (Oscar Irene....); tempi verbali sbagliati: si passa dal presente al passato remoto e dal passato remoto ad un congiuntivo che dovrebbe esserci, ma che non c'è. Ci sono tantissimi errori (non posso considerarli refusi purtroppo, sono veri e propri errori), tra cui uno che è rimasto impresso a fuoco nella mia memoria: Sofia era in cinta al terso mese di gravidanza. In cinta O___O Da un autore mi aspetto come minimo che conosca le basi della grammatica italiana, o perlomeno, del vocabolario italiano, poiché un errore del genere per me, in un libro edito da una CE è imperdonabile. Durante la lettura ho visto come l'autrice ha cercato di mettere una pezza sopra ad altri ancora più evidenti errori di battitura e ortografia usando un lirismo aulico che si confaceva sicuramente alla narrazione, ma che non ha potuto saldare le enormi lacune presenti in questo libro. Ho riflettuto molto prima per potervi dire tutto ciò, e non so se l'autrice si arrabbierà con me per aver detto tutto ciò o meno; tuttavia consiglio una attenta revisione del testo e un editing pesante. Usare sintagmi ricchi di metafore e termini aulici non colmerà mai le mancanze presenti in questo libro. Mi dispiace moltissimo, ma per me è stata una delusione totale. 

Vi saluto con una citazione tratta da questo libro, che invito a leggere solo per farvi un'idea vostra e, se possibile, discuterne insieme. Questo libro aveva indubbiamente molte potenzialità che non sono state rese al meglio. 
"Tuttavia lui lo sente e lo sa. Lo sa che finirà fintantoché vivranno saranno legati da dentro. Perché le parole sanno legare l'anima più della carne, costellando il cuore di batticuori stellati."
(Oscar)

xoxo,
Giada

venerdì, ottobre 21, 2016

RECENSIONE di Fai il tuo gioco di Sagara Lux

Buona sera, bloggers e lettori! Ormai sono diventata un fulmine a recensire, ecco perché anche questa sera vi delizierò con la recensione dell'ultimo romanzo di una delle mie autrici preferite, ovvero Sagara Lux.

PREMESSA
Non ci sono parole per descrivere la bellezza di questo libro, davvero, le sto cercando ma non riesco a trovarle. "Fai il tuo gioco" è un romanzo che non parla solo di una ragazza che sa quello che vuole ed è disposta ad andare contro tutto e tutti pur di ottenerlo, ma parla di molto altro ancora - e vi parlerò di tutto ciò nella recensione. Sagara per me è una conferma. Davvero, leggetela perché i suoi romanzi meritano tantissimo.

TRAMA (da Goodreads)
Corinne sta sorseggiando un drink nel lounge bar del Bellagio quando viene avvicinata da un uomo. Quella sera ha vinto molto al tavolo di Black Jack, e l’euforia e l’alcol la rendono audace. Si diverte a provocare gli uomini, ma Ryan non è come gli altri: prima che possa capire cosa stia accadendo, Corinne viene spinta in una stanza per un interrogatorio. Ryan Mill è un controller che lavora per il casinò. Corinne ha barato, deve restituire la vincita e andarsene. Ma Corinne è giovane e sfacciata, ha i capelli rosa, un corpo piccolo e sensuale e una carica erotica esplosiva: azzarda una controproposta, e Ryan non sa tirarsi indietro. Tra una canzone di Elvis e un gioco di prestigio, segreti per cui rischiare la morte e incontri bollenti, la vita di Corinne diverrà la posta in gioco di una pericolosa scommessa. Finché Ryan sarà costretto a smettere di bluffare e a scoprire tutte le sue carte.
Un romanzo appassionante e sfavillante come le mille luci di Las Vegas. Una scommessa sensuale in cui la posta in gioco è altissima: il cuore.

Mood: Erotico – YouFeel è un universo di romanzi digital only da leggere dove vuoi, quando vuoi, scegliendo in base al tuo stato d’animo il mood che fa per te: Romantico, Ironico, Erotico ed Emozionante.

RECENSIONE
Ormai è diventata una tradizione, quando recensisco un libro di Sagara non riesco a non usare le gif. Le gif mi aiutano ad esprimere quel tumulto di sentimenti che altrimenti faticherei ad esprimere a parole. Wow. Questo è un romanzo breve meraviglioso, tanto che l'ho iniziato e finito in un giorno solo.


Il romanzo comincia con Corinne, una ragazza di cui non è specificata l'età, ma che mi piace pensare abbia la mia età, circa venticinque anni, che ha scommesso tutto il suo stipendio al Poker. Corinne non è la classica brava ragazza, è tutto l'opposto, tant'è che lei stessa si autodefinisce una "Cattiva, cattiva ragazza". Proprio quando pensa che tutto le stia andando per il meglio le viene incontro un uomo attraente, bellissimo, che appare come una delle sue prede abituali: ingenuo, buono, troppo buono per una cattiva ragazza come lei. 

Restavano due dita o poco più di pina colada. Non avevo alcuna voglia di andarmene e di mettere fine a una delle serate più emozionanti di tutta la mia vita. Sorridevo ebbra di vita. Mi sentivo bella e potente come non mai. Non ero io a dirlo. Era l'immagine di me che vedevo riflessa negli specchi appesi alle pareti a farmi da testimone. E mi piaceva.
Spregiudicata, di dubbia moralità, dura e determinata: questi sono solo alcuni aggettivi per descrivere Corinne. Io l'ho amata da morire. Amo le protagoniste dei romanzi che sono decise, che non aspettano che il principe azzurro le salvi ma prendono in mano la situazione e fanno del loro meglio per venirne fuori. Tra l'aitante Ryan Mill e Corinne scatta subito un'attrazione sessuale che troverà sfogo soltanto molto più avanti. Amo questa coppia. E adoro Ryan Mill. I bookboyfriends hanno alzato così tanto le mie aspettative sugli uomini che forse non riesco a trovarne uno per questo xD 

Ryan è tutto ciò che una donna desidera, è ricco, bello e anche potente. Ma nasconde un oscuro segreto del suo passato che è in qualche modo collegato a Corinne e a un debito di gioco che ha contratto con il Mago e Neil, l'uomo che ha insegnato a Corinne a fare la bara a Poker. 

Un romanzo breve che presenta uno sviluppo dei personaggi incredibile. La struttura poi, a POV alternato, permette di conoscere i pensieri sia di Corinne che di Ryan, permettendoci di conoscere non solo cosa pensano e provano, ma anche quali segreti e quali misteri i due si nascondano a vicenda. Nella Città delle Luci si sviluppa una storia d'amore che ha ben poco di classico, ma che presenta due protagonisti veri, così veri che sembrano voler uscire dalle pagine di inchiostro digitale del Kindle. Proverete sulla vostra pelle la sfacciataggine di Corinne, la frustrazione e il dolore di Ryan e anche la consapevolezza che si farà strada dentro di loro, la consapevolezza di amarsi. 

Ti adoro, Sagara. Te lo dico ad ogni recensione e te lo dirò sempre. Amo i tuo i tuoi libri, perché, benché presentino elementi che in altri romanzi ho trovato discordanti, nei tuoi sono armonizzati alla perfezione. Come le scene di sesso infuocato, che non sono mai troppe né poco. Come la caratterizzazione dei personaggi, che appaiono verosimili al lettore. Come lo sviluppo degli stessi personaggi e l'introspezione di questi ultimi, che permettono al lettore di conoscere la loro backstory e di provare sulla loro pelle tutte le emozioni che li hanno mossi. 

Vi saluto con una citazione tratta da questo bel romanzo, che vi consiglio dal profondo del mio cuore:
"Non mi piaceva che qualcuno mi dicesse cosa fare. Adoravo prendere l'iniziativa e non accettavo ordini da nessuno."

xoxo,
Giada

giovedì, ottobre 20, 2016

RECENSIONE di Che tu sia per me il coltello di David Grossman

Buona sera, bloggers e lettori! E' strano per me scrivere una recensione a quest'ora, ma c'è una prima volta per tutto no? Questa sera vi parlerò di un libro che ho adorato, che mi ha fatto riflettere e che mi ha colpito dritto al cuore... Un cuore che ha fatto sanguinare, scoppiare di gioia e di tristezza e battere forte per l'emozione. Vi auguro buona lettura!

PREMESSA
Ho conosciuto David Grossman per caso, quando sono andata alla Feltrinelli l'anno scorso. Non sapevo se mi sarebbe piaciuto o meno, perciò ho preferito prenderlo in prestito dalla biblioteca del mio paese. La cosa incredibile è che non c'era nemmeno nella mia biblioteca, quindi ho dovuto fare un prestito interbibliotecario! Grossman è l'Haruki Murakami israeliano, sebbene di Murakami io abbia letto solo qualche citazione molto intensa che mi ha colpito molto. Non escludo che prima o poi potrei leggere Murakami, di sicuro la sua candidatura al Premio Nobel, ma ora non è il suo momento, e non vorrei rovinarmi la lettura dei suoi libri solo perché non è il momento giusto per leggere i suoi libri.

TRAMA (da Goodreads)
In un gruppo di persone, un uomo nota una donna sconosciuta che sembra volersi isolare dagli altri. Yair, commosso da quella che egli interpreta come un'impercettibile e ostinata difesa, le scrive una lettera, proponendole un rapporto profondo, aperto, libero da qualsiasi vincolo. Più che una proposta è un'implorazione e Myriam ne resta colpita, forse sedotta. Un mondo privato si crea così fra loro e in questo processo di reciproco avvicinamento Yair e Myriam scoprono l'importanza dell'immaginazione nei rapporti umani e la sensualità che si nasconde nelle parole. Finché Yair si rende conto che le lettere di quella donna stanno aprendo un varco dentro di lui, chiedendogli con imperiosa delicatezza una inaspettata svolta interiore
Romanzo avvolgente e "impudico" di uno dei più grandi autori contemporanei, Che tu sia per me il coltello mostra a ognuno di noi quanta strada e quanto coraggio occorrano per arrivare a toccare con pienezza l'anima (e il corpo) di un altro essere umano.

RECENSIONE
Lascio ruggire nel mio cuore il tuo nome e se fossi qui, adesso, ti abbraccerei con tutte le mie forze fino a spezzarci entrambi nell'impeto di quel che provo per te. 
Questo è ciò che dice Yair a Myriam in una delle sue lettere. Ci troviamo nell'Israele del dopoguerra, dove un uomo, Yair Wind (in seguito conosciuto come Yair Einhart) riconosce una sua vecchia compagna di scuola, ora maestra delle elementari, che esce con i suoi amici e con suo marito, Amos. Yair si accorge subito che c'è una nota triste nello sguardo di Myriam (che in ebraico è un nome legato all'acqua) e perciò inizia questa corrispondenza con lei per conoscerla nel profondo. E' vero che è più facile confidarsi con un estraneo, ma ciò che per Myriam era un estraneo finisce per diventare un amico e infine l'uomo di cui si innamora, ma non nel modo in cui ci si aspetta che lei s'innamori di lui. Attraverso le lettere di Yair, conosciamo i pregi e i difetti dell'uomo, così come veniamo a conoscenza di quella che lui chiama la sua onta, la sua infamia. Il libro è diviso in due parti, e se nella prima parte conosciamo le parole di Myriam solo attraverso ciò che dice Yair; così nella seconda parte conosciamo ciò che Yair dice a Myriam attraverso le parole di lei.

Penso davvero che Yair soffrisse di depressione, che rimanesse con sua moglie Maya solo per non distruggere la serenità di suo figlio Yidò; ma c'è una rivelazione riguardante Ana, la migliore amica di Myriam e la stessa Myriam che vi sconvolgerà. Questo sicuramente non è un libro per tutti, poiché tratta delle tematiche delicate come i problemi famigliari, la sterilità, la profondità dell'animo umano, la sensibilità dell'uomo e dimostra come per noi esseri umani sia più facile essere davvero noi stessi, i veri noi stessi solo con persone che non ci conoscono da tanto tempo, solo con degli sconosciuti. Myriam e Yair lo erano. Tuttavia nel porre un limite temporale alla loro corrispondenza, ho trovato una somiglianza con i sei mesi che Will Traynor concede alla sua famiglia per fargli cambiare idea prima di andare in clinica in Svizzera. Yair è depresso, e questo lo rende indubbiamente fin troppo cervellotico... Ma cervellotico in un modo che io ho apprezzato molto, poiché ho potuto conoscere e visitare, con i suoi occhi, i luoghi di Gerusalemme. La tristezza di Myriam invece è velata all'inizio, non si capisce la sofferenza che lei prova per non sentirsi una "madre completa" fino a quando a quando non lo dice apertamente. Yair e Myriam non potrebbero essere più differenti l'uno dall'altra, ma penso che proprio per questo siano fatti per stare insieme. Ho letto che questo libro è stato scritto come tributo da parte dell'autore per Kafka e le sue perdute lettere d'amore per Milena. Beh, vi dirò che io ho sempre odiato Kafka, in particolar modo "La metamorfosi", ma questo libro me l'ha fatto rivalutare e non escludo che magari più avanti potrei leggerlo con occhi diversi.

Questo libro è molto molto profondo, ma in certi punti l'ho trovato pesante, forse per via delle tematiche trattate. La sterilità dell'uomo e della donna sembra essere uno dei temi principali di questo romanzo, e questo libro mi ha avvicinato a tutto ciò senza che me ne rendessi conto. Immagino solo la sofferenza di quelle donne che vorrebbero avere figli ma non possono averne, e tutti intorno a loro le compatiscono senza comprenderle davvero. E' stato difficile immedesimarmi in tutto ciò, forse perché non è un tema vicino a me, tuttavia nella sua pesantezza mi ha colpito molto. Non bisogna mai giudicare una persona, specialmente se sapete che non può avere figli e voi continuate a domandarle quando li farà.

Vi lascio con una citazione tratta da questo romanzo di narrativa (che si è meritato cinque stelle) che vi consiglio, se amate i romanzi epistolari e la narrativa psicologica (o introspettiva?):
"Avevi ragione: in fondo, sto cercando un compagno per un viaggio immaginario. Ma hai sbagliato a dire che forse non ho bisogno di un compagno reale. E' esattamente il contrario. Ho bisogno di un compagno reale per il mio viaggio immaginario."
(Yair)

xoxo,
Giada

mercoledì, ottobre 12, 2016

RECENSIONE di Dolce come il cioccolato di Laura Esquivel

Buon pomeriggio, bloggers e lettori! Oggi vi recensirò un romanzo mucho caliente che parla di un amore proibito tra Tita e suo cognato Pedro, un romanzo sudamericano dal sapore dolce e al contempo piccante che stuzzicherà le vostre papille gustative e vi farà desiderare di vivere un'avventura tanto romantica quanto sensuale quanto quella descritta dall'autrice.

PREMESSA
Amo da morire lo stile di scrittura degli autori sudamericani, il modo in cui mescolano sapientemente realtà con fantasia, quasi surrealtà è favoloso. Isabel Allende è la mia autrice preferita del genere letterario Realismo Magico, ma questo momento in avanti, anche Laura Esquivel entrerà a fare parte delle miei autrici preferite. Cinque stelline per un romanzo stupendo.

TRAMA (dalla quarta di copertina)
Fin dal primo incontro, poco più che adolescenti, Pedro e Tita vengono travolti da un sentimento più grande di loro. Purtroppo, a causa di un'assurda tradizione familiare, per Tita il matrimonio è impossibile: ma per umana volontà e con la complicità del destino, lei e Pedro si ritroveranno a vivere sotto lo stesso tetto come cognati, costretti alla castità e tuttavia legati da una sensualità incandescente.

Frutto di una godibile sapienza narrativa e di una raffinata arte culinaria, Dolce come il cioccolato racconta con grazia e allegria femminili un'indimenticabile storia d'amore, in cui il cibo diventa metafora e strumento espressivo, rito e invenzione, promessa e godimento, veicolo di un'inedita comunione erotica.

RECENSIONE
¿Dónde empiezo a describir esta maravillosa novela? Non ho mai letto un romanzo che riuscisse a combinare in modo così perfetto l'arte culinaria e il romanzo erotico. Ci troviamo nel Messico del 1800, sullo sfondo di una rivoluzione che porterà alla guerriglia urbana tra liberalisti e conservatori, e anche bande guidate da tenentistas che guidavano i rivoluzionari attraverso le terre messicane, razziando e violentando tutto ciò che trovavano sul loro cammino. Protagonista di questo romanzo è Josefita "Tita", ultima della famiglia De la Garza e costretta a non sposarsi con l'uomo che ama, Pedro, per volere della madre Mamma Elena. Mamma Elena, una donna dura, cattiva, egoista costringe la figlia minore a proseguire un'assurda tradizione messicana che prevede che la più piccola della famiglia si occupi di lei fino alla sua morte. A complicare ulteriormente la situazione contribuirà in modo decisivo la scelta di Mamma Elena di far sposare Pedro con Rosaura, la sorella maggiore di Tita. La famiglia di Tita è formata da Mamma Elena, le sorelle Rosaura e Gertrudis, Nacha la cuoca di casa e Chencha, l'altra aiutante. Un amore contrastato, quello tra Pedro e Tita, che troverà come unico mezzo di espressione proprio il cibo, che assorbe le emozioni, i sentimenti che prova Tita. Proprio perché il cibo diventa contenitore delle emozioni di Tita e mezzo per esprimere il proprio amore, il romanzo mi ha ricordato Semplicemente Irresistibile.

Il Realismo Magico combina alla perfezione realtà e surrealismo, e gli avvenimenti storici si fondono con quelli quasi surreali della fattoria di Mamma Elena, in cui, dopo aver mangiato un alimento con le rose, Gertrudis impazzisce e scappa nuda per i campi, dando sfogo al suo amore per Juan. Un romanzo meraviglioso, stupendo. Ecco perché amo gli scrittori sudamericani: con le loro grandi abilità narrative sono in grado di trasportarti in un mondo sì alternativo, ma anche molto vicino al nostro. Il Realismo Magico presente nel romanzo rende quasi magica, fatata la protagonista, che nasce piangendo a causa delle cipolle e le cui lacrime creano dei veri e propri fiumi di lacrime. Personaggio di contorno, ma non per questo meno rilevante, è John Brown, dottore che guarirà Tita dalla sua pazzia, un dottore che s'innamora follemente di Tita, ma che diventa consapevole che lei non amerà mai nessun uomo che ha amato e ama Pedro. Romanzo consigliatissimo.

Vi saluto con una citazione tratta da questo bellissimo romanzo:
"La vita le aveva insegnato che la cosa non era così facile, che sono pochi quelli che senza farsi troppi problemi riescono a realizzare comunque i loro desideri e che ottenere il diritto di determinare la propria vita le stava costando più fatica del previsto. Quella lotta la doveva fare da sola, e questo le pesava molto."
(Tita)

xoxo,
Giada 

lunedì, ottobre 10, 2016

RECENSIONE di Fallen di Lauren Kate

Buon pomeriggio, bloggers e lettori! Io sono abbastanza infreddolita, qui al nord le temperature si sono abbassate di botto e mentre sto già iniziando a preparare gli ultimi due esami della mia carriera universitaria, leggo un po' di libri. Ho deciso di leggere questo libro, il primo dedicato alla trilogia (o quadrilogia?) di Lauren Kate, da cui verrà tratto un film che in Italia arriverà il prossimo anno.

PREMESSA
Temevo che fosse un altro Twilight. Lo ammetto. Non tanto per i vampiri sbrilluccicosi o quant'altro, ma per il semplice fatto di ritrovarmi un'altra protagonista piatta, banale e noiosa e il solito schema del triangolo amoroso. Diciamo che in parte ci avevo preso su questo libro, ma in parte no. Ho dato 4 stelline su 5 a questo libro per le ragioni che vi spiegherò nella recensione. Buona lettura!

TRAMA (dalla quarta di copertina)
Basta un istante per sconvolgere un'esistenza. A cambiare quella di Lucinda, diciassette anni, è stato l'incidente in cui è morto un suo caro amico. E lei ha visto addensarsi di nuovo le ombre scure che la perseguitano da quando è bambina. Guardata con sospetto dalla polizia e da chi la ritiene responsabile della morte dell'amico, Luce - così la chiamano tutti - è costretta a entrare in un istituto correzionale. Nessun contatto con il mondo esterno, telecamere di sorveglianza, ragazzi e ragazze dal passato oscuro e disturbato sono tutto ciò che trova alla scuola Sword & Cross.
E poi appare Daniel. Il cuore di Luce le dice di averlo già incontrato, ma nella sua mente si accendono solo rari lampi di ricordi troppo brevi per essere veri. Soltanto quando rischia di perderla, Daniel decide di uscire allo scoperto: i loro cuori si conoscono da sempre, da tutte le vite che Luce non ricorda ancora di aver vissuto.

RECENSIONE
Lucinda è una diciassettenne all'apparenza perfetta, goffa e carina (ma non sa di esserlo) che entra ufficialmente nell'istituto correzionale Sword & Cross dopo la morte del suo quasi-fidanzato Trevor. Lucinda "Luce" si sente responsabile per la sua morte e così pensano anche gli altri, che la colpevolizzano per l'accaduto. La Sword & Cross è una scuola totalmente diversa da quella che frequentava a Dover, e per le prime cinquanta pagine del libro, la protagonista fa continuamente paragoni con la sua vecchia scuola, i suoi vecchi amici, i ragazzi che c'erano lì. Diciamo che questo l'ho trovato un po' irritante, e personalmente non vedevo l'ora che la smettesse di paragonare tutto, ma poi mi sono resa conto che anche io, al posto di Luce, avrei confrontato la mia vita di prima con quella di adesso, che avrei fatto anche io quei paragoni e quindi la mia irritazione è scemata verso un'empatia più profonda. Luce non sa ancora chi è, sa solo che vorrebbe che i suoi genitori non la trattassero con sospetto o paura negli occhi, Luce vorrebbe solo tornare alla sua vita prima dell'infausto incidente che le ha rovinato la vita e ha tolto la vita a Trevor. Non c'è amore a prima vista tra Daniel Grigori e Lucinda, anzi, Daniel sembra disprezzarla e quasi odiarla, tanto che non perde occasione di allontanarla da sé ogni volta che può. Luce si sente irrimediabilmente attratta da Daniel, e non ne capisce il motivo, proprio come non riesce a comprendere per quale ragione lui compaia sempre nei suoi sogni sotto forma di angelo. Luce si sente attratta però anche da Cam, che appare un bravo ragazzo che la mette in guardia dal misterioso e quasi cattivo Grigori. Ben presto però, sia Cam che Daniel dovranno scoprire le loro carte e finalmente scopriremo che sono davvero l'uno l'opposto dell'altro, soltanto che Daniel è buono e Cam è cattivo. Ecco, non vi posso dire in che modo Cam sia cattivo, vi basti sapere che lo è davvero molto. Questa implicita battaglia tra i due per il cuore di Luce si espliciterà in una battaglia vera e propria a metà libro. In questo romanzo nessuno è come appare, men che meno i personaggi di contorno e i professori, tra cui ricordo Miss Sophia, Mr. Cole e gli amici di Daniel: Roland, Arriane (una ragazza dura e molto stramba) e Gabrielle "Gabbe". Un romanzo che pone tutte le premesse per una saga epica, che ricorda un po' Il Paradiso Perduto di John Milton.

Il romanzo è scritto in terza persona, nonostante ciò  tutti gli avvenimenti sono filtrati dal POV di Luce, quindi noi assistiamo dall'esterno ad ogni sua riflessione o pensiero. Ribadisco, perfino a livello strutturale questo romanzo presenta dei personaggi che se all'inizio sembrano piatti, hanno uno sviluppo graduale nel corso del libro. Tuttavia, ho riscontrato una somiglianza in Twilight proprio nel triangolo amoroso, con Cam che dice a Luce di stare alla larga da Daniel, e con Daniel che rimane a fissarla intensamente da lontano, perfino nella lotta tra i due personaggi maschili ho visto una somiglianza con Edward e Jacob. Non sono però come Edward e Jacob, anzi, secondo me Daniel e Cam mi sembrano più assennati. Questo libro è una grandissima premessa a una lotta che spero di leggere nel secondo libro, una lotta tra il Bene e il Male, tra gli angeli caduti buoni e quelli cattivi. In palio c'è l'anima di Luce, che per qualche inspiegabile ragione, è diventato territorio di conquista per ambo le parti. Quindi quattro stelle per questo bel romanzo di cui non vedo l'ora di leggere il seguito!

Vi lascio con una citazione tratta da questo romanzo che vi consiglio, se amate i fantasy YA come me:
"Riporre così tanta speranza nel potere del vero amore - che lei per prima intuì, aveva colto di sfuggita - era davvero da ingenui? Dopotutto, il vero amore non avrebbe vinto la battaglia là fuori. Forse non l'avrebbe salvata dalla morte che l'aspettava su quell'altare. Eppure doveva riuscirci. Il suo cuore batteva ancora per Daniel, dentro di lei avrebbe creduto in quell'amore, nel suo potere di trasformarla in una versione migliore di se stessa, di trasformare lei e Daniel in qualcosa di buono e glorioso..."
(Luce)

xoxo,
Giada

mercoledì, ottobre 05, 2016

RECENSIONE de Da quando non ci sei di Anouska Knight

Buona sera, blogger e lettori! Questo è un orario inusuale per me per postare una recensione, ma se non lo faccio ora, dubito che domani avrò il tempo materiale di farlo. Dunque, ho iniziato questo meraviglioso libro perché ispirata sia dalla trama che dalla copertina e come sempre, il mio istinto non sbaglia mai!

PREMESSA
L'anno scorso la Harper Collins mi ha mandato la copia di questo libro di cui avevo sentito parlare molto bene, e ringrazio infinitamente la casa editrice per questo bellissimo libro. Ho amato ogni sua singola pagina. Ho riso, ho pianto, mi sono divertita e ho riacquistato un po' di speranza nell'amore.

TRAMA (da Goodreads)
Holly lavora in una pasticceria, chi meglio di lei potrebbe sapere che la vita è fatta a strati, proprio come una ricca torta? Ma a quanto pare non lo sa, e dopo la morte del marito si è rifugiata in una serena e pacata quotidianità, dedicandosi solo alla sorella e ai dolci. Finché un giorno, consegnando una torta, incontra l'enigmatico Ciaran Argyll. Le loro vite sono agli antipodi, ma l'attrazione non bada a certi dettagli. Lui le commissiona i dolci per una festa elegante che darà a casa propria, e Holly e il suo socio sono invitati, per poter incontrare un'altra cliente, interessata a ingaggiarli.

Ciaran e Holly a quanto pare non riescono a stare lontani, nonostante i tabloid e un passato ingombrante per entrambi.

Ma in fondo si può stare bene insieme anche se si è diversi come la panna e il cioccolato.

RECENSIONE
Partiamo dalla premessa che io amo infinitamente i dolci e che ogni tanto mi diletto a prepararli, ma non potrei mai essere brava quanto la protagonista di questo libro, Holly. Holly è una ventiseienne che ha perso il marito Charles "Charlie" in un incidente d'auto due anni prima e da quel momento la sua vita si è fermata, ha fatto in modo che i suoi amici si allontanassero da lei, ha lasciato i lavori di restauro del suo cottage in sospeso e ha vissuto in un limbo. Le cose cambiano però, quando, riceve l'ordine di una torta da parte dell'assistente del noto Fergal Argyll, un uomo di origini scozzesi che sta festeggiando la fine della sua relazione con una donna che stava con lui solo per la notorietà e l'agiatezza economica. In questo quadro composto da ricchissimi uomini d'affari, donne tanto bellissime quanto glaciali, Holly conosce Ciaran Argyll, il figlio di Fergal. Non è amore a prima vista tra i due, anzi! Holly fa di tutto per allontanarlo da sé, sebbene l'interesse dell'uomo nei suoi confronti sia lampante e sebbene lei rifiuti con tutta se stessa di provare qualcosa per quell'uomo tanto bello quanto affascinante. La storia di Holly e Ciaran non è la classica storia d'amore che vi aspettereste di trovare in un romanzo rosa, perché la loro storia, prima di diventare tale, affronta tutta una serie di difficoltà di varie ragioni: siano esse costituite dalla gelosa vipera Penny, ex ragazza di entrambi gli Argyll, oppure dalla reticenza di Holly ad aprirsi con Ciaran. Il mondo semplice e pasticcione di Holly si scontrerà inizialmente con quello altolocato e ricchissimo di Ciaran, ma a dimostrazione che l'amore è più forte di qualsiasi cosa, alla fine i due troveranno un'armonia per poter vivere al meglio il proprio amore e affezionarsi alle reciproche famiglie. 

Questo non è un romanzo che parla solo d'amore, è un romanzo che parla di rinascita interiore, una rinascita sicuramente difficile, ma che porterà soltanto gioia e amore nella vita di Holly. In certi punti del romanzo avevo l'impressione che Holly provasse quella che gli psicologi chiamano Il Senso di Colpa del Sopravvissuto, un insieme di sentimenti contrastanti che chi vive un evento traumatico prova; ma è stato bellissimo leggere della sua lenta apertura non solo nei confronti del mondo ma anche nei confronti della vita in generale e nella speranza di un uomo amore. Mi è sembrato di vedere un bruco diventare farfalla. Un libro che parla anche di trasformazione e di andare avanti, cosa molto difficile da fare quando muore una persona a noi cara, perché la vita va avanti nonostante tutto, e chi ci amava vorrebbe solo vederci felici e non infelici e soli. I personaggi di contorno di questo dolce e romantico romanzo sono costituiti da: Martha e Robert "Rob", rispettivamente sorella e marito di quest'ultima, in procinto di diventare madre per la prima volta; Cora Hedley, la vicina di casa di Holly, una donna anziana che mi ha insegnato davvero molto sulle opportunità perse, sui rimpianti e sull'importanza di correre il rischio e di dare tempo alle cose perché si sviluppino in un ambiente favorevole. Vi riporto dei brani che mi hanno colpito molto, detti proprio dalla signora Hedley a Holly:

"Non fare stupidaggini, figliola. Non avere paura di provare una gioia che non ti aspetti. Non commettere l'errore di ritrovarti a rimpiangere un'opportunità sprecata, perché per quanto tu possa amare un fantasma, questo non ti scalderà."

"Finché c'è vita, c'è speranza. Alcune cose hanno solo bisogno di avere un'opportunità per crescere."

Tuttavia anche Fergal Argyll, nonostante il suo aspetto e le sue azioni un po' volgari e provocanti, è un uomo dal passato molto complicato e duro, che ha sofferto molto. Altri personaggi di contorno che agiscono sulla trama in modo attivo sono, come dicevo prima: Penny, la vipera ex ragazza di entrambi gli Argyll, Mary, la domestica degli Argyll, Clara Sawyer, l'ex ragazza di Ciaran che l'ha letteralmente rovinato e infine i genitori di Holly e Martha, che vivono in una pensione a Minorca.

Se avete voglia di sognare, di tornare a credere nell'amore, nelle seconde opportunità o semplicemente volete sorridere, questo è il libro giusto per voi. Questo è uno dei libri più emozionanti letti finora, un romanzo che mi rimarrà nel cuore per il messaggio che mi ha trasmesso e per lo sviluppo di personaggi veri, reali, le cui emozioni si possono sentire sulla propria pelle durante la lettura.

Vi saluto con una citazione tratta da questo libro che vi consiglio, ma non sarà la solita citazione, bensì un dialogo tra Holly e Fergal:
"Bè, rallegrati, ragazza. Ci sono alcuni poveretti che vivono un'intera esistenza senza nemmeno sapere cosa sia l'amore. Noi possiamo anche non ritrovarlo più, ma almeno sappiamo che cosa cercare."
(Fergal a Holly)

xoxo,
Giada

sabato, ottobre 01, 2016

RECENSIONE de Il Vento di Kornog di Alessia Litta

Buona sera, bloggers e lettori! Come va? Io ho iniziato il mio ultimo corso prima della laurea, spagnolo 2, e sono un po' arrabbiata in generale ma spero che mi passi, io sono sempre stata una che studia molto anche una lingua che ha già studiato in passato e niente mi fermerà, specie ora che sono così vicina a terminare la mia carriera universitaria. In questi tre giorni ho avuto il piacere di leggere "Il Vento di Kornog", il romanzo di Alessia Litta. Questo romanzo è una vera e propria perla! *---*

PREMESSA
Ho sentito parlare molto di questo libro e dopo esser stata delusa profondamente da "After" avevo bisogno di un libro con L maiuscola che mi piacesse molto, che mi coinvolgesse e mi facesse sognare. In questo romanzo, ambientato in Bretagna, ho trovato tutto questo. Buona lettura!

TRAMA (da Goodreads)
Claire, italiana d'adozione, non ha ricordi della sua infanzia, ma possiede l’abilità di leggere le memorie degli oggetti e delle persone che tocca.
Quando, per caso, si trova fra le mani una lettera di sua nonna, creduta morta da anni, si rende conto che le sono state raccontate molte bugie. I suoi genitori, infatti, non solo l’hanno tenuta lontana dalla Bretagna - sua terra d’origine - senza spiegarle le ragioni, ma le hanno nascosto che lei è la causa della loro fuga dalla Francia. Qualcosa è accaduto quando era solo una bambina. Qualcosa che non ricorda.
Determinata a capire, Claire decide di raggiungere la Bretagna.
E in quella terra di leggende, battuta da venti e tempeste, si imbatterà nei Laouenan, ricca famiglia che vive in un maniero arroccato su una scogliera. Qui scoprirà che un segreto terribile circonda l’enigmatico e taciturno proprietario da cui tanto si sente attratta, e che un filo sottile li lega.
Ma sarà solo scavando nel passato dei Laouenan, tra intrighi, rivelazioni raccapriccianti e nuove amicizie, che Claire troverà la verità su se stessa, e potrà così riprendersi ciò che ha perduto.

RECENSIONE
Il romanzo "Vento di Kornog" ruota attorno a Claire, una ventenne che ha appena perso sua madre dopo una dura battaglia contro il cancro, che vuole conoscere le sue origini e soprattutto vuole capire perché sia stata portata via dalla sua amata Francia, in particolar modo dalla Bretagna, in modo così brusco quando era solo una bambina. Ma Claire non è una semplice ragazza, ha una caratteristica molto interessante: le basta toccare o sfiorare un oggetto per vedere la sua storia e le emozioni collegate ad essa. Un potere che non sa di preciso da quando ha, ma che l'ha sempre accompagnata nella vita fino a quel momento. Quando Claire scopre una lettera inviata al padre Christophe da una donna chiamata Rose Bondier, inizia a mettere in discussione tutto e decide così di tornare nel paesino dov'è nata, per cercare di ricordare il luogo, per ritrovare questa famigerata Rose Bondier e per trovare se stessa. La sua strada s'incrocerà con Eric Kerouac, poliziotto di bell'aspetto e anche con Damien Laouenan, rampollo della ricca e facoltosa famiglia Laouenan. Dopo una serie di avventure e disavventure, Claire finalmente affronterà il suo passato e tirerà fuori, letteralmente, gli scheletri nell'armadio dei Laouenan collegati ad una strana quanto misteriosa maledizione che sembra abbattersi sui membri maschili della famiglia. Claire non solo ritroverà il pezzo mancante di se stessa (ma non vi dico come né chi sia) ma metterà a frutto la sua passione per la fotografia. 
Il titolo "Vento di Kornog" si riferisce ad un vento molto forte che provoca danni ambientali e che spira da ovest, infatti Kornog in bretone vuol dire ovest. 

Un romanzo di altissima qualità, ricco di descrizioni interessanti che non appesantiscono il romanzo, ma che accrescono nel lettore la curiosità verso la Bretagna. Lo sviluppo dei personaggi è ben fatto e l'autrice, seppur attraverso il POV di Claire, riesce a farci comprendere bene i sentimenti e le reazioni degli altri personaggi di contorno. I numerosi flashback, scritti in corsivo, sono molto dettagliati e precisi nel descrivere un'epoca posteriore a quella in cui è ambientato il romanzo. Un romanzo che in certi punti aveva il sapore del romanzo gotico, mi ha ricordato molto in alcuni punti "Cime Tempestose" di Emily Bronte e in alcuni punti anche Jane Eyre di Charlotte Bronte. Un romanzo sulla vita, sulla morte e sull'importanza di affrontare il nostro passato, un passato che può far male, ma che bisogna affrontare e non lasciare marcire dentro di noi. Un romanzo da 4,5 stelline. Un romanzo così bello, nonostante qualche lieve refuso nella prima parte, che merita di essere letto.

Vi saluto con una citazione tratta da questo bellissimo libro, che vi consiglio caldamente:
"Mi mancava mia madre. Mi mancavano i suoi sguardi, i suoi sorrisi discreti  e quei suoi occhi  che sembravano vedere più di quanto dovessero. Non erano state rare le incomprensioni fra noi, ma l'avevo amata tanto."
(Claire)

xoxo,
Giada

giovedì, settembre 29, 2016

RECENSIONE di After di Anna Todd

Buon giorno, bloggers e lettori! Come va? Io ho superato i miei esami della sessione autunnale, sto leggendo i libri per la tesi e a breve comincerò a buttare giù le prime pagine. Nel frattempo, ho anche letto un libro molto molto discusso nel web sin dalla sua pubblicazione, ovvero "After" di Anna Todd. Vi ricordate la mia epica recensione di Cinquanta Sfumature di Grigio di E.L. James? Ecco, questo libro è persino peggio di quel libro.

PREMESSA
Mi avevano detto che era un libro bellissimo. Io gli ho creduto.
Mi avevano detto che era epica la storia d'amore degli Hessa. Io gli ho creduto.
Mi avevano detto che il loro amore era solido. Io gli ho creduto.
Mi avevano detto che i personaggi principali erano stupendi. E io gli ho creduto.
No. Non crederò più a nulla. Dire che sono delusa sarebbe riduttivo. A questo aggiungeteci anche che sono altamente disgustata, e avrete più o meno l'idea di come mi sento dopo aver finito questo "capolavoro".

A questa premessa voglio aggiungere anche che sì, è vero che de gustibus disputandum est però che cavolo, non mi è piaciuto per niente per questo libro e gli ho dato il voto più basso che io abbia mai dato.

TRAMA (dalla quarta di copertina)
Un amore impossibile.
Un amore ribelle.
Un amore infinito.

Ambiziosa, riservata e con un ragazzo perfetto che l'aspetta a casa, Tessa ama pensare di avere il controllo della sua vita. al primo anno di college, il suo futuro sembra già segnato: una laurea, un buon lavoro, un matrimonio felice... Sembra, perché Tessa fa a malapena in tempo a mettere piede nel campus che subito s'imbatte in Hardin. E da allora niente è più come prima.
Lui è il classico cattivo ragazzo, tutto fascino e sregolatezza, arrogante e ribelle, pieno di piercing e tatuaggi. E' la persona più detestabile che Tessa abbia mai conosciuto. Eppure, il giorno in cui si ritrova sola con lui nella sua stanza, non può fare a meno di baciarlo. E accenderà in lei una passione che, contro ogni previsione, sembra reciproca. Nonostante Hardin, per ogni passo che fa verso di lei, con un altro retroceda. Per entrambi sarebbe più facile arrendersi e voltare pagina, ma se stare insieme è difficile, a tratti impossibile, lo è ancora di più stare lontani. Quello che c'è tra Tessa e Hardin è solo una storia d'amore sbagliata o l'inizio di un amore infinito? Che sia davvero questo l'amore?

RECENSIONE
Prima di recensire questo libro, ci tengo ad avvertirvi che ci andrò giù pesante. E visto che qualche giorno fa sono stata criticata in modo velato su Facebook per aver espresso la mia opinione da parte di una ragazza che ha lanciato l'hashtag #IostoconAfter. Bene, questa è la mia risposta.


Ho rimandato fin troppo la lettura di questo libro, e in parte ho dovuto farlo per evitare mega spoileroni ma dopo cinquanta pagine ho capito il perché delle tante recensioni a una stella. Non fraintendetemi, questo libro è stato tanto amato quanto odiato, un po' come le Cinquanta Sfumature, ma nonostante ciò è considerato il libro da consigliare ai tredicenni e quattordicenni.



"After" comincia con Theresa "Tessa" Young, una diciottenne che si è appena trasferita al college della WCU. Il giorno di accoglienza delle matricole, quando arriva nel dormitorio incontra la sua compagna di stanza, Steph e subito dopo Hardin. Tessa è superfidanzata con il fidanzato perfetto, tutto casa e chiesa e che viene da una buona famiglia: Noah. Tessa ha deciso insieme a Noah di aspettare il giorno delle nozze per concedersi a lui, e ha già programmato tutta la sua vita: vuole laurearsi, trovarsi un ottimo lavoro e sposarsi e entro i venticinque anni avere due figli. Tutto cambia naturalmente quando incontra Hardin. Tessa e Hardin sono come il giorno e la notte. Non potrebbero essere mai più diversi l'uno dall'altra. Dopo una serie infinita di litigate tra lei e Hardin il primo mese di college, Hardin decide di portarla ad un ruscello e farle il suo primo ditalino. Tutto questo mentre sta ancora con il suo fidanzato Noah. Povero Noah, è stracornuto fino a quando Hardin non si decide a dirgli finalmente che la sua ragazza super fantastica fighissima se la fa con lui. Da questo momento in avanti, seppur con numerose difficoltà, i due staranno insieme. Ma lasciate che vi mostri la meme che ho creato solo per gli Hessa.


Questa meme riassume più o meno cos'ho pensato in quel momento quando Tessa, da brava e intelligente ragazza, incolpa Hardin della sua rottura con Noah. Ma se fosse davvero intelligente, si renderebbe conto che la colpa non è solo di Hardin, ma soprattutto sua, perché nessuno le ha chiesto di strusciarsi e di pomiciare con il cattivo ragazzo.

Oh e questa meme, che in teoria doveva andare prima... Ma non importa. Tessa ha cornificato in più modi Noah, prima di capire che non lo amava più e che non voleva stare con lui.

Magari Tessa e Hardin fossero conosciuti solo per questo. No, oh no. Entrambi sono l'emblema dell'incoerenza e volubilità. La loro mattinata inizia con loro due che si odiano, litigano, fanno pace, c'è un intermezzo di natura sessuale (ditalini, pompini o altro) e alla fine sono felici e contenti. Non vi ho detto quanto ho amato che Tessa cambiasse opinione ogni pagina. Davvero. *Sarcasm mode on*

TESSA YOUNG
Se vi ricordate la mia recensione di Uno splendido disastro, saprete che io ho dato quattro stelle a quel libro solo perché ho amato incondizionatamente il personaggio di Travis Maddox e le sue dichiarazioni d'amore, mentre ho odiato la volubilità di Abby Abernathy. Ecco, Tessa si può considerare la brutta copia di Abby. Se siete miracolosamente riusciti a sopportare Abby, non riuscirete a sopportare Tessa in questo libro, parola mia. Tessa è di una incoerenza unica. Prima dice di non voler più vedere Hardin, ma corre subito da lui non appena Landon o qualsivoglia personaggio lo chiama per dirle di aiutarlo. Dopo e vi ricordo - dopo - che lei si era ripromessa di stargli alla larga. Si pente continuamente di quello che fa, si fa un sacco di pare mentali inutili che vengono usate come giustificazione per le loro litigate. Ma anche quando non c'è motivo di litigare, la Todd sembra tirare fuori un motivo più assurdo di un altro per farli bisticciare. E allora Tessa dice che non lo vuole più vedere, si allontanano, stanno male e le solite storie. Se mi conoscete sapete che la coerenza nei personaggi per me è tutto. Se un personaggio non è coerente con ciò che dice di voler fare, ma fa tutto l'opposto di ciò che si era ripromesso per la centesima volta, a me fa arrabbiare moltissimo - e ciò fa abbassare il punteggio che darò al voto. A voi sembrerà cosa da poco, ma se un personaggio non è coerente con le sue idee, è volubile e cambia idea dieci volte in una giornata, per me ha un problema bello grosso. Tessa sembra esser vissuta in una caverna prima del suo arrivo al college e quando ammette di essere ancora vergine a diciotto anni (cavolo, che dilemma!) viene presa in giro dagli altri amici della comitiva di Hardin. Ora, la verginità in questi libri viene considerata un problema da rimuovere al più presto, quasi fosse impensabile che nel 2016 ci siano ancora diciottenni vergini. La verginità non è una cosa da dare al primo che passa, proprio come non bisognerebbe fare le prime esperienze, ma bisogna fare quando si è consci del passo che si sta facendo. Questo è un messaggio sbagliato da mandare alle ragazzine, è come dire: che schifo, sei ancora vergine! Sbrigati a perderla, altrimenti non sarai considerata figa come noi! E se so che Hardin è così promiscuo, ci penserei due volte prima di concedergli la parte più importante di me. Altra cosa che non ho tollerato è il modo in cui si fa manipolare emotivamente da Hardin, numerose sono le volte in cui lei cerca di capire se la loro relazione sia sana o meno e, sebbene abbia capito che non lo è, che il loro è un amore malato, preferisce continuare a stare con lui. Vi ricordate Ana Steele, che si eccitava solo se Christian la guardava? Qui siamo saliti di livello. A Hardin basta sfiorare Tessa per farla venire. Sul serio. Il fatto che lei, dopo aver discusso con Hardin, alla fine decida di andare a convivere con lui sebbene lo conosca da nemmeno due mesi, mi ha fatto preoccupare molto. In due mesi non puoi conoscere bene una persona, anche se ci passi tutto il tuo tempo insieme e non puoi conoscerla bene specialmente se quella persona è Hardin e quando chiedi spiegazioni lui ti dice sempre "Basta farmi domande. Fatti i cazzi tuoi.". L'appartamento in cui Hardin insiste per convivere con Tessa, diventa alla fine motivo di ricatto economico. Ma mai intenzionale, eh. Tessa è un personaggio vuoto, banale, senza alcun sviluppo degno di nota, facilmente manipolabile, incoerente e volubile. Non dimentichiamoci che è pure bigotta (per questo vi dicevo che secondo me, prima del college, viveva in una caverna).

HARDIN SCOTT
Gosh. Da dove comincio. Hardin Scott viene dipinto come il cattivo ragazzo di turno, sexy, tutto tatuato, pieno di piercing e con una backstory lacrimevole - ma non per me eh, io non sono riuscita a considerare la sua storia personale così toccante. Il fatto che lui usi il suo passato come scusa per giustificare le sue azioni e i suoi attacchi verbali a Tessa mi ha fatto seriamente domandare dove le altre lettrici trovino bello questo personaggio. Visto che questo romanzo era nato come una fanfiction degli One Direction, è chiaro che esso sia incentrato su Harry Styles; quindi non sono riuscita ad immaginarmi Hardin come un personaggio costruito in modo chiaro e preciso, ma solo una brutta copia del cantante di quella pop band (che a me piace molto, comunque). Hardin ama fare quel cavolo che gli pare, senza preoccuparsi di ferire le persone che stanno accanto, siano essi gli amici o i suoi parenti. Tessa naturalmente, con la sua sindrome da crocerossina, non perde occasione di correre in soccorso di Hardin non appena può. L'aiuto di Tessa non è sempre ben accetto, perché la maggior parte delle volte lei la insulta, le rinfaccia le cose e la ferisce. Mamma mia, che amore ideale! E' il tipo di amore che sogna ogni ragazza! *Sarcasmo mode on*. La caratteristica peculiare di Hardin sono i suoi sbalzi d'umore e questo mi ha preoccupato molto, perché sembra avere davvero dei grossi problemi psicologici. I suoi sbalzi d'umore lo portano a cambiare idea continuamente su tutto e soprattutto, sulla sua relazione con Tessa e sono anche ciò che fa ammattire Tessa. Tranquilli, fa ammattire anche noi lettori. Io starei alla larga da una persona del genere, perché se non esita a spaccare tutto ciò che trova sulla sua strada, a ubriacarsi (da quando conosce Tessa lo fa con maggiore regolarità, sebbene lui dica sempre che non beve MA in più di un'occasione lo vediamo bere e ubriacarsi). Ma poverino, viene da una situazione familiare difficile, bisogna capirlo, non bisogna stargli addosso, bisogna cercare di capirlo. NO! Bisogna stare alla larga da una persona del genere. Per tutto il libro avevo il terrore che lui alzasse le mani su Tessa, ve lo giuro. Ho passato le ultime duecento pagine con questa paura in corpo. Ha un passato misterioso che non rivela a nessuno e che confida solo a Tessa, si è fatto quasi tutte le ragazze della WCU e non esita a usare Tessa per i suoi scopi sessuali. Non dimentichiamo anche che, come Tessa, anche lui è molto volubile e incoerente e le sue azioni non corrispondono mai alla sue idee.

LANDON 
Landon è l'unico personaggio che mi sia davvero piaciuto e la mezza stellina è per lui. Landon è il fratellastro di Hardin, un bravo ragazzo impegnato nello studio, nel ristabilire l'equilibrio a casa sua a causa degli scoppi d'ira di Hardin, e impegnato a portare avanti una relazione amorosa con Dakota.

ZED, NATE, STEPH, JACE, MOLLY
Come prima annunciato, questo romanzo è ispirato agli One Direction quindi è stata una cavolata trovare le somiglianze dei personaggi con quella band musicale. Zed, il ragazzo che Hardin detesta tanto perché ci prova con la sua ragazza/non ragazza, è Zayn Malik. Zed è forse uno dei pochi bravi ragazzi in questo romanzo, almeno, questa è l'impressione che mi ha dato. Nate è Niall, personaggio di contorno amico sia di Hardin che si Tessa. Steph è la compagna di stanza di Tessa, una ragazza simpatica e gentile. Jace è un personaggio misterioso legato alla droga (Hardin ha detto che ha un gruppo di fattoni e fino a prova contraria i fattoni sono quelli che si drogano) ed è l'unica persona in tutto il libro che Hardin realmente tema. Molly è una ragazza dai facili costumi, una ragazza che vuole attirare l'attenzione su di sé ma lo fa nel modo sbagliato. Tessa la definisce "puttana" solo perché indossa spesso una minigonna o un vestito succinto e questo mi ha fatto imbestialire, perché questo è slut shaming. Non è vero che chi indossa una minigonna è una puttana, come non è vero che chi si veste così vuole sempre fare la facile con i ragazzi. Lo slut shaming presente in questo libro ha fatto abbassare l'opinione che ho del libro stesso, facendomi preoccupare ancora di più per il messaggio che trasmette alle ragazzine: Hai la minigonna? Sei una puttana! Ho alzato gli occhi al cielo talmente tante volte leggendo sto libro che ho perso il conto. Quando pensavo che non potesse peggiorare più di così, l'ha fatto. Molly almeno è un personaggio coerente nel romanzo, al contrario della bigotta Tessa, che come una Ana alle prime armi, dopo la sua prima volta, passa da essere una ragazza che teme di spogliarsi ad una ninfomane di primo grado. No, non la sto definendo come Tessa ha definito Molly. Come un lettore su Goodreads ha scritto: "Mi è sembrato di leggere Cinquanta Sfumature di After!"

NOAH E LA MADRE DI TESSA
Potrei fare una recensione solo su Noah. Se Hardin è insopportabile, lui non è da meno. Noah è il tipico bravo ragazzo tutto casa e chiesa, che vuole aspettare la prima notte di nozze per andare a letto con la sua ragazza. Beh cavolo, sono stati insieme per due anni, non dico che dovessero andare a letto insieme, ma almeno qualche gioco per conoscere il proprio corpo potevano farlo. Noah sta sempre appresso la madre di Tessa e le riferisce tutto ciò che lei gli confida. E già qui mi stavo incazzando. Ma tu sei il suo ragazzo o sei il suo babysitter? Noah è un personaggio senza spina dorsale, anzi, lo definirei una spina nel fianco. Un personaggio buttato lì come riempitivo e pretesto per rendere la storia degli Hessa più drammatica.

La madre di Tessa, impeccabile donna di provincia, sempre tutta truccata perfettamente è l'emblema del bigottismo. Credo di non aver mai letto di un personaggio più insopportabile in tutta la mia vita. E' stata lasciata dal marito, quindi deve controllare ogni aspetto della figlia diciottenne, sebbene lei sia ormai abbastanza grande da gestire la propria vita da sola.

I LITIGI
I litigi sono una costante in After, quindi se avete intenzione di leggerlo, portatevi del Maalox appresso perché vi faranno arrabbiare molto gli Hessa. Spesso i litigi sono buttati lì come mero riempitivo di pagine, non sempre hanno un motivo logico e la maggior parte delle volte scaturiscono da motivi futili quali non dire cosa si pensa, cosa di fa e cavolate simili. Tessa è ossessionata da Hardin. E l'ossessione non è amore. Ma non si può non condividere nulla con la persona con la quale si sta insieme, quindi anche l'ostinazione di Hardin di non dire mai nulla ti rende un po' più empatica verso Tessa. I litigi scaturiscono spesso a causa degli sbalzi d'umore di Hardin, sembra quasi che il libro ruoti attorno solo a questo aspetto del suo carattere, che lo rende un personaggio "bello e maledetto". Meh. La mia idea di "bello e maledetto" è diversa. Studiatevi i poeti del circolo di Baudelaire e Verlaine, loro almeno erano ribelli per giusta causa. La rabbia di Hardin invece sembra incontrollabile e distruttiva e proprio perché tale, annienta tutto ciò che incontra. Alzerete gli occhi al cielo quando leggerete quante volte Tessa piange in questo libro. Vorrei davvero proporre prima una seduta psicologica individuale sia per Tessa che per Hardin e poi gli farei fare terapia di coppia.

KAREN E KEN
Karen è la madre di Landon e sta insieme a Ken Scott, il padre di Hardin, che è anche il rettore della WCU. Fin qui tutto normale, fino a quando mi sono accorta, durante la lettura, di un enorme buco narrativo: Ken e Karen stanno per sposarsi, ma Hardin continua a ripetere che sua madre vive a Londra da precaria, però non è mai detto nel libro che sono divorziati. La Todd lo dava per scontato? Questo non mi è chiaro perché non è detto da nessuna parte nel libro.

IL MESSAGGIO CHE TRASMETTE ALLE RAGAZZINE
Questo libro trasmette vari messaggi, per lo più sbagliati alle ragazzine:

  1. A diciotto anni sei ancora vergine e quindi meriti di venire presa in giro
  2. A diciotto anni non puoi essere ancora vergine, è una impensabile
  3. Puoi tradire il tuo ragazzo e farti pare mentali perché l'hai fatto, ma prendertela quando i tuoi tradimenti vengono messi nero su bianco
  4. Vai a convivere il più in fretta che puoi, altrimenti lui cambia idea e ti molla
  5. Lascia pagare a lui tutto (sebbene Tessa abbia ripetutamente detto a Hardin di farle pagare qualcosa, è lui a pagare l'appartamento in cui vivono)
  6. La dipendenza affettiva non è un male. Eh no. La dipendenza affettiva è qualcosa di preoccupante.
  7. I bad boys sono eroi che vengono redenti dall'amore della sfigata vergine di turno
  8. Le protagoniste sono bellissime e sexy, ma non sanno di esserlo e solo dopo che il bad boy di turno glie l'ha fatto notare loro ci credono. +100 autostima
  9. Lo slut shaming è una cosa che aborrisco profondamente. Penso di essermi espressa a sufficienza su questo. 
  10. Ubriacati per contraddire le persone, specie il ragazzo che tu odi/ami

REFUSI, ERRORI GRAMMATICALI E CHI PIU' NE HA NE METTA
Non mi piace fare la maestrina, ma se un libro ha errori lo devo dire. Penso che questo libro sia da tradurre di nuovo - e voi potreste dire lo stesso del mio e sono d'accordo: lo tradurrò nuovamente perché so di dovermi migliorare - non so se per una scelta editoriale o altro, ma le frasi in questo libro sono tutte brevi, con poche informazioni e ogni tot di righe si ha la frase "pensiero" in prima persona di Tessa che dice: bla bla bla: ho fatto questo. Questo mi ha irritato tantissimo. Spezzare le frasi rallenta la lettura e rende il romanzo meno fluido e piacevole da leggere. Penso non sia necessario descrivere sempre SEMPRE ogni cosa che fa la/il protagonista, perché annoia mortalmente il lettore e in questo la storia degli Hessa ci è riuscito alla grande: mi ha annoiato a morte. Altro errore grammaticale per me imperdonabile, specie per una CE di grosso calibro come la Sperling & Kupfer è quello di mettere i tre puntini di sospensione dopo il punto di domanda. Perché? Non ha senso metterli dopo! Vi faccio un esempio: «Cosa?...», non vi sembra che stonino quei tre puntini di sospensione dopo il punto di domanda? A me sì, e molto. 

Alla luce di tutto ciò, ho dato il voto più basso che io abbia mai dato a un libro: 0,5 su 5 stelline. Il contenuto, la forma e la caratterizzazione dei personaggi lasciano a desiderare almeno quanto il messaggio che trasmette questo romanzo. Mi dispiace dirlo, ma sono veramente disgustata e scioccata che a qualcuno possa piacere un romanzo del genere. E questo non è il primo New Adult che leggo, ne ho letti di New Adult qualitativamente superiori a questo. Non comprate questo libro, risparmiate i vostri soldi per un libro che valga davvero il vostro tempo. Vorrei che chi avesse letto questo libro commentasse e mi dicesse dove lo trova bello, perché io non riesco a vedere tutto questo amore, vedo solo due persone che prima si odiano e poi si amano e che stanno in una relazione tossica in cui lui vuole controllare ogni aspetto della vita di lei, facendola litigare con sua madre, obbligandola a non parlare più col suo ex fidanzato e rinfacciandole l'appartamento in cui è venuta a vivere e che la porta ad essere, in questo modo totalmente dipendente da lui. 

Vi saluto con una citazione:
Mi rivolge un sorriso comprensivo. "Bé, a volte è proprio quello che ci vuole. Una persona diversa da noi. E' uno stimolo che ci mette in discussione, e questo fa bene"
(Karen a Tessa)

xoxo,
Giada

venerdì, settembre 16, 2016

RECENSIONE di Io prima di te di Jojo Moyes

Buon pomeriggio, bloggers e lettori! Innazitutto ringrazio di cuore coloro che hanno commentato e condiviso i miei pareri riguardanti l'articolo scritto su "AUTORI CHE GIUDICANO I BLOG: LA RISPOSTA DEI BLOG", per me è stato molto difficile trovare le parole giuste per dirvi ciò che provo da due anni a questa parte... Tuttavia sono felice che vi sia piaciuto. Purtroppo il mondo editoriale è un mondo difficile, e bisogna sempre fare attenzione a ciò che si dice o si pubblica per non venire messi alla gogna da qualche autore che magari ha ritenuto inopportuno il tuo commento sul tuo romanzo. Ma ora parliamo d'altro, perché il romanzo che recensirò oggi, prima dello stacco necessario al ripasso e allo studio dei miei esami, è "Io prima di te" dell'acclamata Jojo Moyes.

PREMESSA
Leggere o non leggere "Io prima di te"? Questo era dilemma che si attanagliava. Tutti i miei contatti di Facebook l'avevano letto. Tutti avevano visto il film. Una autrice mi ha pure spoilerato il finale, ma a quello, in fondo, c'ero già arrivata da sola. Quindi ho detto: ebbene, leggiamolo. Non ho pianto. Non ho versato fiumi di lacrime. A volte mi sento sbagliata perché non piango come una fontana leggendo certi libri che hanno fatto piangere mezzo mondo. Sarò strana io. Forse faccio parte di quella fetta di lettori "insensibili" che non riescono a piangere leggendo i libri. E pensare che mi ero pure sforzata di piangere ma non mi è uscito niente dagli occhi. Ho apprezzato ugualmente il libro, che ritengo molto buono a livello di struttura del romanzo e di sviluppo dei personaggi.

TRAMA (dalla quarta di copertina)
A ventisei anni Louisa Clark sa tante cose. Sa esattamente quanti passi ci sono tra la fermata dell'autobus e casa sua. Sa che le piace fare la cameriera in un locale senza troppe pretese nella piccola località turistica dove è nata e da cui non si è mai mossa, e probabilmente, nel profondo del suo cuore, sa anche di non essere davvero innamorata di Patrick, il ragazzo con cui è fidanzata da quasi sette anni. Quello che invece ignora è che sta per perdere il lavoro e che, per la prima volta, tutte le sue certezze saranno messe in discussione. A trentacinque anni Will Traynor sa che il terribile incidente di cui è rimasto vittima e che l'ha inchiodato su una sedia a rotelle gli ha tolto la voglia di vivere. Sa che niente può più essere come prima, e sa esattamente come porre fine a questa sofferenza. Quello che invece ignora è che Lou sta per irrompere prepotentemente nella sua vita portando con sé un'esplosione di giovinezza, stravaganza e abiti variopinti. Nessuno dei due, comunque, sa che la propria vita sta per cambiare per sempre.

RECENSIONE
"Io prima di te" non è un romanzo facile, leggero da leggere. La storia di Lou e Will non è la classica storia d'amore, è una storia inusuale che parte con Louisa Clark, una ventiseienne che non si è mai spostata dal suo piccolo paese che fa l'assistente domiciliare di un disabile, William Traynor. William Traynor è un uomo d'affari della City di Londra, ama gli sport estremi, le belle donne, fare attività di ogni sorta. La sua vita cambia bruscamente nel 2007, quando viene investito da una moto che non l'aveva visto attraversare la strada. La vita di Will da quel momento cambia per sempre, e il ragazzo si ritrova inchiodato ad una sedia a rotelle, perdendo la propria indipendenza. Will in un primo momento si mostra scostante con Lou, tanto che la stessa Lou si rende conto di infastidirlo in qualsivoglia modo pur non facendo nulla. Lentamente, il loro rapporto si evolve e da un difficile rapporto di amicizia nascerà una storia (d'amore platonico) che vi farà sciogliere il cuore. Io no. A quanto pare non ho un cuore, visto che non sono mai scoppiata a piangere durante la lettura di questo libro che ha fatto versare fiumi di lacrime alle mie colleghe blogger. Ad ogni modo, così come si evolve il rapporto tra Lou e Will, così si evolve anche il rapporto tra Patrick e Lou. Patrick è il fidanzato storico di Louisa, stanno insieme da sette anni ma lui non le ha mai chiesto di andare né a convivere né di sposarla. Man a mano che si prosegue nella lettura del libro, vediamo Lou prendere sempre più a cuore la situazione in cui è costretto a vivere Will, specialmente dopo aver origliato per caso ad una conversazione tra Camilla Traynor e Georgina, la sorella di Will... Louisa è la persona scelta da Camilla Traynor, ovvero Mrs T, per far tornare la voglia di vivere a suo figlio dopo il tentativo di suicidio avvenuto un anno dopo l'incidente. Louisa, una volta scoperto cosa vuole fare Will del suo corpo e della sua vita, cerca di fare del suo meglio per portare un po' di serenità e gioia nella vita di questo ragazzo che si è ritrovato dal giorno alla notte senza più nulla, senza poter fare più nulla. Luisa scoprirà quali sono le intenzioni del ragazzo alla fine dei sei mesi concordati con la madre e il padre, e si impegnerà sempre di più per cercare di renderlo felice. Non sa che, con la sua sola presenza, ha reso felice Will.

Louisa Clark è una ragazza chiusa in sé stessa, che non ha finito gli studi e che perde il lavoro al The Buttered Bun. E' perciò costretta a cercarne un altro, ma non è disposta a fare lap dance oppure a dividere le carcasse dei polli morti. Louisa è una ragazza all'apparenza molto semplice, che non necessita di molto per essere felice perché le basta vivere nella sua comfort zone senza evadere o rischiare nulla. Ama molto la moda, specialmente ama con tutto il cuore delle calze a righe nere e gialle di cui conserva un buon ricordo, dalla sua infanzia.
"Calze bombo?""A strisce gialle e nere.""Strepitose.""Che cattiveria.""Beh è la verità. Sembrano terribili.""Potremmo sembrare terribili a lei, ma stranamente, Will Traynor, non tutte le ragazze si vestono solo per piacere agli uomini."

Louisa sembra la ragazza del paese da cui vieni, con un gusto eccentrico nel vestire e nella moda in generale, ma è fatta per emergere, per brillare. La bontà di Louisa è una delle caratteristiche fondamentali di questo personaggio un po' bizzarro.
A parte una certa stravaganza nell'abbigliamento e il fatto che sono un po' bassa, non sono poi così diversa da chiunque potreste incontrare per strada. Probabilmente non vi voltereste a guardarmi una seconda volta. Una ragazza normale che conduce una vita normale. In effetti, andava bene così.

Nel 2009, il mondo di Will e Louisa dapprima di sconteranno, ma poi si contamineranno a vicenda, così come conosceremo le backstories di entrambi i personaggi, sapremo com'era la loro vita prima del loro incontro, prima del loro incidente, prima che Lou perdesse il lavoro. Louisa ama molto il suo paese e non ha mai viaggiato, tanto che conosce quanti passi ci sono da un determinato posto all'altro. Will la esorterà ad espandere i propri orizzonti, a diventare assetata di conoscenza di informazioni, a essere una persona più attenta di ciò che accade nel mondo intorno a lei, ad apprezzare gli aspetti belli e brutti della sua vita.
"Hai ventisei anni, Clark. Dovresti essere là fuori con il mondo in pugno, a metterti nei guai in qualche bar, a esibire il tuo bizzarro guardaroba di fronte a uomini poco raccomandabili...""Sono felice qui." dissi."Beh, non dovresti."

"Niente ' forse'. Devi andartene da qui, Clark. Promettimi che non trascorrerai il resto della tua vita in questo buco di città, in questa imitazione di una tovaglietta all'americana.""Promettertelo? Perché?" cercai di dare un tono leggero alla mia voce. "Dove hai intenzione di andare?"E E' solo che... Non posso sopportare il pensiero che tu rimanga qui per sempre." deglutì "Sei troppo intelligente. Troppo interessante." distolse lo sguardo da me "Hai soltanto una vita ed è tuo dovere fare di tutto per viverla pienamente."

Patrick sembra il ragazzo ideale, il ragazzo perfetto con il quale vorresti che tua figlia andasse a convivere e con il quale si sposi. Invece Patrick e Lou si allontanano sempre di più l'uno dall'altra. Patrick l'ho odiato come personaggio, è un ipocrita buonista (aggiungerei anche perbenista), un ragazzo talmente concentrato sulla sua carriera e ossessionato dalle maratone - non dimentichiamo la più importante, l'Extreme Viking, al quale DEVE assolutamente partecipare insieme ai suoi amici del Triathlon Terrors. Patrick non si rende conto dell'impatto che Will ha avuto sulla vita di Lou fino a quando lei non gli dice che si trasferirà nella dependance nella quale lavora, perché a casa sua non c'è più posto. E' molto geloso e tende a "marchiare il territorio" (Lou) in diversi modi, tra cui fare sesso con lei dopo la cena in famiglia con Will per dimostrare qualcosa a sé stesso. Credo che sia il personaggio che ho odiato fin dall'inizio del romanzo per tutti i motivi che vi ho sopra elencato.

Il romanzo è ricco di personaggi minori e personaggi di contorno che contribuiscono a rendere la storia più verosimile, più vera. Tra questi personaggi minori abbiamo l'assistente-medico Nathan, la sorella di Will Georgina, la sorella di Lou con annesso figlio (Katrina "Treena" e Thomas) e Steven Traynor con sua moglie Camilla. Gerogina è un personaggio che compare verso la fine del libro, e che rifiuta di partecipare all'ultimo viaggio alle Mauritius con suo fratello e Nathan perché ha impegni e ha la sua vita, e non vuole rinunciarvi solo perché Will è costretto su una sedia a rotelle. Katrina, in un primo momento la odierete, ma poi capirete che è una buona sorella - sebbene il più delle volte appaia come una presuntuosa saccente, in realtà vuole bene a Lou. I coniugi Traynor, invece, vivono insieme solo per il bene di Will, ma per il resto conducono vite separate.

Il romanzo è scritto tutto in prima persona, filtrato attraverso gli occhi di Louisa dopo le vicende che hanno portato Will alla Dignitas in Svizzera. Si alternano, verso la metà, capitolo dedicati a Katrina, Nathan, Camilla e Steve. Queste piccole finestre servono a mostrarci come si sentono le persone dall'altra parte della barricata, coloro che vivono con Will e sua disabilità. Questo romanzo mi ha fatto molto riflettere su svariate questioni, prima fra tutte l'eutanasia. Sarei o non sarei favorevole? Perché una persona dovrebbe scegliere di togliersi la vita? Queste sono alcune delle domande che mi hanno ronzato nella testa per tutto il tempo. Credo che nessuno possa sapere cosa vuol dire essere bloccati in una sedia a rotelle se non coloro che ci sono costretti su una sedia a rotelle, solo loro sanno quanto sia difficile convivere con malattie, infezioni, problemi di salute di varia natura. Altro tema molto importante toccato è senza dubbio l'amore, non quello fisico, quello platonico che è reso in un modo tale da essere quasi tangibile nel libro. Noi sentiamo l'amore di Lou per Will, quasi la anticipiamo nella presa di coscienza dei suoi sentimenti verso Will. L'atteggiamento di Will, nei confronti di quest'amore all'apparenza non corrisposto (per altre ragioni che non vi posso dire, altrimenti vi spoilererei il libro), mi ha ricordato l'amore di Spike e Buffy - sì, la coppia degli anni '90 di Buffy the Vampire Slayer, che si conclude con il sacrificio di Spike. Io personalmente amo molto le relazioni che cominciano con i litigi, le trovo divertenti e anche molto interessanti, ma in questo caso non si può parlare di una vera e propria relazione, di un vero e proprio amore. Si può parlare di amore platonico, perché questo è, secondo me. Altro tema toccato è quello dell'espandere i propri orizzonti, dell'andare oltre la propria comfort zone e provare qualcosa che ci fa paura, perché se non proviamo le cose che più ci spaventano, come possiamo dire che abbiamo vissuto davvero. Dobbiamo prendere in mano le redini della nostra vita, fare della nostra vita l'opera d'arte che desideriamo e viverla pienamente. Non bisogna accontentarsi di ciò che si ha, se non si è felici. Bisogna esplorare, conoscere il mondo attorno a noi e rischiare, ridere, scherzare. Vivere.

Vi saluto con due citazioni tratte da questo bellissimo romanzo che si è conquistato quattro stelle:
"Qualche volta, Clark, sei praticamente l'unica ragione per cui desidero alzarmi al mattino."
(William Traynor)

Volevo imprimere anche il più piccolo pezzettino di me contro di lui. Volevo lasciare qualcosa di mi dentro di lui. Volevo dargli ogni briciolo di vitalità che sentivo e costringerlo a vivere. Mi resi conto che avevo paura di vivere senza di lui. "Com'è che tu hai il diritto di distruggere la mia vita" volevo chiedergli "Ma io non ho voce in capitolo nella tua?". Ma avevo fatto una promessa. Così lo tenni stretto. Will Traynor, ex giovane promessa della City, ex paracadutista spericolato, sportivo, viaggiatore, amante. Lo tenni stretto e non dissi nulla, continuando a ripetergli silenziosamente che qualcuno lo amava. Oh, se lo amava.
(Louisa Clark)

xoxo,
Giada
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