sabato, gennaio 10, 2015

Focus on the novel #4: La nave di cristallo di Simona Busto

Buona sera, bloggers e lettori! La "Focus on the novel" di oggi, o per meglio dire, di stasera è tutta dedicata a "La nave di cristallo" di Simona Busto, un libro che come sapete bene io ho adorato e di cui aspetto con ansia il secondo libro perché sono molto curiosa di sapere cosa succederà a tutti i personaggi. Volete conoscere in modo più approfondito questo bel romanzo? Continuate a leggere questo post!

G: Benvenuta nella nuova rubrica di “Fantasticando sui libri”, Simona! Lo scopo di “Focus on the novel” è di scoprire i processi creativi che portano uno scrittore a creare il proprio romanzo, le difficoltà che questi incontra durante la stesura e le cose o le persone alle quali si ispira per scrivere determinati personaggi o scegliere determinate ambientazioni. Innazitutto, com’è nata l’idea di scrivere il romanzo?
S: Io scrivo da moltissimi anni, direi da quando ho imparato a tenere la penna in mano. Questo romanzo è iniziato almeno tre anni fa. Poi per motivi di tempo, e forse anche perché la mia vena creativa era in una fase calante, l’ho abbandonato.

Infine l’anno scorso ho deciso di riprenderlo. L’idea del carnevale di Venezia mi piaceva troppo per abbandonarla. Così pian piano ho dato vita ai miei personaggi e alla trama. E’ stato un processo creativo molto naturale. Le mie storie nascono tutte così: un po’ in sogno, un po’ come se qualcuno me le suggerisse.
 C’è una vocina nella mia testa che mi detta la trama e i protagonisti e a lei devo obbedire.

G: Com’è nata l’idea di rendere la nave di cristallo il peggiore degli Inferni presenti sulla Terra?
S: Chi dei lettori conosce la vecchia canzone dei Doors “The Crystal Ship”? Io sono cresciuta nel mito di questo gruppo rock che è stato attivo ben prima della mia nascita.



La canzone è stata la mia fonte d’ispirazione. Ho immaginato quelle mille anime racchiuse nella nave e da lì è partita l’idea di un luogo trasparente che contenesse migliaia di dannati pronti alla sofferenza eterna.

La musica ha una grande influenza sulla mia scrittura. M’ispira e mi fa da colonna sonora. Tutti i titoli dei capitoli sono in inglese perché ognuno è anche il titolo di una canzone rock, alcune più conosciute, altre meno, ma la musica è musica.

G: Com’è nata l’idea di rendere Behariel capo dell’Inferno?
S: Behariel è un personaggio che è nato in un secondo momento. Gli altri erano tutti ben fissati nella mia mente sin dalle prime pagine, mentre lui è si è aggiunto al gruppo in corsa. È uno dei pochi personaggi totalmente negativi del romanzo. E forse questo aggiunge qualcosina al suo fascino. Per quel ruolo cercavo un personaggio duro, che si era lasciato l’antico status di angelo alle spalle senza ripensamenti. Ne è nato un essere ostile e crudele, ma anche molto accattivante.

G: Gli angeli caduti e gli angeli di Dio di questo romanzo sono molto originali. Ti sei ispirata alla Bibbia, a qualche dipinto o a qualche mito in particolare?
S: No, a nulla. Li ho resi capricciosi ed egoisti, più o meno come gli dei dell’antica Grecia, ma i miei angeli e demoni in più hanno l’arroganza di credersi nel giusto. Sono convinti che le loro azioni siano legate a un Bene superiore. Ritengono di avere il diritto di fare qualsiasi cosa. Li ho proprio voluti così: non crudeli, ma ambigui e pieni di contraddizioni.

G: Adesso parliamo un po’ dei protagonisti e partiamo proprio da Megan. A chi o cosa ti sei ispirata per creare il suo personaggio?
S: Megan è il personaggio più criticato del libro. Spesso viene trovata poco incisiva, se non addirittura insulsa. Ma la sua normalità è il fulcro della storia. Se lei fosse stata diversa l’intera vicenda non avrebbe avuto senso. Una ragazza umana che, come tale, non può competere con le forze che le si scatenano intorno (e contro).

E poi non è detto che il suo personaggio non si evolva nei prossimi libri.

Forse somiglia un pochino a una Bridget Jones dark.

G: Ora invece è il turno di Reeve, il ragazzo del quale Megan s’innamora e che è tutto tranne un ragazzo. Okay, mi fermo qui con l’introduzione, voglio evitare di fare spoiler. A chi o csa ti sei ispirata per crearlo?
S: Lui è un personaggio molto più tormentato di quanto non appaia nel primo volume. Il suo essere perennemente in bilico tra bene e male avrà sviluppi notevoli nei prossimi capitoli della saga.

Forse il protagonista di una vecchia serie televisiva potrebbe ricordarlo un pochino, anche se Reeve è molto più cattivo dopotutto. Lui è ingenuamente crudele se così si può dire. Dolce e delicato, ma anche manipolatore e infido. Una combinazione micidiale.

G: E per quanto riguarda Behariel, a chi o cosa ti sei ispirata per crearlo?
S: Behariel è male allo stato puro, un personaggio più classico degli altri. Ha fatto la sua scelta e non tentenna mai. La vendetta, l’odio, il riscatto: questi sono i sentimenti che lo muovono durante tutto il romanzo. È coerente e non ha mai cedimenti. Per lui ci sono molti modelli sia nel cinema sia nella letteratura classica.

G: Penultima, ma non per questo meno importante, c’è Laura, l’amica di Megan e più avanti ci viene rivelato che è molto più di una semplice umana. A chi o cosa ti sei ispirata per crearla?
S: Uno dei personaggi che amo di più. Laura così tormentata, eppure così decisa. Lei non cerca la luce, ma vuole donarla agli altri. Crede nella giustizia e se ne rende portatrice, senza mai arretrare. Ama e soffre, ma non cede di fronte a quello che ritiene essere il giusto.

Un personaggio insieme forte e fragile. La adoro!

G: Ultima, ma non per questo meno importante è Persefone, la Regina degli Inferi. A quale mito o a chi ti sei ispirata per crearla?
S: Lei è la Persefone vera! È la mia personalissima versione della dea Persefone. Un essere umano con particolari capacità sovrannaturali poi tramutato in essere infernale a causa del proprio immenso peccato d’amore. In passato è stata venerata come dea, ora è la regina dell’inferno posto sotto le catacombe.

Probabilmente nei prossimi volumi ci saranno altri dei. Ci sto lavorando. Chissà che anche chi ama la mitologia classica non abbia qualche sorpresa!

G: Quali attori o cantati vedi bene nel Dreamcast del tuo romanzo?
S: Io non sono giovanissima… Diciamo che faccio un casting per cui servirebbe la macchina del tempo.

Megan: Drew Barrymore a inizio carriera.
Reeve: Jensen Ackles nei primi episodi di Supernatural.
Lauriel: Jared Leto, anche lui con parecchi anni in meno rispetto a ora.
Patrick: Johnny Depp com’era quando ha girato il film “The Brave”.
Hector: Gary Oldman in “Dracula”.
Ellinor: Michelle Pfeiffer com’era in “LadyHawke”.
Giulia: Winona Ryder agli esordi. Infine per la sensuale
Persefone vedrei bene Isabelle Adjani da giovane.

Un cast vintage, del resto io resto legata ai miei primi amori.

G: Qual è il tuo personaggio preferito?
S: Direi pari merito tra Ellinor e Patrick, ma anche Lauriel mi affascina molto.

G: Qual è il personaggio che non sopporti?
S: In alcuni momenti Megan, anche se la capisco, poverina, essere umani a volte è uno svantaggio.

G: Hai in programma di scrivere il seguito de “La nave di cristallo”?
S: Lo sto già scrivendo. Non sono ancora in grado di dare una data di uscita, ma ci sto lavorando alacremente. Non affretterò i tempi però. Vorrei pubblicare un prodotto curato e senza sbavature.

G: Io tifo per Megreeve (Megan+Reeve) e spero di riuscire a far nascere un grande fandom attorno a loro, i lettori hanno qualche speranza di vederli insieme nel secondo libro?
S: Vedremo. Per il momento non garantisco nulla, diciamo che ci sono molte difficoltà da superare, e ci potrebbero essere delle sorprese.

G: Persefone tornerà alla carica per riconquistare Reeve?
S: Persefone è un notevole ostacolo, è una dura e sa combattere. Senz’altro apparirà di nuovo nel secondo volume e darà del filo da torcere a chiunque le sbarri la strada.

G: Megan riuscirà a ritrovare la fede e svolgere il suo compito di prescelta?
S: Megan dovrà almeno provarci, altrimenti il suo destino saranno le tenebre. Chissà se quella sciocca ragazza riuscirà a capirlo? Del resto le forze del male sono sempre seducenti.

G: Ci dai qualche indizio su cosa succederà ora che Ellinor ha il controllo?
S: Ellinor ha acquisito un potere spaventoso e dovrà decidere come usarlo. Il suo scopo nel primo volume era arrivare a gettare il guanto di sfida. Chissà se questa sfida è stata raccolta? Se così non fosse, mi chiedo cosa farà di quel potere così grande e mi chiedo anche se sarà in grado di controllarlo.

G: Io ho adorato Ellinor Rainwater, perciò questa è una mia grande, grandissima curiosità: a chi o cosa ti sei ispirata per crearla?
S: Penso in effetti che Ellinor sia il personaggio più riuscito di tutto il mio romanzo. Non ha un vero prototipo. L’ho creata seguendo solo la mia immaginazione. In alcune parti del libro la sua rabbia domina, facendone una vera furia vendicatrice, ma è un personaggio che ha le proprie fragilità e i propri dubbi, benché li mostri poco nel primo volume. In alcuni momenti ho avuto paura di rovinarne la bellezza, sono stata molto attenta alle parti in cui era presente, le ho curate più delle altre. Ho pesato ogni suo gesto sulla mia bilancia immaginaria. Non è stato facile scrivere di lei, ma sono felice di averlo fatto.

G: Saluta i nostri lettori con la tua citazione preferita in assoluto tratta da “La nave di cristallo”.
S: È molto difficile fare citazioni senza spoiler. Chi ha letto il mio romanzo sa bene che è un susseguirsi di colpi di scena e che ogni citazione potrebbe rovinare parte della suspence.

Scelgo questo pezzettino che introduce un personaggio minore: Patrick Rainwater. Ho optato per lui perché sarà di fondamentale importanza per il secondo volume della serie.

“Le avevano detto solo che doveva ucciderlo. Con lui non serviva altro. Quell’uomo aveva tanti di quegli omicidi sulla coscienza da escludere qualsiasi possibilità di redenzione.

Quello che Hector le aveva chiesto era di farlo soffrire il più possibile prima di dargli la morte. Voleva che anche il suo corpo, oltre all’anima, venisse torturato e fatto a pezzi.

Le tremavano le mani. Nonostante dopo il primo avesse dichiarato che non lo avrebbe mai fatto, aveva già trascinato altre anime nel ventre osceno della nave, ma mai aveva usato la tortura.

La sua vittima era appena scesa dalla macchina e stava per entrare in un albergo. Un grosso Pastore Tedesco lo seguiva, senza guinzaglio, incollato alla sua gamba destra. Un secondo prima di entrare nell’hotel il cane si volse verso di lei, la guardò dritto negli occhi e alzò il pelo sul collo. Poi scoprì i denti bianchi e possenti in un ringhio sommesso e minaccioso.

Il ragazzo si volse. Era alto, largo di spalle e muscoloso, aveva un viso regolare e molto bello. Gli occhi neri spiccavano sotto le sopracciglia diritte. I capelli mossi gli sfioravano la mascella ben disegnata.

Giulia fece appena in tempo a sottrarsi al suo sguardo. Sapeva che l’avrebbe riconosciuta.”

Devo dirvi che io, aspirante scrittrice, mi rivedo molto nelle parole di Simona; anche per quanto mi riguarda i sogni hanno un notevole impatto nella mia ispirazione e nella continuazione dei miei romanzi e sono felice di avere questo tratto in comune con lei :) Anche per me la musica è importante quando scrivo, perché anche per me è fonte di ispirazione. Ad ogni modo, vi invito a comprare il suo libro e a leggerlo, a me è piaciuto tantissimo e ne sono diventata una fan, forza, leggetelo e unitevi al fandom de "La nave di cristallo" insieme a me!

Giada

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