PREMESSA
Ho letto un solo libro di fantascienza finora, e questo è il secondo. Come l'autrice mi ha giustamente fatto notare, il genere del suo libro non è proprio fantascienza, bensì fantarcheologia. Questo libro è stata una sensazionale scoperta! Di sicuro leggerò altri libri scritti da quest'autrice, perché mi piace tantissimo il suo stile!
TRAMA
Nel terzo decennio degli anni duemila una sonda spaziale, lanciata dalla Terra per scopi scientifici, inizia improvvisamente a trasmettere dati contraddittori che segnalano la presenza di un elemento di disturbo nei pressi dei cieli meridionali del sistema solare. Verificato che le incoerenze non sono dovute al malfunzionamento delle sofisticate e modernissime attrezzature tecnologiche presenti all’interno del veicolo, gli astrofisici che ne monitorizzano il percorso non riescono a trovarne le cause. Con i piedi ben piantati in terra, invece, un gruppo di archeologi si sta godendo il meritato credito scientifico derivatogli dalla clamorosa quanto casuale scoperta dei mitici “Libri della Conoscenza” del dio Thot, l’arcaica divinità nilotica. Ma, per tutti, scienziati e archeologi, la serenità ha le ore contate. Il destino, infatti, sotto forma di un grosso sequestro di antichi reperti operato dal Dipartimento di Polizia egiziana, li costringe ad una forzata collaborazione. Le indagini si concentreranno nel deserto occidentale, presso il territorio dell’oasi di Kharga, dove la stretta collaborazione tra la polizia e l’improbabile e variegato gruppo di studiosi permetterà di arrivare ad una svolta imprevista e drammatica. Il tragico epilogo dell’evento criminoso si tramuterà, per gli archeologi in un insperato colpo di fortuna. Troveranno, infatti, un’antica sepoltura inviolata e curiosamente sovrastata da un modello in scala di un missile della serie americana Apollo. La spiegazione logica all’ingarbugliata vicenda, come l’identità della mummia cristallizzata e sepolta all’interno della tomba, arriverà solo quando un popolo, sconosciuto e antichissimo, concederà ad archeologi e scienziati di consultare la sua “Sapienza Collettiva”.
RECENSIONE
Premetto che avevo provato a leggerlo la prima volta, ma a causa dell'ansia riguardante l'università, dopo cinquanta pagine l'avevo mollato. In seguito, man a mano che l'operazione si avvicinava non riuscivo più a portarmi avanti e ho deciso di leggere questo libro. "Elektron" è un libro complesso, ben strutturato, che narra dell'arrivo sulla terra, in epoca preistorica, di un gruppo di alieni provenienti dal pianeta Proteros, un pianeta che entra ed esce di continuo dal sistema solare, per civilizzare l'umanità e darle quindi una cultura, una struttura sociale e insegnare loro a comunicare e a difendersi dagli animali feroci che popolavano quella porzione di pianeta. Come vi dicevo, il libro è ben strutturato, e alterna il POV di Nur e dei suoi amici e collaboratori a quello dei componenti della missione spaziale "Ank-Taui". Tutto comincia a cambiare per Nur quando comincia ad avere delle visioni e a vedere/non vedere (poiché la donna misteriosa si mostra inizialmente in sua presenza avvolta da una fitta nebbia che le copre il volto) di una donna misteriosa. Le avventure che vivrà Nur in prima persona sono emozionanti, interessante è stato scoprire tantissime cose riguardanti l'archeologia e l'astrofisica che non sapevo e che mi hanno incuriosito molto. Mi ha fatto venire voglia di andare a visitare il misterioso e affascinante Egitto! :)
La scrittura di Cinzia è fluida, ricca di descrizioni e dialoghi piacevoli, è stato bellissimo poter leggere un libro così accurato a livello di stile, descrizioni e cura dei dettagli. Storia e scienza che si mescolano creando un libro bellissimo da leggere, leggende dell'antico Egitto che si mescolano al tran tran dei giorni nostri e creano una piacevole e interessante confusione nei protagonisti. Io però do a questo libro quattro stelle. E questa è la mia motivazione, che non ha nulla a che vedere con il contenuto perché il libro mi è piaciuto da matti: nei capitoli 48-49-50-51 il nome di un membro dell'equipaggio, ovvero Sutekh cambia nome in questi capitoli e diventa Soutekh per poi diventare Setekh alla fine del libro. E' successa la stessa cosa con un altro membro dell'equipaggio di Proteros, ovvero Djehuti che diventa tre-quattro volte, verso i capitoli 60-65 Djehuty. Questi cambi di nome mi hanno causato molta confusione, soltanto alla fine ho capito che il nome dell'assassino del dio Osiride era Seth e che quindi non poteva essere Soutekh o Sutekh il nome proteriano, ma Setekh, cioè il nome che viene ripetuto alla fine.
Vi saluto con una citazione tratta da questo bel libro che vi consiglio:
"Le circostanza non le sono favorevoli, ma lei non ci sta a soccombere senza aver provato di tutto per volgerle a suo favore."
(Nur)
Giada
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