lunedì, novembre 07, 2022

RECENSIONE DE LA CORTE DI NEBBIA E FURIA (A COURT OF THORNS AND ROSES #2) DI SARAH J. MAAS

Buona sera, fantastics! Sono appena riemersa dopo un pomeriggio tra le nuove puntate di American Horror Stories e la conclusione delle ultime venti pagine di ACOMAF. Raramente i sequel mi piacciono di più, molto di più, dei romanzi iniziali delle saghe; tuttavia questo è davvero TANTA ROBA. Ma TANTA ROBA, nel senso che l'ho amato tutto, dall'inizio alla fine. E, se il primo è stato travolgente, questo lo è ancora di più - tanto che ho deciso di dedicargli un tatuaggio.

PREMESSA
ACOTAR è un romanzo super popolare, ormai. E quando un romanzo, o una saga, diventa super popolare le mie reazioni possono essere solo due: o lo amo anche io o lo disprezzo profondamente. Quando mi sono approcciata a Sarah J. Maas non mi aspettavo che mi piacesse. In realtà, quando l'ho cominciato l'anno scorso, prima di mollarlo, ha avuto la capacità di ispirarmi ancora di più. E già questo è raro che accada. Non tutti i romanzi hanno quest'effetto su di me. C'era un buon 50% di probabilità che non mi piacesse, proseguendo la lettura, ma mi sono sbagliata. ACOMAF non solo è il degno sequel di ACOTAR, ma alza ancora di più l'asticella. Mi dispiace che nella Rete Bibliotecaria non ci sia anche la novella dedicata a Rhys e Feyre, spero di poterla comprare al più presto. Perché siamo a 2 su 2 romanzi a 5 stelle!

TRAMA (DA AMAZON.IT)
"Una piccola parte di me bisbigliava che potevo sopravvivere ad Amarantha; potevo sopravvivere alla transizione in quel nuovo corpo estraneo... Ma non ero sicura di poter sopravvivere a quella cavità vuota e fredda nel mio petto. Persino durante i periodi più bui, quella parte di me era stata piena di colore, di luce. Forse diventare una Fae l'aveva distrutta. Forse Amarantha l'aveva distrutta. O forse l'avevo distrutta io, quando avevo ficcato i pugnali nei cuori di due innocenti e il loro sangue mi aveva scaldato le mani." Dopo essersi sottratta al giogo di Amarantha e averla sconfitta, Feyre può finalmente ritornare alla Corte di Primavera. Per riuscirci, però, ha dovuto pagare un prezzo altissimo. Il dolore, il senso di colpa e la rabbia per le azioni terribili che è stata costretta a commettere per liberare se stessa e Tamlin, e salvare il suo popolo, infatti, la stanno mangiando viva, pezzetto dopo pezzetto. E forse nemmeno l'eternità appena conquistata sarà lunga a sufficienza per ricomporla. Qualcosa in lei si è incrinato in modo irreversibile, tanto che ormai non si riconosce più. Non si sente più la stessa Feyre che, un anno prima, aveva fatto il suo ingresso nella Corte di Primavera. E forse non è nemmeno più la stessa Feyre di cui si è innamorato Tamlin. Tanto che l'arrivo improvviso e molto teatrale di Rhysand alla corte per reclamare la soddisfazione del loro patto - secondo il quale Feyre dovrà passare con lui una settimana al mese nella misteriosa Corte della Notte, luogo di montagne e oscurità, stelle e morte - è per lei quasi un sollievo.

Ma mentre Feyre cerca di barcamenarsi nel fitto intrico di strategie politiche, potere e passioni contrastanti, un male ancora più pericoloso di quello appena sconfitto incombe su Prythian. E forse la chiave per fermarlo potrebbe essere proprio lei, a patto che riesca a sfruttare a pieno i poteri che ha ricevuto in dono quando è stata trasformata in una creatura immortale, a guarire la sua anima ferita e a decidere così che direzione dare al proprio futuro e a quello di un mondo spaccato in due.

RECENSIONE
Wow! Wow! Wow! Amo la scrittura di Sarah J. Maas, è così travolgente, fluida e intrigante che ti tiene incollata alle sue pagine. Ero incapace di staccarmene per dormire, giuro. Una notte ero così gasata per ciò che avevo letto, che non riuscivo nemmeno ad addormentarmi xD

Ad ogni modo, partiamo dal principio. Come ogni sequel che si rispetti, ACOMAF riprende da dove ACOTAR ci aveva lasciati: Feyre è riuscita a salvare Prythian con il suo sacrificio estremo, ovvero venendo ammazzata da Amarantha dopo aver risolto, suo malgrado, l'indovinello che le aveva posto. Sono passati 3 mesi, e Feyre vive ancora nella Corte di Primavera insieme a Tamlin. Non ha molto da fare, se non fare sesso e pensare al suo matrimonio con il Signore Supremo della Primavera. Odia Rhysand per il vincolo che hanno, il patto di cui porta il tatuaggio sul braccio sinistro che le ha salvato la vita quand'era nel Regno Sotto la Montagna. Ma Tamlin è possessivo, ossessivo. Un ragazzo che ama controllare dov'è e cosa fa la sua ragazza. E che non le lascia nemmeno un po' di libertà. Un ragazzo che le vieta qualsiasi cosa e la tiene rinchiusa nella sua bella gabbia dorata. La new entry è la Sacerdotessa Ianthe, una viscida Fae che ha come obiettivo quello di preparare Feyre alla sua vita matrimoniale. E no, non sarà una Signora Suprema, ma solo una sforna bimbi. Una macchina per figliare a raffica, senza alcuna voce in capitolo sulle guerre, le battaglie e le lotte interne al Regno.

Feyre cade in depressione, con ancora gli effetti PTSD dei suoi tre mesi di prigionia sotto la montagna. Tutto ciò è stato reso magnificamente. E, allo stesso tempo, anche l'indifferenza di Tamlin è stata reso magnificamente, perché la scrittrice ci ha fatto capire che Tamlin la considerava al pari di un oggetto, non una persona che potesse davvero fare la differenza nel Regno. 

"Alle persone, che guardano alle stelle ed esprimono desideri"
"Alle stelle, che ascoltano. E ai sogni, che si realizzano"

Rhysand mi piaceva già molto in ACOTAR, come sapete ho un debole per i bad boys letterari, per quei personaggi grigi che non si capisce bene dove si collochino. Sapevo che Rhys era molto più di quel che appariva, e conoscere la sua storia me ne ha solo fatto innamorare ancora di più. E' così che dovrebbe essere costruito un personaggio. Strati su strati che si rivelano poco per volta. 

Rhys salva Feyre dal suo stesso matrimonio, grazie a Morrigan 'Mor' e la porta nella Corte della Notte. La porta nella magnifica Velaris. In questo modo conosciamo gli amici più stretti del Signore Supremo: Mor, la bionda e tenace terza in comando; Amren, una donna tosta e determinata (non posso dire altro, sennò sarebbe un mega spoiler); Cassian, il guerriero Illyrian di fuoco e Azriel, il guerriero di ghiaccio. Diciamo che, alla larga, le loro descrizioni potrebbero essere così. Se scendessi di più nei particolari rischierei di rovinarvi tutto, quindi anche no. La mia preferita è, senza dubbio, Mor. Il secondo posto, però, va ad Amren. 

Si prospetta una guerra con il re di Hybern, all'orizzonte. Feyre e i suoi amici dovranno intervenire, prima che questi distrugga il Muro che divide il Regno Umano da quello Fae, e spinga quello umano alla totale distruzione.

Purtroppo in questi giorni sono stata un po' male, e non sono riuscita a buttar giù le citazioni che mi piacevano. Quella che vi ho messo citata in pagina, però, è la mia preferita. Oltre a essere il mio sfondo del cell <3

xoxo,
Giada

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