lunedì, ottobre 31, 2022

RECENSIONE DI CIRCE DI MADELINE MILLER

Buona sera, fantastics! Buon Halloween e, per chi di voi ama il paganesimo e la mitologia celtica, Buon Samhain! Stasera sono molto indecisa se recuperare Scream e Insidious (entrambi non li ho mai visti), oppure proseguire la visione di The Rings of Power. Ad ogni modo, oggi ho finito questo magnifico romanzo sulla figura della dea Circe e che dire raga... una meraviglia, come tutto ciò che esce dalla penna di Madeline Miller.

PREMESSA
Circe è una figura che mi ha sempre affascinato. Non ho mai saputo molto della sua storia, o meglio, backstory personale perché a scuola non ci siamo mai soffermati molto su ogni figura minore della mitologia greca. Dire che ho amato questo romanzo sarebbe un eufemismo. Al pari de La canzone d'Achille, questo romanzo è un gioiellino della letteratura contemporanea. Un puro gioiello. Già fin d'ora ve lo posso consigliare, se amate questa mitologia - da parte mia, non l'ho mai approfondita molto per svariate ragioni, e anche perché la mia preferita è sempre stata quella nordica. Ma mi sto appassionando di brutto a quella greca. Mi sa che sto entrando, a pieno titolo, nella mia fase mitologia greca xD

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Ci sembra di sapere tutto della storia di Circe, la maga raccontata da Omero, che ama Odisseo e trasforma i suoi compagni in maiali. Eppure esistono un prima e un dopo nella vita di questa figura, che ne fanno uno dei personaggi femminili più fascinosi e complessi della tradizione classica. Circe è figlia di Elios, dio del sole, e della ninfa Perseide, ma è tanto diversa dai genitori e dai fratelli divini: ha un aspetto fosco, un carattere difficile, un temperamento indipendente; è perfino sensibile al dolore del mondo e preferisce la compagnia dei mortali a quella degli dèi. Quando, a causa di queste sue eccentricità, finisce esiliata sull'isola di Eea, non si perde d'animo, studia le virtù delle piante, impara a addomesticare le bestie selvatiche, affina le arti magiche. Ma Circe è soprattutto una donna di passioni: amore, amicizia, rivalità, paura, rabbia, nostalgia accompagnano gli incontri che le riserva il destino – con l'ingegnoso Dedalo, con il mostruoso Minotauro, con la feroce Scilla, con la tragica Medea, con l'astuto Odisseo, naturalmente, e infine con la misteriosa Penelope. Finché – non più solo maga, ma anche amante e madre – dovrà armarsi contro le ostilità dell'Olimpo e scegliere, una volta per tutte, se appartenere al mondo degli dèi, dov'è nata, o a quello dei mortali, che ha imparato ad amare. Poggiando su una solida conoscenza delle fonti e su una profonda comprensione dello spirito greco, Madeline Miller fa rivivere una delle figure più conturbanti del mito e ci regala uno sguardo originale sulle grandi storie dell'antichità.

RECENSIONE
Circe di Madeline Miller è, come dicevo, un gioiello della letteratura contemporanea. Uno dei migliori romanzi dell'anno, e sapete quanto io sia esigente quando si tratta di romanzi - tantissimo. E' stato bello vedere che Madeline non solo ha superato le mie aspettative, ma ha superato sé stessa con questo romanzo. Se con La canzone d'Achille mi ha spezzato il cuore e poi l'ha ricomposto, con questo mi ha letteralmente travolta e conquistata definitivamente. 

Vorrei mettere una citazione qua in mezzo e ho una marea di cose da dire, che non so nemmeno da che parte cominciare. Partiamo col dire che la storia di Circe è, proprio perché questo è un romanzo, rielaborata. Per la maggior parte, però, si attiene al mito. Io non sapevo che Circe fosse figlia di una naiade e di Elios, il dio del Sole. Non sapevo che, secondo la mitologia, venisse trattata in malo modo da tutti i suoi pari e che venisse isolata e poi emarginata in quel modo atroce. Devo confessarvi che mi sono rivista molto in Circe, la reietta e la ribelle, e poi quella da cui tutti vanno in cerca prima o poi. 

Così erano allora i miei anni. Vorrei poter dire di aver trascorso tutto quel tempo cercando una via di fuga, ma in verità mi ci ero aggrappata, temo, convinta che quei tediosi tormenti fossero tutto ciò che c'era, fino alla fine dei miei giorni.

Ostracizzata e reietta nel mondo degli dèi, Circe scopre per puro caso i suoi poteri trasformando Glauco da marinaio con un padre violento e abusivo a un tritone. Un gesto che lei fa, disperato, per conquistarsi l'amore. Perché in fondo è questa, la vera storia di Circe: una donna, una dea, alla ricerca di qualcuno che l'ami così come. Alla ricerca di qualcuno che l'accetti coi suoi pregi e i suoi difetti. Alla ricerca di qualcuno da poter chiamare 'casa', poiché tutti coloro che aveva intorno l'hanno abbandonata per un motivo o per un altro. Alla ricerca di un posto da chiamare casa, dove potersi sentire al sicuro e non subire le prese in giro continue delle sue sorelle naiadi. 

Circe è molto più di una maga. Ed è molto più di una dea. Nella sua storia ho visto non solo me stessa, ma anche quell'umanità che la mitologia spesso non conferisce agli dèi. Anzi, li allontana ancora di più da essa se possibile. Una dea spezzata, rotta. Una dea alla ricerca di qualcuno che l'accetti e l'ami così com'è, senza farla sentire in difetto per la sua eccentricità. 

Fu la mia prima lezione. Celato sotto il dolce volto familiare delle cose, ce n'è un altro in attesa di spaccare in due il mondo.

E così, dal suo POV, vediamo la sua evoluzione. Dapprima dall'aiuto, segreto, di Prometeo. Poi la scoperta della sua magia. Poi la trasformazione di Glauco. Infine la sua punizione nell'isola di Eea, per aver avuto l'ardire di usare il termine pharmakos. Un obbrobrio agli occhi degli dèi. 

Non so cos'altro dire, perché questo romanzo mi ha lasciata senza parole. Oltre a quelle che vi ho già detto, obv. Adesso vado a preparare la cena, ma sappiate che vi consiglio questo romanzo con tutto il cuore e, vi giuro, vi appassionerete anche voi alla mitologia greca grazie a Madeline.

Vi saluto con una citazione, l'ultima:
"Lui non intende dire che non fa male. Non intende dire che non siamo spaventati. Solo questo: che siamo qui. E questo vuol dire nuotare nella corrente, camminare sulla terra e sentirne il tocco sotto i piedi. E' questo che significa essere vivi."
(Circe)

xoxo,
Giada

giovedì, ottobre 27, 2022

RECENSIONE DI THE HAWTHORNE LEGACY (THE INHERITANCE GAMES #2) DI JENNIFER LYNN BARNES

Buona sera, fantastics! Ieri, spulciando su Goodreads, ho trovato la data di uscita del terzo libro nella serie dedicata agli Hawthorne e... *rullo di tamburi* uscirà il 30 agosto 2022! Sì, lo so, è molto molto lontano, ma sempre meglio di niente, no? Ad ogni modo, ho AMATO alla follia questo sequel! Cioè, già avevo amato moltissimo il primo, ma questo secondo è impareggiabile!

PREMESSA
Vi confesso che ero molto indecisa se leggere la Corte di Nebbia e Furia di Sarah J Maas oppure questo. Giorni fa non ero proprio del mio umore migliore, quindi sono andata sul sicuro con il proseguimento della storia di Avery e dei fratelli Hawthorne (preciso, vorrei un amico come Xander!). Alla fine, si è rivelata una scelta perfetta, dato che tornare in questa storia mi ha fatto sentire un po' come quando si torna a casa dopo tanto tempo. E' bello. E' piacevole. Ma, soprattutto, finalmente ho deciso con chi shippare Avery lol Eh sì, io sono per il dark e brooding character come Grayson Hawthorne, perché sì, l'adrenalina e il rischio di Jameson sono belli, ma ho un debole per i personaggi brooding e, diciamocelo, parecchio stronzi.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
«NON C'È NESSUNA REGOLA CHE CONTI QUANTO VINCERE.»

Dopo aver ricevuto inaspettatamente l'eredità di Tobias Hawthorne, Avery sta vivendo una nuova vita che mai avrebbe immaginato per sé: paparazzi, schiere di addetti alla sicurezza, una dimora immensa e tentacolare piena di tranelli e più denaro di quanto sia concepibile. Eppure, nella sua mente aleggia una sola domanda: perché io? Ed è per darsi una risposta che si ritrova invischiata in una caccia al tesoro letale a fianco dei quattro fratelli Hawthorne, che a volte paiono alleati, a volte temibili sfidanti sempre un passo avanti a tutti. Indovinello dopo indovinello, segreto dopo segreto, Avery è sempre più combattuta tra due dei ragazzi, Grayson e Jameson. Se il primo la attrae perché è razionale e responsabile, il secondo le piace per il motivo opposto, ovvero perché è folle e sempre pronto a correre rischi. Mentre minacce e pericoli sembrano celarsi dietro ogni angolo, Avery scoprirà qual è il legame tra lei e gli Hawthorne? E, soprattutto, riuscirà a capire a quale dei fratelli donare il suo cuore?

L'atteso, emozionante sequel di The Inheritance Games, il romanzo bestseller di Jennifer Lynn Barnes che si è affermato come un caso editoriale internazionale. Amanti delle sfide e dei rompicapi, gli Hawthorne hanno fatto colpo sui lettori e presto saranno protagonisti di una serie tv firmata Amazon Studios.

RECENSIONE
Holy fucking moly! Holy fuckiting fuck. Okay, penso di aver reso l'idea! Questo romanzo è stato un viaggio emozionante, molto più emozionante del primo - anche se, come vi avevo già anticipato, ho amato il primo romanzo alla follia! Ma questo, raga... Oh, questo è ancora meglio!

Il romanzo riprende da dove avevamo lasciato il precedente, ovvero con Avery che risolve, finalmente, il rebus presente nel primo libro. Tuttavia, il gioco non è affatto finito; perché Tobias Hawthorne le ha lasciato un gioco tutto per lei che deve risolvere e che la riguarda personalmente. Un gioco che riguarda la sua famiglia e, soprattutto, la sua mamma. Perché, ricordiamolo, la sua mamma è morta e il suo patrigno (o padre? Non è uno spoiler, non ho davvero capito cosa sia Ricky Grambs per lei) l'ha abbandonata, lei è rimasta a prendersi cura di sua sorella. E viceversa, Libby si è presa cura di lei. Giuro che, nel primo romanzo, pensavo che Libby fosse la più piccola. Non avevo capito che avesse 23 anni! Quando l'ho letto, in questo, mi sono detta che finalmente tutto adesso aveva un senso! Voglio dire, sarebbe stato da pedofilo, da parte di Nash, fare il filo a una minorenne!

Se la prima storia, e quindi i primi enigmi, erano al cardiopalma; qua lo sono ancora di più. E' come se questa fosse la versione up di un videogioco, e questo fosse uno dei livelli più alti. Sì, lo so, sto parlando come Xander Hawthorne ma, accidenti! Che figata incredibile!

Mi rendo conto che non sto dicendo molto e che, di fatto, questa recensione è corta. Ma se inizio a parlarne, rischio di spoilerarvi tutto e non voglio. Voglio che vi godiate questo romanzo quanto me lo sono goduto io. 

Allo stesso modo, finalmente la situazione di triangolo tra Avery, Jameson e Grayson viene almeno parzialmente risolta e finalmente Avery *sembra* aver scelto quale dei due vuole. Non vi dirò chi. Io dico solo che avrei preferito l'altro. E se leggete il mio Instagram, saprete che al posto suo avrei fatto un bel panino coi due fighi al posto di sceglierne uno solo.

Ad ogni modo, vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo. Ve lo straconsiglio di cuore, oltre al fatto che finalmente ad agosto esce il terzo! Yeeeeah!
"Lei lo amava. Sentii una fitta al petto. 
Amarlo faceva male, eppure lei lo amava lo stesso."
(Avery Kylie Grambs)

xoxo,
Giada

domenica, ottobre 23, 2022

RECENSIONE DI UNO DI NOI STA MENTENDO (ONE OF US IS LYING #1) DI KAREN MCMANUS

Buona sera, fantastics! Sono reduce da due giorni di fuoco, tra cui il giorno del mio compleanno. Anzi, diciamo che dal 21 al 23 le mie giornate sono state di fuoco in tutto e per tutto, e che almeno oggi vorrei un po' di serenità. Non vi sto a spiegare i motivi, ma il libro che ho scelto calza a pennello con tutto. Ad ogni modo, welcome to my 30s! Un gran mal di testa da ciclo, The Boys e sonno costante! 

PREMESSA
L'ho già detto su Instagram e lo dico anche qua, sono solo due i motivi che mi hanno spinto a iniziare Uno di noi sta mentendo, e sono: il fatto che i teen drama/mystery sono i miei guilty pleasures come i libri trash, e secondo perché voglio cominciare a guardare la serie - a breve su Netflix uscirà anche la seconda stagione, quindi dovrò recuperare anche il sequel di questo romanzo. Don't worry, per The Witcher non farò così. Stavolta l'ho fatto solo perché avevo bisogno di un romanzo leggero e anche, speravo, migliore di Paper Crown di Erin Watt. Inoltre, l'ho iniziato perché dalle premesse sembrava una versione libresca di The Breakfast Club (film che ho amato, btw). Ad ogni modo, gli ho dato 3 stelline. La sufficienza, direi.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
"Era una bugia che raccontavo perché era più facile della verità. E perché un po' ci credevo. So cosa significa raccontarsi una bugia così tante volte da farla diventare realtà. Ma la verità viene sempre fuori. Prima o poi." 
Cinque studenti sono costretti a trascorrere un'interminabile ora di punizione nella stessa aula. Bronwyn, occhiali e capelli raccolti da studentessa modello, non ha mai infranto le regole in vita sua e vive per essere ammessa a un'università prestigiosa e rendere fieri i suoi genitori. Nate, capelli scuri disordinati e un giubbino di pelle malandato, è in libertà vigilata per spaccio di erba e sembra a un passo dall'andare completamente alla deriva. Cooper, il ragazzo d'oro con cui tutte vorrebbero stare, è la star della scuola e sogna l'ingaggio in una grande squadra di baseball. Addy, una chioma di folti ricci biondi e un viso grazioso a forma di cuore, sta cercando di tenere insieme i pezzi della sua vita perfetta. Infine Simon, l'emarginato, lo strano, che, per prendersi la sua rivincita su chi lo ha sempre trattato male, si è inventato una app che rivela ogni settimana dettagli piccanti della vita privata degli studenti. Pur conoscendosi da anni, non possono certo definirsi amici. Qualcosa li unisce, però. Nessuno di loro è davvero e fino in fondo come appare. Ognuno di loro dietro alla facciata "pubblica" nasconde molto altro, un mondo di fragilità, insicurezze e paure, ma anche di segreti piccoli e grandi di cui nessuno, o quasi, è a conoscenza. Da quell'aula solo in quattro usciranno vivi. All'improvviso e senza apparente motivo, Simon cade a terra davanti ai compagni e muore. Non appena si capisce che quella che sembrava una morte dovuta a un improvviso malore in realtà è un omicidio, il mondo di Bronwyn, Nate, Cooper e Addy inizia a vacillare. E crolla definitivamente quando la polizia scopre che i protagonisti di un ultimo post mai pubblicato di Simon sono proprio loro. In men che non si dica, i quattro ragazzi da semplici testimoni diventano i principali indagati dell'omicidio...

RECENSIONE
Partiamo con il dire che davvero pensavo che questo libro fosse una versione libresca di The Breakfast Club, dato che le premesse erano simili al film. O meglio, come sarebbe stato The Breakfast Club se non ci fosse stato un omicidio in mezzo. 

Cinque studenti sono costretti a passare una lunga ora in punizione. Ogni personaggio costretto in quello spazio dal professor Avery, che li ha beccati con un cellulare in mano, rappresenta l'archetipo dei personaggi dei film comedy: la bionda svampita e popolare, la nerd fissata con l'entrare all'Ivy League, il giocatore di baseball, il reietto e, infine, lui. Il ragazzo più odiato della scuola (che, a conti fatti, è l'unica differenza col film visto che c'è anche la cleptomane). Ma andiamo con ordine: Addy Prentiss è una ragazza bionda che vive come se fosse l'appendice del suo ragazzo Jake. All'inizio del romanzo, almeno, è una smidollata che vive sotto i condizionamenti che le sono stati imposti da sua madre e dal suo ragazzo, il classico 'jock' americano. Abbiamo poi Bronwyn (non so manco se l'ho scritto giusto) Rojas, una nerd che fa di tutto per essere la prima della classe. C'è poi Cooper Clay, il classico giocatore di baseball che sta insieme alla più figa della scuola. Infine c'è Nate, il reietto. Il ragazzo che non ha più niente, che deve badare a suo padre alcolizzato e che spaccia droga. A completare il quadro c'è Simon Kelleher, un ragazzo che ha creato l'app Senti Questa per spifferare i segreti di tutto il corpo studentesco. Una sorta di Gossip Girl, insomma. E Gossip Girl è come sarebbe stato Dan, se i produttori avessero usato un po' di cervello e avessero reso Gossip Girl qualcun altro. 

Ciò ch'è iniziata come una semplice punizione, si trasforma alla fine in qualcosa di molto peggio. Perché Simon, dopo aver bevuto un bicchiere d'acqua, ha un attacco asmatico e non ha più la sua EpiPen. Nessuno riesce a salvarlo. Da qui, i Quattro verranno indagati per omicidio a rotazione. Fino a quando la verità non verrà a galla. 

In realtà non ho molto da dire su questo romanzo, perché gli errori di traduzione erano così evidenti che mi hanno dato moltissimo fastidio. Come 'è un ragazzo stonato' come se questo potesse essere un pettegolezzo intelligente da spacciare, quando è evidente che volesse dire 'fatto, nel senso di drogato', perché stoned come jaded vuol dire strafatto di droga. Oppure quando Personaggio X (censuro per non spoilerare) dorme con X, ma il 'dormire' in realtà è 'fare sesso', questo perché è stato tradotto alla lettera 'to sleep with' che non vuol dire solo dormire, ma 'fare sesso con'. Oppure una cosa che non ho davvero capito è stato 'tipico maschile', sbattuto senza motivo nel bel mezzo di una frase. Ora non so voi, ma a me queste cose hanno irritato parecchio. E per fortuna che non l'ho comprato, ma l'ho preso in prestito dalla biblioteca. Meno male!

Comunque il romanzo si è meritato tre stelline, e leggerò il sequel solo per la serie tv. Ma, onestamente, non me la sento di consigliarvelo chissà quanto. 

Non ho tratto citazioni, quindi ci salutiamo qui.

xoxo,
Giada

mercoledì, ottobre 19, 2022

RECENSIONE DI PAPER CROWN DI ERIN WATT

Buon pomeriggio, fantastics! La recensione di oggi sarà una delle più brevi che io abbia mai scritto, considerata la (poca) ciccia presente in questa novella. Ho letto novelle che presentavano molte più cose e molti più eventi, di questa. Se avete letto la mia recensione su Goodreads, saprete già dove andrò a parare. Avevo aspettative molto alte. E sono state deluse.

PREMESSA
Considero i romanzi di Erin Watt quel trash leggero che ti aiuta a staccare la mente. Non possiamo sempre leggere romanzi iper intellettuali, e fin qui ci sta. In fondo, finora la saga dei Royals mi era pure piaciuta. Tralasciando l'appiattimento dei dialoghi che qui sono ancora più piatti. Giuro, tutti i personaggi parlano allo stesso modo. Se l'autrice non li avesse differenziati con altri nomi, per me la voce narrante sarebbe stata solo una. Una sola soltanto. Va beh. Nel periodo 2014-2016 mi sarei profusa a elencare cosa non funzionava nel libro. Anche adesso lo farò, solo che ho imparato a esser meno puntigliosa. 

TRAMA (DA AMAZON.IT)
In qualità di fratello maggiore, Gideon è sempre stato il più razionale e posato tra i Royal. Ma anche lui, come i suoi fratelli, ha un lato oscuro e un segreto che protegge da molto tempo, e che lo ha allontanato dal suo più grande amore, Savannah. Quando lei era alla Astor Park e lui al college, era più facile fingere che le cose, un giorno, avrebbero potuto sistemarsi, ma ora che si ritrovano a condividere lo stesso campus non è così. Perché, nonostante provino con tutte le loro forze a negare il loro passato e il loro legame, l'attrazione rimane. Così come tutte le bugie dette e le ferite ancora aperte. Gideon riuscirà a convincere Savannah a dargli una seconda occasione?

RECENSIONE
Ho iniziato a leggere questa novella con un solo pensiero in testa: sarà finalmente risolta la questione del ricatto delle foto di nudo di Savannah? Sarà finalmente risolta? E invece no. Dio, è stata una tale delusione... Una delusione come poche, giuro.

La novella ci presenta la continuazione della storia di Gideon Royal e Savannah Montgomery, che non dimentichiamo hanno tre anni di differenza, con dei capitoli che mixano il presente ai flashback risalenti tre anni prima. Se, in un certo senso, abbiamo l'assaggio di cosa sia successo effettivamente nella famiglia Royal tre anni prima; dall'altra non abbiamo alcun tipo di sviluppo degno di tale nome.

Il revenge porn è una questione seria, dico sul serio. Pensavo che fosse il perno della novella, visto che nella saga principale questa era una questione di massima importanza. Invece no. No. Ma vi rendete conto? Doveva essere il perno principale, ed è stato glissato in tre piccoli capitoli da una manciata di pagine (e per manciata intendo tipo due o tre). Mi dispiace, ma no.

Ho dato una stella, ma per me è anche troppo.

Non ho tratto citazioni da questo libro, e purtroppo non me la sento di consigliarvelo.

xoxo,
Giada

lunedì, ottobre 17, 2022

RECENSIONE DE IL PRIORATO DELL'ALBERO DELLE ARANCE DI SAMANTHA SHANNON

Buona sera, fantastics! Oggi, subito dopo pranzo, ho terminato questo super mega iper grande librone. Era dai tempi delle superiori, quando mi bevevo romanzoni lunghi quanto la trilogia del secolo di Ken Follett, che non trovavo un romanzo bello, ma anche talmente lungo che mi devo costringere a finire le ultime pagine. Credo che si sarebbe potuto dividere in due, perché un librone così è davvero pesante da digerire come lettura e anche il costo non è indifferente (26 euro, a parer mio, sono tanti per un romanzo). Ad ogni modo, proseguiamo! (che devo preparare la cena, tra poco!)

PREMESSA
Ho passato più di due anni a rimandare la lettura del Priorato, e a dir la verità ero molto indecisa se iniziarlo o meno. Ma ormai l'avevo prenotato alla mia biblioteca, e mi sembrava doveroso recuperare uno dei più famosi libri della Oscar Vault. Insomma, è di sicuro un romanzo epico con la E maiuscola, ma mi  è sembrato un po' too much in certi punti. Troppe cose che avvengono e troppa gente (temo che qualcuno potrà dire, ahimè, lo stesso dei miei di romanzi), tuttavia resto del parere che dividerlo sarebbe stata le decisione migliore per la CE e per i lettori stessi, che si sarebbero trovati la storia più diluita... Ma, ecco, secondo me sarebbe stata decisamente molto più fruibile e non mentalmente stancante.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
La casata di Berethnet ha regnato sul Reginato di Inys per mille anni. Ora però sembra destinata a estinguersi: la regina Sabran Nona non si è ancora sposata, ma per proteggere il reame dovrà dare alla luce una figlia, un'erede. I tempi sono difficili, gli assassini si nascondono nell'ombra e i tagliagole inviati a ucciderla da misteriosi nemici si fanno sempre più vicini. A vegliare segretamente su Sabran c'è però Ead Duryan: non appartiene all'ambiente della corte e, anche se è stata istruita per diventare una perfetta dama di compagnia, è in realtà l'adepta di una società segreta e, grazie ai suoi incantesimi, protegge la sovrana. Ma la magia è ufficialmente proibita a Inys. Al di là dell'Abisso, in Oriente, Tané studia per diventare cavaliere di draghi sin da quando era bambina. Ma ora si trova a dover compiere una scelta che potrebbe cambiare per sempre la sua vita. In tutto ciò, mentre Oriente e Occidente, da tempo divisi, si ostinano a rifiutare un negoziato, le forze del caos si risvegliano dal loro lungo sonno.

RECENSIONE
Partiamo col dire che non sapevo delle tematiche trattate da questo romanzo. Non avevo proprio idea di quel che mi sarei trovata davanti, sapevo solo che questo libro era iper famoso e che dovevo recuperarlo (anche se a distanza di anni, btw). 

Il Reginato di Inys si fonda da sempre e per sempre solo sulle Regine. Sabran Nona, della Casata Berethnet, appartiene alla più antica e illustre di tutte. Regna su Virtudum, un Regno creato da Galian (il quale ricorda, a dirla tutta, Re Artù) che si basa sulle Sei Virtù (Hello, Trono di Spade. Sei tu?) Non sono riuscita a non associare sta cosa al Trono di Spade. La somiglianza era così palese che ho dovuto ricordarmi che era un altro romanzo e non quello. Ad ogni modo, Sabran è una stronza. Lo dico palese. All'inizio mi stava sui maroni. Poche volte ho trovato un personaggio così altezzoso, freddo e antipatico. A Occidente abbiamo lei. A Oriente c'è Tané, l'unico motivo per cui ho continuato la lettura e anche Ead Duryan (in realtà non volevo scrivere questo nome, ma era uno spoiler troppo grande e non potevo rovinarvi la lettura di questo romanzone). Al Meridone, abbiamo invece il Priorato dell'Albero delle Arance, le cui arance sono il mezzo magico principale attraverso cui le persone possono usare la magia. La magia che qui, però, viene chiamata siden. 

E' davvero difficile raccontarvi tutto senza rischiare di fare spoiler, perché succede troppa roba. E' per questo che vi dico che è too much. A volte si fa fatica a tenere il passo e ricordare alcuni eventi prima. Senza contare che, in quanto ambientato in una sorta di basso medioevo, le leggende sono alla base di qualsiasi cosa. Così come le storie. Ci sono tantissime digressioni sulle storie degli eroi e dei miti, il che andrebbe bene, se non avessi avuto la sensazione che la storia venisse diluita un po' troppo a discapito dei lettori. Inoltre, e lo dico qui, non sapevo che questo romanzo fosse a tema LTGBQUIA. Ci sono ben 2 relazioni omo e io non lo sapevo. Per carità, sono entrambe bellissime e struggenti, ma perché nessuno ne parla mai? Perché? Sono state la cosa più bella di questo romanzo! 

Come penso vi sia chiaro, ormai, Tané è sempre stata la mia preferita. E' la tipica storia dell'eroe sfortunato che deve trovare un oggetto per sconfiggere il grande cattivo. La base del viaggio dell'Eroe. Ma non è solo per questo che ho amato Tané. Lei è una guerriera, e a differenza di Eed ha davvero passato l'inferno per arrivare dov'è ora. Ho abbassato di mezzo punto per i motivi sopracitati, ma anche perché c'è un MEGA deus ex machina verso la fine che sapeva tanto di fanservice. Ecco, non so voi, ma arrivata a un certo punto potevo indovinare dove sarebbe andata a parare la trama. 

Mi è piaciuto? Sì, molto.
Lo rileggere? Non credo proprio.

E' troppo troppo lungo, per i miei gusti. Io l'ho preso in biblioteca, ma il suo costo è eccessivo come gran parte delle ultime uscite Oscar Vault. Questo dovrebbe far riflettere, vista la crisi della carta in cui stiamo vivendo. Bello, ma non lo rileggerei. 

Vi lascio con una citazione tratta da questo romanzo che, nonostante i suoi difetti, vi consiglio di leggere. Che vi sia piaciuto o meno, venite a commentare!
"Agli occhi di una giovane donna, il mondo intero è una gabbia."
(Ead Duryan)

xoxo,
Giada

domenica, ottobre 09, 2022

RECENSIONE DE LA CORTE DI ROSE E SPINE (A COURT OF THORNS AND ROSES #1) DI SARAH J MAAS

Buona sera, fantastics! Dopo tempo immemore ho finalmente, e finalmente sul serio, recuperato uno dei romanzi più amato di BookTok e Bookstagram. Un retelling de La Bella e la Bestia, amato da tutti. E, quando dico da tutti, dico sul serio da tutti. Quando l'ho riprenotato nella Rete Bibliotecaria Padovana, ho pensato solo una cosa: e cioè che, stavolta, l'avrei terminato. Raga, oh, raga! Perché non l'ho fatto prima! Ad ogni modo, proseguiamo!

PREMESSA
ACOTAR è uno dei libri più amati del web, questo penso sia un dato di fatto. Ho perso il conto di quante fanpage dedicate alle serie ho iniziato a seguire quando, due anni fa, iniziai questo romanzo. Quindi, vi chiederete, perché l'hai mollato dato che ti stava piacendo così tanto? Beh, avevo altre cose da fare. Il mio, di romanzo, da scrivere e leggere ACOTAR mi ha aiutato a rimanere ispirata. Al tempo non avevo capito che fosse una sorta di retelling fantasy/dark de la Bella e la Bestia. Ma, man a mano che proseguivo con la lettura, diventava sempre più chiaro. Non sono una fan dei romanzi ambientati in un Medioevo fantasy, l'unica eccezione a questo è Il Trono di Spade, e per piacermi così tanto ce ne vuole. Sapete quanto io sia esigente. Nemmeno io credevo che l'avrei amato così tanto <3

TRAMA (DA AMAZON.IT)
«Un paio di occhi dorati brillavano nella boscaglia accanto a me. La foresta era silenziosa. Il vento non soffiava più. Persino la neve aveva smesso di scendere. Quel lupo era enorme. Il petto mi si strinse fino a farmi male. E in quell'istante mi resi conto che la mia vita dipendeva da una sola domanda: era solo? Afferrai l'arco e tirai indietro la corda. Non potevo permettermi di mancarlo. Non quando avevo una sola freccia con me.»

Una volta tornata al suo villaggio dopo aver ucciso quel lupo spaventoso, però, la diciannovenne Feyre riceve la visita di una creatura bestiale che irrompe a casa sua per chiederle conto di ciò che ha appena fatto. L'animale che ha ucciso, infatti, non era un lupo comune ma un Fae e secondo la legge «ogni attacco ingiustificato da parte di un umano a un essere fatato può essere ripagato solo con una vita umana in cambio. Una vita per una vita».
Ma non è la morte il destino di Feyre, bensì l'allontanamento dalla sua famiglia, dal suo villaggio, dal mondo degli umani, per finire nel Regno di Prythian, una terra magica e ingannevole di cui fino a quel momento aveva solamente sentito raccontare nelle leggende. Qui Feyre sarà libera di muoversi ma non di tornare a casa, e vivrà nel castello del suo rapitore, Tamlin, che, come ben presto scoprirà la ragazza, non è un animale mostruoso ma un essere immortale, costretto a nascondere il proprio volto dietro a una maschera. Una creatura nei confronti della quale, dopo la fredda ostilità iniziale, e nonostante i rischi che questo comporta, Feyre inizierà a provare un interesse via via più forte che si trasformerà ben presto in una passione dirompente.

Quando poi un'ombra antica si allungherà minacciosa sul regno fatato, la ragazza si troverà di fronte a un bivio drammatico. Se non dovesse trovare il modo di fermarla, sancirà la condanna di Tamlin e del suo mondo...

RECENSIONE
WOW! DOPPIO WOW! TRIPLO WOW! Ho amato alla follia questo romanzo! Alla follia!
Se avessi la gif da mettere qui sotto, sarebbe quella della ragazza euforica che dice 'i love this so much!', perché quanto ho amato questo romanzo è difficile da spiegare a parole!

Dunque, ora calmiamoci e concentriamoci. Lasciamo perdere ciò che devo fare adesso o dopo, e pensiamo solo a questo. Ce n'è voluto di tempo per arrivare fino a qui, ma ci siamo! Finalmente ci siamo arrivati! Finalmente posso unire la mia voce al coro delle persone che l'hanno amato!

In un mondo medievale, la diciannovenne Feyre Archeron si occupa di provvedere alla sua famiglia composta da suo padre e le sue due sorelle: la maggiore, Nesta, e la minore, Elain. Devo confessarvi che, all'inizio, Nesta non mi stava simpatica. Era fredda, calcolatrice, prudente. Determinata. Dove lei era così, Elain era semplice, quasi frivola (in senso positivo) e leggera. Ecco, due anni fa trovavo Nesta insopportabile. A distanza di due anni, riprendendo la lettura, la amo. In fondo, la comprendo. Elain, al contempo, non so ancora come inquadrarla del tutto. Feyre uccide, presa dall'odio per le Fae, le fate magiche del Regno di Prythian, un lupo. Senza sapere che quest'ultimo era un servitore del Supremo della Corte della Primavera. Questa divisione in corti, che ricordo essere: Corte del Giorno, Corte della Notte, Corte della Primavera, Corte dell'Estate e Corte dell'Autunno, sono qualcosa di meraviglioso! Se dovessi scegliere, probabilmente vivrei nella Corte della Primavera o quella d'Estate, forse potrei sopportare la temperatura della Corte dell'Autunno solo per Lucien. 

Feyre viene condotta nella Corte della Primavera, e costretta a viverci lì finché non avrà scontato la sua pena. Ma, mentre sconta la sua pena, lentamente conosce sia Tamlin, il Supremo della Corte, e Lucien, la sua spalla fidata. Una maledizione grava su di loro, lanciata della meravigliosa quanto letale Amarantha, Regina della Corte Sotto la Montagna (una montagna sacra). La nostra eroina, una ragazza fredda e, allo stesso tempo, una calcolatrice che si affida ai sentimenti, si rende conto che non c'è solo amicizia tra lei e Tamlin. Premesso che Tamlin è TANTA ROBA, un biondo sexy... super sexy, voglio dire qui che la mia ship tra Feyre e Rhysand è già partita. Non so come finirà la trilogia, ma la ship è già bella che partita e, considerati gli svolgimenti delle Tre Prove e il suo legame (non vi dico quale) con lui... io sono già partita per la tangente!

Non posso salutarvi con una citazione tratta da questo romanzo, poiché è troppo spoilerosa, quindi vi consiglio solo di leggerla e recuperarla al più presto possibile. Raramente mi ritrovo a seguire la massa di persone che amano una determinata cosa, ma in questo caso il successo è più che meritato e Sarah J Maas è diventata una delle mie scrittrici preferite.

xoxo,
Giada

venerdì, ottobre 07, 2022

RECENSIONE DE LA CANZONE DI ACHILLE DI MADELINE MILLER

Buona sera, fantastics! Oggi non è proprio giornata, per una serie di motivi che non sto qua a dirvi, altrimenti ci rimuginerei troppo e questa è l'ultima cosa che voglio fare. Invece, ciò che voglio fare è dirvi che finalmente ho recuperato uno dei romanzi più attesi degli ultimi anni. La canzone di Achille!

PREMESSA
Se avete letto il mio post su Instagram, saprete che io shippavo Achille e Patroclo già dalle medie. C'è sempre stata una chimica immensa tra loro. Una chimica che era puro fuego in ogni loro gesto, sia innocente che sexy. La loro amicizia e poi il loro amore, ripercorrono il canto che tutti abbiamo studiato, prima o poi, nella nostra carriera accademica: Cantami o diva l'ira del Pelide Achille. Beh, raga. Ho AMATO. Ho AMATO alla follia questo romanzo. Già da ora, dalla premessa, ve lo consiglio. Ed è una cosa che succede raramente, questa.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Dimenticate Troia, gli scenari di guerra, i duelli, il sangue, la morte. Dimenticate la violenza e le stragi, la crudeltà e l'orrore. E seguite invece il cammino di due giovani, prima amici, poi amanti e infine anche compagni d'armi – due giovani splendidi per gioventù e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna. Madeline Miller, studiosa e docente di antichità classica, rievoca la storia d'amore e di morte di Achille e Patroclo, piegando il ritmo solenne dell'epica alla ricostruzione di una vicenda che ha lasciato scarse ma inconfondibili tracce: un legame tra uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui i greci antichi riconobbero e accettarono l'omosessualità. Patroclo muore al posto di Achille, per Achille, e Achille non vuole più vivere senza Patroclo. Sulle mura di Troia si profilano due altissime ombre che oscurano l'ormai usurata vicenda di Elena e Paride.

RECENSIONE
Wow! Wow! Wow! Okay, credo che sia la mia seconda recensione che comincia così, ma cavolo gente, è davvero wow! Dovrei finire di fare il cambio di stagione, ma non posso esimermi dallo scrivere questa recensione - non solo perché stasera comincio, finalmente, un'altra serie che rimando da anni. Sì, lo sapete già QUALE serie. ACOTAR. La mitica e sexy ACOTAR.

Patroclo Menezio è un ragazzino di nove anni, quando lo conosciamo a inizio romanzo. Un ragazzino magrolino, senza nessuna qualità particolare che lo faccia spiccare rispetto agli altri. Un ragazzino comune. Figlio di una donna con evidenti ritardi mentali, viene spesso deriso nella sua stessa terra dai suoi coetanei. Viene sempre bullizzato. Un giorno, non sopportando più le prese in giro del bullo di turno, lo uccide. Il padre, in tutta risposta, lo esilia Ftia. A Ftia, conosce Achille. Il figlio della dea Teti e del padre, eroe di cui non ricordo il nome adesso, ma che è molto valoroso e molto cosciente della sua umanità. Achille e Patroclo diventano amici, mentre il padre di lui spinge affinché si trovi un compagno. Conoscendo l'usanza della Grecia antica, non ero stupita di questo. L'omosessualità era socialmente accettata, e già allora non c'erano i problemi che ci sono adesso per chi fa coming out. Ma ciò ch'era iniziato come un rito di passaggio verso l'età adulta, ovvero i quindici/sedici anni, diventa altro.

Il modo in cui il loro rapporto si evolve, è qualcosa di magnifico. Il libro, raccontato dal POV solo di Patroclo, permette finalmente di dare voce a quell'amante devoto come l'ho sempre considerato. Quell'uomo che ama talmente tanto il suo compagno, che è disposto a spacciarsi per lui pur di accontentare sia l'esercito greco che la sua divina madre. Teti odia Patroclo fin dall'inizio, lo ritiene un'onta sulla sua fama futura. Sempre qui, se avete conosciuto o studiato il canto greco, saprete come finisce. Insomma, è una cosa che chiunque abbia studiato conosce. 

Una storia toccante, lirica, delicata. Forse il primo romanzo lirico che non trovo lento o eccessivamente descrittivo. Sono una fan delle descrizioni anche degli abiti, btw <3 La storia di un amore che trascende perfino la morte stessa, la lunga guerra di dieci anni con Troia, l'odio. Una storia potente, che consiglio a tutti. A tutti. 

Vi saluto con una citazione di questo bellissimo romanzo, che vi straconsiglio di leggere. 
E, se non l'avete ancora fatto, di leggere e approfondire i canti dedicati ad Achille.
"Non permettere che ciò che ti sei guadagnato oggi venga vanificato così facilmente."
(Chirone)

xoxo,
Giada

domenica, ottobre 02, 2022

RECENSIONE DI PAPER PALACE DI ERIN WATT

Buona sera, fantastics! Stasera ho terminato il terzo romanzo dedicato a Reed Royal, ovvero Paper Palace. Mi aspettavo grandi cose da questo romanzo, e sono felicissima di dire che non solo le ha raggiunte, ma le ha anche ampiamente superate!

PREMESSA
Una droga. Questi romanzi sono una droga. Non so se sia il periodo adatto o se, semplicemente, io sia una persona diversa da quella che ero quattro anni fa quando lessi il primo romanzo della serie. Anche se, anche al tempo, ricordo che mi era piaciuto molto. Moltissimo, a dire il vero. Non credevo che mi avrebbe preso così tanto, invece mi ha preso un botto! Paper Palace è la degna conclusione della storia di Reed ed Ella, e tutto ciò che riguarda la misteriosa morte di Maria Royal.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Ella è arrivata a Bayview ormai da qualche mese, ma il tempo è volato. Capita, quando sei impegnata a combattere bulli e a innamorarti. Le ostilità dell'inizio sono soltanto un ricordo, e adesso può contare su una migliore amica che, se non ci fosse, bisognerebbe inventarla, su un fidanzato che tutte le invidiano, su fratelli adottivi che adora e su un uomo, Callum Royal, che è quanto di più simile a un padre Ella abbia mai avuto. Ma le sfide per lei non sono finite. Perché, proprio quando le cose sembrano andare per il verso giusto, e lei e Reed si sono appena ritrovati, il destino è pronto a separarli di nuovo. E questa volta potrebbe essere per sempre. Il futuro di Reed corre infatti sul filo del rasoio. Il suo carattere impulsivo e irascibile e i suoi pugni facili potrebbero avergli giocato un brutto tiro. E la sua tendenza a superare ogni ostacolo con la violenza potrebbe costargli cara. Si è spinto davvero troppo oltre? Ella è una combattente, ed è disposta a tutto per difendere le persone che ama, proteggere Reed, e stare con i Royal. Ma questa volta potrebbe essere troppo persino per lei.


RECENSIONE
Wow! Raga, wow! Non riesco a trovare le parole per esprimere quanto io abbia adorato questo romanzo. Perché, per la miseria, l'ho adorato da impazzire! Come dicevo su, questa è la degna conclusione della storia di Ella Harper e Reed Royal, due ragazzi le cui vite si sono intrecciate all'apparenza per caso. In realtà, però, c'è molto altro che spiega le ragioni del loro legame.

La storia riprende da dove si era interrotta la precedente, ovvero con Reed trascinato via dai poliziotti con l'accusa di aver ucciso Brooke Davidson, la fidanzata-vipera di Callum Royal. Reed è sicuro di non averla uccisa, ma io non ero così sicura della sua innocenza, in realtà... non c'è stata una volta che sono stata sicura che fosse innocente. Proprio come per quanto riguarda la gravidanza di Brooke, in quanto quest'ultima aveva affermato, sicura, che il figlio fosse suo e non di Callum. Reed affronta le udienze e le deposizioni di tutti i suoi compagni di classe a testa alta, poiché da sempre gli è stato insegnato che non si scappa dai problemi: li si affronta a testa alta. Ho amato il suo character development in questo romanzo, e ho amato alla follia il modo in cui finalmente tutti i nodi sono venuti al pettine. Sapere, finalmente, perché Maria Royal si è suicidata e, allo stesso tempo, rivedere Steve O'Halloran, è stato sconvolgente ed emozionante.

Forse il migliore romanzo della serie dedicata ai Royal, vi confesso. Mentirei se vi dicessi che non mi è piaciuto o che non l'ho amato tantissimo. Tutti i fratelli Royal hanno un posto speciale nel mio cuore.

Ho trovato degli errori per quanto riguarda il gli/le, quando usati come avverbi di attribuzione. Per il resto, ve lo consiglio davvero tanto.

Non ho trovato citazioni da usare o postare qui, spero di avervi convinto a leggerlo.
Perché pochi romanzi mi hanno gasato tanto come questo, giuro!

xoxo,
Giada

giovedì, settembre 29, 2022

RECENSIONE DE LA REGINA DELLE SIRENE DI ALEXANDRA CHRISTO

Buon pomeriggio, fantastics! Oggi ho terminato la lettura de La Regina delle Sirene di Alexandra Christo, un romanzo che mi è stato influenzato dallo scrittore Paolo Costa che l'ha letto l'anno scorso. Come saprete, sono stata impegnata in una miriade di altre cose (tutte dedicate alla mia vena creativa e professionale), quindi mi è sembrato più che giusto recuperare questo romanzo. 

PREMESSA
La Sirenetta è, da sempre, il mio film d'animazione Disney preferito. Sul serio. Da piccola l'avrò visto centinaia di volte. Il primo e anche il sequel sulla figlia di Ariel, Melody. In un certo senso, sono storie che hanno sempre parlato al mio cuore. Quando ho visto che il soggetto principale di questa storia era proprio una sirena, mi ci sono buttata a capofitto! La storia è, in tutto e per tutto, un retelling molto dark e molto pieno di sangue della Sirenetta! Quindi, se amate le storie dark e piene di sangue come me, siete nel posto giusto, amigos! Proseguiamo!

TRAMA (DA AMAZON.IT)
La principessa Lira è una sirena regale e la più letale di tutte; con il cuore di diciassette principi nella sua collezione, è venerata in tutto il mare. Fino a quando uno scherzo del destino la costringe a uccidere uno della sua razza. Per punire sua figlia, la regina del mare trasforma Lira nell'unica cosa che detesta di più: un essere umano. Derubata del suo canto, Lira ha tempo fino al solstizio d'inverno per consegnare il cuore del principe Elian a sua madre o rimarrà un'umana per sempre. L'oceano è l'unico posto che il principe Elian chiama casa, anche se è l'erede del regno più potente del mondo. La caccia alle sirene è più di un hobby per lui: è la sua unica passione. Quando salva una donna che sta annegando nell'oceano, lei in cambio promette di aiutarlo a trovare la chiave per eliminare per sempre tutta la specie delle sirene. Ma può fidarsi di lei? E quanti accordi dovrà negoziare Elian per annientare il più grande nemico dell'umanità? Un fantasy romance e dark, la storia di una sirena con il gusto del sangue reale e di un principe che ha giurato di distruggerla. Per sempre.

RECENSIONE
Sapete quanto io ami le storie dark, il che non mi stupisce la mia passione per le storie di serial killer. Insomma, American Horror Story è la mia serie tv preferita dopo quelle a stampo adolescenziale... qualcosa vorrà pur dire, no? Insomma, il dark è il mio compagno preferito, e visto ch'era da tanto che non facevo visita a questo genere, è stato come tornare a casa.

Come dicevo, questo è un retelling molto dark e sanguinolento de La Sirenetta. Pieno di tradimenti. Pieno di lotte per il potere. Lira è la principessa dei cento regni, in un mondo che è costruito in un modo che ricorda il nostro, ma non del tutto, dato che i nomi sono palesemente inventati. Elian è il principe ereditario di Midas, il cui nome rimanda alla leggenda di Re Mida, morto per la cupidigia. C'è anche un regno che si chiama Eydillio, palese riferimento all'Idillio amoroso, un luogo di desideri e amore. Ogni regno, prodotto diretto dei capostipiti, possiede della magia. Ed è questa magia a influenzarne la reggenza governativa e gli elementi magici che, in questo romanzo, giocano un ruolo fondamentale. 
Lira è una sirena spietata, un'assassinata spietata e senza misericordia, che uccide gli umani rubandone il cuore. Elian è, di contro, un principe che non vuole diventare re e che per sfuggire dalle sue responsabilità scappa nella sua nave, la Saad, a caccia di sirene. L'obiettivo, nobile, di estirpare il male dalla terra. Ma Lira disobbedisce agli ordini di sua madre, che la punisce relegandola sulla terra. Il Deus Ex Machina iniziale è dato proprio da questo, da Elian che casualmente trova Lira nuda in mezzo all'oceano. Se non è un Deus ex Machina il loro incontro fortuito, non so cosa sia.

Il percorso verso il secondo Occhio di Keto, la leggendaria dea che ha originato le sirene e il cui potere è diviso nei due cristalli, è irto d'insidie e patti su patti. La domanda a cui Elian si ritrova più volte è: cosa saresti disposto a fare, se avessi tutto il potere che desideri? Uccideresti o faresti del bene?

La Regina dei Mari mi ha ricordato Ursual in tutto e per tutto, mentre la storia che si sviluppa tra Elian e Lira è struggente, dolorosa e anche piena di consapevolezza. A volte, non si può sfuggire al proprio dovere. A volte, bisogna compierlo anche se si desidera altro. Vi dirò solo che pensavo finisse in un altro modo, da fantasy dark quale è, ma è stata una sorpresa il finale. Non vi dirò come finisce. Solo una cosa: leggetelo!

Vi saluto con una citazione tratta da questo meraviglioso romanzo:
"Siamo uguali, lui e io (...) Il riflesso l'uno dell'altra in un regno e una vita diversa.
Frammenti dello stesso specchio. Ci sono mondi di distanza tra noi, ma solo a parole.
Non sembrano esserci prove effettive di quanto siamo diversi."
(Lira)

xoxo,
Giada

domenica, settembre 25, 2022

RECENSIONE DI PAPER PRINCE DI ERIN WATT

Buona sera, fantastics! Ancora non ci credo che ho finito questo libro nel giro di soli 3 giorni!
Caspita, non finivo un libro in così poco tempo da EONI! Ad ogni modo, stasera recensiamo dopo non so quanti anni, il sequel di Paper Princess - di cui, nel mondo del blogging, se n'erano dette peste e corna.
Ah, what a time to be alive il 2014!

PREMESSA
Sapete quando finite un grosso lavoro e avete bisogno di qualcosa di trash per rilassarvi?
Ecco, questo è l'approccio mentale con cui mi sono approcciata a Paper Prince. Ho dovuto raccapezzarmi qualche secondo, poi ho ricordato che questo romanzo mi ha aiutato, in passato, coi nomi di alcuni personaggi perché... andiamo, su, i nomi dei personaggi sono davvero molto belli, specie quelli maschili.
E' stata una lettura leggera, rapida e veloce. Non mi aspettavo fosse così, seria. 
Pensavo ci avrei messo un sacco di tempo, invece non è stato così.

TRAMA (DA AMAZON.IT)
«Posso essere un casino.» 
«Sì, ma sei il mio casino.»

Ella non sa dire se la sua vita fosse migliore o peggiore prima che Callum Royal la trovasse. Ma una cosa è certa: da quando è piombata in casa Royal come un tornado, per lei è cambiato tutto. Scuola privata, feste e vestiti costosi. Con la sua grinta e la sua schiettezza, è riuscita persino a vincere l'ostilità dei fratelli Royal, a conquistare il loro rispetto e il loro cuore - in particolare quello di Reed. Il più imperscrutabile dei cinque. Bello, ricco e popolare, Reed ha tutto. Le ragazze fanno la fila per uscire con lui e i ragazzi lo rispettano. Eppure, nulla e nessuno sembra importargli. Perché i Royal sono così: non sono facili ai sentimenti, piuttosto li seppelliscono, fingendo che niente li sfiori. Con Ella, però, per la prima volta dopo la morte della madre, Reed ha permesso a se stesso di lasciarsi andare alle emozioni. Ma il suo mondo crolla quando, dopo una discussione, Ella scompare. Con il cuore a pezzi, e senza lasciare traccia. D'altronde è abituata a scappare e rifarsi una vita ripartendo ogni volta da zero. Tutti incolpano Reed per quella fuga, i suoi fratelli lo odiano e, se possibile, lui odia se stesso ancora di più. Ed è disposto a fare qualsiasi cosa pur di ritrovarla. 
Ma, se anche ci riuscisse, sarebbe in grado di riconquistare il suo cuore?

RECENSIONE
Non avevo grandi aspettative, quando ho iniziato questo romanzo. In realtà volevo qualcosa di leggero.
Quello era il mio obiettivo. E, posso dire con certezza, d'averlo centrato alla grande. 

Paper Prince è il degno sequel di Paper Princess, la storia di Ella Harper che si ritrova prima nella casa dei ricchi Royal (che cagano soldi anche quando in bagno, scusate il francesismo) e poi in quella giungla stile Mean Girls che è la Astor Park. Paper Prince riprende da dove si era interrotto il precedente, ovvero con la scoperta di Brooke, nuda, nel letto di Reed. Naturalmente, come ogni telenovela che si rispetti, Brooke fa credere ad Ella che ha fatto sesso con lei quando non è vero. Ma, per aggiungere carne al fuoco, dice anche che è incinta. E non di Callum, ma di Reed. Reed, pur di salvare la faccia con suo padre e, soprattutto, per riuscire a riconquistare Ella, fa un patto con la strega che è Brooke: spingerà suo padre tra le sue braccia, e lei non dirà a tutto il mondo che il figlio che aspetta è suo. In realtà, a questo punto, non ci ho creduto molto nemmeno io. Non ho creduto che il figlio non fosse di Reed, voglio dire. Spetta al sequel smentirmi, ma finora sono sicura che il figlio di Brooke sia suo, visto che lui, per dimostrare quanto odiasse suo padre si scopava la sua fidanzata.

Tutti i Royal sono perversi, a modo loro. Una cosa che mi avrebbe disgustato anni fa, ma che invece ora non mi tocca, è il fatto che Sebastian e Sawyer si dividano la ragazza. Sarà colpa di tutti i romanzi che ho letto, in passato, delle americane - ma la cosa è maledettamente eccitante! Easton è un gran casino, e dopo aver perso il grande amore della sua vita, affronta la vita in tre modi: drogandosi, scopando a destra e a manca con qualsiasi cosa respiri, e combattendo nei combattimenti clandestini al porto. Una cosa che, vi confesso, mi ha ricordato i combattimenti clandestini di Maddox xD 

Una cosa che ho trovato davvero molto molto irritante è stata la struttura delle frasi, piene di subordinate delle subordinate. Davvero, troppe! Non si capiva nemmeno quando iniziava un pensiero e ne finiva un altro. Okay, forse ho dato cinque stelle sulla scia del finale a bomba... ma forse ne merita 4, invece. Per il resto, non capisco se Ella ci sia o ci fa. Non è la dura che finge di essere. Reed, oh, Reed è un grandissimo figo che sta davvero maturando, ma nonostante ciò continuo a credere che il figlio sia suo. E' una convinzione che non mi toglierò, finché non leggerò il sequel.

Ad ogni modo, vi consiglio di leggerlo! Se amate le storie teen molto spicy e piene di bisticci, possessività e due protagonisti che definirei toxic in modi diversi.

Vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo:
"(...) Il problema è che, mentre sei al colmo della felicità e cadi, fa un male cane."
(Ella Harper)

xoxo,
Giada

giovedì, settembre 22, 2022

RECENSIONE DI THE INHERITANCE GAMES DI JENNIFER LYNN BARNES

Buon pomeriggio, fantastics! Dopo non so quanto tempo sono tornata! Sì, sono cambiate tante cose.
Sono cambiate tantissime cose, per dirla tutta. Io, per prima. Questi due anni, come proprio i due prima ancora del 2020, mi hanno cambiata. Il mercato dei blogger si è spostato dai blog, come questo, ed è approdato prima su Instagram e poi su Tik Tok. E' cambiato tutto in fretta... A volte troppo in fretta.
Ma, in ogni caso, sono su entrambe le piattaforme se mi cercate!

Oggi pomeriggio vi recensirò un libro che ho amato alla follia e ho iniziato, per poi mollare, la settimana in cui ho avuto un incidente d'auto. Non so in quanti siate rimasti qui, nel mio spazio di web, ma siete i benvenuti. Siete sempre i benvenuti qui, ricordatelo!

PREMESSA
Ho visto Knives Out, tempo fa, su Netflix. L'ho amato alla follia, tanto da rivederlo altre tre volte. 
Penso che lo rivedrò ancora, perché mi piace veramente tantissimo come film. Ecco, questo film ne è la sua versione letteraria. Quindi, se avete amato il film, vi consiglio anche il libro!

TRAMA (DA IBS.IT)
Dopo il grande successo negli Stati Uniti, dove ha lasciato a bocca aperta le lettrici e scalato le classifiche, diventando bestseller istantaneo del New York Times, The Inheritance Games, primo volume dell'imperdibile saga New Adult di Jennifer Lynn Barnes, approda finalmente in Italia.

TU SEI UN ENIGMA, UN ROMPICAPO. TU SEI SPECIALE 
Avery Grambs ha dei piani ben precisi per il futuro: sopravvivere al liceo, ottenere una borsa di studio e dare una svolta alla sua vita. Ma quei piani cambiano in un istante quando scopre che Tobias Hawthorne, un eccentrico miliardario che lei non ha mai sentito nominare, le ha lasciato in eredità tutta la sua fortuna. Il lato negativo? Per ottenere il denaro di Hawthorne, Avery deve trasferirsi nella sua tenuta, dove ogni stanza trasmette l'amore per i puzzle e gli indovinelli del defunto proprietario. E dove vive tutta la sua famiglia, e specialmente i quattro nipoti del miliardario: pericolosi, affascinanti, scaltri e cresciuti con l'idea che l'eredità del nonno spetti loro di diritto. Catapultata in un mondo in cui a farla da padrone sono la ricchezza, i privilegi e soprattutto i segreti, Avery deve imparare le regole di un gioco rischioso a cui i fratelli Hawthorne partecipano da sempre e cercare di resistere all'attrazione verso due di loro in particolare 
Età di lettura: da 12 anni.

RECENSIONE
Aaaah! Non potete capire quanto io abbia bramato questo romanzo, negli ultimi mesi. Negli ultimi giorni, poi, restare concentrata stava diventando difficile. Non fraintendetemi, sono super orgogliosa del traguardo che ho raggiunto, ma quando fatichi a concentrarti vuol dire che sei in pre-burnout. 

Avery Kylie Grambs è una ragazza di diciotto anni, a cui è morta la madre e che vive in un appartamento con la sua sorellina e il suo violento ragazzo. La sua vita cambia quando, di botto, viene nominata ereditiera di tutto il patrimonio degli Hawthorne. Già dal nome  non si prospettava niente di semplice, visto che thorn significa spina in inglese. Già da qui avevo capito che sarebbe stata una lettura molto intrigante e, a livello intellettuale, stimolante. Sì, ho scoperto alcune cose di cui non sapevo l'esistenza e che mi hanno aperto un mondo xD Avery conosce subito i famosi 4 fratelli Hawthorne, figli delle rispettive figlie (una molto superficiale e oca, l'altra meschina e calcolatrice): Xander (gioviale e simpatico), Jameson (uno dei miei preferiti in assoluto, perché adoro alla follia i belli e dannati e proprio per questo dovrò recuperare il romanzo omonimo di Fitzgerald), Grayson (TANTA ROBA, cioè è il motivo per cui ADORO i personaggi più grandi, brooding, sexy ed eleganti), Nash (il più grande e texano, molto maturo per la sua età). Libby, la sorellina di Avery di cui ho appena ricordato il nome, è attratta da Nash. Nash che, però, ha il solo scopo di proteggerla. In verità, l'autrice ha lasciato intendere che ci sia qualcosa tra loro, anche di poco chiaro, quindi spero che la ship parta. Per il resto, tutta la storia gira attorno a due domande fondamentali: perché Tobias Hawthorne ha scelto *proprio* Avery e non un'altra ragazza qualunque? Perché non riesce a comprendere che legame ci sia tra lei e sua madre? Cosa le nasconde?

E' così che dev'essere un magnifico libro. Non deve dare tutte le rispose subito. Non deve rivelarsi subito. Anche Stephen King lo dice. Ecco, mi ha conquistata, e ho già prenotato il sequel nella Rete Bibliotecaria Padovana.

Per il resto, ho trovato lo svelamento progressivo dei segreti qualcosa di reso alla grande e che va di pari passo con la confusione interna della protagonista. Sebbene scritto in terza persona e solo dal POV di Avery, il romanzo risulta molto coinvolgente e, di fatto, una lettura molto scorrevole grazie al fatto che i capitoli sono molto brevi. Ve lo consiglio? Ma certo che sì. Lo leggerei di nuovo? Di solito non rileggo mai i libri, ma questo lo rileggerei, sul serio.

Vi lascio con una citazione tratta da questo romanzo che vi consiglio di recuperare al più presto (come Altas Six, nella mia wishlist da secoli, ormai):
"Perché, in tutte le strategie vincenti a lungo termine, bisogna sapere quando ingannare le aspettative dell'avversario e quando sovvertirle."
(Avery Kylie Grambs)


xoxo,
Giada

giovedì, ottobre 28, 2021

RECENSIONE DI IRON FLOWERS - REGINA DI CENERE DI TRACY BANGHART

Buona sera, Fantastics! Come ho appena scritto su Goodreads, ho finito di leggere Iron Flowers- Regina di Cenere all'una e mezza circa, con il magone addosso e i lacrimoni agli occhi. Non mi aspettavo che sarebbe stato così sconvolgente e così intenso, molto più intenso del primo romanzo. Insomma, leggerlo in pieno preciclo non mi è sembrata la scelta migliore, visto che sono estremamente emotiva e sensibile... molto più del solito. Ma merita. Merita tantissimo!

PREMESSA
Ho letto Iron Flowers, il primo romanzo, in maggio. Non era un bel periodo per me, per tutta una serie di motivi collaterali e mi sono rifugiata nella scrittura. Mi sono rifugiata nelle avventure, talvolta dolorose, di Serina e Nomi - due sorelle molto diverse, che però serbano delle grandi sorprese. Due sorelle che presentano un'evoluzione a livello di personaggio e a livello umano talmente enorme, di una portata talmente intensa, sconvolgente e dolorosa, da non lasciare indifferenti. Due personaggi tridimensionali da una profondità emotiva, personale e anche umana.

TRAMA (DA AMAZON)
A volte bisogna ridurre il mondo in cenere per costruirne uno migliore.

Se c’è una cosa che Nomi ha imparato durante i mesi trascorsi a corte è che non bisogna arrendersi mai. Nemmeno quando tutto sembra perduto. Nemmeno quando Malachi, l’uomo che ama più di se stessa e legittimo erede al trono, viene spodestato dal fratello minore e bandito dal regno. Disperata, Nomi sa che le rimane un’unica speranza: raggiungere la sorella Serina nella prigione di Monte Rovina. Ma al suo arrivo non trova ad aspettarla le donne vinte e ferite che ha sempre immaginato. Perché le prigioniere di Monte Rovina si sono ribellate: alle loro ingiuste condanne, al loro ingiusto destino di donne. E Serina, la dolce, remissiva Serina, è il capo della rivolta. Il dolore, la violenza e la sofferenza hanno cambiato sia Nomi che Serina, eppure le sorelle sono pronte a combattere l’una al fianco dell’altra. Per liberarsi dell’usurpatore e per ristabilire la giustizia – e l’uguaglianza – in tutto il regno. Perché, a volte, per costruire un mondo migliore bisogna prima ridurre tutto in cenere. L’attesissimo seguito di Iron Flowers: il capitolo conclusivo di una serie straordinariamente attuale che parla di libertà, di sorellanza, di resilienza e, soprattutto di femminismo.

«La perfetta risposta young adult al Racconto dell’Ancella.» - Booklist

«Tracy Banghart regala una nuova vita alla storia femminista di oppressione e resistenza.» - Publishers Weekly

RECENSIONE
Descrivere il turbamento emotivo, l'emozione pura che provo ancora adesso mentre sto scrivendo... mentre sto cercando di parlarvi, in un modo coerente e conciso, di questo splendido romanzo è difficile. Mi sono già ripetuta due volte, e non vorrei ripetermi una terza, ma questo è davvero un libro con la L maiuscola, poiché ha tutto ciò che io cerco: sangue, amore e combattimenti (l'assenza dell'altro elemento, che di solito mi fa propendere per l'amore totale e incondizionato per un romanzo è la presenza di sesso, esplicito, non mi faccio problemi a leggerlo tale ed, infine, elementi disturbanti o dark). Col tempo, ho capito che è questo che cerco in un romanzo, ma mi adatto anche al genere di appartenenza, quindi riconosco che certe cose non le posso trovare in un romance, per esempio. 

Iron Flowers - Regina di Cenere, riprende da dov'era terminato l'altro romanzo, ovvero da Nomi che viene fregata dal doppio gioco di Asa (ogni volta che leggevo questo nome, continuavo a pensare ad Asa Butterfield, che è il motivo principale per cui non ho ancora recuperato Sex Education: ho visto un film con lui come attore e non mi è piaciuto affatto) e spedita insieme alla sua amica Maris a Monte Rovina. Monte Rovina è, di fatto, un'isola di Viridia, lontana dalla civiltà e dalla popolazione dove vengono imprigionate solo donne, in particolare donne ribelli che non hanno accettato matrimoni combinati, violenze e soprusi di ogni genere, hanno preteso un salario per il loro lavoro, oppure sono state vendute come animali da soma dai loro genitori. Questo elemento di schiavismo è reso con una crudezza tale che, se ci pensate bene, è quanto avveniva neanche trent'anni fa in Africa. Non so se accada ancora adesso, la crudeltà e il modo diretto con cui è stato trattato tutto ciò è stato un colpo al cuore e uno allo stomaco che mi ha fatto molto male. Maris, per esempio, è stata mandata lì perché lesbica: il suo non mostrare affetto o qualsivoglia sentimento affettivo nei confronti degli uomini l'aveva resa un'aberrazione nei confronti della società, un'aberrazione di cui i suoi genitori volevano disfarsi prima facendola Grazia e costringendola a qualcosa che non voleva, e infine proprio a causa di ciò è finita a Monte Rovina. Questi elementi, suppongo, hanno fatto scrivere quelle title card nella sinossi del romanzo: è la risposta young adult a Il racconto dell'Ancella. Non avendolo ancora letto, non posso fare paragoni, e comunque c'è anche Vox, che tratta un tema simile che devo recuperare assolutamente. Quindi, mi riservo di esprimere il mio pensiero sulle title card quando avrò più metri di paragone con cui confrontare questa dilogia. 

Nomi, dopo mille peripezie, riesce a scappare insieme a Malachi. Nomi, che si sente ancora tradita da Asa e che fatica a fidarsi dell'Erede legittimo, ma il quale le dimostra più e più volte la sua totale devozione - l'aveva fatto anche nel romanzo precedente, ma la nostra co-protagonista era accecata dalle bugie di Asa. Serina, nel frattempo, da ragazza mite e remissiva, è stata forgiata dal dolore, dalle perdite e dai combattimenti di Monte Rovina. A Monte Rovina, Serina ha trovato sé stessa e non è la Grazia che ha sempre voluto essere. Ho apprezzato molto l'evoluzione di Serina, che diventa una guerriera e una leader capace di ispirare le persone con le sue parole e i suoi gesti. Serina, le cui parole voglio tatuarmi perché mi ha dato tanto, come personaggio, e a cui sento di dover molto per la forza che mi ha dato nelle ultime settimane: "Reagire. Sempre"

Non siamo costretti ad accettare lo stato delle cose, se non ci piacciono. Ma, allo stesso tempo, non possiamo pretendere un cambiamento se noi per primi non ci mettiamo in moto per attuare quello stesso cambiamento. Le cose cambiano solo se siamo coraggiosi e se abbiamo il coraggio di farle cambiare.

Nonostante io abbia trovato qualche errore di traduzione, non me la sento di elencarlo qui perché non ha inficiato la lettura. Questo romanzo mi ha dato tanto, a livello umano, e vi consiglio di leggerlo. Ve lo consiglio col cuore in mano, perché mi farà capire che essere ribelli, a volte, è una benedizione e non una maledizione. 

Vi saluto con una citazione che vi ho già messo, ma che rimetto dato che la amo da impazzire:
"Reagire. Sempre."
(Serina Tessaro)

xoxo,
Giada

martedì, ottobre 19, 2021

RECENSIONE DI THE MAZE RUNNER - IL LABIRINTO (THE MAZE RUNNER #1) DI JAMES DASHNER

Buon pomeriggio, Fantastics! Cinque mesi di pausa dal romanzo in pieno burn out, cinque mesi di intense e svariate letture, giusto? The Maze Runner - Il Labirinto è uno di quei romanzi che attendevo da mesi di leggere, ma avevo bisogno di una pausa dalla scrittura per potermi godere le parole di altri autori. Visto in quest'ottica, questi mesi sono stati decisamente proficui al fine di migliorare la mia scrittura. 

PREMESSA
Lo so che non di dovrebbe fare, ma ho visto prima i film e poi ho letto il primo romanzo della saga. A onor del vero, la mia visione dei film tratti dai romanzi è stata del tutto casuale, dato che non mi è sembrata una distopia molto vicina a me. Infatti, dopo averli visti, ho deciso di leggere i libri partendo proprio da questo. Come vi dicevo sopra, ho amato davvero tanto The Maze Runner, la capacità dello scrittore di trattare argomenti di profondità umana enorme e il fatto che, almeno all'inizio, il romanzo mi avesse ricordato Il Signore delle Mosche di... non ricordo quale autore, ma un mostro sacro della letteratura dev'essere, perché ho il ricordo nitido di averne associato la visione a The Society, la serie tv di Netflix. Insomma, mi ha ricordato anche il Signore delle Mosche. Gli ho dato cinque stelline, anche se gliene avrei date molte di più. Ho amato alla follia il romanzo di James Dashner, e oggi vado in biblioteca a prendermi il sequel :)

TRAMA (DA AMAZON.IT)
L’unico modo di sopravvivere è trovare l’uscita…

Quando Thomas si risveglia, le porte dell’ascensore in cui si trova si aprono su un mondo che non conosce. Non ricorda come ci sia arrivato, né alcun particolare del suo passato, a eccezione del proprio nome di battesimo. Con lui ci sono altri ragazzi, tutti nelle sue stesse condizioni, che gli danno il benvenuto nella Radura, un ampio spazio limitato da invalicabili mura di pietra, che non lasciano filtrare neanche la luce del sole. L’unica certezza dei ragazzi è che ogni mattina le porte di pietra del gigantesco Labirinto che li circonda vengono aperte, per poi richiudersi di notte. Ben presto il gruppo elabora l’organizzazione di una società disciplinata dai Custodi, nella quale si svolgono riunioni dei Consigli e vigono rigorose regole per mantenere l’ordine. Ogni trenta giorni qualcuno si aggiunge a loro dopo essersi risvegliato nell’ascensore. Il mistero si infittisce quando – senza che nessuno se lo aspettasse – arriva una ragazza. È la prima donna a fare la propria comparsa in quel mondo, ed è il messaggio che porta con sé a stupire, più della sua stessa presenza. Un messaggio che non lascia alternative. Ma in assenza di qualsiasi altra via di fuga, il Labirinto sembra essere l’unica speranza del gruppo... o forse potrebbe rivelarsi una trappola da cui è impossibile uscire.

“Il Labirinto è una lettura magnetica, che vi catapulterà in un mondo dai risvolti oscuri e vi catturerà fino alla fine.” Library Journal

RECENSIONE
Sebbene io abbia finito di leggere questo meraviglioso romanzo ieri notte all'una e venti, ci sto ancora pensando. In realtà, credo di non aver smesso di pensarci non solo perché avevo in mente di scrivere la recensione, ma perché è proprio un bel romanzo. La vita di Thomas e dei Radurai vi appassionerà, trascinandovi in un mondo pieno di scoperte, orrore e oscurità.

Ma bando alle ciance, cominciamo dal principio. Thomas si risveglia, senza alcun motivo apparente e senza alcun ricordo della sua vita precedente, in una Scatola. Una volta aperta la Scatola, si trova faccia a faccia con un gruppetto di ragazzi capeggiati dall'arrogante Gally (che, nella mia mente, continuerà sempre ad essere William Potuner, ragazzo dal sopracciglio strano) e dal gentile Newt. Dopo un primo momento di smarrimento totale e una sete di conoscenza tale da spingerlo a rischiare di impazzire definitivamente, si ritrova a vedere gli esiti della Mutazione in Ben. Gli unici che si danno da fare per farlo sentire quantomeno a casa, se casa si può chiamare, sono Chuck e Newt. Alby, dal canto suo, si dimostra un capo arrogante ma autoritario, e in fondo ne giustifico il comportamento perché anche se siamo in una democrazia, alla fine dei giochi è solo una persona a dover comandare e guidare tutto il gruppo. Così come mi era successo nel film, anche nel libro mi sono ritrovata a shippare Newt con Alby e Newt con Thomas, la sexual tension era presente molto più tra loro che non tra Thomas e Teresa lol

Thomas sente il desiderio irrefrenabile di diventare un Velocista, e non capisce cosa o perché senta questo desiderio dentro di lui, sa solo che vuole diventarlo. Così, pur andando contro tutte le regole imposte dall'Adunanza, si lancia nel Labirinto per salvare Alby e Minho. Minho, che trovavo un cucciolo adorabile nel film e che nel libro è ancor più cuccioloso. Grazie a Thomas, Minho non solo riesce a sopravvivere nel Labirinto di notte, cosa che non era mai successa prima di allora, ma riesce anche ad affrontare i Dolenti. 

Il linguaggio della Radura mi ha fatto comprendere perché questo sia, in effetti, uno YA e non uno NA o un adult fiction: le parolacce sono tutte modificate in termini innocenti, come Fagio, testa di caspio, sploff (un modo molto visivo per dare a qualcuno della cacchetta) e via dicendo. Tuttavia, per quanto sia in effetti uno YA, per me rientra molto di più nella distopia. In fondo, i nostri protagonisti si ritrovano all'interno di una struttura misteriosa con un Labirinto dentro e devono superare dei Test per riuscire a uscirne sani e salvi - come l'Arena degli Hunger Games e anche come Divergent. Se anni fa l'avessi letto, probabilmente l'avrei definito una copia carbone di entrambi, ma invece, oggi, vi posso dire che non è così. Dashner ha fatto suoi quegli elementi che caratterizzano la distopia e li ha elaborati a modo suo. E, in fondo, è proprio così che a un bravo autore.

Non ho trovato frasi da sottolineare, sebbene il romanzo mi sia piaciuto davvero tantissimo. In ogni caso, ve lo consiglio caldamente e non importa se prima vedete i film, come ho fatto io, oppure prima leggete i libri. E' un meraviglioso romanzo che vi consiglio di leggere.

xoxo,
Giada

sabato, ottobre 02, 2021

RECENSIONE DI SCARLETT (SCARLETT #1) DI BARBARA BARALDI

Buon pomeriggio, Fantastics! Dopo aver terminato di leggere Allegiant mi sentivo davvero persa, neanche sfogliare i miliardi di libri presenti nei Kindle mi faceva stare bene. A dirla tutta, è stato molto molto difficile trovare un romanzo da leggere che fosse all'altezza di quelli di Veronica Roth, la quale è entrata a pieno titolo tra le mie autrici americane preferite. Diciamo che mi aspettavo molto da Scarlett e all'inizio mi piaceva pure, ma per un motivo meramente personale, mi sono ritrovata ad abbassare il voto. Ripeto, l'ho abbassato per un motivo legato al mio gusto personale e non per errori grammaticali o sintattici, che non ho riscontrato in questo fantasy romance. 

PREMESSA
Come dicevo, Allegiant mi ha lasciato con un vuoto dentro enorme. Era un pezzo che non mi capitava di sentirmi così. Era da un pezzo, oltretutto, che non trovavo una trilogia capace di prendermi il cuore e spezzarmelo in mille pezzi come ha fatto Veronica Roth. Non sapendo cosa leggere, e dato che i libri che aspetto da 4 mesi in biblioteca non sono ancora arrivati, ho deciso di ripiegare sul materiale presente nella mia biblioteca personale. Quando andavo all'università, la mia regola era che per ogni esame superato mi sarei comprato un libro. Conoscevo (e conosco) Padova molto bene, quindi la giravo senza problemi e dopo esser uscita dalla mia facoltà andavo dritta alla Feltrinelli a comprarmi i libri. Nel 2015 comprai la trilogia di Scarlett, un po' perché amo leggere autori italiani (che nulla hanno da invidiare agli stranieri, btw) e un po' perché anche se il fantasy romance non è proprio il mio genere preferito, ogni tanto è piacevole cambiare genere. A me non piace rimanere cristallizzata solo su un genere di lettura, ma esplorarne di nuovi di volta in volta. 

TRAMA (DA AMAZON.IT)
Vorrei che sfiorasse le mie labbra con un bacio. Dopo, non avrei più paura di niente. Potrei anche morire.

Scarlett ha sedici anni e si è appena trasferita a Siena, lasciandosi alle spalle l’estate, la sua migliore amica e tutte le sue certezze. Nella nuova scuola fa amicizia con Genziana e Caterina, ma una serie di incomprensioni rischia di isolarla nuovamente. È nella voce dei libri che si rifugia quando le cose vanno male, e la sua curiosità viene attratta dagli antichi manoscritti conservati nella biblioteca dell’istituto, che sorge sulle rovine di un monastero medievale. Ma sono gli occhi di ghiaccio dell’enigmatico Mikael, il bassista dei Dead Stones, ad attirarla in un gioco di seduzione pericoloso. Un segreto sconvolgente si cela dietro i suoi silenzi e il suo comportamento scostante, un segreto che sembra condividere con il cugino Vincent e l’indecifrabile Ofelia. Dopo che un omicidio feroce quanto inspiegabile infrange ogni equilibrio, Scarlett si rende conto di essere diventata una pedina in un conflitto antico quanto l’umanità, tra creature leggendarie in grado di scatenare l’inferno sulla Terra. Ma chi è veramente Mikael? Scarlett può fidarsi di lui, o il suo volto è quello del demone che la tormenta?

Una trilogia da 25.000 copie in una nuova veste grafica, per la prima volta in edizione integrale in ebook, in esclusiva su Amazon.
    «Scarlett ti ipnotizza» – Matilde

    «Fra tutti i libri che ho letto Scarlett è stato e sempre sarà il mio preferito» – Federica

    «Sono una tipa tosta e nulla mi poteva lasciare a bocca aperta a parte Scarlett» – Sarah

    «Parla di realtà e sentimenti che ti graffiano la pelle» – Meg

    «Scarlett non è genere Fantasy. Scarlett è meraviglia» – Claudia

RECENSIONE
Scarlett è un fantasy romance, o almeno, io l'ho percepito come tale. Su Amazon viene categorizzato sotto Paranormal Romance, ma secondo me non è completamente giusto; credo che fantasy romance sia l'etichetta che più gli si addica. Definire cosa penso di questo romanzo, il primo della trilogia, senza diventare una petulante rompicoglioni la trovo difficile, perché per la miseria, avevo delle alte aspettative. Avrei dovuto immaginarmi che niente sarebbe andato come desideravo. L'unico modo che ho per non venire delusa dai libri che attendo di leggere è NON AVERE aspettative nei loro confronti.

Avete presente quando la serie tv che amate, per esempio Riverdale, è una bomba le prime tre stagioni e poi ti scade sempre di più? Ho avuto la stessa identica sensazione leggendo questo primo volume. Il romanzo era davvero partito bene, lo trovavo una ventata d'aria fresca, un libro leggero dopo la devastazione che Allegiant aveva lasciato dentro di me. Ma poi non è più stato così.

Scarlett è una ragazza di sedici anni che si trasferisce a Siena, a causa del nuovo lavoro del padre. Proprio a causa di questo trasferimento, Scarlett è costretta a proseguire l'anno in una nuova scuola costruita sulle basi di un antico monastero e ricominciare da zero. Il suo dolore, tangibile, nel lasciarsi alle spalle ciò che sarebbe potuto esser stato con l'amico di sempre, Matteo e la distanza, dapprima fisica e poi relazionale, tra lei e le sue vecchie amiche, hanno reso l'inizio di questo libro davvero travolgente. Qui ho iniziato a passar sopra al fatto che, ad ogni capitolo, la protagonista esclamasse sorpresa, divertita o qualsiasi altra cosa. Sempre. Ad ogni capitolo. Non so se sia stato un tentativo di renderla più 'relatable', ma dopo un po' ha iniziato a irritarmi. Scarlett vive, oltretutto, in un ambiente familiare non proprio disteso, dato che i suoi genitori discutono dalla mattina alla sera, quando suo padre torna a casa da lavoro, e il piccolo Marco viene lasciato, da quel che si intuisce, praticamente a sé stesso. Marco, il cucciolo di casa, il vero protagonista che ho amato dall'inizio alla fine. Con queste premesse, era facile entrare in empatia con Scarlett. Ma, dopo quei continui punti esclamativi e i comportamenti troppo infantili di Scarlett, proseguire la lettura è stata una lotta. Un'agonia.

Scarlett, che viene presentata come timida e riservata, non si fa problemi a stringere amicizia con il primo gruppetto che trova. Kudos a te, Scarlett! Così, proprio come le sue vecchie amiche si sono dimenticate di lei, anche lei si dimentica di loro. Al loro posto, ci vengono presentate Genziana (l'hippy coi rasta, idealista e forte di carattere), Caterina 'Occhi da Cerbiatta' (la ragazza timida innamorata del tipo che le fa ripetizioni), Umberto (il suddetto tipo), Livio, Pietro, Lorenzo. E le Laviniane. Mi devo correggere, anche le Laviniane sono state rese, perlomeno secondo i miei criteri, davvero bene. Cioè, se sto leggendo oppure guardando un film e mi ritrovo a tifare per i cattivi significa che non è una buona cosa, per voi. Significa che con me avete cannato il vostro obiettivo. Per me è stato lo stesso. 

Ma fermi. Scarlett viene trascinata dalle sue nuove amiche al concerto dei Dead Stones, una band rock composta da dei misteriosi ragazzi che frequentano l'istituto privato, quali: Vincent Lancieri (continuo ancora a pensare al dettaglio dei suoi tatuaggi che animano al suono di musica, e visto che è un dettaglio che viene ripetuto spesso, non posso far finta di nulla. King diceva che Il diavolo è nei dettagli, no?), Mikael (che si sente irresistibilmente attratto da Scarlett) e infine Ofelia (okay, non fa proprio parte della band, ma siccome loro tre vengono sempre presentati insieme, mi sembrava giusto metterla qua. Ofelia è molto più matura di Scarlett, in tutti i sensi). In sostanza, il sottogenere del romanzo è starcrossed lovers, gli amanti che non possono stare insieme. 

Una minaccia, però, aleggia sulla scuola. E Scarlett vuole aiutare, anche se tutti le dicono di starne fuori, anche se è troppo pericoloso.

Ho trovato Scarlett di un infantilismo unico, i suoi pensieri quasi irritanti. Mikael, ogni tanto, mi ricordava Edward Cullen e non so ancora se questo sia un bene o un male. So solo che ho trovato Vincent e Ofelia dei personaggi favolosi, e vorrei uno spin off solo su Genziana o Caterina. 

Per il resto, gli ho dato 3,5. C'è chi lo considera un voto basso. Chi la sufficienza. Per me è la sufficienza. E' pari a un 6-.

Vi saluto con una citazione tratta da questo romanzo, che vi consiglio comunque di leggere. Voglio sentire cosa ne pensate a riguardo! Commentate!
"Lo sento dentro di me come la spina di una rosa, la più bella, la più profumata, ma che non puoi più togliere dal cuore."
(Scarlett)

xoxo,
Giada

giovedì, settembre 23, 2021

RECENSIONE DI ALLEGIANT (DIVERGENT #3) DI VERONICA ROTH

Buon pomeriggio, Fantastics! L'altro ieri, di sera, ho terminato la lettura di Allegiant. Ero ormai arrivata davvero all'ultimo capitolo, e anche se in genere di solito guardo un film verso le 20.30 o torno dalla passeggiata coi cani, ieri è andata in modo totalmente diverso. Anche perché ero arrivata ad un punto davvero molto molto doloroso, e non mi sembrava giusto interrompere proprio in quel momento. Perciò ieri, oltre ad aver fatto 3 passeggiate dalle 19 alle 21 coi cani, ho anche terminato la lettura del romanzo - poi, ho provato a guardare 500 Days of Summer, ma mi veniva male all'idea di sentire storpiato in Italiano il nome di Summer, che veniva chiamata Sole nel film. 

PREMESSA
La trilogia di Divergent mi ha accompagnata durante uno dei periodi più difficili della mia vita, e credetemi, sono tanti. Se non avessi avuto la bontà di Tris a ricordarmi di non cedere alla tentazione della vendetta, e la determinazione di Tobias, probabilmente sarei davvero impazzita; dato che ormai sono due settimane che a casa mi dicono che m'invento le cose - a titolo gratuito, così ad cazzum. Perciò sì, sono estremamente legata a questa trilogia. Insurgent mi aveva colpito molto, ma Allegiant è stato un vero e proprio cazzotto nello stomaco. Allo stesso tempo, però, ho apprezzato la profondità dei personaggi e la volontà dell'autrice di trattare temi spinosi e dolorosi. Qui per dirvi che, se vi piacciono i distopici romance, questo è quello che fa per voi. Ed è la degna conclusione di una trilogia fantastica e intensa!

TRAMA (DA AMAZON.IT)
La realtà che Tris ha sempre conosciuto ormai non esiste più, cancellata nel modo più violento possibile dalla terrificante scoperta che il sistema per fazioni era solo il frutto di un esperimento. Circondata solo da orrore e tradimento, la ragazza non si lascia sfuggire l'opportunità di esplorare il mondo esterno, desiderosa di lasciarsi indietro i ricordi dolorosi e di cominciare una nuova vita insieme a Tobias. Ma ciò che trova è ancora più inquietante di quello che ha lasciato. Verità ancora più esplosive marchieranno per sempre le persone che ama, e ancora una volta Tris dovrà affrontare la complessità della natura umana e scegliere tra l'amore e il sacrificio.

RECENSIONE
Chissà se le paure scompaiono veramente, o se semplicemente perdono potere su di noi.
(Tris)
Allegiant è un mostro di romanzo. Non credo che riuscirò a trovare qualcos'altro da leggere alla sua altezza per molto, decisamente molto, tempo. Mi ha colpito su più fronti, confermandomi per la terza volta che Veronica Roth è una meravigliosa autrice, che sa creare personaggi che arrivano al cuore delle persone, e sa usare il contesto distopico romance per trattare argomenti potenti e delicati, come l'eutanasia, l'anarchia, i golpe governativi, la tirannia dei governi e la fondazione di nuovi governi, di base Repubblicana. Tempo fa, avevo letto che la trilogia di Divergent appartiene al sottogenere della distopia, chiamato social dystopia. In effetti, trovo che questo termine sia calzante su più aspetti.

Il romanzo riprende da dov'era terminato Insurgent: una volta aver scoperto la verità sul mondo al di fuori della Barriera, Tris e i suoi amici sono decisi più che mai ad andare in esplorazione, a verificare in prima persona se quanto è stato riferito loro da Edith Prior è vero. Dopo la rovinosa caduta di Jeanine Matthews, il governo a stampo dittatoriale è stato rovesciato da un golpe guidato da nientepopodimeno che la madre biologica di Quattro: Evelyn Johnson. Quattro, ora conosciuto col suo vero nome di Tobias Eaton, è temuto e rispetto grazie alla madre; ma alcuni ex Intrepidi lo deridono a causa della motivazione che l'ha spinto ad andarsene dagli Abneganti. Tobias, infatti, proviene da una famiglia in cui la violenza domestica era all'ordine del giorno, e Marcus, uno dei promotori principali del governo e principale 'fan' (non trovo altro termine per descriverlo, sorry!) di Jeanine era un uomo a due facce: in pubblico si mostrava in un modo, ma a porte chiuse era tutt'altro e giustificava ogni sua azione con la scusante del 'lo faccio per farti del bene', tipica dei manipolatori. 

Evelyn riesce a prendere il controllo del governo, eliminando le Fazioni che lo avevano caratterizzato fino a quel momento, e obbligando tutti a vivere come gli Esclusi. A livello di costruzione psicologica, credo che la sua reazione sia stata più che normale: dopo aver passato gran parte della sua vita relegata in un angolo, a vivere nella miseria e a sottostare ai più potenti, io trovo che sia più che lecito che lei provi rabbia e desiderio di vendetta. Tuttavia, obbligare gli altri a vivere come Esclusi e nella comune degli Esclusi (la 'comune' mi ha ricordato un po' le comunità hippy degli anni '60) tutti sono considerati dei pari. Chiunque, però, sia contrario al suo modo di governare ha solo due scelte: l'esilio, o la pena capitale. Due scelte che si presenteranno anche a Tris e Tobias, non appena entreranno nel Dipartimento di Sanità Genetica. Quando sono arrivata a questo punto, mi aspettavo che il libro si sviluppasse almeno un po' come il film. Hanno tolto dal film alcuni elementi fondamentali, come le Guerre della Purezza, la divisione tra Geneticamente Puri e Geneticamente Danneggiati, ma il messaggio di fondo è arrivato forte e chiaro comunque. Far vivere le persone all'interno di un esperimento è sbagliato, ma è anche sbagliato perseverare nei propri errori, convinti che ciò che si stia facendo sia giusto. Dopotutto, in molte serie tv 'il cattivo non è altro che un eroe nella sua mente', solo che, in questo caso, né David né tantomeno Evelyn e Marcus si elevano oltre questa massima. Non c'è un solo cattivo, per così dire, perché tutti a modo loro lo sono. E ciò che rende questo romanzo così splendido è la tridimensionalità data ai personaggi: non sono perfetti, e sono coscienti di avere difetti, ma nonostante ciò sono disposti a tutto per fare in modo che i loro concittadini di Chicago abbiano una vita migliore.

Come anticipavo nell'intro, tanti sono stati i temi profondi che il romanzo ha toccato: dall'eutanasia (non vi rivelo niente, solo siate preparati perché vi aspettano delle scene molto forti), alla tirannia (Il Dipartimento è uno specchio dell'esperimento, e in quanto tale riflette la visione del mondo di coloro che pensano di agire per il meglio), i golpe governativi (vedi Evelyn e gli Alleanti) e le ribellioni. 

Sono stata felice di scoprire, anche, che le teorie che mi ero fatta si sono rivelate vere: le Fazioni sono, proprio come pensavo, un elemento di condizionamento sociale - in poche parole, se ripeti alle persone come devono vestirsi, atteggiarsi e quali valori devono rispecchiare, queste ultime, se ciò viene ripetuto loro in loop, alla fine acquisiranno tali caratteristiche. E' una sorta di profezia autoavverante'. I condizionamenti sociali rappresentati dalle Fazioni hanno mostrato, fin dai gesti più estremi, come nessuno è perfetto. Nemmeno coloro che si ritengono geneticamente perfetti. Perché l'essere umano è una creatura complessa, troppo complessa, per essere ingabbiata in una sola virtù o esser limitato da una sola etichetta. Noi, dopo tutto, non siamo le etichette che ci vengono attribuite. Non siamo quello che gli altri ci ordinano di essere. Noi siamo noi stessi, e siamo perfetti con le nostre imperfezioni.

Vi saluto con una citazione tratta da questo splendido romanzo. Un romanzo che mi ha scavato un buco nel cuore, ma che mi sento in dovere di consigliare a tutti per tutti i motivi sopra elencati:
"Credo che quando qualcuno ti fa un torto, si sia un due a portarne il fardello. Perdonare, allora, significa decidere di sobbarcarsi tutto il peso da solo. (...)"
(Tris)

xoxo,
Giada
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